CAPITOLO XI:
UNA FINALE INDIMENTICABILE

"Si alza la tensione.
Il cuore martella nel petto e sale fino nella gola. Il sangue pompa.
Eccoci qua, tutti in fila in attesa di uscire dal tunnel e di sfilare in campo per gli inni.
Sarà la mia finale, questa, nessuno me la toglierà. L'anno scorso è stato Riky a togliermela ma non posso lamentarmi, incontrarlo è stato illuminante. Prenderlo per mano in segno di un'amicizia destinata a qualcos'altro. Ripenso a quella partita e sorrido.
Ci siamo guardati, ci siamo sorrisi, mi ha fatto 'in bocca al lupo' ed io ho ricambiato e ci siamo presi per mano camminando uno accanto all'altro.
Eravamo all'inizio della partita. E' stato bellissimo. Una scarica mi ha attraversato mentre gliela prendevo, è stato dolcissimo. 
Ho pensato che mi sarebbe piaciuto giocare con lui, è stato un pensiero sfuggente.
Poi è cominciata e mi ha battuto come un cliente sbatte la sua puttana. Sono rimasto di merda ed ho detto... 'questo arriverà in cima al mondo!'
Era vero.
Sorrido, sono contento che sia stato lui. 
Respiro a fondo un paio di volte, piego la testa di lato, faccio criccare le ossa del collo, tiro e rilascio i muscoli delle scapole e riapro gli occhi concentrato.
Sono pronto.
Ce la farò.
Questa sarà la mia serata. La mia Champions. Questa volta raggiungerò Ricardo sul tetto del mondo. Lui è già là che mi aspetta, il re e la regina.
Con questi pensieri strani che prendono vita da soli e viaggiano a ruota libera, vedo arrivare gli avversari. I ragazzi del Chelsea che si dirigono alla panchina escono per primi mentre gli altri si fermano accanto a noi, qualcuno ci saluta, altri restano concentrati. 
Io sono attirato da uno in particolare che mi passa accanto ed esce.
Sgrano gli occhi.
Andriy Shevchenko non giocherà stasera?
Lui che una Champions l'ha vinta e altre finali ne ha disputate?
Quello che ha più esperienza e che ha vinto un Pallone D'Oro non gioca?
Mi lascia uno sguardo addosso che non so interpretare, rabbrividisco. E' spento e... non saprei. Invidia?
Gli faccio un cenno e lui ricambia, poi va via. 
Da quando è al Chelsea non è stato più lo stesso, si dice problemi col mister, non si prendeva con Mourinho. Ma si dice anche che non volesse andar via dal Milan e che è stato costretto dalla società che voleva tirar cassa... altri dicono dalla moglie che voleva andare a Londra... qualunque sia la verità solo una è certa. Lui non voleva andarsene e si è visto dalla depressione che l'ha colto al Chelsea. Doveva restare a casa sua, certe persone non sono fatte per cambiare squadra. 
Pensando a lui mi viene in mente di nuovo Riky.
E' un pensiero che dopotutto mi rilassa e mi calma, lui l'anno scorso ha vinto questa coppa che stasera scenderà nelle mie mani. Forse è per questo.
O forse chi lo sa, non ha importanza. 
Mi chiamano, si va. Respiro.
Chiudo gli occhi, li riapro e cammino.
Ora andiamo a conquistare il mondo.
Esco e la sensazione è incredibile. Ogni volta è adrenalina ma questa... questa è un'altra cosa...
è notte, ci sono i fari puntati sul campo a giorno, lo stadio è grande e gremito di gente che applaude ed impazzisce, persone ovunque, tante, come puntini vicini, bandiere della nostra squadra e della loro, l'Inghilterra è presente, un derby per vincere la coppa più ambita in assoluto.
Tremo per un istante e mentre cammino sull'erba per mettermi in fila sulla riga laterale insieme ai miei compagni, mi sento come libero, leggero.
Questo sarà il mio campo.
Questa sarà la mia notte.
Questo sarà il mio pubblico.
Cori mi incitano, la gente mi ama anche se molti mi odiano, quelli qua presenti sono qua perchè mi amano, mi adorano, mi idolatrano.
La loro energia mi colpisce, mi attraversa, mi dà mille scariche elettriche.
E' fantastico.
Non ho mai provato niente di simile.
Ed ho la frenesia di giocare, di far vedere a tutti che fanno bene ad amarmi, non li voglio deludere, non li deluderò.
Io sono il più grande e lo dimostrerò.
Vincerò.
Sono un guerriero ed un guerriero lotta e vince, non si arrende mai.
Sono qua e sono pronto, ad un passo dal sogno.
Vai Cristiano.
Il calcio è la tua vita, tu sei nato per questo. 
La musica finisce, ci sfiliamo davanti, ci salutiamo e poi partiamo anche noi in campo, faccio il mio solito salto, Wayne mi da uno scappellotto in testa per incitarmi, io gli faccio l'occhiolino.
Dio come sto bene.
Applausi. Grida. Cori. Qua per noi. Qua per me.
Non esiste niente che vorrei fare più di questo.
E' il mio campo, il mio!
Così il fischio d'inizio scuote i cuori di tutti ed io mi strofino le labbra pregustandomi uno splendido incontro indimenticabile.
Qui si fa un pezzo di storia di calcio.
L'esaltazione cresce in me, il sangue ribolle, il cuore è impazzito ed io sono felice, poi comincio a correre, la palla è fra i miei piedi e magicamente mi rilasso, non sento più pressioni, tensioni, tifo, sguardi. 
Sto bene, sto giocando una semplice partita. Va tutto alla grande. 


Penso di non essere mai stato più felice di così.
Piango.
Non so far altro che piangere.
Piango e abbraccio gente, mi buttano in aria, ne buttiamo altri, è un tale casino che non capisco nulla ma è così bello, così maledettamente splendido.
Segnare il goal della momentanea vittoria in finale di Champions è qualcosa di impagabile, poi hanno pareggiato, abbiamo resistito ed ai rigori ce l'abbiamo fatta. E' stata dura ma l'impresa l'abbiamo raggiunta.
Lo sapevo che era la mia notte, me lo sentivo, ne ero proprio certo.
Non è una felicità che puoi descrivere, so solo che mi scoppia il cuore.
E' stupendo.


Scorre tutto veloce come un fulmine, non faccio in tempo ad afferrare niente che scappa, è un susseguirsi di eventi e cose che mi portano al settimo cielo.
Mi lascio trasportare da quest'atmosfera di gioia. Abbiamo vinto la Coppa con le orecchie! L'ho vinta io! Sono stato grande! Grandissimo!
Persone mi prendono e mi trascinano ovunque, mi fanno di tutto, cominciano a scorrere fiumi di spumante, ci si ubriaca anche senza bere, l'euforia aumenta ed è in mezzo a questo caos velocissimo che improvvisamente il mondo si ferma di botto.
E' come se mi staccassero la spina.
Ci sono molti privilegiati che possono arrivare fin qua sotto per salutarci e farci i complimenti, fra questi ci sono due ex palloni d'oro. 
Di questi due, uno mi interessa.
Il cuore si ferma, lo stomaco si chiude e per un istante penso che vomito.
Mio Dio.
Cosa ci fa Ricardo qua?
Impallidisco e barcollo, Wayne mi tiene su e si gira per vedere chi guardo come fossi davanti alla Madonna. 
In effetti è quasi come la Madonna...
Appena lo mette a fuoco, è decisamente fuori di sé anche lui, prima mi stava per ficcare la lingua in bocca, esclama con un acuto da checca isterica.
- CHE CAZZO CI FANNO QUA?! - Come se fosse strano che due giocatori vengano a vedere la finale di Champions e scendano a fare i complimenti ai vincitori!
Ricardo è indietro con non so chi, davanti c'è Ronaldo il fenomeno brasiliano. 
E' anche bello incontrarlo, è un po' il mito di tutti ed anche se non mi chiamo così in suo onore, in molti lo pensano.
- Non potevamo perderci la finale... complimenti, campioni!  - E lui sa cosa si prova a vincere... per un attimo dimentico molte cose, la testa è leggera, lo stomaco stretto ed io sorrido ebete mentre Riky si fa avanti.
E mentre si fa avanti timidamente e rosso come un pomodoro, la tensione mi sale.
Mi attanaglia. Mi paralizza.
Non riesco a muovere un maledetto muscolo. Non è normale, ho giocato una finale ed ero rilassato come uno scemo, adesso ho lui qua e non riesco a muovermi e dire nulla.
Non lo vedo da Gennaio, da quella volta. Si fa avanti e mi porge la mano ma intorno a noi c'è gente, Wayne mi spintona e non so proprio perchè diavolo lo faccia e quel ragazzino dietro di lui che mi pare sia un calciatore, fa altrettanto. Cos'è, un complotto?
Finisce che mi viene addosso ed io mi sciolgo subito.
Mi scaldo, avvampo, è come se bevessi una bottiglia intera di rum.
Riky si aggrappa a me ma io non sono stabile così finisco su Wayne che va dritto a terra e noi su di lui, lo schiacciamo ma non importa, basta che Riky non si faccia male.
Lo stringo forte più di quanto sarebbe necessario.
Alzati in piedi Cris, tiralo su, stringigli la mano e vattene a scopare con Gerard. Anzi, a fare un bella orgia.
A lui non importa niente di te.
Però lo costringo quaggiù, sopra ed intorno a noi persone si susseguono, ridono, alcuni ci fanno da scudo ed io non resisto, mentre penso che non gliene importa niente gli prendo il viso fra le mani, lo guardo, è rossissimo, imbarazzato, non sa che dire, balbetta. 
E mentre balbetta io penso che sia bellissimo e dolcissimo e mi prendo le sue labbra.
Nessuno ci vede.
Penso di essere ubriaco ma non importa, lo bacio e sono contento. Glielo dovevo. 
Così impara a dirmi che non valgo la pena per rivoluzionare la sua vita!
Gli infilo la lingua in bocca e lui paralizzato mi lascia fare, insisto finchè non reagisce e lo fa anche con un certo trasporto, seppure con una timidezza inaudita. E' impacciato mentre risponde, forse non sa perchè lo fa, forse non sa nemmeno che lo sta facendo. Lo fa e basta perchè io lo so accendere. Solo io. Gli altri non ci riescono ma io sì perchè mi vuole. Non è solo perchè è gay, è perchè sono io.
Mi bacia e si lascia andare ed il muro intorno a noi ci permette di farlo senza essere visti da altri. queste persone sono da incorniciare!
La sua lingua timida si unisce alla mia, con trasporto lo divoro, il suo sapore è dolce, masticava caramelle...

Quanto stiamo così? Voglio scoparlo.
Torna in sé e mi spinge il petto, smettiamo di baciarci, è bordeaux, si vergogna come un matto, respira affannato, ha gli occhi lucidi. Non capisco un cazzo.
Si alza in fretta e fa per scappare ma lo prendo per il polso, lo trattengo ma sono ubriaco e così lui continuando a tirare mi trascina. Non lo mollo. Mi porta con sé, fra la folla che salta felice e fa cori e ben presto il paesaggio intorno a noi cambia, non so dove siamo, dove si sia nascosto, ma si ferma al sicuro da tutto il mondo e prende fiato, cerca di liberarsi da me ma gli tengo il polso.
Non lo posso lasciare andare. Non lo mollerò.
Alla fine si arrende e mi parla.
È supplichevole.
- Cris ti prego, non sei in te e non sai cosa stai facendo. - Ti sbagli, anche se i fumi alcolici spruzzati in giro da altri mi hanno dato un po' alla testa, sono maledettamente in me. So cosa faccio.
Lo schiaccio contro il muro col mio corpo possente, le voci lontane da noi, un altro mondo.
Le mani ai lati del viso lo imprigiono, lo guardo da vicino, ho un sorriso maligno, sono un vero diavolo.
È curioso. Il soprannome della mia squadra è Red Devils. Diavoli Rossi.
Quello della sua è Diavoli.
Il destino vuole unirci.
- So benissimo cosa voglio. - Dico piano.
Mi spinge sul petto cercando di allontanarmi quel po' per poter sgusciare. Non te lo farò fare.
È così bello.
- Cris, lasciami... - Piagnucola quasi, ha paura. Ha una maledetta paura immensa.
- Non avere paura, siamo solo noi... nessuno ci vede, nessuno lo saprà. Sei al sicuro! - Mormoro piano con le labbra sulla sua guancia, arrivo al suo orecchio e parlo attaccato ad esso.
Parlo sottovoce, suadente.
Smette di spingere, non è più tanto convinto.
Devo ancora farmi la doccia e togliermi la maglia, per prendere le medaglie me l'ero rimessa, ho ancora tutto addosso. Sono sudato e bagnato di spumante. Sono una vera schifezza ma sicuramente meglio di chiunque altro gli stia sempre intorno.
- Non ho paura, però non voglio... - Prova a dire ancora qualcosa ma lo convinco prendendomi il collo della maglia per dietro e lo alzo levandomela da sopra. La lascio cadere e torno ad appoggiarmi sul muro che lo sorregge. Le mani non osano toccarmi ancora, allora gliele prendo io e me le metto addosso, il torace, le faccio scendere sui capezzoli.
Quanto lo voglio.
Non pensavo di poterlo volere tanto.
Ho passato mesi a dirmi che non era niente, solo uno stupido puntiglio di cui potevo fare a meno, che non mi meritava e... e poi eccomi qua con lui a fremere.
È bellissimo.
Continua da solo a carezzarmi, leggero, timido, dolce. I palmi scivolano con fatica perchè sono sudato e appiccicaticcio. Ma gli piace il mio corpo. Lo esplora. I miei muscoli perfetti che curo con molto allenamento ogni giorno. Sono fissato.
Voglio piacere.
Lo faccio per questo.
È una caratteristica di noi gay.
Come anche curarsi in ogni dettaglio, viso, sopracciglia, capelli, peli... vestiti... ore ed ore a renderci belli per piacere agli altri. Essere ammirati, adulati.
E a lui piaccio.
Oh, se piaccio.
Gli carezzo anche io il viso, piano. Non vedevo l'ora di farlo.
Un viso dolce, delicato, asciutto, pulito. Le sopracciglia sono un po' folte, sono naturali ma gli stanno bene, la bocca è carnosa, che bella che è, da sogno.
Ricordo quando l'ho baciato sotto la doccia, morivo su quelle labbra così morbide.
Le guance lievemente tonde, il nasino piccolo e dritto. È perfetto.
È bellissimo.
Mentre lo contemplo ci guardiamo, mi fissa ed è sorpreso di questa mia delicatezza, di questo perdermi in lui. Lo sono anche io.
Potrei stare ore a guardarlo. Lo so solo ora.
- Sei stupendo... - Mormoro piano senza paura di apparire sciocco.
Non lo sono.
È semplicemente quello che penso.
Lui sorride imbarazzato, così tenero e spontaneo.
- Grazie. - Dice timidamente. Soppesa l'idea di aggiungere qualcosa, si morde le labbra che sto per baciare ed alla fine lo ammette abbassando lo sguardo. È di mille colori ed è così per me. Si sta arrendendo. Si sta arrendendo a me.
- Anche tu sei bello... - A parte che lo so. Però detto da lui è una cosa meravigliosa.
È il più bel complimento che abbia ricevuto anche se me ne hanno fatti molti.
Sorrido e gli sfioro il naso col mio, lui si sta totalmente sciogliendo, se non gli fossi schiacciato contro andrebbe dritto a terra.
- Sei dolcissimo. - Dico poi praticamente sulle sue labbra.
Lui le apre, ci respiriamo a vicenda e penso che lo ubriaco un po', esitiamo, aspetto di cuocerlo meglio, è stralunato, ormai lo vuole, non aspetta altro. Lo sapevo.
Sapevo di riuscirci. Mi bastava rivederlo.
Ora è perfetto.
Sarai mio.”

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E' vero che...
Il Manchester United ha vinto la Champions League del 2008, finale con il Chelsea a Mosca. Il goal del momentaneo vantaggio è proprio di Cristiano, poi però vanno ai rigori e quello decisivo lo segna proprio lui, in questo senso viene ricordata come la sua finale e la sua Champions. Specie perchè questa e il resto del suo sontuoso anno gli valgono il Pallone D'Oro, poi.
Cristiano non beve mai anche se non è una cosa molto pubblicizzata. Naturalmente anche solo se respiri l'alcool puoi comunque diventare particolarmente euforico.

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Ho aperto una pagina sullo slash nel calcio, per chi volesse dare un'occhiata parlo di moltissime coppie ma soprattutto della criska ovviamente! Football Slash

Mentre avevo già pubblicizzato la mia pagina autore, in quella 'sede' si possono anche fare richieste per fic oltre che sapere a che punto sono con una data fic. Spesso, dipende dalla richiesta, accontento chi mi chiede di scrivere qualcosa.