CAPITOLO V:
PRIMO GIORNO

L'espressione con cui Cris arrivò da Pepe era qualcosa di indescrivibile.
L'amico l'aspettava per quell'ora, quando sapeva che avrebbe lasciato Riky in aeroporto.
Aprì e senza dire niente, in un perfetto silenzio, lo fece entrare.
Cosa si diceva ad un amico che stava male per amore?
Non si era lasciato con lui, però era come se lo fosse.
Doveva solo capire che era la cosa migliore per Riky e forse lo sapeva, però fra questo ed il farselo andare bene ci passava un po'.
Non poteva pretendere che sarebbe tornato al sorriso così in fretta.
Pepe allora lo abbracciò senza dirgli nulla, Cris si accoccolò fra le sue braccia e si trovò meglio. Erano un gran sostegno, da solo sapeva sarebbe impazzito ma non poteva accettare la presenza di chiunque.
Dopo un paio di secondi così, i due si sciolsero e si spostarono in soggiorno dove Pepe guardava la televisione, mise piano sul canale del Real Madrid, parlavano di Gareth Bale tutto il tempo e del colpo di scena odierno, la partenza di Mesut per l'Arsenal.
Di Riky nemmeno mezza parola.
- Hanno detto ieri e poi stamattina che l'affare si è concluso a costo zero, hanno detto il contratto che avrà a Milano e hanno detto quanto è stato speso per lui in questi 4 anni, ma nessuno ha detto che problemi ha avuto. Scommetti che a Milano non fanno che parlare di quali sono stati questi problemi? - Cris scosse la testa con amarezza ed alzò le spalle.
Pepe si sedette e gli offrì il caffè caldo, dopo aver visto il viso a pesce del loro caro Nemo, commentarono anche quello come se di altro non fosse ancora il caso di parlare.
- Pazzesco... quanto casino per questo Bale... potevano davvero farne a meno, la rosa era pronta... era così pronta che per fargli spazio hanno mandato via un sacco di gente. Se tenevano questi e li usavano al cento percento e non al cinquanta come ha fatto Mourinho in quest'ultimo anno, e anche prima, non ci serviva Bale. Adesso col suo arrivo Riky si è convinto che non avrebbe sicuramente giocato e se ne è andato ed in più è stato venduto Mesut! Ma come facciamo senza trequartisti? Non abbiamo più un fantasista... Luka non è un fantasista, è un centrocampista ma non... - Pepe era partito e Cris si sforzava di capire cosa dicesse e si sforzò anche di rispondere.
- Riky è andato per giocare il mondiale. Se non era per quello, anche giocare poco qua gli stava bene perchè aveva il suo allenatore preferito, me, i suoi amici... -
- Però il suo allenatore preferito ha permesso se ne andasse... - Fece polemico Pepe.
- Non è così. Carlo non ha voce in capitolo, non conosce la squadra ed i ragazzi, la tattica di mercato la fanno Perez e Zidane. Loro hanno deciso. E comunque Carlo ha detto che avrebbe giocato nella giusta misura. E con giusta misura si intende non togliere troppo a chi non merita che gli sia tolto. Tradotto: giocheranno tutti ma non sempre! Lui ha bisogno di giocare sempre o addio mondiale. - Pepe annuì. Era vero.
- E Mesut? -
- Quella è una porcata! L'hanno fatto all'ultimo, non gli hanno nemmeno dato tempo di salutare la squadra e prepararsi! È assurdo! Almeno Riky lo sapeva, si è preparato... ha salutato tutti... - Strinse gli occhi e tirò su col naso. Pepe abbassò lo sguardo sul proprio caffè quasi vuoto.
- Mi spiace... - Cris scosse il capo.
- Sarò pesante e depresso per un po'... mi devo scusare io... è che non so fingere molto bene. Ho sempre avuto quella di mostrarmi per quel che sono, ma Riky mi ha insegnato che ci sono casi in cui non puoi fare quello che vorresti ma quello che devi. -
Pepe lo guardò sorpreso, poi si trovò a pensare a quanto cambiato e maturato fosse in quei quattro anni. Si poteva dire che Riky fosse stato mandato in missione per quello. Per farlo crescere e mettergli la testa a posto.
“Cosa fa l'amore!”
Riky avrebbe avuto un'influenza positiva sempre su chiunque ed ora l'avrebbe avuta sulla sua praticamente nuova squadra. I ragazzi che componevano il Milan non erano più quelli di quattro anni prima.
- Chi sono di quelli che conosce? - Chiese Pepe provando a vedere come si sentiva a parlarne o se fosse meglio cambiare argomento. Non gli piaceva cambiare argomento e conoscendo Cris, in testa ora aveva solo quello.
- Pochi. Ha detto che sono cambiati quasi tutti. Uno o due... però ha Roby, il suo grande amico... -
- Il fratello nero? - Tutti conoscevano Robinho ed il suo legame con Riky. Cris accennò ad un sorrisino e annuì.
- Non hanno mai giocato in club insieme... ora sono al settimo cielo all'idea di poterlo fare! È bello per loro... almeno ha un sostegno assicurato. Quello lo farà ridere di continuo. Sapere che è in buone mani mi solleva. -
Pepe gli batté una mano sulla coscia.
- Anche tu lo sei! -
Cris sorrise di circostanza guardandolo distrattamente per poi tornare alla sua depressione, poi tornò a guardarlo attento notando la sua famosa luce strana.
- Che hai fatto?! - Chiese a colpo sicuro!
Pepe aveva decisamente quell'espressione.
Quella di uno che ne ha fatta una.
- L'abbonamento a Milan Chanel! E ne ho ordinato uno anche per te! Conosco i tuoi dati, per cui mi sono preso la libertà! Ed ho scaricato l'app nel telefono per ricevere tutti gli aggiornamenti dal sito del Milan. Ora la metto anche nel tuo! - Cris si batté le mani sul viso mettendosi a ridere. Finalmente ci riusciva.
- Mio Dio tu sei matto! - Pepe fece un gran sorriso fiero mentre gli installava l'applicazione.
- Fiero di esserlo! Non potevo permettere che il Dio della Bellezza e del Calcio si tagliasse le vene! - Altrimenti detto 'per gli amici questo ed altro!'
Cris sospirò e guardò dal telefono cosa stava facendo, allora Pepe girò canale e gli fece vedere il famoso canale di Milan Chanel.
Ovviamente parlavano a tutto andare di Riky in tutte le salse.
A Cris mancò un battito, poi andò sempre più in accelerando.
Stavano facendo vedere l'aeroporto pieno di gente per Riky in attesa del loro arrivo. E poi nella sede legale del Milan, dove Riky sarebbe arrivato solo nel pomeriggio per firmare il contratto, dopo le visite mediche. Dedusse che ci doveva essere gente anche in ospedale.
- Dio mio, ma tutta quella gente è per lui?! - Cris era sinceramente stupito!
Ad un certo punto fecero sentire i tifosi impazienti che cantavano il suo famoso coro.
Dire che era atteso era sminuire quello che stava succedendo.
A zone, i tifosi intasavano tutto con striscioni rossoneri e scritte in onore di Kaka.
- Ecco ecco senti! - Fece Cris attivandosi di colpo con gli occhi lucidi nel realizzare lentamente che là sarebbe stato davvero trattato come il suo ragazzo meritava. Da principe.
Pepe alzò la testa dall'i-phone di Cris.
Stavano cantando il coro del 'Siam venuti fin qua'.
- E' italiano, non capisco... - Cris allora gli disse ciò che gli aveva detto Riky, quando gliel'aveva detta in portoghese.
- Ora sai cosa farai, dopo che hai finito lì? - Chiese preso dall'idea. Non era esaltato ma non era nemmeno più depresso da tagliarsi le vene. Era più un triste reattivo.
- Cosa? -
- Mi aiuterai ad imparare questa cazzo di canzone! Io faccio solo l'ooooo però voglio impararla bene! - Pepe lo fissò strabuzzando gli occhi.
- Ma è italiano! -
Cris fece il broncio e gli prese il telefono chiamando Marcelo prima di battere ciglio. Marcelo si stava preparando per partire per il ritiro del Brasile.
- Celo, Pepe non mi vuole aiutare ad imparare la canzone di Riky! - Disse come se avesse senso e con un tono effettivamente isterico.
Una persona normale avrebbe commentato con 'cosa diavolo stai dicendo?', ma Marcelo non lo era, per cui semplicemente rispose:
- Passamelo che lo distruggo! -
Cris allora passò il telefono a Pepe, una volta dopo il pronto, Marcelo attaccò a sgridarlo.
- Sei un pazzo! Se lui vuole imparare la canzone di Riky tu gliela insegni! Cosa diavolo significa che non vuoi?! Qualunque desiderio chieda sarà un ordine! Carlo ci ha detto 'fate in modo che non si tagli le vene e che torni con un umore accettabile!' quindi noi lo accontenteremo! Hai presente 'ogni suo desiderio è un ordine?' -
- Sei matto tu! Se tratti Cris da principe è la fine! -
- Non mi interessa un fico secco di cosa è! Tu lo fai! -
- Celo, è italiano! Non lo conosco! -
- Imparalo ed insegnalo! -
- Ma! -
- PEPE! GIURO CHE SE QUANDO TORNO LUI NON SORRIDE TI RADO A ZERO I CAPELLI! -
- NO, CON TUTTA LA FATICA CHE HO FATTO A FARLI CRESCERE! -
Cris riuscì a ridere di nuovo e Pepe si fermò guardandolo con tanto d'occhi, sorpreso, sconvolto, shockato.
Marcelo, sentendolo in silenzio, chiese cosa fosse successo e Pepe, piano e cauto, rispose:
- Cris ride... -
- Bene... continua a fare quello che facevi... -
- Io stavo urlando con te... -
- Beh, senti, aiutalo ad imparare questa cazzo di canzone! Non ho tempo di venire lì e farlo io! Avete il cazzo di ritiro! Vedi di tirarlo su! -
Detto questo Marcelo mise giù la conversazione.
Alla fine Pepe rimase a fissarlo mentre si registrava dalla televisione col telefono di Pepe la canzone di Riky.
Scosse il capo sconsolato.
- L'abbiamo perso del tutto. -
Alla fine Pepe si prodigò nel grande insegnamento di una canzone in una lingua che non conoscevano per nulla.


Il grande piano di Cris prevedeva di convincere che aveva problemi muscolari, niente di grave, giusto per due giorni fuori dagli allenamenti.
Quindi il ragazzo raggiunse il Portogallo con Pepe e Fabio continuando a ripetizione con quella canzone che i due cominciarono ad odiare. Del resto era l'unica cosa che lo faceva stare meglio.
Poi si interrompeva per gli sms di Riky, per le foto che gli mandava di quel che aveva intorno e per sentirlo al telefono.
Riky cominciò a spedirgli foto appena messo piede a Linate e finì... beh, mai.
- Amore amore amore ti è arrivata l'ultima? -
- Quella davanti a Via Turati? - Chiese Cris scendendo dall'aereo parlando al telefono con lui. Sentire la sua voce felice ed eccitata era bellissimo, cominciava a credere davvero che fosse stata la cosa giusta e migliore ma non solo. Cominciava a sentirsi seriamente meglio. Era felice come un bambino.
- Sì! Hai visto quanta gente c'era? Sai che ieri c'è stato un altro giocatore abbastanza famoso in Italia che ha firmato, ma non c'era tutta questa gente? Ma hai visto quanti sono? - Cris sorrideva contento.
- E' incredibile! Sei davvero il loro principe! - Riky rise sentendolo.
- Sono andato via che mi chiamavano il Bambino D'Oro! Tu pensa! Ora cosa mi chiameranno? Nonno? -
- Io ti chiamerei amore divino, ma solo io posso! - Cris stava ritrovando la voglia di scherzare e Riky ne era sempre più felice.
- C'è così tanta gente che non pensavo. Sai, credevo che mi considerassero un po' un traditore perchè me ne sono andato a detta di tutti per soldi, pochi forse sanno che ha deciso la società. Sono contento... -
- Lo sento... - Quando si affacciò alla finestra senza essere visto, sentì i cori della famosa canzone e Riky stava sorridendo felice quando sentì la voce di Cris cantarla a sua volta. A quello si abbassò e si premette le mani sulle orecchie per sentirlo meglio.
- Amore la stai imparando! - Era una parola grossa perchè di simile alle parole originali c'erano solo le vocali, ma l'intento c'era.
- Ho fatto diventare matto Pepe e Fabio! - Riky si immaginava e si misero a ridere insieme, altra cosa importante per riuscire ad abituarsi a quella nuova vita separati.
- Dì loro che mi dispiace... me la devi imparare bene e cantare tutte le volte! Io amo quella canzone... non pensavo che ci fosse tanto amore per me. Non pensavo... mi vogliono ancora... - La voce di Riky si incrinò dalla commozione per la prima volta da quella mattina.
- Come è possibile che non ti vogliano? - Disse con dolcezza Cris. Riky si calmò e tornò a respirare.
- Come stai, tesoro? - Cris sospirò.
- Ora che ti ho sentito così ed ho visto tutta quella gente per te, meglio. Sapere che ti osannano e ti trattano da principe è un grande aiuto. Appena posso mi vedo tutti i video tuoi... -
- Non li vedi? - Riky oltre alle foto gli mandava anche dei brevi video che faceva.
- Sì ma io voglio vedere te che ridi! Tu fai foto a quello che vedi ma voglio vedere te! -
- Su internet troverai tutto. -
- Pepe mi ha fatto l'abbonamento a Milan Chanel. - Silenzio. - Riky? -
- Oddio, abbraccia Pepe da parte mia... che dolce! - Cris sorrise, Riky non si smentiva mai. Era sempre tutto come sempre. Solo che lui non era lì.
- Goditi i tuoi meritati momenti di gloria. Sono felice che li hai, sia? Ora capisco che era giusto che tu andassi. - Quello fu meglio di qualunque coro, folla e soddisfazione calcistica. Il peso di pensare che Cris credesse tutto quello un errore, l'aveva assillato e rattristato, ma sapere che ora aveva capito ed era convinto, rendeva tutto più bello.
- Ci risentiamo stasera. Dimmi se riesci ad esserci stanotte e quando... guarda, se vedi che non ce la fai a sganciarti non importa... -
- Col cazzo! -
- Dai... fai la persona seria... pensa al calcio, anche io penso al calcio! -
- Non me ne fotte! Se posso vederti ti vedrò! -
- Ok. Però se vedi che non riesci stanotte, ci vediamo domani a pranzo. Ok? - Questo andava meglio ma la sua testardaggine era leggenda. Avrebbe fatto di tutto per esserci quella notte a Madrid.

E le foto di Riky fioccavano nel telefono di Cris.
- Ma è ancora lui? - Chiese sorpreso Pepe. Cris lo fulminò con uno sguardo tremendo.
- Ovvio che sì! -
- Ma ti manda foto o solo sms? - Pepe si sedette vicino a lui a guardare.
- Foto. Fa foto a qualunque cosa lì intorno e me le manda tutte. Si è anche fatto fare una foto a lui con lo schermo gigante d'accoglienza in questo ristorante milanista. Giannino. -
- Ma è tutto il pomeriggio e la serata che te le manda... - Cris sorrideva orgoglioso.
- Vuole rendermi partecipe, così è un po' come se fossi lì! -
'Hai visto lo schermo?'
L'sms.
'Sì lo voglio anche io! Penso che lo farò con la foto che ci ha fatto Irina ieri!'
'Non l'aveva cancellata?'
'Figurati! Le donne ne sanno sempre una più del diavolo!'
'Che esempi!'
Pepe rideva perchè stava leggendo i loro scambi.
'Posso chiamarti un attimino veloce?' Pepe lo guardò con occhi sgranati come per dire 'davvero?!' ma Cris lo ignorò e quando Riky in risposta lo chiamò, sentire ancora la sua voce fu davvero splendido.
Gli stava diventando cara quanto prima lo era avere le sue mani addosso.
Aveva una voce dolce di natura ed un tono sempre gentile ed entusiasta, ma quella sera era raggiante. Cris sorrise automaticamente solo al suo 'amore'.
- Tesoro, non ti rubo secondi preziosi, però volevo dirti che non riesco ad esserci stanotte... domani mattina mi hanno messo presto una sessione di fisioterapia. Ne ho una al primo mattino. Poi basta. In un'oretta prendo l'aereo e ci vediamo per pranzo. Va bene? -
- Amore, va benissimo, io ti avevo detto di fare così... - Non aveva dubbi che gli fosse andato bene, però voleva sentire la sua voce quindi la scusa era stata perfetta.
- Cri, se vuoi sentirmi chiamami e basta, non ti servono scuse. - Sapeva anche che l'avrebbe scoperto subito, per cui sorrise e Pepe scosse il capo. Quando non lo sentiva o non gli mandava foto o sms, Cris era cupo e nervoso, poi quando lo sentiva eccolo che si illuminava.
- Bello comunque... c'è un'atmosfera fantastica.. -
- E' quasi come che non me ne fossi mai andato... sai... era così quattro anni fa ed è così ora! Tutti che mi adorano e che sono qua per me, c'è un'accoglienza da non credere! Hai visto le foto fuori dal locale? - Sempre foto fatte da Riky che gli aveva mandato.
Cris annuì.
- E' bellissimo, ti meriti ogni singola cosa! -
- Sono felice. Sono felice davvero. E non vedo l'ora di incontrare gli altri della squadra e cominciare a lavorare con loro! -
Cris ripensò un attimo ai duri anni a Madrid. In certi momenti aveva seriamente parlato di lasciare il calcio, l'aveva convinto lui a non mollare. Ed ora era ancora felice per quello sport, ancora una volta. Era giusto così, si ripeteva. A livello personale faceva male, ma Riky era vivo, così vivo che andava bene. La sua felicità era la cosa più importante.
- Ti meriti ogni cosa. Goditelo, tesoro. Ci sentiamo stanotte, prima di partire chiamami. -
- Penso che partirò domani mattina e starò con Roby, a questo punto mi conviene non fare tutto di fretta. Dovevo partire alle dieci subito dopo cena ma visto che tu non combini non ha senso che faccio tutto di fretta, tanto non faccio valige di notte. -
Cris concordò e così si salutarono.
Ovviamente per tutta la sera Cris ebbe la compagnia del suo telefono e delle sue foto con tanto di sms.
Perfino una torta in suo onore!
- Ma Cris? - Chiesero alcuni compagni di nazionale a Pepe e Fabio, vedendolo che era sparito subito dopo cena.
- Perso! - Commentò Pepe.
- Mai stato qua! - Fece Fabio.
- Perchè, qualcuno di voi l'ha visto? -
- No, io no... -
- No, nemmeno io... -
Continuarono i due scherzando.
- Ma come, era qua! - A questo ovviamente risero.
- Ha cose più importanti in questo momento... - Disse Pepe poco gentilmente, gli altri inarcarono le sopracciglia e Fabio cercò di spiegare senza essere troppo schietto.
- Si scrive con un caro amico. -
- Kaka? -
I compagni di nazionale di Cris da un po' sapevano ovviamente della sua speciale amicizia con Riky ed in quei giorni era arrivata la voce che se ne fosse andato.
Annuirono.
- Pensavo si fosse lasciato, ha chiesto lui di andarsene, no? Pensavo che... - Questo era uno di quelli che aveva sperato d'aver campo libero con Cris.
- Figurati! Riky se ne va per giocare il mondiale, al Real non ha abbastanza spazio. Non per Cris! -
- Quelli non si lasceranno mai nemmeno se uno finisce all'inferno e l'altro in paradiso! Si vanno incontro e fondano il purgatorio! - Commentò Pepe parlando come suo solito troppo.
Fabio scosse il capo sconsolato. Stare dietro a Pepe era un impresa.
Comunque il migliore amico di Cris sarebbe presto diventato il telefono. Prezioso mezzo per comunicare col suo amore, che poi avrebbe continuato a spedirgli mille foto di quel che succedeva lì e poi anche sue, ogni tanto. Ed sms. E chiamarlo.
“Diverso, infatti... ma è vero che non sempre il diverso è poi così brutto. Anzi. Spesso è solo nuovo, non diverso. Qualcosa che non hai mai fato, insomma. E non è detto che solo perchè non sai cos'è o com'è debba essere brutto. Va bene lo stesso. È bello lo stesso, in un altro modo questo condividere tutto a tutti i costi perchè non siamo vicini. È come se condividessimo di più. Parliamo anche di più in un certo senso. A volte dopo che vivi insieme per tanto tempo e fai tutto con l'altro, molte cose diventano scontate, non le vivi allo stesso modo. Ma avere il cuore a mille ai suoi sms o alle sue telefonate... erano cose che mi capitavano agli inizi. Quando alla cerimonia del Fifa World Pleyer 2007 eravamo insieme e ci siamo scambiati i numeri. E abbiamo approfondito seriamente la nostra amicizia. E abbiamo cominciato a scriverci e sentirci. Ed ogni volta per me era un batticuore irrefrenabile. Da quanto non era così? Quando ci siamo messi insieme, lentamente ricevere i suoi sms era una cosa normale, così come le telefonate. Cose scontate, ovvie. Ed anche vederlo lo era. Averlo in campo. Affacciarmi al cancello e vedere casa sua lì. Non avevo il cuore che mi batteva per queste piccole grandi cose, le avevo quando facevamo l'amore, quando mi baciava e mi abbracciava. Ma non più per queste piccole cose. Ed ora... ora vivo, per queste piccole cose. E non oso immaginare cosa sarà quando lo potrò vedere, abbracciare e stringere. Questo programmare il modo di vederci, questo dirci cosa stiamo facendo e immaginarlo. È bello a modo suo, è molto bello. È una nuova vita. E nuovo, decisamente, non è proprio brutto. Non lo è per niente. Prima era meglio, ok, però andrà bene anche così.”
Detto questo Cris si baciò i braccialetti della promessa, entrambi scambiati con Riky in momenti diversi. Il primo erano due braccialetti gemelli, uno l'aveva lui e l'altro Riky ma siccome aveva paura di essere beccato, non lo indossava mai. Nella seconda promessa Riky aveva dato a Cris un braccialetto indossabile sempre, meno vistoso ed eccessivo, e Cris aveva dato a Riky un anello che teneva nell'anulare sinistro, per lui era più facile fare una cosa simile, specie perchè Carol era loro complice e sapeva.
Riky, a Milano, fece la stessa cosa con l'anello prima di accingersi a chiamarlo, steso nel letto della camera degli ospiti di Roby.
Nuovo non era brutto.
Era solo da accettarlo.

FINE