CAPITOLO
CVIII:
ANNIVERSARIO
“Non
so proprio cosa sia successo né quando, ma fatto sta che sono
costretto a passare tutta la mattina con Iker e David e la cosa mi
angoscia perchè oggi è il nostro anniversario e finalmente ne
abbiamo uno come si deve da festeggiare.
Che
poi ci amiamo da molto prima di questa data è un altro discorso,
però insomma, abbiamo istituito oggi.
E
già stasera siamo con la squadra perchè domani giochiamo. Va bene,
saremmo tutta la notte insieme, però non possiamo fare una cenetta
romantica.
Cerco
di farmi forza sperando che Iker e David non mi tirino via molto
tempo, mentre di tanto in tanto apro il pacchetto che ho in tasca e
che stavo andando a dargli.
Volevo
passare a prendere un bel mazzo di rose rosse e svegliarlo con
quelle, poi preparargli un bagno caldo speciale con profumi e oli
essenziali, fargli un massaggio super e poi tutto quello che piace a
lui.
Sono
molto convinto del regalo che gli ho fatto, perchè l'ho fatto
pensando a lui ed ha anche un significato dietro.
L'anno
scorso mi ha chiesto il mio braccialetto come pegno.
Quest'anno
voglio fargliene un altro che sia solo suo.
Gli
avrei fatto volentieri un anello, lui non è una di quelle star che
si riempiono di anelli, ne porta solo uno in particolare, ce l'aveva
da quando l'ho incontrato a quella premiazione e ogni tanto, nelle
occasioni ufficiali importanti, lo mette. È sempre quello. Non è di
fidanzamento con Irina perchè c'era prima che lei arrivasse, ci
tiene e penso che sia qualcosa legato alla sua famiglia, non so bene.
Ha un valore affettivo.
Ma
a parte quello, non indossa altri anelli.
E
comunque che senso ha fargli un anello se non ce l'abbiamo entrambi?
Sarei
felicissimo di scambiarmene due uguali però non è fattibile per
noi, è fuori discussione.
Così
ho deciso che un braccialetto sarebbe stato perfetto perchè non è
appariscente di suo, può essere nascosto dalla manica dell'abito
volendo, e comunque a lui gli piacciono abbastanza. Non ne mette
chissà quanti e da quando gli ho dato il mio indossa sempre quello.
Però diciamo che per la gente lui può sembrare un tipo da
bracciali. E da orecchini, ne ha sempre, l'anno scorso mi ha dato i
suoi come pegno, però poi se ne è comprato altri uguali. La cosa mi
fa piacere perchè così abbiamo qualcosa di uguale, anche se non li
indosso.
Ho
scelto questo bracciale secondo quello che è il suo gusto, qualcosa
che indosserebbe e che nessuno si stupirebbe di vedergli addosso.
D'oro,
non fine e trasparente ma che si veda, abbastanza grosso ma non
troppo, gli intrecci molto carini e particolari, da uomo.
Sono
proprio convinto di questo regalo, so che gli piacerà e che sarà
felicissimo di metterlo, però speravo di poterglielo dare nella
mattinata speciale, visto che non potremo avere una sera nostra.
Beh,
almeno abbiamo la notte. Mi accontenterò della notte.
Alla
fine con Iker e David il tempo passa e devo rassegnarmi.
Quando
lo vedo è solo poco prima degli allenamenti, lui arriva sempre
prima. Ci eravamo sentiti per telefono due volte e sapevamo di
poterci vedere solo qua.
Fortunatamente
siamo soli anche se in palestra e gli getto le braccia al collo, lo
bacio e gli faccio gli auguri.
Sono
così contento.
Sarebbe
un anno insieme ufficialmente, da quando festeggiamo questa data, ma
di fatto sono molto di più.
-
Ti amo, amore mio! Speravo di poter avere una mattinata speciale ma
alla fine non sono proprio riuscito a liberarmi! Mi avevano detto
solo per un'oretta e per questo ho accettato, ma poi si è sempre
aggiunto qualcos'altro e... cavolo, non sai come mi dispiace... ci
tenevo! - Cris ride e mi stringe baciandomi la punta del naso.
-
Non devi pensarci! Va benissimo. Sono cose che capitano! Siamo pur
qua, no? L'importante è vederci, non importa quando, come e quanto!
- Sospiro poco convinto.
-
Lo so ma io ci tenevo, avevo fatto un piano... volevo portarti le
rose rosse e... - Mi mette il dito sulla bocca e mi zittisce con
questo suo sguardo carico di gioia, si vede che in ogni caso è
contento.
-
Lascialo per la prossima sorpresa, allora! - Sorrido. Ci sarà il suo
compleanno!
-
Non lo dimenticherò! - Aggrotta la fronte.
-
Ci mancherebbe! La prossima è il mio compleanno! - Così ridiamo. -
Guai se lo scordi! - E' sempre bello fra noi... sempre...
Poco
dopo comincia a venire la gente, c'è Karim che non ha idea di che
giorno sia, poi c'è Iker che ci fa gli auguri e che si fa guardare
ebete dall'altro.
-
Che succede? - Cris scuote il capo e sta per prenderlo in giro,
vorrei evitarlo ma il fatto è che so cosa gli dirà perchè lo
conosco e mi perdo a ridere, così lui lo dice.
-
Siamo in dolce attesa! - Dice infatti prendendomi sotto braccio. Io
premo il viso contro il suo collo e rido un sacco, Karim ci guarda
con quella sua aria da fulminato di chi cerca di capire cosa diciamo.
-
Dolce attesa?! - Fa infatti senza capire a cosa si riferisce.
Evidentemente non conosce il modo di dire, forse in francese non si
usa, che ne so. Rido più forte perchè l'effetto presa per i
fondelli è svanita, così Cris seccato esclama:
-
Gravidi, Karim! Siamo gravidi! - Mi piego in due per il modo in cui
lo dice ed anche Iker lo fa.
-
Gravidi! - Esclama Iker incredulo. - Sarà mica questo il modo di
dirlo? -
Karim
ci fissa sempre come se fossimo idioti, cosa di cui in effetti non ha
torto, e mentre io rido ed Iker cerca di far capire a Cris che c'è
che non va nel termine 'gravidi', arrivano Pepe e Marcelo che si
buttano su di noi!
-
Congratulazioni! Io voglio essere la madrina! - Dice Marcelo col suo
solito tono acuto.
-
Ed io il padrino! - Fa Pepe. Figurarsi, loro sanno che in realtà
oggi è il nostro anniversario ma hanno anche capito subito che sta
prendendo in giro Karim, per cui loro semplicemente appoggiano il
loro compare. Io non riesco a smettere di ridere, arriva anche Fabio
che scuotendo il capo evita di commentare il tutto.
-
Gravidi... cioè aspettate un bambino? - Chiede Karim per accertarsi
di aver capito. Lui è ancora fermo al significato di gravidi, non ci
posso credere!
-
Sì... speriamo che siano gemelli... - Fa Cris per testare l'ottusità
di Karim.
-
Chi aspetta gemelli? - Chiede il mister arrivando proprio ora ed
ascoltando solo questo finale.
-
Io e Riky! - Dice Cris senza riflettere che magari quello è
l'allenatore e per quanto disposto a scherzare sia, magari certe cose
sono da evitare. Io smetto subito di ridere e lo fisso con occhi
spalancati in attesa della sua reazione imprevedibile. Tutti si
fermano, José guarda Cris e me penetrante ed illeggibile, sempre con
la stessa faccia di sempre, e mentre ignora tutti gli altri nella
stessa mia attesa, lui risponde semplicistico:
-
Non ne sono per niente stupito... se c'è uno degno dell'immacolata
concezione, questo è proprio Riky. - Poi si ferma e piega la testa
di lato ripensandoci. - Che poi... immacolata... parliamone... penso
che tanto immacolati non siate! - Così strizza l'occhio e batte la
mano sul mio braccio maliziosamente, io divento di mille colori per
l'imbarazzo e Cris scoppia a ridere insieme a tutti gli altri
intorno. Solo Karim allarga le braccia:
-
Ma insomma, lo sanno tutti che è impossibile per gli uomini!
Andiamo! - Io a volte mi chiedo chi si prenderà Karim a vita... deve
avere molto senso dell'umorismo.
Gli
altri scoppiano a ridere fino alle lacrime, persino io, non riesco a
rispondere perchè rimane lì impalato in mezzo al gruppetto che
ride, ha le braccia larghe ed è impettito e seccato.
José
è il solo che riesce a non sganasciarsi e si gira verso di lui, lo
fissa serio e con altrettanta serietà, risponde:
-
Come, non sai di Martin Ebon? - Il fatto che dica nome e cognome di
uno che non esiste, fa fermare Karim e anche tutti gli altri,
smettiamo di ridere e ascoltiamo cosa dice.
-
No! - Dice infatti Karim cadendo già nella rete.
-
Martin Ebon è famoso per essere rimasto incinta e aver partorito pur
essendo uomo a tutti gli effetti! Come puoi vedere non è veramente
impossibile! E se c'è uno capace di fare miracoli, quello mi pare
possa essere proprio Riky! Per non dire che Cris in qualche modo
ottiene sempre quello che vuole! Tu pensi davvero che non possano
avere figli? - Karim intortato dalla velocità con cui ha parlato,
non capisce quanto siano assurde le cose che dice, si ferma a bocca
aperta, aria corrucciata e i punti di domanda sopra la testa. Cerca
seriamente di capire se è serio o se lo prende in giro.
Alla
fine glielo chiede anche.
-
Mi prendi per il culo? - José si batte le mani sulla faccia e
finalmente ride:
-
E hai da chiederlo? Karim, sono uomini! Se ti dicono che aspettano un
bambino che dubbi hai? È ovvio che ti prendono per il culo! Ma Gesù
Cristo, come fai? - Con questo, scuotendo la testa, borbotta che
chiederà la consulenza di uno psicologo per lui. Dopo di questo
vediamo Karim partire in quarta dietro di lui e noi rimaniamo insieme
a ridere e a ripetere le cose più divertenti.
Questa
davvero resterà nella storia.
-
Io me la devo scrivere, se la dimentico me ne posso pentire! - A
volte non so come fa, mi chiedo se Karim sia veramente così o se lo
faccia. Ma poi lo guardi e lo capisci, fa proprio l'espressione da
'che vuoi?' che è spontanea. Lui è così davvero!
Qua
poi si continua a ridere tutti insieme, specie dopo l'arrivo di
Sergio le risate aumentano perchè corre da Karim a prenderlo in giro
e si assiste ad una scenata dietro l'altra. Io continuo a piangere
dal ridere e Cris pure. Sempre mentre rimaniamo abbracciati e
appiccicati. Anche poi che ci alleniamo in campo stiamo insieme,
senza abbracciarci. Però non ci separiamo, ridiamo un sacco di
continuo e parliamo con gli altri.
Dopotutto
questo anniversario con loro non è male, penso che non avrei mai
potuto ridere tanto. E forse è la prima volta dopo molto che non mi
capita...
Eh
sì... anche gli amici sono importanti, ed un paio di loro
soprattutto lo sono in modo speciale. A volte avere una relazione a
due significa saper stare bene anche con gli altri, sempre in
modalità coppia. E questo a noi proprio non manca.
La
giornata passa velocemente mentre ci divertiamo per tutto e a cena
siamo al tavolo coi soliti, lo chiamano il tavolo dei portosile
perchè siamo tutti noi portoghesi e brasiliani.
Siamo
molto uniti fra noi.
Questa
sarebbe dovuta essere la nostra cenetta romantica insieme io e lui da
soli, al termine della quale, col dolce, gli avrei dato il mio
regalo.
Sospiro
per un attimo con un pizzico di delusione e mentre gli altri fanno il
solito baccano, Cris mi prende la mano da sotto il tavolo sentendomi
e capendo perchè sospiro. Ovviamente. Che dubbi avevo?
Intrecciamo
le dita e torno a sorridere e partecipare sentendomi di nuovo bene.
Che
importanza ha?
Sono
qua con lui ed è il regalo più bello!
Ogni
sessione di mercato che passa mi viene l'ansia che ci possano
separare visto che non sto rendendo quanto hanno speso per avermi ed
io cerco di non pensarci.
Questa
prima parte sta andando bene perchè non ho più avuto problemi di
salute ed ho giocato sempre potendo così crescere e dimostrare una
parte delle mie capacità. Sto giocando bene anche se non ai livelli
del Milan, se continuo così dovrei farcela.
Da
dire c'è che Angel ha un brutto lungo infortunio e ho il vago
sospetto che sia anche questo il motivo per cui gioco tanto... il
mister ha i suoi giocatori prediletti... a parte Cris, questi sono
Mesut ed Angel. Su Karim e Gonzalo non ha mai saputo decidersi ma
pare che quest'anno invece punti su Karim, vanno anche più d'accordo
per cui credo che stia scegliendo lui. Gioca molto di più ed infatti
lui fa molto meglio dell'anno scorso. Forse però è merito di Zizou
che gli sta molto vicino, a volte sembra il suo allenatore privato.
Penso
che quel triangolo stia avendo sviluppi da soap opera, ma non sono il
re del gossip come lo è Cris, per cui li lascio a loro.
La
cena finisce e finalmente arriva il tanto atteso momento, il momento
che aspetto da tutto il giorno. Non ne posso più, voglio dargli il
mio regalo!
Anche
se lo scenario è completamente diverso.
Niente
rose, niente candele, niente bagno profumato.
Però
il letto c'è ed è quello che conta!
In
camera il cuore comincia a battermi fortissimo come il primo giorno
che sono stato in camera con lui.
Mio
Dio, era Gennaio 2008, possiamo dire praticamente 4 anni fa, non
manca molto a Gennaio!
È
come dire che oggi facciamo 4 anni di relazione. Perchè quel giorno,
in quella camera, lui ha deciso che mi avrebbe avuto ed io sono
caduto in lui senza più la capacità di uscirne sul serio.
Cris
mi guarda mentre mi muovo con la testa fra le nuvole, capisce subito
quando penso a qualcosa di particolare.
-
A cosa pensi? - Mi chiede.
Io
sorrido e mi volto verso di lui, lo guardo con un'aria strana. Non è
come lo volevo. Non è romantico e non so nemmeno come darglielo per
essere sentimentale.
-
A quando siamo entrati in camera insieme per la prima volta... - Dico
con un sorrisino girandomi poi verso il mio trolley dove dentro ci
sono le mie cose... ed il mio regalo.
Quando
lo guardo bene, però, noto con orrore che non è il mio. Ma non è
nemmeno quello di Cris.
Sgrano
gli occhi, sbianco e lo fisso bloccandomi come se mi staccassero i
fili.
-
Riky? - Chiede Cris aspettandosi il resto.
-
Questa non è la mia valigia! - Credo di aver usato un tono alquanto
strozzato.
-
Cosa? - Chiede Cris con un tono più stridulo del mio.
Allora
mi volto verso di lui e con aria allucinata da pazzo isterico, dico
quasi gridando:
-
Questa non è la mia valigia! - Cris allora si avvicina preoccupato.
-
Come fa a non essere la tua? Quella è la mia! Questa è la nostra
camera! L'hai portata tu! - Si sta agitando un sacco e la cosa non mi
aiuta.
-
L'ho capito ma non è la mia ti dico! - Così la apro per
dimostrarglielo e tiro fuori un perizoma leopardato. - Credi che
possa essere mio? - Cris a questo punto da isterico si mette a
ridere, la cosa mi urta i nervi e rimango ad osservarlo aspettando di
essere illuminato.
-
E' quella di Sergio! -
-
Come fai a dirlo? -
-
Solo lui potrebbe avere un perizoma leopardato! - Mi fermo e lo
guardo meglio allargandolo fra le dita.
-
In effetti... - Mi calmo e lui continua a ridere.
-
Sì però nella mia c'è... - Sto per dire 'il mio regalo', ma mi
fermo, chiudo la valigia, stringo il perizoma in mano e corro fuori
lasciando Cris lì ebete come uno scemo.
-
R-Riky... dai, proprio ora?! - Sento che mi dice.
Certo
e quando? Ho il cavolo di regalo!
È
così che mi trovo a correre col perizoma in mano, incrocio il mister
per il corridoio seguito da Karim.
Karim
non dice niente, figurarsi, ma il mister fischia.
-
Ti facevo più tipo da perizoma rosso... - E' pure ironico. Io
continuando a correre grido imbarazzato.
-
Non è mio! - Poi sparisco oltre l'angolo verso quella che so essere
la camera di Sergio ed Iker.
Busso
fin quasi a buttare giù la porta, ho un'ansia assurda che possa
essere finita chissà dove o che possa avermi perso il regalo. Si
parla di Sergio, può benissimo averlo fatto!
La
porta si apre, il viso sorridente di Iker mi apre. Io lo spingo da
parte, lascio la valigia fuori e sventolo il perizoma di Sergio
gridando isterico:
-
Dov'è?! Dov'è?! -
Iker,
instupidito, mi segue dentro e chiede placido:
-
Chi?! -
-
Sergio! Di chi sono questi se non suoi?! - Sono anche sgarbato.
Sergio
allora esce dal bagno in mutande. Le mie mutande. Quelle che mi ha
regalato Cris per un compleanno. Hanno la coda da gatto. Sono in
coppia con quelle che gli ho regalato io a lui che hanno la coda da
cane.
Mi
fermo, mi sconnetto, dimentico il suo perizoma, il mio regalo e le
mie paure e lo indico con un tono ed uno sguardo totalmente diversi
da quelli che avevo prima. Ora sembro uno che si è perso un pezzo
importante di un film.
-
Perchè indossi le mie mutande? - Sergio, come se fosse normale,
risponde col suo sorriso radioso.
-
Eh, mi sono accorto che non era la mia valigia, ma visto che ormai
ero nudo e che avevo bisogno di mutande nuove, ho scelto queste. Sono
carinissime! -
-
MA SONO MIE! - A questo punto urlo.
Iker
forse trattiene una risata ed io senza ragionarci oltre, mi
inginocchio davanti a lui, afferro le mutande e gliele abbasso con
uno strattone.
Esattamente
a questo punto, con le sue belle gioie davanti alla mia faccia ed io
che gli tolgo l'intimo, arriva Cris.
Certo,
i momenti perfetti.
Sergio
ha le mani ai fianchi e guarda la scena mentre Iker non so se sia
steso a ridere o se rimanga stoicamente incuriosito dall'evolversi
della cosa.
-
Sei corso a fare un pompino a Sergio proprio la sera del nostro
anniversario? -
Chiede
Cris serio ed incredulo.
Io
allora gli rialzo di riflesso le mutande, poi mi ricordo che sono mie
e gliele tolgo di nuovo, me le prendo e gli metto su il suo assurdo
perizoma. Una volta che l'ho, per così dire, coperto, mi rialzo con
il mio indumento fra le mani.
-
No è che aveva le mie mutande, quelle che sono accoppiate alle
tue... e quando gliele ho viste addosso non ho più capito niente! -
Un sadico normale avrebbe infierito, Cris si mette solo a ridere
insieme agli altri.
-
Il fatto che tu potessi fargli un pompino sul serio proprio stasera
era troppo assurdo. -
-
Ma nemmeno un'altra sera se è per questo! - Esclamo scandalizzato. -
Ero qua per... - A questo punto mi ricordo e torno ad agitarmi. -
Oddio dimmi che non hai tolto altro dalla valigia! - Dico
rivolgendomi a Sergio che ride.
-
Beh certo che l'ho fatto. Quando ho preso i boxer ho tolto tutto! -
-
Ma perchè?! - La voce di nuovo stridula, le mani ad artiglio, un
martello che mi batte in testa.
-
Perchè lui fa sempre così! - Risponde semplicistico Iker.
-
Sì, io lo faccio sempre! -
-
Ma quando hai visto che era roba di un altro non potevi limitarti a
tirare fuori solo le mutande? -
-
Ma le dovevo scegliere... -
-
Ah, per cui hai scelto quelle apposta? -
-
Sì, erano le più carine! -
-
Lo credo, le ho scelte io! Belle, vero? - Si inserisce Cris. A questo
punto, mentre loro conversano sulle mie mutande, io cerco sul letto
tutto quello che ha tolto dalla valigia con l'ansia che mi abbia
perso il regalo.
Potrei
arrivare persino ad odiarlo, se così fosse.
Con
mio sommo sollievo lo vedo a terra, mi butto in ginocchio, lo prendo
e lo apro per assicurarmi che dentro ci sia il bracciale.
Sospiro
solo quando lo vedo. Allora tutti si fermano e mi guardano curiosi.
Forse non sono mai stato così pazzo in vita mia.
Al
silenzio mi giro e li vedo che mi fissano esterrefatti, così non mi
resta che farlo qua, in questo modo davvero anti romantico.
Però
ormai dopo una scenata del genere che scelta ho?
Sospirando
mi volto verso Cris, rimango in ginocchio dato che ci sono e gli
porgo il pacchetto già aperto dove fa bella mostra il bracciale.
Cris
allora apre la bocca e si dimentica di chiuderla. Penso che non si
aspettasse tutto questo. Se non altro non così.
Iker
e Sergio guardano ma non dicono niente. Poi capisco che è
impossibile che Sergio non dica nulla e do un'occhiata. Iker gli
tiene chiusa la bocca con la mano. Ora capisco.
Grazie
Iker.
Poi
torno a Cris.
-
Volevo fosse un momento romantico e perfetto... fra le rose e le
candele in una vasca da bagno con l'idromassaggio e gli oli
essenziali... ma a quanto pare non importa come e dove purchè io
possa dartelo. E te lo do ora prima di perderlo di nuovo. Io... io
non voglio che tu ti separi mai da questo bracciale. A parte quando
non hai scelta ovviamente. - Che razza di frase da dire. Per nulla
romantica nemmeno questa.
Arriccio
la bocca e sospiro ritirando la mano col pacchetto.
-
Volevo fosse diverso, volevo dire cose dolci e belle ed invece... -
Cris
a questo punto si inginocchia davanti a me ed anche lui ignora il
posto ed il momento.
Tira
fuori il suo pacchetto e me lo apre come ho fatto io.
-
Beh, anche io volevo fosse diverso ma chi se ne frega? L'importante è
riuscirci! - Esclama. Poi si ferma, mi guarda negli occhi che mi
brillano mentre guardo l'anello.
Mio
Dio, è un anello.
Mi
metto la mano sulla bocca emozionato e con voce tremante mormoro:
-
Santo Cielo Cris, sei pazzo! Un anello! - Lui sorride felicissimo.
-
Sì forse lo sono, ma ci tenevo che tu avessi un anello preso apposta
per te da parte mia. Voglio che sia una specie di segno, di pegno,
di... qualcosa di solo nostro... so che non possiamo averne di uguali
e metterli insieme, però spero che tu lo possa indossare almeno
quando non sei con Carol... se io te lo vedessi addosso ogni tanto
sarei la persona più felice del mondo... perchè so che ci sono
ancora io nel tuo cuore. - Ma come riesce ad essere romantico anche
in un momento che non lo è per niente?
Tutto
cambia in un istante e forse non importa cosa facciamo o diciamo, ma
solo cosa proviamo.
Scendono
le lacrime con una facilità sconcertante mentre lui mi prende la
mano e mi infila l'anello. È bello, è una cosa che metterei, che
potrei mettere, una cosa da me insomma... sobrio, bello, con un tocco
di speciale che mi fa pensare a lui. E poi è suo. Il suo anello. Per
me.
Lo
abbraccio di slancio stretto stretto e metto il viso nel suo collo,
il mio posto preferito.
-
Amore... lo sai che lo metterò tutte le volte che potrò e quando
non l'avrò al dito sarà addosso. Ti amo, ti amerò sempre. Questo
significherà l'anello. Vorrei... vorrei tanto che anche tu ne avessi
uno uguale... lo vorrei tanto... -
Poi
non riesco a parlare perchè piango troppo, lui mi abbraccia e
aspetta che mi calmi, quando realizzo che non gli ho ancora messo il
bracciale, mi separo, tiro su col naso e cerco di non piangere. Che
utopia.
Prendo
così il bracciale e metto giù la scatolina, lo prendo fra le dita e
lo porto al suo polso allacciandoglielo.
-
Vorrei che tu lo tenessi tutte le volte che puoi e che quando lo
indossi pensi a me. Vorrei che tu lo indossassi per dirmi che mi ami
quando non puoi farlo di persona. E anche quando puoi. -
Sono
parole strane, promesse atipiche, come se avessimo in prospettiva di
separarci.
Rabbrividisco
al pensiero.
Saremo
pronti quando succederà.
Tutti
i nostri segni, i nostri gesti ci aiuteranno. E poi accadrà solo
quando saremo in grado di affrontarlo e superarlo. Quando potremo
viverla lo stesso.
Per
cui sono tranquillo e sereno. Mi fido di Dio.
Ora
è lui che piange perchè è talmente felice di quello che stiamo
facendo, che non riesce a trattenersi.
Forse,
dopotutto, è la cosa più romantica di tutte.
Noi
due inginocchiati uno davanti all'altro con Iker e Sergio che
testimoniano le nostre promesse, i nostri pegni ed il nostro amore.
Promesse
solenni, pegni di vita, amore eterno.
L'abbraccio
ed il ti amo sincrono, come i nostri cuori.
In
effetti non poteva che avvenire così.
Così
è proprio perfetto.”