CAPITOLO CXI:
PROMESSE SOLENNI

Dopo lo shock e la crisi di panico, mi sento come staccato dal mio stesso corpo. Guardo la scena dal di fuori e non mi capacito che sta succedendo davvero. Mi vedo immobile che fisso Iker e Sergio litigare, Riky con la mano nell'acqua ancora zitto ed io lì... lì che realizzo... la terra sta di nuovo franando sotto i miei piedi?
Per un momento, assurdamente ed egoisticamente, penso solo una cosa.
Non voglio che Riky se ne vada, non sono pronto. Ti prego, non sono pronto.
Però poi mi riprendo incantando lo sguardo sulla mano gonfia e violacea di Riky.
- Ti servono delle cure. Devi andare in infermeria... - Dico come se cambiassi argomento.
Tutti mi guardano sorpresi della mia strana calma, dopo lo scoppio e lo shock, nessuno poteva immaginare che rimanessi così in me. Mentre per un momento i due capitani si erano quasi presi a sberle nell'incapacità di tirare fuori qualcosa da fare, io sembro saperlo.
- Non voglio che si sparga la voce di quello che è successo, né perchè ho la mano così! - Allora lo guardo. Parla dopo mezz'ora di scleri per dire una cosa tanto stupida?
- Cercheremo di evitare la conferenza stampa! Ora vieni che ti porto in infermeria! - Lo prendo per il braccio, chiudo il rubinetto e gli do l'asciugamano, Sergio ed Iker rimangono in silenzio a guardarci curiosi e sorpresi. Io sembro molto fermo e Riky è strano.
Si asciuga e toglie il braccio dalla mia mano rimanendo fermo. Ci fissiamo seri con una tensione che sale. Nessuno capisce cosa stia succedendo. Poi Riky va in camera e si siede sul letto intenzionato a non muoversi, però si tiene il polso e la mano dolorante che sembra sempre peggio.
- Non mi fa poi così male, posso resistere. Non è niente! Solo per una botta non serve... -
Stringo le labbra in un gesto contrariato, lo fisso con occhi sottili e la rabbia sale... non so, non è una rabbia identificata. È solo che sento qualcosa destinato a crescere e se non sto attento scoppierà nel peggiore dei modi.
- Riky, che ti piaccia o no ci andrai! Non me ne fotte un cazzo di cosa pensi! - Ora faccio il dittatore. Ma questo suo atteggiamento stoico mi dà fastidio. Se non fosse stato per questo suo lato, non avrebbe portato il suo cazzo di ginocchio al punto di doversi operare! Cazzo!
Sergio ed Iker impallidiscono e Riky, sorpreso, strofina le labbra, mantiene lo sguardo sul mio e poi annuisce.
Così mi calmo. O per lo meno cerco.
- Non ti devi arrabbiare con lui! - Dice Iker in sua difesa. Così mi rivolto verso di lui e secco rispondo:
- Non sono arrabbiato con lui, credimi che se lo fossi si noterebbe! -
- Ma lo stai trattando come se... - Con un gesto lo zittisco, Sergio per miracolo decide di non dire nulla, poi quando c'è di nuovo silenzio guardo Riky, ancora seduto, corrucciato.
- Dimmi esattamente cosa ti ha detto. -
Riky allora è come se si spaventasse, io mi chino davanti a lui che resta seduto, gli metto le mani sulle ginocchia, lo carezzo e mi ammorbidisco, lo guardo con dolcezza ed anche Iker gli si siede accanto incoraggiandolo silenziosamente a farlo, Sergio si mette dietro di me per guardarlo in viso con attenzione.
Siamo tutti rivolti a lui e finalmente è ora che parli.
Quando ci racconta il contenuto della loro conversazione, è a me che infine sale il sangue al cervello.
Quando finisce gli chiedo piano, con un tono pericolosamente controllato. Sento il ticchettio della bomba a orologeria nella testa.
- Ti ha detto esattamente così? -
Lui, sempre con un'espressione cupa, annuisce e ripete:
- Sei libero di cercarti un'altra squadra. Se rimani sappi che sarai una riserva. Volevi la verità? È questa. A volte fa schifo, ma l'hai voluta tu. -
Respiro, cerco di farlo in modo da calmare i nervi che ora sono tesi come una corda di violino, ma non è facile. Mi sento come se quel ticchettio ora sia a livelli inumani. Quando torno a guardargli la mano non posso più resistere, ed alzandomi di scatto, investo Sergio dietro di me e vado alla porta dicendo secco:
- Vado a parlargli! - Ma a questo punto è Riky che scende in campo, si alza, con una corsa mi raggiunge prima che esca dalla porta e mi artiglia il braccio tirandomi, nel mentre ribatte a voce alterata:
- Cris, no! - Io lo guardo con occhi sbarrati, incredulo di questo suo divieto.
- Cosa?! -
- No, non andare, non parlarci, non litigarci, non affrontarlo! No! - Dice agitato parlando a mitraglia, è urgente per lui che io non ci vada, ci tiene che non lo faccia e mi colpisce come un pugno. Questo ha la portata di calmarmi immediatamente, il ticchettio rallenta, la bomba esploderà un altro giorno.
Vedendo che non faccio più per uscire, allenta la presa, ma continua a tenermi.
- Non farlo. Non voglio che litigate. Non voglio che si crei tensione in tutta la squadra. Dovete tenervelo dalla vostra parte, evitate le guerre con l'allenatore. Possono solo peggiorare la situazione! -
- Ma Riky... come puoi chiedermi di non dirgli nulla? Ti ha trattato in un modo osceno! -
Sospira e mi fissa con decisione, non sta andando in pezzi. Per un momento l'avevo temuto. Che fosse tornato tutto indietro a quando aveva i buchi neri. Adesso no, è presente e sta reagendo come ci si aspetterebbe da lui, dal lui che tutti pensano di conoscere. Quello che forse è diventato davvero... beh, ad eccezione per quei lati che possono conoscere solo quelli davvero vicino a lui.
Risponde con molta forza e fermezza:
- E' vero, ma non intendo assistere ad una guerra fra te e lui! Tu sei l'elemento più importante della squadra, lui è l'allenatore! Deve esserci un rapporto sereno, non importa cosa succede con me, non importa se... - Si ferma, vacilla, gli occhi gli si fanno lucidi, li abbassa e qua capisco cosa sta realizzando. Qualcosa che fa male a lui per prima ma che va detto. Così inghiottendo si fa forza e riprende. - Me ne andrò e tutto si risolverà. Voi dovete andarci d'accordo il più possibile, dalle guerre non si arriva mai alla pace ed in una squadra serve la pace per andare bene. Evitate di farvi la guerra. Me lo prometti? - Ma sono fermo al tragico 'me ne andrò' che mi uccide. So che c'è sempre il rischio, che comunque questo non significa lasciarci e tutto quello che vuoi, ma non sono pronto. Non lo sono.
- Per questo devi lasciarmi parlare con lui. Io devo capire... - Dico tremante. Riky si avvicina e sale con la mano sul viso, mi carezza e dolcemente mi chiede:
- Ma cosa? -
- Se posso fare qualcosa per evitare che tu parta... - Lo dico col cuore in mano, pensandolo profondamente, sperandolo. Lo sguardo smarrito all'idea che sia già arrivato il momento di separarci. Come posso affrontarlo così su due piedi?
Non sono pronto... ora viene a me il momento di panico.
Riky mi carezza ancora ed è lui quello che sa cosa fare, che è fermo e con la situazione sotto controllo.
- Ne abbiamo parlato tanto. Può succedere da un momento all'altro... lo sappiamo. Non ci lasceremo anche se andiamo in squadre diverse... - Gli occhi pungono maledettamente, cerco di non piangere anche se ora ne ho una grandissima voglia.
- Lo so ma voglio che tu rimanga il più possibile... deve esserci un sistema per risolvere tutto... mi rifiuto di crederci che dobbiamo solo arrenderci ed abbassare la testa! -
Intorno a noi il silenzio mentre il mio mormorio diventa sempre più una preghiera. Riky a questo punto non dice niente altro, mi abbraccia e mi stringe forte mettendo la mano sana nella mia nuca, mi immerge il viso contro il suo collo ed io resto qua a respirarlo.
Dio mio, ti prego... dammi ancora un po' di tempo... solo un po' di tempo ancora con lui... per favore... non sono pronto per la storia a distanza. Ora ne ho il sacro terrore. Io fino a dieci minuti fa ero convinto di avere ancora 4 anni con lui... ed adesso scopro che forse non ho nemmeno un mese intero... mi aggrappo a lui come se fosse questione di vita o di morte, mi sento lacerare dentro e lascio che le lacrime escano, ho paura, ho paura di non superarlo, ho paura che sia un disastro la storia a distanza, ho paura che sia di nuovo uno di quei momenti in cui lo perdo... ho il terrore che sia la volta definitiva.
- Non mi perderai in ogni caso. Qualunque cosa succeda, anche dovessi fare 10 ore di volo per vederti! Non importa! - Lo so, lo so, ma... non ce la faccio adesso a realizzarlo, non lo posso accettare.
Quando trovo la forza di separarmi da lui, siamo soli. Iker e Sergio se ne sono andati e Riky prende il viso con la mano sana, si assicura che lo guardi e mi chiede se lo sto ascoltando, io a fatica annuisco, distrutto dalle lacrime all'idea che se ne vada già.
- Promettimi che cercherai di evitare la guerra con lui il più possibile. Non scontrarti mai con lui in modo diretto! Ingoia più che puoi. So che ti chiedo molto, ma pensa al calcio, pensa alla squadra. - Scuoto la testa.
- Ci sono cose più importanti del calcio, anche se siamo calciatori. - Scuote lui la testa, è molto fermo e maturo, non cede di un passo.
- Sì, è così. E si chiama rispetto. Ed il rispetto per averlo lo devi prima dare. Lui è il tuo allenatore. Sei tu il primo a doverlo rispettare, ci sono cose che noi giocatori non possiamo assolutamente fare, anche se veniamo calpestati. Non è giusto. - E' stato cresciuto così e non cambierà mai questo suo lato.
Sospiro ed anche se non ne sono per niente convinto, glielo prometto.
- Cercherò di fare come dici ma non posso assicurarti che io davvero ci riesca. Che... che non esploda... non te lo posso assicurare. - Lui fa un sorrisino e torna a carezzarmi col pollice sulla guancia.
- Va più che bene anche così... - Dice alla fine. Mi dà un bacio sulle labbra ed io mi prendo anche la sua lingua con bisogno, ci intrecciamo con quest'ansia dentro che un po', solo un po', viene domata. Ma mi sento come se presto o tardi questa famosa guerra esploderà ed allora sarà atomica.
- Mi accompagni in infermeria per la mano? - Fa poi. Sospiro, mi asciugo il viso e annuisco cercando di fare una faccia meno grave di così, visto che non so fare di meglio di uno che sembra in lutto, mi carezza la nuca.
- Se ti chiedono cos'hai dì che uno dei tuoi cani sta male, per favore, e che è critico. - Questo per dire che niente e nessuno dovrà mai sapere nulla.
Beh, ci proverò ma non sarà proprio facile.

In infermeria gli tastano la mano e dicono che non è rotta ma che ha una brutta contusione, gli mettono non so che diavoleria addosso e gli mettono un tutore rigido proprio sulle nocche. Gli dicono di non sforzare la mano e di tenerlo qualche giorno.

Non ne parliamo più ma rimuginiamo entrambi so cosa fare, Riky chiama suo padre affinchè si guardi intorno e se è possibile andare da qualche altra parte.
Poi mi guarda e si corregge.
Gli dice solo il Milan. Solo se è il Milan, altrimenti nessun'altra squadra.
A questo capisco il significato profondo che sta dietro e mi vengono gli occhi lucidi. Prima di andare in mensa a mangiare, lo tiro in parte e con una mano sul suo fianco e l'altra sulla sua guancia, gli dico apprensivo e serio:
- Sei sicuro? - Lui sa perchè glielo chiedo ed annuisce, sempre sicuro di sé.
- Sì, lo sono. -
- Ma se il Milan non ti può prendere significa che starai in panchina a fare la riserva? - Lui fa un sorrisino che vuole essere sdrammatizzante.
- C'è sempre la speranza che Dio lo illumini e lo faccia rinsavire, no? - Beh, per quanto ci scherzi, ci crede.
- Non mi faccio molte illusioni... sai, mi sa che avevi ragione tu a dubitare di lui... solo che ci ha fregati tutti così bene... - Lui fa un sorriso di scuse come se fosse colpa sua ed io lo bacio, poi realizzo anche il resto.
- Lo sai che se non torna in sé e davvero ti usa come riserva... tu rimarresti in panchina per almeno tutto l'anno che lui resta? - Riky annuisce senza esitare, senza abbassare lo sguardo, senza pentirsene. Io sono sconvolto da quel che mi sta dicendo, lo sto capendo a fondo solo ora ed è come se mi togliesse il respiro.
- Se il Milan non mi può prendere, significa che non è il momento giusto per andarmene. Lo sai che cerco di ascoltare i suggerimenti di Dio, no? Significa che anche se a noi non sembra la scelta migliore, in realtà lo è... - Rimango inebetito a guardarlo ascoltandolo, così sereno, molto più di quanto sarebbe lecito nella sua situazione, dice: - Se finisce che rimango, magari è perchè c'è qualche speranza che poi si risolvano le cose un po' più avanti... - Però mi riprendo e aumentando la presa delle mani su di lui, replico ostinato.
- Rimarresti solo per me, perchè ti ho detto che non sono pronto per la storia a distanza. - Lui qua fa uno di quei sorrisi indecifrabili che io capisco al volo. Perchè io capisco sempre tutto di lui. E me ne dà conferma.
- Ma quanto sei presuntuoso! - Scherza un po', ma io rimango serio.
- Sacrificheresti un probabile anno intero di calcio per me? Per aspettare che io sia pronto? - Ma è una risposta che so, perchè so com'è fatto e di cosa mi stupisco. È sereno mentre lo dice, mentre mi sorride e mentre mi sfiora le labbra veloce con le sue.
- Che ci vuoi fare... la razionalità non è mai stata il mio forte. - Così lo abbraccio di slancio e lo tengo a me ancora un po' prima di affrontare gli altri e prima di guardare la causa di tutto. Quello che mi sta rovinando il mio sogno, giocare qua con Riky a grandi livelli il più a lungo possibile. Lui ora non ha problemi di salute, ha recuperato e più giocherà, più recupererà. È il momento giusto. E lui vuole rovinare tutto.
Non posso credere che sia così, non posso.
Dall'altra parte sapere che Riky è disposto a sacrificare un anno di calcio, l'anno più importante, per stare con me ancora un po', è incredibile. Non ci posso credere sul serio... però sarebbe da lui. È una persona di cuore, non di testa.
Per cui se finisce che resta e che fa la riserva sul serio... se le cose vanno veramente così, non starò a guardare. Qualcosa la farò anche io, a modo mio. Non una guerra diretta, ma una indiretta. Una guerra fredda. Mi dispiace, ma anche io sono un uomo di cuore e non di testa. Ci sono certe cose che sono molto più importanti del lato professionale, per un uomo.
E non è nemmeno il rispetto quanto l'amore. La felicità del tuo amore. Il suo onore.
Non sarà una cosa su cui potrò soprassedere. È assolutamente da escludere.

Quando in mensa lo vedo, stringo la mano in tasca e Riky si avvicina fino a toccarmi la schiena e mi porta al nostro solito tavolo.
Oggi con Celo, Pepe e Fabio, sono seduti anche Iker e Sergio. Hanno tutti l'aria di aver parlato per bene e Riky sospira contrariato.
- Dai, non potevi non dirlo a loro tre... - Sussurro.
Lui stringe le labbra contrariato e quel che mi risponde mi fa rabbrividire per un momento.
- Questo porterà ad una reazione a catena dove tutti ci rimetteranno, perchè se c'è una cosa che ho imparato è che non ci si deve mai mettere contro quell'uomo. - Però prima di sedermi gli rispondo.
- E nemmeno contro un gruppo compatto di amici come siamo noi. Pensi che in questa sala ci sia uno solo che non sarebbe dalla tua parte, sapendo cosa succede? - Lui non risponde, ma so che ho ragione. E lo sa anche lui. Ed è per questo che forse è preoccupato, adesso.
Tutti lo guardano come se fosse un cristallo pronto ad andare in mille pezzi, ma sorride subito e si mette a scherzare su quanto sia duro il muro. Pepe, Celo e Sergio per fortuna colgono la palla al balzo e alleggeriscono la situazione parlando di pugni al muro o a cose poco consone ed in breve l'atmosfera si alleggerisce, ma noto l'espressione tesa e seria di Iker. Sta meditando qualcosa, lo si capisce subito perchè lui non medita mai. È la persona più dolce e tranquilla del mondo, ma lo vedo quanto è uscito di sé, oggi. Da un lato sono felice che Riky gli stia tanto a cuore, dall'altro sono preoccupato perchè so che se i buoni perdono la testa, sono cazzi amari.
Non so cosa Iker potrebbe riuscire a fare, ma per qualche ragione ne ho paura.
Poi seguo la direzione del suo sguardo che ogni tanto si sposta dal tavolo ad un altro e mi perdo a fissare alla stessa maniera José. Astioso, pieno di risentimento.
Quando sento l'odio che nasce nel guardarlo, mi rendo conto che non potrò far finta di nulla come vuole Riky. Fare buon viso a cattivo gioco per il bene della squadra mi sarà impossibile.
E di nuovo sento il ticchettio di prima... un ticchettio che si calma solo quando la mano di Riky da sotto il tavolo prende la mia.
Non riesco a capacitarmi di come potrei fare un anno intero senza di lui. Finirebbe di certo con me che mordo José.

Mi sento responsabile, mi sento maledettamente responsabile.
Gli ho promesso di non fare niente, di non creare tensioni e fare il mio lavoro professionalmente, ma non so se posso. Lui ha deciso che se non riesce ad andare al Milan rimane qua anche se quel pezzo di merda lo trasforma in una riserva. Lo può far finire così....
Gli ho detto che non sono pronto alla storia a distanza e lui resta. È disposto a restare e a sacrificare un anno... Ha 30 anni, ogni anno è importante e viene da una serie di infortuni che l'hanno lasciato indietro, già non sarà più quello che era, se non gioca con continuità e tanto per lui sarà impossibile avvicinarsi a quel livello. 
So che per lui il calcio è importantissimo, specie questi ultimi anni... Non può stare fermo un anno per i capricci di uno stronzo!
Ogni volta che lo guardo ed ingoio e mi obbligo a parlare facendo finta di niente, mi vien da vomitare.
Come ha fatto?
Come ha potuto fotterci tutti così?
Ha fatto finta di starci dietro ma in realtà non gliene importava. È falso, è maledettamente falso!
Io penso che scoppierò, non potrò rimanere così tranquillo per così tanto tempo...
Intanto il ritiro finisce, io ingoio e mi sento scoppiare, il calcio mercato non è ancora finito, cercano di trattare Riky sia il Real che il Milan, ma sembra sia difficile, che ci siano problemi e mi chiedo se siano causati da Riky che in realtà sta scegliendo me... Sarebbe da lui, non mi stupirebbe. Arriverebbe a fare qualunque cosa gli chiedessi!
Il nervoso sale giorno dopo giorno, il ticchettio mi assorda sempre di più ed è sempre più difficile calmarlo. 
Sento la pressione salire, quando lo vedo.
Sento la voglia di dirgli di tutto, mi mordo la lingua è resisto, ma so che non potrò resistere a lungo.
Ma proprio quando sento che sto per esplodere, dopo la mancata convocazione di Riky per la prima partita di supercoppa contro il Barcellona, che giustifica dicendo che non si sa ancora se sia parte della squadra o no, ecco che Iker mi sorprende e mi precede.
Quello che succede è totalmente imprevedibile ancor più del voltafaccia di Jose. 
Potevo fare mille previsioni ma non questa.
Quando sento che ne parlano tutti con agitazione e capto le parole: 'capitano', 'mister' e 'discussione', mi prende un colpo, il cuore si mette a battere impazzito, ma il tutto peggiora perché a questo si aggiunge la parola 'Sergio'.
Ok, le cose stanno degenerando... Ma... Ma Iker?!
Sul serio?!
Prima di accettarlo, Riky mi precede e corre in direzione di quello che sembra litigio, io lo seguo ma quando arrivo è già finito tutto.
Sembra non sia successo ancora niente di irreparabile, Sergio sta spiegando concitato ed un paio di noi lo ascoltiamo agitati mentre dietro Iker stringe le mani sulle ginocchia. Sembra furioso.
- Niente, ho sentito Iker parlare con il mister e mi sono avvicinato, a quello mi ha chiesto arrabbiato se la pensavo anche io come Iker. Non sapevo di cosa parlavano ma a priori ho detto di si perché sono sempre dalla sua in ogni caso. A quel punto ha detto che avrebbe preso i suoi provvedimenti. Io non avevo idea di che diavolo parlavano, ma se ne è andato ed è finita così. Poi Iker mi ha detto che gli ha chiesto delucidazioni sul caso di Riky! - a questo sia Riky che io sgraniamo gli occhi.
- Cos'è che hai fatto tu?! -
Chiedo a gran voce.
- Avevo detto... -
- A Cris non a me! - asserisce freddo iker. Decisamente nessuno l'ha mai visto così!
- Comunque non ho detto niente! Lui ha detto che non sono affari miei, io ho risposto che tutti i ragazzi della squadra lo sono e voglio solo capire, lui a quel punto si è inalberato dicendo di parlare chiaro e tondo. Io ho risposto che prima di parlare dovevo saperne di più. Allora mi ha detto di farmi gli affari miei. Io ho risposto, senza mancargli di rispetto e rimanendo calmo, che Riky lo è. A quel punto è arrivato Sergio che si è schierato dalla mia parte e lui ha detto che avrebbe preso provvedimenti! - Iker si alza dalla panca su cui siede e fronteggia agitato Riky accanto a me rigido e serio come nessuno lo ha mai visto. - non ho passato alcun segno, non ho mancato di rispetto! Se lui prende provvedimenti in base a delle visioni, non so cosa farci! - Riky, davvero nervoso e seccato che mi spaventa, si passa le mani fra i capelli, tutti sono in silenzio a guardare ammutoliti e stupiti. Poi dice.
- Avevo detto di non fare niente! Valeva per tutti! É una cosa fra me e lui! Se non la risolviamo non importa, voi non dovete schierarvi! Non fatevi la guerra! - 
Iker così si oscura, fa più impressione di Riky. Impallidiamo tutti, lo punta col dito e ringhia.
- Ormai è tardi! E comunque decido da solo cosa fare e con chi schierarmi! Sono il capitano, sono responsabile di tutti, non solo quelli che non hanno problemi! Ho sempre difeso Sergio nelle sue cazzate e farò così con te che ancor più ti meriti di essere difeso! Non esiste che tiro il culo indietro solo per paura! Mi mette in panchina? Che lo faccia! Ci sono cose sopra cui non si può passare! E a fanculo il calcio! - il silenzio è di tomba, nessuno osa dire niente, sono tutti sconvolti e spaventati. Quando diavolo si è arrivati a questo punto pazzesco?
Io stesso non me ne capacito anche se lo capisco bene. Sergio sospira mettendo una mano su Iker ed io faccio altrettanto con Riky. 
- Come pensi che mi senta io a sapere che la situazione degenera per colpa mia? - con questo però prende e se ne va lasciandolo senza parole. Sapevo che non voleva che facessimo niente per questo. Jose ci farà tutti a pezzi ma a questo punto il capitano ha dato il via alla guerra e non sarò io a tirarmi indietro. Lo farò a modo mio,  ma qualcosa lo farò.
Quando me ne vado sento Iker dire che non pretende di essere seguito, ma non vuole che la squadra si sfaldi. Ognuno farà le sue scelte. Ed io penso che sarà l'anno peggiore di tutti.

Riky è fuori di sé, mai visto niente del genere.
Non spacca tutto, non grida e non fa scenate, però cammina su e giù e respira affannato, in modo molto marcato.
Si passa di continuo le mani fra i capelli e noto che sta per avere una crisi di panico.
Rimango fermo mentre lui mi gira intorno.
- Riky... - Provo a chiamarlo e lui comincia come un treno. La discussione è avvenuta negli spogliatoi e lui si è spostato in palestra perchè al momento è vuota. Per cui si giostra fra i macchinari ed io lo guardo fermo sperando di essere capace di aiutarlo. Ho sempre detto che si deve appoggiare a me ma a volte ho paura di non avere il sistema giusto a portata di mano.
- Riky, dai... Iker ha agito di cuore, ha sorpreso tutti ma evidentemente ci tiene a te più di quel che pensassimo... - Scuote la testa frenetico e continuando a camminare come un treno, senza guardarmi, borbotta.
- Come pensi che mi possa sentire io? Come pensi che... andiamo! Adesso scoppierà la terza guerra mondiale! -
- Ma non puoi saperlo! - Rispondo rimanendo sempre controllato. Lui allora si ferma, mi guarda, allarga le braccia e fa furioso... spaventosamente furioso. Per i suoi canoni intendo.
- Si schiereranno dalla sua tutti gli spagnoli, e sono metà squadra! Dalla mia ho già i brasiliani ed i portoghesi perchè sono già stati informati. Poi dei rimanenti stranieri vediamo... c'è Karim che ce l'ha già con José per i fatti suoi ed aspetta solo una scusa per avercela con lui ufficialmente e Karim si porterà dietro di sicuro Rafa, Mesut e Sami perchè sono i suoi fedelissimi. Poi restano Gonzalo che ce l'ha con lui perchè non lo fa giocare una partita intera considerandolo il complementare di Karim, c'è Angel... ecco, forse Angel ne rimarrà fuori! L'unico intelligente! - Parla tanto e veloce ed in portoghese, sono davvero sconvolto da quanto se l'è presa e capisco che sia preoccupato, ma fare così non serve a molto.
- Riky, dai... non essere negativo... magari adesso si calmano tutti... - Cerco di fare il saggio ma non so bene che dire.
- Lo sai che è così! Dire che si schiera Iker è come dire che si schiera metà squadra! -
- Senti, se sono tantissimi ad avercela con lui per problemi personali, cosa ne puoi fare? Uno raccoglie quello che semina! - A questo punto smetto con la pazienza e sbotto, lui si ferma, smette anche di respirare, corruga la fronte e mi fissa come se parlassi arabo.
- Cosa dici? -
- Analizza la situazione con distacco! Karim ce l'ha con lui perchè gli ha fatto andare via il suo Zizou, Gonzalo perchè lo fa giocare in sostituzione a Karim e sono già due che ce l'hanno per i cazzi loro! Poi ci metti gli amici di questi ed abbiamo un gruppetto a parte indipendente da te. Qua ci mettiamo noi ed il nostro di gruppo... e non puoi pretendere che Celo, Pepe e Fabio non si schierino dalla tua parte! Restano gli spagnoli che a quanto pare hanno fatto la loro scelta! -
Riky sospira nervoso e scuote il capo tornando a camminare e a parlare agitato.
- Ma si sono schierati per il motivo sbagliato! Se avevano motivi loro... ma la gente non si può schierare per simpatia! È sbagliato! Devono ragionare con la loro testa! -
- Come puoi pretenderlo? Sei una persona importante! - Esclamo gesticolando sempre più arrabbiato. Quello che dice è assurdo. Riky allora con un gesto si calma per calmare me.
- Non intendo te. So che tu non puoi che stare dalla mia parte! Non pretenderei mai diversamente! -
- Ma mi chiedi di far finta di nulla con lui e non dirgli niente! - Lo rimbecco pronto. Lui mi prende le braccia e scivola sulle mani stringendole tremante e nervoso.
- Lo so che è un sacrificio, però sto cercando di fare quello che è giusto! Dovevo farlo promettere a tutti! Dovevo dirlo anche ad Iker! -
- Iker ha fatto la sua scelta! -
- Una scelta sbagliata! -
E' un botta e risposta serrato, non stiamo litigando ma dai toni lo sembra. Penso non lo convincerò mai, ma a questo punto una voce ci interrompe ed è proprio il diretto interessato che da dietro ci sorprende con una risposta secca:
- E' una scelta molto sensata, invece! Tu molte cose non le sai! È una cosa mia, questo schieramento! Ha un senso preciso che tu non puoi capire! - Iker sorprende tutti con questa risposta, anche perchè è ancora arrabbiato ed è sconvolgente quanto Riky.
Li guardo fronteggiarsi con lo stesso sguardo risoluto e cupo, mi sembrano uno lo specchio dell'altro! Mai visto due più uguali. Sono sconvolto.
Sto seriamente pensando di chiamare David per chiedergli come si calma Iker... poi però rido fra me e me. Non so calmare io Riky, perché lui dovrebbe saperlo fare con Iker?!
- Invece non ha senso! Non lo ha perchè è una cosa che riguarda me! Se non gli piaccio non è una cosa che deve riguardare altri! Non ha senso che vi schierate! - Iker allora alza il dito e per un momento penso glielo ficchi in un occhio dalla rabbia, sono pronto a fermarlo ma sono vagamente terrorizzato. Sono imprevedibili i buoni che si arrabbiano.
- Riguarda tutti, invece. Ed è giusto che tutti sappiano e facciano la loro scelta! Non esiste, non esiste proprio che uno di noi venga lasciato solo! Non importa contro chi si combatte! Per quanto mi riguarda può essere anche il presidente o Dio o l'uomo più potente del mondo! Nessuno viene lasciato indietro! È questa la filosofia di questa squadra, la filosofia che voglio che abbiamo! -
Riky a questo punto è proprio stralunato come non l'ho mai visto, allarga le braccia e disperato chiede:
- Ma perchè?! Non capisco perchè! - Io ho la bocca aperta ma Iker sorprende ancora con una risposta molto ferma e sentita, ha l'intensità di uno schiaffone.
- Perchè l'ho promesso, l'ho giurato a me stesso quando David se ne è andato in quel modo, che finchè io fossi rimasto in questo posto nessuno avrebbe patito quel che ha patito lui... e con lui tutti gli altri... io.... - Qua si interrompe, la sua voce si spezza e mi vien da piangere a me a guardarlo. È come un'ondata imprevedibile di commozione che mi viene ascoltandolo e guardarlo mentre gli vengono le lacrime agli occhi. È pazzesco.
Mai visto Iker così. Mai.
Il silenzio cala, Riky non respira ed io men che meno.
Lo fissiamo shockati ed allora lui si fa forza, non abbassa lo sguardo, lo tiene fisso su Riky e dice il resto seppure la sua voce tremi e sia sforzata.
Ora è più un sussurro.
- Quando quello stronzo di Fabio Capello ha preso e messo da parte David senza alcun motivo sensato e preciso, negandogli dei colloqui o dei modi per risolvere in alcun modo... lui mi ha fatto giurare di rimanerne fuori, che era una questione solo fra loro due. E lo ha fatto promettere a tutti. Se l'è vista lui. Ma non c'è stato verso, non l'ha spuntata. E ti giuro che non c'era un motivo per tenerlo da parte, non aveva avuto cali, si impegnava, era professionale, era di un livello stratosferico, era rispettoso... solo che i media avevano costruito un personaggio su di lui perchè gli piaceva essere in vista, ma non faceva scandali, non faceva cose di dubbio gusto, stava alle regole della squadra, non mancava a nulla! Era solo la sua fama, una fama nemmeno di cattivo ragazzo. Solo che dicevano avesse la testa montata, cosa fra l'altro sbagliata! Dio santo, bastava parlarci un secondo per capire che era normale! Invece quello no! e... ed io non ho fatto niente... nessuno ha fatto niente... e quello ha mantenuto la sua linea fino a che a Gennaio David non ha firmato coi Galaxy a Los Angeles per andare da loro a giugno. Solo a quello il presidente è intervenuto ed ha obbligato Capello ad usare David e indovina un po'? Dopo che David ha ripreso a giocare abbiamo guadagnato punti su punti ed abbiamo vinto la Liga, quell'anno! Ma non è servito a nulla perchè ormai aveva firmato e doveva andarsene! David se ne è andato oltreoceano perchè io e nessun altro di noi abbiamo fatto nulla! Bastava che qualcuno intervenisse! Quando l'ha fatto il presidente Capello ha fatto marcia indietro! Certo, può averlo costretto ma in una squadra è sempre l'allenatore che ha il coltello dalla parte del manico e se in quella situazione alla fine si è abbassato ad usare lo stesso David dopo che aveva pubblicamente detto che non l'avrebbe più considerato parte della squadra, e quindi non l'avrebbe più usato, significa che invece qualcosa si poteva fare! E si doveva! Si doveva fare prima di arrivare a quel punto! Non dovevamo permettere che arrivassero a quel punto! Io non ho fatto niente, non gli ho detto che sbagliava sul suo conto, non gli ho provato a spiegare che tipo è, nessuno si è schierato e lui ha fatto incontrastato quello che voleva! Quando se ne è andato sono stato così male che non ne hai idea, non lo puoi immaginare! E sono stato malissimo per mesi, perchè sapevo che il tempo scorreva inesorabile. Piangendo le notti ho giurato a me stesso che se fosse successo di nuovo una cosa simile, non l'avrei mai più permesso! Ho giurato che se un giorno fossi stato io il capitano, avrei costruito una squadra compatta capace di schierarsi al fianco dei compagni e non che si cagassero sotto rimanendone fuori! È su questo stesso principio che ho preteso di basare la Spagna ed è per questo che siamo forti! Perchè siamo un gruppo di amici capaci di mettere da parte le rivalità dei club! Non permetterò mai che ti succeda la stessa cosa, a maggior ragione a te che non te lo meriti davvero! Ma anche se era la testa di cazzo peggiore del mondo, l'avrei spalleggiato! Far parte di una squadra di calcio non significa prendere a calci una palla, significa fare la stessa cosa con venti persone! Tu ora puoi accettare il nostro aiuto o rifiutarlo, in ogni caso noi te lo daremo! Io te lo darò! - Il discorso di Iker sconvolge e colpisce dritto al cuore, in un posto che va in tale profondità che non so riprendermi da quello che sento. E penso nemmeno Riky, perchè lo conosco e so che è così.
Lo guardo distogliendo a fatica lo sguardo da Iker e lo vedo che ovviamente piange, non che avessi grossi dubbi. Così ho il tempo di rilassarmi e sorridere mentre il mio dolce Riky abbraccia di slancio il dolce Iker ed i due danno vita ad una scena toccante da film.
Li lascio che si sciolgono in lacrime ed ovviamente mi ingroppo anche io, mi asciugo fugace una lacrimuccia.
Iker ha parlato con una tale forza nelle parole, sentendo tutto quel che diceva, che ci ha trasmesso quel che ha vissuto e provato e come si fa a non capire quel che passa ora?
Come si fa a non accettarlo e basta?
Sapere come sono andate le cose quella volta è sconvolgente. Lo è perchè cazzo... la storia si ripete.
Ed a questo punto faccio veloce due conti.
Se Iker e David sono stati in squadra insieme quattro anni e poi David è andato in un'altra squadra che fra l'altro stava oltre oceano... c'è da chiedersi se, visto che si sta ripetendo tutto alla stessa maniera, la storia di David come quella di Riky, poi alla fine anche Riky non se ne andrà. Rabbrividisco e mi incupisco mentre mi raggelo.
Che pensieri stupidi. Non esiste il destino.
Ma se esistesse... beh, rifletti Cris.
Il destino, o Dio, ti ha fatto innamorare di lui che eri a Manchester e lui in Italia. Siamo riusciti ad innamorarci lo stesso e siamo finiti nella stessa squadra solo dopo. Come si poteva pensare fosse possibile? È irrazionale! Però è così.
Dunque se c'è una specie di destino o qualcosa di simile e quel che ci capita sono dei segni che ci vogliono preparare a quel che sarà un domani... e se questo è il nostro segno... significa che Riky avrà una durissima lotta quest'anno col mister. Ma io sia dannato se gliela faccio fare da solo e se non mi schiero! Col cazzo che rimango in parte! Non farò cose esagerate, ma qualcosa la farò! Fanculo!
Poi rifletto ancora meglio.
Beh, David è andato oltreoceano e Riky dice sempre che dopo il Real tornerà in Brasile al San Paolo a finire la carriera. Ma David è poi venuto in prestito al Milan per un anno e mezzo... e quest'anno sta lavorando sul finire la carriera in una squadra Europea, si allena con l'Arsenal intanto che trova la squadra adatta. Capisci?
Non è detto che anche nell'orribile caso in cui Riky a fine anno se ne vada, finisca proprio in Brasile. Potrebbe andare davvero al suo adorato Milan. In quel caso sarebbe diverso... due ore di jet e ci si vede. Però è diverso, ora viviamo insieme, è troppo bello.
Non so se sono pronto a rinunciare. Ora no. Un giorno dovrò, un giorno faremo per forza di cose una vita diversa da ora... come han fatto il primo anno Iker e David. Più di dieci ore di volo per vedersi... e sono rimasti insieme.
Dio, se c'è un messaggio in tutto ciò è senz'altro questo.
La distanza, qualunque essa sia, non ci fermerà se è vero amore. È una frase stucchevole ma fottutamente vera.
Però ora non è più una questione di egoismo o paura a lasciarlo o non essere pronti. So che andrebbe avanti in ogni caso, e dico proprio ogni caso.
Però è il principio, ora.
Non può averci rigirato e aver fatto quello che gli pareva, non può calpestare chi gli pare. Non può!
Non ne ha il diritto. Non siamo pedine di un gioco in scatola. Siamo persone, meritiamo rispetto. E che lo voglia o no, lo darà anche a Riky!
Fosse l'ultima cosa che faccio in questa squadra, dannazione, non gliela farò vincere!
È questa la promessa solenne che faccio a me.
Vaffanculo, José. Ti sei messo contro l'unica persona che non ti dovevi far nemico. Credimi.”

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E' vero che...
Proprio in quel periodo, e si parla circa di settembre 2012, Iker e Sergio discutono con Mou e questi comincia con una guerra contro di loro e chiunque si schieri dalla loro parte. Non viene mai specificato di preciso cosa fosse successo, solo che c'erano stati scontri, Mou ha passato l'anno a mettere da parte chiunque si schierava con Iker o chiunque osasse contestare in qualunque modo le sue decisioni. Perfino Mesut, che aveva sempre adorato, è passato per un periodo dalla panchina, cosa che ha fatto infuriare Sergio che si è rimesso a provocare il mister conquistando altre panchine. E' stato l'anno con più sostituzioni insensate di titolari (sostituzioni punitive, quindi). Ed è stato l'anno peggiore del Real. Si sa che Iker e Sergio inizialmente avessero messo in discussione le sue scelte tecniche ed in quel periodo l'unica scelta tecnica che Mou aveva fatto, riguardava Riky. La sua situazione era l'unica cosa che non andava al'interno della squadra, poiché il fatto Karim/Gonzalo è sempre esistito e nessuno alla fine ci ha mai messo becco. Alla fine Mou non poteva fare ancora a meno di Iker perchè all'epoca non aveva validi sostituti, ma quando si rompe la mano (fine inverno) devono prendere Diego Lopez per sostituirlo e visto che è bravo, Mou coglie la palla al balzo e non lo fa più tornare in campo anche se poi è guarito. Per me è sempre stata una guerra iniziata proprio dalla questione Riky che poi è degenerata per questioni di principio, ovvero secondo Mou a prescindere da tutto, i giocatori non possono esprimere pareri sulle scelte tecniche del mister. Secondo i giocatori, difendere un compagno è legittimo.
Io, ovviamente, sono dalla parte di questi.
Sta di fatto che quell'anno di guerre se ne sono fatte fin troppe...
Anche quello che Iker dice su David e Capello è vero.