CAPITOLO CXIV:
PENSANDO AL FUTURO



 

Andare in nazionale è una specie di ventata d'aria fresca.
Non ci venivo da due anni fra una cosa e l'altra, quasi due e mezzo, nel frattempo i convocati sono cambiati da quelli che venivano con me, delle mie conoscenze sono pochi. Roby non c'è e mi dispiace, speravo di vederlo, volevo parlargli di persona, abbracciarlo.
Thiago c'è, ma con lui non ho un vero e proprio legame perchè il suo primo anno al Milan è stato il mio ultimo ed ancora non era esploso come gli è capitato poi. Comunque avevamo legato perchè ho sempre legato con tutti.
Per il resto pochi altri con cui avevo già giocato. Tanti nuovi, molti giovani promettenti.
Ma il motivo per cui è una ventata d'aria fresca è che sono tutti in adorazione mia.
Penso che questa esperienza mi servisse per farmi capire una cosa che avevo quasi perso di vista.
La mia stima.
Loro sono qua e fanno la fila per far foto con me che poi pubblicano nei loro profili dicendo 'sogno', 'leggenda'. Per loro io sono già a quel livello che io desideravo, non ho più nulla da dimostrare ma resto comunque in campo, continuo a lottare per dimostrare ancora di più, faccio tutto quello che possono e loro lo vedono.
Io ho già dato e fatto tutto, moltissimo, al punto che mi vedono coi cuori al posto degli occhi, stanno lì ad osservarmi e parlano fra di loro di me. È stranissimo essere la star.
E vedono che nonostante per loro io non abbia nulla da dimostrare, cerco di farlo lo stesso ancora. Mi impegno, ci provo, ci spero. Spero di poter dare ancora. Non sono mai soddisfatto del mio livello. Ho dato tanto al Brasile, ma sono qua e voglio dare ancora e per loro sono un esempio.
Così capisco una cosa che matura lentamente in me.
Dovrei vivere questa mia seconda parte di carriera, l'ultima che mi resta, per questo.
Non più per le soddisfazioni personali ma per dare qualcosa agli altri che ho intorno, per dare dei messaggi pratici, per dimostrare l'atteggiamento giusto. Dare esempi, insomma.
Giocare per dare degli esempi e non il mio talento.
Sono cose diverse.
Quando giochi per dare il talento, lo fai per vincere. Per fare carriera. Per arrivare in cima.
Quando giochi per dare esempi lo fai per l'amore per il calcio, perchè speri che qualcuno abbia la tua eredità, perchè vuoi lasciare più di un'impronta che un giorno sbiadirà, vuoi lasciare qualcosa che sarà tramandato di volta in volta.
Questo però lo vorrei dare in un posto significativo a livello calcistico.
Madrid significa molto per me, ma a livello personale, col calcio non ho avuto soddisfazioni.
Ho trovato l'amore, degli amici... ogni tanto penso ad Iker e mi viene voglia di abbracciarlo anche se siamo solo amici. Non ho amici come lui. Roby forse... sì, potrei dire Roby, ma loro sono diversi, lui è diverso da me, mi dà delle prospettive opposte alle mie e spesso non convergiamo. Iker è come me, mi capisce, ha le mie reazioni. Lui converge con me.
Lo amo moltissimo come persona.
Cris è la mia vita.
Non rimpiango nulla di Madrid perchè senza Cris non sarei nulla.
Però se parliamo di calcio, se parliamo del mio essere calciatore beh, lì non ho dubbi.
Sono stato calciatore al Milan, il Milan è stata la mia vera casa calcistica. E se dovessi scegliere un posto dove lasciare la mia eredità, quello è senza esitazione il Milan.
Non è una questione di chi, ma di dove.
Ormai lì non c'è nessuno dei miei amici.
E comunque un'eredità si lascia ai giovani.
Io desidero lasciare una parte di me e del mio calcio a dei giovani che si stanno formando e che avranno il Milan in mano, un giorno... quei giovani che poi diventeranno grandi e trasmetteranno le mie stesse cose a qualcun altro e via dicendo.
Il mio lascito.
Voglio lasciare il mio modo di vedere, di giocare, di fare il calcio a qualcuno che a sua volta lo farà in futuro e questo deve avvenire nel Milan. Perchè Kakà è stato Kakà al Milan.
Qua sono stato un ragazzo che ha trovato l'amore, l'anima, il cuore.
Voglio lottare per tornare là. Devo tornare prima di finire la carriera, non importa quando, come e perchè. Devo tornarci. Anche se Mourinho dovesse andarsene, voglio tornarci. Non importa. Anche se dovesse tornare a farmi giocare sempre.
Perchè qua ho Cris, lo amo e lo amerò sempre, ma la mia impronta deve essere là.
In questa nazionale maturo questa decisione e ne parlerò con Roby, cercherò di far di tutto per tornare. Devo farlo.
Questi ragazzi, questi giovani che mi guardano e scrivono cose bellissime su di me che non penserei mai mi fanno capire questo.
Che sono qualcuno al di là della persona che cerco di essere. Sono un calciatore. Loro mi adorano come un calciatore e lo sono ancora. E posso insegnare qualcosa, posso trasmettere qualcosa di importante.
Così alla fine quando torno a casa mi riprometto di parlarne con Cris, so che non la prenderà bene ma siamo pronti a separarci, sappiamo che prima o poi succederà.


Ad ogni spinta i brividi aumentano, ad ogni spinta va sempre più a fondo e ad ogni affondo io perdo me stesso, mi lascio andare, mi sembra di navigare leggero nell'aria. Apro le braccia, mi inarco tutto e mi spingo io stesso verso di lui che chiamo gemendo.
Lo sento completamente in me e quei brividi caldi, elettrici, mi scuotono sin nel profondo. Mi fa toccare un piacere inaudito, indescrivibile.
Fino a che tocca quel punto che mi fa impazzire ed allora affondo le unghie sulle sue spalle, lo tiro a me, cerco la sua guancia, premo le labbra, lo mordo leggero e dico che lo amo mentre raggiungo l'orgasmo. Poche altre spinte ed è lui che viene.
Tutto lentamente si ridimensiona, i corpi si sciolgono, le pelli scivolano una sull'altra mentre ci abbandoniamo dopo questo immenso piacere.
Amore.
Amore assoluto.
So che sarà eterno, so che non potrà mai cessare. Ma si arriva ad un punto della propria vita dove pensi a cosa vuoi lasciare e a chi e capisci cosa devi fare.
I respiri ci mettono un po' a tornare, poi lo bacio e la sua lingua mi viene incontro, dolcemente. Si stende sulla schiena e mi tira su di sé, intrecciamo le dita e sospirando guardiamo avanti a noi, così comincio a raccontare la mia esperienza e quello che ho maturato.
- Sai Cris... andando in nazionale ora ho capito una cosa importante... una cosa a cui non riuscivo a pensare perchè qua al Real è diverso, è una situazione particolare. Il Real è come se non fosse la mia squadra ed io non fossi speciale ma uno dei tanti. Sono contento di esserci perchè ho incontrato te. Lo rifarei. Ma se parliamo di calcio, io sono stato qualcuno al Milan, ho amato il Milan, lo amo ancora. Mi ha dato quello che sono diventato, sono diventato ciò che sono là. E andando in nazionale ho capito che mi ero scordato di essere un calciatore... nel senso che... sai... fino ai trenta giochi per dimostrare il tuo talento, perchè ti piace, per fare carriera, per vincere. Ma dopo cambia qualcosa e sta succedendo ora. Ero là e c'erano tutti questi giovani talenti che mi guardavano adoranti, facevano le foto con me, le postavano nei loro profili dicendo che erano con la leggenda, che il sogno di giocare con me si realizzava... e mi guardavano in campo, mi seguivano, mi imitavano, pendevano da me, cercavano di apprendere quanto più potevano da quello che per loro era un grande giocatore. E così ho capito la mia responsabilità di giocatore che ha amato molto il calcio e che lo ama ancora. Adesso voglio giocare per trasmettere qualcosa di me che rimarrà e che sarà trasmessa un domani da questi ad altri. Però non lo voglio fare in un posto qualunque, voglio farlo in un posto come quello dove mi adoravano, dove per loro ero importante. Dove io mi sono espresso al meglio. Dove io sono stato un vero calciatore. Dove sono diventato Kakà. - Cris capisce e lo so perchè mi stringe la mano e mi bacia la testa.
- Cercherai di tornare già da Gennaio? - Non serve nemmeno dire dove, io sorrido perchè lo sapevo. Alzo la testa, mi metto a pancia in giù e lo guardo con il gomito appoggiato accanto a lui.
Ha gli occhi lucidi ma è fondamentalmente sereno e consapevole.
- Non te la prendi? Pensavo che volessi rimanere con me il più possibile... - E fa quel sorrisino maturo, divertito.
- Non ci lasciamo mica... - Ripete quello che gli ho detto io quest'estate, io ridacchio e gli pizzico il capezzolo, lui ricambia sul mio sedere e poi riprende serio, con un'aria che non saprei descrivere. È l'aria di uno che sa perchè ci ha pensato molto. - Ho sempre saputo che saresti tornato al tuo Milan ed è giusto così. Oltretutto non è giusto che io ti freni solo perchè ci amiamo. Ci ameremo lo stesso. Ho agito egoisticamente quest'estate vomitandoti addosso le mie paure, ma ero stato preso in contropiede. Ora ho potuto ponderare e maturare l'idea, adesso sono pronto. Tu ami quel posto. Per te dire calcio è dire Milan, è così e basta. -
Sospiro leggero con un enorme peso in meno, la sta prendendo davvero bene e non si sta sforzando di nascondermi il suo dolore. So che lo ha accettato, so che pensa che ho ragione.
- Sai, qua sono uno dei tanti, è là che se tornassi potrei avere lo stesso ritorno che ho avuto in nazionale. È là che potrei avere terreno fertile per lasciare quella parte di me. Il mio modo di amare e di vivere il calcio. Un modo in cui ci si impegna e si crede in sé stessi... beh, in effetti questo me l'hai dato tu... - A questo batte le palpebre sorpreso, preso in contropiede e mi guarda senza capire, io sorrido.
- Cosa? Io?! - Io lo bacio e strofino il naso contro il suo.
- Tu... - Dico poi sempre rimanendogli vicino, strofino i piedi sulle sue gambe, le sue mani mi carezzano la schiena e sono sensazione meravigliose. - Tu mi hai dato quel che mi mancava. Per questo dovevo venire qua, non solo per trovare il vero Riky, per amare la persona giusta, quella della mia vita. Ma perchè mi mancava qualcosa come calciatore. Quello che nelle difficoltà non si deprime e non vede tutto nero, ma che invece combatte e si rialza e ci crede e sa, sa che prima o poi il brutto finisce e viene il bello. Quello positivo, ottimista e che combatte. Tu mi hai dato questo. Tu mi hai reso un vero lottatore. Tu mi hai insegnato a non affondare più. E voglio insegnarlo agli altri. Voglio essere un punto di riferimento nei momenti difficili, voglio dare loro la serenità che serve quando le cose vanno male. Voglio insegnargli che serve impegno e dedizione. Anche se forse ci sarà uno solo che capirà questa cosa, ne sarà valsa la pena! - Cris mi ascolta e so che starebbe ore ad ascoltarmi. A questo punto mi bacia ed è dolce, combacia leggerissimo le labbra, le schiude e mi viene incontro con la lingua, io faccio altrettanto e le dita intrecciano i miei capelli che lui adora. La dolcezza in un bacio. Starei ore qua steso su di lui a baciarlo e basta ed è da 4 anni che ci baciamo perchè il primo è avvenuto a quella famosa premiazione di fine 2007.
Quando smettiamo mi prende il viso fra le mani, mi carezza con una delicatezza estrema e con occhi lucidi di chi si è emozionato a sentire le mie parole, mormora.
- Sarai un insegnante perfetto, tutti ti seguiranno! Sarai l'impronta migliore che il Milan abbia mai avuto! - Poi inghiotte perchè cerca di trovare le forze di dire il resto che l'ha emozionato. Alla fine ci riesce ma sento che sta per piangere. - Sono contento di averti dato una cosa tanto importante a calcio. Anche tu me ne hai data una importante... - Dice quindi.
- Ma tu non me l'hai data solo a calcio, tu me l'hai data nella vita, mi hai reso davvero una persona migliore... - Lo correggo. Lui sorride.
- Migliore di quanto eri già? Difficile! - Allora rido e lo bacio ancora. - Sai... - Riprende poi più calmo tornando a quel che voleva dire. - Tante volte ho pensato d'averti rovinato... d'averti tolto quel che eri, quella purezza, quell'innocenza. Ma poi ho capito che ti ho dato solo il vero te stesso. Oggi ti vedo felice e sereno e capisco che dopotutto non ho sbagliato. - Annuisco.
- Non devi mai pensarlo. -
- E tu mi hai reso una persona matura, mi hai fatto crescere. Se non sono più quell'egoista egocentrico di prima è per te. Se a calcio cerco di realizzare anche per gli altri e non solo per me stesso... se faccio più assist anno dopo anno... se non faccio più scandali, se non ho scatti, se non faccio piazzate, se i giornalisti non parlano più tanto male di me... se sono una persona notoriamente migliore, se mi sono calmato in ogni aspetto della mia vita... lo devo solo a te... perchè tu ogni volta mi tenevi una mano sulla testa e mi impedivi di fare le cose 'alla cristiano ronaldo'! - ascoltandolo realizzo che ha ragione. Siamo cambiati, ci siamo calmati, siamo maturati, siamo diventati più coraggiosi. Ognuno è diventato l'uomo che prima non era. Ed è merito di questa nostra unione. Non rinnegherò mai nulla.
- Darò a qualcuno una parte di te e tu darai una parte di me. -
- Quella che fa le cose seriamente, con solenne impegno, con la testa sulle spalle. - E' vero. Lui si è sempre allenato molto, ma aveva un che d'egoistico come modo di fare a calcio, non saprei dire.
Ora lo vedo davvero come un calciatore serio, non so spiegarlo meglio. Ha raggiunto quella maturità che prima non aveva.
Torniamo a baciarci.
- Sono contento di questa tua scelta, davvero, perchè lo fai per un bel motivo e non perchè qua stai male, perchè vuoi scappare e chiudere con questa brutta storia. - Sapevo che era un'altra delle cose che macinava.
- Sarei disposto a rimanere ad ogni costo, come ho fatto fino ad ora. Non scapperei mai. È solo che ho una cosa da fare prima di finire col calcio. Ed è importante... - Annuisce. Un altro bacio.
- Andrà tutto bene. Forse non ora, forse quest'estate, ma vedrai che ce la farai. Vedrai che andrà tutto bene. Ce la farai a coronare il tuo sogno. E ce la faremo anche noi. - Annuisco io e mi accoccolo su di lui.
- Lo so. -

Ma ne ho la conferma nelle vacanze, durante le quali siamo separati ma va tutto benissimo.
Ci organizziamo per parlarci con skype nei momenti in cui siamo soli e cominciamo con le cose erotiche virtuali. All'inizio sono strane, ma lui non può resistere qualche giorno senza farle.
Poi ci sentiamo tre volte al giorno se non più, siamo sempre al telefono. E ci spediamo ogni foto, ogni cavolata che ci passa sotto mano.
Vedo una cosa bella? La fotografo e gliela mano e lui commenta. Quando non siamo al telefono o per skype, siamo per sms.
Per cui funziona molto bene anche a distanza e non è pesante.
Lo capisco in questo lasso di tempo.
Poi rivederci è stupendo.
Fare l'amore sul serio di persona, toccarci, le mani affamate dei nostri corpi, le bocche che si divorano e prendono ogni sapore, ogni centimetro.
Prenderci, darci, possederci, morire dal desiderio. Una tale voglia non la provavamo da molto. Era diverso prima, dopo questi giorni separati rivedersi è sconvolgente.
Io lo realizzo subito ma non glielo dico, a lui ci vuole un po' e in campo, ad allenamento, la prima cosa che fa mentre corriamo e venirmi dietro, mi batte sul braccio e con un sorriso che io definisco da monello, dice tutto entusiasta:
- Hai visto che ce l'abbiamo fatta benissimo? - Io sorrido ed annuisco e lui rincara la dose, caso mai non avessi capito cosa intendeva. - Scopare dopo del tempo che non ci si vede è qualcosa di incredibile, lo penso ogni volta che in estate ci separiamo, ma ora è stato davvero incredibile! -
Continua a parlare di quanto sia stato bello fare l'amore così ed io scuoto la testa continuando mio malgrado ad ascoltarlo.
Che tipo. Siamo in mezzo ad altra gente, giochiamo a calcio e lui che fa?
Mi parla di quanto è stato bello fare l'amore dopo una settimana di lontananza!
Quanto è scemo.
È che non vuole che mi freni dall'andarmene. Lo so bene che è così.
Mi vuole dare la piena libertà su tutto.
Sospiro.
Alla fine è la cosa migliore, se dovessi rimanere e stare in panchina sarebbe brutto, non lo posso negare.
Quando alzo lo sguardo su Mourinho lo trovo che fissa torvo nella nostra direzione perchè osiamo essere tanto felici e dietro di lui c'è Karim che fissa male lui e dire 'male' è un eufemismo! Credo che se lo morde gli trasmette la malaria!
Mai visto Karim con un'espressione simile.
Forse è meglio parlargli...

Sto per farlo dopo la sessione di allenamento, quando vengo fermato da Mourinho.
Mi sorprende che voglia farlo, per cui rimango basito. Non so cosa aspettarmi, non mi aspetto nulla. Non sono un illuso, però non pensavo potesse arrivare a tanto.
Le sue parole sferzanti e velenose mi raggiungono come una doccia fredda.
- Giusto per amore di chiarezza... se sei indeciso sull'andare o sul restare, penso che l'ago della bilancia lo possa far pesare il fatto che se resti non intendo usarti come titolare. Se resti avrai solo le partite di serie Z, quelle facili o quelle che comunque anche se vengono perse non conta. Per cui se pensi di restare per qualche speranza beh... non sprecare l'occasione di andare dove vuoi e giocare quanto vuoi! - Per lui questo è un atto di beneficenza, si sente magnanimo a dirmi questa cosa. Mi rivela un segreto che non potrebbe dirmi.
Ma che segreto!
Io lo sapevo ma ci speravo un po'.
È una doccia fredda perchè ero concentrato su altro, sulle cose positive, sui miei obiettivi e lui arriva e mi ricorda quanto avrei da lottare qua con lui.
Non è la lotta che mi spaventa, Cris mi ha insegnato come si fa.
È Cris stesso che mi spaventa.
Lo guardo mentre spia dallo spogliatoio e so che ha sentito. La sua espressione è la più furiosa che abbia mai visto.
Ho paura che Cris non resista altri mesi a vedermi trattare male da lui... temo che... temo che prima o poi esploda. Temo che quell'orologio ora sia in dirittura d'arrivo e che presto esploda.
Dovrei cercare di preservarlo, ma se non riesco ad andare via ora al Milan e devo rimanere e mi vedrà messo fra gli scarti... beh, lì la cosa potrebbe diventare grave per Cris e per Mourinho stesso. Che ne so io che non gli parte pure un calcio nei denti?
Non è che sto scherzando per sdrammatizzare.
Il livello di Cris è ormai al massimo, il suo limite è lì e si vede.
Sono tutti che lo guardano sempre quando c'è il mister nei paraggi, quando gli parla, quando fa qualcosa.
E sono tutti pronti ad intervenire e portarlo via... ma solo io so che quando lui esploderà nessuno potrà fermarlo e so anche che avrà delle conseguenze.
Improvvisamente realizzo che probabilmente non è nemmeno nelle mie forze fermarlo... e forse non dovrei proprio.
Forse dovrei lasciare che ognuno raccolga quello che ha seminato.
Penso che dovrei proprio.
Ognuno combatte le proprie lotte, io sto facendo la mia con lui. Forse è ora che lui faccia la sua con Cris.
Sospiro.
Che Dio lo assista.


Cris non ne parla, non dice niente quando rientro, né quando siamo a casa.
Io so che ha sentito e so che rimugina, so quanto sta cercando di distrarsi e non pensarci, so quanto lo irrita. Lo conosco. È una sensazione ossessiva, comincia a pensare a quello che lo urta in tutte le salse, in tutti i modi e solo quando tira fuori tutto poi sta bene.
Il problema qua è che lui sta trattenendo da fine agosto, quando è scoppiato tutto quanto. Lui, in realtà trattiene da ben 4 mesi completi e stiamo arrivando al quinto.
Non resisterà tutto l'anno!
Il calciomercato inizia e cerco di dare una spinta personalmente alla mia partenza andando a Milano con la scusa ufficiale di vedere il mio amico Robinho.
Roby sa che c'è altro dietro, perchè io e lui parliamo così tanto al telefono che non ci serve di vederci, ma mi sono proprio preso due giorni di permesso per andare a Milano.
Ovviamente ho incontrato Galliani ed ovviamente ho parlato anche con mio padre, ho detto ad entrambi se questa volta ce la possiamo fare, che sono disposto a fare sacrifici se serve, non importa la modalità ma per me è urgente che io vada via dal Real.
Dico chiaro a mio padre che non intendo andare in altri posto che qua e se non è possibile, resto al Real.
Poi a cena con Roby parliamo bene di questo mio progetto, gli spiego che in nazionale ho capito che vorrei fare ancora almeno un anno o due al Milan per lasciare la mia impronta a calcio, dare un'ultima cosa importante alla squadra che per me ha contato tanto.
Ma lui mi conosce molto bene ed è sorprendente il modo in cui noi siamo tanto legati, perchè a parte che in nazionale non abbiamo mai giocato in club insieme.
- Ovviamente non c'entra niente la guerra con Mourinho, no? - E' ironico, sa che è così.
Sospiro e sorrido insieme colpevole.
- Non è tanto per me. Io e lui non ci parliamo, di fatto. Non litighiamo, non c'è un vero contatto durante il quale mi traumatizza. Però continua a non considerarmi un giocatore, solo un riservista. Mi ha fatto giocare le partite che considerava facili o di serie Z... sia in Liga che in Champions. Avendo avuto un girone facile, dopo essersi assicurato i punti ha lasciato da parte le altre partite rimanenti e lì mi ha fatto giocare. Tutte quelle in cui ho giocato sono andato bene, non abbiamo mai perso. Hanno anzi faticato quando io non giocavo. Questo non significa che io sia essenziale, però ho sempre dato un contributo importante. Al contrario, e su questo Cris preme tanto, in Liga non mi ha mai messo. Ed è lì che abbiamo perso molti colpi. Spesso perso, spesso pareggiato. Il Barcellona ormai è molto più in alto di noi ed il divario sta diventando incolmabile. Per cui capisci che il collegamento viene spontaneo... se in Champions mi fai giocare ed andiamo benissimo in tutte le partite essendo addirittura prime nel nostro girone ed in Liga non gioco e perdiamo un sacco di punti... allora forse bisognerebbe aprire gli occhi ed essere onesti... io sono un giocatore più importante di quello che lui è disposto ad ammettere! -
Mi sento molto presuntuoso, ma dovevo parlarne con qualcuno e Roby è l'unico. Iker e Cris sono troppo suscettibile, oltretutto sono loro stessi che fanno questi discorsi per primi, per cui non potrei farli io a loro. Però è vero, è così. Ed è impossibile non notarlo.
Roby ascolta con attenzione, poi risponde infervorato battendo le dita sul tavolo:
- Allora devi rimanere fino alla fine e guardarlo dritto negli occhi a fine stagione quando avrà sputtanato tutto! Perchè se continua così sputtanerà anche la Champions! Adesso arriveranno le partite serie e lui non ti farà giocare, rischierete di uscire ad ogni giro con questa sua politica! Sputtanerà tutto e tu sarai lì, alla fine, a sottolineare il suo più grande errore. Considerarti finito quando invece non lo eri! -
A questo ridacchio ricordando cosa dice Cris.
- Cris dice che il suo più grande errore è essere idiota! - Roby si mette a ridere e rincara la dose.
- Quello è scontato, la sua stupidità è congenita! Non ci si può fare nulla! -
- Dai, se ci sentono sai che cosa scoppia? - Ho sempre quella di stare attento a quel che diciamo e facciamo.
Poi decidiamo di fare una foto insieme per dare conferma al mondo che sono qua a Milano, Roby dice che è una spinta, se i media parlano di me al Milan allora le cose si muovono più in fretta. Comunque prima mi avevano visto e filmato, per cui ne avrebbero parlato comunque.
Sono felice di essere venuto.
- E tu? So che stai vedendo di andare via... - Roby a questo punto alza le spalle e appoggia la schiena alla sedia con aria che la sa lungua.
- Sì... beh... ma non sapevo che o adesso o a fine stagione torni al Milan... vorrei provare a fare una stagione col mio fratello bianco! - A questo rido perchè io ho appena postato la foto su instagram scrivendo 'cena col mio fratello nero'. L'idea di fare un anno di calcio con lui è fantastico. Lui è in calo ma rimane sempre mio fratello, per me. Lo adoro e sarebbe troppo bello stare nello stesso club almeno un anno!
- Vediamo se ce la facciamo! -
- E con Cris? - Chiede ovviamente.
Alzo le spalle con molta sicurezza.
- Andrà tutto bene. È da molto che ci stiamo abituando all'idea della relazione a distanza. Quest'estate è andata piuttosto bene, questo inverno, sotto natale, è andata alla grande. Sappiamo che ci riusciremo. Sarà diverso da ora che viviamo praticamente insieme, ma sarà fattibile. Il sentimento è molto forte e sicuro, incrollabile! Siamo solidi! - Sono molto sicuro e non lo dico per convincermene. So che è così e basta.
Roby fa un sorrisino contento per noi. Poi aggiunge.
- Le relazioni a distanza non sono un dramma... - So che lui ci sta provando con Thiago, all'inizio erano dubbiosi entrambi, ma ovviamente provandoci è diverso, ti rendi conto che puoi farlo. Se non lo fai è perchè non vuoi, tiri fuori la scusa della lontananza, ma è appunto solo una scusa.
- Se uno vuole fa tutto. Tira fuori scuse per giustificare dei fallimenti, ma la verità è che se vuoi lo fai. Stai con uno e per vederlo serve un aereo? Lo prendi! - Inarca le sopracciglia concorde alle mie parole.
- Ci sono tante di quelle coppie che vivono sotto le stesso tetto e sono estranee, non si amano, si odiano molto spesso... come vedi la vicinanza è solo una stronzata! Certo aiuta, ma non è quello che fa funzionare o meno un rapporto! - Scuoto la testa.
- Assolutamente no! Guarda me e Carol... sembriamo anche una coppia affiatata. Se vuoi sembrare una cosa, ci riesci. Sai come fare. Però qual è la verità? Iker e David sono stati un grande esempio. Dieci ore di volo per vedersi, ma stanno ancora insieme. - Roby sa bene la storia ed annuisce.
- Certo, ma la MLS, il campionato dove giocava David dopo Madrid, è diverso, giocano in estate ed in inverno sono liberi, oltretutto gli impegni calcistici sono molto meno pressanti, non ci sono paragoni a quelli di qua. Per questo quando i giocatori devono finire la carriera, vanno là. Perchè è fattibile! È facile! Non ti impegnano! -
Questo mi fa pensare che dopotutto la scelta di David non è stata così assurda... certo, poi è venuto al Milan in prestito per avvicinarsi a Iker, ma l'ha fatto anche per mantenere un buon livello calcistico perchè altrimenti avrebbe perso la forma. Dopotutto ok, sono 10 ore di volo, ma il tempo ce l'hai, ti devi solo organizzare bene. Ed in inverno puoi venire qua e vedere il tuo ragazzo senza problemi!
Ci penso un po' fino a che poi parliamo di noi insieme in squadra e ci mettiamo a ridere. Per una sera non ci penso, sono rilassato e sereno ed è quasi un sogno.
Ovviamente Cris mi scrive ogni secondo ed ogni secondo io gli rispondo, poi appena finiamo lo chiamo subito mentre vado in aeroporto a prendere il jet.
Gli dico cosa ci siamo detti io e Roby e come è andata la serata e stiamo al telefono un'ora e passa mentre facciamo le nostre varie cose per conto nostro.
Per un momento ho un affaccio di come sarà quando non saremo nella stessa città.
Sarà bello comunque.
Sarà diverso, ma sarà lo stesso bello. Fattibile, insomma.
Anche se non è fisicamente qua come faccio a non sentirlo vicino lo stesso?
Lo sento così tanto, per telefono od sms, che è impossibile sentirlo distante.

Abbracciarlo è un'altra cosa. Mi tuffo fra le sue braccia come se mi avesse tolto l'ossigeno e sento che fa la stessa cosa, è elettrizzante da morire abbracciarlo e sentire una sensazione simile.
Mi rendo conto che ci sono ancora molte cose da concepire fra noi, che il nostro è un rapporto in continua evoluzione e che scopriamo mese dopo mese cose diverse, cose stupende, cose da vivere assolutamente.
Questo senso di possesso non l'avevo mai sentito prima di ora che vivo ogni separazione come prova di quando lo saremo davvero.
E penso... penso a quando non vivremo davvero insieme. Quando faremo i salti mortali per vederci. Quando lo faremo sentirò queste sensazioni moltiplicate... questo sentirsi suo fino a questo livello. Questo pensarlo così tanto, sentirlo ogni istante, condividere tutto e sciogliersi nel vedersi, amare la sua voce, morire nel suo tocco.
Cose nuove, cose diverse, cose degne di essere vissute.
Tutto, sempre, lo è.
Ci stiamo abituando entrambi all'idea, sappiamo sempre più che potremo farcela. Sarà triste all'inizio, ma sappiamo che potremo farcela.

Quando arriva quel momento penso onestamente che a questo punto sia impossibile per me evitarlo.
È nell'aria e lo sento prima che arrivi, perchè io sento sempre Cris e so quello che gli succede dentro.
Per cui siamo qua, siamo tutti qua pronti al famoso scoppio e come di consueto ci chiediamo se questa sarà la volta buona. Ma oggi c'è qualcosa di diverso.
Cris è davvero al limite.
È stato una corda di violino per tutti questi giorni ed ora eccolo qua.
La corda si spezza.”

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E' vero che...

La convocazione di Riky in nazionale va benissimo, tutti i suoi compagni sono per lo più giovani che lo idolatravano e fanno di continuo foto con lui pubblicandole con scritte come 'leggenda' e 'sogno'. Lì Riky ritrova la gioia del calcio, l'essere un calciatore. Quando i due tornano dalla pausa natalizia, si ritrovano in allenamento e non si staccano più, ma sono entrambi sereni e sorridenti, come se avessero deciso ed accettato entrambi. A gennaio, nella finestra di mercato invernale, riprova la trattativa col Milan, infatti va a Milano con la scusa di andare a trovare Robinho, fanno anche una foto insieme e la pubblicano, Riky scrive 'il mio fratello nero'. Insomma, Riky ci prova seriamente questa volta. Ma non c'è vero e Cris di volta in volta è sempre più teso e nervoso. Le partite vanno come le descrive Riky, in Champions Riky ha giocato dopo che si sono assicurati il passaggio ed hanno fatto benissimo, tutte le partite che lui ha giocato non le hanno comunque mai perse e questa è statistica. Andavano benissimo anche in Coppa del Re, dove Riky giocava sempre. In Liga invece che non giocava hanno cominciato a perdere punti su punti.