CAPITOLO
XXXVI:
IL
PUNTO DELLA SITUAZIONE
“Oh.
Mio. Dio.
Cosa
mi sta facendo?
Com'è
possibile che ogni cosa, anche la più semplice o la più
discutibile, riesca a trasformarla in qualcosa di altamente erotico e
soprattutto a far sì che io ceda a lui tanto facilmente?
Tecnicamente
mi sta solo facendo dei massaggi speciali ai piedi.
E
me li sta leccando.
Dio
mio mi sta leccando i piedi e la cosa mi eccita da morire.
Non
so come fa, lo fa bene. Penso che sia esperto, non ne ho idea.
Non
avevo idea di cosa si potesse farei coi piedi ma lui me lo sta
mostrando ed è la cosa più pazzesca che io abbia mai ricevuto.
Mi
sto eccitando incredibilmente, sento un caldo allucinante ed il
sangue corre veloce nelle mie vene.
Fatico
a stare fermo e mi prendo con forza al bordo della sdraia su cui sono
steso. La testa all'indietro.
Sto
morendo.
Penso
che morirò davvero.
È
finita, ne sono certo.
Non
posso più trattenermi, non mi tratterrò a lungo.
La
sua lingua mi brucia e la sua bocca sulle mie dita... oh mio Dio...
cosa mi sta facendo... non ci posso credere... è la morte.
Non
riesco a stare fermo, premo la nuca e inarco la schiena, stringo le
mani e sto per portarmele sull'inguine.
Non
devo.
Finalmente
sale e mi dispiace ma al tempo stesso riesco a respirare.
Mi
spalma la crema sul resto della gamba, l'altra, e risale.
Risale.
Fino
alla coscia.
Fino
ad un'altra parte che prima mi aveva preoccupato.
Eccolo.
Le mani sono premute del tutto su di me, le dita aperte strusciano
sulla pelle fino ad arrivare lì.
Proprio
lì.
Dove
i boxer bagnati sono in disordine. Dove non coprono bene.
Dove
spunta il risultato del suo massaggio speciale.
Si
vede che sono eccitato. E si vede veramente.
Cioè
la mia punta è esposta e decide di esporla ulteriormente perchè
sposta la stoffa e l'alza, lì sulla coscia.
Così
si vede.
È
lì in bella mostra. Si sta indurendo e non sta ancora facendo
niente. Lo guardo in difficoltà, preoccupato ed eccitato, imploro
mille cose diverse. Che lo prenda e che non lo faccia.
Guarda
me e poi guarda 'lui' ed io solo so cosa sperare.
-
Ti prego... - Mormoro con un filo di voce.
Ma
non so cosa.
E
siccome non glielo dico, lui fa quello che gli pare.
Stringo
gli occhi aspettando le sue dita anche lì... ed aspetto.
Aspetto
qualcosa che non succede perché non lo fa.
Il
vuoto in un istante, apro gli occhi di scatto e lo vedo alzarsi,
lasciare la crema giù e buttarsi di nuovo in piscina.
Cosa
gli salta in mente?
Mi
tiro su a sedere e lo guardo fare le sue ventimila vasche.
Ma
proprio ora?
Cos'è,
impazzito?
Ebete
lo fisso incapace di fare qualcosa mentre lentamente l'eccitazione
torna a calare. Forse da un lato è meglio così ma dall'altro...
come ha potuto?
Lo
volevo, era chiaro a quel punto. E so che anche lui lo voleva.
Cosa
gli è successo?
Quando
smette di nuotare e si ferma sul bordo verso di me, ci fissiamo a
vicenda, siamo entrambi molto strani. Non so che espressione ho io,
penso di essere stralunato e sconvolto, ma lui non è molto da meno.
Però
non esce, sta un attimo fermo e si tiene solo con una mano al bordo.
Non
ho idea di che cosa gli prenda.
-
Cosa succede? - Chiedo. Che domande da fargli.
Mormora
qualcosa ma non è vicino e non riesco a capirlo, così
istintivamente mi alzo e vado a sedermi sul bordo della piscina,
accanto a lui. Immergo i piedi nell'acqua fresca e trovo sollievo.
Da
vicino ci vediamo meglio e torno a chiederglielo, come se avesse
senso saperlo.
-
Riky ti ho promesso che non ci provavo più in quel modo. Lo stavo
per fare. L'ho fatto. Ma mi sono reso conto che non potevo. Scusami.
Quando sarai pronto... quando vorrai parlarne o... o avrai capito da
solo cosa vuoi... io sono qua. Però non posso forzare la mano come
stavo facendo. - Forzarla in molti sensi.
Sorrido
intenerito. Che attenzioni che riesce ad avere con me.
-
Non capisco perché ti definiscono egoista! - Lui ridacchia divertito
per poi finire con un'aria abbandonata a premere il viso sul suo
avambraccio, a cui è aggrappato per stare fermo.
Il
corpo contro la parete della piscina e solo in un secondo momento,
mentre mi chiedo che cosa stia combinando, me ne rendo conto. Mi
sporgo e lo vedo bene.
Si
sta masturbando.
Mi
blocco ed arrossisco, divento di mille colori.
Non
ci posso credere.
Davvero?
Ma
è serio?
Non
riesco più a parlare, il cervello si spegne ed improvvisamente, il
fatto di non essere venuto prima mi provoca discreti problemi.
Al
punto che quando vedo l'acqua intorno a lui incresparsi capisco che
muove la mano più veloce e penso stia venendo.
Vorrei
chiedergli come fa a farlo qua con me qua e poi per assurdo mi
chiedo... mi chiedo se viene in acqua... se non si veda... e poi come
facciamo...
E
cercando di capire queste cose, Cris alla fine esce con un movimento
velocissimo, si siede vicino a me, si stende giù, si tira fuori il
suo capolavoro e continua.
Ok,
avrebbe sporcato l'acqua.
Ma
allora perchè ha cominciato dentro? Mentre mi faccio questa domanda
completamente inutile, lui viene e ci manca poco che non lo faccia
anche io, mi imbarazzo enormemente a guardare il suo sperma bianco
che scivola sul suo stomaco. Ansima sfinito, la braccia abbandonate
ai lati, i piedi nell'acqua e lui accanto a me, gli occhi chiusi,
l'aria beata.
Lo
invidio. Lui riesce a fare queste cose senza problemi e non so
proprio come faccia.
Non
pretende che io ricambi e non mi tocca con un dito.
Cioè
a parte prima che mi ha leccato i piedi.
Oh
Dio mi ha leccato i piedi. Nel ripensarci mi alzo e vado di corsa in
casa, mi infilo nel primo bagno e lo faccio.
Non
resisto.
Chi
mi critica dovrebbe provare al posto mio con lui che mi fa tutte
queste cose pazzesche e che poi sul più bello non mi soddisfa
lasciando a me il compito di farlo da solo.
Sarà
anche un contorto senso di rispetto, però a volte vorrei che non mi
rispettasse tanto.
Però
poi torno in me, torno lucido, e capisco che per il momento è meglio
così.
L'orgasmo
arriva a rilassarmi i nervi che per un momento erano tesi come corde.
La
sua lingua sui miei piedi è qualcosa che non scorderò mai e non so,
giuro, non so come sia possibile.
Penso
che anche su una cosa assolutamente anti erotica lui potrebbe
riuscire ad eccitarmi.
Come
cavolo fa?
Che
qualcuno me lo spieghi che non lo so proprio!
Dopo
non ne abbiamo più parlato, anche se è nell'aria il fatto che
dobbiamo.
Se
continuiamo così non mi rilasso molto.
Beh,
da un certo punto di vista mi sto rilassando come non mai.
Tutto
questo i nervi li rilassa eccome. È il metodo più efficace.
Faccio
quello che voglio dal profondo. O almeno in parte. Per farlo davvero
dovrei saltare addosso a Cris e mi rendo conto che non sono ancora
pronto per accettare le conseguenze.
La
mia coscienza è ancora troppo forte.
Però
lui ed i piedi mi resteranno dentro per sempre finchè campo.
Alla
fine arriva l'ora di pranzo e mi mostra dove sono le cose, dopo di
che propone di ordinare qualcosa da mangiare ma io mi avanzo di
cucinare qualcosa, da come accetta direi che era quello in cui
sperava.
Rido
divertito e tutto passa in secondo piano.
Per
un po' siamo solo noi due, amici o qualcosa di più, che conviviamo
per breve tempo, e che siamo molto compatibili perchè completamente
diversi.
Ci
colmiamo a vicenda.
Così
cucinare per lui lo trovo bello ed intimo, anche se non è
esattamente la sensazione che dovrei provare.
Penso
che sia una specie di sogno e che quando mi sveglierò, mi renderò
conto che non è così.
Che
le cose sono complicate, che noi non possiamo stare insieme come
vogliamo e che io sono ancora pieno di problemi. Riesco ad incupirmi
pensandocii e lui arriva a farmi ridere con qualche sciocchezza. Così
tutto passa.
Ha
questo dono.
Capta
subito le mie ombre e me le sbaraglia sul nascere.
Ma
prima o poi le devo affrontare. Non sono qua per metterle da parte.
Devo
trovare il modo per risolverle in qualche modo.
Non
lo so, penso di sì...
Il
pomeriggio lo passiamo di nuovo in piscina, sotto il sole meno forte,
riposiamo e stiamo semplicemente lì a parlare di niente, ci
crogioliamo al sole dopo che mi sono riempito di crema da solo.
La
sera si ripete il rito della cena che gli preparo io e di nuovo ci
divertiamo insieme.
Sappiamo
ridere, sappiamo rilassarci, sappiamo spegnerci ed accenderci.
Oserei
dire che è tutto perfetto.
Dopo
che ho riordinato la cucina, ci mettiamo fuori ma questa volta sulla
sedia a dondolo. È di quelle comode e Cris toglie il tettuccio per
poter guardare su.
Ha
spento le luci della casa, in questo modo è tutto buio ma si vedono
bene le stelle.
Questa
cosa è molto romantica e mi piace da matti. È tutta l'opposto di
quello che mi ha fatto prima.
Non
riesco proprio a capire chi sia, sembra tutto allo stesso momento.
Mi
stordisce proprio, mi ubriaca, mi disorienta.
Ammaliato
da questo spettacolo notturno che non scorderò, come non scorderò
Madrid di notte, riesco a schiarirmi le idee e rilassarmi.
Tutto
torna su una dimensione guardabile e leggibile e decido di provarci.
Sono
qua per essere onesto, è per questo che ho accettato questi giorni
con l'unica persona che sa tutto di me.
-
Sai... a volte vorrei che tu mi facessi tutto quello che hai in
mente... - Mi guarda per vedere se sono serio ma è così, non
scherzerei su questo. - Mentre altre ne sono terrorizzato. Voglio e
non voglio allo stesso tempo. Dovrei affrontare le conseguenze e non
so se ne sarei capace ancora. Perchè ti desidero e questo è inutile
negarlo. E mi sto legando tanto a te. Stai diventando la mia
costante, lentamente. In un modo che... - Esito e sorrido. - non so
nemmeno io come sia successo. -
Mi
lascia parlare, si fa scivolare in modo da avere la nuca appoggiata
all'indietro per poter guardare ancora queste stelle che tempestano
il manto scuro.
È
tutto perfetto.
-
Ti desidero ma non so se dopo riuscirei ad accettarlo. Dopo che mi
lascerei andare. Non so come la prenderei. Potrei prenderla male,
rifiutarlo, trattarti come non meriti, ripensarci. Io mi conosco,
finchè non sono sicuro... -
A
questo punto interviene ma non è brusco.
-
E pensi di riuscire a trovare un punto, un giorno? - Non è polemico,
è solo che vuole saperlo. Mi stringo nelle spalle e guardo in alto
come lui. Quante stelle. Quanta grandezza. Quanta perfezione nel
creato.
-
Non lo so. Io spero di sì. Prima o poi succederà. Succederà che
semplicemente non ce la farò più a restare così e dovrò fare
qualcosa. O chiudere definitivamente o lasciarmi solo andare. Sono
onesto. Sono ancora molto confuso. Però una cosa la so. Ti desidero
e mi sto legando a te. Fino a poche settimane fa non ammettevo
nemmeno questo. Penso che devi basarti su questo. - Non so nemmeno se
abbia senso, dopotutto. Lentamente mi sto spostando su di lui in ogni
senso. Ammetto che un giorno potremmo stare insieme, che potrei
superare i mille dubbi che ho. Ma ora come ora mi sembra impossibile.
-
Tu sei bloccato per gli ostacoli che ti poni tu stesso. - Vuole darmi
una piccola spinta ma ancora senza arroganza.
-
Non sono ostacoli che mi pongo io, ci sono. Io credo in Dio e sono
sposato. - Dico con fermezza e calma. Parlarne mi fa bene.
-
Lo so, però hai detto che Dio non sbaglia la natura e se tu sei così
significa che non sei sbagliato. -
-
Ma sono sposato davanti a Dio. - Non sa ribattere perchè anche se
capisce gran parte delle cose che gli dico, questa non la capisce.
Non ci riesce. Perchè non contempla il matrimonio allo stesso modo
che faccio io.
-
E' una cosa che ha fatto un uomo, non è un legame che non puoi
sciogliere per nessun costo. - Increspo la fronte a ciò che insinua
ed inquieto per ciò che dovrei affrontare, mi muovo sulla sedia.
-
E' un legame benedetto da Dio, non è una cosa che si scioglie. Anche
se possiamo divorziare, noi resteremo sposati davanti a Dio.
Separarci è una cosa formale ma del tutto inutile, sarebbe come non
farlo. Ormai noi restiamo sposati e lo saremo per sempre. È in
questo modo che io credo, Cris. E poi abbiamo un bambino, non voglio
per nessuna ragione al mondo che soffra. Deve crescere nella famiglia
più perfetta che esiste, deve sentirsi amato, deve avere quello che
hanno tutti. - Il discorso lo fa stare male ma non so con chi altro
farlo e ne ho bisogno. Mi dispiace che sia lui ma è il solo a cui
posso dirlo. Sono egoista. Sono un enorme egoista.
Non
sposta lo sguardo dall'alto e sbircio il suo profilo, ho la
sensazione che siano lucidi i suoi occhi color cioccolata.
Mi
si stringe il cuore.
Sospiro
ed appoggio la testa sulla sua spalla. Forse è troppo. Forse
dobbiamo affrontarlo un po' per volta. Forse non sono io che devo
capire ma lui. Magari non sarò io a cambiare ma lui ad accettare.
Non
lo so.
Però
quando appoggio la testa sul suo braccio è rigido, così lo prendo e
me lo metto intorno alle spalle in modo che mi circondi.
Lo
fa mite e mi accoccolo contro di lui, sempre dondolandoci, sempre
guardando in alto. Sempre io e lui e le stelle. La solitudine, la
tranquillità, il buio.
-
Non esiste un modo che tu possa contemplare per... per realizzare te
stesso per davvero? Ciò che desideri veramente? Non esiste nemmeno
per un po'? - lo dice con una punta di disperazione e di speranza e
non so cos'altro. Quasi mi prega di cercare un modo. Io non so
proprio cosa dirgli e mi dispiace sentirlo così.
Gli
cerco la mano che sta intorno alle mie spalle, che scende giù sul
braccio, e la prendo. Intrecciamo le dita.
Siamo
fidanzati, in questo modo.
Cosa
cambia dall'ammetterlo? Lo siamo?
Manca
solo il lato sessuale. E a volte non manca nemmeno quello.
Cambia
solo che non lo ammetto.
-
Dovrei fregarmene, restare sposato con Carol e tradirla. È questo
l'unico modo. E dare la famiglia che voglio che Luca abbia. Quindi
fingere anche con lui, prendere in giro sangue del mio sangue. E
sperare che non se ne accorga mai. E magari un giorno parlarne anche
a Carol e pregare che anche lei capisca. Ma in parole semplici la
soluzione che tu dici è il tradimento. Perchè anche se la lasciassi
e sacrificassi la felicità di Luca, ed in ogni caso è una cosa che
non farò mai e poi mai, io agli occhi di Dio resterò suo marito ed
allora lasciarla sarebbe un gesto inutile e sciocco. - Gli faccio
assimilare la cosa.
Io
che tradisco Carol e che resto con lei per Luca e perchè comunque,
in ogni caso, resterò suo marito per sempre anche se la lasciassi.
A
quel punto tanto varrebbe restare con lei, almeno Luca sarebbe
felice.
È
questo il solo unico finale alternativo.
Dal
momento che sarò sempre suo marito e che non voglio che Luca soffra,
dovrei restare con lei e fingere mentre sto anche con Cris.
Ne
sarei capace?
Reggerei
una cosa simile proprio io con una morale e dei valori così
spiccati?
-
Finchè si tratta di nascondere al mondo una condizione è un conto,
ma quando si tratta di farlo nella vita privata alle persone che
contano di più... beh, lì credimi che cambia molto. Ingannare fino
a questo punto? Non lo so, Cris... non so se ci riuscirei... mi
conosco... - Sto per dire che non potrei mai farlo, però lui mi pone
a questo punto una domanda che mi toglie completamente il fiato e che
è come un pugno allo stomaco improvvisa.
-
La stai già ingannando. Perchè già non la ami. E già desideri
qualcun altro. Il punto non è solo ciò che fai col corpo ma anche
con tutto quella parte di te che hai dentro. E dentro di te, ormai,
tu l'hai già lasciata e ti sei già messo con me. La vera domanda
che ti devi porre è questa, Riky. Sei disposto a mentire a te stesso
per tutta la vita, o preferisci mentire solo a lei? Perchè devi
essere cosciente di una cosa. Anche se non ti metterai mai con me e
resterai con lei e non farai mai più niente con me... il tuo cuore,
il tuo istinto, la tua anima, la tua mente... non le comanderai mai.
Mai. Quindi gira tutto intorno ad una menzogna. Te o lei? - E' una
domanda che porta ad un vicolo cieco, perchè non potrò mai mentire
veramente a me stesso.
Mentre
realizzo che la mia strada è già tracciata, che io lo voglia o no e
soprattutto che io sia disposto a percorrerla o meno. Ma anche che io
la capisca, che la comprenda o no.
Mentre
realizzo tutto questo, giro la testa e nascondo il viso contro il suo
collo, nell'incavo forte e sicuro. E qua resto stretto a lui che mi
tiene a sé senza dire più niente.
Stiamo
solo così e basta. Lui non fa niente altro ed io assimilo. Mi serve
ancora tempo. Mi serve.
Ti
prego, devi capirmi.
Dammelo.
Mi
serve, ne ho bisogno.
Per
me non è facile.
Almeno
capire. Almeno comprendere.
Che
senso c'è dietro tutto quello che è successo?
Se
io ero destinato a stare con lui come sembra che sia, perchè Dio ha
permesso mi sposassi con lei? Per far nascere Luca? Era tanto
importante quel piccolo cucciolo per Lui?
Se
è così, e non ho dubbi che in ogni caso lo sia, allora non posso
farlo soffrire.
Qual
è la strada?
Sono
ad un incrocio e sto guardando a destra, ma poco più in là vedo
altre due diramazioni. Quale dovrò prendere a quel punto?
Anche
se mi lascio andare a Cris che rappresenta la strada di destra, poi
dovrò scegliere cosa fare con Carol. Mentirle e tradirla e fingere o
dirle tutto ed affidarmi a lei ed alla sua scelta pregandola di
pensare a Luca?
Sarei
capace di tanto egoismo?
Davvero?
Non
è più facile sacrificare me stesso?
Non
so cosa fare... è tutto così buio...”
___________________
E'
vero che...
E'
nota l'enorme fede totale che Riky ha, per chi non lo sa lui ha anche
seguito un corso per diventare pastore evangelico, non sto esagerando
quando parlo del modo in cui lui crede. Lui è davvero in questo
modo.
Oltre
a questo, Riky nel corso del primo anno ha rivelato che passa molto
tempo libero con Cris, anche a cena, e parlano di tutto, parlano
tantissimo e che Cris è molto più profondo e maturo di quello che
la gente pensa.