CAPITOLO
CII:
VERITA'
AL CENTO PERCENTO
“Dopo
la conversazione con Cris, sono molto titubante.
Penso
che abbia esagerato, ma naturalmente la vedo con altri occhi pur non
volendo.
La
studio e cerco di capire se abbia ragione o torto.
La
conosco da un sacco di tempo, ho sempre pensato che fosse così come
appare. Chi fingerebbe di essere qualcun altro perfino in privato, 24
ore su 24?
Questa
cosa va capita per bene.
Pensare
a Carol in un'altra maniera mi sconvolge, è come se non avessi mai
capito niente di lei.
La
conosco da una vita, sono sposato con lei da 5 anni e l'adoravo a
prescindere da quel che provavo per lei, che comunque era un
sentimento positivo. Con lei mi sentivo in pace e sereno perchè mi
sentivo più vicino a Dio, in lei vedevo il Suo viso. Non può essere
che è solo una montatura.
Cris
ha detto che anche lei ha sempre creduto di essere veramente così e
che è una cosa simile a quella che è capitata a me, solo che di me
si trattava della mia sessualità, non di essere falsi o cose del
genere.
Io
ho ignorato il mio essere gay e poi un giorno non ho più potuto, per
cui l'ho affrontato e mi sono rivoluzionato.
Lei
ha sempre pensato di essere... ma poi di cosa si tratta?
Cris
dice che ha sempre creduto di essere un angelo ed invece nessuno è
davvero solo un angelo, ora si sta rendendo conto che non lo è sul
serio.
Lui
parla di perfezione.
Devo
capire bene, devo arrivare ad un punto. Sono fatto così, finchè non
trovo risposte ci penso e ripenso.
Carol
ha vissuto per essere perfetta, la donna che riteneva giusto dovesse
essere, secondo dei solidi e buoni principi. Ma se Cris ha ragione,
lei si è solo sforzata di esserlo perchè i suoi le hanno insegnato
così, che doveva esserlo.
Ma
non è che lo sia.
È
come con me. Mi hanno insegnato a non avere scatti di rabbia e a non
rispondere male a nessuno, quindi mi dovevo trattenere. Ora, anche se
di raro, se sotto pressione fortissima, esplodo e divento violento.
È
così anche per lei?
Cresciuta
per essere perfetta e seguire dei valori e fare le cose nel modo
giusto, alla fine non è davvero così?
Ma
com'è?
Com'è
davvero?
I
giorni passano in sordina ed in modo strano, non ne parliamo anche se
dovremmo, però sono occupato a capire che donna è mia moglie. Mano
a mano che vado avanti mi rendo conto che qualcosa che non va c'è
davvero, perchè su una cosa Cris ha ragione.
Una
donna non passerebbe sopra certe cose gravi se non per ragioni
davvero importanti.
Come
fa a far finta che fra noi non sia successo nulla?
Ci
sono i figli, ci sono i genitori, ci sono gli amici e quindi lei è
sempre la donna affettuosa e dolcissima che mi abbraccia e mi fa fare
foto stupende da copertina...
Io
non capisco. C'è qualcosa che mi sfugge.
Pensa
ancora, quando siamo ad esempio in spiaggia, a dare di noi l'immagine
della famiglia perfetta.
Ha
sempre fatto così, pensava a come fare le foto, mi cercava sempre,
mi stava attaccata, cercava i miei baci e cose del genere, ma pensavo
che fosse lei fatta così.
Ora
però continua e non ha senso perchè davvero non siamo più una
coppia. Mi ha scoperto a fare sesso con un altro, le ho detto che lo
amo e che sto con lui da un sacco e lei dopo un momento di pausa, è
tornata esattamente così come prima, come non fosse successo nulla.
E
solo perchè c'è gente intorno a noi, conosciuti o sconosciuti che
siano.
Quando
l'ha fatto durante l'anno pensavo che fosse un tentativo di
aggiustare le cose.
Le
ho detto che non la amavo, era incinta e non potevamo lasciarci. È
stato questo il discorso, alla spicciola.
Per
cui dovendo farla funzionare in qualche modo, in casa non ci si
parlava gran chè anche se qualche tentativo lo faceva, poi fuori era
uno zuccherino, riusciva a farci sembrare la coppia perfetta facendo
foto che obiettivamente le coppie normali non si fanno se non di
proposito proprio per dare l'idea di... beh, coppia perfetta!
Ma
pensavo che fosse una cosa passeggera intanto che risolveva la
questione fra noi... però poi di fatto non la risolveva, non faceva
nulla in privato. Nulla di diverso. All'inizio tentava di parlarmi,
ma siccome stavo male perchè mi ero lasciato con Cris, non c'era
verso di scalfirmi.
Allora
poi ho fatto pace con Cris e mi sono aperto, sono tornato alla vita.
Cosa
avrà pensato?
Ripensando
a certe cose da quando sono qua, mi chiedo come abbia fatto a non
accorgersene che quando stavo male era per le litigate con Cris che
non nascondevo e poi quando stavo bene era perchè facevo pace con
lui.
Non
me me capacito.
Si
è accorta che non l'amavo, ma non che stavo con Cris?
Forse
certe cose non le vuoi vedere.
Infatti
è stato lì che ha smesso di provare a risolvere la questione fra
noi.
Inizialmente
cercava il dialogo, ma io glielo negavo, poi sono tornato con Cris,
lei ha visto che ho fatto pace con lui e che sono tornato a stare
allegro e sereno.
E
lei non ha più cercato il dialogo. Ha lasciato che fra noi le cose
andassero sempre più spegnandosi, stando solo attenti con Luca che
non ne soffrisse in qualche modo, e poi si limitava a controllare le
cose in pubblico.
In
quel periodo ha cominciato tanto con le foto.
A
fare foto a sé stessa prima di uscire mostrandosi perfetta o a fare
foto a me e a lei, o di famiglia. Tante, di continuo, tutte impostate
e montate.
Ripensando
a tutte queste cose, capisco che forse Cris ha ragione.
È
come se... come se avesse capito che non c'era modo di rimediare, di
tornare a farsi amare da me, e quindi si è concentrata sulla nostra
immagine.
Tutto
quello che le rimaneva... o che le importava...
Per
questo ora riesce a fare così. Perchè l'aveva capito che non
l'amavo per un motivo preciso e che non l'avremmo mai potuta
risolvere.
Lei
ha avuto tutto l'anno per elaborare una strategia, per non rovinarsi
la vita sul serio.
Mano
a mano che ci penso, tutto si apre. È come se dalla cecità comincio
a vedere e rimango sconvolto.
Lei
se ne accorge perchè sono sempre più ombroso e pensieroso.
Io
ho sbagliato su tutta la linea, però scoprire che la persona che hai
avuto accanto per anni ed anni è completamente diversa da quel che
pensavi è... beh, sconvolgente.
Passano
molti giorni così, con io che ci penso e ripenso e la studio e mi
faccio il quadro completo e lei che fa sempre finta che vada tutto
bene e che appena siamo soli si chiude in sé stessa. Per carità, è
normale.
Però
questa cosa di mostrarsi diversa quando c'è qualcuno mi tramortisce.
Sono
anche io così?
È
così che sono sul serio e non me ne accorgo?
Faccio
una parte e mi racconto di essere così sul serio quando invece non
lo sono?
Ma
lei poi se ne rende conto? Sa di essere così o no?
Esasperato
da tutto questo, faccio ciò che a questo punto mi dà la sola pace.
Chiamo
Cris.
Mi
allontano da Carol che intanto sistema i bambini per la notte, mi
metto in un posto sicuro per parlare con lui al telefono.
La
sua voce mi dà immediatamente sollievo, è come se mi sentissi a
casa solo ascoltandolo.
Chiudo
gli occhi e respiro rilassato.
È
lui il centro del mio mondo intero. Posso essere a casa, nel mio
paese, coi miei figli... ma la verità è che per quanto ami tutto
questo, la sensazione di essere veramente al mio posto è quando
sento lui. Non importa se non lo vedo e non siamo insieme.
Mi
basta la sua voce.
-
Come stai, amore? - E lui è sempre così dolce e premuroso con me.
Sorrido.
-
Ora bene. - Lo sento sollevarsi nella mia risposta per poi andare
subito là dove io volevo andare. Perchè è il solo a conoscermi
davvero al cento percento. Anzi, mi conosce meglio di me.
-
Cosa succede? Qualcosa non va? Situazione tesa con Carol? - Mi
stringo nelle spalle e mi gratto il collo massaggiandomelo, mentre mi
lascio andare al rumore del mare non molto lontano da dove siamo.
-
Più che altro strana. Penso... io penso che tu abbia ragione. -
Silenzio. Lo sapeva.
-
Te ne sei accorto perchè sapevi cosa notare. Non potevi accorgertene
così senza motivo. - Cerca di darmi una mano a farmi sentire meglio,
ma non è facile perchè non è tanto una questione di sensi di colpa
quanto di...
-
Io sono sconvolto da come è diversa da quel che pensavo! Ma lei se
ne accorge? Lei sa di essere così o non se ne rende conto? Ed io? Io
sono uguale? Perchè anche io pensavo di essere in un modo ed ero
diverso perchè non mi conoscevo abbastanza, ma ero convinto di ciò
che ero. Magari anche ora mi vedo diversamente da come sono... -
L'agitazione cresce e mentre parlo, tutto esce come se avessi tolto
un coperchio chiuso a fatica. Lui mi ascolta e poi mi ferma.
-
Beh, dipende da come ti vedi... - Risposta intelligente. Mi fermo a
pensarci e non ne ho idea. Come mi vedo?
Forse
è questo il punto, non ci fermiamo a guardarci, non siamo capaci di
vederci, non sul serio. Per questo non sappiamo chi siamo e non ci
rendiamo conto se siamo diversi o falsi o che altro...
-
Come mi vedi? - Faccio prima così.
Lo
sento sorridere.
-
Come la persona più fantastica che abbia mai incontrato, ma io sono
di parte perchè ti amo troppo! - Questa risposta mi fa sorridere e
mi mette gioia, quanto lo adoro.
È
il mio sole.
-
Dunque a chi chiedo un parere oggettivo? - Ridiamo per un po' e poi
si fa serio.
-
Sei una persona in gamba, Riky. Non sei cristallino come l'acqua, è
vero. Lo sembri perchè tutti quelli che ti vedono gentile,
disponibile e sorridente, pensano che tu sia limpido. Ma nessuno lo è
davvero. Tieni i tuoi segreti per te ed è normale, è giusto. Non so
se tu pensi di essere uno che mostra tutto di sé, ma nessuno mostra
tutto di sé... se non a pochi eletti. -
Ci
penso con attenzione e credo abbia ragione.
-
Tu hai visto tutto di me. - Ora è intenerito. Se chiudo gli occhi,
dal modo in cui respira riesco a capire le sue espressioni.
Il
mio amore.
-
E amo ogni singolo difetto. - Penso che non potrei affrontare niente
di tutto questo senza di lui.
-
So che ho delle ombre, ma le sto combattendo. So che quando sto male
divento depresso e negativo e affondo più del dovuto, divento una
zavorra per me stesso. Ma adesso sto capendo il sapore dell'ottimismo
nelle difficoltà. È l'arma vincente. Ma lo so grazie a te. Io.. se
io sto migliorando, lo devo grazie a te. Sei tu il lottatore per
eccellenza. Quello che ad insulti rispondi vincendo. - Lo so che gli
piace quando gli faccio i complimenti ed io amo farglieli.
-
Però sei davvero sensibile e speciale. Sei davvero gentile. Sei
davvero quello che odia lasciar male gli altri. Davvero tu odi far
soffrire il prossimo. Però a volte ci sono delle cose che pendono
più da un lato che dall'altro e fai delle scelte non perfette per
tutti. È questo che sei, Riky. Pregi e difetti. Ma sei una persona
buona. Fondamentalmente sei buono. Per quante cose nascondi per pace
personale... sei buono. - Me lo ripete più volte.
Se
lo dice lui che mi conosce così bene, meglio di quanto mi conoscessi
io stesso, mi fido.
Se
mi chiedesse di buttarmi da un aereo lo farei perchè so che mi
prenderebbe con una rete.
Sospiro
nel sentirmi meglio, poi la domanda sorge spontanea.
-
E Carol? - Qua lui sta in silenzio. Non lo sa. Forse non lo sa
nemmeno lei, non lo sa nessuno.
-
Dovrai capirlo tu parlandole a viso aperto. Non l'avete più fatto,
vero? - Scuoto la testa.
-
No... -
-
Dovete farlo. Non basta dire che rimarrete insieme per tutti i
parenti e la famiglia. Cosa significa? Nulla! Dovete parlarne meglio,
di più. Vi ignorate da soli e vi adorate in pubblico. Diventerete
schizofrenici e farete diventare così anche i vostri figli! -
Questo
è vero, so che ha ragione.
Sospiro
e mi arrendo. Credo sia il momento.
Siamo
soli, stasera, i bambini dormono e possiamo parlarne. Anche se non so
come e cosa dirle.
-
Troverai le parole. - Come se mi leggesse nel pensiero. Come sempre.
Sorrido.
-
Ti amo, lo sai? -
-
Lo so. Saresti perso senza di me! - Questo mi fa ridere e sentendomi
si rilassa anche lui. Così ci salutiamo e ci lasciamo.
È
ora, devo farlo, non c'è altra scelta.
Se
non chiariamo tutto ora è finita.
Così
mi alzo e vado dentro, lei esce dal bagno dopo che ha finito di
prepararsi per la notte, io mi fermo sulla soglia della camera per
guardarla e mi chiedo come si parla di una cosa del genere.
Poi,
alla fine, semplicemente inizio.
-
Carol, dobbiamo parlare. - Lei non mi risponde e si siede sul letto,
ma non si stende. Tende la schiena e sospira un paio di volte. Sta
prendendo atto del fatto che ho ragione.
Devo
essere delicato o si chiuderà in sé stessa.
Così
mi siedo anche io dalla mia parte del letto, le do la schiena come me
la dà lei, non ci guardiamo, stringiamo i bordi e parliamo piano.
-
Non mi hai fatto domande di alcun tipo. Di solito è normale averne.
Tu... tu mi hai solo detto ciò che faremo e basta. Non vuoi sapere
nulla? -
-
Non voglio sapere nulla di voi. È già troppo quello che ho visto. -
In effetti gliene do atto, ma quello non era nulla preso da solo.
Perchè lei deve sapere tutto quello che ho passato prima di arrivare
a quel punto.
-
Lo so che pensi di non conoscermi. Che sei sconvolta dal fatto che
hai vissuto con uno che in realtà è totalmente diverso da quel che
pensavi. Però voglio solo che tu sappia quanto è stata dura per me
accettarlo... arrivare ad accettarlo. Voglio che tu sai quanto ho
cercato di combatterlo. Perchè ho fatto di tutto. Carol. Credimi. -
Faccio una piccola pausa per darle il tempo, eventualmente, di
offendermi. Ma non lo fa. Perchè una donna perfetta non fa scenate.
È
tutto così insito in lei questo atteggiamento da donna perfetta,
moglie perfetta, madre perfetta, che non sa che c'è altro, non sa SE
c'è altro.
Deve
riscoprirsi. È così.
Io
penso che lei non se ne renda minimamente conto.
-
Gennaio 2008, premiazione del Fifa World Player per l'anno del 2007.
Io sono primo e Cris secondo, come anche per il Pallone D'Oro. Per
quella cerimonia non c'erano state le conferenze stampa nel
pomeriggio, eravamo arrivati lì in serata, ci eravamo solo
incrociati e salutati. Ma per il Fifa c'è stato tutto il pomeriggio
di interviste e poi una volta che eravamo lì ed avevamo del tempo da
passare insieme, l'abbiamo passato. -
-
Riky... - Mormora per fermarmi. È sofferente.
-
Non ti racconterò i dettagli, ma voglio che tu sappia perchè è
giusto. Lasciami parlare e ascoltami. Alla fine capirai perchè te lo
sto dicendo. - non dice niente, così continuo piano, vellutato,
cauto. È difficile perchè sto parlando di cose particolari, mi sono
care e al tempo stesso mi muovono tutto dentro. - E' scattato
qualcosa in quell'occasione, anche se ci eravamo visti sul campo
altre volte. La scintilla è stata quel pomeriggio, non lo negherò
mai. Da lì è cominciato tutto. Ovviamente non capivo cosa mi
succedeva, perchè stavo bene con lui. È stato tutto improvviso e
strano. Di sera mi hanno ubriacato coi festeggiamenti... sai, ero lì
anche con amici e... beh, mi hanno fatto bere. Così mentre ero
disinibito, in camera, sono finito con Cris. A lui sono piaciuto
subito, ci ha provato subito con me ed io ero senza freni. Quella
notte è successo qualcosa, ma non ricordandolo il mattino ho fatto
come niente. Le settimane successive ho cominciato ad avere i flash
di quella notte e Cris mi ha dato conferma. Lì sono uscito di testa
perchè ero nel panico, non sapevo cosa fare, ti avevo tradito anche
se non ero cosciente, non avevo idea nemmeno del perchè proprio con
Cris. Ricordi quel periodo com'ero distratto, chiuso, teso? - non
serve che annuisca. - Gli amici mi hanno suggerito di non fare
niente, perchè era una cosa di cui non ero responsabile. Di
chiuderla lì e andare avanti con la mia vita. Non mi sentivo a
posto, ma poi tu eri incinta, io sono diventato padre e tutto è
passato in secondo piano. La gioia che ho provato ha vinto su tutto.
- Evito di dire di quelle certe cose erotiche che facevamo per
telefono, perchè una volta che l'ormone era scattato non l'ho più
potuto spegnere. Evito anche di dirle che non ho fatto altro che
chiedermi perchè con Cris, se ero gay, se ero impazzito, se c'era un
motivo speciale perchè lui... - Poi è arrivata la finale di
Champions. Ricordi quando i miei amici mi hanno portato a vederla? -
So che lo ricorda. - Quella notte giocava lui, io non avevo collegato
la cosa. Non so perchè l'hanno fatto, ma è stato così. Lui poi ha
vinto, noi non ci vedevamo da molto e nell'entusiasmo della vittoria,
quando mi ha visto, mi ha baciato e... ed ero cosciente. Quello lo
ricordavo. E mi è piaciuto. Con quello ho capito due cose. Che io
piacevo a Cris e che forse ero come minimo bisessuale perchè mi era
piaciuto il bacio. Però l'ho respinto e gli ho detto che ero sposato
e non intendevo rivoluzionare me stesso e la mia vita per lui. Così
non è successo altro. Per mesi. - Questo presuppone qualcos'altro e
lei lo sa. - Ricordi quei mesi com'ero pensieroso di nuovo? Così
poco presente... arrivavo teso e ti dicevo che era colpa del calcio e
solo Luca mi calmava. Lo ricordi come mi chiudevo e mi perdevo per
conto mio? - Anche questo lo ricorda. - Ormai il tarlo si era
insinuato nella mia testa. Quel bacio mi era piaciuto, cosa
significava? E perchè da ubriaco avevo accettato che Cris mi
saltasse addosso in camera? Io dovevo capire e pensavo... forse sono
bisessuale? Forse sono gay? Ma perchè sempre e solo con Cris? Vedo
ragazzi nudi ogni giorno, non ho strane voglie... - Però non è che
sia proprio così perchè io evitavo di guardali dalle spalle in giù,
per cui non è proprio vero. Però così penso sia meglio. - Così ho
passato i mesi a pensare alla mia sessualità... e nel frattempo è
arrivato Gennaio 2009, per il Fifa World Player del 2008. Io ero fra
i primi 5 con Cris e quell'anno erano convocati nella conferenza del
pomeriggio, i primi 5. Per cui ci siamo rivisti e... e lì è stato
come se non avessimo mai smesso di vederci. Eravamo felici, così
felici di essere lì insieme che non ho potuto non affrontare la
realtà. Cris mi piaceva, stavo bene con lui e non so se ero gay o
no... ma lui mi piaceva in qualche modo. In che modo? Abbiamo parlato
di quel bacio e di quello che era successo ancora prima. Lui mi disse
di essere gay. - Lo sapevo già ma vabbé. - E così ci aprimmo
molto. Io gli spiegai della mia fede e di te e... però più ne
parlavo e più mi sentivo di star tirando fuori solo delle scuse.
Scuse che non cancellavano la grande voglia che avevo di lui. Però
ho messo dei paletti, gli ho detto che potevamo restare amici, ma
niente di più e visto che lui ci provava tantissimo con me, gli ho
chiesto di non farlo. - Tecnicamente poi non è successo nulla,
abbiamo dormito insieme perchè lui si è finto ubriaco ed io ci sono
cascato, ma non ha fatto nulla. - Siamo diventati amici, ci siamo
accorti che parlavamo bene di tutto, ridevamo, scherzavamo e facevamo
discorsi molto seri. Mi sono trovato molto bene con lui, l'ho
scoperto e... mi piaceva sempre di più. Anche dopo abbiamo
continuato a sentirci, l'amicizia... il rapporto si è approfondito
ed è stato lui ad aiutarmi a fare chiarezza piano piano. Avevo
comunque certi istinti da quando l'avevo conosciuto, non facevo che
pensare a quel bacio e a quelle cose fatte l'anno prima... lui mi ha
aiutato a capire che avevo quella tendenza... - Come faccio a dirle
che ne ho avuto la conferma perchè abbiamo cominciato a fare sesso
per telefono? Cris è stato così abile che non so nemmeno
spiegarglielo usando il tatto! - Sai... lui era seriamente preso da
me, io stavo bene con lui e... ci siamo piano piano innamorati così,
a distanza, senza vederci seriamente. - Sorvolo sul sesso telefonico
e sul fallo finto che mi ha regalato per il compleanno. - Però
quando ho capito che cosa stava succedendo ho messo un punto di
nuovo. Ho deciso di non sentirlo più, ho troncato. - Va bene, ha
troncato lui perchè si sentiva usato. Comunque Dio solo sa quante
volte ci ho provato. - Ero sposato ed anche se mi stavo innamorando,
non potevo. Però i sentimenti non chiedono il permesso. Io non so
dirti se sia proprio la mia natura o se era lui, tutt'oggi non ne
sono sicuro. Forse è anche la mia natura. Credo che sia così... non
ci si innamora di uno che per natura non sei portato ad apprezzare,
no? - Certo che sono gay, ma è traumatico per lei saperlo. Anche
perchè l'ho capito dopo le volte che facevo quelle cose per
telefono. Cris prima mi ha fatto capire che ero gay e poi che ero
preso da lui. - Dopo di quello... siamo stati male... perchè ci
mancavamo e non era più solo uno stare bene insieme... anche in quel
periodo... dopo il mio compleanno del 2009... ricordi com'ero fuori
di me? Spaventato... chiuso... agitato... - Sta ricollegando tutto.
Ora è complicato. Molto complicato. - La finale di Champions del
2009 è stata giocata a Roma. - Questo dovrebbe dire tutto. Ma
continuo piano. - Non volevo andare ma in qualche modo i miei amici
mi hanno incastrato e mi ci hanno portato. L'ho visto. Ha perso.
Piangeva. Non sapevo cosa fare. Pensavo di dover evitare. Di poterlo
fare. Vederlo dopo aver troncato mi ha fatto sentire malissimo, mi ha
fatto capire quanto mi fosse mancato e quanto mi dispiacesse per come
stava. Però credevo che non l'avrei incontrato ed invece... invece
gli ho telefonato. Io e gli altri passavamo la notte a Roma, non ce
la facevo. Pensavo a come stava male ed io... non ho saputo frenare
quell'impulso. Credo che la chiave di tutto sia stato quello. Se non
l'avessi chiamato... è come se ci fossimo messi insieme quella
notte. Ci siamo visti, abbiamo fatto pace, lui piangeva, stava
malissimo ed io non sopportavo di vederlo così. L'ho abbracciato e
ci siamo baciati. Non abbiamo fatto altro ma lì non son più potuto
scappare. Lo volevo disperatamente, ero quello, quella era la mia
natura, era lui. Così ci siamo lasciati rimanendo di sentirci ma di
non fare nulla. Cercavo di capire come muovermi con te, cosa dovessi
fare, cosa dovevo pensare di tutto quanto... Dio, il matrimonio, la
fede... non capivo, ero confuso. Ma poi... poi Berlusconi mi ha
obbligato ad andare a Real Madrid. Anche quello è stato
determinante... se non fossi mai andato penso che sarebbe rimasto un
rapporto platonico. Sarei riuscito a frenare in qualche modo, anche
se ero consapevole di quel che provavo. Però io ho firmato per il
Real e pochi giorni dopo ha firmato anche lui. - Non posso dirgli che
lui ha firmato perchè avevo firmato io. - Stavo troppo male per
qualunque cosa e dovevo fare un sacco di cose e ci siamo incontrati a
Madrid. Mi ha aiutato tantissimo, come sai mi ha scelto casa,
arredo... mi ha tenuto con sé qualche giorno affinchè mi calmassi
perchè piangevo di continuo... - Non è proprio vero, sì stavo male
per il trasferimento, però ero più preso da lui e da quanto ci
provava. - Per me è stato un grande conforto, in quel periodo ci
siamo legati ulteriormente. Continuavamo a parlare molto, a
confidarci, a sostenerci. È sempre più stato un rapporto a 360
gradi. Poi ci siamo messi davvero insieme durante il ritiro col Real.
- Sentenza. Non c'è un modo per metterla delicatamente. - Non ho
fatto altro che pensare a te, a come dovevo comportarmi, come
potevo... però avevo ormai chiara solo una cosa. Avevo creduto di
amarti perchè in te avevo visto la donna perfetta, avevo visto il
volto di Dio. Però non avevo conosciuto il vero amore. Con Cris...
con Cris è stato tutto così chiaro... quando ho capito di amare lui
ho anche capito che pur non facendo nulla con lui, ti tradivo lo
stesso perchè lo amavo. Amavo lui e non te. Questa era la sola
verità. E a quel punto ho capito che o col cuore o con tutto me
stesso, non cambiava l'errore. Non potevo più evitarlo. Dopo una
lotta durata un anno e mezzo ero lì. Dopo un mese ci ho ripensato
perchè non riuscivo più a sentirmi degno di Dio e l'ho lasciato, ho
cercato di capire come dovevo gestirla dal Suo punto di vista ma non
c'era un modo. Anche se avevo sbagliato a sposarti, ormai ero tuo
marito davanti a Dio. Stavo commettendo adulterio, anche se era per
amore. Lo ricordi quel mese? Quanto ero fuori di me, chiuso e
barricato, isolato? - tutte le volte che sono stato male, sono state
per Cris e lei ora lo sa. - Dopo ho capito che era inutile perchè lo
amavo comunque e stavo prendendo in giro Dio in ogni caso. Era meglio
essere onesti almeno fra me e Lui. Sapevo che dovevo dirtelo, era la
sola cosa giusta da fare ma... ma poi mi è venuta la pubalgia e sono
stato male per quello... ed ho di nuovo pensato che fosse un segno di
Dio. Che stavo sbagliando. Non sai quanto ci ho messo a capire qual
era la giusta dimensione. Ovvero che non c'era una cosa più giusta
dell'altra, perchè lì c'erano di mezzo sentimenti umani e potevo
fare tutti i ragionamenti che volevo. Sai tutte le volte che stavo
male fino a chiudermi in me stesso, vedere tutto nero, cacciare
chiunque? Erano tutte le volte che lasciavo Cris per qualche motivo,
per fare la cosa giusta, perchè pensavo che Dio volesse questo, o
che fosse giusto nei tuoi confronti o che... o che io dipendessi
troppo da lui... mi sono accordo quest'estate passata, dopo i
mondiali e l'operazione, che dipendevo troppo da Cris. Che senza Cris
non andavo avanti. Non poteva andare bene. Dovevo essere forte anche
senza di lui, perchè poi diventavo la sua zavorra. Lui per curare me
non riusciva a volare. È stato il mio momento peggiore e lo sai, non
sapevi più dove sbattere la testa, ti ho spaventato, non mi hai mai
visto peggio. Ti sei accorta che non ti amavo, ho fatto l'amore con
te per disperazione, volevo solo dimenticarlo, togliermelo dalla
testa. Le ho provate tutte, tutte. Ma non è stato sufficiente. Anche
tu che mi parlavi della nostra crisi matrimoniale... nemmeno quello
mi ha scosso... ero concentrato su quanto mi mancava e quanto
sbagliato fosse dipendere da lui. Cercavo di farcela da solo. Ma la
verità è che solo non ce la potrò mai fare. Sai quando sono stato
bene? Quando siamo tornati insieme. Abbiamo fatto pace, ci siamo
promessi di lottare insieme qualunque cosa sarebbe successa, di
sopportare tutto, di vedere ogni strada insieme. Ho accettato
qualunque cosa, anche che lui era la mia forza. Anche questa
primavera ho avuto un momento di forte crisi, volevo smettere col
calcio dopo l'ennesimo problema al ginocchio, ma lui mi è stato
vicino come non mai, mi ha fatto lottare, mi ha impedito di fare
sciocchezze, stava ore con me a parlarmi di cose positive, del
pensiero ottimista, di affrontare le cose con convinzione per
migliorarle... ha cambiato tutto il mio modo di essere, davanti ai
problemi ora non mi abbatto, vedo il lato positivo e mi faccio forza.
Se... se non ho mollato lo devo a lui. Lui è la mia vita. A volte se
non ci fosse non... non andrei da nessuna parte... lo so che è
crudele da parte mia, ma penso di dovertelo per farti capire quanto
ci ho provato, che non è stato un colpo di testa, un capriccio, un
egoismo. Che è vero che non ero chi credevo di essere... che avevo
dei lati in me che non conoscevo... e nemmeno tu conoscevi... è vero
che non ci si conosce abbastanza... però è questo che sono, Carol.
Dopo anni di lotte sono arrivato ad essere questo, mi conosco, so chi
sono, mi sono accettato e mi vivo. Ho cercato di evitarti sofferenza
in tutti i modi, mi dicevo di dirtelo e c'era sempre qualcosa,
sempre...e forse se non ci avessi visto, avrei trovato sempre mille
altre scuse... e tu... e tu ad un certo punto hai smesso di cercare
di aggiustare un matrimonio rotto ed hai semplicemente pensato alle
apparenze, mentre in casa non mi parlavi ed io... non sapevo cosa
pensare e poi... e poi sono stato di nuovo male e non ho più
considerato nulla. Non so cosa dirti, non penso che ci sia un
perdono. Però te lo dovevo dire. Sono contento che non mi
allontanerai i piccoli e che non dirai niente a nessuno, se si
sapesse una cosa simile sarebbe la fine, non so se riuscirei ad
affrontarla... per cui ti sono grato della tua decisione, ma se c'è
anche una sola possibilità che questa nostra terribile situazione
interna in qualche modo si risollevi... si alleggerisca... ecco, io
spero di potercela fare. Di arrivarci. -
Finalmente
mi giro verso di lei, ancora di schiena. La guardo nella speranza che
mi guardi e mi faccia capire.
-
Mi dispiace, Carol. Ci ho provato con tutto me stesso, in tutti i
modi. Ma è questo che sono. Mi dispiace. - Vorrei chiederle...
vorrei... perchè hai smesso di lottare in quel momento, Carol?
Perchè quest'inverno, quando sono tornato con Cris, tu non hai più
tentato come facevi prima?
Passa
un tempo infinito, io mi sento meglio, leggero, a posto. Ho detto
tutto quello che dovevo, aspetto una sua mossa ma qualunque cosa
sceglierà, adesso ho compiuto tutto.
Alla
fine sospira, gira a metà la testa verso di me, le lacrime si sono
asciugate nelle sue guance, piangeva ma ha smesso. Ora fissa davanti
a sé, ma in realtà guarda indietro e con un tono strano, mormora
piano, sconfitta.
-
L'ho capito proprio quest'inverno, quando.... quando non ti ho visto
mai peggio di così. E poi... e poi sei stato bene solo quando hai
fatto pace con Cris. Però coscientemente non potevo ammetterlo. Ho
solo capito che era inutile, che non ce l'avrei mai fatta. Però
ammetterlo sarebbe stato troppo. Ho solo deciso di concentrarmi sulla
soluzione adatta a me saltando la fase in cui me lo dicevo e lo
accettavo. In un certo senso ho nascosto la testa sotto la sabbia...
ma penso sia normale, no? È normale? - Sospiro.
Avremo
tempo di parlare di queste cose... e anche di conoscersi e sapere chi
siamo sul serio. Lei sta cominciando adesso e so che non è facile.
-
E' normale, Carol. Non ti biasimo per niente. -
-
E' come se avessi capito che non ero io quella che poteva aiutarti.
Quel momento ha segnato un confine preciso. Non mi amavi e non mi
avresti mai amato. Mi sono trovata a pensare 'ma se qualcuno lo
scopre che vita faccio, io?' ero terrorizzata e nel panico, non
riuscivo a pensare con lucidità, ho fatto la prima cosa che mi è
venuta istintiva. Ho pensato a come far sembrare dall'esterno tutto a
posto. Così le foto di noi perfetti, i tweet e tutte quelle cose...
le interviste, io allo stadio... ho fatto tutto quello che potevo
affinchè nessuno pensasse che qualcosa era cambiato. Era la sola
cosa che mi teneva su, che mi faceva andare avanti e pensare che...
che in qualche modo non era finita. - E' molto più chiaro di quel
che pensa. È stata una cosa istintiva, una difesa personale. Chi la
può biasimare?
Dopotutto
io mi chiudo a tutto e divento negativo, lei pensa a non far
trapelare il problema all'esterno.
Siamo
fatti così.
Non
ci saremmo mai dovuti mettere insieme. Se stiamo male insieme ci
saremmo separati comunque. È solo che non è mai successo in
contemporanea... e comunque io amo Cris, quindi il problema è
diverso, ormai.
Sospiro
e aspetto che si giri, dopo un po' lo fa, il mio sguardo carico di
scuse. L'aiuterò ad accettarsi e a capirsi. A capire che non serve
apparire perfetti e che nessuno può giudicare la vita imperfetta di
qualcuno. Chissà se un giorno lo capirà.
-
Io non sopporterei scandali di alcun tipo. Ti chiedo solo di aiutarmi
a continuare questa cosa... che da fuori tutto sembri perfetto... di
lasciarmi fare... so che è sbagliato, ma lo è anche tu che stai con
un altro ed intanto sei sposato con me. Non... non siamo perfetti...
ma voglio solo vivere in pace, questo è il solo modo che conosco.
Non ti ostacolerò. Piano piano me ne farò una ragione e l'accetterò
e magari vi aiuterò e sarò vostra complice, ma per ora... per ora
lasciami fare così... - Capisco perfettamente e con che cuore glielo
nego? È la sola cosa che mi ha chiesto ed è vera ed onesta al cento
percento, mentre me lo chiede. Così annuisco, sorrido malinconico e
mi alzo.
-
Mi dispiace davvero per come è andata. - Mormoro infine.
-
Anche a me. - Penso che ci vorrà ancora del tempo per abituarci e
prendere le misure di quel che è capitato, di ciò che siamo e di
come sarà la nostra vita. Ma entrambi abbiamo difetti e sbagliamo,
solo che adesso lo sappiamo e non ci prendiamo più in giro. Né fra
noi stessi, né uno con l'altra.
Piano
piano troveremo il nostro equilibrio. Piano piano.”