NOTE: questa shot è in reazione alle parole di Rihanna esplicate in questa fic. Le ha dette davvero e questo mi ha fatto pensare e riflettere ed è così che è nata questa fic. Uno sfogo, alla fin fine... non ci sono scene rosse né particolari momenti d'azione. Spiego molte cose ed esprimo diversi concetti tramite i dialoghi di Cris e Riky, per dare un quadro completo della loro situazione ma anche per far riflettere su problema universale.
Il tema è l'omosessualità, la natura e le scelte che facciamo di vivere in un certo modo.
Buona lettura.
Baci Akane

NATURA E MOTIVAZIONI

In realtà ci aveva sperato.
Riky era a Shangai per una serie di eventi di beneficenza mentre Cris a Singapore e poi a Bali, sempre per lo stesso motivo.
Erano comunque mete vicine, tutto sommato.
Aveva avuto una gran voglia di vederlo per tutto il tempo. Era lì da solo, Carol era in Brasile e stava lavorando, lui era lì quei giorni tutto solo. Una grande occasione. Però Cris aveva Irina, se l'era portata visto che la prima parte delle vacanze l'avevano passata separati e tutti avevano già cominciato a parlare.
Cris si era fatto vedere non solo con amici tutti uomini, ma anche con costumi e tenute poco virili...
Che poi erano il fratello Hugo e l'amico d'infanzia Zè. Però la gente aveva parlato molto.
Riky e Cris avevano organizzato e pianificato le vacanze insieme con molta cura.
La prima settimana in Florida, Riky ad Orlando a Disney World, per il compleanno di Luca. Cris a Miami in barca con gli amici.
La seconda a New York City, Cris aveva scaricato gli amici e si era 'dedicato' ad Irina.
Poi avevano avuto un po' di pausa durante la quale ognuno aveva girato per mete diverse: Cris in Indonesia per un'altra questione di beneficenza. Riky era tornato in Brasile. Da lì era partito da solo qualche giorno dopo per la Cina e la sua, di beneficenza. Cris aveva avuto altre tappe diverse. Dall'Indonesia a Singapore a Bali.
Le vacanze organizzate in quella maniera, avevano permesso di vedersi diverse volte.
Carol ed Irina non avevano battuto ciglio, consce che quella era routine.
Cris, dopo Miami, era passato in Portogallo a recuperare Irina e passare dei giorni con il piccolo Cris J, rimasto a casa con sua madre e sua sorella. Avevano preferito evitare di esporlo troppo ai paparazzi, Cris ne era stato letteralmente tormentato. Anche l'estate precedente, che si era portato dietro il piccolo, era successo ed infatti la cosa l'aveva mandato in bestia. Tutte le foto di loro l'avevano infastidito molto. Sin da appena nato aveva fatto di tutto per evitare di esporlo ai fotografi, tuttavia a volte non ci aveva potuto fare niente.
Era geloso e possessivo ma non si trattava di quello.
Voleva proteggere suo figlio, non era una bella vita per un bambino finire fotografato di continuo e guardato da sconosciuti, poi per il web esistevano delle persone tremende che prendevano le foto dei bambini, spesso anche figli di celebrità, e le manipolavano per metterle nei siti pedopornografici.
Facevano così con le celebrità inserendoli nei siti porno, non avevano scrupoli nemmeno coi bambini.
Per cui dopo l'estate precedente aveva deciso di esporlo il meno possibile.
Come da lui previsto era stato super seguito dai paparazzi. Non si era comunque fatto problemi a farsi vedere con gli amici, ovviamente. Persino Fabio aveva fatto un giorno in barca con loro, in Portogallo con la famiglia.
Però con Riky si erano visti sempre in gran segreto.
Il timore che la gente collegasse in ogni caso le loro vacanze già solo così, li spaventava. O meglio spaventava Riky. Se poi si fossero fatti vedere insieme tutte le volte che si erano incontrati, sarebbe stato come mettere dei manifesti. A quel punto tanto valeva dichiararsi e baciarsi in pubblico.
Riky voleva preservare la sua famiglia, non tanto la propria immagine.
Cris all'incirca voleva la stessa cosa. Per suo figlio e sua madre che ancora, beata lei, non aveva capito la sua natura.
Dopo che era nato Cris J e che si era messo con Riky, si era deciso a mettere la testa a posto e a fare la parte dell'etero con la testa sulle spalle. E si era messo con Irina, la quale cercava popolarità e basta. Erano diventati molto amici ed erano complici, lei era un'eccellente attrice. Quando vedeva i fotografi faceva l'innamorata perfetta.
Preferiva così.
Prima di Cris J e di Riky non si era mai preoccupato di nascondere la propria natura. Aveva girato con amici gay per locali gay senza problemi. Spesso, poi, si conciava in modo talmente poco virile che c'era poco spazio per fraintendimenti. Se glielo chiedevano non negava, ma nemmeno confermava.
Non aveva problemi con la propria natura né col farsi scoprire gay. Che poi andando anche con qualche ragazza ogni tanto, sia pure con prestazioni deludenti, era un po' anche bisessuale. Un po'.
Il messaggio di Cris stupì solo in parte Riky. Se l'era aspettato e ci aveva sperato.
'Stasera arrivo.'
Niente altro.
I due comunque si erano visti già al loro arrivo lì in quella parte del mondo e appunto per quello Riky non aveva creduto di rivederlo di nuovo, anche se ci aveva sperato.

Era arrivato in albergo, gli aveva dato appuntamento in camera. Cris si era mosso in grande incognita, nessuno l'aveva visto. Se voleva sapeva come fare, il punto era che non era tanto facile e non sempre poteva riuscirci.
Gli era andata bene ed ora il mondo lo credeva a Bali con Irina e non a Shangai con Riky.
Affittarono una barca, il forte di Cris. Pagarono profumatamente il navigatore che li portò in mezzo al mare di notte, con una spettacolare vista della città di notte.
Bevvero aperitivi analcolici e cenarono sempre sulla barca, pagando un servizio molto costoso ma altrettanto romantico e suggestivo.
La serata era stata rilassante e piacevole, era scorsa serena e felice. Cris aveva anche insistito per fare una foto a Riky per ricordare la bella nottata. Dal momento che nella foto era solo lui, l'aveva pubblicata sul suo profilo instagram.
Era stato tutto molto bello, si disse Riky mentre tornavano in albergo.
Eppure c'era qualcosa in lui.
Era triste.
Percepiva al volo i suoi stati d'animo.
Cris era un eccellente attore, mascherava molto bene le proprie emozioni, ma con lui non poteva mai fino in fondo.
Riky lo assecondò tutto il tempo e la serata fu bella e perfetta.
Però in albergo, dopo aver fatto l'amore e averlo sentito ancora più strano, come che cercasse in lui una medicina per stare bene, Riky l'affrontò.
Se lo coricò sopra, lo cinse dolcemente col braccio e gli carezzò la nuca e la schiena. I cuori ora erano regolari ed i respiri rilassati, la pelle non più sudata.
- Ti va di dirmi cosa è successo? -
Chiese dolcemente.
Cris trattenne il respiro e poi sorrise chiudendo gli occhi.
- Sapevo che non potevo fartela... - Anche Riky sorrise.
- Hai litigato con Irina? - Ma di solito non se la prendeva così. Ora era proprio triste. Lo spaventava un po' quel suo stato d'animo, temeva qualcosa di peggiore.
Cris scosse il capo.
- No... -
- Allora problemi con la squadra? Vogliono venderti? Vuoi andare via tu? Guarda che se hai deciso di tornare al Manchester non devi sentirti in obbligo di restare solo per me... devi essere libero di fare come ritieni giusto per te. Fra noi non cambierà mai niente... è questo? Non sai come dirmelo? - Cris per fermare il fiume di parole partito, si alzò sui gomiti e lo guardò in viso scuotendo il capo svelto.
- No sei fuori strada! Non voglio andarmene ora. Voglio fare quanto più posso con te e solo dopo andarmene... - Riky non capiva.
- Cosa c'è allora? Mi stai preoccupando... - Cris si strofinò le labbra e nel pensarci di nuovo gli occhi divennero lucidi. A Riky si strinse il cuore.
- Non li segui i giornali? - L'altro scosse il capo.
- No mi spiace... -
- Beh... sai che io sono sempre stato un grande fan di Rihanna... e grazie ad Irina l'ho incontrata un paio di volte. Loro sono amiche. Irina deve essersi confidata con lei e deve averle raccontato la nostra situazione, ovvero che io sono gay e che la nostra è una relazione comunissima di copertura. - Riky annuì mentre lo seguiva. Cominciava un po' a capire. - Quando ci siamo incontrati lei era molto simpatica e disponibile, siamo diventati amici come lo possono diventare due star come tante... cioè non è che facciamo le serate insieme ma se capita di incontrarci ci salutiamo e scambiamo quattro chiacchiere piacevoli e facciamo delle foto insieme... però sai, mi piaceva molto. Lei è sempre stata la classica anticonformista, cioè quella che va un po' contro corrente. Non ai livelli di una Lady Gaga, però anche lei a modo suo... e poi non ha quel genere di pregiudizi su gay e cose così. Mi piaceva anche per quello, oltre che per le canzoni. - Ci stava girando molto intorno, come che si giustificasse.
- Cosa ha fatto? - Chiese Riky allora serio.
- Le hanno chiesto che natura di rapporto c'era fra noi, sai dopo le foto insieme al suo concerto... - Riky annuì, le ricordava. - Lei ha detto che ha molti amici gay e che sostiene le differenze sessuali. - Questo funse da pugno allo stomaco per Riky. Non per il fatto in sé ma per ciò che sapeva significava per Cris.
Ci rimase male e gli carezzò il viso sentendo dentro il fastidio montarsi inevitabile. Non dovevano toccargli Cris... erano le uniche volte che perdeva le staffe, ma siccome si conosceva cercava sempre di evitare i giornalisti in quei casi.
- Mi dispiace... - Cris tornò ad appoggiarsi al suo petto e chiuse gli occhi che bruciarono di nuovo.
Riprese a carezzarlo, non disse niente, lasciò a Cris lo spazio per sfogarsi e parlarne, perchè era lì per quello.
- Sai, non è perchè ha praticamente detto che sono gay... lo sono, è vero. Però è la mancanza di rispetto. Se non sono io a dichiararlo, se faccio questa messinscena che lei conosce benissimo... perchè diavolo dirlo? E poi le avevano chiesto la natura del nostro rapporto, poteva dire 'conoscenti' o 'amici'. Perchè mettersi al sicuro dicendo che sono gay? Così nessuno sospetta di noi? Capisco che lei ha relazioni complicate, io adesso non so com'è il suo uomo. So che sta attenta a non destare sospetti con altri uomini però... dannazione... cosa c'entro io? Se io sto con Irina e faccio tanta attenzione a farci passare per una coppia perfetta, ho i miei motivi. Perchè lei deve mettere in piazza così la mia vita privata e nascosta? Tutti hanno degli scheletri ed hanno il diritto di averli. Non faccio del male a nessuno. Ho voluto questa relazione di copertura per mia madre, per mio figlio e per te! Sono motivazioni importanti, per me. Sacre. Con che diritto lei deve dirlo? È evidente che sono gay, la maggior parte lo sa ma non lo spiattella perchè ha l'intelligenza di capire che se non lo dichiaro e lo nascondo, ho i miei buoni motivi! Possibile che a lei non freghi nulla? Cosa le costava dire 'siamo solo amici'? Non ha detto che sono gay ma è come se l'avesse fatto. Ora? Ora cosa dovrei fare? La tattica migliore è ignorare, se commento o smentisco è come se confermassi, mentre se ignoro non le do importanza ed è come negarlo e mettere tutto a tacere. L'unico modo per non scatenare un vero scandalo è minimizzare la cosa ed ignorarla.
Lei non ha detto Cristiano è gay e quindi siamo solo amici. Lei ha detto che ha molti amici gay. Però nella domanda precedente ero spuntato io, no? Capisci? È stata abile. È come dirlo e non dirlo al tempo stesso, però è comunque chiaro che lo dice. - Cris si fermò prendendo fiato.
Nel parlare si era acceso e la voglia di piangere amareggiato era stata sbaragliata dalla rabbia non ancora avuta.
Prima era stato triste, frustrato, deluso, scoraggiato. Era stato strano sentirsi così... era stato come... come un dire a sé stesso che il mondo non sarebbe mai stato pronto.
Vedere Riky era stata la sola cosa a cui era stato capace di pensare... e l'aveva calmato la sua sola presenza.
Ora parlarne con lui l'aveva aiutato a reagire.
Si era alzato di nuovo sui gomiti per parlarne concitato.
- A me dà fastidio che nel parlare di qualcuno bisogni mettere per forza in evidenza se è gay o no. Cosa importa? È un calciatore ed è gay. È un cantante ed è gay. Ma no! È un calciatore ed è simpatico e bravo. È un cantante ed è divertente e bravo! È questo che conta! Se è una brava persona o no, se ha talento o no! Finchè non si è dei criminali, cosa importa chi ci si porta a letto? Finchè verrà sempre data tanta importanza a questo, finchè verrà sempre specificato, non andremo da nessuna parte! Il mondo non sarà mai pronto! Deve essere normale e naturale al punto che non serve specificarlo. Se lo si capisce da soli bene, altrimenti non importa, è uguale! Perchè bisogna dirlo per forza? - Ora era Riky quello indignato e aiutò Cris a calmarsi. Quando Riky partiva a quel modo per difenderlo, la sua reazione era calmarsi immediatamente.
Sospirò, infatti, e gli baciò il petto per ringraziarlo.
- Io non so sai... ho il diritto di rivelare o meno ciò che voglio. Se lo faccio ho i miei buoni motivi. È la mia vita. Finchè ero giovane e solo non mi interessava, mi mostravo per quel che ero. Sono anche stato beccato a fare cose a tre o a quattro, me l'hanno chiesto ed ho detto tranquillamente di sì. Che problema c'è? Però ora è diverso. Ho qualcosa di importante da proteggere. - Riky sorrise perchè oltre a suo figlio, c'era anche lui.
Gli baciò la fronte ed intrecciò le dita alle sue.
- La gente non capisce se non si trova in quella situazione specifica. E comunque siamo tutti diversi. Però il problema principale è l'ignoranza. Il non arrivare alla questione che noi non sappiamo tutto. Che ci sono cose che non conosciamo. E nella fattispecie non conosciamo le persone e la loro vita ed il perchè delle loro scelte. Io non so perchè lei fa delle cose discutibili, però non la critico, non la giudico e soprattutto non ne parlo come se invece sapessi tutto... lei avrà anche detto un dato di fatto che è chiaro a chi è sveglio e sa vedere le cose per quello che sono. Cioè sei gay, si vede e lei ha solo esposto un fatto. Però ha calpestato la tua volontà di rimanere nascosto e mascherarti. Non le sembrava importante. Lei dice: 'se si vede che sei gay non è che svelo un segreto inenarrabile. Quindi non c'è niente di male nel dirlo.' Però non si chiede perchè non sei tu a fare outing... se se lo fosse chiesto, non ne avrebbe parlato. - Aveva analizzato molto bene la questione ed espresso diplomaticamente il punto della situazione.
Era ignoranza ma soprattutto mancanza di rispetto.
- Devono dire quello che vogliono solo perchè lo pensano e sono famosi. Sono tutti uguali! Si sentono in diritto di dire quello che gli pare perchè tanto loro possono tutto! Anche io so dei segreti pazzeschi dei miei colleghi, e sono famoso e potrei dirli tutti in un istante. Ma non lo faccio! E non per amicizia, ma perchè sono cazzi loro! È vero che in molti pensano già che io sia gay, allo stadio i cori sono 'Cristiano frocio'! Però se lei, personaggio famoso seguito ed ascoltato da tutto il mondo, si dichiara mia amica e dice che sono gay, non solo ne dà conferma, ma tutti, anche chi non lo sapeva o non ci credeva, lo viene a sapere. Così il mio 'coprirmi' per motivi importanti e precisi va a quel paese. La fatica che ho fatto per sistemare la mia immagine sputtanata da me stesso ai tempi della gioventù, è andata a quel paese. Ho raccolto quello che ho seminato, ho sbagliato in passato a mostrarmi così liberamente, però pensavo che al mondo non dovesse interessare. Peccato che non vivo da solo. Ho un figlio. Un ragazzo che amo. Persone che voglio proteggere da questo maledetto mondo arretrato... - La voce si incrinò, passò dall'indignato e arrabbiato all'abbattuto di nuovo.
Sospirò e si zittì appoggiando le labbra sul suo petto per stare buono.
- Non è lei né il caso specifico. La stai gestendo bene. Se non fai dichiarazioni la cosa passerà, l'importante è evitare il caos. E il silenzio è la cosa migliore. Non neghi e non confermi, ognuno penserà quello che vuole. Tu non cambi il tuo stile di vita. - Disse allora Riky sempre senza smettere di carezzarlo. Ci era arrivato perfettamente.
Cris alzò lo sguardo ancora abbattuto e disilluso.
- No, non è lei. È che... non saremo mai pronti... non potremo mai esporci liberamente senza rischiare di passare noi un inferno di giudizi negativi e soprattutto farlo passare ai nostri figli... io vorrei solo poter essere libero di viverci alla luce del sole. Sai quanto mi piacerebbe. Sono uno che adora uscire e fare quello che gli pare senza doversi nascondere e negarlo. Ho fatto una fatica bestiale in questi anni a cambiare così. E non saranno mai pronti. Mai. Non potremo mai essere noi stessi come tutti pretendono. Sono sempre loro che ce lo impediscono. Loro e questo bisogno di parlare per forza di cosa facciamo fra le coperte. Lei è solo l'ennesimo esempio. E comunque mi piaceva come cantante e l'ammiravo come persona. Ora mi ha solo deluso. Che bisogno c'era? Io non lo so... - Riky l'abbracciò stretto per fargli dimenticare tutto, non voleva che si angosciasse ulteriormente, lei non lo meritava e nemmeno tutti quelli come lei capaci di guardare la sessualità e non la persona.
Era il discorso del razzismo. Cosa contava se uno era nero o bianco? Contava quello che faceva.
Il principio era lo stesso.
Il mondo era ancora così indietro... per questo serviva proteggersi a quel modo e nascondersi.
- Sono un grande calciatore ma se dichiaro che sono gay e che amo un mio compagno di squadra e che con Irina è stata solo una montatura, mi demoliscono. E già ora lo fanno. Non vedono tutti l'ora di potermi mandare sulla forca. Improvvisamente non sarei più un grande calciatore ma solo un frocio! È questo che si direbbe di me. È questo che conterebbe. E Junior sarebbe il figlio di un frocio. No... è un mondo di merda e basta! - La frustrazione era profonda e radicata. Da ragazzino si era scoperto gay ed aveva capito che era una cosa da vivere per conto proprio, ma diventando famoso e bravo si era sentito forte ed invincibile. Aveva pensato di poter dire e fare qualunque cosa perchè ne aveva il diritto. Non potevano giudicarlo e anche se lo facevano, non cambiava il fatto che era bravo.
Però maturando aveva capito che non viveva da solo nel mondo. Non era lui contro il resto del mondo ed allora poteva anche ricoprirsi di insulti che non importava.
Era lui, la sua famiglia e chi amava contro il mondo. Ed il mondo era crudele. Se lui era disposto a farsi coprire di insulti che tanto lo rafforzavano, i suoi famigliari no. Non erano pronti e non dovevano sopportare delle umiliazioni simili. Non era giusto.
Le persone cambiavano ma la massa no.
Era un processo anomalo e contraddittorio, eppure funzionava così.
A Riky dispiaceva enormemente. Anche lui faceva di tutto, con Carol complice, per dimostrare che il loro matrimonio era perfetto. Per i figli.
Però quel lato della medaglia, un lato così ipocrita, era molto triste.
Rimase in silenzio a coccolarlo e carezzarlo, gli copriva la testa e la tempia di piccoli baci e rimase così per un po', fino a che nel sentire il cuore nel suo petto calmarsi, disse.
- Non dimenticare mai il motivo perchè fai determinate scelte. Nessuno sa veramente. Solo tu e chi conta per te. E sono gli unici giudizi che devono importarti. Se uno che non ti conosce davvero ti insulta, non è un vero insulto. Non è niente. Perchè non sa. E anche se ti insulta non cambia che in realtà sei una persona in gamba che vuole solo proteggere a modo suo la sua famiglia. Sei una grande persona, Cris. E sono i giudizi di chi ami, che ti devono importare. Quindi se io ti dico che sei una grande persona e che stai facendo bene, fidati di me. Pensa solo a questo, non a quello che dicono degli sconosciuti. -
Cris lo sapeva, era la sua filosofia di vita, però a volte si perdeva perchè era umano.
Era molto forte come persona, diceva sempre che l'amore degli altri lo rafforzava ma l'odio lo rendeva invincibile. Era vero.
Però era umano e a volte si feriva lo stesso.
In quei momenti Riky era il solo in grado di leccargli le ferite e rimarginargliele.
Poi si rialzava e tornava a camminare senza problemi.
Si aggrappò alle sue parole e si alzò sentendosi davvero meglio e più leggero, poi lo baciò sulle labbra con delicatezza.
- Non so cosa sarei senza di te. È stato incontrandoti che sono cambiato. E se sono così in gamba come dici... è merito tuo. - Riky non lo pensava, però era vero che aveva avuto un'influenza positiva su di lui.
Perchè quando ci si amava ci si cambiava a vicenda ed era inevitabile. Ma quel che contava era il sostegno.
Loro non avrebbero mai smesso di darselo sempre e comunque.

FINE