CAPITOLO
X:
PREGHIERE
E RIFLESSIONI
"Rientrare
in casa e trovarla affaccendata con la colazione una volta mi
piaceva, mi faceva sorridere. Lei è così piccola ed è già moglie
ed ora sarà madre.
Ero
orgoglioso di essere suo marito e quando ho saputo che saremmo
diventati genitori ero al settimo cielo.
Adesso
sono qua a combattere la voglia di andarmene perchè l'ho ingannata
e tradita ed anche se non ero in me, l'ho fatto lo stesso.
Mi
sto scoprendo gay o forse attratto semplicemente da un altro
ragazzo, conta poco. Non è più come prima con lei, non è la
ragione per cui non guardavo niente e nessuno durante il giorno, non
è la ragione per cui andavo dritto a casa. Non è la mia ragione.
Lei
mi viene incontro, mi abbraccia, la sua dolce pancia tonda è dura.
Mi
bacia, io le do le brioche. Esco ogni mattina a prendergliele,
quindi non si è stupita di non trovarmi.
Mi
sento un terribile elemento.
Sono
colpevole di alto tradimento.
Non
mi sento nemmeno degno di entrare nella casa di Gesù.
Prende
le brioche e le mette sul tavolo, poi versa il caffè, se ne bevo
ancora muoio ma non posso certo dirle che sono a posto.
Storgo
la bocca e stringo lo stomaco.
Si
va in scena.
Se
ami, l'amore non si spegne così facilmente, non esiste forza al
mondo in grado di spegnerlo. Se è successo in così breve tempo
significa che non era proprio quell'amore.
La
guardo e guardo in faccia la realtà.
Non
ha importanza perchè l'ho tradita... istinti, attrazione... non
importa, l'ho fatto. Ero fuori di me, ma l'ho fatto.
Non
avrò mai giustificazioni.
Discorro
con lei come faccio sempre, sono bravo a fingere, vorrei solo
sparire da qua, andarmene in un altro continente, lontano da tutto e
da tutti.
Sono
meschino, una persona terribile.
La
mia punizione sarà guardarmi allo specchio ogni giorno consapevole
di ciò che ho fatto.
Però
le voglio ancora bene, se sto così male è perchè il sentimento
c'è o non me ne importerebbe... ho una gran confusione dentro, non
so cosa pensare, come muovermi. Non lo so proprio.
Ho
bisogno di stare solo.
Alla
fine entro in Chiesa. E' il mio modo per essere onesto, qua non
riuscirei mai a mentire a me stesso.
Quando
l'ho sposata ero felice ma quando ho deciso di sposarla come è
successo?
Eravamo
giovanissimi. Perchè sono stato così affrettato?
L'amavo
al punto da non poter proprio aspettare di essere più maturo?
Ero
sicuro ma come si fa ad essere così sicuri a quell'età?
Mi
concentro riportando la memoria a quel periodo.
Ero
esasperato, lo ricordo bene.
Ero
esasperato da qualcosa che mi ha fatto chiaramente pensare che
dovevo trovare una soluzione e la soluzione era sposarmi.
Da
cosa ero esasperato, però?
Andriy.
ero esasperato da lui.
Andriy
che si era sposato da poco, a cui non riuscivo a smettere di
pensare, da cui aspettavo una parola, un gesto, un qualcosa che mi
facesse... mi facesse felice...
Chiudo
gli occhi e piango mentre lo dico a me stesso per la prima volta
davvero.
Ero
innamorato di Andriy ma era un ragazzo e non potevo lasciarmi
andare, poi lui si è sposato ed io ho pensato che in ogni caso
dovessi togliermelo dalla testa. E comunque era un uomo come me, non
potevamo, era sbagliato sotto ogni punto di vista.
Ero
giovane, non sapevo nemmeno cosa pensare dell'omosessualità, avevo
solo una certezza, la mia fede, mi sono basato su quella per non
affondare, cercavo disperatamente una soluzione, la cosa giusta,
così mi sono fidato della Chiesa, come ho sempre fatto da quando
sono nato, ed ho escluso tutto. Per escluderlo in maniera efficace
ho rinforzato il legame con la mia ragazza, Carol. L'ho fatto di
proposito.
La
gente ha detto che abbiamo avuto fretta per una questione di sesso.
Non volevamo farlo prima del matrimonio, ne avevamo voglia e ci
siamo sposati. Non è esattamente così. Io riuscivo benissimo a
fare a meno di fare l'amore con lei. Non ne avevo davvero il
desiderio.
Forse
già quello doveva farmi capire.
Per
una questione di fede non usiamo i preservativi poichè ci uniamo
solo da sposati ed a quel punto favoriamo la procreazione.
Io
e Carol l'abbiamo fatto da sposati, ma non così tanto, non così
intensamente, sarei riuscito a farne a meno ancora a lungo. Lo
facevamo ma con poca convinzione, esperienza, erano dei mezzi
disastri, era imbarazzante.
Col
tempo ci siamo riusciti, lei ora è incinta, non ci ho più pensato,
ho messo tutto da parte, dubbi ed incertezze.
Fino
a quest'anno che ho visto un ragazzo che mi ha tirato fuori di nuovo
tutto.
Ad
aiutarmi quella volta fu la partenza di Andriy, ci sono rimasto
malissimo, ho pianto un sacco e poi lui ha completamente tagliato i
ponti con me, come se non volesse sentirmi di proposito.
Ho
avuto un sacco di segnali ed io li ho ignorati tutti, ora raccolgo i
frutti. Non si scappa per sempre da ciò che siamo.
Ma
se quella volta non sentendo e non vedendo più Andriy e stando con
Carol, provandoci insistentemente con lei ci sono riuscito, alla
fine, forse posso riuscirci anche ora a farla funzionare e a
dimenticare... Cris... o quest'esperienza...
Abbiamo
un figlio, direi che è doveroso. Devo assumermi le mie
responsabilità.
Finita la confessione con me stesso, prego
sperando di trovare il coraggio di parlare con un prete. Non ce la
faccio. Che Dio mi perdoni, non riesco a dirlo ancora a nessuno che
non siano i miei amici fidati.
Ti prego, Perdonami.
Passo
i giorni a pregare incessantemente molto più di prima e lentamente
ritrovo la pace.
Penso di meno a Cris o forse mi sforzo, mi
concentro su Carol e sulla sua gravidanza. Non dirle niente mi è
costato ma penso sempre a nostro figlio, non se lo merita... Lui avrà
una vita perfetta, non soffrirà mai.
Non
mi faccio più domande, non ci penso più, evito le partite del
Manchester United, cerco di non captare le notizie che lo riguardano,
escludo tutto ciò che parla di lui e non poter fare l'amore con
Carol perchè è quasi alla fine della sua gravidanza mi aiuta.
Non
mi sento tanto tremendo. Finché vado avanti così va bene.
Fino
a questo giorno.
Il
giorno della finale di Champions League.
La
finale si gioca a Mosca, siamo il 21 maggio 2008 ed io questa sera me
la ricorderò a lungo.
Luis
viene a prendermi con Roby, i campionati sono finiti, resta il gran
finale di Champions ma non collego le due cose perchè mi prendono
completamente in contropiede.
Mi
dicono di prendere poche cose che stiamo via tre giorni, non mi
dicono dove andiamo ma parlano di 'un sogno' o qualcosa del genere.
Ciò
che tutti vorrebbero fare o cose simili.
Boh,
non lo so. Mi fido, mi lascio fare.
Carol
ha detto di andare e non pensarci, lei intanto mi precede in Brasile,
anche perchè partorirà là.
Sono
un po' in pensiero, ma ben presto questi matti che mi circondano mi
distraggono, rido, mi rilasso e non penso più a niente. In macchina
verso l'aeroporto finalmente me lo dicono e non so cosa avessero in
testa quando hanno deciso questa cosa, ma ormai cosa posso fare?
-
Ma si può sapere dove andiamo una volta per tutte? -
La
macchina si ferma, mi piazzano davanti al tabellone delle partenze
aeree e abbracciandomi felici come bambini mi chiedono:
-
Dove vorresti andare? - Leggo la lista delle città di destinazione.
Alcune le ho già viste, altre no. Certe le rivedrei volentieri,
altre le vorrei vedere.
Ne
dico alcune, le più probabili conoscendo gli elementi qui presenti
che sono per il divertimento estremo e cose così. Isole dove c'è la
vida loca.
Ma
loro scuotono il capo.
-
No mio caro, per i nostri 3 giorni speciali c'è solo una meta. Una
meta che è un sogno per ogni sportivo, in questo momento. - Alzo un
sopracciglio, non ci arrivo proprio.
-
Non riesco proprio a capire dove mi portate. -
E'
Roby a dirlo saltellando con una luce di sadismo negli occhi
brillanti.
L'elemento
da ricovero è venuto a sorpresa da Madrid stamattina e non ha fatto
altro che gridarmi di fare le valige che andiamo via.
Ora
eccoci qua con Luis e tutti gli altri.
-
Stasera ci sarà un evento unico per chiunque ama il calcio. E
siccome noi siamo noi, abbiamo avuto i biglietti introvabili per la
partita del secolo. - Impallidisco mentre capisco. Non può avermi
fatto questo. Né lui né Luis.
Guardo
quest'ultimo mentre ride. E lui ride!
Questi
non possono stare insieme, perchè sono amici? Non lo capisco
proprio!
-
Non mi porterete mica... - Roby sprizza lucciole elettriche mentre lo
dice -grida-
-
Andiamo a Mosca alla finale di Champions League! -
-
Perchè ho paura di sapere chi gioca? - Dico prendendomi il viso fra
le mani e strofinandomi gli occhi e le tempie.
-
Perchè magari lo sai! Non puoi giocare a calcio e non sapere le
finaliste! - Sospiro drammatico, voglio morire.
-
Non dirmi che gioca il Manchester United! - Lo so in realtà. Ho
cercato di chiudere l'udito ogni volta che nell'aria captavo quel
nome, però alla fine non potrei non sapere chi gioca stasera.
Ma
perchè?
-
E' la prima volta che due inglesi vanno in finale, il Manchester
contro il Chelsea! -
Che
felicità!
Sospiro
insofferente e prendo il bagaglio a mano e faccio dietrofront
sfuggendo alla loro presa, mi agguantano subito.
-
Dove vai? Non puoi andartene! Abbiamo deciso di vederla e la vedremo!
- Luis sembra sicuro. Come sempre.
-
Fatelo senza di me! Io non ci voglio venire! Vado da mia moglie! Ma
tu guarda questi che organizzano una cosa simile senza interpellarmi!
-
Roby
mi si para davanti con le braccia conserte e l'aria cattiva.
Vuole
spaventarmi ma ci riesce con scarsi risultati.
-
Non mi fai paura. - Dico. Specie perchè è il mio migliore amico.
-
Dovrai passare sul mio cadavere per tornare a casa! - Di per sé non
è un problema perchè è basso, però non gli farei mai del male,
così lascio cadere le braccia lungo i fianchi e sospiro.
-
Perchè dobbiamo? -
Luis
e Roby parlano a turno, fitto fitto contro il mio orecchio. Sembriamo
anche equivoci in effetti.
-
Lo devi rivedere e questa è un'ottima occasione! -
-
Onestamente speravo di incontrarlo in finale, sarebbe stato perfetto,
ma non siamo arrivati noi quindi... -
-
Non capisco perchè lo devo rivedere. - Non ci pensavo da mesi,
andava tutto bene. Perchè mi devono fare questo?
-
Perchè è giusto. Non hai risolto niente. Finchè non riuscirai a
vederlo senza morire non avrai risolto nulla! -
-
Stai diventando padre e vuoi percorrere questa strada. Discutibile da
parte tua, ma è una tua scelta. Allora falla fino in fondo e
dimostra a te stesso che ce la puoi fare davvero. Che lui non ti
torna a sbattere fuori... -
-
...o a sbattere proprio... -
-
quando lo vedrai! -
-
A voi cosa importa di preciso? - Non lo capisco proprio, sono miei
amici ma tutta questa premura per una cosa che riguarda solo me più
che mai non la capisco.
-
Perchè vediamo avanti. Sarai infelice un giorno se fai così senza
esserne veramente sicuro. E per esserlo devi prima rivederlo. - Non
trovo ancora il senso di tutto ciò ma non mollano. Mi fanno tre ore
di parlarmi di quanto sia giusto rivederlo prima di percorrere
definitivamente la mia strada. Dicono che tengono a me e che vogliono
il meglio per me, che io sia sicuro e che non abbia mai rimpianti.
Ok,
sono come i miei fratelli, va bene.
Però
lo stesso dovrebbero rispettare il mio volere.
Dovrebbero.
Mah...
Alla
fine mi lascio passivamente trasportare convinto forse che anche se
lo vedo dagli spalti non lo incontrerò. Sai che confusione che ci
sarà, arrivare a loro sarà impossibile indipendentemente dal
risultato.
-
Secondo te chi vince, comunque? -
Finalmente
cambiano discorso e si buttano prettamente sul calcio.
-
Fammi pensare a chi c'è... - Dico. Allora cominciano ad elencare.
-
Bè, nel Manchester la coppia Ronaldo-Rooney è pazzesca... poi hanno
dei difensori come... - Fanno una lista di nomi, passano al
centrocampo e al portiere. Il portiere è proprio bravo, non c'è che
dire.
-
Mentre il Chelsea ha giocatori come... - Anche qua parte una lista di
nomi illustri niente male fino a giungere all'attacco che mi fa
venire un colpo. - per finire con niente meno che Drogba e
Shevchenko! - Qua stavo bevendo e sputo l'acqua completamente in
faccia a Roby che rimane di sasso. Tossisco e divento di mille colori
mentre la vita mi sta sfuggendo di mano. Mi battono sulla schiena
preoccupati. Questa non la sa nessuno, solo Cris. Che ironia!
-
Ehm... Riky? - Mi chiamano dopo che ho nascosto il viso fra le mani
pregando di potermene andare come per magia.
-
Cosa ti prende? -
Fortunatamente
sono seduto fra Luis e Roby, quindi posso parlare liberamente.
Li
guardo a turno, rossissimo, imbarazzato e ansimante. Mi faccio
coraggio e sventolando le dita davanti ai loro occhi li preparo
laconico. O meglio cerco di esserlo, non so con quali risultati.
-
Andriy... - Comincio.
-
Sì? -
-
Però deve restare fra noi! - Ripeto. Loro annuiscono esasperati ed
alla fine lo dico.
-
E' lui che mi ha fatto venire i primi dubbi remoti sulla mia
sessualità. Stavo per mettermi con lui! Io penso che se non si fosse
sposato e poi non se ne fosse andato, nel 2006, mi sarei messo con
lui! - Lo dico quasi senza respirare e loro mi fissano come fossi
matto.
-
Dai, che ci prendi per il culo! - Perchè perfino loro che non sono
molto svegli capiscono cosa significa.
-
Sono serissimo! - Dico come un condannato a morte.
Abbasso
lo sguardo. Non ci posso credere. Mi fissano per un po' fino ad
accettare la realtà che non li prendo in giro, non potrei mai, così
insieme riassumono la situazione pazzesca.
-
Cioè stasera si scontrano il tuo diciamo ex con il tuo probabile
futuro moroso? - Mi aizzo contro Roby che ne dice come sempre una di
troppo.
-
Ma che dici! Non sono né il mio ex né il mio futuro! - Lo dico così
in fretta che ridono e non ci credono. Ma perchè?
Con
disperazione lascio andare la nuca contro lo schienale.
Magari
precipitasse questo aereo!
La
mano di Luis sul ginocchio dovrebbe darmi forza, così come la testa
di Roby sulla spalla. Ridacchiano entrambi, comunque.
-
Dovresti accettarle le cose invece che ostinarti ad opporti ed
ignorarle. Andriy ti ha aperto un mondo che non hai voluto vedere, ma
è stato il tuo primo amore, no? -
-
E come hai fatto a dimenticare che giocava nel Chelsea? -
-
Non l'ho dimenticato ma non ci pensavo. Lui da quando se ne è andato
mi ha trattato da appestato! Non mi sente più, non mi vede... ed io
ho accettato la cosa. Così non... non ci pensavo che è lui nel
Chelsea... -
-
E poi dovresti accettare anche che Cristiano ti piace e potrebbe
diventare il tuo futuro amore se solo gliene dessi l'occasione. - La
fanno facile loro. Sono infedeli per genetica ed hanno un modo di
vedere le cose e la vita che... beh, ormai, specie nel nostro
ambiente, lo hanno in molti, lo ammetto. Molto libertino, diciamo.
Aperto. Troppo aperto. Però io non sono così!
-
Non è così. E poi anche se fosse io sono sposato ed è un fatto che
non potrò cancellare in alcun modo e non sarò così meschino da
perseverare nei miei errori. - Nonché peccati. Comunque è di questo
che si tratta. - E poi nascerà mio figlio, voglio che sia felice! -
Insisto
su questi punti che per loro non sembrano importanti. Non mi
capiranno mai. Non so proprio con chi parlarne per essere capito...
-
Riky, prima lo accetti e meglio è per te. -
Ancora
con questa storia!
-
Ma cosa dovrei accettare! - non ce la faccio proprio. Mi sento così
scosso, confuso e teso che non so a cosa pensare per primo, per cosa
preoccuparmi insomma... li sto per rivedere, sono persone che mi
hanno sconvolto la vita... e giocheranno uno contro l'altro. È
pazzesco. L'ironia del destino o un messaggio di Dio? Non devo
ignorare chi sono?
-
Devi accettare chi sei e guardare in faccia il tuo stesso viso! Non
c'entra cosa provi per loro, se non vuoi non serve che vedi quello.
Ma devi vedere te stesso! - Questo è Luis, più grande di noi si
suppone che sia anche un po' più maturo. Un po'. A volte ne dubito
visto le cavolate che fa, ma sicuramente è uno che si è accettato.
Sospiro
e cerco l'esterno dall'oblò. Il cielo e basta.
È
tutto così pazzesco.
Io
che vado a vedere Andriy che gioca contro Cristiano!
Spero
proprio di non rivederli!”
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E'
vero che...
La
finale di Champions 2008 si è giocata a Mosca, la prima finale tutta
inglese, Manchester United contro Chelsea. Rooney-Ronaldo contro
Drogba-Shevchenko. Da dire, che poi ribadirò nel prossimo capitolo,
è che il Sheva di quel periodo non era il Sheva del Milan, infatti
non ha nemmeno giocato, era proprio alla fine della fine, però
ovviamente c'era allo stadio, era in panchina. Il risultato è
storia, anche perchè il Chelsea vincerà la sua prima CL nel 2012 e
Cris, invece, vincerà il suo Pallone D'Oro proprio per l'anno 2008.