CAPITOLO XXVII:
NUOVE CIRCOSTANZE

Penso che se il prezzo da pagare era la finale allora forse, forse, posso sopportare meglio il bruciante sapore della sconfitta. Perchè da un'altra parte ho vinto o per lo meno è così che io mi sento.
D'aver vinto.
In qualche modo.
Riky mi ha cercato, ha accettato di chiudersi con me in una camera d'albergo e ci siamo baciati, ci siamo parlati chiaramente e penso che meglio di così, nonostante non ci sia una vera e propria conclusione effettiva, non potesse andare.
Non sa cosa prova e cosa vuole e tanto meno cosa farà. Ha agito d'istinto nel cercarmi e nel vedermi... e sicuramente ancora di più nel baciarmi. Però era giusto fosse lui o me l'avrebbe rinfacciato dicendomi cosa gli ho fatto.
Ora affronterà sé stesso, può fare solo questo.
Per me è stata una ricompensa degna.
Io so che mi sto prendendo tanto, mi sto innamorando e tutto quello che riuscirà a darmi me lo darà.
Sarò chiaro, lo sarò sempre, in tutti i modi, sempre, a qualunque costo.
Non mi importa di cosa sembrerò, non mi importa di cosa succederà.
Sono pronto ad affrontare tutto ma non mentirò mai più e non nasconderò nulla.

Quando Wayne mi vede è preoccupato ma poi si stranisce della mia strana gioia.
Sono sorridente e sprizzo luce da ogni poro.
Tornare a Londra è terapeutico, ho bisogno di riprendermi dalle intense emozioni di Roma. Davvero molto intense.
- Che è successo, si può sapere? -
Chiede una volta in volo. Mi stringo nelle spalle.
- Perchè? - Lui alza scettico un sopracciglio.
- Mi prendi per il culo? Eri terribile ieri sera, hanno anche detto che alla fine non hai concluso la notte di fuoco... e sei sparito a metà! Ora mi riappari così contento! - A lui non lo potrei comunque nascondere ma non ho voglia di farlo, non vedevo l'ora di dirglielo.
Mi avvicino a lui e faccio per dirglielo ma mi precede pensando di immaginarlo.
- No, non dirmelo che indovino! Hai visto Gerard ed hai scopato di nuovo con lui... il suo cazzo leggendario è proprio quello che ti ci voleva, hai fatto bene! - Sgrano gli occhi.
- Cosa? No! Gerard?! - Dico preso in contropiede. E chi pensava a lui?
- Come no! Gerard te lo sei scopato così tanto che pensavo non aspettassi altro che rivederlo per poter... - E' vero, ha un gran bel cazzo ed ho fatto delle scopate fantastiche e rivederlo è stato anche vagamente strano, è stato dolce quando mi ha salutato alla fine ma andiamo... non si tratta di lui!
- No sei fuori strada... non è lui! -
- Bè, ma di uno si tratta, allora... e chi mai potrà essere di meglio di un orgia? - Si lambicca il cervello, guarda in alto pensando a chi può essere ma ovviamente non ci arriva. Non può arrivarci.
Ridacchiando glielo dico.
- Ero su uno dei tanti ponti di Roma a guardare il fiume e la suggestiva scena notturna quando... mi suona il telefono! Chi pensi che sia? - Adoro giocare!
Wayne, che ci sta pensando da prima, esasperato si arrende:
- A meno che non sia Luis Figo che è il tuo mito, non riesco proprio a... -
- Riky! - Wayne impallidisce di botto e mi fissa come se dicessi la cazzata del secolo.
- Kakà?! - Grida ed altri si girano così gli do un pugno sul braccio.
- Zitto! Sì, era lui. Mi chiedeva dove fossi. Insomma, ci siamo trovati. Ero così fuori di me che l'ho abbracciato di slancio anche se pensavo che non dovevo, che eravamo in rotta e... e poi siamo andati in albergo. -
- NON DIRMI CHE AVETE SCOPATO! - Wayne, cazzo di cane, piantala!
Gli metto la mano sulla bocca.
- Se non la pianti di gridare i cazzi miei ti uccido! -
Quando pare calmarsi lo lascio e fortunatamente parla piano.
- Ok... ma è pazzesco. Avete scopato? -
- No... però ci siamo baciati. Ha preso lui l'iniziativa. Io ho detto che stavo male, lui ha detto che capiva perchè sa cosa vuol dire perdere una finale, io ho detto che non era solo per questo ma perchè era il completamento di un periodo di merda e lui ha chiesto se era colpa sua ed io ho detto sì, che mi sono innamorato della persona sbagliata e che stavo male per lui. Poi siccome stavo per piangere mi sono girato di spalle e lui sai che ha fatto? - Wayne è totalmente assorbito dal mio racconto, pende dalle mie labbra e godo parecchio quando succede. Non sto nella pelle quindi continuo: - Spegne la luce, mi abbraccia da dietro e si scusa. Io chiedo cosa voglia e lui mi gira la testa e mi chiede se può baciarmi. Io faccio le capriole dentro ed ovviamente dico di sì. Così succede. Ci baciamo. E lo facciamo per così tanto tempo che poi finiamo stesi sul letto e ci addormentiamo così. - Sospiro, farei descrizioni anche più dettagliate, cosa che a lui piacerebbe, ma mi fermo.
Ha un'aria che è proprio sotto shock, mi sa che non ci crede.
- La prova è il mio umore di oggi, non potrei essere così contento se non fosse stato vero! - Wayne storce la bocca ancora sotto shock.
- Ma vi siete messi insieme alla fine? - Chiede incapace di crederci.
- No... però abbiamo deciso di tornare a sentirci ma di essere onesti sempre. Io non nasconderò mai come mi sento e ciò che voglio e penso e lui mi ha detto che non ha idea di cosa farà tornato a casa e come si sentirà né cosa deciderà, ma che sarà onesto e che vuole continuare a sentirmi perchè gli sono mancato anche io. - Wayne ascolta bene tutto, ci pensa un po' ed alla fine si decide a fare un piccolo sorriso soddisfatto.
- E' una piccola conquista! - Poi però si fa serio e Wayne serio è da immortalare. - Ma sei sicuro che non torni a torturarti? Sai che è stato duro prima e potrebbe essere anche peggio. -
Sospiro e mi faccio serio anche io mentre appoggio la testa dietro, sul sedile.
- Sì, lo so. Però sono pronto. Prima non lo ero. Mi aveva preso in contropiede. Tutto. Il sentimento sopra ogni cosa. Ora so cosa provo, so che probabilmente crescerà, so che lui è confuso ma... dovevi sentire come mi baciava, con che trasporto... anche lui prova qualcosa. Non posso sbagliarmi. Se ho pazienza e resisto ce la farò, me lo sento. Perchè prima si parlava di fantasie, i contatti che avevamo avuto erano confusi e poco chiari. Una volta lui era ubriaco, una volta io ho fatto finta di esserlo ma fondamentalmente non era successo nulla, l'altra io ero così euforico per la vittoria che nessuno dei due ha davvero capito qualcosa. Ieri sera però ha provato davvero, era lucido. Non lo scorderà più.
Lo segnerà, vedrai. Lui... lui prima o poi sarà mio... - La fiducia giganteggia in me, parlo sicuro e deciso, la determinazione nello sguardo fisso davanti a me mentre mi immagino proprio io e Riky insieme.
- Mi piace rivederti combattivo e sicuro di te. Questo è Cristiano Ronaldo. Non so se ce la farai o no, però mi piace vederti così. Sono contento per te, amico. Davvero. Io voglio ricordarti così, sai... con questa certezza di farcela sempre, prima o poi. - Questo mi distrae dalle mie convinzioni e mi turba un istante, deragliando lo fisso confuso.
- Perchè devi ricordarmi così? Dove devi andare? Mica te ne vai! - Wayne mi fissa senza capire. - Cavolo, hai detto che mi vuoi ricordare così! - Esclamo ovvio.
- Ma va', sono cose che si dicono. Nel nostro ambiente non puoi sapere se starai in una squadra per sempre, potremmo separarci da un momento all'altro. Pazienza. Però questa è l'immagine di te che voglio avere. Sicurezza. Fiducia in te stesso. Questo sei tu, Cristiano. - Lo dice sicuro dando molta forza alle parole e non so perchè questo discorso mi turbi tanto.
Ho il patema d'animo improvvisamente, il cuore batte e lo stomaco si stringe. Uno strano senso d'ansia.
- Io non voglio andarmene, voglio restare qua per tutta la mia carriera! Cosa c'è di meglio del Manchester United? - Sorride un po' divertito ed un po' consapevole di qualcosa che io ancora non so.
- Mai dire mai. Non sai come si mettono le cose. Non puoi saperlo, sai... può capitarti di tutto. Magari te ne andrai, magari no. O magari me ne andrò io... però bisogna essere pronti. Ci può sempre essere il momento in cui ci si lascia, parlando di compagni di squadra. Per questo bisogna viverli tutti al cento percento senza perderne nemmeno uno... - Mi sa tanto di addio questo discorso e non so come interpretarlo. Non so cosa dire. È così strano. Non è mai saggio e nemmeno sentimentale, è una specie di bestia pagliaccio.
Sospiro e gli batto la mano sulla gamba per ringraziarlo e farlo tornare in sé in qualche modo.
- Grazie della saggezza, non scorderò mai il momento in cui mi hai dimostrato che dentro di te, nella nebbia assoluta che gira sempre, c'era anche un po' di cervello! - Lo dico scherzando per sdrammatizzare e lui sa che lo faccio per questo, per evitare questo strano senso di pesantezza che si è formato con questi argomenti strani.
- Comunque io non penso di andarmene, a titolo informativo. Ho proposte ma ho il privilegio di poter ancora scegliere... finchè posso, voglio rimanere! - Wayne mi tranquillizza dicendomelo e rispondo a mia volta alzando le spalle:
- Anche io ho delle proposte, già dall'anno scorso le avevo, ma non penso proprio che accetterò. Se posso restare, se mi lasciano, resterò. -
- Che squadre ti hanno chiesto? -
- Mah... qualcuna... spicca il Real Madrid che insiste molto, il Barcellona non ci pensa perchè ha Messi, poi ci sarebbe il Bayern... e che ne so, non è che mi sia interessato molto. Mi ha fatto piacere il Real, non lo nascondo. Da bambino era la mia squadra preferita, sai... però beh, ora sono felice qua. Non c'è niente di meglio del Manchester, ora come ora. Anche se abbiamo perso contro il Barça... per me noi siamo i migliori lo stesso! - Sorrido sicuro di me mentre lo dico e Wayne si mette a parlare di squadre, proposte e calcio.
No, non me ne andrò. Come potrei lasciarli?
So che il Real insiste e fa molte proposte e sono anche molto sicuri di loro. Perez ha la fissa con me, però onestamente non ci penso davvero. Non ora.


Programmo le mie vacanze piuttosto in fretta con gli amici, ovviamente tutti come me.
Non me ne importa se mi vedranno i paparazzi e cominceranno a rompermi le palle. Io sono così, se hanno qualcosa da ridire che si arrangino!
Potrò andare in vacanza con chi voglio!
Certo poi che mi rompevano le palle quando mi vedevano passare per locali gay con amici gay, figurati se non andranno a nozze con questo spettacolo, ma chi se ne importa.
Sono in vacanza con gli amici.
Basta così.
Ci siamo separati da pochi giorni, io e Riky, e mi chiama quando sono pacificamente disteso al sole ad abbrustolirmi.
- Ehi, Riky! - Non mi ha chiamato subito dopo però mi ha scritto un po' di messaggi, aveva paura che io pensassi che volesse sparire.
Che tenero.
- Ciao... cosa fai? Disturbo? - sempre questa maledetta mania di chiedere se disturba. Un giorno o l'altro gli rispondo male.
- No, Riky. Non disturberai mai tu! - Rispondo schietto. Lui sta un po' in silenzio. - Sto prendendo il sole, è un momento perfetto. Non c'è nessuno qua vicino, gli altri stanno nuotando... - Alludo a cose poco pulite e lui si riprende.
- Ah no io... sono... sono un po' in fermento... volevo distrarmi in vacanza anche io con Carol e Luca ma... ecco, ci sono queste voci insistenti che mi perseguitano. Si dice che Galliani e Berlusconi stiano prendendo veramente accordi con Perez per portarmi a Madrid. Sai, è la voce che più si sente in giro ed io... ho paura. Io ho ripetuto tutto l'anno che non volevo muovermi ma si sa che se decidono di venderti lo fanno. Dicono che la cifra è così alta che non rifiuteranno... io... io ho paura. Ripeto no, no e no. Non voglio andarmene da qua. Milano è casa mia, i miei compagni sono la mia famiglia ed io... sono terrorizzato. Cerco di non pensarci e distrarmi ma non ci riesco! -
Raddrizzo la testa e mi tiro su a sedere. È agitatissimo e fuori di sé. Mi chiama quando è in questi stati d'animo e mi tocca calmarlo ma appena ha detto Real Madrid il cuore mi è partito impazzito.
Per un momento mi scollego, è un momento davvero lungo. Cerco di dire qualcosa ma non ci riesco. Io proprio non ci riesco.
Il Real Madrid è la squadra più accanita anche nei miei confronti.
Non riesco a respirare, penso sia una crisi di panico ed è assurdo perchè non capisco se sia di contrarierà o di speranza.
Non voglio andarmene da Manchester però... se questa fosse una concreta possibilità per poter andare con lui nella stessa squadra?
Sta succedendo qualcosa, l'emozione è tale che non riesco a pensare lucidamente. Mi metto una mano sulla bocca e sbatto le palpebre sotto shock.
- Cris ci sei? - Al suo richiamo cerco di dire qualcosa ma appaio ovviamente sconvolto.
- E...ecco... pare che il Real Madrid abbia puntato anche me, io ho detto al mio agente che non intendo muovermi da Manchester e che se la veda lui ma... ma non avevo idea che puntasse anche a te... - Ora anche lui è sotto shock e sta zitto.
Cosa dire?
Cosa fare?
Per un momento sembra tutto possibile ed al tempo stesso folle.
Come ce ne tiriamo fuori?
Siamo sconvolti e sappiamo benissimo perchè.
Se questo è un disegno di Dio è perchè vuole che stiamo insieme davvero, è per dirgli che è giusto e che lo deve fare, si deve buttare nei miei confronti e non importa cosa dice la religione.
Per un momento, assurdamente, lo penso.
- Io... io non so cosa dire... - Fa lui alla fine.
- Sapessi io... non me l'aspettavo... - Perchè queste cose non ci toccano mai, diciamo 'no non vogliamo' e lasciamo fare agli altri. Ma nel caso in cui si ha voce in capitolo va bene. Se invece non c'è, questa voce, cambia tutto. E forse non è nemmeno questo il punto.
Forse lui può rifiutarsi oppure no. Ma cosa vuole davvero?
È sconvolgente la consapevolezza che ci crolla addosso come una doccia fredda.
Riky ora deve decidere su due piedi cosa vuole nei miei confronti ed in base a questo scegliere, se può naturalmente.
E più incasinato di così non lo è mai stato.
Il cuore mi uccide salendomi in gola. Va così forte che penso mi verrà un infarto. Dì qualcosa, Cris. Sei tu quello più razionale.
- Non... non penso che prenda entrambi. Sai quanti soldi servirebbero? Valiamo troppo tutti e due... chi mai potrebbe spendere tutti quei soldi? Io credo proprio che... che vede il primo che accetta e poi lascia perdere l'altro... che... che voglia veramente entrambi insieme è impossibile... - Ecco, Cris. ok. Hai ragione. Sarà sicuramente così.
Bene, allora piantala di agitarti tanto.
Anche lui sospira, quasi che io gli dia una splendida notizia. Non dover scegliere fra la sua 'famiglia' e me.
Non sono ancora così forte, nel suo cuore. In ogni caso non penso che vincerei.
Però farlo scegliere sarebbe crudele.
Un po' ne resto deluso.
- Io non posso andarmene. Questa è casa mia, capisci? Loro sono i miei fratelli... - lo dice tremante, sta per piangere e non so se è per la possibilità di andarsene o perchè in un qualche modo strano mi sta rifiutando. O pensa di farlo.
Non posso sentire che sta così male.
- Senti, ascolta... va bene. Tu devi fare quello che ti senti. Guarda che ti capisco. Il Manchester per me è la stessa cosa. Io vivo per questa squadra, è il mio cuore, è la mia famiglia, la mia casa, tutto. Non voglio muovermi nemmeno io. Certo, l'idea di unirmi a te sarebbe... wow, così incredibile che non ho nemmeno mai osato pensarlo possibile. Però obiettivamente... realisticamente... non succederà mai. Chi mai ci prenderebbe entrambi? -
Sento che si aggrappa alla mia logica.
- Sì... so che si parla di oltre 60 milioni per me e oltre gli 80 per te, io adesso non so se sia vero ma sono cifre assurde. Chi le potrebbe mai pagare? no... non... non penso che... - Però si sente strano anche lui a dire queste cose e forse, in fondo al suo cuore, non sa cosa pensare davvero. È confuso e prova così tanti sentimenti contrastanti che non sa dove sbattere la testa e voltarsi.
- Sta tranquillo e concentrati sul tenere il posto che vuoi davvero. E poi fra noi è così strano e complicato che se ora sei confuso, pensa cosa dovrebbe essere giocare insieme... - Gli do un buon input per non sperare che questo avvenga. Sa che ho ragione.
- Oddio, non oso pensarci! Sarebbe un gran caos, non la saprei gestire bene... ora... ora io penso sempre a te quando sono agitato e ti chiamo, vedi... e ti scrivo spesso... mi piace il rapporto che stiamo instaurando. Siamo onesti l'uno con l'altro ma vedo che è un rapporto più sano di prima. È una specie di amicizia, no? -
Non osiamo nominare né baci né momenti erotici perchè sappiamo entrambi che non sapremmo affrontarli ora.
O meglio io sì ma lui no.
- Una specie... sì... - Dico vago non sapendo cosa dire. Deve sistemare le cose in squadra e poi può tornare a pensare a noi. Sicuramente non è il momento adatto per pensare a noi.
- E' che ora sono così teso e nervoso per questa cosa della squadra che non riesco a pensare bene a niente altro. Perfino gli ormoni sono a posto, sai... perchè sono così spaventato che quelli davvero si mettono da parte... - So che funziona così, se hai preoccupazioni per la testa non ti vengono quelle voglie. Non ne faccio un problema.
Non parlare dei nostri baci e dei nostri sentimenti non li cancella. Ci sono.
- Dai, è tutto a posto. Sta certo che o puntano a te o puntano a me, certamente non ad entrambi. Nessuno si aspetta una cosa simile infatti anche i giornali dicono la stessa cosa. A chi punta davvero Perez? Tu concentrati sul tenerti il tuo amato posto... nemmeno io, comunque, sono seriamente intenzionato a lasciare il mio... - Sorrido pensando che se lui andasse sarebbe tutto diverso. Parlo così perchè so che lui non ci andrà mai, quindi sono sicuro di me e di ciò che voglio.
Se lui è a Milano i miei desideri non si muovono di una virgola.
Se lui andasse a Madrid sarebbe diverso, forse. Però lui è là e dubito riusciranno a strapparlo dal Milan.
Alla fine ci salutiamo dicendo di tenerci aggiornati e siamo entrambi strani e nervosi. Pieni di pensieri.
Cosa sta per succedere?
È nell'aria di fine Maggio. Sembra il colpo del secolo. Magari non succederà mai ma magari sì. Chi lo può sapere.
Però sarebbe così pazzesco che non ci posso pensare.
Se lui ci andasse... se lui ci andasse... e chiedessero lo stesso anche me... cosa... cosa farei?
Potrei mai lasciarmelo scappare?
Potrei?
Dio, l'eventualità non l'avevo mai abbracciata, mai, nemmeno nei miei sogni migliori. Proprio perchè sapevo che per noi le nostre squadre sono importantissime. Quindi come posso pensarci ora e capire cosa farei? Come?
Se poi non succede niente starei troppo male, troppo. Ed io non sono pronto a sostenere una tale delusione.
Cristiano, stai coi piedi per terra.
Non succederà mai, quindi sta tranquillo che non te ne andrai.
E senza rendermene conto mi sono posto l'unica e prima condizione della mia vita.
Se Riky andrà al Real Madrid io lascerò casa mia ed andrò là anche io.
Ecco la mia scelta.”

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E' vero che...
Lo scenario di fine campionato era proprio questo. Mentre i giocatori cominciavano le loro vacanze, il Real con Perez prendeva accordi sia per Riky che per Cris, ma ovviamente in queste cose non si sa mai niente di certo fino all'ultimo secondo. E' vero che per Riky se ne era parlato quasi per tutto l'anno e lui aveva sempre detto di voler rimanere al Milan, mentre per Cris è stata quasi una sorpresa la notizia, perchè non se ne era parlato così tanto. Perez ha corteggiato tantissimo Riky, ne era proprio innamorato. Teneva più a lui che a Cris ma naturalmente voleva anche lui. Ha avuto questa visione di loro due, così diversi a giocare insieme. E ci ha visto bene. Peccato che non aveva considerato i problemi di salute di Riky...