CAPITOLO
XIX:
PIACEVOLI
SORPRESE INASPETTATE
“Già
giocare e vincere in Champions è appagante di suo, se poi non ho
nemmeno il tempo di lavarmi e festeggiare che il telefono mi suona e
vedo il suo nome... beh, è perfetto!
Visto
che c'è un gran casino, mi devo allontanare. Esco dagli spogliatoi e
mi ficco in un'altra stanza qua vicino. E' un magazzino o qualcosa
del genere. Chiudo a chiave e mi siedo su una specie di sgabello alto
che penso sia mezzo rotto, sono un po' stanco ma incredibilmente
felice.
-
Riky? - Non mi aspettavo mi chiamasse onestamente. A volte mi scrive
ma dopo quella volta non abbiamo più rifatto seghe telefoniche.
Chissà, magari ne ha voglia proprio ora!
-
Scusa, non so nemmeno perchè ti ho chiamato... - E' agitatissimo,
penso stia per piangere. Mi impongo di tornare al presente e mi
preoccupo spontaneamente.
-
Hai fatto bene, cosa è successo? - Mi viene su qualcosa, mentre lo
sento così fuori di sé, lo capisco che lo è. L'odore sgradevole
che c'è in questo posto sporco e pieno di polvere viene presto
dimenticato da lui e dalla sua voce gentile che cerca di calmarsi
quando invece vorrebbe solo gridare.
-
Ma io ti disturbo, tu hai appena giocato! Dio, non ci ho nemmeno
pensato... ho chiamato d'istinto! Dai, ti lascio, ci sentiamo dopo! -
Ecco, così mi uccide.
-
Riky non azzardarti a mettere giù! - Alzo la voce e gli ordino di
non farlo, lui esegue automaticamente. Meno male.
Respiro,
anzi, sospiro e aspetto pure io di calmarmi. Lascio andare
l'esaltazione per la vittoria e mi immergo nel suo mondo, un mondo
che è ancora misterioso, per certi versi, ma che mano a mano lo
conosco mi piace sempre più, non lo nascondo. Forse è perchè è
tanto diverso dal mio.
-
Raccontami tutto, sono tranquillo in una stanza, sono da solo e non
ci sono problemi. Dopo siamo in viaggio e non avrò modo di dedicarmi
a te prima di raggiungere casa. - Sono sincero così mi crede.
Sospira
ancora molte volte prima di decidersi, forse cerca ancora di non
piangere. Mi fa una tenerezza infinita.
-
Ecco io... ho litigato con Andriy... - Cazzo, fa che non mi abbia
chiamato per raccontarmi del suo litigio con lo pseudo fidanzato!
-
Come mai? - Non so nemmeno se sia normale, onestamente, e non me ne
importerebbe ma è lui.
-
Per te. - Ok, la cosa mi interessa di nuovo!
Raddrizzo
le antenne.
-
Come mai per me? -
-
Eravamo insieme agli altri a vedere la tua partita. A proposito,
complimenti! - Sorrido, non si smentisce mai.
-
Grazie. -
-
Ed insomma, le solite discussioni su di te. C'era chi ti attaccava e
chi ti difendeva. Io siccome mi conosco e so che quando sono
coinvolto è meglio che non mi intrometta, cercavo di stare per conto
mio. Sentivo un nervoso montare su. Dicevano delle cose di te che non
stavano proprio né in cielo né in terra. - Gongolo già senza
bisogno di sentire il resto ma il meglio arriva ora. - Ecco, alla
fine mi hanno chiesto cosa ne pensavo ed io ho parlato in tuo favore,
Andriy ti ha attaccato ancora, io mi sono arrabbiato ed ho detto un
sacco di cose! Ti ho difeso moltissimo e poi me ne sono andato quando
mi sono reso conto d'aver esagerato. -
Sì
certo, lui che esagera lo devo proprio vedere ma è più importante
sapere una cosa, ora come ora.
-
Cosa hai detto su di me? - Il resto non mi interessa. Cosa dicevano
gli altri, che accuse muovevano... tanto sono sempre quelle!
-
Che sei una persona in gamba e socievole, diversa da quello che
dicono i giornali che devono scrivere notizie. E che non ti conoscono
ma io ti ho conosciuto e mi sono trovato bene con te. E che sei
professionale, ho detto tutto quello che fai calcisticamente e poi ho
detto che una persona, un calciatore, non lo si può giudicare da ciò
che fa nel privato e che comunque non c'è niente di male nel
divertirsi, non fai male a nessuno, segui le regole, sei corretto. Ed
hai dimostrato di essere un campione quando hai vinto il pallone
d'oro. E che sei giovane e dimostrerai ancora di più. Insomma, molte
cose. Ho parlato tantissimo ed ero così fuori di me che tremavo... è
che quando ho sentito che dicevano certe cose senza conoscerti sono
partito, non ce l'ho proprio fatta! Avevo lo stomaco sottosopra, il
cuore batteva fortissimo... stavo proprio male. Sono esploso! - E'
ancora shockato, il mio piccolo Riky. Che voglia di abbracciarlo.
Sorrido
felicissimo di sapere una cosa simile.
-
E' la cosa più carina che abbiano fatto per me! -
-
Allora ti trattano davvero male! Perchè fanno così con te? Si
fermano all'immagine che costruiscono i giornalisti anche se poi loro
non dicono tutto! - Torna a partire indignato e mi eccito, non so
dirgli quanto mi piaccia quando fa così e lo fa per me. Mi scalda
tantissimo, sono inebetito a sentirlo. Starei tutta la vita.
-
Tesoro, sei dolcissimo! Io non ascolto nemmeno cosa dicono di me e se
mi attaccano direttamente mi difendo senza problemi. È bello però
che tu l'abbia fatto per me, bellissimo! - Sono davvero colpito da
questo fatto, so che lui è molto legato ad Andriy. Che si sia
schierato addirittura contro di lui è pazzesco.
Mi
inorgoglisco come non mai, sono tutto gonfio e muovo le gambe
allegramente su e giù.
-
Non ho esitato. Cioè... non potevo lasciare che dicessero quelle
cose... io che so come sei... non sono riuscito a trattenermi... - Lo
dice come se dovesse scusarsi.
-
Riky, è stupendo ciò che hai fatto. - Si ferma, finalmente, e si
calma come per magia. Lo sento trattenere il fiato, prima andava come
un treno, ora torna normale.
Penso
che sorrida, non lo so.
-
Non ho pensato che fosse una cosa carina verso di te, ho solo pensato
che te lo meritassi. - Tutto ciò che dice è una cosa splendida nei
miei confronti, come vorrei baciarlo.
-
Ti abbraccerei fortissimo se ti avessi qua. - Lo dico senza peli
sulla lingua e lui sta meglio, ne sono certo, e sono così felice che
abbia chiamato me e che ora sia calmo per merito mio.
-
Cosa devo fare ora? -
-
Per me sono loro che devono fare qualcosa! Hanno insultato un tuo
amico, dopotutto. Devono rimediare loro! - Questa è la mia
filosofia. Se gli altri sbagliano, gli altri rimediano.
-
Ma io ho fatto una piazzata e me ne sono andato... io penso che... -
Cerca di giustificare tutti, sempre. Non ne può fare a meno e questo
mi fa tenerezza.
-
Riky, non hai fatto niente di male. Anzi. - ancora una volta lo calmo
e lo sistemo, è bello che si dia pace solo grazie a me, è
tremendamente soddisfacente.
-
Ok... forse hai ragione. Tanto domani li rivedo in allenamento, se
qualcuno si è sentito offeso perchè ti ho difeso così strenuamente
me lo dirà... cercheremo di rimediare. - E' per l'idea che si può
sempre rimediare. Può fare quello che vuole con loro ma io sono
fermo al fatto che ha fatto una piazzata per me. Quanto lo adoro!
-
Grazie Riky... hai fatto una cosa bellissima per me. - Lo spiazzo, lo
dico piano e semplice e lo prendo in contropiede.
-
Ecco... ma di nulla... cioè... - Balbetta e non sa cosa dire.
Rido.
-
Potrei fare una deviazione ora che prendo l'aereo. Domani abbiamo un
po' di tregua. Potrei essere da te e passare qualche ora insieme se
ti va... - Le mie proposte. Non ci ho nemmeno pensato, gliel'ho
chiesto subito e basta.
Lui
boccheggia, non se l'aspettava. Sembra prendere seriamente in
considerazione la proposta. Sa cosa significa se vado. Lo faremo.
Veramente.
Lo
sa bene, non è più un ingenuo anche perchè ci pensa pure lui di
continuo, lo so.
-
Lo vorrei, davvero. Credimi. In questi giorni sono al limite di nuovo
e non so come fare. Periodicamente è una tragedia. Non so quanto
andrò avanti senza una vera soluzione. Però non è il caso tu
venga. Penso proprio di no. - No, non lo è per niente, però vorrei
potermelo prendere e basta. Ma ho promesso di rispettarlo e lo farò.
Se mi dice di no sarà no.
-
Va bene, come vuoi. - Non dico altro, dopo un po' di silenzio ripeto
che può dirmi di venire ed io corro quando vuole. Che mi chiami
quando gli serve. Che non si faccia mai problemi. Che voglio aiutarlo
per ogni cosa. Che ci sarò sempre per lui e penso che il mio
sostegno ormai cominci ad essere importante per lui, anche così a
distanza. Anche se io vorrei scoparmelo. Si sta instaurando un
rapporto davvero molto strano.
Direi
splendido.
-
Grazie di esserci, non saresti tenuto. Grazie. Se sapessero cosa fai
per me... se sapessero questo tuo aspetto. Come mi rispetti... - E'
così bello? Non lo capisco ma se lui dice che è una cosa bella
allora gli credo e ne sono fiero. Normalmente non me ne importerebbe,
è una cosa che non mi dà gloria ma a lui piace più di altre cose,
così piace subito anche a me.
Salutarlo
è un po' triste, vorrei che mi avesse detto di raggiungerlo ma so
che è solo rimandato. Me lo sento.
Il
giorno dopo mi chiama, è entusiasta e tutto allegro, la cosa mi fa
un gran piacere, sono a sorridere a mia volta mentre vado alla
macchina dopo gli allenamenti, Wayne mi fissa come se fossi
imbecille, cosa che in effetti mi sento.
-
Ehi, ma quanto entusiasmo! Cosa è successo? -
-
Ho fatto pace. Non che avessi litigato, ma appena sono arrivato a
Milanello ho subito detto che mi dispiaceva essermi scaldato così e
di scusarmi. Hanno tutti detto che non era niente di importante e che
non pensavano d'avermi infastidito dicendo certe cose, ma che se per
me tu sei un amico è giusto evitare certi commenti. Poi anche con
Andriy ho parlato. Lui ha detto che mi sto prendendo troppo da te ed
io ho chiesto se ci fosse qualcosa di male, insomma, io faccio così
con gli amici, anche lui l'ho difeso moltissimo quando se ne è
andato al Chelsea e tutti lo accusavano di essere un mercenario! Alla
fine ha scosso la testa ed ha detto che era meglio chiudere
l'argomento. Insomma, penso che sia un tasto delicato ma se non lo
riprendiamo più non saranno problemi. Non sai come mi sento meglio
ora che ho sistemato con tutti! Ero preoccupato! - Ed anche se starei
ore a sentirlo parlare, mi piacerebbe parlasse di me e non in termini
d'amicizia!
Sospiro
ma mi trattengo dall'essere insofferente, Wayne capisce subito che ho
qualcosa che non va e mi fissa ancora con quell'aria da 'ma sei
scemo?' ed io gli faccio il dito medio girandomi dall'altra parte
mentre continuo a camminare verso la macchina.
-
Bene, sono contento. Eri molto preoccupato, ieri. - Sorride, lo sento
proprio bene e non nascondo che mi piace. Anche se mi piace meno che
mi chiami amico.
-
Sì... sai, non mi piace esplodere. È una mancanza di rispetto. È
sempre brutto, secondo me. Se posso evitare, evito... - Ridacchio.
-
Lo vedo che se puoi evitare eviti! - Finalmente ferma il treno.
-
Cosa vuoi dire? -
-
Che ti trattieni sempre per educazione, a volte magari vorresti
insultare e gridare ma pensi che non sia il caso e non lo fai, ma in
realtà sei come tutti! - Penso di essere il primo a dirglielo.
Potrebbe essere una specie di accusa, spero non si offenda ma non mi
sembra permaloso. Sto in ascolto con attenzione e dopo un po' si
decide a rispondermi:
-
Sei il primo che lo capisce. Tutti pensano che io sia un angelo sceso
dal cielo e la cosa mi fa sorridere. Sarebbe bello esserlo ma gli
angeli veri stanno solo in cielo. Io ho i miei difetti, solo che
cerco di lavorarci su per mitigarli e sistemarli. A volte penso male
di qualcuno ed altri mi viene proprio da offenderli però so che non
si fa e non lo faccio. Sono solo bravo a trattenermi. - Mi mordo il
labbro e mi appoggio alla macchina aspettando di finire di parlare
per aprirla e salire. Wayne sempre davanti a me a fissarmi e ad
ascoltarsi i cazzi miei.
-
Però prima o poi questo ti farà esplodere in qualche modo. -
Sospende il fiato e mi ascolta aspettando il resto, poi visto che non
dico altro me lo chiede:
-
E come? - E' preoccupato. Ho un sacco di potere su di lui e ci godo
come un indecente.
-
Non lo so, però se non stai attento succederà. -
Sospira
e riflette sulle mie parole, mi immagino il suo visetto preoccupato.
Quanto sa essere dolce una persona... o forse quanto uno può
perdersi tanto facilmente.
Sono
sensibile alla dolcezza anche se questa non è pura. Cioè lui non è
uno sporco ipocrita o cose simili, però ha anche altro oltre alla
sua dolcezza che è autentica comunque. Ha quel... quel lato che
voglio scoprire. Chissà com'è quando esplode?
Prima
o poi lo scoprirò.
-
Mi devo preoccupare? Io non voglio esagerare o mancare di rispetto a
qualcuno... non voglio che qualcuno in base a qualcosa che faccio io
ci resti male. - Sorrido ancora. Sembro io quello grande.
Mi
lecco le labbra e mi massaggio il collo.
-
No, sii te stesso, viviti come vieni, agisci a seconda del momento.
Sai, io per quel po' che ti conosco ho notato certi piccoli
atteggiamenti che ti vengono quando sei tanto esasperato e sotto
pressione, sono come degli scatti. Hai l'istinto di dire un bel
chiaro 'ma vaffanculo' ma sai che non si può, ti hanno insegnato a
non farlo, ed allora ti trattieni. Solo che prima o poi quel 'ma
vaffanculo' lo dirai... non ci sarà niente di male! Dillo e basta!
Solo dillo quando ci sono così mi godo la faccia di quello che lo
riceve! - Così rido e lui fa altrettanto, gli ho sciolto la tensione
e mi pare una cosa positiva.
Sentirlo
ridere rilassato è bello, prima era felice per qualcosa che non mi
riguardava, ora lo è per merito mio. È bello stare così e la mia
faccia deve essere ebete forte perchè Wayne continua a fissarmi come
se fossi una cavia da laboratorio che si comporta da scienziato.
-
Grazie, a volte penso che non so come farei senza di te. Sai... stai
diventando prezioso... la gente dovrebbe conoscerti in questi momenti
invece che criticarti senza sapere nulla! - Un ultimo atto difensivo.
Sì, fallo ancora! Quasi quasi chiedo a Wayne di inscenare un litigio
con me. Mi offende davanti a Riky così lo sento come mi difende.
Mmm... che idea...
-
Anche tu lo sei, io lo faccio volentieri. Sto bene con te e vorrei
solo poterti essere più vicino. - io naturalmente intendo
fisicamente ma lui ingenuo com'è pensa figurativamente.
-
Ma lo sei già molto! Sei davvero un ottimo amico! - Mi mordo la
bocca sentendolo. C'è una parte di me che fa i salti di gioia
sentendolo, l'altra rotola contorta a terra. Amico. Certo. E che
altro?
Forse
le cose fra noi si stanno mettendo come non vorrei. Cioè io pensavo
che assecondandolo avrebbe capito che prova qualcosa per me e che mi
desidera, però mi sembra proprio che si stia affievolendo tutto. Che
siamo solo amici e basta, ormai.
-
Per te ci sarò sempre. Sai, sei una di quelle persone che quando
entri nella vita di uno non ne esci più. - Lo dico senza pensarci
per vedere cosa risponde e lui tossicchia imbarazzato. A volte
capirlo è davvero difficile, è come un caleidoscopio. Pensi di aver
decifrato una cosa e poi cambia subito.
-
Ma sei tu che hai pazienza... sai... non chiederei a nessun altro di
aiutarmi con quel problema... perchè non so come ma... è solo con
te che poi mi calmo... in quel senso... - Si riferisce a quella volta
in cui stava per dare di matto perchè aveva bisogno di sfogare gli
ormoni ed allora abbiamo fatto sesso telefonico. Per ora non è
niente di eccessivo ma presto vedrai che ti faccio.
Ecco,
forse in effetti fra amici non si fanno queste cose.
Lo
vedi?
E
chi lo capisce?
-
Fidati che non è un sacrificio! Lo faccio proprio con piacere! - Lo
dico allusivo e Wayne scuote la testa anche se non sa cosa sto
dicendo di preciso, capisce che dico porcate.
Respira
un po' prima di rispondermi, è davvero in difficoltà ora.
-
Beh, sei speciale, ecco. - Penso che sia più di quanto potessi
aspirare, per stavolta me lo faccio bastare. Fino alla prossima.
Da
'amico' a 'speciale' è un gran bel salto.
Se
solo lo vedessi di più...
-
Anche tu. - Ma il mio suona più come un 'ti scoperei fino alla fine
dei miei giorni.' E forse lo capisce perchè a disagio mi ringrazia e
mi saluta. Sospiro quando metto giù e fisso Wayne sempre con
quell'aria. Che aria è? Mi prende per il culo ovviamente.
-
E' sognante! - Alzo un sopracciglio.
-
Cosa? -
-
La tua aria! - Silenzio. - Se te lo stai chiedendo, la tua aria è
sognante! Sembri un imbecille! - Faccio una smorfia stizzita e
stringo la bocca contrariato.
-
E che problema c'è? - Dico sulla difensiva trovando le chiavi della
macchina ed aprendola.
-
Tutto! Vedrai come ti ridurrai per lui se continui a stare a questo
gioco! - Sto per salire ma mi fermo e lo fisso attento, gli occhi
sottili lo penetrano e lui fa l'aria da so tutto io ma non dice
niente, quindi alzo la mano come a chiedere di proseguire.
-
Ora continua! Che gioco?! - Forse non me ne rendo bene conto.
-
Il suo gioco! - Alzo le sopracciglia scettico, è bevuto?
-
Lui non sta giocando! Non ne è capace! Non ha idea di che cosa stia
facendo! Ho io le cose in mano, semmai! - Ma forse mi piace pensarlo
e per un momento storico nella mia vita vacillo. Per fortuna solo lui
lo vede.
-
Sì, è quello che ti ripeti perchè hai un ego troppo grande per
vedere la realtà. -
-
E cioè? - Ma temo a chiederglielo. Avvicina ancora il viso.
-
E cioè che lui gioca. Non se ne rende conto, è vero. Non lo fa di
proposito. Ma ti usa per tirare avanti e fare la vita che gli fa
comodo senza doversi rivoluzionare completamente. Tutto questo è un
gioco e lo conduce lui perchè è lui che ti chiama quando ha bisogno
e tu che stai ai suoi capricci e lo aiuti. È lui che ha il coltello
in mano, tu non hai niente. - Con questo mi pianta in asso ed ho
voglia di investirlo con la macchina ma resto a guardarlo come un
idiota mentre mi sfreccia davanti.
E
questo cosa dovrebbe essere?
La
perla di saggezza di uno jedi stronzo?
Cosa
me ne faccio?
E
poi cazzo, anche se fosse? A me piace, mi diverto. Insomma, sarà
anche vero che conduce lui, come dice, però io mi diverto e prima o
poi ad ottenere ciò che voglio sarò io. È sicuro. Lo ottengo
sempre. E poi come vuoi che finisca?
Abbiamo
fatto sesso telefonico una volta. Il prossimo passo sarà farlo di
persona e prima o poi succederà. Quando succederà sarà mio e basta
ed avrò vinto!
Con
questa ferma convinzione monto in auto e sgommo via scappando dalle
insinuazione del cazzo di quello scemo che parla per far prendere
aria alla bocca. Non sa che dice. Non sa niente. È tutto sotto
controllo.”
_______________________-
E'
vero che...
Riky
si arrabbia raramente ma succede e sono sempre degli scatti brevi ma
intensi, come si suo dire. Ecco i momenti più noti, ma ricordo
d'avergliene visti altri, in partita, sempre cose che non diresti mai
capace:
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questo
invece riguarda i piccoli momenti di cui parla Cris in cui Riky si
esaspera e vorrebbe dire un semplice 'ma vaffanculo' ma poi si
trattiene. Questa è la più evidente. A volte vuole solo essere
lasciato tranquillo...
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C'era
anche un'altra recente, di quest'anno, in cui Riky viene fermato dai
giornalisti per strada e lui paziente risponde a tutto ma ad un certo
punto, esasperato, alza gli occhi al cielo e sbuffa dicendo 'ma
lasciatemi in pace' cercando sempre di trattenersi e non essere
maleducato.
Gli
capita, sono rare ma gli succedono. Come è normale che sia!