CAPITOLO III
UBRIACO E SEDOTTO



La cosa si fa subito interessante ma non avevo dubbi che questo potesse aiutarmi... un buon champagne è ciò che ci serve per scioglierci anche se io non ne ho bisogno perchè sono già sciolto ed ho come sempre le idee chiare. Mi è bastato bagnare le labbra tutte le volte che lui invece beveva davvero.
Alla sua domanda resto un attimo in silenzio, l'osservo pieno di malizia e bevo un sorso, quindi mi slaccio il bottone della camicia e lui avvampa senza apparente motivo. Non è che faccio molto.
- Dipende da che punto di vista... - Vediamo di confonderlo un po'.
Questo piccolo pulcino innocente, che è anche più grande di me di due anni, va svezzato e ho tutta l'intenzione di divertirmi!
- Bè ecco... non so... il tuo... - Non sa nemmeno cosa sta dicendo, lo dice giusto per parlare. Io ridacchio appena mentre mantengo un perfetto controllo di me. Metto giù il bicchiere e mi tolgo la giacca, mi apro i polsini della camicia e mi siedo su una sedia.
La camera è una suite, sapevano avrebbe vinto lui e gli hanno riservato quella migliore. La mia cambia comunque di poco.
È grande, spaziosa, con un letto matrimoniale spaziale e lenzuola pregiate azzurro chiaro.
Ha un tavolino basso fra due poltroncine assolutamente comode, un armadio, il frigo bar, un terrazzo con balcone sulla vista migliore della città e sicuramente un bagno con la vasca più comoda che esista. Poi mi viene un'idea delle mie.
- Nel tuo bagno ci sarà anche la cabina doccia... - Come se fosse una cosa che c'entra.
Riky mi fissa cercando di capire cosa intendo ed in breve si dimentica cosa mi aveva chiesto, ci tornerò dopo.
Prendo il bicchiere che continuo a fingere di sorseggiare perchè non bevo mai, in realtà. Se non qualche sorso ogni tanto. Prferisco sempre far finta di bere. Che gli altri lo pensino così mi lasciano in pace. Invece vado al bagno davanti ai suoi occhi allibiti.
- Sì c'è la vasca comoda per due ed anche la cabina doccia sempre per due. Pensavano ci venissi in dolce compagnia... -
Riky avvampa mentre si affaccia, penso non tornerà più del suo colore naturale.
Io sorrido vittorioso delle condizioni in cui lo getto, sono un bastardo ma godo così, che ci posso fare!
- Carol è in Brasile per delle visite importanti. Ormai sta là dai suoi per la gravidanza. - E' una doccia fredda.
Lei è incinta.
Non so perchè la cosa mi debba disturbare tanto in effetti, non è che ha senso perchè dopotutto non sono cose che mi hanno mai fermato, sono andato con ogni genere di persona e di queste poche erano libere.
- Allora stai per diventare padre... - Mi avvicino, tengo ancora il calice in mano. Ha diminuito il bere e non va bene. Faccio finta ancora di bere per primo davanti ai suoi occhi e non li tolgo dai suoi, questo lo spinge automaticamente ad imitarmi, è un giochetto facile che ho imparato per far fare ciò che voglio a chi ho davanti.
Se lo faccio fissando lo sguardo, l'altro imita senza rendersene conto.
Non mi delude infatti.
- Sì sto per diventare padre. Ma è presto ancora, solo che sono più tranquillo se è seguita costantemente e poi voglio che partorisca là... - Non mi interessa un cazzo delle sue fisse matrimoniali ed infatti cambio discorso, lo sfioro tornando in camera e lui sta un attimo lì sulla soglia della porta a fissarmi ebete. Mi siedo sulla poltrona e accavallo le gambe, appoggio il bicchiere sul tavolino basso accanto alla bottiglia che ho stappato e attendo che mi raggiunga.
Quando lo fa possiamo guardarci ed è il momento di tornare all'attacco a modo mio.
Le poltrone sono rivolte per tre quarti l'una verso l'altra, quindi siamo vicini e ci possiamo guardare.
- Prima ti ho fatto molte domande, vuoi ricambiare? - Lo dico come se fosse una proposta indecente, infatti mi guarda un po' stranito, tossicchia e si fa coraggio bevendo ancora. Sorrido fra me e me, perfetto, se beve ancora un po' sarà tutto facile!
- Bè ma io non sono una persona molto curiosa, lascio che la gente si apra da sola, aspetto di conoscerla piano piano, non sono uno che si informa. Non leggo nemmeno i giornali, guarda... solo quelli sportivi eventualmente! - Non stento a crederlo.
Mi slaccio un altro bottone della camicia, il petto comincia a vedersi, ovviamente sono completamente liscio. Per noi sportivi è normale ed è quasi una regola ma ovviamente non tutti si radono. A me danno fastidio i peli.
Chissà se lui si rade...
Riky torna ad imitarmi in trance, si apre il primo bottone della camicia ma non si ricorda di avere ancora la cravatta così ridendo me ne occupo io. Apro le gambe e mi metto in punta sulla poltrona, mi avvicino il necessario e allungo le mani, prendo la famosa cravatta e lo tiro verso di me. Riky per la sorpresa si rovescia un po' di champagne nella giacca così ridendo divertito e seducente gli prendo il bicchiere e glielo poso.
- Sei un piccolo disastro! - Lui ride imbarazzato. - Toglitela... - Infilo prepotente le mani sotto le braccia e gli faccio cadere la giacca dalle spalle, porta il busto in avanti per eseguire l'ordine che ormai è obbligo visto i miei modi. Si fa spogliare mite, si limita a togliere le maniche e lascia che gli tolga l'indumento da dietro. Quando ho finito lui resta proteso verso di me così approfitto per allentargli la cravatta. È qua che mormoro piano e suadente:
- Devi togliere questa prima di aprirti la camicia... - è così dolcemente impacciato che mi fa tenerezza. Un po' è perchè non è abituato a fare queste cose in generale, un po' è perchè l'alcool gli dà già alla testa.
Tiro il lembo aperto e gliela tolgo, poi me la tengo addosso come se fosse mia e gli apro il famoso bottone.
Ha la bocca semi aperta e mi fissa inebetito, forse cerca di capire che diavolo stia succedendo.
Gli restituisco soddisfatto il calice e lui è qua, con le prime inibizioni che saltano e la sua natura che esce, me lo chiede a bruciapelo. Non oserebbe mai in condizioni normali.
- Parlami della tua natura omosessuale... - Articola perfettamente le parole ed usa termini per niente offensivi anzi. È ammirevole. Resta pur sempre Riky.
Sapevo che me lo avrebbe chiesto, fondamentalmente è curioso di questo lato della medaglia perchè sa in cuor suo di essere come me.
- Diciamo che se mi capita di fare sesso con una donna non la mando via, ma non è come con i ragazzi. Do il meglio di me con loro e poi mi piace di più. Però se c'è la donna giusta riesco a fare tutto il lavoro completo! - Mi accomodo e torno ad accavallare le gambe, penso di essere anche piuttosto femminile oltre che elegante, mi guarda mentre torno a sorseggiare il mio champagne, così lui ammaliato da un po' tutto fa altrettanto. Non si rende conto della maggior parte delle cose ormai. Ovvero che il mio bicchiere scende di pochissimo.
Comunque arrossisce anche se sta sulla via dell'ubriachezza.
- Allora sei bisessuale ma con tendenze all'omosessualità... - Cerca di capire però non è veramente questo ciò che vuole sapere ed io so di cosa si tratta. Verso ancora da bere e lui ormai non ha la lucidità di rifiutare.
Mi tiro fuori la camicia dai pantaloni e slaccio ancora qualche bottone ma non apro del tutto, lui resta catalizzato da quei bottoni che restano e che impediscono del tutto la visuale. Ne sei attratto, eh?
Ora sei qua e stiamo parlando di ciò che ti ossessiona ed è una cosa che non avevi mai considerato, ti sei sempre sforzato di ignorare ma la natura è natura e prima o poi chiama.
- Ho provato anche qualche trans per curiosità... - Ora lo provoco un po'. È vero che l'ho fatto comunque...
Sgrana gli occhi come se avessi detto una bestialità, poi avvampa al mio sorrisino provocante.
- E' una scopata come le altre... - Comincio a parlare volgare, la cosa lo accenderà di sicuro.
Inghiotte a vuoto, vorrebbe chiedere altri dettagli ma non osa. Eppure non è questo ciò che vuole sapere.
Beve per farsi coraggio. Bene, piccolo, sei perfetto.
Gioco col bordo del calice col labbro inferiore e con la lingua, nel mentre non gli stacco gli occhi di dosso e lui è maledettamente a disagio ma è incapace di smettere.
È come un'anima in pena.
- Io, sai, non seguo le notizie però alcune su di te arrivano anche se non mi interessano. Io a certe non ci credo... - Avvampa.
- Se è per i locali gay e le vacanze con soli amici uomini sono cose vere, ci sono anche foto a documentare... - Sospira e si cambia di posizione accavallando a sua volta le gambe, infila una mano fra le cosce che stringe e penso di capire perchè. Sorseggia ancora.
- No... sai, a volte dicono che tu fai … - Oddio, non osa dirlo. Ho capito cosa intende ma io voglio che lo dica!
Sorrido incoraggiante ed infilo un dito nel bicchiere, intingo dallo champagne e metto l'indice in bocca come fosse una cosa normale. Continuo a fissarlo in attesa e me lo succhio.
Riky è in forte pena ed ormai mi fissa la bocca ed il dito incapace di togliere lo sguardo, stringe sempre più le gambe.
- Sì insomma... sei stato visto andare in albergo con quel tuo compagno gay dichiarato ed altre due ragazze... se non erano più... poi le notizie viaggiano sempre... sono bugie, immagino... - ha fatto fatica a dirlo ed è riuscito a non usare il termine clou!
Non rido perchè lo mortificherei e si chiuderebbe, resto serio e mi tolgo il dito per rispondere. Parlo sempre piano e suadente, penetrante, lento.
- Intendi orge? - Non ho problemi a dire tutto quel che ho fatto. Sono notizie vere che hanno girato il mondo e non mi sono mai nascosto, faccio quello che mi pare. Finchè non uccido nessuno e non sono un criminale non mi nascondo. Sono un bravo calciatore, mi merito il mio posto in squadra, per il resto sono affari miei!
Posso scoparmi chi voglio.
Avvampa di nuovo, cioè più di prima, così rispondo continuando a giocare col bicchiere. È sempre così, anche alle feste bevo un po' però mi limito perchè mio padre mi ha dato una bella lezione quando è morto per problemi di alcolismo. Diciamo che reggo bene perchè bevo poco anche se faccio molti festini. So divertirmi anche senza certi aiuti.
Odio chi si rovina in tal senso, è una cosa che mi manda in bestia.
- Erano due trans ed erano le migliori che io abbia mai visto perchè davvero non sembravano uomini! - Cerco di non usare un linguaggio eccessivamente sconvolgente visto che già quel che dico lo è!
Boccheggia, non sa che dire a questo punto.
Che tenero che è!
La mano gli trema e sta per rovesciarsi ancora il calice, così glielo tolgo di mano e torno a porgermi verso di lui. Resto così proteso, metto giù anche il mio bicchiere e senza toccarlo lo sfioro con le gambe e le mani.
- Se vado con un amico dichiaratamente gay possono mai essere due donne quelle? È logico... -
Non annuisce, è rigido come una corda ed allora gli metto la mano sul ginocchio. Sussulta ma non mi respinge perchè è esattamente questo che vuole. Resta ingarbugliato su sé stesso.
- Fare orge con amici è normale così come il sesso fra compagni di squadra. Non dico che siano tutti gay, questo no, però succede perchè si è abituati a condividere tutto e capita di finire per condividere anche il sesso. Vuoi sapere com'è quando faccio queste cose? - Sono molto allusivo ora, continuo a carezzargli il ginocchio e lui respira profondamente ma non si muove. Alterna momenti in cui mi guarda la mano ad altri in cui guarda il mio viso. Parlo ammaliante, lo sto facendo lentamente mio. Certo che è complice l'alcool ma per una prima volta può andare bene...
Suda.
- Com'è? - Riesce a chiedere, la voce leggermente impastata. Che tenero.
- Bè... coi trans è interessante. Hanno il seno ed il cazzo. Quelli con cui sono andato io erano così. - stringe le gambe al termine cazzo e lo sapevo. - piccolo, apriti la camicia, sei così sudato... - Disorientato su una cosa che non c'entra niente, mi lascia fare. Gli slaccio la camicia molto piano, con calma, e continuo a guardare i suoi bellissimi occhi grandi e neri. È spaventato ma al tempo stesso eccitato, vorrebbe provare quello che quel giorno è rimasto sospeso. Ormai i sensi sono annebbiati, è disinibito e guarda solo ciò che è davvero. È gay il mio piccolo Riky e presto farà i conti con questa verità.
Mentre gli apro la camicia continuo a parlare ammaliante.
- La prima volta è effettivamente traumatico andare con un uomo, però dopo un po' non tieni più gli ormoni. All'inizio vai con uno esperto e lasci fare tutto a lui, poi prendi coraggio perchè ti piace e poi il gioco è fatto. Fai di tutto e più ne fai più ne faresti. -
La camicia è aperta del tutto, sotto non ha niente e lo ringrazio. Il suo petto è liscio e gli scosto l'indumento per vedere i capezzoli che sfioro casualmente. Si lascia fare perchè penso capisca poco di ciò che sta succedendo.
Allora gli apro a forza le gambe.
- Ma la prima volta come sei riuscito a trovare il coraggio di provare? E poi quando l'hai fatto come sei riuscito ad accettare e capire cosa ti succedeva? Quando sei arrivato al punto di dire 'ok io devo provare'? Come ti sei capito? - Mi riempie di domande mentre gli sciolgo le gambe e gli prendo le mani, gliele tolgo da sopra e gioco con la cintura dei suoi pantaloni. Non mi impegno per aprirgliela seriamente, lui continua a sudare, è davvero ubriaco credo ma è ancora in grado di accontentarmi. Non usciremo di qua se non l'avrò avuto!
- Era diventato il mio pensiero fisso. Giocando a calcio vedevo un sacco di ragazzi nudi, li fissavo proprio, non riuscivo a non farlo, così i porno che guardavo hanno cominciato ad essere sempre più gay. Quando mi facevo le seghe guardando i ragazzi che si facevano c'è stata poca scelta.
Mi ha dato la spinta finale incontrare altri gay in squadra. Quando sono passato al professionismo ce n'erano molti e così alcuni mi hanno dato il via. La mia curiosità è sempre stata molto spiccata, ho sempre avuto quella di provare tutto a prescindere, infatti sono andato anche con donne se è per questo però è sempre stato faticoso. Non mi sono mai precluso nulla. Per me il sesso a volte è una malattia, ne voglio sempre di più e sempre in più modi, non mi basta mai e più è normale e più mi annoia... - Si strofina le labbra, sta proprio male, vorrebbe osare tante di quelle cose che non riesce ma siccome sembra davvero provato e vedo chiaramente reazioni nelle sue parti basse, decido di dargli una specie di tregua prima dell'affondo finale.
- Ti va una doccia? Mi sembra ti serva... io ne vorrei fare una... - Non capisce proprio cosa ci sia di male, a calcio ne facciamo di continuo coi compagni, no?
Alza le spalle ed accoglie la proposta come una specie di salvezza. Sicuramente è una cosa che lo aiuta, ne è certo, glielo leggo nello sguardo che si accende speranzoso di riprendersi.
Tu stasera da sobrio o da ubriaco sarai mio.
Mi alzo e lo tiro su, una volta in piedi scivolo con le mani sulla sua pelle, è ovvio che lo sto seducendo mentre gli faccio cadere la camicia sui polsi dove si ferma. Alza le mani senza capire dove sia l'intoppo e ridendo divertito gli apro i polsini.
Solo lui non capisce che ci sto provando spudoratamente o forse è troppo ubriaco per capirlo.
Quando è a torso nudo si accorge che ho ancora la camicia allacciata per quei due fastidiosi bottoni rimasti, se ne ricorda e me li apre come fosse normale farlo.
Vittorioso lascio che mi sfili la camicia come ho fatto io con lui. La seduzione per ipnotismo funziona sempre.
Lo prendo per mano e lo conduco al bagno, apro l'acqua calda e torno a lui, è perso e barcolla così lo appoggio sicuro alla parete di piastrelle, lui si lascia fare, gli apro finalmente i pantaloni che scivolano subito alle caviglie, le scarpe se le era tolto e presto calpesta l'indumento come se non esistesse. Guardo i suoi boxer non eccessivamente stretti ma nemmeno larghi. Sono della consistenza giusta, infilo le dita dentro l'elastico e davvero è confuso, sente che qualcosa non va o meglio che c'è qualcosa di strano in tutto questo, però lo vuole profondamente. Lui sperava che io ci provassi e vuole che faccia ogni cosa per capire se i suoi dubbi mai osati sono fondati.
Sì, mio caro. Sei gay, fidati!
Forse più gay di me in quanto io non sono per niente sensibile e sentimentale, tu invece lo sei.
Mi abbasso piegandomi sulle gambe che allargo come una porno star, mi porto dietro i suoi boxer e lui mi lascia fare. Se si piega è finita, quindi sta immobile e mite assorbe tutto.
Mi alzo soffiandogli sulla pelle sensibile ma di proposito non gli tocco il suo cazzo. Se l'aspettava. Ci sperava.
Sorrido e mi separo. Sono maledettamente erotico, sto facendo di tutto per esserlo ma so che mi basta desiderarlo per diventarlo ed ora lo desidero come non mai.
Mi apro i pantaloni e roteo appena il bacino, quel tanto che basta per ubriacarlo ancora e fargli leccare ancora le labbra.
Mi giro di schiena e faccio cadere giù i pantaloni sensualmente, li abbandono in parte e gioco coi boxer un po'. I miei sono neri ed attillati, molto piccoli. So di avere un corpo fantastico, ci dedico molto tempo per renderlo tale, mi piace farmi vedere, mi piace piacere e mi piace essere al meglio della mia forma.
Fingo di abbassarli e li lascio al limite estremo, giro la testa per metà e vedo che mi fissa il mio splendido culo.
Sei mio, bello. Non hai più scampo. Quando si lecca ancora le labbra ne ho la matematica certezza. Non sarai più come prima quando uscirai di qua.”

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E' vero che...
E' vero che Cris è sempre stato al centro di notizie riguardanti in qualche modo l'omosessualità. Visto e fotografato: in vacanze con soli ragazzi (poco mascolini), per locali gay con amici chiaramente gay, entrare in alberghi con amici sempre di quella sponda (dichiarati) e due o tre ragazze per volta. Facile immaginare cosa hanno consumato. Dicasi orgia. E' stato visto/associato anche a dei trans spesso e volentieri. Oltretutto se uno va con un amico gay dichiarato a fare sesso in compagnia di donne, la logica vuole che là sotto ci sia una sorpresina perchè altrimenti il gay dichiarato che fa lì? Un filmino? È poi Cris non è un mostro di virilità come le foto mostrano.