CAPITOLO
CX:
...E
NEL MALE
http://mistercriky.tumblr.com/post/78055786674/summer-of-2012
http://mistercriky.tumblr.com/post/77218721015/i-will-always-stay-by-your-side-my-love
“Succede
prima del ritorno di Cris.
Penso
d'aver avuto le difese abbassate, fremevo perchè si avvicinava il
momento di rivederlo e non vedevo l'ora. E poi di natura non sono uno
che vive sempre teso in continuo sospetto verso tutto e tutti.
Insomma,
per me nessuno trama contro di me. Anche se poi è così.
Cominciano
a girare voci fra i media e dietro le quinte, un po' ovunque si
sparge la voce di José che vuole scaricarmi, che non mi vuole in
squadra e cose così. Siccome il mercato è aperto, Perez gli ha
chiesto la solita lista e pare mi abbia messo fra i cedibili e come
giustificazione deve aver detto che non rientro nei suoi piani.
La
questione non è confermata, è ufficiosa ma non ufficiale ed io mi
ostino a non crederci, però non sono più rilassato ed entusiasta
come prima.
Diciamo
che l'ingenuità scema piano piano mentre i giorni nel ritiro passano
ed io mi chiedo se sia vero, cosa abbia detto davvero e se dovevo
fidarmi di quel primo istintivo senso di diffidenza che ebbi quando
arrivò.
Non
aveva mostrato ciò che aveva dietro la sua maschera, noi non ci
eravamo interessati a cosa avesse dietro perchè era sempre stato
dalla nostra parte e Cris lo adorava, aveva un rapporto splendido con
lui. Quindi no, non ci siamo mai guardati bene da lui.
-
Io non riesco a capire... non so a cosa credere! - Dico a Cris
esasperato mentre tiro avanti una situazione sempre più
insofferente.
-
Ma scusa, ma ti avrebbe detto... anche perchè così ti puoi guardare
intorno in caso... cioè, se pensa di tenerti in panchina perchè non
rientri nei suoi piani, te ne parlerebbe! È schietto e diretto, a
Karim diceva chiaro in faccia che non lo schierava perchè non era il
giocatore che voleva che fosse! - Cris ovviamente ha una mentalità
molto lineare ed anche io la penso come lui, ma comincio a credere
che ci sbagliamo.
-
Non lo so, Cris. Lo pensavo anche io ma... ma qua sta succedendo
qualcosa davvero! È come se fosse cambiato! Apparentemente sembra
quello di sempre, parla con tutti, ride e scherza come al solito...
ma in realtà... - Sospiro senza saper bene cosa dire, ho una
sensazione e non so nemmeno come spiegarla perchè è qualcosa che ho
ad istinto.
-
Ti guarda in modo strano? Ti evita? -
-
No no assolutamente! È sempre lui! Mi parla, si comporta
normalmente! È questo che mi turba! Se è vero che non intende
usarmi non dovrebbe cambiare nei miei confronti? O dirmi qualcosa? -
Sono così incerto che anche Cris vacilla.
-
Dovrebbe... secondo me finchè non ti parla, sono tutte palle. Sai
quante ne inventano i media su di lui? - Questo è vero e cerco
disperatamente di aggrapparmi a ciò, però so, sento che non è così
facile. Perchè lui non è facile.
-
Spero sia così... ma sì, sarà così... è che mi innervosisce
questa cosa. Cioè... se vuole che me ne vada va bene, però mi deve
dare il tempo di elaborare la cosa, scegliere la squadra migliore...
certe cose sono lunghe e complesse! -
Cris
è d'accordo, però quando parlo di andarmene lo sento che si
irrigidisce e si sforza di essere razionale, perchè ne abbiamo
parlato molte volte. Anche se ci separassimo, fra noi non cambierebbe
nulla, solo che ci vedremmo nelle pause che di solito sono dopo le
partite. E che dovremmo prendere un aereo.
-
Comunque non fasciarti la testa prima di romperla. Parliamo di
partenze solo quando si verificherà il caso. Ora non si sa ancora
nulla. - Lo so che lui ha fatto mille piani ed ogni volta che ci
separiamo per le vacanze, li mettiamo in pratica. Sono sempre piani
buoni, sfrutta i giorni migliori per scappare e vederci di nascosto
senza che nessuno sappia e veda, per il resto siamo in continuo
contatto, ore ed ore al telefono ed in video con skype. Va bene,
insomma.
Però
è diverso dal vedersi ogni giorni. Solo che se ho davvero il rischio
di rimanere in panchina no, grazie. Preferisco il piano alternativo,
sacrificherò un po' il vederlo, però non sarò un giocatore per
sempre. Un giorno smetterò ed allora starò con lui quanto vorremo.
-
Dai, goditi gli ultimi giorni che non vedo l'ora di riabbracciarti!
Mi manchi un sacco! - Dico alla fine chiudendo il discorso che so lo
innervosisce molto.
-
Non vedo l'ora di vederti anche io! Di toccarti! Di saltarti addosso!
-
I
giorni passano e per fortuna volano, sono sempre più all'erta, più
mi convinco a rimanere tranquillo e a non pensarci, più sono teso
perchè invece sento che è tutto vero. Ma non capisco cosa aspetta a
dirmi di cercarmi un'altra squadra e soprattutto non capisco come
faccia a non far capire nulla. Sembra davvero quello di sempre. È
impossibile che invece mediti di farmi fuori!
Comunque
finalmente tornano tutti quelli che hanno fatto l'europeo.
Cris
e Sergio si punzecchiano perchè in semifinale si sono scontrati e la
Spagna ha buttato fuori ai rigori il Portogallo. A conti fatti
meritava il Portogallo e non lo dico perchè il mio ragazzo è
portoghese. È vero!
-
Diciamo che hai una gran sfiga con le semifinali ed i rigori,
quest'anno! - Mette il dito nella piaga Sergio. Cris lo fulmina con
uno sguardo terribile e prima che possa rispondere qualsiasi cosa,
Pepe arriva e parla al suo posto:
-
Parla quello che ha sparato il rigore alla luna di Monaco di Baviera!
- Se si tratta di infierire, Pepe è il re indiscusso e lo fa sempre
con cattiveria, non per difendersi, per il gusto di calpestare. Però
fa parte del suo personaggio e tutti lo amiamo. Infatti alla faccia
di Sergio, Cris e Pepe ridendo si battono il cinque ed io rido con
loro.
-
Te la sei cercata! - Ribatte Cris, Sergio sta per dirne una, ma alla
fine Iker se lo porta via. San Iker.
Quanto
mi era mancato anche lui.
Li
guardo bene tutti, passandoli in rassegna uno ad uno.
Se
dovessi davvero andarmene, Iker sarebbe quello che mi dispiacerebbe
lasciare di più dopo Cris. È speciale, lo adoro, è il mio
confidente serio, se ho problemi con Cris è con lui che ne parlo.
Anche con Fabio, però Fabio si deve dividere fra me e Cris che
altrimenti si ingelosisce, dice sempre cose strane.
Mi
dispiacerebbe lasciare anche Pepe e Celo, ovviamente. Sono il mio
gruppo, alla fine.
Karim...
beh, di Karim mi mancherebbero le sue lune. Un giorno la luna dritta
e ti sorride, ti parla, comunica. Un altro giorno è storta e ti
guarda con arie truci e non dice una parola.
Oggi...
lo osservo meglio sorpreso di vederlo mentre uccide con lo sguardo
José.
Mi
sembra strano, l'avevo lasciato che lo adorava, aveva detto che era
merito suo se si era trasformato da gatto a leone, al che tutti
l'hanno preso in giro perchè l'evoluzione del gatto è la tigre e
non il leone. E poi si mette a fissarlo così.
-
Zizou ha litigato con Mou e se ne è andato. Per questo ora Karim ce
l'ha a morte con lui. Credo che torneranno ai toni battaglieri del
primo anno di Mou... - Spiega Cris. A questo punto lo guardo sorpreso
dimenticandomi del tutto di Zizou, di Mou e di Karim.
-
Scusa, sei arrivato oggi, come fai a sapere tutte queste cose? - Lui
allora fa la sua faccia orgogliosa e gongolante risponde:
-
Ehi, sono o no il re del gossip? - Finisce che rido di nuovo. Quanto
mi era mancato?
Passiamo
tutti gli allenamenti insieme a parlare di continuo, come sempre.
Mi
era mancato davvero al di là di tutto, ma soprattutto in campo. Ho
legato con tutti, adoro tutti, sto bene con tutti ma con lui... non
so, riesco a passare le ore a parlare di continuo senza esaurire le
cose da dire. E non si stufa se ripeto sempre le stesse ossessive
cose. È incredibile!
Non
mi capacito nemmeno io di come ci riusciamo, ma a fine giornata, a
letto con lui, mi rendo conto di una cosa sorprendente.
E
mentre me ne rendo conto, glielo dico sorpreso, meravigliato.
-
Ehi... ma lo sai che è il primo giorno in cui sono felice e sereno,
da quando sono cominciate le voci di mercato? - Lui apre gli occhi e
mi guarda confuso mentre rallenta i movimenti.
-
Eh? - Chiede senza capire di cosa parli.
Così
ripeto.
-
Da quando sono iniziate le voci di Mou che vuole scaricarmi... sono
stato così tanto angosciato e teso che ormai pensavo che niente mi
avrebbe potuto aiutare... ma tu... oggi... non ci ho pensato nemmeno
un secondo e sono stato leggero e felice. Davvero sereno... - Il tono
è affaticato e le parole tendono a non essere molto chiare. A volte
mi scappa qualche gemito.
Lui
capisce e annuisce per poi tornare a muoversi più velocemente in me,
mi stringe meglio le cosce che tiene alte da sotto, spinge con
maggior forza per andare più in fondo.
Mi
inarco e mi prendo il cuscino sotto la testa. Gemo insieme a lui che
trovato il mio punto di massimo piacere, continua a premere lì con
foga, sapendo quanto mi piace quando spinge su quel punto. Mi fa
impazzire, vorrei che non smettesse più.
I
brividi mi ricoprono e vado a fuoco.
In
breve raggiungo l'apice e poco dopo lo sento fare altrettanto dentro
di me.
La
sensazione è pazzesca, non la posso descrivere.
Ci
si sente davvero mentre succede. Un calore liquido interno. È
incredibile. È lì che siamo davvero una cosa sola.
Poi
piano piano esce e sfinito si lascia cadere sul fianco accanto a me.
Ansimiamo sfiniti, sudati e accaldati, la pelle di entrambi lucida e
madida di sudore, i miei capelli scompigliati.
È
tutto perfetto, di nuovo.
I
cuori battono fortissimi. Quanto mi era mancato?
Mi
metto sul fianco come lui e lo guardo, gli carezzo la guancia ed apre
gli occhi mentre cerca di riprendersi.
La
bocca aperta. Amo la sua bocca, secondo me è bellissima. Come tutto
il suo viso perfetto e proporzionato. È un viso da scolpire, da
disegnare.
-
Ti amo. - Mormoro. - E mi sei mancato un sacco... - Sa a cosa mi
riferisco. Che anche se ci siamo sentiti tantissimo e visti tramite
skype, toccarsi è sempre unico, per noi.
Tutto
torna alla normalità, le preoccupazioni svaniscono, affrontiamo ogni
paura.
-
Anche tu mi sei mancato. - Poi si avvicina a me, intreccia le gambe e
mi circonda con il braccio che sta sopra mentre infila l'altro sotto
la mia testa per far di sé il mio cuscino. Mi bacia ed io mi lascio
andare a quest'altra unione, più dolce e rilassata. Le lingue per un
istante sono una cosa sola.
Poi
sulle labbra, risponde. - Ti amo anche io. -
Non
siamo mai sazi di dircelo. Io sorrido dolcemente e lui fa
altrettanto. Di giorno in giorno, mano a mano che passiamo cose...
prove... momenti vari... tutto serve a rinforzarlo e non solo. A
renderlo più solido e maturo.
-
Sai... davvero dico... ho passato i giorni a pensarci ogni secondo.
Poi arrivi tu e mi dimentico di pensarci! Sei incredibile! - Lui
sorride soddisfatto baciandomi la punta del naso.
-
Grazie! Lieto di essere essenziale per la tua salute mentale! - Così
finisce che rido, poi si stende sulla schiena e mi porta su di sé,
ci accoccoliamo e riprendiamo a parlare delle nostre solite cose.
Mou,
Zizou e Karim sono il nuovo argomento.
Secondo
lui è successo qualcosa fra loro tre, tipo che Karim è andato con
José perchè è scemo e Zizou, geloso, se ne è andato. Ora Karim si
è reso conto di cosa provava per Zizou e non solo ha lasciato José,
ma soffre perchè ha perso Zizou. Gli dico che ha visto troppi film,
ma non mi stupirei di scoprire che ha ragione.
In
pratica abbasso la guardia. È così.
Il
giorno dopo Cris sta attento a José, lo studia per bene per capire
se è diverso da prima o se è uguale, ma non ne esce. Dice che è
una faccia da poker perfetta. Non puoi capire se e quando bluffa.
Così
finisce che chiedo udienza col mister.
Cris
è sicuro che smentirà le voci e che non c'è niente, per cui è una
pura formalità, un modo per farmi stare tranquillo. Il suo modo di
affrontare le cose. Di petto. Vai e chiarisci subito a viso aperto.
Io avrei aspettato la mossa di Mou. Lui ha detto che potrebbe anche
non farla mai.
Così
ora sono qua davanti a lui e ho di nuovo quest'ansia addosso che
proprio non capisco. Dovrebbe essere più facile, perchè? Dopotutto
è solo un colloquio col mister. Lui non mi ha detto nulla, non
dovrei essere prevenuto.
Non
riesco a spiegarmi come mi sento. Ma forse è normale. Forse tutti lo
sentono quando stanno per subire il peggior colpo della loro vita.
Il
dolore ci rende sensitivi.
Siamo
lontani da casa, siamo nel tour estivo in America, per cui il
colloquio ce l'abbiamo in una stanza che non è il suo ufficio.
Siamo
comunque soli, seduti ad una distanza ragionevole per guardarci ma
non troppo vicini.
Sono
nervoso e mi stringo di continuo le mani, guardo in basso per un po',
lui aspetta con quella sua aria un po' ironica che ha sempre. Poi
alzo lo sguardo e mi decido.
-
Sono qui per sapere se le voci sono vere, se hai dei piani
particolari che mi riguardano... se... insomma, si dice che mi hai
messo nei cedibili perchè non rientro nei tuoi piani di quest'anno,
no? Io non credo mai alle voci, ma in questo caso devo saperlo. Devo
sapere la verità da te. Una volta che l'avrò saputo starò
tranquillo. Mi sembra giusto anche perchè se davvero sono a rischio
di partenza, devo saperlo. Devo prepararmi. Mio padre deve cercare
qualche squadra, le trattative sono lunghe... insomma... è una cosa
che devo sapere! -
Dopo
il mio monologo nervoso, contraggo la mascella e mi sento il cuore in
gola. Io voglio rimanere qua. Faccio la persona tanto tranquilla e
serena, ma io voglio rimanere qua con Cris... con gli altri...
A
questo punto José interrompe il silenzio che si è creato e mi
risponde senza cambiare espressione. È serio, sicuro di sé e con un
qualcosa di indecifrabile, qualcosa che lo rende irraggiungibile.
Dietro a quel muro potrebbe pensare chissà cosa.
-
Sta bene, mi sembra giusto, dopotutto. Mi chiedevo quanto saresti
resistito senza chiedermelo! Per un momento ho creduto che non te ne
importasse! - Questa premessa è strana e mi irrigidisce ancora di
più, ma tengo sotto controllo ancora tutto di me, anche
l'espressione. - La verità è che sì, non rientri nei miei
progetti. Per me tu non sei più il Kakà che eri quando ti hanno
comprato. Sei stato sfortunato, hai avuto tanti infortuni e nessuno,
dopo quasi due anni di infortuni continui, può tornare quello di
prima, specie a trent'anni. Quindi la sola verità è questa. Nel tuo
ruolo Mesut ed Angel sono migliori, preferirò sempre loro. Qua non
ci sarebbe spazio per te se non fra le riserve e non credo che quello
sia il tuo piano. Per cui sentiti libero di trovarti un'altra
squadra, se vuoi. Però se rimani sappi che sarai secondo a loro. -
Forse
se glielo avessi chiesto prima, quando dopo l'inverno smise di
utilizzarmi come prima, mi sarei risparmiato questo duro colpo.
Rimango
di sasso, credo di non essere mai stato più shockato di qualcosa,
perchè tutti gli altri duri colpi, le altre prove erano diverse,
erano sempre annunciate, spesso me le sono cercato da solo.
Per
cui questo è diverso, perchè arriva in un momento che consideravo
perfetto, senza pensieri, dove tutto andava finalmente bene. La mia
salute, i rapporti personali... ho risolto tutto.
Ed
ora lui.
Ora
questo.
Questo
che giuro non potevo aspettarmi.
Il
cuore nemmeno batte per qualche secondo, o forse non lo sento,
divento insensibile, incorporeo, non capisco, vado in uno storico
caos. Senza parole cerco disperatamente qualcosa da dire, mi ripeto
che devo dire qualcosa e rimanere calmo.
Calmo,
Riky. Resta calmo.
Resta
te stesso.
Stai
tranquillo.
Lui
è il tuo allenatore.
Devi
stare tranquillo.
Non
gli puoi mancare di rispetto. È vietato.
-
Ma... ma come... perchè... io credevo di essere ad un buon punto...
come mai? -
Sono
davvero nel panico e lo nota, però riesco a controllarmi
spasmodicamente. Lui non mostra emozioni, nemmeno un po' di
dispiacere.
È
come se ora vedessi quel che prima non riuscivo a vedere. La sua
maschera si sgretola anche senza che lui faccia qualcosa di
particolare.
-
Riky, quando l'anno scorso, dopo Gennaio invece di recuperare hai
avuto l'infiammazione al ginocchio e sei stato a lungo fermo...
quando hai avuto quella crisi dove pensavi di dover smettere di
giocare... lì io ho capito che tu eri finito e che non saresti mai
stato considerabile uno dei titolari. Ho pensato di poterti
reinserire fino a quel momento, ma quando ho visto il tuo crollo ho
capito che eri finito. Mi sono detto che non mi saresti mai servito!
Poi Angel si è infortunato e tu eri il sostituto perfetto, ma
tornato lui, tu sei tornato il sostituto di Mesut ed Angel. Stop. Se
non sei mai stato in grado di vedere da solo la verità mi dispiace,
ma devi svegliarti! - Ora è duro, senza pietà, senza l'intenzione
di fingere, di indorare una pillola amara. Si potrebbe dire che lui è
così, è normale, cosa pensi?
Ma
no, non si tratta che lui è così.
Si
tratta di ben altro e mentre me ne rendo conto, mentre lo penso,
un'ondata mi sale dentro e non riesco più a trattenermi. Non ce la
faccio.
Lo
guardo inorridito, gli occhi sottili, l'aria di chi fissa un mostro.
-
Ma tu non hai mai fatto niente per farmelo capire! Non solo non me ne
hai mai parlato apertamente affinchè io prendessi i miei
provvedimenti il prima possibile, ma l'hai nascosto quanto più
potevi! Non mi hai mai fatto capire! Perchè non volevi che capissi!
Volevi che stessi in panchina ai tuoi ordini, quando ti servivo! È
solo questo! Non volevi che me ne andassi! Adesso però sì! Qualcosa
è cambiato e non cerchi più di fare buon viso a cattivo gioco! Non
mi aiuti, non mi sostieni, non mi dai i tuoi buoni consigli... in
quel periodo mi sei stato vicino, mi hai stimolato a tornare a
credere in me, a non mollare! Sei stato fantastico! Ed ora mi dici
che invece avevi già deciso che sarei stato una riserva? Per cosa ti
sei dato tanta pena? Per una riserva? Come potevo capirlo dopo tutte
le belle attenzioni che avevi per me? Come? -
Mano
a mano che parlo mi altero, sento il controllo che scema via, lo
sento sfuggirmi dalle dita e sono disperato, mentre parlo, perchè so
che non devo, che non posso permettermelo. Che comunque resta il mio
allenatore. Ma sono sconvolto e non so più nasconderlo. Per me è
impossibile quello che mi sta capitando, ma lui è imperturbabile e
con la sua faccia tosta allarga le braccia e fa semplice senza il
minimo problema al mondo.
-
Ehi, mi dispiace se non l'hai capito! Non sono mica un mostro! Ti ho
trattato come un giocatore che aveva bisogno di ritrovare fiducia in
sé stesso! Ma ora che l'hai trovata, non hai bisogno di niente. Ora
non sei un giocatore che ha perso la fiducia in sé stesso. Ora sei
un giocatore che ha perso la forma di un tempo e che più di un certo
livello non potrai arrivare. E a me quel livello non basta. Per cui
ti tratto in modo adeguato! Ora puoi giocare a buoni livelli in altre
squadre, non sei da Real Madrid. Non sei dal mio Real Madrid! -
Sospiro
e scuoto la testa senza capacitarmene. Senza rendermene conto.
Senza
realizzare quanto... quanto sia assurdo... impossibile... falso...
Così
sbalordito ancora non lo trattengo e scuotendo la testa allibito,
dico faticando a tenere la voce ferma:
-
Tu... tu sei... sei così... - José a questo punto ha un luccichio
strano e leggo qualcosa. Provocazione, curiosità. Come se volesse
vedere se riesco davvero ad arrivare ad insultarlo.
Come
se... come se pensasse che sono io quello falso... come se volesse
farmi buttare giù la maschera che lui pensa io abbia...
Dio
mio, non ha capito niente di me... ha giocato con me, coi miei
sentimenti, solo perchè non ha capito niente di me.
Così
mi alzo e senza dire niente altro, esco. Un'ultima trattenuta come
uno spasmo. Non so dove ho trovato la forza di dirgli di tutto, non
so come ce l'ho fatta a non andare davvero oltre. Non lo so.
Sulla
porta ribadisce il concetto.
-
Sei libero di cercarti un'altra squadra. Se rimani sappi che sarai
una riserva. Volevi la verità? È questa. A volte fa schifo, ma
l'hai voluta tu. -
Scuoto
la testa, non dico niente. Mi ripeto di stare buono, di stare zitto,
di stare fermo.
Esco
rigido come una lama d'acciaio, cadaverico, contratto.
Cris
è poco più in là al telefono che probabilmente gira su internet.
Alza la testa sorridente, convinto che abbiamo risolto tutto. Perchè
lui ci crede un sacco in lui.
Io
muovo qualche passo come in sogno, poi quando mi chiede come è
andata impallidisce perchè capisce dal mio sguardo, dalla mia faccia
terribile, che è andata male.
All'idea
di rispondergli mi sento impazzire. Da dentro sale ed esplode tutto
quello che ho trattenuto a fatica e la somma di quel che mi ha detto
e che mi ha fatto provare, si risolve con un unico gesto
imprevedibile, che nessuno mai si sarebbe aspettato di vedermi.
Apro
la bocca, la voce non esce, la testa esplode, il cuore è un tamburo
da guerra ed un fischio, un fischio della pressione che schizza alle
stelle.
Ed
il fischio, il dolore alla testa, i tamburi li zittisco con questa
voglia storica di gridare che non mi viene. Per cui invece di
gridare, tiro un pugno al muro e lo tiro così forte che mi trema
tutto il braccio con mille scariche elettriche, la mano rimane
bloccata e non la sento più o forse la sento e mi fa un gran male,
ma al momento non ho la consistenza del mio corpo.
Dopo
mi rendo solo conto che Cris mi prende per le braccia e mi allontana
dal muro guardandomi pallido e preoccupato, mi fissa sconvolto. Vedo
la sua bocca muoversi, per cui so che mi fa domande, ma non riesco a
capire cosa mi dice. Il mio cervello non registra nulla,
assolutamente nulla.
Quando
lo vedo guardare oltre di me, capisco che deve essere uscito José,
stringo la mano con cui ho colpito il muro e sono ancora così fuori
di me che non sento il dolore acuto che invece mi fa già gonfiare a
vista d'occhio la mano. Cris lo capisce al volo, perchè lui capirà
sempre tutti di me.
Mi
tira via trascinandomi in camera nostra, poi lo vedo che chiama
qualcuno, poco dopo entra Iker.
È
tutto confuso, tutto come in un sogno. Come quando fai un incubo dove
le cose si muovono veloci e tu non capisci come arrivi da un punto
all'altro.
Sento
che parlano, percepisco certe cose.
-
Ha tirato un pugno al muro, poi è uscito il mister e l'ho visto
ristringere il pugno. Giuro che lo avrebbe colpito! - Iker non ci
crede.
-
Non l'avrebbe mai fatto! Parliamo di Riky! -
-
Cazzo Iker! L'ho visto coi miei occhi! L'istinto omicida! Tu non
capisci! Pensi che non sia rimasto sconvolto quando l'ho visto?
Cristo Santo, ha dato un pugno al muro! - Solo allora si ricordano,
nell'agitazione assurda che li prende, che sono seduto nel letto e
che tengo la mano appoggiata sulla coscia, ma non la muovo, e non
muovo nemmeno me.
Iker
mi si para davanti e mi guarda la mano, fa per toccarla ma la
ritraggo perchè so che mi farebbe male.
So...
lo so o lo sento?
Lo
sento.
Il
dolore c'è eccome.
Solo
ora che lo penso, lo sento davvero, me ne rendo conto. Così chiudo
gli occhi e faccio una smorfia di dolore.
Adesso
capiscono che sono tornato, sono tornato davvero.
Giro
la testa e lascio che si occupino di me, Iker mi prende per il
braccio e mi trascina in bagno, mette la mano sotto l'acqua fredda e
chiama Sergio.
-
Sul serio, Iker? Sergio? Non era meglio chiamare Hitler, a questo
punto? - Penso che Cris lo intenda perchè Sergio è un carro armato
e non ha mai reazioni utili.
Iker
però è molto agitato, quanto Cris, e gli grida quasi contro. È
strano vederlo così perchè lui è sempre molto calmo.
-
Cris, quando io non so cosa fare è lui quello che risolve le cose!
Ed ora io non so cosa fare! -
-
Ma Iker! È Sergio! Farà un casino! Andrà da lui e gli dirà di
tutto! -
-
Ma non sappiamo nemmeno cosa cazzo è successo! - Quando lo dice,
sembra che si calmino perchè in effetti è vero. Parlano di me come
se non fossi lì, ma mi sto riprendendo, anche se la mano mi fa un
gran male.
Sergio
arriva in picchiata, non so cosa gli ha detto al telefono Iker.
Mi
vede con la mano gonfia e gli spiegano che ho tirato un pugno al muro
dopo il colloquio con Mou e non si sa altro. Cris aggiunge che lo
stavo per tirare a lui.
Sergio
fischia e non so se sia in qualche modo divertito o ammirato.
Forse
solo impressionato.
-
Sergio! - Lo ammonisce Iker. Lui lo guarda.
-
Cosa?! -
-
Dobbiamo fare qualcosa! - A questo punto Sergio guarda Iker come se
fosse scemo.
-
E cosa dobbiamo fare? Uccidere Mou? Sarebbe sensato ma sicuramente
non me lo lasciate fare! - Iker ora ha una crisi di nervi ed è
sorprendente perchè in tanti anni che son qua, non l'ho mai visto
così. Questo zittisce Cris che non si intromette fra i due che
litigano, anche questo per la prima volta, e calma me che sento anche
meno dolore, al momento.
-
Bisogna fare qualcosa! Ha tirato un pugno al muro per qualcosa che
quello gli ha detto o fatto! Lo stava per colpire ancora! -
-
Iker, non lo ha ammazzato! Avranno avuto una discussione! Con quello
che gira su di loro cosa pensi che sia successo? Gli avrà detto che
non lo vuole in squadra! Chiunque reagirebbe così! -
-
Ma dannazione, lui è Riky, non arriva a questi livelli se la
situazione non è grave! -
-
Iker, sono d'accordo, ma siamo giocatori e lui è l'allenatore! Non
possiamo fare niente! -
-
Qualcosa ci deve essere, mi rifiuto di... -
-
Non sai nemmeno cosa... -
-
Non serve saperlo. Mi basta vedere in che condizioni è! -
-
Iker, non possiamo fare niente se non ingoiare e vigilare! -
-
Ma Mou non ha mai fatto così! -
-
Ah no? Non mi sembra che nel caso Karim si sia mai comportato in modo
cristallino! -
-
Cosa dici? - Qua i toni si calmano magicamente e Sergio, pur
rimanendo agitato, spiega.
-
Il primo anno che è arrivato la prima cosa che ha fatto è stato
mettere da parte Karim! Gli ha fatto credere che era per stimolarlo a
migliorare, ma andiamo! Ci credete davvero? È stata solo una
paraculata! In realtà lo credeva scarso e lui quelli che crede
scarsi li mette in panchina! Stop! Non li aiuta davvero, non crede in
nessuno se non in quelli già bravi che vanno alla grande! Siete
tutti degli ingenui se credete che sia quello che fa finta di essere!
Non gli fotte un cazzo di noi! Lui vuole solo vincere e pensa solo ai
vincenti! Tratta bene i cavalli di serie e tratta come delle merde i
perdenti. Stop! Ora, per lui, Riky è diventato un perdente! - Sergio
centra in pieno il punto e riassume alla perfezione il nostro
colloquio senza che io debba dire nulla.
Lo
guardo e scuoto la testa mentre Cris è ancora sotto shock, per
fortuna, e Iker non sa cosa fare. È sicuro di dover fare qualcosa,
solo che sono troppo fuori di me io stesso per afferrare bene quel
suo sguardo. È che non sono in me e non capisco bene cosa significa.
Non riesco ad intuire che Iker davvero non si può rassegnare, che ci
sono cose su cui i buoni passano sopra, ma altre su cui invece non
passano.
Per
cui non me ne rendo conto, non capisco che questo suo sguardo, questo
suo atteggiamento è il preludio a qualcosa che lo porterà ad una
situazione davvero grave ed orribile, per lui.
Così
mi guardo la mano gonfia sotto l'acqua fredda e per assurdo un
pensiero mi passa per la testa.
Un
pensiero stranissimo.
Mi
sembra come se questo pugno che ho tirato abbia appena innescato una
serie di reazioni a catena che saranno una peggiore dell'altra e che
porteranno a conseguenze inimmaginabili.”
__________________
E'
vero che...
Siamo
nell'estate del 2012, ad Agosto iniziano le voci secondo cui Mou
avrebbe messo nei cedibili Riky, verso metà i due hanno un colloquio
dove il coach conferma la cosa a Riky e gli dice di trovarsi un'altra
squadra perchè non rientra nei suoi piani. I giorni successivi Riky
si presenta con le nocche della mano coperte da una fascia rigida che
si mette tipicamente a chi dà pugni a cose dure. Non trapela
assolutamente niente su cosa abbia e su come se lo sia fatto, gli
viene spesso chiesto e lui non risponde mai. L'umore di Riky è molto
cupo e teso, in partita amichevole gioca sempre ma lo fa con altre
riserve. Una volta che gioca con Cris e che i due segnano, Cris va da
lui, lo abbraccia, gli fa l'occhiolino ma lo guarda con aria
chiaramente dispiaciuta, come a volerlo tirare su. Riky in quelle
partite gioca bene, segna e fa segnare ma non sorride più.