NOTE:
questa l’ho fatta nel periodo in cui Cris aveva firmato con la Juve ed
ammetto che non ci ho creduto fino a che non l’ho visto con la maglia
in mano. Però poi ho sentito le voci continue su Riky al Milan da
collaboratore della dirigenza, all’epoca Leonardo non aveva ancora
confermato che Riky sarebbe venuto a settembre gratuitamente ad
imparare il mestiere da lui, per cui era tutto un ‘dovrebbe ma ancora
non si sa’. E qualcuna delle mie amiche sa quanto ci ho sperato di
riavere Riky e Cris di nuovo insieme in Italia, tanto che ho pure
cercato una città in mezzo a Milano e Tornino e non mi stupirei se Cris
comprasse lì ora! Beh in ogni caso è piccola e rappresenta la mia
immensa gioia nel realizzare che Cris e Juve a parte, da settembre
saranno un sacco vicini. Io li amerò per sempre. Buona lettura. Baci
Akane
MA SEI FUORI!
- MA SEI FORSE IMPAZZITO?! -
La sua voce mi arriva a ventimila decibel e devo staccare l’Iphone dall’orecchio.
- Ma come, ed io che pensavo di farti una bella sorpresa! -
Rispondo deluso capendo che non scherza.
- Ma sei fuori! - Continua abbassando un po’ la voce.
- Ma non sei felice che vengo in Italia? - Ripeto senza capire perché non è felice.
- Certo che lo sono, ma non alla Juve! -
- E dove volevi che venissi scusa? -
- Al Milan! - Esclama
convinto, a questo scoppio a ridere. - Io ti uccido! - La sua risposta
spontanea ed imbronciata mi fa ridere ancora di più.
- Ma il Milan fa schifo
da quando se ne è andato Ibra! - E lo so perché il caro Riky mi ha
fatto una testa enorme su ogni dettaglio milanista.
- Se ti avessi qui... - Comincia a denti stretti ed indispettito, amo quando è indispettito.
- Oh che mi faresti? - Chiedo provocante.
- Niente, terrei i pantaloni addosso! - Come lo dice torno a ridere.
- Come se non sono in
grado di toglierteli! - Continuo sempre più malizioso, lo sento fare
uno di quei versi da ‘ora lo uccido’ e così aggiungo convinto: - Come
se non ti piace l’idea che appena firmi col Milan da dirigente saremo
di nuovo insieme! -
- Insieme! Tu nella
squadra peggiore d’Italia e comunque a due ore di distanza! - Riky
sembra proprio contrario alla mia firma, ma io ne sono sentitamente
convinto.
- Non dire sciocchezze,
la Juve al momento è la migliore d’Italia e lo sai anche tu e poi era
l’unica che poteva prendermi! Io l’ho fatto per te! Sai che il
campionato italiano non mi ha mai convinto, tu mi hai sempre parlato
bene dicendo di venire un giorno, io lo faccio e a te non sta bene! -
Faccio finta di essermi scocciato e di fare il bambino capriccioso, ma lui non ci casca e fa il maestrino.
- È un po’ diverso dal
‘vieni al Milan con me’ il tuo ‘vengo alla Juve per essere in Italia
con te!’ - Sospiro ma me la rido sotto i baffi perché avevo scommesso
sulla sua reazione, lo adoro, ce l’ha davvero con me perché ho firmato
con la Juve!
- Oh vorrà dire che troverò un modo per farmi perdonare. Quando vedrai la nostra bella casetta che ho adocchiato... -
- Non voglio sapere niente! - Esclama indispettito e mentre me lo immagino col broncio infantile me lo vorrei mangiare.
- È un rustico in legno
in un parco bellissimo fra Torino e Milano immerso nella natura...
deliziosa da morire, isolata, in mezzo al nulla che possiamo girare
nudi e all’esterno! - Riky tentenna, ma poi riprende.
- Ma la Juve è venduta,
si crede chissà chi e poi i tifosi sono antipatici e... - tenta di fare
non so bene cosa, ma io insisto:
- Il bagno è grande che
sembra una sauna, c’è una vasca gigantesca con idromassaggio, ci stiamo
in due... - Continuo come niente fosse, mentre guardo fuori dalla
finestra di questo albergo pensando alla casetta che ho trovato e preso
in modo da non far figurare me come proprietario.
- Ma poi io ancora non ho firmato col Milan, cioè dovrebbe succedere in estate, però non è ancora detto e... -
- È nel Parco Naturale
del Sesia, a Vercelli. È a un’ora precisa di autostrada fra Milano e
Torino. - Riky a questo punto smette di fare l’uccellaccio.
- Oddio quella zona è
così bella e tranquilla... hai preso una casetta lì? E sei riuscito a
non fartela scoprire da nessuno? - finalmente, lo sapevo che vincevo.
- E c’è un’amaca in giardino davanti alle anatre del fiume! - Non so nemmeno se ci siano ma in foto erano lì.
Alla fine Riky ride e si scioglie, sapevo che vincevo, non avevo dubbi.
- Beh, spero di poter
essere ottimista e di venire entro la fine dell’estate. C’era già stata
una chiacchierata, ma era prima di tutto quel casino della società.
Adesso appena sistemano i vertici penso che vedranno anche di me.
Speriamo, a questo punto... -
Eh già che se son venuto in Italia per niente sono io poi che lo uccido!
- In caso fai il mio
toy boy! - Esclamo poi illuminandomi. Riky scoppia di nuovo a ridere ed
il suono della sua risata mi riscalda e mi riempie di una gioia ed una
frenesia assurdi. Ho una voglia matta di vederlo e abbracciarlo. In
questi mesi mi è andata bene che avendo lui finito presto nel suo
campionato e poi deciso di chiudere col calcio, ha fatto vita mondana,
viaggiava molto e l’ho visto spesso da Gennaio. Da quando io
magicamente ho ripreso a segnare. Che caso la vita eh?
Sorrido mentre penso a
tutto questo e a cosa significa ora poterlo vedere praticamente ogni
giorno. Non riesco nemmeno a realizzare a pieno. Certo finché non firma
anche lui non posso stare tranquillo, ma in ogni caso se non dovesse
lavorare col Milan starà a spasso e quindi potrà ben venire nella
nostra casetta più spesso di prima che giocavamo entrambi nei due poli
opposti del mondo.
Mentre penso a tutto questo con lo stomaco sottosopra, la sua voce torna a ridestarmi.
- Sai, sarebbe
meraviglioso non doverci far bastare le ore infinite su skipe e al
telefono... e le ore di viaggio interminabili per poco tempo insieme...
- Sorrido mentre mi sale su un magone e gli occhi bruciano.
- Non ho pensato ad altro che questo appena ci siamo parlati a Gennaio. -
Lo sento sorridere,
chiudo gli occhi e me lo immagino mentre lo fa, ho il suo viso davanti
agli occhi e presto potrò averlo davanti sul serio. Non vedo l’ora.
Tutto passa in secondo piano.
- Sai, non devi
prendere sotto gamba questa avventura. Il campionato italiano è
difficile, specie a fine carriera... tu sei ancora forte ed in forma e
se ben motivato sappiamo come funzioni bene... - ridacchio.
- E tu sai motivarmi
bene... - Ed è vero, i periodi di appannaggio erano quando lo vedevo
poco o ci litigavo e mi mancava da morire... poi lui tornava o facevamo
pace e tutto magicamente si sistemava. Ma da quando è andato così
lontano, lentamente è stato tutto così complicato per me. Amo il calcio
e sono ambizioso ed amo la gloria, la fama, amo la mia vita, amo tutto
quel che faccio ma a volte è semplicemente troppo difficile.
Davvero troppo. A cosa serve il regno se ti manca l’amore?
- Sai, sono solo
preoccupato per te alla fine. La Juve non è il Real. È una buona
squadra ed in Italia vince, ma non so cosa combineranno ora dopo averti
preso e insomma, la Serie A è difficile e io spero solo che ti vada
sempre tutto bene perché te lo meriti, lo sai. Sei il migliore e lo
sarai sempre, ma questa avventura è rischiosa e sono preoccupato che...
- sorrido.
- Che mi insultino se
non segno sempre? - Riky si ferma e penso si stia mordendo la bocca. Lo
trovo dolcissimo. - Lo fanno da sempre al Real, sono abituato. Magari
mi ci vorrà un po’ per ambientarmi e forse non andrà bene, ma non è per
una questione di calcio che sono venuto e lo sai. - Silenzio. - Se c’è
anche solo una piccola possibilità di riaverti con me ogni giorno io
devo coglierla e lottare, perché mi sei mancato come l’aria da quando
te ne sei andato dall’Europa. E non posso sopportare, non posso... -
Inghiotto e la voce si spezza. - Non posso sopportare ancora chissà
quanti anni lontano da te, non se posso averti ogni giorno. -
- Famiglia permettendo. - Mi fa notare ridacchiando per smorzare la tensione, io faccio altrettanto e inghiotto le lacrime.
- Ovviamente. - Prendo
un bel respiro e rischiaro la voce. - So che non sarà facile, ma non mi
importa più niente se posso starti più vicino. Toccarti dopo due ore di
strada tu... tu non sai cosa significherebbe per me... io ho
ricominciato a vivere quando ti ho visto a Gennaio dopo mesi che non
riuscivamo e litigavamo perché eravamo nervosi e tutto era strano. A
gennaio io sono tornato a vivere ed ho deciso che avrei fatto di tutto
per riaverti più vicino. -
È da allora che ci
penso e progetto ed infatti ho chiesto a Perez una clausola che mi
permettesse di venire in Italia facilmente se l’avessi voluto.
Non è stato difficile facendogli notare proprio a Gennaio che non avevo ancora segnato e che fra un mese avrei fatto 33 anni.
Sapevamo entrambi che quest’estate sarebbe successo, lui l’aveva capito, per questo non ha mai lavorato su un contratto nuovo.
E va bene così, è ora.
Sai, a volte è ora.
- Non l’ho presa
facilmente, non è stata facile. Sai quanto per me il Real è stato
importante, quanto l’ho amato nonostante le difficoltà e lo strano
rapporto coi tifosi che prima ti osannano e poi ti fischiano. Mettono
in croce chiunque, me per primo. Là l’ambiente non è facile, mai stato.
Ma ho amato molto quel posto e quella città e pensavo davvero di
ritirarmi lì, ma quest’anno come il precedente è stato davvero
difficile e riuscire in campo è stato assurdo. Solo grazie a qualche
trucco di Zizou e a te riuscivo a riprendermi. Io ormai non sono più
quel calciatore che escludeva il mondo per andare a segnare. Io ora
sono diverso, ora il cuore conta tanto. È stata una scelta difficile da
prendere, molto. E fino all’ultimo non sapevo cosa fare, ma quando ti
guardavo tramite uno schermo mi sono deciso. So che verrai a Milano, lo
so. E quando succederà, io sarò a Torino. Anzi, nella nostra casa sul
fiume! -
Dopo questo mio
monologo sincero e senza le mie solite maschere che tanto con lui non
servono a nulla, lui sorride e non dice nulla, ma me lo immagino mentre
si commuove perché so che si commuove.
- Dio ti benedica, Cris. È così bello quello che hai detto. -
- Che invecchiando mi rammollisco? - Cerco di sdrammatizzare mentre mi asciugo una lacrima traditrice.
- Che conta più il cuore che la testa. - Sorrido. Sapevo che avrebbe capito e condiviso alla fine.
- Ho bisogno di
sostegno perché so che non sarà facile. È da nove anni che il mio
compagno in attacco è Karim e che a farmi i cross è Marcelo. Ed ora non
saranno più loro. Sarà dura. Però voglio farlo. -
- Ti sosterrò dal primo
all’ultimo giorno come ho sempre fatto. - Dice dolcemente, la sua voce
mi aiuta, mi rilasso e mi asciugo le lacrime che non pensavo fosse
stata più di una ed invece ora parlando con lui sto realizzando di cosa
ho fatto e di cosa sta succedendo.
Lascio quella che è stata casa mia per nove anni, la mia maglia, la mia squadra, il mio stadio. I miei compagni.
E vado in un posto
nuovo e non so come sarà, ma vado nella speranza di avere lui vicino,
di nuovo, come è stato negli anni più felici della mia vita, quando lo
vedevo ogni giorno e dormivamo così spesso insieme.
Vado perché sento che
ho bisogno di questo, ora, e non posso resistere ancora, non ce la
farei mai. Quando quest’anno è venuto a trovarmi allo stadio e a casa
sono stati i momenti più belli ed io non potevo che cercare un modo per
renderlo più stabile.
E ci sono. L’ho trovato. Anzi, spero di averlo trovato.
- Era comunque ora, suppongo. Sai, di voltare pagina. - Cerco di dire senza far tremare la voce.
- Ma questo non lo
rende meno doloroso. L’ho vissuto quando me ne sono andato dal Milan la
prima volta e non è stata per mia volontà quella volta. - Lo so, lui
l’ha vissuto quella volta. - E sai che mi hai salvato tu, perché poi la
sola cosa positiva di quei 4 anni sei stato tu, perché non sono mai
riuscito ad essere felice in campo e a giocare come facevo prima, ad
essere il vero Kakà. Tu mi hai salvato quei 4 anni. E spero di poter
fare lo stesso per te, ora. Di poterti dare tutto quello di cui avrai
bisogno. -
- Non ero più felice. È
per questo che vado. Nonostante fossi nel mio posto, non ero più
felice. - E vengo da te, o meglio spero di venire da te.
- Aspettami nella
nostra casetta in legno sul fiume Sesia. - Quando lo dice le lacrime
smettono mentre me lo vedo bussare alla porta, io ad aprirgli e lui che
mi butta le braccia al collo. Il cuore si allarga, il respiro torna e
gli occhi non bruciano più, mi asciugo con il polso.
- Porterò tutte le
nostre foto... - E sa a quali mi riferisco, quelle che ho usato per
tappezzare il nostro appartamento segreto a Madrid. Oddio ripenso a
quel posto che ho tenuto comunque nonostante non l’abbiamo più usato da
quando se ne è andato da là.
Inghiotto e tornano le lacrime facili. Riavremo quel nostro angolino. Non ci posso nemmeno credere.
- Ehm, comunque spero
che non sia letteralmente sul fiume perché in inverno ci sono le piene
e penso che potremmo finire per essere spazzati via! -
Dice poi
improvvisamente. Questa sparata che non è una battuta ma una sua reale
preoccupazione, mi fa strozzare con le ennesime lacrime e rido
ringraziando Dio di avermi dato questo ragazzo che fra alti e bassi ed
ostacoli e splendidi momenti insieme, è sempre con me in qualche modo.
- É sicura non preoccuparti, non rischierei mai la tua vita! - La mia forse, ma non la sua. Riky così sorride.
- Allora non vedo l’ora di vederla. -
- Ed io di essere lì con te ovviamente. -
- Presto succederà. - Chiudo gli occhi e catturo questa sensazione. Presto succederà, non vedo l’ora.