CAPITOLO
XV:
LE
PORTE NON SI CHIUDONO MAI
“Non
è stato un problema rimpiazzare Gerard.
La
sua partenza mi ha fatto pensare, però alla fine sono stufo di
questi ragazzi che pretendono da me qualcosa ma non mi permettono di
dargliela.
Non
penso di esserne capace e nemmeno di volerlo ma è il principio.
Mi
credono superficiale e se ne vanno. È vero, lo sono, ma non possono
sapere se sotto la superficie c'è sostanza, loro vedono di me solo
ciò che gli faccio vedere io ed io faccio vedere sempre e solo una
cosa.
Guardano
solo le apparenze. Metto tutti alla prova. Tutti quelli che mi
circondano. Se si fermano a ciò che mostro io, sono dei perdenti che
non mi meritano, li elimino. Non ha importanza dopotutto.
Vado
oltre.
Non
so se sono capace di amare, non mi sono mai innamorato però è
perchè la gente che mi circonda è più superficiale di me, io mi
adatto a loro!
Fanculo!
Wayne
non fa che dirmi che devo cominciare a fare sul serio per primo per
avere qualcuno pronto a rischiare per me, io gli rispondo che non me
ne fotte, che è facile rischiare quando uno è già disposto. Devono
provarci quando le cose sono contro!
Che
palle.
Le
cose facili sono noiose.
Trovare
altri amanti è stata una passeggiata. Anche in nazionale ci sono
elementi interessanti.
Miguel
è cotto ed io ne approfitto ma metto subito le cose in chiaro. Lo
scopo ripetutamente quando ci troviamo in nazionale giusto per fare.
Ho bisogno di scopare. Al di là del calcio è l'unica cosa che mi
calma e non so perchè ho bisogno di essere calmato ma è così.
A
volte sono nervoso. Quando ripenso alla gente ipocrita che per
comodità scappa o a quelli che pretendono la luna, ma danno per
scontato che non ce l'ho!
Sono
seccato.
Io
ho tutto ora.
Fama,
bellezza, bravura.
Sono
un campione del calcio, sono un bel ragazzo, sono brillante, so
piacere a chi voglio, posso avere ciò che desidero, sono famoso.
Cosa
me ne importa di quattro deficienti che non mi capiscono e che
scappano dalla loro realtà?
Non
importa,. Non importa niente.
Non
ho l'amore?
Ho
un sacco di altre cose.
È
il mio momento.
Sono
felice. Sono dannatamente felice.
Non
mi serve altro.
Gerard
poteva tenersi per sé quelle cazzate sull'amore e Riky quelle su
Dio!
Eppure
quando arriva Dicembre l'ansia comincia a crescere. Mi dico che è
per la premiazione imminente. Potrei vincere io quest'anno. Non si sa
però in teoria dovrebbe essere così. Chi ha fatto meglio di me?
Ci
sono molti bravi calciatori ma quest'anno Riky non ha vinto niente
con la squadra. Altri candidati al titolo sono Messi e Torres.
Hanno
entrambi fatto molto bene quindi non mi stupisco che siano fra i
primi tre, però speravo ci fosse lui...
Quanto
sono idiota!
L'elefante
arriva ad interrompere i miei sospiri di profondo uomo idiota con un
pugno sulla spalla che quasi mi scortica.
-
Che hai da essere così abbattuto? Stai per vincere il tuo primo
pallone d'oro e l'FWP! - I due premi ormai coincidono sempre, dire
uno è come dire l'altro e le due premiazioni sono anche ravvicinate.
Aspettiamo l'annuncio ufficioso ed i dettagli di quando sarà la
premiazione e dove, ormai le votazioni sono chiuse, qualcuno in
questo momento sa già chi vincerà.
Guardo
seccato Wayne che mi spinge con poca gentilezza per sedersi vicino a
me.
-
Niente! - Ma non se la beve.
-
Come niente! Hai la faccia da 'sono idiota!' - Come fa ad
interpretarmi tanto bene? - Cos'è, hai scopato poco? Ti passo mia
sorella se vuoi! - Ci faccio un pensierino. Maschio o femmina conta
poco ormai.
Anche
se preferisco i maschi.
-
Potrei accettare! - Mi prende per il coppino e stringe.
-
Azzardati a toccarla e ti rado a zero! - Rido e faccio l'espressione
da spaccone.
-
Se vuoi morire... - Guai a toccarmi i capelli, posso uccidere per
molto meno. È una cosa che non sopporto. Nessuno me li può toccare.
Sto ore e dico davvero a sistemarmeli esattamente come voglio, vado
dal parrucchiere ogni venti giorni.
-
Sì sì come no... senti ma hai saputo chi sono gli altri in gara? -
Alzo un sopracciglio.
-
So che i primi tre dovremmo essere io, Messi e Torres... - Degli
altri onestamente non so.
-
E figurati se il tuo grado d'informazione arriva al punto da sapere
chi sono gli altri! -
Lo
guardo insultandolo pesantemente.
-
Che diavolo vuoi che me ne freghi di chi sono gli altri? - Dico
stufo. Lui ride sadico e mi fa paura quando fa così.
-
Dovrebbe visto che presenzieranno tutti quel giorno, farete una
giornata intera di interviste e pernotterete nello stesso hotel. -
Sembra che parli di chissà chi o dica chissà cosa.
-
Chi cavolo è, me lo vuoi dire? - non mi passa proprio per la testa
di dove vuole arrivare. Mi fa innervosire sempre questo qua.
Wayne
allora mi fissa in un modo che non dimenticherò mai, brillano i suoi
occhi. Non ne ho proprio idea del perchè ma mi inquieta. E poi lo
dice.
-
Uno dei finalisti è Ricardo Kakà! - Brutto stronzo, perchè lui me
lo deve sempre nominare quando è un po' che non ci penso?
Poi
realizzo.
-
Cazzo ma lo rivedo! - Ecco che sul suo viso torna quell'espressione
gioiosa ed inquietante di prima.
Il
mondo trema perchè sono io che sto tremando.
Cosa
significa?
Lo
rivedo dopo mesi ed allora?
Mesi
che non lo sento, mesi che non lo vedo, mesi che scopo quando ripenso
a lui.
Come
diavolo può un essere umano entrare in un altro fino a questi
livelli e per giunta senza aver fatto niente?
Dopo
due volte io sono a questo punto.
E
non ci ho nemmeno mai scopato. Una sega, due baci e stop.
Che
senso ha?
Non
può essere, cazzo!
Wayne
ride e lo picchio ma non mi sento meglio.
Ecco,
ora sono agitato, prima ero ansioso ora sto proprio morendo.
L'idea
di vincere un premio fantastico non era paragonabile a come mi sento
ora.
Lo
rivedrò.
Rivedrò
Riky.
Ho
ancora il suo numero, potrei scrivergli per fargli i complimenti ma
ci siamo lasciati male ed il fatto che non ci siamo scritti e sentiti
indica che anche lui ce l'ha con me.
Quindi
ci rivedremo da arrabbiati.
Splendido!
Quante
cose sono successe al FWP dell'anno scorso...
Durante
il Pallone D'Oro non c'è la conferenza stampa, non ci si trova
prima. C'è solo la serata di premiazione e basta, ci si vede di
sfuggita e con un po' di fortuna si può evitare ogni contatto.
L'anno
scorso io e Riky ci siamo visti poco, pochi contatti. È stato tutto
rimandato per il FWP che è avvenuto dopo. E lì c'è stato il
pomeriggio di conferenza da cui poi è nato tutto.
Quest'anno
non sappiamo se ci sarà prima il Pallone D'Oro o il FWP ancora,
perchè sono premi ravvicinati e praticamente identici, ma io a
questo punto aspetto il secondo visto che avrò tutto il pomeriggio
per guardarmelo!
Ora
improvvisamente ne sono felice.
Prima
ero teso e angosciato ora sono contento.
Insomma,
dopotutto se deve succedere qualcosa, quello è proprio il momento
perfetto.
Con
mia somma gioia il FWP è prima.
Nella
conferenza stampa pomeridiana ci sono oltre a me anche Riky, Messi,
Torres e Xavi.
Io
ho occhi solo per Riky.
Si
posiziona furbamente vicino a Messi in questo modo non posso
parlargli durante la noiosissima intervista, riesco comunque a
lanciargli degli sguardi molto lunghi lo stesso, lui si obbliga a non
guardarmi nemmeno per sbaglio ma so che si sforza.
Ci
siamo lasciati male e non ci siamo più sentiti, poi ci rivediamo qua
e pensa di non avere niente da dire e da fare. Povero illuso.
A
questo punto voglio proprio vedere fin dove arriva la tua testarda
ottusità.
Davvero
pensi di ficcare la testa sotto la sabbia per Dio?
Finalmente
la tortura finisce, le solite foto tutti insieme, lui resta
rigorosamente dall'altra parte, io continuo a fissarlo sbieco e poi
ecco che finalmente abbiamo un po' di libertà fino a stasera.
Torres
parla ovviamente un inglese perfetto anche se è spagnolo, gioca nel
Liverpool da un po', ma è sullo snob andante, tende ad essere sulle
sue, è poco di compagnia; lui e Xavi, altro spagnolo, si eclissano e
Messi gli corre dietro in quanto compagno di squadra di Xavi. Almeno
non fa il solitario come l'anno scorso. Non che me ne importi. Però
ci ritroviamo qua io e Riky da soli e giuro che non potevo chiedere
di meglio.
Riky
ha fatto dei gran sorrisi per le foto di noi cinque insieme, io furbo
mi sono appiccicato a lui ed alla fine son riuscito a fare pura una
foto con lui da solo, gli ho toccato il culo, nessuno se ne è
accorto, ed il sorriso che gli è uscito è stato una specie di
capolavoro. Era un tentativo di urlo soffocato, quando è imbarazzato
ride, ride tanto. Così la nostra foto ricordo è venuta
splendidissima! Ne sono proprio orgoglioso.
Quando
loro se ne vanno, io e lui ci ritroviamo soli senza gente
rompiscatole intorno, possiamo rilassarci un po', lui smette di
ridere come un delizioso scemo ed io alzo un sopracciglio malizioso,
arrossisce. Penso sia la prima volta che mi guarda da quando è qua.
Sta morendo, glielo leggo in viso.
Noto
ogni impercettibile cambiamento d'espressione, respira corto, tende i
muscoli, apre e chiude le mani compulsivo.
-
Ti va di bere qualcosa? - Evito riferimenti di ogni sorta, penso che
non siano il caso.
Riky
si stringe nelle spalle. Perchè dovrebbe rifiutare? Obiettivamente
non dovrebbe avere motivi a meno che, nel rifiutare, mi darebbe
l'input di chiedergli cosa c'è che non va e qua dovrebbe parlare di
cose scomode.
Il
bar dell'albergo è pieno di gente, questa volta, e l'idea di andare
in giro per la città a cercare qualcosa di tranquillo mi scoccia
molto, così mi limito a proporre la genialata del secolo. In realtà
speravo che fosse una cosa del genere.
-
Ordino qualcosa in camera e facciamo prima. Una cena leggera prima
della premiazione, ti va? - Riky sgrana gli occhi terrorizzato. Non
fa mistero del suo stato d'animo. - Se hai paura a passare del tempo
con me possiamo cercare gli altri ed unirci a loro... - Riky sta per
accettare la proposta quando con furbizia aggiungo: - Però speravo
di approfittare di parlare con te... abbiamo un discorso in sospeso.
Se vuoi ne parliamo dopo... - Sa che dopo è peggio. Dopo è notte e
se io vinco poi festeggerò come si deve.
Riky
ormai non sa dove sbattere la testa, così semplicemente si arrende.
-
Ok... è meglio ora... poi avrai da festeggiare... - Ci arriva anche
lui.
-
Dai, non portare sfiga! Può prendere il premio anche Messi! - Ride.
-
Messi non ha vinto la Champions! - In effetti...
Ordino
al banco qualcosa da bere e mangiare e chiedo che venga portato su in
camera mia, poi con una mano sulla schiena di Riky, come se fosse il
mio ragazzo, gli faccio fare strada su in ascensore.
C'è
un pesante silenzio, lui guarda per terra ed io mi sento forte. Mi
sento al settimo cielo. Sento che avrò la mia piccola vendetta.
Non
ho veramente idea di come si stanno per mettere le cose. Sono
ottimista.
-
Penso che la gente veda qualcosa fra noi... - Dico come se seguissi
un filo logico ovvio.
Lui
mi guarda sorpreso della mia uscita mentre apro la porta della
camera.
-
Cosa dovrebbe vederci? - Entra e chiudo.
Sguardo
allusivo.
-
Oh, un bel po' di cose... - Arrossisce e mi tolgo la giacca beige. -
Comunque mi chiedevo perchè sia l'anno scorso che quest'anno si sono
dileguati gli altri. Come se noi avessimo la peste! Penso che
inconsciamente notino questo strano qualcosa che c'è fra noi. - Lui
non si toglie la giacca, così gliela prendo e gliela sfilo.
Trattiene il fiato e torna rigido. Penso che morirà prima della fine
di tutto, sempre ammesso che una fine ci sia.
-
Magari li intimidiamo! - Fa invece Riky. Questa non è meno normale.
-
Li intimidiamo?! Io potrei anche farlo ma tu proprio... ispiri così
tante cose che... - Alludo ancora e lui si siede per distrarsi da ciò
che intendo, sceglie una poltroncina.
-
Non lo so, sai... a volte la gente mi reputa di un altro pianeta. Io
non me ne capacito ma sento di altrettanti calciatori che mi pensano
irraggiungibile, si intimidiscono da me ti dico. Non so come sia
possibile. Magari con te è la stessa cosa. - Ci penso. Mi piace
l'idea. Sorrido compiaciuto e soddisfatto all'ipotesi.
-
O magari il fatto che noi parliamo portoghese e loro spagnolo crea
delle fazioni naturali linguistiche. - Aggiunge poi per farmi calare
le ali. Questo è più probabile in effetti.
-
E' vero, anche Messi parla spagnolo. È argentino e gli altri due
spagnoli ma alla fine è dei loro. Ed anche se tu sei brasiliano
parli portoghese. C'è sempre stata una divisione precisa fra spagna
e portogallo... così come, guarda caso, fra argentina e brasile! -
Sembrano cavolate ma sa che sono cose vere.
Piega
la testa e distende l'espressione. Finalmente sta bene ed è
rilassato.
Non
potevo chiedere di meglio.
In
questo momento arriva l'ordinazione che abbiamo fatto, apro la porta,
ritiro la roba, do la mancia e torniamo soli.
Porto
le cose del carrello sul tavolo della suite e ci sistemiamo.
-
Allora... - Comincio dopo un po' che mangiamo l'insalata. Ho ordinato
dei piatti molto leggeri e sani, sono fissato con queste cose.
Tendenzialmente sono fissato anche con il non bere alcolici, è una
cosa che seguo molto severamente. Nelle mie serate brave non ho
bisogno di bere alcool.
Non
è una cosa che la gente sa di me ma non mi interessa.
-
Come te la passi? - Riky mi guarda sorpreso. Non è normale che
glielo chieda così come niente fosse.
-
Beh bene... e... e tu? - Chiede con gentilezza, è spaesato.
-
Bene, benissimo... grande stagione questa... - Che conversazione
inutile. Aspetto un po' e continuo a metterlo alla prova. Mangiamo e
parliamo ancora del più e del meno. All'ennesima domanda sciocca
Riky, dopo aver finito la cena, sbotta senza capire.
-
Ma insomma, eri tu che volevi parlarmi. Di questo? - Allarga le
braccia poi si rende conto dell'uscita e se ne pente ma ormai l'ha
fatto. Bene, aspettavo solo questo.
Avvicino
la sedia alla sua e mi appoggio col gomito sul tavolo, mi protendo
verso di lui che invece si appoggia allo schienale. Sta per cadere.
Ho
uno sguardo battagliero e penetrante, non gli lascio scampo.
-
No, volevo parlarti di noi ma prima volevo metterti a tuo agio. -
Riky scuote la testa a scatti.
-
Non lo puoi semplicemente accettare? Passi mesi senza farti vivo ed
io penso che finalmente l'hai capito e poi te ne esci così? Ci pensi
ancora? - Sembra che lui non l'abbia mai fatto invece. Dai, lo
conosco ormai. Ci avrà pensato così tanto da essere ridicolo. Rido
e mi alzo stiracchiandomi, lui mi fissa spaventato.
-
Certo che ci penso e ci pensi anche tu o non avresti fatto di tutto
per evitarmi prima. Ma non si scappa in eterno. - E questa è la
prima delle stoccate che intendo tirargli, lo voglio torturare. Se
vuole Dio allora deve capire bene cosa si perde.
Mi
tolgo la maglia e lui mi fissa stravolto.
-
Cosa fai ora? - Chiede in difficoltà con un tono da premio oscar.
-
Ti dispiace se comincio a prepararmi? Sono lunghissimo... - Apre la
bocca.
-
O-ok... -
Comincio
a spogliarmi anche dei pantaloni e resto coi boxer.
-
Mi faccio una doccia veloce, lascio la porta aperta così continuiamo
a parlare. -
Riky
è convinto che io scherzi ma quando vado ad aprire il rubinetto
dell'acqua, mi crede.
-
Possiamo parlare un'altra volta, eh? - Mi tolgo i boxer, sono
gloriosamente nudo e con tanta di quella malizia da poter abbattere
una casa, spunto facendogli l'occhiolino.
-
Se ti avvicini parliamo meglio... e se vuoi possiamo rifarla
insieme... non sarebbe la prima volta. - Ecco qua, è chiaro di cosa
parleremo.
Riky
per un po' sta fermo immobile ed io entro in doccia ma poi quando
comincio a parlargli è costretto ad avvicinarsi per sentirmi. E sto
facendo la doccia con il vetro aperto. Quindi mi può vedere
benissimo mentre mi lavo bene. Molto bene.
Solo
che sta voltato dall'altra parte.
-
Ora rispondi alla mia domanda sinceramente. Pensi davvero di poter
andare avanti tutta la vita amando Dio e non chi per natura sei
predisposto ad amare? -
La
domanda che avrei dovuto porgli quella sera se la rabbia non mi
avesse spinto a piantarlo in asso.
Lo
sto uccidendo ma è appena l'inizio.”
___________________________
E'
vero che...
Cristiano
era in lista per vincere sia il Pallone D'Oro 2008 che il Fifa World
Player. Solitamente dovrebbe essere prima il Pallone D'Oro e poi il
FWP, però non è una cosa regolare, ormai dal 2010 i due premi sono
stati uniti per cui si fanno a Gennaio. Non ricordo se quell'anno è
stato prima uno o l'altro ma ha poca importanza. Li ha vinti entrambi
Cristiano. Nell'FWP c'è la conferenza nel pomeriggio e mentre nel
2007 era stata fatta solo hai primi tre classificati, nel 2008
c'erano i primi 5, quindi anche Riky era presente durante la
giornata.