CAPITOLO CXIII:
GUERRA FREDDA

Sono stato bravo, sono stato bravissimo.
Tutte le volte che volevo dirgli di tutto e che sentivo la pressione salire, mi mordevo la lingua e me ne andavo da un'altra parte.
Anche dopo la partita in cui l'ha convocato ma non l'ha fatto giocare mi sono trattenuto e sentivo i ticchettii.
Quei ticchettii che si sentono dai pacchi chiusi, quelli che contengono le bombe. Quelli che poi esplodono ed è un putiferio, diventa tutto un autentico inferno.
So che Riky ci tiene molto che io non faccia casino e non faccia polemica in ogni caso, vuole che mi comporti in modo professionale, che non mi lamenti col mister, che non gli dica nulla, che non ci discuta.
Vedo Iker che ogni tanto scambia parole tese, sento il mister trattarlo male, vedo Sergio partire in quarta e peggiorare la situazione, lo vedo poi stare in panchina, vedo Mesut che chiede come mai Sergio è in panchina e vedo la volta dopo Sergio giocare con la maglia di Mesut sotto la propria perchè è stato rifilato in panchina.
Vedo Karim stringere i pugni ogni volta che gli passa vicino e fissarlo scuro, tetro, sul punto di insultarlo. Vedo Rafa che se lo prende e se lo porta via, vedo Gonzalo sospirare insofferente e scuotere la testa, vedo i miei amici stringersi intorno a me e a Riky in attesa. Attesa di qualcosa.
Forse sono in attesa della mia mossa, una mossa che a parte la sparata del 'sono triste' non ho fatto, niente di diretto.
Il mister non mi ha detto nulla, però per io giorni che vengono non si fa che parlare di me e di quel che ho detto e che potrei avere.
I giornalisti ricamano sulla mia scontentezza per il mancato premio della Fifa che è andato a Iniesta, poi dicono che sono scontento perchè prendo meno di Ibra, poi dicono che ho un qualche altro stupido motivo.
La gente in generale mi insulta dicendo che sono avido, sono convinti che io voglia più soldi.
Mi piace perchè quando invece rifiuto il rinnovo del contratto che mi allunga gli anni al Real e mi renderebbe schifosamente più ricco con un 17 milioni a stagione, non lo dicono.
I giornalisti non espandono la voce che non rinnovo, qualcuno lo dice appena in modo che non si sappia, in modo che tutti continuino a pensare che io voglio più soldi, perchè è questo che fa più notizia, è questo che vende meglio.
Però io ho rifiutato il rinnovo, ho rifiutato i soldi e la verità è che nessuno ha idea, là fuori, di che cosa io abbia.
Se pensano che vada a dirlo a loro si sbagliano di grosso, anche se andiamo... cosa ci vuole a capirlo?
Ho detto che è un problema interno alla squadra, visto che la cosa mi renderebbe troppo umano hanno ignorato queste mie parole.
Ma se solo mi ascoltassero sul serio, capirebbero. L'unica situazione che non va è la questione Riky.
E a proposito di lui, mi commuove quando in una sua recente intervista, dopo che si sparge la voce che non può tornare al Milan e che resterà al Real, dice che spera che le cose per me si risolvano perchè la mia felicità è importante per tutti loro, loro inteso i compagni di squadra.
Mi augura di essere ancora felice.
Che dolce.
Qualcuno vocifera che sia io che voglio andarmene. Intelligenti.
Certo che voglio andarmene. Se le cose restano così o se Riky se ne va e resta Mourinho voglio andarmene di certo.
Finchè Riky resta, io resto, ma se non viene trattato meglio io non sarò mai più felice.
Non sono un ipocrita, non lo dimostrerò solo perchè è così che si fa.

A questo punto, durante quella che si potrebbe definire la guerra fredda perchè io non parlo al mister se non per cordiali interventi necessari e lui fa altrettanto allo stesso modo, succede che mi chiama a raggiungerlo nel suo studio prima della sessione odierna degli allenamenti. La cosa mi sa di strano, però ovviamente non mi tirerei mai indietro. Se è il suo modo per mettermi alla prova, che sia.
Non dico niente a Riky che altrimenti gli viene una sincope e vado là. Tanto vengo sempre prima per fare palestra, passo nel suo ufficio, busso e con la mia faccia tosta migliore, sorrido di circostanza e mi annuncio.
- Salve... voleva parlarmi? - Da quando c'è la guerra fredda gli do del lei. Anche questo è uno dei segno che per me lui è out. Non che ci voglia un genio, si vede che mi trattengo ma che in realtà vorrei fare una strage!
Lui mette giù la penna e alza la testa, mi guarda, non sorride nemmeno ma mi invita a sedermi.
Io chiudo la porta ed eseguo, sembro apparentemente calmo, ma penso proprio che non se la beva.
La verità è che vorrei prenderlo a pugni, ma sto facendo l'ennesimo sforzo inumano davanti alla sua faccia di merda, quella faccia arcigna che fa finta di essere simpatico e affezionato ai giocatori ma che invece non gliene fotte un cazzo.
- Sì, volevo chiarire una volta per tutte la questione. Cosa ti succede, perchè dici che sei triste e non esulti ai goal? Si vede che hai qualcosa che non va! - Inarco un sopracciglio shockato, poi divento scettico ed allibito.
- Davvero me lo sta chiedendo? - Vorrei dirgli chiaro in faccia 'ma cosa cazzo gliene frega?' però non posso, ho promesso a Riky che avrei fatto del mio meglio e posso ancora farlo.
- Certo, sono preoccupato per tutti i miei ragazzi! Se hai dei problemi che pregiudicano il tuo rendimento, devo saperlo, è mio dovere. - Penso proprio che sia l'apoteosi!
Respiro a fondo ma la lingua mi sta per partire.
- Lo sa bene che cos'ho. Gliene ho già parlato, non serve che ripeta. È sempre quella storia. -
Lui non fa una piega, dalla sua espressione serafica non traspare nulla.
- Riky? È per Riky? È Riky quella situazione interna alla squadra che ti rende triste? - Mi metto a ridere incredulo che davvero me lo dica, è una risata quasi isterica, ma ovviamente più ironica.
- Certo che è lui! È sempre lui! Nel frattempo non mi sono fidanzato con un altro! Per me lui conta come contava qualche settimana fa! - Io mi sto sforzando ma mi sfuggono atteggiamenti e toni che non vanno proprio bene, ma non è ancora niente di eccessivo. Lui sembra sempre impassibile.
- Dovrebbe importarti più del calcio, scusa la franchezza! Sei la punta di diamante del Real Madrid, sei considerato uno dei migliori del pianeta, non puoi permetterti di avere altri interessi prima del calcio. Ci deve essere sempre prima quello. Niente ti deve influenzare! - non ci posso credere, mi sembra di leggere un fumetto comico. Davvero mi sta dicendo questo?
Continuo con un'espressione divertita, ironica, poi scuoto la testa e mi faccio serio.
Stiamo davvero avendo questa conversazione?
Non ci posso credere...
Bene, se vuole la franchezza, cercherò di dargliela sempre alla maniera di Riky. Pensa a lui, Cris. Sei cresciuto, non sei più un bambino. Dimostralo.
Non faccio espressioni furiose, però rispondo serio, molto serio. Mortalmente serio.
- Con tutto il rispetto, mister. Ci sono cose più importanti del calcio. L'ho detto quella volta e lo ripeto. Su certe cose non passerò mai e dico mai sopra. Comunque non mi sembra che il mio rendimento sia in calo, mi sbaglio? - A questo punto Mourinho non può contraddirmi perchè sa che ho ragione. Può dirmi il contrario su tutto ma non sul calcio. So come gioco. So cosa faccio.
- No non lo sei, ma il compito di un allenatore è anche prevenire questi cali ed uno dei segnali è l'umore, i problemi personali. Per questo sto sempre attento alla vita dei miei ragazzi. - Oh, quante gliene vorrei dire.
Dice 'miei ragazzi' come se gliene importasse e fa la parte di quello che li ha a cuore, però la verità è che appena non li considera importanti, li scarica.
Ma sta zitto Cris, sta zitto.
Il ticchettio torna, mi sembra sia il mio cuore che batte e sale fino in testa, è il sangue che pulsa così forte da farmi sentire la pressione sotto forma di tic tac veloci, veloci, dannatamente veloci.
Arriverà il momento in cui esploderò e tutti lo aspettano.
Non posso.
- Riky non è uno dei suoi ragazzi? - Silenzio.
Oh, cosa pensi, che visto che faccio la guerra fredda io abbia scordato le risposte sferzanti?
Eri sicuro del fatto che Riky mi ha detto di non mancarti di rispetto e quindi non avrei mai osato, vero?
Ebbene lo sai com'è fatta la mia lingua, tutto il mondo la conosce. Se c'è una cosa che non storpiano di me è questo. Dico sempre quello che penso.
Ci guardiamo seri, c'è questo momento in cui lo facciamo, io lo sfido silenzioso, inespressivo, a rispondermi e lui sta cercando un modo per uscirne vincitore senza sembrare che abbia mollato. Se cambia discorso è come se me la desse vinta, se mi risponde deve stare attento a cosa dice.
Dopo un po' di silenzio in cui ci fissiamo con due lame affilate, andando avanti in questa guerra fredda, risponde piatto.
- Pensi sempre e solo a lui? Si riduce sempre tutto a lui? Non hai altro per la testa? - acuto. Così cambia discorso rimanendo sempre su di lui. Non mi risponde, sostanzialmente.
È come se vincessi.
Faccio un sorrisino vittorioso e lui legge in questo quel che penso e gli dà fastidio, gli urta che io pensi d'aver vinto una conversazione.
- Certo che è al centro di tutto per me. Perchè quando si ama è così. - Potrei dire 'se lei non sa cosa significa non è colpa mia'.
Ma lì esagererei. È come avere sempre la sua voce in testa, quella di Riky, che contrasta il ticchettio della bomba. La sua voce mi dice 'sì' o 'no'.
Mourinho indurisce nettamente il viso, non è più serafico, ora è decisamente seccato.
- Non devo rendere conto delle mie scelte con nessuno, specie con altri calciatori! -
Alzo le mani avanti e lo fermo.
- Ah ma io non voglio che lo faccia, non sono io venuto qua per farle una piazzata e chiederle perchè non fa giocare Riky anche se è in perfetta forma, è lei che mi ha chiamato qua per chiedermi perchè sono triste, io le ho solo risposto che è per Riky. Tutto lì. Non sto pretendendo nulla, tanto meno che riveda le sue idee, me ne guarderei bene, è lei il mister. - Sempre molto rispettoso e professionale, lo vedi che so stare al mio posto se voglio?
Ora la guerra si fa più interessante ed arrivo a divertirmi, perchè è un giocatore all'altezza.
Da seccato torna divertito, mi guarda con sfida, prova a leggere in me e pensa a qualche mossa che possa farlo uscire vincente.
- Per cui se come allenatore ho il potere di rimetterti il sorriso che hai perso diciamo anche per colpa mia, secondo la mia filosofia del preservare i propri ragazzi, dovrei fare qualcosa. - Contorto. Pensa di rincoglionirmi? Gli sto perfettamente dietro e senza fare una piega, mi stringo nelle spalle fintamente innocente.
- E' lei l'allenatore, non potrei mai darle suggerimenti su nessun argomento che riguarda la squadra o la sua gestione. - Perchè sono proprio le risposte che lui vuole sentirsi dire. Ora che le ha cosa fa?
Strofina le labbra, ci pensa ancora un po' e penso che abbia in mente qualcosa.
Sento che mi sta mettendo alla prova.
A questo punto spara il suo proiettile.
Il fatto è che lui combatte con una pistola mentre io con una bomba. La pistola ha sei colpi e può anche mancare il bersaglio o colpirmi in punti non vitali, la mia bomba una volta che esplode è finita, lui è morto. Sono presuntuoso ma so quello di cui parlo, perchè se io mi ci metto davvero contro, se lo faccio a modo mio e gli urlo tutto quello che penso, gli va a puttane l'anno di calcio e se ne va da perdente umiliato.
Dovrebbe cercare di non farla esplodere, quella bomba, ma pare che lui la voglia a tutti i costi perchè si sente invincibile.
A lui piacciono le sfide ed ora io sono la migliore.
- Anche se il tuo sorriso dipendesse dal rimanere in tribuna al suo posto? Ti andrebbe bene comunque? Riusciresti ad esserne felice davvero? -
Scuoto la testa e chiudo gli occhi guardando in basso.
Oh, come è prevedibile. Immaginavo qualcosa di simile.
Mi metti alla prova?
Pensi che sia davvero arrogante come pensano tutti?
Credi che le mie sono solo parole, quando dico che ci sono cose più importanti del calcio e che Riky è fra queste?
Mio caro... come non mi conosci.
Mi raddrizzo dopo essermi spostato sulla sedia, alzo lo sguardo e lo poso diretto nei suoi con un sorrisino davvero vittorioso.
Ottenere ciò che uno voleva dall'inizio è una sensazione fottutamente appagante.
- Non potrei chiedere di meglio! -
Qua lui ci rimane davvero di merda perchè pensava reagissi male, che lo insultassi dicendo che sono sporchi ricatti e che non può farmi scegliere su due cose del genere, ma non mi importa un cazzo.
Anche perchè entrambi sappiamo bene che è lui quello che perderebbe nel tenermi in tribuna al posto di Riky.
- Tu davvero... tu davvero saresti disposto a cedere il tuo posto da titolare a Riky pur di farlo giocare? Così saresti felice? Saresti davvero felice? - Sono così certo che non potrebbe davvero rinunciare a me, che questa partita a scacchi ormai l'ho vinta io.
Alzo le spalle e faccio il menefreghista strafottente.
- Assolutamente. Tutte le partite che vuole. Non mi importa. Perchè vederlo giocare ancora sarebbe gioia per i miei occhi, vedere il suo sorriso ai suoi goal ed ai suoi assist sarebbe come un sogno. Mi sono innamorato di lui vedendolo giocare a calcio al Milan. Io sono arrivato al Real che già l'amavo. - Questo mette un punto fondamentale nella questione e lui lo sa, ma è troppo orgoglioso per ammettere che ho ragione, che ho vinto.
Vuole seriamente mettermi alla prova ma tutti sappiamo che resisterà al massimo una partita.
- Sei solo un'ipocrita. Non puoi essere un vero calciatore se sei disposto a sacrificare il tuo posto in squadra per amore! - Come è triste quello che dice.
- Mi metta alla prova! - Assottiglia gli occhi, è convinto che lo prenda in giro, pensa che io sono sicuro che non mi toglierà davvero dai titolari, che non potrebbe arrivare a tanto. Ma io so che è così ed anche se potesse, non resisterebbe troppo.
Continuiamo a fissarci con sfida fino a che allunga la mano ed io la prendo.
- Se vuoi davvero immolarti al suo posto, ti accontenterò. Ma vedrai che nel cambio ci perderanno tutti. La squadra e tu per primo che fremerai per poter giocare. - In pratica sta dicendo che Riky non sarà alla mia altezza, non saprà compensare la mia assenza e non giocherà davvero bene, tutti ne soffriranno in campo ed io sarò infelice dalla tribuna.
Ma tanto so che ho ragione io.
- Lei si sta ampiamente sbagliando su Riky. E glielo dimostrerò! -
Con questo mi alzo e me ne vado.

La partita dopo è di Liga e mi convoca mentre Riky continua a fare panchina. Non capisco se mi prendeva per il culo, così mi sta dando ragione perchè sapevo che non l'avrebbe mai fatto davvero, lui non può rinunciare a me, sono il solo che nonostante la guerra fredda che gli faccio, non mi tocca mai. Toglie tutti ma non me.
In compenso la squadra non splende ed io continuo a non esultare.
Lui nell'intervista dopo dice che ci sono alcuni che non pensano che il calcio sia la cosa più importante.
Ovviamente cita le mie parole.
Ovviamente ne sono molto convinto.
Quando gli passo davanti per salire in corriera, dopo che abbiamo finito di prepararci, gli lancio un'occhiata obliqua davvero comunicativa.
Lui fa finta di non vederla ma lo vedo che rode. La mia occhiata dice che mi sta dando ragione su tutta la linea facendo così.
Sta facendo una pessima figura.

La volta dopo lo fa, non mi convoca e mette Riky nella probabile linea dei titolari.
Guardando la lista e la partita mi metto a ridere.
Dio Santo! Ma come può essere più idiota?
Così si sta umiliando!
È un torneo che si disputa in pieno autunno fra due squadre, c'è una sola partita ed il torneo è di poco conto, si vince un titolo che però è considerato carta straccia. A nessuno interessa, non è così importante.
Viene considerata una specie di amichevole.
La formazione è quasi completamente di riserve, spedisce molti in tribuna con me in questo modo fa sembrare che fa tournover e non perde la faccia apparentemente. Sembra che metta le riserve e Riky è fra questi. Quindi nessuno si stupisce.
La cosa davvero incredibile è che dall'inizio abbiamo avuto altre partite considerate alla stregua di amichevoli, partite di serie Z... non ha mai comunque fatto giocare Riky per principio.
Ora lo fa.
Nessuno ci vedrà niente dietro, il solito Mourinho di merda che tratta di merda chi non lo merita.
Io però so che non è così.
Questa è la nostra scommessa, pensa che questo basti, questo lo faccia uscire a testa alta.
Non sa quanto è idiota a fare così.
È chiaro che non si sarebbe mai fidato a lasciarmi fuori nelle partite importanti. È il solito paraculo!
Scommetto che oltre a questa non mi rischierà più.
Comunque con mio sommo godimento ha un'amara sorpresa perchè le sue riserve giocano divinamente e Riky, capitano in campo per questioni di anzianità, è il migliore. Segna e fa segnare, è in forma smagliante.
La partita non era difficile, ma se era finito come sostiene quello stronzo, lui non avrebbe di certo potuto giocare così bene.
Comunque, come dicevo, ha il culo parato perchè può dire che giocare una partita così facile non significa nulla.
È così umiliante da parte sua.
È come non rispettare un patto, così.
Non ho paura di affrontarlo, non dopo aver goduto della partita, essermi divertito ed aver applaudito il mio amore.
La cosa che davvero mi fa avere un orgasmo multiplo è la convocazione di Riky in nazionale due giorni dopo.
Quando arriva il fax a casa, io sono con Riky da lui, stiamo facendo colazione e ci stiamo preparando per la sessione mattutina.
Lo sento gridare di felicità e per un momento penso che il mondo sia finito.
Vado da lui e lo vedo con la missiva in mano che salta ed esulta come un bambino.
Dopo la partita non mi ha chiesto cosa avessi fatto, non gli ho detto nulla. Sicuramente ha capito, ma ha pensato che parlarne sarebbe stato inutile, non lo so.
O forse non voleva rovinare la bellissima serata dove ha giocato alla grande.
- Sono stato convocato in nazionale, Cris! - Mi dice saltandomi sopra ed abbracciandomi!
Mi sembra di aver segnato il primo punto. Anzi, il secondo. O potremmo dire il terzo?
Il primo è la scelta della partita di Mou, il secondo è Riky che gioca alla grande ed io che sono felicissimo in tribuna e la terza è questa convocazione.
Sono più felice di lui, lo stringo forte e lo faccio girare. Non so descrivere quello che provo, perchè non è una cosa mia personale, è una cosa sua ed io sono così felice perchè è lui ad esserlo.
So quanto conta la nazionale per lui, so quanto era angosciato all'idea di lasciarla, di non poterla più ritrovare.
Credo che questo lo farà riflettere sul fatto che può ancora puntare alla nazionale. La prossima mossa sarà il mondiale del 2014, poterlo fare è un'impresa per lui, ci arriverà a 32 anni ma se gioca regolarmente non dovrebbe essere impossibile.
Lo vedo come gli brillano gli occhi, come ci pensa, come lo sogna.
E nel mentre me ne parla a macchinetta, col suo entusiasmo coinvolgente che fa girare la testa a tutti.
Qua dentro oggi splende il sole e Dio Santo, ci è bastato così poco per farlo splendere... così poco...
- Non pensavo più alla nazionale, ci avevo messo una pietra sopra, ormai non mi convocava più e vedendo come andava l'anno ho detto addio. Mi è bruciato, ci sono stato male ma ho cercato di mettermela via dopo i mondiali del 2010, la coppa America era presto, in un brutto periodo, però ora... ora pensare ai mondiali del 2014 è così pazzesco e al tempo stesso fattibile. Cioè... non mi chiamerebbe se il mister non penserebbe che potrei farcela. No? Quindi posso tornare a pensarci, a sperare. Se mi impegno io potrei chiudere con un ultimo mondiale, potrei farcela. Sarebbe un sogno e sai perchè lo sarebbe? Perchè sono in Brasile! Sono proprio in Brasile! Il mio ultimo mondiale in Brasile col mio Brasile... non ci posso pensare. Devo stare coi piedi per terra, ma ormai avevo messo via tutto e vedere questa... vedere questa per me è un sogno! - Mi sventola la lettera con le mani che tremano, gli occhi brillano e a momenti piange da tanta gioia ed emozione ed io gliele prendo e le bacio.
Come può non capire cos'è l'amore?
Non lo so spiegare, non posso.
Però amare è essere felici solo perchè lui lo è, anche se non è felice per una cosa che riguarda te, anche se non è una cosa su di te, anche se non è parte di te in quel momento... è che lui è felice e basta.
Ed anche tu lo sei.
È questo l'amore.
Per questo non posso permettere che lo abbatta.
Perchè al tempo stesso amore è anche stare male se lui sta male anche se non per motivi che mi riguardano.
Io lotterò per lui, sempre, in ogni caso.
Così come lui all'inizio di questo anno calcistico ha rinunciato consapevolmente alla sicurezza di giocare andando in un'altra squadra, solo per me. Lui ha fatto una scelta di cuore nei miei confronti, io lotterò per lui.

Quando andiamo al centro sportivo, arriviamo un po' prima perchè io ho sempre quella della palestra ed anche lui la fa con me.
Prima però gli dico che devo passare a fare una cosa, di andare avanti.
Prendo la lettera senza farmi vedere da Riky, poi volo nell'ufficio del mister. Busso, sento la sua voce che mi dice di venire avanti, io entro, lascio la porta aperta, nemmeno mi siedo. Gli metto il foglio sotto al naso prima di aspettare che mi guardi, non lo saluto.
Con aria seria, solenne ed una punta di vittoria nello sguardo insolente, annuncio il mio tre a zero che lo umilia ancora.
- Riky è stato convocato in nazionale dopo la brillante prestazione dell'ultima partita. Facile, dirà lei, non era niente di che. Bene. Pensi a questo. Se è stato convocato dopo quasi due anni solo dopo una partita amichevole... cosa potrebbe succedere se giocasse di più? Se giocasse regolarmente? - Mourinho mi guarda con occhi brucianti ed ora è lui che è lì lì per esplodere, ma io sorrido splendente, maligno. Sa che ho ragione. Sa che ha fatto una colossale figura di merda.
- Non è finito, Riky. Non sarà più quello del 2007 perchè ha avuto due operazioni allo stesso ginocchio, un infiammazione sempre lì, una pubalgia e molti problemi muscolari uno di fila all'altro, però ha molto, molto altro da dare. Resta un giocatore sopra la media di moltissimi. Non è finito e lo sa. Era tutto quello che volevo dirle. Non è un 'lo faccia giocare' e nemmeno un dirle cosa fare. Non lo farei mai. Però ci tenevo a sottolineare quello che penso, visto che è un allenatore che si interessa ai suoi ragazzi. - Provocazione, stoccata e tiro tutto in una volta.
Riprendo il foglio, lui non dice nulla, ogni cosa lo ricoprirebbe di ridicolo.
So che non è finita, so che è sempre un gran pezzo di merda, però dovevo dirglielo. Dovevo.

Quando lo raggiungo in palestra è lì che corre tutto felice con un sorriso beato sulla faccia.
Il mio amore.
E poi uno si chiede se è vero!
Certo che è una domanda legittima!
Come si fa a sorridere così anche in un momento simile, dove un allenatore ti fa la guerra immeritatamente?
Ovvio!
Lui è Riky!
È Santo!
Iker deve dividere la sua santità con lui.
È la cosa che sento più spesso in giro.
Come fa a sorridere sempre?
È sorprendente come sia sempre sorridente nonostante tutto.
Sento spesso frasi di questo tipo. Hanno ragione, ma la cosa bella è che fino a qualche mese fa lui non sarebbe stato così.
Lui in un caso del genere sarebbe stato depresso, chiuso, negativo e pessimista, mi avrebbe allontanato, sarebbe stato insormontabile.
Adesso è qua paziente che va avanti e trova i lati positivi da tutto.
Il negativo è che Mou l'ha fatto giocare solo in un'amichevole e non cambierà mai idea facilmente, per principio non lo userà nelle partite serie, ma il positivo è che comunque non gli rifiuterà le partite così dette facili, quelle di serie z. insomma, è una presa in giro, ma considerando la situazione iniziale ed il tipo, è una piccola vittoria. Non si può pretendere tutto e subito, ma se ora dal nulla più totale gli fa giocare almeno le partite che considera di basso livello, è comunque una piccola conquista nell'ottica generale. E a Riky basta per dimostrare a chi di dovere che lui ancora non è finito.
È questo che ora lui pensa.
Lo raggiungo, mi guardo intorno e vedo che siamo soli, mi appendo alla sbarra laterale del suo tappeto scorrevole, mi protendo verso di lui con gli occhi chiusi e lo sento ridere poco prima di baciarmi di sfuggita continuando a correre.
Allora contento vado in quello accanto e corro con lui.
- Penso che non mi farà giocare tutte le partite e comunque non quelle importanti... ma intanto qualcuna me la darà, quelle che vede più facili, sai... è già qualcosa. A me interessa giocare e dimostrare che non sono finito. Così possono convocarmi ancora. - Adesso che è in fissa con questo non si parlerà d'altro, ma è una bella fissa.
- Allora il tuo obiettivo è la nazionale? - Annuisce deciso e sorridente.
- Non posso puntare al club, devo essere realista, ma devo prendere il meglio da quel che ho e trasformarlo in qualcosa di bello. - E' sorprendente, per poco perdo il passo e mi fracasso al suolo, lui mi guarda allibito senza capire ed io faccio finta di nulla con faccia da schiaffi.
- Niente niente, è che fino a qualche tempo fa avresti detto che era solo finita! - Così si mette a ridere con la testa all'indietro e mi tira un po' d'acqua dalla bottiglietta che ha nell'apposito spazio del macchinario su cui corre, io gli faccio l'occhiolino e gli lancio un bacino da lontano. Poi riprende i suoi sproloqui a cui non potrei mai rinunciare anche se passasse il tempo a dire le stesse solite cose. Cosa che fa.
- Se da queste poche cose posso puntare alla nazionale, è a questo che punterò. Sarà il mio obiettivo. Il mondiale. Devo pensare a quello. Mi concentrerò sulla mia forma personale e sullo sfruttare tutte le occasioni che posso. E magari il mister cambierà idea, no? Chi lo può dire! - Inarco un sopracciglio scettico.
- La vedo dura ma niente è detto nella vita. - Però è bello sentirlo così pimpante e positivo. Sono proprio contento.
- Ce la posso fare, non è impossibile. Se dopo un'amichevole sola mi ha convocato dopo due anni di mancata chiamata, allora tutto è possibile. -
- Certo, pur Gesù ha camminato sull'acqua, no? - Ovviamente io lo prendo in giro ma lui risponde serio e convinto.
- Appunto! Se lui ha camminato sull'acqua io posso puntare al mondiale! - Così mentre io rido fino alle lacrime perchè è davvero convinto di questa cosa, lui alza le braccia al cielo e grida: - MONDIALI ARRIVO! - Ed è la cosa più bella capitata da qualche mese a questa parte.
Ridere in una situazione generalmente di merda, stare bene lo stesso, essere felici comunque.
In effetti è questa la sua più grande vittoria. Possiamo dire che questo gli vale un match intero e non solo qualche punto.
- Ehi ehi! Che è tutto questo ottimismo? - Chiede Sergio squillante dietro di noi, ci giriamo correndo all'indietro, è qua con Iker, sono entrambi sorpresi visti i precedenti.
Così Riky si prende ai manubri a lato del tappeto scorrevole, e mentre si butta letteralmente fra le braccia di Iker che lo prende al volo spaesato, grida.
- MI HANNO CONVOCATO IN NAZIONALE! - Ed è così che comincia il delirio perchè è proprio qua che Celo, Pepe e Fabio arrivano e mentre Sergio strappa Riky ad Iker per abbracciarlo e festeggiarlo, Celo lo strappa a Sergio e c'è la lotta per la supremazia degli abbracci. I soliti idioti.
Mentre quelli mi strapazzano il moroso che ride un sacco, Iker e Fabio mi si avvicinano sorridendo contenti.
- Sembra un sogno... - Dice Iker.
- Vederlo ridere così felice? - Chiede Fabio.
- Anche, ma intendevo la nazionale. Per Riky è importantissima e dopo una sola partita amichevole, è una grande notizia. -
- Soprattutto per la sua autostima. È un altro! E se lo merita davvero! - Iker e Fabio hanno questo scambio con cui concordo, poi sospirando contento, aggiungo a mezza voce, facendomi sentire solo da loro.
- E' la vittoria più schiacciante ed importante di Riky... -
- La convocazione? - Fa Fabio. Ma Iker ha capito.
- La sua felicità e la sua euforia in un momento simile... - Poi guarda Fabio e approfondisce. - Sta facendo una lotta spietata contro uno che sa non cambierà mai idea, è pronto a tutto e lui è lì che gioisce per le piccole ed apparentemente insignificanti cose. Se le fa bastare. Riesce ad essere contento, capisci? Che schiaffo morale a Mourinho che cercava di affondarlo del tutto per sadismo! - Non usa mezzi termini, ma è vero.
- E lui è contento, gode di quel che ha. Gode della relazione con me che va bene, gode che Carol è lontana e gli lascia spazio con me, gode del rapporto degli amici che gli sono vicini più che mai, gode di un'amichevole e di una convocazione e si fa progetti a lungo termine. Gode, è felice, ride e scherza nonostante uno che cerca di stoppargli la carriera. -
A questo punto Fabio conclude dopo di me.
- E' proprio un grande! - Non avrei saputo dire di meglio!
Sospiro e sorrido.
- Dio come lo amo! - Iker e Fabio ridono. Il secondo dopo mi butto nella bolgia per la contenzione di Riky, come l'arrogante che sono arrivo e lo strappo a loro, me lo carico sulle spalle come un sacco di patate e scappo con lui per la palestra mentre ride come un matto ed io faccio altrettanto, il coro degli altri è lo stesso.
- Sei il solito prepotente! -
Ed io ovviamente:
- Lo so! -
Dopo poco siamo qua a rincorrerci con Riky sulle mie spalle che prega di sopravvivere. Ma comunque ride ed è questo che conta.
In tutto questo noto di sfuggita il mister fuori che fissa torvo, dopo un po' scuote la testa e se ne va.
Guarda, guarda come riusciamo ad essere felici lo stesso. Non certo grazie a te.
Pezzo di merda.
Con questo 4 a 0 ti dico chiaro e tondo che non mollerò mai, farò tutto quello che è in mio potere per lui. A costo di aizzare tutta la squadra contro di te. Cosa che non devo impegnarmi per fare perchè è come se già fosse così.
Ma ci sono certe cose molto più importanti del calcio e sono le persone ed i rapporti umani.”

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E' vero che...
C'è questo piccolo torneo di poco conto, giocano contro una squadra sconosciuta e rifilano un 8 a 0, Riky è convocato per la prima volta quell'anno durante il quale c'erano già state partitelle facili o amichevoli, e non era mai stato chiamato. Cris però è in tribuna con altri, si pensa ad un tournover. In ogni caso il risultato è che Riky gioca con la fascia al braccio, gioca alla grande, fa goal e assist e pochi giorni dopo viene convocato in nazionale dopo moltissimo tempo che mancava. L'ultima era stata proprio ai mondiali del 2010 e qua siamo in novembre, circa, 2012.
E' anche vero che Riky nonostante le difficoltà ride sempre lo stesso e tutti si chiedono come faccia vista la guerra con Mou.
Cris, dal canto suo, viene calunniato con accuse sul fatto che sia 'triste' perchè prende meno di alcuni giocatori o stronzate simili, nessuno però dice che in quel periodo rinuncia al primo rinnovo del contratto con un aumento di stipendio dai 12 ai 17 milioni. E' chiaro che era come diceva, problemi interni alla squadra.