CAPITOLO
XXXII:
SULLA
LINEA SOTTILE
“Scandisco
il tempo coi nostri battiti, i cuori vanno insieme ma non sono
davvero calmi. Siamo emozionati. Non voglio pensare per cosa.
È
lo spettacolo che vediamo?
È
la città?
È
davvero bella, la città dei sogni.
Poi,
quando i battiti si calmano ed io ho pensato ampiamente che sono
stato davvero sciocco a fare il geloso senza nemmeno averne il
diritto, sbadiglio e lui mi scioglie. Mi spiace non averlo contro la
mia schiena, un brivido mi attraversa anche se non avrebbe senso.
Siamo
a Giugno.
-
Andiamo a dormire... - Dice piano come se non volesse svegliare
qualcuno.
Allora
mi faccio portare sul letto, mi tiene per mano come fossi il suo
ragazzo e la cosa mi fa sentire strano. È bello anche se
razionalmente capisco che non va proprio bene... ma sono solo due
mani allacciate... è un gesto così innocente e pulito...
Ci
stendiamo sul letto matrimoniale dove le lenzuola di una stoffa
oltremodo pregiata ci scivolano sotto i corpi che si rigirano per
stare comodi.
È
una bella sensazione. Sto un po' di schiena e lui è rivolto sul
fianco, verso di me. Guardo il soffitto dove ci sono riflesse alcune
luci da fuori, sembrano delle stelle. Trovo comunque bello tutto
questo ed è la prima volta da quando sono andato via da Milano che
riesco a pensarlo.
Forse
Dio sta cercando di farmi stare bene nel male che sto passando.
Mi
ha messo vicino l'unica persona che probabilmente potrebbe aiutarmi
in questo momento.
Penso
che sia un pensiero azzardato, c'erano molti altri amici che mi
avrebbero aiutato a stare bene qua. Cris è un po' il colpevole del
mio momento di crisi personale... però è più forte di me, non
riesco proprio ad evitare di pensare che con lui in ogni caso sto
bene e non dovrei, lo so, però mi rilassa, mi fa anche ridere e... e
mi scioglie... mi scioglie come non dovrebbe... mi tira fuori tutto
quello che mi sforzo di reprimere ed anche se sono cose amorali e
sbagliate poi mi sento meglio, non serve negarlo a me stesso.
Sono
davvero così pessimo?
Godo
nell'errore?
Sono
così confuso... Cris forse non era obiettivamente la persona adatta
per starmi accanto ora, alimenta il mio enorme caos, il mio
subbuglio, però non posso non pensare che dopo tutto... nonostante
tutto... poi sto bene.
E
se Dio me l'ha messo accanto, ci deve essere un motivo.
Ci
deve.
Così
come che io sono finito qua a Madrid. Un motivo ci sarà e penso lo
capirò solo fra degli anni, chi lo sa.
Sospiro
e mi decido a lasciar andare questi pensieri, non troverò risposte a
breve termine.
Quindi
mi giro dall'altra parte perchè ho paura che se mi metto verso Cris
poi lo abbraccio, visto che ho questa mania.
Lui
non fa niente, non si avvicina alla mia parte e sembra non rimanerci
male, ma non posso saperlo.
Comunque
mi metto bene e qualcosa punge sotto il mio fianco. C'è qualcosa...
mi sposto e lo prendo in mano, quando lo alzo davanti al viso vado a
fuoco realizzando di cosa si tratta e sussulto quasi spaventato.
Il
vibratore!
L'aveva
buttato sul letto e si era attorcigliato fra le lenzuola.
Sto
per buttarlo a terra come fosse impestato e Cris ride vedendo la
sagoma oscillare nella mia mano.
-
Non ridere! - Sussurro.
-
E perchè? È divertente! L'hai beccato proprio tu! - Dice ridendo da
dietro di me. Sbuffo e faccio per tirarlo lontano ma lui me lo
prende.
-
Dai, non trattarlo male! È stato prezioso! - Ammetto che è vero
però resta un oggetto sessuale.
-
E' un vibratore, non un animaletto domestico! - Mi volto a tre quarti
verso di lui per guardare cosa ne fa. Ovviamente mi aspetto che, come
tutte le persone normali, lo metta sul comodino... e magari nel
cassetto... ma lui non è normale. Che lo penso a fare? Lo vedo che
si carezza il viso. Ma può carezzarsi il viso con quello?
È
così... così... volgare!
-
Cris, sei malato! - Borbotto con la seria intenzione di non
partecipare. Adesso basta, non può fare sempre come vuole. O meglio
con sé stesso, non con me!
-
Sì lo so. Sono malato di sesso... sono abituato a farlo regolarmente
ogni giorno, adesso è da un po' che non lo faccio, sono in astinenza
anche io. - Non so quanto sia serio ma non oso indagare. Mi metto
ostinatamente il più lontano possibile da lui ed ostinatamente con
la faccia rivolta dall'altra parte.
-
Fa come vuoi ma senza di me. -
Peccato
che mi prenda in parola.
Lo
sento leccarlo.
Dio
Santo, l'ho leccato io e penso che non l'abbiamo lavato!
Non
ci posso pensare... se lo starà mettendo in bocca... sento altri
vari movimenti. Vorrei mettere la testa sotto il cuscino ma mi sento
scemo. Però non può fare queste cose con me accanto.
Dai...
e poi non la smette!
Esasperato
ed agitato, col cuore che va di nuovo a mille, mi giro per farlo
smettere e chiedergli se può almeno andare in bagno ma non è una
grande idea perchè l'intelligente è a pancia in su, si sta
succhiando il coso ed ha il suo in mano, tutto fuori dai boxer, che
se lo dimena in mano.
Si
sta masturbando e sta succhiando il vibratore finto.
Cosa
è andato storto con lui?
Perchè
è così?
-
Cris non puoi... - Mi lancia uno sguardo obliquo e mi sfida malizioso
a fermarlo. Io allora decido che andrò in bagno e faccio per alzarmi
ma mi prende per il braccio e mi tira giù.
-
No io non... -
-
Sta qua, non ti mangio... - Mormora smettendo per lo meno di
masturbarsi e di succhiare.
-
Non è quello... è che non posso sentirti mentre lo fai... sei qua
vicino a me, capisci? Ed io non sono immune a queste cose, lo sai
bene... - Sospiro insofferente e spero la smetta perchè mi sforzo di
non guardarlo ma mi sta tenendo per il braccio.
Cosa
pensa che faccio?
Oltretutto
è la stessa mano con cui si toccava il suo inguine.
Io
gliel'ho toccato solo da ubriaco e non ricordo bene la sensazione. È
come un sogno, quella volta. E parliamo già di due anni fa...
Alla
fine lo abbasso lo sguardo. Su di lui.
Sulla
sua erezione tutta testa ed in mostra. Non è molto lontano da me,
potrei allungare la mano e toccarlo.
Mi
sono sempre chiesto come dovesse essere quello di qualcun altro. So
come sono, io ne ho uno, però... però quello di qualcun altro...
uno vero in carne ed ossa...
Respiro
affannato ed il cuore batte fortissimo mentre la frenesia accelera
tutte le mie funzioni. Ogni cosa aumenta a rotta di collo e
l'emozione è tale che potrei urlare per una sciocchezza.
Non
mi lascia il braccio, vede che lo sto guardando.
Non
posso farlo, ho deciso che non l'avrei fatto.
Ho
deciso di aspettare di essere più calmo, di aver sistemato tutto, di
aver superato il duro momento generale. Sono in totale subbuglio,
ora.
Mi
prende il polso, so cosa vuole fare. So a cosa punta.
Non
farlo, ti prego. Perchè non saprei oppormi.
Sta
per spostarmi la mano su di sé. Lo sapevo. E già che lo guardo è
terribile, se me lo fa anche toccare...
Oppongo
istintivamente resistenza con un 'no' lamentoso. Allora non insiste e
lo ringrazio mentalmente.
Mi
lascia, non dice niente e riprende da solo.
Torna
a leccare il vibratore e con l'altra mano a masturbarsi.
Lo
fa davanti a me, è steso lascivo sul letto, il lenzuolo
attorcigliato alle gambe, le luci di fuori lo illuminano a tratti e
vedo anche troppo bene.
Vedo
che... che sta crescendo nella sua mano, vedo quanto va veloce. Vedo
quanto diventa grande e duro. Dev'essere sodo.
Non
riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Ed
intanto si succhia quello finto.
Si
sentiva così, prima, mentre lo facevo io?
Mi
eccito immediatamente, sento la mia erezione crescere e presto non
riuscirò a guardarlo e basta.
Penso
di dover fare qualcosa.
Penso
che sarà inevitabile. Ma almeno non lo faccio su di lui.
Abbiamo
passato mesi a masturbarci per telefono insieme. Andava bene perchè
era auto erotismo un po' alternativo.
Può
andare bene anche ora?
Gli
uomini fanno di continuo queste cose.
Si
masturbano nella stessa stanza. Non hanno pudore o inibizioni.
Però
di solito non si eccitano l'uno per l'altro.
Ansimo
come fa anche lui, è così bello.
Dio
mio, è così bello. Come fa ad esserlo?
I
suoi lineamenti sono perfetti e l'espressione abbandonata al
godimento è così eccitante e calda. Il suo corpo nudo, la
canottiera intima alzata sul petto, i boxer abbassati sulle cosce. È
un porno dal vivo e ce l'ho accanto.
Sono
i miei sogni erotici. Quelli che ho avuto ogni notte.
Ogni
notte.
È
qua e si sta facendo da solo ad un soffio... e lo trovo splendido.
Alla
fine non ce la faccio più e mi metto la mano sotto il pigiama anche
io, mi masturbo insieme a lui. Finisce che mi esce l'erezione dai
vestiti mentre la muovo sempre più frenetico.
Allora
mi guarda, smette di succhiarsi il vibratore, si lecca le labbra e se
le succhia, come fa ad essere sensuale anche in una cosa simile?
Sono
partito.
Ci
incateniamo gli sguardi e poi torno a scendere sul suo inguine, lui
fa altrettanto. Ci guardiamo i nostri membri mentre ce li tocchiamo e
le mani aumentano d'intensità, i respiri sempre più affannati ed i
gemiti.
I
sospiri.
Sento
lui e comincio anche io.
Ed
osa anche dire il mio nome.
Come
faccio a trattenermi?
Cerco
solo di non dire il suo. Non posso. Non... non... oh Cris... se lo
dico mentalmente va bene... non è reale...
Lo
vedo mentre il suo sperma esce e gli scivola viscido sulla sua stessa
mano.
Ed
ecco mentre lo vedo scivoloso nel suo palmo, faccio la stessa cosa.
Abbandono
al testa all'indietro e vengo incapace di provare vergogna per questo
momento. Solo per questo, solo per ora.
Perchè
il piacere è talmente grande che non riesco a pentirmene.
È
la beatitudine totale.
Poi
starò male, ma intanto è... perfetto...
Smetto
di muovere la mano e non oso aprire gli occhi. La bocca schiusa,
ansimo, il petto si alza e si abbassa frenetico. Scivolo giù sul
mondo mentre finalmente ogni cosa mi sembra allineata. So che dovrei
lavarmi e pulirmi e... e mi si sta asciugando tutto addosso e domani
mattina sarò vergognoso, ma le forze per alzarmi non le ho e non le
ho nemmeno per muovermi o fare qualunque altra cosa. Mi rimetto tutto
dentro, lascio cadere le mani sul letto e sto così, supino sulla
schiena, la testa all'indietro sul cuscino, gli occhi chiusi ed il
cuore che torna a battere più piano.
Schiudo
solo gli occhi di pochi millimetri per vedere cosa fa lui e mi
spaventa, infatti li apro immediato.
Mi
sta guardando, si è messo sul gomito e mi sta fissando da vicino.
Oserei
che aspetta di baciarmi. Sembra proprio a portata. Lo è. A portata
di bocca.
Ma
non lo fa. Nemmeno ora che lo guardo.
Saranno
dieci centimetri a separarsi, sento il suo respiro sulla pelle.
Cosa
aspetta?
Se
lo facesse potrei rifiutarlo?
-
Cosa fai? - Mormoro piano non capendo perchè dopotutto non mi bacia.
-
Immagino di baciarti. - Seppure dica tanto che fatica a controllarsi,
dopotutto, a modo suo e con metodi discutibili, lo fa.
Non
mi sta baciando. E non mi ha toccato. Ci ha provato ma non ho voluto
e non ha insistito.
Ci
siamo solo masturbati vicini, guardandoci.
Niente
altro.
Questo
resta ancora tutto accettabile?
Non
so. Sono confuso.
Dio,
come sono confuso.
Lo
sono un sacco.
Non
capisco niente. Allora, in questa confusione, mi protendo e gli
lascio un piccolo leggero bacio sulla guancia.
-
Grazie per non forzarmi davvero. - Dico solo questo, perchè le vedo
tutte le sue fatiche per non fare ciò che vorrebbe e per
accontentarmi ugualmente. Cerca dei compromessi accettabili. Si
procura piacere ma non mi invade troppo, non mi viola. Non sono
pronto e lo accetta.
Nessuno
lo farebbe.
Questo
lo riconosco.
Anche
se è un gioco così ipocrita ed assurdo che veramente fa ridere.
Stiamo
camminando su un filo sottile e ci illudiamo che sia un ponte. Non è
che un filo. E forse siamo già caduti e non ce ne accorgiamo, o
meglio fingiamo di vederci su quel filo che vogliamo chiamare ponte.
Praticamente
siamo già peccatori, solo che aspettiamo di essere pronti per
chiamarci come meritiamo.
Addormentandomi
col suo viso appoggiato sul mio stesso cuscino, pochi centimetri da
me, ed i suoi occhi scuri che mi fissano intensamente, penso che
presto o tardi finirò con lui.
Che
lo voglia o no. Che sia giusto o sbagliato. Che vada bene o male.
Presto
o tardi sarà così.
E
nel sonno, come sempre, mi giro verso la persona che ho accanto e
l'abbraccio.
Che
sia mia moglie, un amico o qualcun altro.
Se
non ho nessuno è un cuscino, di solito.
Ma
adesso qualcuno ce l'ho.
E
non è mia moglie, non è proprio un amico e... e non so come
definirlo.
Però
mi piace dormire abbracciato a lui.
È
una sensazione fantastica ed è la prima notte buona da quando ho
dovuto firmare.
Il
mattino mi vede avvolto a Cris come un bozzolo di cotone lo è
intorno alla farfalla.
In
effetti io sarei il bozzolo di cotone e Cris una farfalla. Sorrido al
paragone. A volte è davvero femminile!
Lui
è girato di schiena rispetto a me ed io gli sono attaccato dietro e
lo tengo sia con le braccia che con le gambe. È allucinante.
Come
posso fare certe cose dormendo?
Sono
un pericolo pubblico.
Sgrano
gli occhi spaventato da me stesso.
È
stato bello, lo ammetto.
Svegliarmi
abbracciato a lui è stato ancora meglio.
Ed
ora sono traumatizzato, ma appena lo lascerò andrà tutto bene...
piano piano, senza svegliarlo...
Un
braccio lo alzo così come la gamba. La parte che è sopra.
Ora
resta quella sotto.
Ottimo.
È
tutto intorpidito e comunque mi sta bloccando. Se lo sveglio si rende
conto di come ho dormito ed allora il tutto diventa molto più
imbarazzante.
Non
farlo, Riky.
Non
farti prendere dal panico.
È
tardi.
Non
so che fare e mentre trovo una soluzione lui si muove contro di me e
su di me, in pratica, e si gira.
È
sveglio e sorride sornione. Ha quel modo di fare da schiaffoni in
faccia.
-
Da quanto sei sveglio? - Chiedo capendolo subito visto che non è
assonnato per niente.
-
Da un po'... - Arrossisco. - Non volevo svegliarti, mi piaceva essere
l'albero a cui il koala è abbracciato. Eri così dolce... - Però mi
sta addosso, non mi ha liberato braccio e gamba, quindi mi rassegno e
metto anche l'altro sul suo fianco perchè non so dove metterlo e
tenerlo per aria era ridicolo.
-
Cris, se mi liberi riprendo l'uso dei miei arti... non li sento
più... - Lo tenevo per davvero come un koala. Proprio appiccicato.
Che imbarazzo.
-
Mi piace essere il tuo albero! - Almeno non gli è venuto su il mio
paragone.
Arrossisco
e nascondo il viso contro il suo petto. È sempre così con lui.
Sospiro
e mi mette la mano fra i capelli, sulla nuca. Abbracciandomi a sua
volta.
Ecco,
ora siamo intrecciati ed incatenati perchè mi ha passato uno sotto
la testa e l'altro sulla vita. Mi sta stringendo come fossi io la sua
farfalla.
Basta,
Riky, tu stai delirando.
Ma
quanto ti piace stare così?
Ammettilo,
ti piace molto!
Mi
mordo il labbro e arriccio il naso. Non è proprio la fine del mondo,
tutto questo. Potrebbe andare peggio. Potrei avere un'erezione.
-
Sai... se ci strofiniamo ancora un po' parte l'alzabandiera
mattutino. Vuoi provare? - Spalanco gli occhi e mi irrigidisco, lui
mi sente e ride.
Ha
una risata davvero scema. Però è contagiosa e finisco per ridere
anche io.
Penso
che non andremo lontano per molto.
Cioè
faccio di tutto per resistergli e non fargli tutte quelle cose
erotiche e proibite e poi mi addormento e mi attacco come... come un
koala!
Sono
proprio assurdo!
Mi
sa che inconsciamente lo voglio un sacco... inconsciamente...
Beh,
ne sono anche piuttosto cosciente, in effetti...
-
Che facciamo? Stiamo così tutto il giorno o ci attiviamo? - Dico
allora sperando in una reazione positiva per me e non per lui.
Alla
fine penso abbia pietà di me perchè smette di stritolarmi e mi
osserva per un po', è felice e soddisfatto. È proprio sereno. Deve
aver gradito la mia notte attaccato a lui.
-
Se proprio vuoi ci possiamo anche attivare... - Scuoto il capo. È
limpido come un cristallo. Saprò sempre cosa pensa e cosa vuole.
Ed
ora vuole me.
Non
sono ipocrita, mi fa piacere. Per il resto mi serve altro tempo, non
ci posso fare niente.
-
Allora lasciami che devo andare in bagno. - E sto contando i secondi
che ci mette a provocare qualche altra reazione, però,
sorprendentemente, mi lascia solo andare. Tutto qua.
Dunque
non nascondo la delusione, però mi rifugio subito in bagno e tutto
va bene perchè lui non la vede.
Onestamente
pensavo avrebbe fatto qualcosa.
Beh,
pazienza. Sicuramente tornerà alla carica.”