CAPITOLO
CXIII:
GUERRA
FREDDA
“Sono
stato bravo, sono stato bravissimo.
Tutte
le volte che volevo dirgli di tutto e che sentivo la pressione
salire, mi mordevo la lingua e me ne andavo da un'altra parte.
Anche
dopo la partita in cui l'ha convocato ma non l'ha fatto giocare mi
sono trattenuto e sentivo i ticchettii.
Quei
ticchettii che si sentono dai pacchi chiusi, quelli che contengono le
bombe. Quelli che poi esplodono ed è un putiferio, diventa tutto un
autentico inferno.
So
che Riky ci tiene molto che io non faccia casino e non faccia
polemica in ogni caso, vuole che mi comporti in modo professionale,
che non mi lamenti col mister, che non gli dica nulla, che non ci
discuta.
Vedo
Iker che ogni tanto scambia parole tese, sento il mister trattarlo
male, vedo Sergio partire in quarta e peggiorare la situazione, lo
vedo poi stare in panchina, vedo Mesut che chiede come mai Sergio è
in panchina e vedo la volta dopo Sergio giocare con la maglia di
Mesut sotto la propria perchè è stato rifilato in panchina.
Vedo
Karim stringere i pugni ogni volta che gli passa vicino e fissarlo
scuro, tetro, sul punto di insultarlo. Vedo Rafa che se lo prende e
se lo porta via, vedo Gonzalo sospirare insofferente e scuotere la
testa, vedo i miei amici stringersi intorno a me e a Riky in attesa.
Attesa di qualcosa.
Forse
sono in attesa della mia mossa, una mossa che a parte la sparata del
'sono triste' non ho fatto, niente di diretto.
Il
mister non mi ha detto nulla, però per io giorni che vengono non si
fa che parlare di me e di quel che ho detto e che potrei avere.
I
giornalisti ricamano sulla mia scontentezza per il mancato premio
della Fifa che è andato a Iniesta, poi dicono che sono scontento
perchè prendo meno di Ibra, poi dicono che ho un qualche altro
stupido motivo.
La
gente in generale mi insulta dicendo che sono avido, sono convinti
che io voglia più soldi.
Mi
piace perchè quando invece rifiuto il rinnovo del contratto che mi
allunga gli anni al Real e mi renderebbe schifosamente più ricco con
un 17 milioni a stagione, non lo dicono.
I
giornalisti non espandono la voce che non rinnovo, qualcuno lo dice
appena in modo che non si sappia, in modo che tutti continuino a
pensare che io voglio più soldi, perchè è questo che fa più
notizia, è questo che vende meglio.
Però
io ho rifiutato il rinnovo, ho rifiutato i soldi e la verità è che
nessuno ha idea, là fuori, di che cosa io abbia.
Se
pensano che vada a dirlo a loro si sbagliano di grosso, anche se
andiamo... cosa ci vuole a capirlo?
Ho
detto che è un problema interno alla squadra, visto che la cosa mi
renderebbe troppo umano hanno ignorato queste mie parole.
Ma
se solo mi ascoltassero sul serio, capirebbero. L'unica situazione
che non va è la questione Riky.
E
a proposito di lui, mi commuove quando in una sua recente intervista,
dopo che si sparge la voce che non può tornare al Milan e che
resterà al Real, dice che spera che le cose per me si risolvano
perchè la mia felicità è importante per tutti loro, loro inteso i
compagni di squadra.
Mi
augura di essere ancora felice.
Che
dolce.
Qualcuno
vocifera che sia io che voglio andarmene. Intelligenti.
Certo
che voglio andarmene. Se le cose restano così o se Riky se ne va e
resta Mourinho voglio andarmene di certo.
Finchè
Riky resta, io resto, ma se non viene trattato meglio io non sarò
mai più felice.
Non
sono un ipocrita, non lo dimostrerò solo perchè è così che si fa.
A
questo punto, durante quella che si potrebbe definire la guerra
fredda perchè io non parlo al mister se non per cordiali interventi
necessari e lui fa altrettanto allo stesso modo, succede che mi
chiama a raggiungerlo nel suo studio prima della sessione odierna
degli allenamenti. La cosa mi sa di strano, però ovviamente non mi
tirerei mai indietro. Se è il suo modo per mettermi alla prova, che
sia.
Non
dico niente a Riky che altrimenti gli viene una sincope e vado là.
Tanto vengo sempre prima per fare palestra, passo nel suo ufficio,
busso e con la mia faccia tosta migliore, sorrido di circostanza e mi
annuncio.
-
Salve... voleva parlarmi? - Da quando c'è la guerra fredda gli do
del lei. Anche questo è uno dei segno che per me lui è out. Non che
ci voglia un genio, si vede che mi trattengo ma che in realtà vorrei
fare una strage!
Lui
mette giù la penna e alza la testa, mi guarda, non sorride nemmeno
ma mi invita a sedermi.
Io
chiudo la porta ed eseguo, sembro apparentemente calmo, ma penso
proprio che non se la beva.
La
verità è che vorrei prenderlo a pugni, ma sto facendo l'ennesimo
sforzo inumano davanti alla sua faccia di merda, quella faccia
arcigna che fa finta di essere simpatico e affezionato ai giocatori
ma che invece non gliene fotte un cazzo.
-
Sì, volevo chiarire una volta per tutte la questione. Cosa ti
succede, perchè dici che sei triste e non esulti ai goal? Si vede
che hai qualcosa che non va! - Inarco un sopracciglio shockato, poi
divento scettico ed allibito.
-
Davvero me lo sta chiedendo? - Vorrei dirgli chiaro in faccia 'ma
cosa cazzo gliene frega?' però non posso, ho promesso a Riky che
avrei fatto del mio meglio e posso ancora farlo.
-
Certo, sono preoccupato per tutti i miei ragazzi! Se hai dei problemi
che pregiudicano il tuo rendimento, devo saperlo, è mio dovere. -
Penso proprio che sia l'apoteosi!
Respiro
a fondo ma la lingua mi sta per partire.
-
Lo sa bene che cos'ho. Gliene ho già parlato, non serve che ripeta.
È sempre quella storia. -
Lui
non fa una piega, dalla sua espressione serafica non traspare nulla.
-
Riky? È per Riky? È Riky quella situazione interna alla squadra che
ti rende triste? - Mi metto a ridere incredulo che davvero me lo
dica, è una risata quasi isterica, ma ovviamente più ironica.
-
Certo che è lui! È sempre lui! Nel frattempo non mi sono fidanzato
con un altro! Per me lui conta come contava qualche settimana fa! -
Io mi sto sforzando ma mi sfuggono atteggiamenti e toni che non vanno
proprio bene, ma non è ancora niente di eccessivo. Lui sembra sempre
impassibile.
-
Dovrebbe importarti più del calcio, scusa la franchezza! Sei la
punta di diamante del Real Madrid, sei considerato uno dei migliori
del pianeta, non puoi permetterti di avere altri interessi prima del
calcio. Ci deve essere sempre prima quello. Niente ti deve
influenzare! - non ci posso credere, mi sembra di leggere un fumetto
comico. Davvero mi sta dicendo questo?
Continuo
con un'espressione divertita, ironica, poi scuoto la testa e mi
faccio serio.
Stiamo
davvero avendo questa conversazione?
Non
ci posso credere...
Bene,
se vuole la franchezza, cercherò di dargliela sempre alla maniera di
Riky. Pensa a lui, Cris. Sei cresciuto, non sei più un bambino.
Dimostralo.
Non
faccio espressioni furiose, però rispondo serio, molto serio.
Mortalmente serio.
-
Con tutto il rispetto, mister. Ci sono cose più importanti del
calcio. L'ho detto quella volta e lo ripeto. Su certe cose non
passerò mai e dico mai sopra. Comunque non mi sembra che il mio
rendimento sia in calo, mi sbaglio? - A questo punto Mourinho non può
contraddirmi perchè sa che ho ragione. Può dirmi il contrario su
tutto ma non sul calcio. So come gioco. So cosa faccio.
-
No non lo sei, ma il compito di un allenatore è anche prevenire
questi cali ed uno dei segnali è l'umore, i problemi personali. Per
questo sto sempre attento alla vita dei miei ragazzi. - Oh, quante
gliene vorrei dire.
Dice
'miei ragazzi' come se gliene importasse e fa la parte di quello che
li ha a cuore, però la verità è che appena non li considera
importanti, li scarica.
Ma
sta zitto Cris, sta zitto.
Il
ticchettio torna, mi sembra sia il mio cuore che batte e sale fino in
testa, è il sangue che pulsa così forte da farmi sentire la
pressione sotto forma di tic tac veloci, veloci, dannatamente veloci.
Arriverà
il momento in cui esploderò e tutti lo aspettano.
Non
posso.
-
Riky non è uno dei suoi ragazzi? - Silenzio.
Oh,
cosa pensi, che visto che faccio la guerra fredda io abbia scordato
le risposte sferzanti?
Eri
sicuro del fatto che Riky mi ha detto di non mancarti di rispetto e
quindi non avrei mai osato, vero?
Ebbene
lo sai com'è fatta la mia lingua, tutto il mondo la conosce. Se c'è
una cosa che non storpiano di me è questo. Dico sempre quello che
penso.
Ci
guardiamo seri, c'è questo momento in cui lo facciamo, io lo sfido
silenzioso, inespressivo, a rispondermi e lui sta cercando un modo
per uscirne vincitore senza sembrare che abbia mollato. Se cambia
discorso è come se me la desse vinta, se mi risponde deve stare
attento a cosa dice.
Dopo
un po' di silenzio in cui ci fissiamo con due lame affilate, andando
avanti in questa guerra fredda, risponde piatto.
-
Pensi sempre e solo a lui? Si riduce sempre tutto a lui? Non hai
altro per la testa? - acuto. Così cambia discorso rimanendo sempre
su di lui. Non mi risponde, sostanzialmente.
È
come se vincessi.
Faccio
un sorrisino vittorioso e lui legge in questo quel che penso e gli dà
fastidio, gli urta che io pensi d'aver vinto una conversazione.
-
Certo che è al centro di tutto per me. Perchè quando si ama è
così. - Potrei dire 'se lei non sa cosa significa non è colpa mia'.
Ma
lì esagererei. È come avere sempre la sua voce in testa, quella di
Riky, che contrasta il ticchettio della bomba. La sua voce mi dice
'sì' o 'no'.
Mourinho
indurisce nettamente il viso, non è più serafico, ora è
decisamente seccato.
-
Non devo rendere conto delle mie scelte con nessuno, specie con altri
calciatori! -
Alzo
le mani avanti e lo fermo.
-
Ah ma io non voglio che lo faccia, non sono io venuto qua per farle
una piazzata e chiederle perchè non fa giocare Riky anche se è in
perfetta forma, è lei che mi ha chiamato qua per chiedermi perchè
sono triste, io le ho solo risposto che è per Riky. Tutto lì. Non
sto pretendendo nulla, tanto meno che riveda le sue idee, me ne
guarderei bene, è lei il mister. - Sempre molto rispettoso e
professionale, lo vedi che so stare al mio posto se voglio?
Ora
la guerra si fa più interessante ed arrivo a divertirmi, perchè è
un giocatore all'altezza.
Da
seccato torna divertito, mi guarda con sfida, prova a leggere in me e
pensa a qualche mossa che possa farlo uscire vincente.
-
Per cui se come allenatore ho il potere di rimetterti il sorriso che
hai perso diciamo anche per colpa mia, secondo la mia filosofia del
preservare i propri ragazzi, dovrei fare qualcosa. - Contorto. Pensa
di rincoglionirmi? Gli sto perfettamente dietro e senza fare una
piega, mi stringo nelle spalle fintamente innocente.
-
E' lei l'allenatore, non potrei mai darle suggerimenti su nessun
argomento che riguarda la squadra o la sua gestione. - Perchè sono
proprio le risposte che lui vuole sentirsi dire. Ora che le ha cosa
fa?
Strofina
le labbra, ci pensa ancora un po' e penso che abbia in mente
qualcosa.
Sento
che mi sta mettendo alla prova.
A
questo punto spara il suo proiettile.
Il
fatto è che lui combatte con una pistola mentre io con una bomba. La
pistola ha sei colpi e può anche mancare il bersaglio o colpirmi in
punti non vitali, la mia bomba una volta che esplode è finita, lui è
morto. Sono presuntuoso ma so quello di cui parlo, perchè se io mi
ci metto davvero contro, se lo faccio a modo mio e gli urlo tutto
quello che penso, gli va a puttane l'anno di calcio e se ne va da
perdente umiliato.
Dovrebbe
cercare di non farla esplodere, quella bomba, ma pare che lui la
voglia a tutti i costi perchè si sente invincibile.
A
lui piacciono le sfide ed ora io sono la migliore.
-
Anche se il tuo sorriso dipendesse dal rimanere in tribuna al suo
posto? Ti andrebbe bene comunque? Riusciresti ad esserne felice
davvero? -
Scuoto
la testa e chiudo gli occhi guardando in basso.
Oh,
come è prevedibile. Immaginavo qualcosa di simile.
Mi
metti alla prova?
Pensi
che sia davvero arrogante come pensano tutti?
Credi
che le mie sono solo parole, quando dico che ci sono cose più
importanti del calcio e che Riky è fra queste?
Mio
caro... come non mi conosci.
Mi
raddrizzo dopo essermi spostato sulla sedia, alzo lo sguardo e lo
poso diretto nei suoi con un sorrisino davvero vittorioso.
Ottenere
ciò che uno voleva dall'inizio è una sensazione fottutamente
appagante.
-
Non potrei chiedere di meglio! -
Qua
lui ci rimane davvero di merda perchè pensava reagissi male, che lo
insultassi dicendo che sono sporchi ricatti e che non può farmi
scegliere su due cose del genere, ma non mi importa un cazzo.
Anche
perchè entrambi sappiamo bene che è lui quello che perderebbe nel
tenermi in tribuna al posto di Riky.
-
Tu davvero... tu davvero saresti disposto a cedere il tuo posto da
titolare a Riky pur di farlo giocare? Così saresti felice? Saresti
davvero felice? - Sono così certo che non potrebbe davvero
rinunciare a me, che questa partita a scacchi ormai l'ho vinta io.
Alzo
le spalle e faccio il menefreghista strafottente.
-
Assolutamente. Tutte le partite che vuole. Non mi importa. Perchè
vederlo giocare ancora sarebbe gioia per i miei occhi, vedere il suo
sorriso ai suoi goal ed ai suoi assist sarebbe come un sogno. Mi sono
innamorato di lui vedendolo giocare a calcio al Milan. Io sono
arrivato al Real che già l'amavo. - Questo mette un punto
fondamentale nella questione e lui lo sa, ma è troppo orgoglioso per
ammettere che ho ragione, che ho vinto.
Vuole
seriamente mettermi alla prova ma tutti sappiamo che resisterà al
massimo una partita.
-
Sei solo un'ipocrita. Non puoi essere un vero calciatore se sei
disposto a sacrificare il tuo posto in squadra per amore! - Come è
triste quello che dice.
-
Mi metta alla prova! - Assottiglia gli occhi, è convinto che lo
prenda in giro, pensa che io sono sicuro che non mi toglierà davvero
dai titolari, che non potrebbe arrivare a tanto. Ma io so che è così
ed anche se potesse, non resisterebbe troppo.
Continuiamo
a fissarci con sfida fino a che allunga la mano ed io la prendo.
-
Se vuoi davvero immolarti al suo posto, ti accontenterò. Ma vedrai
che nel cambio ci perderanno tutti. La squadra e tu per primo che
fremerai per poter giocare. - In pratica sta dicendo che Riky non
sarà alla mia altezza, non saprà compensare la mia assenza e non
giocherà davvero bene, tutti ne soffriranno in campo ed io sarò
infelice dalla tribuna.
Ma
tanto so che ho ragione io.
-
Lei si sta ampiamente sbagliando su Riky. E glielo dimostrerò! -
Con
questo mi alzo e me ne vado.
La
partita dopo è di Liga e mi convoca mentre Riky continua a fare
panchina. Non capisco se mi prendeva per il culo, così mi sta dando
ragione perchè sapevo che non l'avrebbe mai fatto davvero, lui non
può rinunciare a me, sono il solo che nonostante la guerra fredda
che gli faccio, non mi tocca mai. Toglie tutti ma non me.
In
compenso la squadra non splende ed io continuo a non esultare.
Lui
nell'intervista dopo dice che ci sono alcuni che non pensano che il
calcio sia la cosa più importante.
Ovviamente
cita le mie parole.
Ovviamente
ne sono molto convinto.
Quando
gli passo davanti per salire in corriera, dopo che abbiamo finito di
prepararci, gli lancio un'occhiata obliqua davvero comunicativa.
Lui
fa finta di non vederla ma lo vedo che rode. La mia occhiata dice che
mi sta dando ragione su tutta la linea facendo così.
Sta
facendo una pessima figura.
La
volta dopo lo fa, non mi convoca e mette Riky nella probabile linea
dei titolari.
Guardando
la lista e la partita mi metto a ridere.
Dio
Santo! Ma come può essere più idiota?
Così
si sta umiliando!
È
un torneo che si disputa in pieno autunno fra due squadre, c'è una
sola partita ed il torneo è di poco conto, si vince un titolo che
però è considerato carta straccia. A nessuno interessa, non è così
importante.
Viene
considerata una specie di amichevole.
La
formazione è quasi completamente di riserve, spedisce molti in
tribuna con me in questo modo fa sembrare che fa tournover e non
perde la faccia apparentemente. Sembra che metta le riserve e Riky è
fra questi. Quindi nessuno si stupisce.
La
cosa davvero incredibile è che dall'inizio abbiamo avuto altre
partite considerate alla stregua di amichevoli, partite di serie Z...
non ha mai comunque fatto giocare Riky per principio.
Ora
lo fa.
Nessuno
ci vedrà niente dietro, il solito Mourinho di merda che tratta di
merda chi non lo merita.
Io
però so che non è così.
Questa
è la nostra scommessa, pensa che questo basti, questo lo faccia
uscire a testa alta.
Non
sa quanto è idiota a fare così.
È
chiaro che non si sarebbe mai fidato a lasciarmi fuori nelle partite
importanti. È il solito paraculo!
Scommetto
che oltre a questa non mi rischierà più.
Comunque
con mio sommo godimento ha un'amara sorpresa perchè le sue riserve
giocano divinamente e Riky, capitano in campo per questioni di
anzianità, è il migliore. Segna e fa segnare, è in forma
smagliante.
La
partita non era difficile, ma se era finito come sostiene quello
stronzo, lui non avrebbe di certo potuto giocare così bene.
Comunque,
come dicevo, ha il culo parato perchè può dire che giocare una
partita così facile non significa nulla.
È
così umiliante da parte sua.
È
come non rispettare un patto, così.
Non
ho paura di affrontarlo, non dopo aver goduto della partita, essermi
divertito ed aver applaudito il mio amore.
La
cosa che davvero mi fa avere un orgasmo multiplo è la convocazione
di Riky in nazionale due giorni dopo.
Quando
arriva il fax a casa, io sono con Riky da lui, stiamo facendo
colazione e ci stiamo preparando per la sessione mattutina.
Lo
sento gridare di felicità e per un momento penso che il mondo sia
finito.
Vado
da lui e lo vedo con la missiva in mano che salta ed esulta come un
bambino.
Dopo
la partita non mi ha chiesto cosa avessi fatto, non gli ho detto
nulla. Sicuramente ha capito, ma ha pensato che parlarne sarebbe
stato inutile, non lo so.
O
forse non voleva rovinare la bellissima serata dove ha giocato alla
grande.
-
Sono stato convocato in nazionale, Cris! - Mi dice saltandomi sopra
ed abbracciandomi!
Mi
sembra di aver segnato il primo punto. Anzi, il secondo. O potremmo
dire il terzo?
Il
primo è la scelta della partita di Mou, il secondo è Riky che gioca
alla grande ed io che sono felicissimo in tribuna e la terza è
questa convocazione.
Sono
più felice di lui, lo stringo forte e lo faccio girare. Non so
descrivere quello che provo, perchè non è una cosa mia personale, è
una cosa sua ed io sono così felice perchè è lui ad esserlo.
So
quanto conta la nazionale per lui, so quanto era angosciato all'idea
di lasciarla, di non poterla più ritrovare.
Credo
che questo lo farà riflettere sul fatto che può ancora puntare alla
nazionale. La prossima mossa sarà il mondiale del 2014, poterlo fare
è un'impresa per lui, ci arriverà a 32 anni ma se gioca
regolarmente non dovrebbe essere impossibile.
Lo
vedo come gli brillano gli occhi, come ci pensa, come lo sogna.
E
nel mentre me ne parla a macchinetta, col suo entusiasmo coinvolgente
che fa girare la testa a tutti.
Qua
dentro oggi splende il sole e Dio Santo, ci è bastato così poco per
farlo splendere... così poco...
-
Non pensavo più alla nazionale, ci avevo messo una pietra sopra,
ormai non mi convocava più e vedendo come andava l'anno ho detto
addio. Mi è bruciato, ci sono stato male ma ho cercato di mettermela
via dopo i mondiali del 2010, la coppa America era presto, in un
brutto periodo, però ora... ora pensare ai mondiali del 2014 è così
pazzesco e al tempo stesso fattibile. Cioè... non mi chiamerebbe se
il mister non penserebbe che potrei farcela. No? Quindi posso tornare
a pensarci, a sperare. Se mi impegno io potrei chiudere con un ultimo
mondiale, potrei farcela. Sarebbe un sogno e sai perchè lo sarebbe?
Perchè sono in Brasile! Sono proprio in Brasile! Il mio ultimo
mondiale in Brasile col mio Brasile... non ci posso pensare. Devo
stare coi piedi per terra, ma ormai avevo messo via tutto e vedere
questa... vedere questa per me è un sogno! - Mi sventola la lettera
con le mani che tremano, gli occhi brillano e a momenti piange da
tanta gioia ed emozione ed io gliele prendo e le bacio.
Come
può non capire cos'è l'amore?
Non
lo so spiegare, non posso.
Però
amare è essere felici solo perchè lui lo è, anche se non è felice
per una cosa che riguarda te, anche se non è una cosa su di te,
anche se non è parte di te in quel momento... è che lui è felice e
basta.
Ed
anche tu lo sei.
È
questo l'amore.
Per
questo non posso permettere che lo abbatta.
Perchè
al tempo stesso amore è anche stare male se lui sta male anche se
non per motivi che mi riguardano.
Io
lotterò per lui, sempre, in ogni caso.
Così
come lui all'inizio di questo anno calcistico ha rinunciato
consapevolmente alla sicurezza di giocare andando in un'altra
squadra, solo per me. Lui ha fatto una scelta di cuore nei miei
confronti, io lotterò per lui.
Quando
andiamo al centro sportivo, arriviamo un po' prima perchè io ho
sempre quella della palestra ed anche lui la fa con me.
Prima
però gli dico che devo passare a fare una cosa, di andare avanti.
Prendo
la lettera senza farmi vedere da Riky, poi volo nell'ufficio del
mister. Busso, sento la sua voce che mi dice di venire avanti, io
entro, lascio la porta aperta, nemmeno mi siedo. Gli metto il foglio
sotto al naso prima di aspettare che mi guardi, non lo saluto.
Con
aria seria, solenne ed una punta di vittoria nello sguardo insolente,
annuncio il mio tre a zero che lo umilia ancora.
-
Riky è stato convocato in nazionale dopo la brillante prestazione
dell'ultima partita. Facile, dirà lei, non era niente di che. Bene.
Pensi a questo. Se è stato convocato dopo quasi due anni solo dopo
una partita amichevole... cosa potrebbe succedere se giocasse di più?
Se giocasse regolarmente? - Mourinho mi guarda con occhi brucianti ed
ora è lui che è lì lì per esplodere, ma io sorrido splendente,
maligno. Sa che ho ragione. Sa che ha fatto una colossale figura di
merda.
-
Non è finito, Riky. Non sarà più quello del 2007 perchè ha avuto
due operazioni allo stesso ginocchio, un infiammazione sempre lì,
una pubalgia e molti problemi muscolari uno di fila all'altro, però
ha molto, molto altro da dare. Resta un giocatore sopra la media di
moltissimi. Non è finito e lo sa. Era tutto quello che volevo dirle.
Non è un 'lo faccia giocare' e nemmeno un dirle cosa fare. Non lo
farei mai. Però ci tenevo a sottolineare quello che penso, visto che
è un allenatore che si interessa ai suoi ragazzi. - Provocazione,
stoccata e tiro tutto in una volta.
Riprendo
il foglio, lui non dice nulla, ogni cosa lo ricoprirebbe di ridicolo.
So
che non è finita, so che è sempre un gran pezzo di merda, però
dovevo dirglielo. Dovevo.
Quando
lo raggiungo in palestra è lì che corre tutto felice con un sorriso
beato sulla faccia.
Il
mio amore.
E
poi uno si chiede se è vero!
Certo
che è una domanda legittima!
Come
si fa a sorridere così anche in un momento simile, dove un
allenatore ti fa la guerra immeritatamente?
Ovvio!
Lui
è Riky!
È
Santo!
Iker
deve dividere la sua santità con lui.
È
la cosa che sento più spesso in giro.
Come
fa a sorridere sempre?
È
sorprendente come sia sempre sorridente nonostante tutto.
Sento
spesso frasi di questo tipo. Hanno ragione, ma la cosa bella è che
fino a qualche mese fa lui non sarebbe stato così.
Lui
in un caso del genere sarebbe stato depresso, chiuso, negativo e
pessimista, mi avrebbe allontanato, sarebbe stato insormontabile.
Adesso
è qua paziente che va avanti e trova i lati positivi da tutto.
Il
negativo è che Mou l'ha fatto giocare solo in un'amichevole e non
cambierà mai idea facilmente, per principio non lo userà nelle
partite serie, ma il positivo è che comunque non gli rifiuterà le
partite così dette facili, quelle di serie z. insomma, è una presa
in giro, ma considerando la situazione iniziale ed il tipo, è una
piccola vittoria. Non si può pretendere tutto e subito, ma se ora
dal nulla più totale gli fa giocare almeno le partite che considera
di basso livello, è comunque una piccola conquista nell'ottica
generale. E a Riky basta per dimostrare a chi di dovere che lui
ancora non è finito.
È
questo che ora lui pensa.
Lo
raggiungo, mi guardo intorno e vedo che siamo soli, mi appendo alla
sbarra laterale del suo tappeto scorrevole, mi protendo verso di lui
con gli occhi chiusi e lo sento ridere poco prima di baciarmi di
sfuggita continuando a correre.
Allora
contento vado in quello accanto e corro con lui.
-
Penso che non mi farà giocare tutte le partite e comunque non quelle
importanti... ma intanto qualcuna me la darà, quelle che vede più
facili, sai... è già qualcosa. A me interessa giocare e dimostrare
che non sono finito. Così possono convocarmi ancora. - Adesso che è
in fissa con questo non si parlerà d'altro, ma è una bella fissa.
-
Allora il tuo obiettivo è la nazionale? - Annuisce deciso e
sorridente.
-
Non posso puntare al club, devo essere realista, ma devo prendere il
meglio da quel che ho e trasformarlo in qualcosa di bello. - E'
sorprendente, per poco perdo il passo e mi fracasso al suolo, lui mi
guarda allibito senza capire ed io faccio finta di nulla con faccia
da schiaffi.
-
Niente niente, è che fino a qualche tempo fa avresti detto che era
solo finita! - Così si mette a ridere con la testa all'indietro e mi
tira un po' d'acqua dalla bottiglietta che ha nell'apposito spazio
del macchinario su cui corre, io gli faccio l'occhiolino e gli lancio
un bacino da lontano. Poi riprende i suoi sproloqui a cui non potrei
mai rinunciare anche se passasse il tempo a dire le stesse solite
cose. Cosa che fa.
-
Se da queste poche cose posso puntare alla nazionale, è a questo che
punterò. Sarà il mio obiettivo. Il mondiale. Devo pensare a quello.
Mi concentrerò sulla mia forma personale e sullo sfruttare tutte le
occasioni che posso. E magari il mister cambierà idea, no? Chi lo
può dire! - Inarco un sopracciglio scettico.
-
La vedo dura ma niente è detto nella vita. - Però è bello sentirlo
così pimpante e positivo. Sono proprio contento.
-
Ce la posso fare, non è impossibile. Se dopo un'amichevole sola mi
ha convocato dopo due anni di mancata chiamata, allora tutto è
possibile. -
-
Certo, pur Gesù ha camminato sull'acqua, no? - Ovviamente io lo
prendo in giro ma lui risponde serio e convinto.
-
Appunto! Se lui ha camminato sull'acqua io posso puntare al mondiale!
- Così mentre io rido fino alle lacrime perchè è davvero convinto
di questa cosa, lui alza le braccia al cielo e grida: - MONDIALI
ARRIVO! - Ed è la cosa più bella capitata da qualche mese a questa
parte.
Ridere
in una situazione generalmente di merda, stare bene lo stesso, essere
felici comunque.
In
effetti è questa la sua più grande vittoria. Possiamo dire che
questo gli vale un match intero e non solo qualche punto.
-
Ehi ehi! Che è tutto questo ottimismo? - Chiede Sergio squillante
dietro di noi, ci giriamo correndo all'indietro, è qua con Iker,
sono entrambi sorpresi visti i precedenti.
Così
Riky si prende ai manubri a lato del tappeto scorrevole, e mentre si
butta letteralmente fra le braccia di Iker che lo prende al volo
spaesato, grida.
-
MI HANNO CONVOCATO IN NAZIONALE! - Ed è così che comincia il
delirio perchè è proprio qua che Celo, Pepe e Fabio arrivano e
mentre Sergio strappa Riky ad Iker per abbracciarlo e festeggiarlo,
Celo lo strappa a Sergio e c'è la lotta per la supremazia degli
abbracci. I soliti idioti.
Mentre
quelli mi strapazzano il moroso che ride un sacco, Iker e Fabio mi si
avvicinano sorridendo contenti.
-
Sembra un sogno... - Dice Iker.
-
Vederlo ridere così felice? - Chiede Fabio.
-
Anche, ma intendevo la nazionale. Per Riky è importantissima e dopo
una sola partita amichevole, è una grande notizia. -
-
Soprattutto per la sua autostima. È un altro! E se lo merita
davvero! - Iker e Fabio hanno questo scambio con cui concordo, poi
sospirando contento, aggiungo a mezza voce, facendomi sentire solo da
loro.
-
E' la vittoria più schiacciante ed importante di Riky... -
-
La convocazione? - Fa Fabio. Ma Iker ha capito.
-
La sua felicità e la sua euforia in un momento simile... - Poi
guarda Fabio e approfondisce. - Sta facendo una lotta spietata contro
uno che sa non cambierà mai idea, è pronto a tutto e lui è lì che
gioisce per le piccole ed apparentemente insignificanti cose. Se le
fa bastare. Riesce ad essere contento, capisci? Che schiaffo morale a
Mourinho che cercava di affondarlo del tutto per sadismo! - Non usa
mezzi termini, ma è vero.
-
E lui è contento, gode di quel che ha. Gode della relazione con me
che va bene, gode che Carol è lontana e gli lascia spazio con me,
gode del rapporto degli amici che gli sono vicini più che mai, gode
di un'amichevole e di una convocazione e si fa progetti a lungo
termine. Gode, è felice, ride e scherza nonostante uno che cerca di
stoppargli la carriera. -
A
questo punto Fabio conclude dopo di me.
-
E' proprio un grande! - Non avrei saputo dire di meglio!
Sospiro
e sorrido.
-
Dio come lo amo! - Iker e Fabio ridono. Il secondo dopo mi butto
nella bolgia per la contenzione di Riky, come l'arrogante che sono
arrivo e lo strappo a loro, me lo carico sulle spalle come un sacco
di patate e scappo con lui per la palestra mentre ride come un matto
ed io faccio altrettanto, il coro degli altri è lo stesso.
-
Sei il solito prepotente! -
Ed
io ovviamente:
-
Lo so! -
Dopo
poco siamo qua a rincorrerci con Riky sulle mie spalle che prega di
sopravvivere. Ma comunque ride ed è questo che conta.
In
tutto questo noto di sfuggita il mister fuori che fissa torvo, dopo
un po' scuote la testa e se ne va.
Guarda,
guarda come riusciamo ad essere felici lo stesso. Non certo grazie a
te.
Pezzo
di merda.
Con
questo 4 a 0 ti dico chiaro e tondo che non mollerò mai, farò tutto
quello che è in mio potere per lui. A costo di aizzare tutta la
squadra contro di te. Cosa che non devo impegnarmi per fare perchè è
come se già fosse così.
Ma
ci sono certe cose molto più importanti del calcio e sono le persone
ed i rapporti umani.”
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E'
vero che...
C'è
questo piccolo torneo di poco conto, giocano contro una squadra
sconosciuta e rifilano un 8 a 0, Riky è convocato per la prima volta
quell'anno durante il quale c'erano già state partitelle facili o
amichevoli, e non era mai stato chiamato. Cris però è in tribuna
con altri, si pensa ad un tournover. In ogni caso il risultato è che
Riky gioca con la fascia al braccio, gioca alla grande, fa goal e
assist e pochi giorni dopo viene convocato in nazionale dopo
moltissimo tempo che mancava. L'ultima era stata proprio ai mondiali
del 2010 e qua siamo in novembre, circa, 2012.
E'
anche vero che Riky nonostante le difficoltà ride sempre lo stesso e
tutti si chiedono come faccia vista la guerra con Mou.
Cris,
dal canto suo, viene calunniato con accuse sul fatto che sia 'triste'
perchè prende meno di alcuni giocatori o stronzate simili, nessuno
però dice che in quel periodo rinuncia al primo rinnovo del
contratto con un aumento di stipendio dai 12 ai 17 milioni. E' chiaro
che era come diceva, problemi interni alla squadra.