CAPITOLO XVII:
NEL DARE UNA MANO

/kanye west love lockdown/

"La testa suona i tamburi ma non a livelli eccessivi. Riesco a capire che sono ancora al mondo e non mi dispiace esserlo vista la bella sensazione che provo nell'accarezzarlo.
Riky dorme accanto a me, gli sono quasi tutto sopra è la mano si è infilata da sola sotto la camicia. Non si è nemmeno spogliato, però è rimasto tutta la notte. 
Alzo la testa e mi appoggio sul gomito per guardarlo. È davvero bello, sembra piccolo anche se poi ha due anni più di me.
Il volto dai lineamenti dolci e delicati è rilassato, dorme sereno e tranquillo, il respiro è regolare e nel dormire mi ha messo un braccio intorno alla schiena. Mi pare di ricordare che dorma abbracciato a qualcosa, che gli piace.
Bene, mi offro volontario!
Poi mi faccio serio mentre l'accarezzo sul viso, sono delicato, non voglio che si svegli.
Spero che si sbrighi a capire che non si può combattere per sempre. Lui è così e basta. Non so se sarà mai mio, so che mi desidera ma potrebbe essere così anche con tutti gli altri bei ragazzi che gli ronzano intorno. Ho notato che Sheva gli sta troppo intorno, ad esempio. 
Mi aveva parlato di un suo compagno che gli aveva acceso i primi istinti gay... Mi chiedo se sia lui.
Non voglio innamorarmi, non credo di essere capace, però mi piacerebbe perdermi in lui, non me lo so spiegare.
È dolce, vorrei la sua dolcezza per me e basta. Vorrei rinchiuderlo in un castello e tenerlo solo per me e basta.
Riky si muove e la prima cosa che vede quando apre gli occhi sono i miei, gli sorrido senza accorgermi di essere dolce e lui ricambia spontaneo.
Che bello che è. Potrei stare ore solo a guardarlo. Sono forse fregato?
- Buongiorno... - si copre la bocca, ha paura che lo baci?  
- Ho detto che ti rispetterò e così sarà. Finché non me lo chiederai non farò più niente! -
Riky spaesato mi guarda senza capire allora aggiungo:
- Ti copri la bocca... - ho tutto un altro tono, sto cercando di non spaventarlo ed ora sta vedendo di me delle cose nuove che non ha mai visto. Non pensava che potessi essere così? 
- Non è per questo, mi fido della tua parola. - nessuno si fiderebbe...
- E allora? -
- Allora sono appena sveglio, il mio alito non penso che sia così piacevole! -
Queste sono attenzioni che potrebbe avere solo uno come lui. Rido e si sorprende.
- Non mi importa, comunque. Si può sopportare il respiro da risveglio! -
Riky arrossisce per qualche motivo.
- Non lo so, nessuno me l'ha mai detto, pensavo che fosse meglio risparmiarsi! -
Rido ancora della sua dolce spontaneità.
- Ma con tua moglie come fai? -
- Mi sveglio sempre prima e mi lavo subito, ci incontriamo solo a colazione ed anche lei si è già sempre sciacquata! - 
Che discorsi. Però comincio ad incuriosirmi e scavo senza ritegno.
- Ma lo splendido sesso del appena svegli? - 
Riky ormai si mantiene rosso stabile.
- Non lo facciamo mai... -
Al che mi viene un dubbio.
- Ma lo fate? In generale dico... -
Riky si strofina la faccia, gli viene strano a parlarne con me ma può fidarsi perché sono di certo l'unico che gli può essere utile in questo caso.
- Si... - Ma è così poco convinto che mi fa venire spontanea la domanda successiva, mi sistemo su un fianco e lo fisso attento:
- Posso sapere quando e quanto in media? - 
- Mah... Ogni tanto... - è ancora vago ed io non mollo.
- Puoi essere più preciso? -
Non sa non rispondere, così finalmente lo dice confermando i miei sospetti.
- Un paio... -
- Alla settimana? -
- Al mese... -
Lo dice come se fosse una colpa ma in un certo senso lo è. È colpevole di non essere etero!
- Un paio al mese cioè alcuni giorni... Quindi non solo non ogni giorno ma magari non ogni settimana! -
La vede come un'accusa ed in effetti un po' lo è visto il tono.
- Si beh sai...fra gli allenamenti e le partite sono molto stanco, poi metti anche i giorni prima delle partite che si passano a Milanello, metti le trasferte... Non è che tutto sommato sono tanto a casa, a volte ci sono i ritiri lunghi e quando sono a casa sono stanco e voglio stare con mio figlio... Insomma il tempo è quello che è! Vedo più i miei compagni di Carol! Spesso Luca dorme con noi nel letto e a volte anche lei ha impegni come cantante o magari va a trovare i suoi in Brasile... -
Parla della loro vita privata come di un agenda fitta...scuoto la testa e sorrido felice di aver appreso ciò che mi serviva.
- Riky, se vuoi una persona trovi il tempo per lei, lo desideri, ti serve, non vedi l'ora di tornare a casa per saltarle addosso! -
Il resto glielo lascio intendere e lui si incupisce, poi mortificato risponde:
- Lo so me ne rendo conto ma non ci posso fare niente. Quando ci proviamo è un'agonia e penso che anche per lei lo sia... Cioè come si sentirà a vedere la fatica che faccio? Voglio evitarle l'umiliazione di parlarne. Se mi chiede cosa non va non so dire bugie. Mi dice che con Luca è normale non eccitarsi, avere un bambino che può svegliarsi sul più bello frena tutti. E dice anche che sono stanco. È lei che mi giustifica ma se mi chiede che ne penso io le devo dire la verità! Posso avere orgasmi solo se penso a uomini. Prima che me ne rendessi conto riuscivo, ora che lo so è come aver aperto il vaso di Pandora! Penso sia una questione puramente mentale! - 
Ne aveva di cose da dire! 
Non vedeva l'ora di sfogarsi e mi pare che di cose ne abbia ancora.
- Quello senz'altro, fidati! Però io non so quanto potrai andare avanti, sincero come sei prima o poi gli argini cederanno, devi stare attento! - 
L'avvertimento glielo dovevo dare, inghiotte a vuoto e sospira con aria dispiaciuta. Se ne rende conto da solo.
- Si ma finché resisto tiro avanti, poi vedrò. Comunque Luca è la cosa più bella della mia vita e ringrazio Dio che me l'ha donato anche se non sono proprio etero. -
Gli carezzo il viso con dolcezza e lui si rilassa subito. Come non le vede queste cose? 
- Essere padre deve essere un dono fantastico... Ti invidio molto. Devi fare ciò che senti come pensi che sia giusto, finché non ne sei soddisfatto. Quando hai bisogno di qualcosa io ci sono, scrivimi, chiamami, vienimi a trovare se vuoi... Io per te ci sarò sempre.- 
Non so come diavolo faccio a dirlo visto che alla fine lo vedo così poco e non ci siamo nemmeno mai messi veramente insieme... che posso dire? Vorrei aiutarlo.
Cosa mi sta facendo? 
Forse lo voglio per egoismo, se riesco a far si che si arrenda a ciò che è poi me lo posso prendere. Forse è solo questo dopo tutto.
Non lo so.
Comunque ora sta meglio, mi sorride grato ed ho voglia di baciarlo ma mi trattengo.
- Grazie... Avevo bisogno di parlarne e da quando è andato via Luis non mi sono più sentito di farlo. Roby ha altri problemi e di queste cose potrei parlarne solo con loro. Con Andriy un po' lo faccio ma non voglio alimentare niente... - capto qualcosa che non mi piace, raddrizzo le antenne e lo fisso come un mastino.
- Andriy? Parli di Shevchenko? -
Annuisce capendo di aver detto qualcosa di troppo ma alla fine riesco a farmi dire tutto e mentre lotto con il fastidio e la gelosia e voglio uccidere quell'ucraino, riesco a fare buon viso a cattivo gioco. Sono bravo se voglio.
- Quindi si è dato un anno per saltrati addosso e convincerti! È molto sicuro di sé! - in un certo senso lo ammiro per questo, soprattutto lo invidio!
- Direi di sì ma anche se mi piace come ragazzo non provo niente, era ammirazione, era l'idea di lui, il mistero, il fascino... Me lo ero idealizzato ma ora mi rendo conto che posso resistergli. Certo ho problemi coi miei ormoni... - ha una sincerità disarmante e mi piace. È pulito anche se dice cose che teoricamente non lo sono, lo ammiro.
- Devi trovare un modo per sfogarli o finirai a letto con lui e poi ti ucciderai! -
Arrossisce. 
- Io... Li sfogo ogni tanto... Da solo... - 
Sgrano gli occhi ed esclamo uno spontaneo:
- Ti fai le seghe?! - che ovviamente lo mortifica. Si nasconde il viso sotto le mani ed annuisce, allora ridendo me lo stringo e ne approfitto spudoratamente.
- Dai, è normalissimo, sai quante me ne faccio io... - La cosa non lo fa sentire meglio visto quanto sono discutibile. Sono la sua antitesi! - Forse resisterai! -
Riemerge con i grandi occhi lucidi e la vergogna che dilaga. Con una vocina tenera ribatte:
- Lo credi davvero? - no, prima o poi cederà lo stesso ma lo proverà sulla sua pelle!
- Si... Senti ma a chi pensi quando ti fai? - lo so ma sono narcisista ed amo sentirmelo dire.
Lui diventa di tutti i colori possibili ma alla fine mi risponde come un condannato a morte!
- A quella volta sotto la doccia e poi allo stadio a Mosca! -
Sorrido vittorioso, lo sapevo... si sente male e così mi intenerisco, cerco un modo per sollevarlo ma non saprei nemmeno cosa dirgli. Alla fine opto per il mio solito umorismo, perché dopo tutto sono scemo.
- Hai buon gusto, non c'è che dire! - rido e lui si rilassa, alla fine ottengo un buon risultato e non mi lamento.
Il resto della mattina lo passiamo insieme da buoni amici. Tanto è solo rimandato, prima o poi tutto questo cambierà! Ne sono certo!

Tornare a casa è fastidioso, era così bello là con lui.
Devo cercare di ridimensionarmi, non mi fa bene pensare sempre a lui visto che abbiamo appurato che non posso cercare di forzarlo.
Ho deciso di lasciargli i suoi modi ed i suoi tempi, penso che prima o poi verrà da me lo stesso perchè non resisterà per sempre ma non voglio forzarlo. Quando l'ho fatto è stato troppo male.
Quindi se devo lasciargli i suoi spazi non posso pensarci di continuo, mi torturo da solo. Devo distrarmi e come sempre conosco solo un modo.
Torno al buon solito sesso, sempre la cosa migliore.
Peccato che quando riesco a non pensarci per un po', lui torni a spuntare. È come se il destino si mettesse in mezzo ogni santa volta.
È un suo sms. È la prima volta che mi scrive escludendo quella in cui mi ha detto che doveva parlarmi.
'Gli sfoghi personali non mi aiutano più!'
E' un capolavoro questo messaggio, lo archivio in una cartella a parte che la chiamo Riky e ci metto il cuore vicino.
Il massaggiatore dice che quando mi massaggia non dovrei distrarmi col telefono ma lo mando volentieri a cagare se si tratta di Riky.
Lo chiamo subito e gli chiedo se può mettersi le cuffie alle orecchie e ascoltarsi della musica mentre mi scioglie la schiena.
Io sono a pancia in giù, appoggio la testa di lato e con l'orecchio che ho verso l'alto mi attacco al telefono.
La sua voce è sottile, si vergogna profondamente. Deve averci pensato un sacco prima di scrivermi.
- Ciao bello! - Mi dicono che faccio sempre il classico saluto da gay, io dico che almeno ho le idee chiare!
- Ciao... scusa, ti disturbo? Sei occupato? - Come se mi avesse chiamato lui. Sorrido.
- Se ti ho telefonato significa che va bene... -
- Non so nemmeno perchè ti ho scritto, dopotutto non penso tu possa fare qualcosa però alla fine sei il solo che sa di preciso di questa mia situazione e del mio problema e siccome mi hai detto che se mi serviva potevo chiamarti... -
Che bello, si giustifica tutto imbarazzato. È così tenero!
- Non preoccuparti, sono dall'estetista, mi sta facendo dei massaggi. - Poi preciso. - Ascolta musica, non ci sente. - Sospira in un misto fra il sollevato ed il contrito.
- Io non so cosa fare Cris... - Penso che mi consideri solo un amico, ora come ora, o non potrebbe rivolgersi a me. Dipende tutto da come me la gioco. Se ora me lo tengo buono in vista del prossimo incontro -non so quando sarà- e là affondo i denti, mi sembra una buona strategia.
- Le seghe non ti bastano? - Lo sapevo comunque. Boccheggia preso contropiede dalla mia schiettezza.
- Sì... cioè... sono sempre molto nervoso, quando vedo i miei compagni nudi, quindi ogni giorno, divento matto. Cerco di non guardarli e se per caso gli occhi scendono sono davvero messo male. Per non dire di Andriy... con lui davvero faccio una gran fatica. Cerco sempre di non stare solo con lui ma capita ovviamente. -
Come lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento.
- Devi trovare un modo più fisico di sfogarti. Sai, avere orgasmi con la propria mano funziona fino ad un certo punto. Tu hai proprio voglia di toccare ed essere toccato, hai voglia del pacchetto completo... -
- Sì immagino di sì, non lo so, però sono davvero sempre più nervoso, scatto se mi sfiorano ed in uno sport del genere è impensabile non toccarsi e scontrarsi. Si sono accorti tutti che ho qualcosa che non va e tutti mi chiedono cosa io abbia, sono preoccupati. Sai, sono molto apprensivi con me, stanno sempre molto attenti. Mi dispiace proprio... cosa posso dire? Cosa posso fare soprattutto? C'è un modo per... per... boh, non impazzire! È come un pensiero fisso ormai. Quello e sempre quello! Come se non ne potessi fare a meno di pensarci, di... - Mi dispiace, è così agitato e mal preso. Io vorrei poterlo scopare come ha bisogno, se fosse qua con me lo farei e risolverei questa cosa con la forza, poi capirebbe che c'è solo questo modo. Arrendersi. È così e basta.
Anche se poi mi chiedo sempre una cosa. Ok, è gay e questo è il suo istinto che esce a pieno ritmo ma nei miei confronti c'è qualcosa di diverso, di speciale. Non lo può negare, è così!
- Senti, so che non è la stessa cosa però quando lo fai con Carol prova a pensare a qualcosa che ti piace. Non so, a qualche ragazzo... a me... - Ovviamente lo dico perchè tanto so che le cose stanno così, gli piaccio e non mi trattengo. Sono narcisista ed egocentrico ma soprattutto cosciente di me stesso.
Non dice niente per un po', così insisto.
- E' meschino, lo so, e lei è una donna e non un uomo. Tu vuoi proprio toccare un cazzo, vuoi sentirne uno dentro e non metterlo tu dentro ad un buco. Farlo con una donna è diversissimo ma provaci, magari un po' ti calma. Sempre meglio delle seghe! - Il mio linguaggio diretto penso lo faccia annaspare infatti respira corto. È diverso, lo sento subito, prima parlava agitato ora è proprio ansimante.
- Riky? - Lo richiamo visto che è perso.
- Scusa... tu... tu dici queste cose e messo male come sono... e poi la tua voce... ed io credo che penserei a te ed a quella volta e... mi sento proprio... - Non sa come dirlo, ci gira intorno ma è chiaro.
Mi alzo e con un gesto mando via l'estetista che mi lascia solo nella stanza, mi stendo sul lettino a pancia in su e mi carezzo con la mano, il sorrisetto ironico che mi nasce spontaneo e la gioia. La gioia di questa inaspettata conquista.
Basso e penetrante lo dico al suo posto, suadente:
- Ti sei eccitato? - Inghiotte, respira ancora corto.
- Sì... - Si starà toccando?
La mia mano si muove su e giù sul mio cazzo all'idea che al di là del telefono lo faccia.
- Io ora sono solo e mi sto masturbando. La tua voce piace anche a me e parlare di queste cose mi accende. Sai, ho sempre la voglia di farlo con te. - Lo sto seducendo per telefono, sono proprio bravo. E mi sa che sta andando a buon fine.
Sento dei rumori in sottofondo, penso che timidamente stia vincendo la sua voglia.
Il calore cresce come il mio cazzo nella mia mano. La pelle è sempre più tesa.
- Io non so come fermarmi... - Lo dice come se si scusasse. Oh Dio, mi prende un casino.
- Non devi fermarti. Siamo io e te e siamo al telefono. Io lo sto facendo, è una cosa naturale, non ti devi vergognare. Se ne hai voglia ne hai voglia, sei un uomo, hai questi desideri. Se li opprimi poi scoppi e diventa peggio. - Sono un maledetto demonio e lui il mio angelo. L'angelo che sporcherò.
La mia mano lavora veloce ed ormai la mia voce fatica a rimanere ferma, sospiro mentre gli parlo per rilassarlo, anche lui muove la sua, lo sento. E sospira. Sospiriamo insieme. La mia voce ormai è roca, di godimento, strascicata. A momenti gemo.
- Continua a farlo, muovila mentre senti la mia voce. Ti piace la mia voce. La mia mano lo sta facendo allo stesso modo. Chiudi gli occhi ed immagina che sia la mia. È la mia che si muove sul tuo cazzo così veloce, stringo e tu cresci. Anche la tua mano è sul mio e sono così eccitato. Sono così caldo. - ansimo, non ce la faccio. - Muoviamo insieme veloce. Sempre più veloce... - Sospiro coinvolto da questo piacere. - Ancora Riky... ancora... - Ed è lui finalmente che mormora completamente preso da ciò che gli sto facendo.
- Oh Cris... - Geme. Il mio angelo che gode.
Geme e mi unisco a lui. L'immagine di Riky col suo cazzo in mano che lo fa mentre pensa a me, mentre mi ascolta parlare... mi fa completamente andare in orbita e sono certo che veniamo insieme.
Non servono parole per un istante. Per un istante guardo il bianco uscire e colarmi sulla mano che alzo, sempre ansimante, e la guardo. Se fosse il suo lo leccherei. Lo sto per fare. Sono completamente fuori di me.
Ma abbasso all'ultimo e la strofino nella carta sopra la mia testa.
- Riky? - Lo chiamo.
- Mmm... - Sta davvero fuori anche lui.
- Sei venuto? -
- M-mm.. - E' un sì, sorrido.
- Anche io. - Sono le cose che non ti aspetti e che poi succedono, che ti cambiano completamente tutto. E sono le cose migliori.
- Mi dispiace... - Rido.
- E di cosa? Almeno ti sei sfogato... sicuramente andrà meglio. È un passo in più rispetto a prima perchè non eri da solo come sempre, è stato più coinvolgente. Se ti serve ancora, se tornerai ad essere stralunato e nervoso e non ti basterà più la tua mano chiamami. Cercherò di aiutarti in qualche modo. -
Non ha la forza di parlare o aggiungere altro, è sotto shock e sconvolto. Penso d'avergli fatto dei grossi danni morali, ora passerà giorni a pensarci e pregare ma almeno sarà con gli ormoni tranquilli.
Vorrei mangiarmelo tutto.
- Grazie... - Non sa che dire e per abitudine ringrazia. Sorrido.
- Grazie a te... - Non hai idea di cosa mi hai regalato.
Ci salutiamo e lo invito a ricontattarmi quando ne avrà bisogno, poi mi lascio andare ad un sospiro, guardo in alto.
È pazzesco. Credo che dopotutto ci sia seria speranza, le cose si stanno muovendo in un modo inaspettato.
In realtà non so quanto inaspettate siano le cose che mi aspettano. Questo nuovo anno, il 2009, sarà pieno di sorprese, me lo sento. “