CAPITOLO V:
GOAL DA FUORI AREA

Karim non fece che pensarci e ripensarci al posto di dormire. Non riusciva a venire a capo di ciò che era accaduto.
Non era male avere qualcos'altro che occupava completamente la sua mente. Era dall'inizio di tutta quella storia che riguardava Gonzalo, che qualcosa non gli quadrava. Qualcosa che non c'entrava niente con José.
Voleva sgattaiolare via dalla camera ed andare a parlarne con Riky, di quello ne aveva bisogno. O con Sami e Mesut.. ma loro li aveva tormentati molto con la storia di José, voleva dar loro tregua.
Aveva sempre la maledetta convinzione di disturbare ma soprattutto che agli altri non interessasse veramente, non al cento percento, dei propri problemi e delle proprie beghe... pensava che tutti ragionassero al suo stesso modo e quindi cercava di evitare.
Oltretutto da bravo francese quale era, era stato cresciuto sin da piccolo con l'ordine di non disturbare nessuno se non per cose veramente importanti. Ci aveva messo poco a capire che cose veramente importanti non c'erano!
Lui poteva fare a meno degli altri per tutto: per risolvere i propri problemi, qualunque essi fossero, poteva fare da solo, per sfogarsi poteva farne a meno, per i consigli poteva evitare.
Era così lui.
Questo era il modo in cui era stato cresciuto ed ormai non lo cambiava nessuno.
Per questo quando aveva un problema non ne parlava con nessuno e non pensava che anima viva potesse fare qualcosa per risolverglielo o aiutarlo.
Era sicuro che solo lui stesso potesse tirarsene fuori e riguardo al bisogno di parlare... bè, non ne provava mai e se così succedeva significava che era debole.
Di rado aveva ammesso di essere debole.
Con la questione di José era successo quando aveva capito di avere tendenze omosessuali e poi quando aveva cominciato la storia di sesso con lui. Anche successivamente aveva avuto debolezze, quando aveva capito di esserne innamorato.
Ora che l'aveva piantato era stato un po' debole con Mesut e Sami ma ora voleva risollevarsene.
Doveva tornare forte.
Stava affrontando praticamente da solo l'allontanamento dal suo ex, ne voleva uscire con le sue forze.
Ora, però, trovava piacevole non pensare a José per risolvere una questione di gran lunga più enigmatica.
Gonzalo.
Con lui aveva sempre avuto un bel rapporto, poi era successo qualcosa all'inizio dell'anno calcistico e tutto era cambiato.
Aveva rivelato la sua supposta vera natura, una natura che mai fra cento anni avrebbe detto.
Ne aveva le scatole piene di gente così arrivista, doppiogiochista, falsa e pronta a tutto pur di ottenere i propri scopi.
José era così ed anche molto peggio.
Non voleva più nessuno che glielo ricordasse.
Era stato così male in quei mesi di relazione che anche se erano state molte le volte in cui avevano fatto pace, non poteva proprio sopportare oltre. Era arrivato al limite.
Gonzalo l'aveva sempre giudicato diverso, dopo il suo lungo infortunio nel 2011 era stato messo in parte per molti motivi ed ingiustamente ma lui aveva aspettato e lavorato sodo per recuperare a pieno la sua forma, quando ci era riuscito José si era innamorato di Karim e aveva messo Gonzalo in panchina nonostante non se lo meritasse.
José era un bravo allenatore ma non riusciva ad essere unicamente professionale, dietro ad ogni sua scelta c'era sempre un fattore personale. Karim l'aveva imparato a conoscerlo bene.
Però nonostante tutto Gonzalo ci aveva dato dentro e paziente non aveva mai detto niente contro nessuno, era stato sereno con loro, giusto con tutti. Karim non ci sarebbe riuscito, al primo anno che litigava sempre con José e questi non lo utilizzava mai in campo aveva parlato male di lui molte volte e molte volte era stato sospeso dal mister. Non era una persona paziente e diplomatica, non sapeva stare al suo posto anche se non faceva proprio fuoco e fiamme come Sergio. Teneva il muso e non si faceva capire.
Scoprire che Gonzalo era stato con José quando loro erano in crisi e solo per prendersi il posto da titolare, l'aveva fatto rimanere troppo male e quando gli succedeva chiudeva la persona in questione. La chiudeva proprio fuori senza possibilità di riscatto o spiegazione.
Però con Gonzalo era successo qualcosa... si erano scontrati per causa di forza maggiore e aveva captato qualcosa di insolito e strano.
Ci aveva pensato giorni ed ora glielo aveva ripetuto meglio cercando di spiegarglielo ma ancora non capiva.
Dopo averlo rielaborato fino alla nausea, con gli occhi ben aperti e l'aria corrucciata, Karim decise di chiarire una volta per tutte.
Cose che faceva solo lui...
- Che cazzo significa che non te lo sei fatto?! - Gonzalo dormiva, dopo l'orgasmo aveva trovato il sonno facilmente. Lo sentì vagamente e pensando fosse un sogno non si svegliò.
Karim aprì la luce del comodino e si mise a sedere.
- Ehi! - Lo chiamò brusco e poco gentilmente. Gonzalo si mosse ma ancora non si svegliò. Che razza di sonno aveva?
Sbuffò e si alzò, andò al suo letto e lo mosse col piede girandolo dal fianco alla schiena per guardarlo in viso. Fu talmente brutale che Gonzalo aprì gli occhi spaventato e di soprassalto, lo guardò terrorizzato e convinto stesse male chiese subito agitato:
- Cosa succede? - Karim non ebbe la delicatezza di dirgli che voleva parlare. Parlò e basta e lo fece con lo stesso tono traumatizzante e brusco di prima, lo sguardo corrucciato di chi si era lambiccato il cervello per giorni su quella questione ed ora non ce la faceva più a resistere.
- Che cazzo significa che non te lo sei fatto?! -
Gonzalo ci metteva un po' a riconnettersi e capire, quindi strofinandosi il viso e gli occhi ancora più di là che di qua, chiese piano:
- Chi? - Karim sbuffò ed alzò gli occhi al cielo mentre allargava le braccia plateale:
- José! Hai detto che non te lo sei fatto e poi hai sparato un sacco di cazzate che non ho capito! Cosa cazzo significa? Quella sera mi hai detto di essertelo fatto e poi anche quell'altra volta mi hai dato conferma, alla fine... e prima dopo aver detto che non l'avevi fatto ti sei contraddetto... o l'hai fatto o no! - Parlava in francese così velocemente che Gonzalo dovette alzarsi e mettere le mani avanti per chiedergli di ripetere piano.
- Senti, stavo dormendo, non è normale svegliare la gente per parlare di cose tanto complicate. Spiegati meglio e piano! - Karim sbuffò ancora con la voglia di picchiarlo ma si sedette per calmarsi. Sulla sua gamba. Gonzalo si lamentò e la spostò per farlo stare.
- Prima mi dici che te lo fai, poi dici che non l'hai fatto, poi torni a farmi capire che l'hai fatto! O è sì o è no! Spiegati! - Era un ordine e se non l'avesse fatto in modo chiaro l'avrebbe davvero ucciso.
Gonzalo si strofinò il viso e le labbra quindi comodo lo guardò. Aveva le occhiaie ed un aria stralunata.
“Da scopata!”
Pensò fulmineo senza controllarsi. Avvampò. Era la prima volta che lo pensava davvero.
Prima gli aveva fatto un pompino, era stato il suo primo pompino in assoluto e gli era piaciuto incredibilmente. Ora era già pronto per la fase successiva?
Allora era davvero gay come sospettava da tempo!
Karim non si accorse minimamente delle sue condizioni ed incrociò le braccia al petto coperto a stento dalla canottiera intima. Era molto stretta e sotto aveva solo i boxer. Gonzalo se ne accorse solo lì e per poco non morì.
“Ok, devi essere chiaro, smettila di guardarlo!”
Gli piaceva molto più di quanto avesse pensato... era stato troppo occupato a combattere la delusione portata dal litigio con lui per capire quanto lo desiderasse, prima di sospetti ne aveva avuti ma sapendo che aveva una specie di storia col mister non aveva approfondito.
Pensava che Cristiano, Ricardo, Sergio ed Iker fossero dei bei ragazzi ma non aveva mai voluto provare nulla. Bè, magari forse un po' qualche volta... però era più Karim il suo genere di ragazzo.
“Ok sono gay e mi piacciono quelli più rozzi come Karim, basta però!”
Si ammonì distogliendo lo sguardo. Ormai le cose erano chiare.
- Ecco... - Si tormentò le mani mentre se le guardava. - Quella volta io ero sconvolto ed arrabbiato. Quando mi succede, quando mi sento con le spalle al muro, agisco istintivamente senza pensarci e faccio cose assurde, magari. È proprio il mio essere attaccante, questo. Avevo litigato con José, ero infuriato con lui perchè mi aveva fatto restare quando volevo andarmene e poi non mi utilizzava lo stesso. Di conseguenza gli ho chiesto perchè non mi avesse fatto andare via! Allora lui ha detto una cosa che forse ho frainteso. Ha detto 'dipende da cosa hanno da offrirmi' intendendo i titolari che sceglie. Io ho capito in quanto a pratiche extra calcio. Cioè, siccome il primo anno vi odiavate e non ti usava mai e poi vi siete messi insieme ed ha cominciato ad usare solo te... sai, se mi dici così io fraintendo! E così sono andato su tutte le furie e gli ho detto che sono capace di fare quei giochi anche io! Che se voleva una scopata da me per mettermi in campo bastava dirlo. L'ho baciato ma sai, a stampo... lui mi ha allontanato e ha detto di non rifarlo e di non svendermi. E che mi avrebbe usato come avrei meritato. - Karim rifletté su quella sera.
Era stato il giorno in cui si erano lasciati la prima volta. Doveva essere stato fuori di sé anche José.
Provò ad interpretare il suo atteggiamento ma non ci riuscì. Non lo capiva mai, quell'uomo.
- Quando ti ho visto stavo cercando di rielaborare quanto accaduto... e... ho pensato che Josè ti metteva in campo perchè te lo scopavi, che anche tu eri così e me la sono presa perchè per tutto il tempo mi ero sforzato di non pensarlo. Poi sentire quella specie di conferma da lui mi ha proprio mandato fuori. Ed allora ho detto quella cazzata. Volevo che credessi che l'avevo fatto. Poi però il mister mi ha usato davvero di più al tuo posto e così la cosa si è alimentata da sola. Quando ho provato a spiegarti eri furioso... penso tu avessi litigato con José e... -
Karmi disse lugubre confermandoglielo, abbassando lo sguardo truce:
- L'avevo lasciato definitivamente. - Gonzalo tornò a guardarlo dispiaciuto e rimase sul suo profilo poco armonioso ma affascinante per quei lineamenti così tenebrosi. Dipendeva dalle espressioni.
- Non hai voluto ascoltare ragioni, mi hai messo alle strette, non riusciva a spiegarmi bene e così sono partito di nuovo. Ti ho detto, mi capita quando sono con le spalle al muro ed allora attacco come mi capita! - Karim pensò che avesse dell'incredibile quell'atteggiamento e capì che anche stasera era successa la stessa cosa.
Non sapeva cosa dire ma Gonzalo lo precedette decidendo di giocarsi il tutto per tutto:
- Mi dispiace... non l'ho mai fatto con lui e non lo farei mai... per rispetto verso di te prima di tutto e poi perchè non è il mio tipo... spero potrai perdonarmi per avertelo fatto credere... non penso d'avere vere giustificazioni ma solo motivazioni. - Karim rimase colpito dal suo discorso maturo e pacato, cioè era agitato e si capiva ma era anche calmo, sicuro. Era sincero.
- Ma hai esagerato, prima... addirittura un pompino?! - Non filtrava mai, era diretto punto e basta e non usava mezzi termini, Alzò anche lo sguardo per fissarlo con intensità. Gonzalo sussultò ed arrossì, voleva strapparsi il cuore dal petto, gli batteva fortissimo. E poi si stava eccitando paurosamente.
- Ehm.... sì hai ragione... - Balbettò qualcosa senza saper come tirarsene fuori, poi decise semplicemente di essere sincero. A quel punto tanto valeva. - Vedi io... è da un po' che ho dubbi sulla mia sessualità vedendovi tutti accoppiati e così... -
- Cos'ero, un esperimento? - Poteva dire di sì. Era poco edificante per tutti ma meglio della verità. Karim era sorpreso ma non propriamente seccato. Quasi divertito.
Gonzalo si imbarazzò molto e si grattò la nuca in un chiaro moto di vergogna.
- Non proprio, un po' sì ma... sai, l'altra volta ho agito d'istinto e penso che in cuor mio io volessi semplicemente provarci con te ma non sapevo come fare, ero convinto non mi volessi, poi sapevo che stavi col mister e... insomma, non volevo farlo ma al tempo stesso lo volevo e... è difficile da spiegare... - Karim capì lo stesso il senso e rise di lui, della situazione e di quello che aveva combinato. Era davvero un disastro.
- Ma ti rendi conto che per esperimenti assurdi hai fatto un casino... e poi andiamo, se vuoi vedere cosa si prova a fare pompini e scopare coi ragazzi bastava dirlo! Lo sai, a me piace la chiarezza... anche a me piace del buon sesso fine a sé stesso senza implicazioni di mezzo... prima di José. Prima cioè di far seriamente con lui ho provato molte volte, ne ho fatte tante... ora appena mi riprendo da lui penso che potrei tornare. Stavo molto meglio quando scopavo e basta. Nessun casino sentimentale. Non ne voglio più di storie serie, cazzo! Anzi sai cosa ti dico? Magari il sesso aiuta a dimenticare una persona, no? Si dice così! - Era davvero convinto e Gonzalo ancora una volta si chiese se fosse meglio chiarire il piccolo equivoco nuovo oppure lasciare tutto così e approfittarne.
No, non ne era capace. Aveva fatto già abbastanza casini!
Gonzalo alzò ancora le mani ma non lo toccò convinto di peggiorare la propria situazione.
- Non sono proprio esperimenti... cioè io volevo te. Volevo provare a farlo con te. Con te nello specifico. Io penso... - Esitò, si guardò di nuovo le mani tornate a tormentarsi in grembo, sulle coperte, e continuò sputando un enorme rospo dalla gola: - penso che tu sia il mio tipo come ragazzo... per questo ci sono rimasto tanto male nel sapere che pensavi non mi meritassi il posto da titolare se non perchè mi facevo il mister e... -
Karim si accese partendo in quarta:
- Cazzo ma l'hai detto tu! Insomma, non ero io a pensarlo! Anche io ci sono rimasto male! - Poi si fermò vedendo Gonzalo mordersi il labbro imbarazzato perché non sapeva come fargli capire le cose, quel deficiente fraintendeva sempre.
Forse parlava male il francese... ma poi in spagnolo non si capivano lo stesso!
- Un momento, che hai detto? -
Finalmente registrò la prima parte e Gonzalo premette le mani su di sé. Erano all'altezza dell'inguine coperto dalla trapunta. Si stava eccitando ancora.
Fissava da tutt'altra parte convinto di non poter sostenere il suo sguardo.
- Hai capito bene, mi piaci! - Non fu sgarbato, era in difficoltà e voleva sotterrarsi, non riusciva a guardarlo e si sentiva anche idiota ma doveva dirlo.
Karim rimase in silenzio.
Ci rimase un bel po'.
Ed ora che doveva fare?
L'osservò. Era un ragazzo carino, insomma non bello come Cris e Riky ma era un tipo. Era piacevole. Non era un problema starci ma solo se era per del sesso e basta. Non intendeva avere storie e non voleva nemmeno immaginarsi ad averne una. Forse poteva. Forse un giorno. Forse anche con Gonzalo... se era vero che non era una puttana stronza come aveva pensato in quel periodo... era così diverso da José... così pulito, comunque. Alla fine aveva chiarito tutto anche troppo bene.
Però ora niente storie. Col sacro terrore che volesse quello, decise di vederci bene e gli prese il mento fra due dita, gli girò il viso verso di sé e lo guardò da quella vicinanza. Non era esagerata ma bastava a mandare in fibrillazione Gonzalo che già respirava a fatica.
Lo sguardo di Karim era uno dei più intensi mai ricevuti. Serio, penetrante, deciso ed ancora cupo.
- Io non voglio storie, ora. Però se è solo per del sesso mi va bene perchè penso possa aiutarmi ad uscirne meglio. Ma se tu speri in una storia dimmelo subito che non ti voglio illudere. - Gonzalo si stupì di quell'attenzione. Avrebbe potuto approfittarne e prendersi quello che voleva e basta facendolo poi a pezzi. Però gli aveva detto la verità e ammaliato anche da quello come da ogni altra cosa che stava scoprendo di lui, spinse ancora le mani sull'inguine fortunatamente coperto.
Karim se ne accorse ma aspettava la sua risposta.
- Non sono un bambino e tu non sei mio padre. Se ti va di fare qualcosa con me falla senza riguardo, a me ci penso io! - Tipica risposta da ragazzo, da attaccante. Pensò Karim compiaciuto.
Con quel sorrisetto soddisfatto gli lasciò il mento e scese con la mano sulle sue, gliele scostò con sicurezza mentre continuava a guardarlo da vicino a quella maniera senza proferire parola. Gli abbassò le coperte scoprendo l'inguine teso ed eccitato attraverso il pigiama leggero.
Accentuò il ghigno guardandolo. Era così dannatamente sexy quando ci si metteva ed ora lo stava facendo apposta.
Karim ne approfittò vedendo che si era distratto e lo baciò come si doveva poi, mentre il suo labbro morbido e carnoso si faceva strada fra le sue aprendogliele, la mano si insinuò sotto al pigiama e ai boxer per prendergli l'erezione e muoverla subito con padronanza e sicurezza. Si capiva che sapeva fare quelle cose.
Baciarlo fu incredibile per Gonzalo.
Karim oltre a saper come fargli certe cose con la mano, sapeva baciare.
Si ricordò che era francese e si chiese stupidamente se c'entrasse qualcosa, ma aprì le labbra e gli andò incontro mite con la lingua piegando la testa di lato.
Abbandonato a lui su ogni fronte, arreso irrimediabilmente, conscio che il tutto sarebbe solo potuto peggiorare.
Intrecciarono le lingue con una calma esasperante, Karim voleva che se ne rendesse conto di quanto intossicante poteva essere un bacio fra ragazzi.
E Gonzalo lo comprese quando non riuscì più a respirare. Rimase immobile e Karim aumentò il ritmo mentre lo masturbava. La lingua si mosse sempre più decisa nella bocca, un vortice che aumentò sempre più fino a togliergli le forze.
L'erezione era sempre più dura nella sua mano che stringeva e si muoveva abile su e giù, nella bocca la lingua era uno specchio di quello che accadeva fra le gambe e solo quando Gonzalo lo sentì prendergli la sua, di mano, abbandonata a lato e portarsela sul proprio inguine, capì quanto sarebbe stato istruttivo.
Smise per un attimo di ricambiare il suo bacio e trattenne il fiato, Karim ridacchiò pensando che era strano e bello fare quelle cose con uno che non ne aveva mai fatte. Uno un po' imbranato in quel senso. Pulito.
Aveva un che di Riky ma era comunque meno angelico. Ed era genuino, in questo somigliava ad Iker. Aveva caratteristiche positive di un po' tutti e quel lato folle che gli faceva venire raptus divertenti.
Poteva anche entrargli veramente dentro, uno così.
Si tirò fuori l'erezione e gli avviò il movimento, quando Gonzalo continuò da solo ripresero a muovere le lingue nelle bocche aperte ma non più perfettamente unite. Giocarono accarezzandosele, poi finirono per succhiarsi le labbra a vicenda... dovettero smettere solo quando l'eccitazione salì in entrambi allo stesso modo.
Karim decise che come prima volta consapevole poteva andare bene e non si fermò.
Gonzalo con uno scatto scivolò con la fronte contro la sua spalla e Karim lo sentì venire. Il calore del suo sperma che schizzò sul braccio gli diede la scossa finale e venne ancora una volta anche lui mordendogli la spalla. Si era messo nel suo stesso modo e Gonzalo sospirò a quella sensazione mentre i sensi impazziti lo facevano accasciare contro di lui totalmente senza forze.
Karim sorrise divertito e realizzato per quanto successo.
Il sesso lo distraeva e gli piaceva e con uno così inesperto ed interessante poteva essere ancor più bello.
Poteva magari pensare di uscirne?
Gli lasciò l'inguine per cingerlo istintivamente. Gli piacevano quelle cose che Riky chiamava le coccole post sesso. Sicuramente anche Gonzalo era un tipo simile.
Lo sentì ritirare la mano sporca del suo seme e lasciarla sospesa nel nulla. Karim la sua se la pulì nel lenzuolo e dopo avergli carezzato la nuca cercò il suo orecchio.
- Questo è solo l'inizio. - Gonzalo sarebbe potuto venire di nuovo se non fosse stato troppo occupato a ritrovare i propri battiti cardiaci perduti per strada.
Non seppe cosa dire e Karim rise. Se lo separò e gli pulì la mano, era presto per fare altre porcherie. Ogni cosa per grado.
Dopo di quello lo fece alzare dal letto ormai sporco e lo condusse nel proprio, si stese e se lo tirò sopra con poca gentilezza. Dopo di questo Karim si addormentò senza dire nulla.
Il calore di un corpo maschile addosso... era questo che gli era mancato tanto in quel lungo periodo senza José. Quando le prime volte non aveva potuto averlo era andato da Riky. Era un gatto che spesso diventava una tigre. In quanto gatto aveva bisogno di calore umano e coccole ma solo quando diceva lui,
Gonzalo rimase senza parole a quella consapevolezza. Si sistemò e con un sorriso felice non osò pensare nulla, ma la gioia crebbe nell'arco di quella notte mentre poteva dormire sopra di lui dopo aver avuto un altro orgasmo consapevole ed averlo baciato.
Il ricordo lo fece tornare caldo ma si impose di dormire.
Cosa che, comunque, non riuscì a fare.
“Gonzalo sei nella merda. Ha detto di non innamorarti di lui che non vuole storie serie e tu che fai? Pensi a quanto sia bello tutto quello che lo riguarda! Non porterà a niente di buono ma non posso farne a meno... proprio ora che sto scoprendo quanto splendido sia tutto questo... non posso farne a meno...”
Eppure il futuro non lo conosceva ancora nessuno.