Cris è stato
molto triste e nervoso in questi giorni, specie nella partita fatta
senza Riky, di domenica. In quella ha segnato per la prima volta dopo
diverso tempo, ha fatto 2 gesti. Nelle foto si vedono che, a suo tempo,
li fece anche Riky. Per uno che non dimentica e non gli sfugge nulla di
Riky, mi sa che è chiaro. Poi il pomeriggio a casa sua, lui ed Irina
hanno fatto un barbecue. Non han detto e mostrato con chi ma di sicuro
con amici. E visto che era l'ultima sera con Riky, penso sia
chiaro che lui fosse lì, mentre era suo padre che si occupava di
trattative e varie. Riky infine in nottata ha dato la notizia
definitiva a Galliani dopo che suo padre si è detto finalmente convinto
del tutto.
Carol, che era in Brasile, è tornata a Madrid martedì
sera ed ha messo la foto su instagram dove si trovava con Mel, il loro
golden, ed una nuova sorpresa portata da papà (Riky), un altro
cagnolino piccolo. Maya. Secondo il mio modesto parere un regalo
d'addio dei suoi amici. Ma chissà! Ora come Cris hanno un cane grande
ed uno piccolo. Ed il grande di Cris è un labrador. A buon intenditor
poche parole.
Il prossimo sempre fra 4 giorni direi.
Buona lettura.
Baci Akane
CAPITOLO II:
L'ULTIMA SERATA
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La partita fu difficile come Cris aveva
immaginato e tutti lo sapevano, per cui non dissero nulla nel vederlo
così in disparte mentre saliva sul pullman e poi in ogni altra fase
normale del pre partita. A volte si sforzava di fare qualche sorriso
ma non era come prima.
Non volevano che fingesse una falsa
allegria, non ne sarebbe certo stato mai capace.
Anche nel tunnel in attesa di iniziare
era rimasto serioso.
Durante la partita non aveva
rasserenato la sua espressione, sempre seria, concentrata o cupa per
non dire insofferente. Sapeva che era sciocco, che aveva giocato
spesso senza Riky ma era diverso. Era in panchina o era comunque con
lui.
Ora era con lui in un altro modo.
Ogni tanto alzava la testa e cercava in
tribuna dove gli aveva detto che era lì a guardarlo senza farsi
notare da nessuno.
Non sapeva se era riuscito a venire lo
stesso e scappare dai doveri che aveva, però gli piaceva pensare che
fosse lì, un po' mascherato per non farsi riconoscere.
Cris aveva segnato ed alzato il dito in
alto per indicare il primo goal in Liga che finalmente era arrivato.
Fece il dito in alto ricordando che
Riky al suo primo goal col Real aveva fatto lo stesso gesto. Poi fece
il pugno, anche quello in uno dei modi in cui aveva esultato Riky.
Ogni cosa di lui che aveva fatto era incisa indelebile nella mente.
Voleva dedicarglieli tutti.
Però avrebbe dovuto ridere
felicissimo, non era uscito un solo sorriso. Si era morso il labbro
per evitare espressioni tristi, però ridere sarebbe stato troppo.
Voleva vedersi piombare Riky addosso,
voleva le sue mani addosso, la sua fronte sulla guancia. Voleva la
sua voce.
Chiuse gli occhi mentre gli altri lo
festeggiavano ridendo al suo posto e pensò che uno di questi fosse
lui, nella mente la sua voce.
'Grande amore!'
Prese respiro e riprese nonostante la
tensione ed il nervosismo.
Quella fu la partita più difficile
della sua vita, difficile in modo diversa da altre importanti. Ne
aveva fatte molte, moltissime. Aveva pianto per delle partite
importanti perse.
Però quello di ora era come un peso
che non se ne voleva andare.
“E' solo la prima volta, è solo la
prima volta...”
Si ripeteva.
Quando vide Iker in panchina alzarsi,
una volta conclusa, notò che aveva la sua stessa espressione, così
si avvicinò a lui e guardando in basso fisso a muso duro, disse
piano:
- E' solo la prima che è così dura? -
Iker sospirò.
- Volta dopo volta andrà meglio... -
Disse piano cercando di dire quello che poi era vero.
- Quindi saranno dure anche le altre? -
Iker si strinse nelle spalle e gli sfiorò il braccio senza dire
altro.
Cris scosse il capo scontento.
Doveva far per forza così male?
Solo arrivare a casa e vederlo alle
prese con Irina a preparare la carne per il barbecue, l'aveva
risollevato.
Una cosa nuova.
Di solito non le facevano queste cose.
Irina era una splendida complice, lo
faceva ridere ed aveva le sue storie di nascosto, spesso proprio con
altre donne anche lei.
Avevano la stessa visione del mondo e
della vita, lo stesso modo di fare. Per questo non si sarebbero mai
potuti innamorare ma essere complici e amici sì.
Perchè fra simili si diventava come
fratelli, ma era fra opposti che ci si attraeva ed innamorava.
Ovviamente non era una regola fissa.
- Ehi! - Disse sorpreso. I due ridevano
insieme e quando lo videro tornare gli andarono incontro.
Irina gli diede in mano l'aperitivo
analcolico che aveva fatto e Riky lo baciò sulle labbra. Non
un'ombra sul viso.
Cris, preso alla sprovvista, prese il
bicchiere e baciò Riky, poi bevve.
- Grande vittoria, amore! Sono contento
che hai segnato! -
-Non riuscivo a trovarti perchè non
sapevo bene dove fossi, eri in modo che non ti riconoscessero, ma
sapevo che c'eri e mi guardavi. Ho fatto i tuoi gesti, li hai
riconosciuti? - Cominciò ansioso Cris, la voce vagamente tremante.
Riky gli carezzò la guancia e lui si calmò come per magia.
- Va benissimo tesoro. Non
preoccuparti. Quando non ci sarò là dovrai guardare le telecamere,
mi raccomando... - Cris pensò che per quello non sarebbe stato
difficile.
- Una cosa che mi viene bene! - A lui
piacevano gli obiettivi. Riky rise contento che cominciasse a
scherzare.
Dopo di questo andarono in giardino,
nella postazione del barbecue dove lui ed Irina avevano cominciato a
cucinare, si tolse il grembiule e glielo mise addosso come una brava
moglie che lascia cucinare il marito.
Era inebriante.
Quando si sarebbero visti avrebbe
organizzato con gli amici stretti serate così, poi la notte
sarebbero stati insieme ed anche tutta la mattina, da soli. Dopo
pranzo sarebbero ripartiti per casa. Ma casa erano loro due.
Per Riky era Cris e per Cris era Riky.
- Allora, novità? -
- Sembra sempre più sia Milan. C'era
un vago interessa da due di Premier ma non si sono fatte seriamente
avanti. Galliani è tutto il pomeriggio che parla con mio padre ed i
miei avvocati, non so cosa raggiungeranno, io ho detto chiaramente a
mio padre che non mi importa di nulla ma voglio andare. È che lui ha
sempre la fissa di ricavarci, sai... a me più di tanto non importa
perchè tanto sono due anni e voglio giocare, ci tengo. Poi avrà la
cena con Perez. Forse Zinedine ha convinto Perez a lasciarmi andare.
Sai, le altre volte faceva resistenza, metteva un prezzo eccessivo al
mio cartellino o tirava fuori problemi fiscali, non so... altre volte
era mio padre che bloccava. Quindi in generale non è detto e non si
può fare pronostici. - Cris fece un sorriso da un orecchio all'altra
nel sentirlo.
- Quanto sei scemo, tu sei contento se
salta, no? Se devo rimanere qua per forza! -
Cris fece la faccia da finto angelo.
- Cosa? No! Come ti viene in mente? -
Riky strinse gli occhi e gli diede un pizzicotto.
- Sei un libro aperto! -
- Riky non sarò mai felice che tu
parta! Punto e basta! Queste tue manie di fare ciò che è giusto
sono fisse assurde! Nessuno pensa a ciò che è giusto in generale ma
a ciò che è meglio per te e per te è meglio rimanere con me qua! -
Riky non poteva non ridere.
- Non sei obiettivo! Se fosse per te mi
rinchiuderesti in casa con un guinzaglio! -
- Ehi! - Fece offeso Cris
raddrizzandosi ma sempre circondandolo con le braccia. - Non ti
legherei. Però chiuderei a chiave! - I due finirono per ridere e in
quello il flash fece capire che Irina gli aveva fatto la foto.
Riky scattò velocissimo verso di lei
spaventato.
- No no no dammela e cancellala! -
Irina rideva mentre correva per il giardino inseguita dai cani.
- Col cavolo! Tappezzerò i muri di
foto vostre! - Riky ora era davvero isterico mentre la inseguiva.
- Non provarci, se qualcuno le vede
poi... - Cris alzò gli occhi al cielo. Di solito gli piacevano quei
giochi ma la sua fissa per essere scoperto era odiosa.
Lui voleva dichiararsi al mondo, altro
che nascondersi.
Alla fine Irina gli mandò la foto e
finse di cancellarla, così Riky si rilassò.
Avevano invitato solo quelli che sapeva
ci tenevano a salutarlo di nuovo, quelli a cui era particolarmente
legato.
Quelli del loro gruppo, quindi Marcelo,
Fabio e Pepe, poi il neo entrato Casemiro. Iker e Karim. Sergio
sarebbe arrivato in serata a fare il solito baccano.
Non avevano reso pubblica la cosa, non
volevano si sapesse.
Irina e Cris avevano fatto una foto a
testa mentre cuocevano la carne e l'avevano messa sui loro profili
dicendo che era un pomeriggio in compagnia. Non avevano specificato
con chi né mostrato nessun altro. Così il mondo sapeva che Cris non
si stava tagliando le vene dopo la partita deprimente disputata... e
che stava ancora con Irina, casomai qualcuno se lo fosse scordato
credendolo marito di Riky. Cosa che poi lui si sentiva.
A volte moglie in effetti.
Non avevano voluto farlo con altri per
non rischiare che la cosa uscisse dal loro controllo, ci tenevano a
restare in intimi.
Era stata allegra e piacevole, ogni
tanto Riky era dovuto andare via per sentire suo padre e gli
aggiornamenti.
Era possibile che in effetti non
avessero tempo per l'ultima notte e che dovesse partire prima del
mattino, però sperava di avere quante più ore possibili.
Era piuttosto sereno sull'esito. Alla
fine anche se suo padre avesse mandato tutto all'aria sarebbe dovuto
rimanere ed anche se era deciso ad andarsene, comunque era legato a
quel posto ed a loro, rimanere ancora qualche mese non poteva essere
così angosciante.
Solo che sperava di cominciare con la
nuova vita il prima possibile.
Era tutto per il mondiale, se non ci
fosse stato quello, non si sarebbe mosso.
Iker era la persona più sentimentale
che avesse mai incontrato. E semplice. Si riteneva complicato per la
storia con David ma era David quello complicato.
Ora David era spesso lì perchè aveva
tutto il tempo che voleva per fare ciò che voleva e pareva del tutto
intenzionato a campare con spot, servizi e quant'altro.
Riky aveva il terrore di salutarlo
definitivamente, sapeva che aveva le lacrime al varco e sapeva che
sarebbe finito per averle a sua volta.
Era la persona più dolce mai
incontrata.
Il primo, dopo Cris, a schierarsi
contro Mourinho l'anno precedente. Aveva fatto una guerra di riflesso
con lui che gli era costata forse la carriera, perchè gli aveva
fatto perdere molti mesi e quindi un sacco della sua autentica forma.
Ora non giocava regolare per questo,
doveva recuperare anche lui, così come Riky. Tutte le conseguenze
negative del regime Mourinhano si vedevano in loro.
Stavano recuperando, non erano ancora
completi.
Le cose erano molto complicate.
Così Riky andò a parlare ancora con
Karim.
Il ragazzo faticava a lasciarsi andare
a risa e scherzi come gli altri. Non era nel suo carattere ma quando
l'umore era così era anche peggio.
Si sedette sulla sedia a dondolo su cui
era piazzato dall'inizio e gli mise la mano sui capelli che si era
appena tagliato.
- Te lo sei rifatto, alla fine! - Disse
ridendo e sedendosi con lui.
Karim alzò le spalle.
- Alla faccia di tutti quelli che
dicevano che fa schifo! - Era un taglio obiettivamente orribile, però
a lui piaceva per puro spirito di contraddizione.
Tipico suo.
Karim era una persona molto
particolare, erano arrivati lì insieme ma non lo conosceva da prima
come Cris. L'aveva scoperto, gli si era attaccato il primo anno, poi
si era attaccato a Mesut e a Sami. Poi a Raphael. Passava i periodi,
lui.
Però non era corretto dire che
cambiava le amicizie come le scarpe.
Forse coi morosi era così.
Karim gli era entrato dentro in qualche
modo, in un modo che non sapeva dire. Diverso da Iker e dagli altri.
Non c'era un effettivo rapporto
stretto, però quando aveva bisogno di affetto o confidarsi andava da
lui. Lo cercava di nascosto, quando nessuno vedeva e sapeva. Come che
nessuno dovesse sapere del suo bisogno.
Era riservato, per cui non si capiva
bene cosa provasse e per chi avesse simpatie o affetti.
Era la persona più chiusa mai vista.
Un vero gatto. Un gatto che poi se
pestata diventava un leone, una tigre, una bestia selvaggia
indomabile.
Zinedine aveva messo gli occhi su di
lui ora ma l'aveva dura.
- Non penserai ancora che me ne vado
per te. Vero? - Chiese decidendo di risolvere subito la questione.
Karim fece il broncio in risposta senza
guardarlo e Riky sospirò dondolandosi un po'.
- Karim, ho le mie motivazioni. Quando
ho realizzato che così tu giocherai di sicuro costantemente, allora
mi sono sentito anche felice. Però ho altri motivi. Voglio essere
pronto per il mondiale ed ho un anno, devo giocare con certezza e
regolarità al cento percento e non posso avere la pressione che c'è
qua al Real Madrid... ma soprattutto non posso avere l'incognita se
oggi toccherà a me o a te! Andiamo! - Karim non sarebbe mai stato
convinto ma si decise a non farlo partire con questo peso e tornò
finalmente a guardarlo.
- Quando torni per Cris dimmi che vengo
a farti un saluto. - Riky sorrise contento d'aver vinto.
- Ci sentiremo, devo sapere che combini
coi tuoi amori! - Karim da gatto triste divenne tigre infuriata e
schizzò con lo sguardo altrove.
- Niente non ci sarà! Nessuna novità!
- Riky rise ed era bello sentirlo. Gli mise una mano sulla coscia
battendo allegro.
- Dai... non puoi farne a meno, è più
forte di te! Magari Zizou è quello che fa per te! Però me lo devi
dire, eh? - Karim finì per ridere e poi sospirare spegnendosi in una
specie di lamento sofferto. Riky lo fissò sconvolto da quante cose
potesse comunicare solo a grugniti. Alla fine appoggiò la testa
sulla sua spalla rivelando d'avere i suoi soliti problemi. Così Riky
alzò il braccio e lo cinse coccolandoselo per l'ultima volta.
- Forza, dimmi tutto! - E l'ultima
confidenza.
Che poi ultima era solo un modo di
dire. Karim avrebbe tormentato Riky per telefono piuttosto
regolarmente!
Con Iker, come previsto, alla fine di
tutto si trovò a piangere.
Il casino stava dilagando coi soliti
matti, Karim sembrava stare un po' meglio ed anche Cris non era più
lunatico.
Gli avevano dato i regali.
Un cagnolino taglia piccola da parte
degli amici, compreso Cris, e da parte esclusivamente di quest'ultimo
un pene finto sullo stampo del suo. Il momento era stato talmente
demente che Riky aveva finito per piangere dal ridere.
Solo a lui sarebbe potuto venire in
mente una cosa simile, non ci pioveva proprio.
Stava singhiozzando dal ridere e per
calmarsi e rinfrescarsi le idee prima che cominciassero a chiedergli
se era davvero uguale al suo visto che secondo loro non poteva essere
così grande, Riky afferrò Iker e se lo trascinò dentro in casa di
corsa dicendo che dovevano prendere il gelato e di aiutarlo. Non li
seguirono perchè capirono che voleva salutare in privato il
capitano.
In cucina Riky cominciò a tirare fuori
il gelato e tutto il necessario. Iker stava fermo e lo guardava
muoversi in casa di Cris come fosse sua.
- Sembri la moglie di casa! - Commentò
poi ridendo. Riky lo imitò.
- Conosco meglio io casa sua di lui! -
Iker rise anche di più.
- Su questo non ho dubbi! - alla fine
Riky lasciò perdere tutti i preparativi, col cuore in gola e la
frenesia di non saper che dire e che fare, si girò, lo guardò
rimanendo aggrappato alla penisola in mezzo, si morse il labbro serio
e teso ed Iker si fece serio a sua volta capendo che era quel
momento.
Come ci si salutava?
Riky non ne aveva idea e nemmeno Iker.
Ma erano persone semplici e sentimentali e molto emotive e c'era solo
un modo che veniva in mente ad entrambi.
Così sorrisero un po' imbarazzati ed
un po' tristi e Riky semplicemente si gettò al collo di Iker
stringendo ed affondando il viso nell'incavo.
Gli occhi stretti, il fiato trattenuto.
Ed il secondo pianto.
Faceva così male.
Era la cosa giusta, quella che voleva,
che sapeva sarebbe andata bene e che avrebbe superato, però era dura
lo stesso.
Iker gli era entrato nel cuore come un
fratello, più di chiunque altro.
- Ti voglio bene. Te ne vorrò sempre.
Sei unico... non cambiare mai. Vivi sempre per quello che credi.
Segui il cuore. Noi sentimentali è così che facciamo. Lo sai... -
Disse Riky fra le lacrime riferendosi
al dubbio se restare al Real o andarsene. Il Real era la sua casa ma
se non avesse recuperato la forma persa sarebbe diventato una riserva
e non lo poteva sopportare dopo aver vinto la coppa europea due volte
ed una quella del mondo.
Iker strinse la vita di Riky e se lo
incastrò addosso non volendolo lasciar più andare. Le lacrime gli
bruciavano gli occhi in modo impressionante.
- Lo farò. E tu... raggiungi i tuoi
obiettivi a tutti i costi, non farti convincere da altri a cosa è
meglio per te. Ragiona sempre con la tua testa. Segui le tue
priorità. So che non cambierai mai quindi non te lo dico. - Alla
fine qualcosa da dirsi se l'erano trovata.
Non si lasciavano per sempre, si
sarebbero rivisti quando Riky sarebbe tornato per Cris... un saluto,
un'oretta insieme, un aggiornamento. E poi per telefono. Ed in ogni
occasione possibile.
Però era diverso lasciare la squadra.
Era comunque un andarsene, un cambiare, un non esserci davvero...
diversamente.
Dopo un bel po' di pianto ed aver
faticato a trovare le forze di separarsi, Iker chiese a Riky con
occhi gonfi asciugandosi le lacrime.
- Sei sicuro che andrà? -
Riky annuì allo stesso modo.
- Sì... mio padre mi ha detto che i
club hanno trovato l'accordo, mi lasciano andare gratis... - Iker
sgranò gli occhi incredulo.
- Con Bale a 90 milioni? - Riky si
strinse nelle spalle con un'espressione strana.
- Non so come ha fatto Galliani... non
so nemmeno come è stata impostata la cosa, hanno fatto tutto loro.
Io penso... io penso che... alla fine Perez mi tenesse per provare
con questo sistema di Carlo ma vedendo che ho continuato a chiedere
il trasferimento, ha capito che era ora di lasciarmi andare. Mi ha
aiutato. Se chiedeva una cifra a Galliani non ci sarebbe stato
niente... -
Era la sola spiegazione che poteva
dargli.
Iker era ancora sottosopra.
- E ha detto che ora si vedeva con
Galliani lui per parlare del mio contratto... - Qua Riky fece una
strana espressione.
- Perchè quella faccia? -
- A volte mio padre non si
accontenta... io gli ho detto a tutti i costi, non mi importa. Spero
che mi accontenti! -
Iker annuì.
- Ce la farai. Farai un gran
campionato. Due grandi anni qua in Europa. E ci vedremo spesso, molto
più di quel che pensiamo. Sarai ancora felice giocando a calcio,
come qua penso tu non sia mai stato per tutti i problemi che hai
avuto. So che non volevi andartene da Milano... è giusto che ci
torni. Si chiude un ciclo. -
Riky piegò la testa di lato trovando
quello come un resoconto premonitore.
- Non rimpiango questi 4 anni, però.
Ho conosciuto persone fantastiche. Ho trovato me stesso. Ho trovato
l'amore, quello vero ed autentico. Cris è la mia vita e lo sarà
sempre. Se non fossi venuto avrei avuto un pezzo di me in meno. Sarei
vissuto a metà. Quindi sono felice di essere venuto. Nonostante
tutto. -
Iker riuscì a non piangere più.