CAPITOLO
XIV:
UN
RITORNO INATTESO
“E'
stato triste lasciare Luis ma del resto era inevitabile che tornasse
in Brasile, non ce la faceva più, ormai le sue ginocchia anche se
guariscono ne ha subite troppe e l'età ormai non è più quella di
prima. Oltretutto non riesce a dimagrire.
Sono
cose tristi.
Va
verso la fine della sua carriera.
Io
lo adoro, mi trovo benissimo con lui, abbiamo giocato molto in
nazionale, è diventato un po' il mio fratello maggiore mentre Roby
quello minore.
Sospiro.
È sempre triste salutare un amico, lui va in Brasile, non sparisce
dalla faccia della Terra, lo sentirò e lo vedrò ancora ma è triste
perchè se il fisico avesse retto avrebbe potuto giocare con noi
ancora ad alti livelli.
Va
per recuperare un po' ma lo vedo male, depresso, abbattuto, sta
prendendo questa cosa nel verso sbagliato, lo vedo spesso mangiare
compulsivamente e a parte che tradisce a destra e sinistra sua moglie
e semina in giro, se non vede di sé, del proprio umore, della
propria linea, non tornerà mai. Poteva avere ancora degli anni da
giocare.
Se
il fisico non regge non regge. C'è poco da fare.
Sospiro
malinconico e per distrarmi giro canale, le mie vacanze sono già
finite, a momenti c'è il ritiro e si ricomincia. Passare il tempo
con mio figlio è stato terapeutico, sono riuscito a dimenticarmi di
tutto.
Ho
messo da parte Cris. Ogni volta che mi veniva da pensarci prendevo su
Luca. Con Carol va bene, sto molto tempo con loro, mi rasserenano.
Lei ha il dono di rilassarmi, penso che l'ho sposata per questo alla
fine. Non posso dire che la desiderassi al punto da non poter
aspettare ancora qualche anno, non è stato per questo. Era che avevo
bisogno di conferme per me stesso.
Di
portare la mia strada in una direzione precisa e giusta.
Ho
avuto fretta ed ora la pago, però riesco a stare bene con lei lo
stesso, sono fiero di non esserci veramente ricaduto con Cris, basta
gli stia lontano quanto posso e tutto andrà bene.
Non
abbiamo ripreso a fare l'amore io e Carol, forse le cose vanno bene
per questo, non so.
Devo
ricominciare o mi chiederà cosa c'è che non va e non le so mentire.
Lo
stomaco si contrae al pensiero e prendo in braccio Luca che si stava
succhiando il pollice beato e tranquillo, me lo coccolo un po' e la
pace mi torna.
Questo
bambino è al cosa migliore che potesse capitarmi, devo pensare solo
a lui e basta.
È
un piccolo angelo che non soffrirà mai, non lo permetterò. Farò
sempre tutto il necessario per impedire che soffra.
Mentre
mi concentro su di lui e sulla sua perfezione assoluta, la voce dalla
televisione parla di calcio mercato.
Dopo
aver parlato dell'addio al Milan di un Ronaldo parla di un altro.
Le
voci lo mettono vicino a molte squadre di calcio che ovviamente lo
vogliono, è stato il migliore di quest'anno e sono certo che vincerà
lui il Pallone D'Oro questa volta.
In
molti lo vogliono più vicino al Real Madrid che ad altre. Che colpo
sarebbe. Per un momento me lo immagino con la maglia bianca. Sì, ha
il carattere da Madrid, lui!
Sorrido
all'idea e bacio mio figlio.
In
un modo o nell'altro resto sempre su di lui.
Dopo
Ronaldo si parla di un altro che mi riguarda, uno a cui mi ero
sforzato di non pensare per due anni e che ho incontrato a sorpresa
mesi fa.
-
Andriy Shevchenko sembra voglia fortemente tornare a casa. - E'
questo l'esordio della notizia e per poco non mi cade il bambino, lo
metto giù nel box e porto la mia totale attenzione alla televisione.
Sto
quasi male.
-
Fino ad ora c'erano state solo speculazioni in merito, dopo la finale
di Champions dove il campione dell'Est non è nemmeno andato a
ritirare il premio per i secondi classificati, è apparso evidente il
suo malcontento, un malcontento che è durato tutti e due gli anni al
Chelsea. Si è parlato molto del suo pessimo rapporto con il Coach
precedente, José Mourinho. Si pensava che andato via lui potesse
trovare la serenità in campo ma così non è stato, lentamente il Re
si è spento. A questo punto l'unica soluzione per lui è andare
altrove nella speranza che cambiare aria lo aiuti. Ricordiamo che
Shevchenko è andato via dal Milan sotto misteriose motivazioni mai
espresse. La società ha insistito nel dire che è stato lui a
chiedere di partire, si è azzardata l'ipotesi che fosse stata la
moglie dell'ucraino a voler andare a Londra, lui ha sempre negato che
fosse stata lei ma le indiscrezioni confermerebbero comunque la
volontà della moglie di crescere il figlio nato da poco proprio a
Londra. Però non è mai stata confermata la reale motivazione. Ora,
a distanza di due anni, si può dare per certa solo una cosa.
Qualunque sia stato il vero motivo, non se ne voleva davvero andare o
non sarebbe stato così spento in una squadra tanto prestigiosa con
fior di campioni ma soprattutto ora non starebbe chiedendo un ritorno
in rossonero. -
Il
giornalista continua a parlare di lui e di quello che ha fatto -o non
ha fatto- al Chelsea. Ha avuto molti scontro con Mourinho nonostante
l'allenatore avesse inizialmente detto che Andriy l'avesse fortemente
voluto lui. È stato lui ad insistere per lungo tempo con il
presidente affinchè glielo portasse fra le sue fila. Per cui c'è un
gran stupore per questa mancanza di rapporto fra i due.
Sorrido.
Conosco
Andriy e conosco un po' la fama di quel Mourinho.
Sono
incompatibili.
Andriy
sta al suo posto e non manca mai di rispetto, è anche uno piuttosto
freddo e scostante, non si apre mai, è molto chiuso ma se gli pesti
un piede ti dice in faccia cosa pensa. Sicuramente Mourinho voleva
che si aprisse, che gli confidasse i suoi problemi, perchè era così
depresso... Mourinho è uno che si intromette molto nella vita dei
suoi giocatori perchè così instaura dei buoni rapporti di fiducia.
Questo
è quello che si dice.
Andriy
non voleva saperne di dirgli cosa avesse -cosa che ignoro pure io,
penso che semplicemente non volesse andare via dal Milan anche se ha
detto che ha dovuto farlo per risolvere una questione importante.
Mah!- e Mourinho l'ha messo nel suo libro nero. È un problema se
finisci nel suo libro nero perchè è finita proprio.
Mi
spiace.
Sospiro.
Ora
però è andato via da dei mesi, Andriy poteva provare a
risollevarsi. Voglio dire. Gli manchiamo, magari, però prima o poi
instauri dei nuovi rapporti d'amicizia nella squadra nuova. Ok, per
lui è difficile, è così chiuso e scostante... forse non ci è
riuscito.
Del
resto se tornasse sarei felicissimo.
Dopo
che l'ho rivisto a Mosca ho capito che era confusione adolescenziale
la mia, ero un ragazzino innamorato dell'idea che mi trasmetteva lui,
così forte e misterioso... in realtà non sapevo molto di lui e
comunque era presto per amare. Ero innamorato dell'idea dell'amore.
Mi
piace molto, parlo benissimo con lui e lui si apre con me anche se
non mi dice mai tutto. Se tornasse sarei contento, troverei quel
rapporto d'amicizia che mi manca. Sono legatissimo a tutti, sono il
fratellino di ognuno, non mi lamento, però... però mi è mancato
lui come punto di riferimento. Ecco cos'era.
Se
tornasse sarei felice e lui sarebbe sereno, finalmente, cosa che mi
piacerebbe davvero molto.
Vedi,
se si fosse trattato di Cris sarei in crisi.
Decido
di mettere la testa a posto ed impegnarmi con mia moglie e viene in
squadra il mio ex, o comunque quello che desidero tanto? Sarebbe una
tragedia, non saprei cosa fare, andrei in crisi! Mi conosco!
All'idea
che torni Andriy sono contento e rilassato. Lo vedo per quel che è.
Il mio punto di riferimento, la mia guida, un grande amico, una
persona importantissima. Credevo di esserne innamorato ma cosa potevo
sapere dell'amore?
Certo
con lui mi sono reso inconsciamente conto di essere attratto dagli
uomini ma ne ho preso vera coscienza con Cris. Comunque mi ha
stimolato delle cose incredibili, Andriy è stato senz'altro il
primo, non ci piove.
E'
incredibile il modo in cui lentamente sia riuscito ad accettare
questa mia condizione. Il fatto però che l'accetti non significa che
la possa vivere.
Però
posso affrontare le cose meglio se so come stanno davvero...
L'idea
che Andriy torni mi piace proprio.
Quando
firma ed è ufficiale il ritiro è già cominciato coi ragazzi,
accoglierlo e rivederlo mi fa uno strano effetto, è un tuffo al
cuore pazzesco.
Mi
lascio andare ai ricordi, pendevo da lui, lo guardavo, l'ammiravo,
volevo stare sempre con lui, ero felice quando mi cercava per
abbracciarmi dopo i goal, vivevo per quegli istanti.
Quante
avvisaglie ho avuto?
Dovevo
rendermene conto ed evitare di sposarmi.
Ormai
però le cose sono così e le devo accettare.
Ho
sbagliato, vivrò con questo peso nel cuore.
Ha
un sorriso mai visto in due anni, è proprio felice di essere qua ed
io lo sono per lui. Non voleva andarsene, ora mi dirà perchè se ne
è andato o non gli parlo più!
Non
può continuare così!
È
strano vederlo tornare con la divisa rossonera ed un gran sorriso,
eppure dietro a quel suo sorriso sorprendente trovo della malinconia.
Non sarà più felice come un tempo.
I
suoi capelli lunghi e biondi gli incorniciano un viso che non è per
niente invecchiato, lo guardavo dopo la finale di Champions. È
identico a due anni fa, sempre lui.
Lo
trovo bello.
Gli
occhi da tigre sono sereni, un tempo tendevano sempre un po'
all'aggressivo anche se poi non se la prendeva mai. Si tratteneva
molto.
Di
sera ci lasciano in camera insieme, non avevo quasi dubbi. La cosa
dovrebbe allarmarmi ma alla fine mi fa piacere. Sono tutti segnali
che non ignoro. Non sono attratto da lui, per lo meno non lo sono più
di quanto mi capita di esserlo per un bel ragazzo.
Ormai
li guardo, mi faccio auto analisi, mi chiedo se mi piacciono, se ci
starei e trovo sempre che per qualcuno assolutamente no ed altri sì.
Lui
è fra questi.
Ha
un fisico perfetto ma non eccessivo, un bel viso dai lineamenti
affilati ed ha un'aura intorno a sé di mistero e fascino.
Lo
zar. Il re dell'est.
Il
mio Andriy. È sempre stato il mio Andriy.
Per
tutta la giornata siamo stati insieme agli altri, mai soli veramente,
però comunque a mangiare allo stesso tavolo o negli stessi gruppi.
Ora
la camera ci isola dal resto del mondo e mi pare di tornare indietro
a quel tempo. Un tempo in cui stavamo in camera insieme e gli ormoni
mi partivano a mille. Lo fissavo ossessivo, saltavo quando mi
sfiorava.
Come
ho fatto a non notare tutte queste cose?
Ora
si spoglia per cambiarsi, io l'osservo, sta proprio bene. Ma non
sussulto, il cuore è tranquillo.
Penso
che sia questo che significa crescere e maturare. Se fosse stato
amore ora starei morendo ed invece no. Non era amore. Era
un'infatuazione.
Una
volta stesi nel letto coi pigiami estivi, stiamo con la luce esterna
che illumina appena l'interno quasi del tutto buio.
Ci
osserviamo nei rispettivi letti, uno verso l'altro.
-
Era questa la sorpresa? - Non siamo riusciti a parlare.
Lui
sorride.
-
Sì... mi sono detto 'o me ne vado da là o torno a casa', in ogni
caso dovevo chiudere. - Finalmente mi parla. Ne approfitto, mi tiro
su a sedere con la schiena sulla spalliera, anche lui si tira su e mi
guarda. Allora parlare è facilissimo, è anche notte. Forse ci
aiuta.
-
Sono contento che sei tornato. Quando te ne sei andato è stato
traumatico. - Non mi vergogno di nasconderlo. Io sono convinto che
lui abbia qualcosa da dirmi, anzi... molte cose... però va stimolato
un po'. Vuole raccontarmele però è restio. Vorrei sedermi nel letto
con lui ma ho un po' paura, non so di cosa. Con lui sono sempre molto
tranquillo, mi rilassa, però stasera c'è un'atmosfera strana. È
come mi guarda.
-
Anche io. È stata dura per me... - Accenna a qualcosa che ancora non
osa dire. Sospiro e mi alzo per andare a sedermi con lui, si fa in
parte per farmi stare, mi siedo e lui è con le spalle sulla
spalliera quindi ci guardiamo a tu per tu, vicini finalmente. La
scarsa luce ci permette di guardarci lo stesso.
-
Perchè te ne sei andato, Andriy? Me lo vuoi dire? - Parlo piano,
sono intimo, istigo alla confidenza. Cerco di essere dolce per non
ritrarlo ed alla fine dopo un po' che mi osserva indeciso abbassa lo
sguardo. È la prima volta che lo fa, non lo abbassa mai. Glielo alzo
con un dito sul mento, lui trattiene un attimo il fiato.
-
Andriy, cosa ti è successo? - C'è qualcosa di grande dietro tutto
questo.
Ho
sempre desiderato parlargliene ed ora possiamo. Visto che si perde
nel mio sguardo riprendo portando le mie supposizioni.
-
E' stata Kristen ad insistere per andare a Londra per Jordan? -
Andriy contrae la fronte come fosse stato morso da una zanzara!
-
Cosa dici? - Ha l'istinto di alzare la voce e seccarsi ed io alzo le
mani fra di noi in segno di scuse e mi ritraggo, questo sguardo non
l'ha mai perso. Quello di chi attacca.
-
Scusa ma si dice questo. Che sia stata lei... tu non hai mai detto il
vero motivo, solo che non era così... -
-
E non è sufficiente per credermi? - Risponde astioso. Ok, l'ho fatto
arrabbiare. Il cuore batte impazzito, mi angoscia l'idea di litigare
con lui per la prima volta. Mi alzo istintivamente e faccio per
tornare nel mio letto ma lui mi prende il polso e mi ferma, così
resto in piedi in silenzio, gli do le spalle, guardo in basso,
trattengo il fiato ed aspetto.
Sono
fortemente convinto di non provare niente per lui ma so che come uomo
mi piace, è stato il primo a piacermi e mi piacerà sempre. Se mi
baciasse non penso che lo respingerei ma non è la stessa cosa folle
che mi capita con Cris. Penso che anche con Cris sia solo attrazione
e niente altro, però è fortissima, mi fa fare sempre cose che non
vorrei. Con Andriy penso di riuscire a gestirla, dopotutto.
Mette
giù i piedi, mi prende anche l'altro polso e mi tira verso di sé
con decisione, non mi volta, mi lascia così ed appoggia la fronte
sulla mia schiena, la zona lombare. È una situazione così strana.
Vuoi vedere che mi ricambiava?
Non
ho mai osato sperarlo...
-
Scusa, non volevo essere brusco. Non è stata lei anzi... lei è
davvero l'unica che mi aiuta. - Gli lascio del tempo, poi piano
continuo.
-
Allora cosa è stato? - Il cuore mi batte fortissimo.
-
Sai perchè sono tornato? - Cambia argomento ed io aspetto che mi
lasci andare.
-
No... - Non lo forzo su nulla.
-
Ho visto che hai capito i tuoi istinti, le tue tendenze... - Mi mordo
il labbro e chiudo gli occhi. È proprio questo allora. Dio, è
ironia questa. Non ci posso credere!
-
Andriy, avrei fatto qualunque cosa per te in quel periodo... - Dico
già sapendo il resto. La mia voce è un sussurro, mi sto spezzando.
Devo restare calmo ma ho l'apocalisse in corso.
È
tutto così strano, sono confuso.
Stringe
i miei polsi, è emozionato.
-
Lo so. Ma io ero convinto fosse sbagliato perchè eri un ragazzino
puro innamorato di Dio e volevo restassi così. Ti saresti pentito
perchè la tua fede è autentica. Mi avresti odiato per averti
allontanato dal tuo Dio. - Quanto ci ha pensato?
-
Ti sei sposato. -
-
Kris era incinta, abbiamo deciso di dare al nostro bambino una
famiglia stabile. E poi lei era bellissima e brillante, mi capiva,
stavo bene con lei ed anche ora è così. È l'unica donna con cui
potrei stare. Sai... lei mi lascia i miei spazi e c'è quando ho
bisogno di un po' di calore... e me lo dà senza chiedermi nulla.
Forse è un rapporto diverso da quello degli altri ma per me funziona
per questo. - Che parli di lei così mi dà fastidio. Se è tanto
bello perchè mi sembra che ci sia qualcosa che non va? Contraggo le
spalle e lui lo sente. Alza la fronte dalla mia schiena, i suoi occhi
addosso.
-
Allora cosa c'è che non va? - Chiedo con un tono piatto. Mi sento un
estraneo a me stesso.
Comincia
a massaggiarmi i polsi, le sue mani salgono e scendono sugli
avambracci ed i brividi cominciano ad attraversarmi.
È
un ragazzo. Stringo gli occhi e ripenso a quanto ho desiderato che lo
facesse a quell'epoca. Non lo sapevo ma era questo che volevo, questo
che aspettavo da lui. E Cris... Cris poi l'ha fatto. Dio, come mi fa
sentire...
-
E' che... ti desideravo... ti desideravo molto... e sapevo che anche
tu mi desideravi ma eri troppo pulito. Non volevo rovinarti. Ho
cercato a lungo di trattenermi e quando stavo per cedere ho deciso di
andarmene. Prima di fare qualcosa di irreparabile. -
Silenzio.
Una notte mi torna alla mente, una delle ultime.
-
Ricordo quella notte... - Mormoro piano.
Mi
prende per i fianchi, i pollici massaggiano circolarmente sulla mia
schiena, sempre la parte bassa, quasi sul sedere. Infila le mani
sotto la maglietta, la pelle va a fuoco, sussulto.
-
Ti ho quasi baciato. Se l'avessi fatto ti avrei preso. Preso
definitivamente. - Le labbra su di me, proprio lì sotto la maglietta
alzata. Sulla mia pelle che ormai è un brivido continuo.
Lo
desidero ma non ne sono innamorato. C'è differenza. Però se mi
avesse preso, se ci fossimo messi insieme penso che le cose sarebbero
diverse. L'avrei amato.
Chiudo
gli occhi e porto indietro la testa trattenendo un sospiro, mi mordo
il labbro e faccio per togliermi la maglia ma è meglio restare
paralizzati.
-
Ti desidero ancora. Quando ho saputo che ora ti eri aperto, avevi
capito chi sei, avevi ceduto, ho capito che c'erano delle possibilità
e non ho saputo resistere... perchè vederti e provare le stesse cose
d'allora e sapere che ora ti eri guardato in faccia... mi ha
riacceso, sai... mi ha ridato forza e speranza. Forse dopotutto posso
prendermi ciò che desidero. Forse ho sbagliato ad oppormi, forse ci
dovevo provare, forse era giusto... - Le sue labbra, parla su di me e
mi abbassa l'elastico dei pantaloni, sto male, sto malissimo. Non
voglio ricaderci ma vorrei girarmi e... lasciare che mi prenda...
-
Andriy io... non voglio. Se potessi avrei ceduto a Cris quel giorno.
Ho tendenze omosessuali, ok, ma... sono anche sposato davanti a Dio e
la mia vita appartiene a Lui. Ho sbagliato ma non perservero nel mio
peccato o non potrei più guardarmi allo specchio. - Mi ripeto quello
che ripeto a me stesso ogni giorno.
Andriy
fa scivolare le mani davanti, sul mio ventre, le infila sotto ai
pantaloni ed istintivamente lo fermo e gliele prendo.
-
Ma lo vuoi, lo sei... -
-
Però sono padre e voglio che mio figlio sia felice. Non tradirò più
mia moglie e non la lascerò. Per mio figlio e per Dio. Sono sposato
davanti a Lui e lo sarò per sempre. - Stringo forte gli occhi, ti
prego lasciami, lasciami o cederò.
Andriy
sospira, gli ci vuole forza ma mi lascia. Faccio un passo avanti e mi
giro con un'agitazione immensa. Lui mi guarda, resta fermo, non
riesco proprio a capire ciò che pensa e prova, è sempre stato così
e sempre sarà!
-
Scusami. - mormoro come se avessi qualcosa di cui scusarmi... - Io
non volevo darti false illusioni, e scusami se in qualche modo ti ho
fatto capire cose sbagliate. O se ti ho offeso o fatto del male. Io
però ho scelto questa strada. L'ho detto a Cris e lo ripeto a te.
Non scenderò a compromessi. Io sono un uomo di fede. Posso accettare
la mia natura, sono così e non è colpa mia, ma sono sposato ed ho
un bambino. Questa è l'unica verità. -
Lo
dico piano e con fermezza. Lui mi guarda per un po', non ho ancora
idea di che cosa pensi. Poi, calmo e pacato, mi risponde stendendosi
tranquillo.
-
Ma io non mi arrendo. Non pensavo potesse essere facile, ero pronto a
questo. L'hai capito da poco ma conta che l'hai capito. Non ho
fretta. Mi sono dato tempo un anno per farcela. Se al termine ci
riesco resterò, altrimenti torno via e chiudo per sempre. - Parla
piano e deciso ed è una conquista che me lo dica. Finalmente so cosa
pensa!
Poi
ci rifletto. Era meglio non saperlo. Inghiotto a vuoto intimorito
dalla sua sicurezza. Non ho il coraggio di oppormi né di discutere.
Sembra
convinto.”
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E'
vero che...
Andriy
è tornato un anno in prestito dal Chelsea al Milan, l'anno
2008/2009. E' vero pure quello che si è detto intorno al
trasferimento di Andriy. Che è stato lui a volerlo ma non ha mai
dato spiegazioni, quindi tutti hanno pensato fosse stato il volere di
sua moglie di andare a Londra, lui ha sempre negato ma non ha detto
la verità.