CAPITOLO XLVII:
INIZIA IL RITIRO

Non so come giostrarmi, vado un po' al momento perchè Riky è un gran punto di domanda. Faccio quello che voglio, ho deciso di lasciar perdere le strategie che tanto non ne vale la pena.
Ormai siamo compagni di squadra, ci vedremo tanto, ogni giorno, vedrà più me di Carol. Devo solo avere pazienza e resistere, non devo mollare. Perchè sono consapevole che non mi può ignorare. Non può, capisci?
Lui mi vuole e non so cosa provi per me, ma qualcosa lo prova, il legame è forte e non dimentico una sola delle parole che mi ha detto.
Quando la prima conversazione telefonica mi ha detto che se fossimo compagni di squadra sarebbe diverso ed allora sarebbe costretto ad affrontare il discorso, non l'ho più scordato.
Bene. È pazzesco, ma è come se Dio l'avesse ascoltato e l'avesse messo apposta nella condizione di doverlo affrontare. Siamo compagni di squadra e quando l'ha detto era a febbraio del 2008, non ci pensava di certo a cambiare squadra ancora.
Nemmeno io.
Ebbene con l'affare più pazzesco di tutti i tempi eccoci qua insieme. Per delle cifre stellari, stessa squadra. Chi poteva crederci?
Se me l'avessero detto quella volta avrei risposto che sognavano.
Penso proprio che Dio voglia che lui ci pensi. Dio vuole che noi stiamo insieme e non mi importa niente della religione e delle regole e... e che lui ha studiato come un pastore evangelista.
La fede e la vita non sono bianco e nero. Ci sono le sfumature.
E comunque Dio vuole che siamo felici. Per lui non siamo maschi e femmine che devono scambiarsi fra loro. Per lui siamo persone, siamo anime, siamo uguali, non ci sono differenze!
Vuole solo che ci amiamo e stiamo insieme!
Ne sono più che convinto, cazzo!
E lui lo deve capire!
Deve togliersi dalla testa queste regole assurde.
Il matrimonio davanti a Dio resterà per sempre perchè è stata una Solenne Promessa.
Ma che stronzate sono?
Se tu non ami non esiste più niente. È il sentimento che conta, non la formalità di averlo fatto in una Chiesa giurandolo davanti a Dio!
Nessuno conosce il futuro ed il proprio destino.
Era in buona fede ma ha sbagliato.
Non l'amava, era gay, era destinato a me!
Ora lo sta capendo, deve guardare in faccia la realtà!
Non posso mollare, non ora che Dio me l'ha messo su un piatto d'argento.
È come se fosse là sopra la mia testa, mi facesse l'occhiolino e mi dicesse 'guarda, te l'ho mandato, non sprecarlo!'
Le occasioni capitano una volta nella vita.
Una.
E non sono uno che le perde.
Appena ho sentito che aveva firmato per il Real ho subito firmato anche io. Sono stato io a deciderlo, ma come diavolo si poteva pensare che un solo uomo, tale Perez, avesse davvero la presunzione di comprarne due del nostro calibro per la stessa stagione?
Abbiamo firmato lo stesso contratto per lo stesso club per gli stessi anni.
Dio vuole che stiamo insieme e siamo felici.
Lo deve capire!
Deve!
Non mollerò mai.


Sono molto curioso di conoscere i miei nuovi compagni, fra una cosa e l'altra non li ho ancora visti perchè non c'era nessuno alla mia presentazione, ovviamente, siamo stati tutti in vacanza ed ora inizia il ritiro.
Il mister è Pellegrini, una persona molto piacevole ed alla mano.
Il capitano è Raul, lo conosco bene di fama, così come ne conosco molti altri. Ma solo di fama. Di persona è un'altra cosa, non so veramente che tipi siano.
Mano a mano che arrivano mi salutano ed io ricambio con un gran sorriso felice stringendo mani e dando pacche a destra e a sinistra.
Raul ha la fama di uno molto professionale ed in gamba.
Iker Casillas è il vice ed è il portiere della nazionale spagnola. Faccio mente locale. La Spagna ha vinto gli ultimi Europei, quelli del 2008. grande squadra quella che ha vinto, ricordo d'aver pensato che io da solo non sarei mai bastato.
Era vero.
Iker è un portiere pazzesco, si allenava a parare i tiri di Beckham e lui è famoso per i calci piazzati, quelli da lontano che solo chi ha talento sa fare. Tiri telecomandati. Non è una punta di quelli che ti segnano ventimila goal all'anno, fa segnare. Ma il suo lavoro dalle retrovie è pazzesco. Peccato che sia andato via nell'estate del 2007, ho seguito un po' la vicenda. Giocare con lui sarebbe stato bello.
Iker lo conosco un po', è molto simpatico, socievole, alla mano e sta a tutto. Non è matto, è molto posato, ha la testa sulle spalle però non è una palla al piede. Le volte in cui l'ho incontrato con la nazionale abbiamo sempre parlato e scherzato insieme.
C'è anche Sergio Ramos della nazionale, lui è uno che ama divertirsi, forse è più simile a me sotto questo punto di vista. È sempre che ride e scherza e gli piace tenersi in un certo modo.
Altri diciamo che so chi sono anche se forse non proprio tutti.
Importa poco.
Quello più importante arriva e sta salutando tutti come faccio io e per ridere gli passo davanti come fanno gli altri, lui tende la mano automaticamente per salutarmi e poi mi riconosce, quindi finisce che mi abbraccia ed io me lo godo, questo abbraccio amabile e fantastico.
Sorrido felice, parlo subito in portoghese con lui e faccio un paio di battute che lo fanno ridere, ricambia, sta a quel che gli dico ed è all'altezza delle mie cavolate. Amo quando lo sono.
Siamo poi distratti da un curioso brontolio basso e penetrante che arriva da dietro. Siamo in mezzo al passaggio, ci giriamo e vediamo un tale con la testa quasi del tutto rasata a forma di uovo, bocca morbida ed imbronciata, sguardo truce.
Parla in francese.
Avevo sentito a proposito di un acquisto francese, stringo gli occhi, il viso è noto e Riky dimostra d'aver fatto i compiti meglio di me.
- Karim Benzema! - Dice tendendo la mano per salutarlo col suo splendido sorriso davanti cui io mi scioglierei.
Questo non si scioglie e mi chiedo come faccia. Lo guardo sorpreso, ricambia la stretta di mano, saluta in un misto fra francese ed inglese, ma non fa molto altro.
E sorridi!
Tendo la mano e imito Riky, Karim la prende, non borbotta niente di comprensibile e mi passa oltre.
Ci giriamo insieme e lo guardiamo. Con chi si metterà?
Forse conosce qualcuno... va con un tale di colore.
- Lass Diarrà... sono entrambi francesi. - Spiega Riky come se fosse qua da molto prima di me. Non è vero, è arrivato con me! Perchè sa tutte queste cose?
- Come fai a saperlo? - Chiedo col broncio imitando quello di Karim.
- Perchè conosco Lass e so che è francese come Karim! È logica! - Risponde tranquillo. Iker arriva e dà una pacca sulla schiena di entrambi per indicarci che è ora di partire alla volta del ritiro.
- Siete pronti? È ora di andare... -
- Senti, ma Karim parla anche spagnolo o gorgoglia solo in francese? - Chiedo ad Iker a bassa voce, lui ride ed alza le mani come per dire che non ne ha idea.
- Ah ce lo siamo chiesti tutti! -
- Non ci avete ancora parlato? -
- E chi osa? - Risponde schietto, poi visto che non sono sicuro di aver capito mi spiega. - E' scorbutico come pochi! -
- Dai, sicuramente è un problema linguistico! - Dice allora Riky difendendolo. Anche Riky conosce lo spagnolo perchè in Brasile così come in Portogallo viene insegnata come seconda lingua insieme all'inglese.
Poi ha cominciato a ripassarlo da quando ha firmato.
Iker fa l'espressione da 'non ne ho idea' e poi suggerisce ridacchiando:
- Prova ad indagare! - Cosa che normalmente sarebbe accolta con un 'fallo tu!'.
Riky, lieto della proposta, annuisce.
- Volentieri! - E con questo parte e sale nel pulmino del club.
È il primo a sedersi vicino a lui perchè tutti lo evitavano sedendosi in altri posti, persino Lass, così stizzito per il fatto che si sia messo con lui e non con me mi siedo davanti a loro. Siamo negli ultimi posti.
Curioso di vedere come se la cavi, li spio ascoltandoli.
Riky ha la sua aria amabilmente socievole e attacca subito bottone.
- Come va con lo spagnolo? - Chiede in spagnolo. Karim non risponde ed allora devo girarmi perchè se non parla non capisco proprio cosa pensi.
Ed in effetti basta guardarlo in viso per capirlo, è molto espressivo. Anche se si limita ad una sola unica espressione.
Quella del 'che cazzo vuoi?'
Questo qua è davvero un lupo solitario!
Riky non si perde d'animo e riprova in inglese, stessa domanda. Passerà al francese poi? Sempre che lo conosca... non mi stupirei di nulla!
Karim sembra capire finalmente e borbotta sempre con poca apertura facciale.
- Male! - Penso che non sappia nemmeno l'inglese molto bene!
- Con quale lingua vai bene? - Chiede Riky capendo che ha problemi anche con questa. Parla piano. Non è che il suo inglese sia meglio... mi fanno ridere, sembra parlino arabo senza nemmeno saperlo, non ho idea di come si capiscano. Né, a questo punto, se si capiscono!
- Tedesco. - Riky si mordicchia la bocca.
- Io conosco il portoghese, lo spagnolo, l'italiano e l'inglese, ma proprio il francese ed il tedesco... - Sospira dispiaciuto come se fosse colpa sua ed a questo punto Karim fa un cenno di sorriso.
Oh mio Dio!
Ci è riuscito! Non ci posso credere!
Lo guardo con molta attenzione per capire se sia una specie di riflesso o cosa.
- Non è mica colpa tua! Ne conosci di lingue, comunque! Complimenti! - Ovviamente parla con un inglese davvero stentato e ci mette dentro qualcosa di francese, penso.
A questo punto rido perchè anche Riky, nel parlare inglese, mette in mezzo parole di altre lingue di tanto in tanto!
Mi fa morire dal ridere ed i due si girano a guardarmi per vedere che cosa abbia!
- Scusate, ma siete divertenti! Parlate un inglese che quasi non esiste ed il bello è che vi capite! - Parlo in inglese e veloce e Karim corruga le sopracciglia con aria davvero aggressiva, allora alzo le mani e mi scuso.
- Non volevo offendervi! - Ma Riky viene in mio soccorso e placa subito le acque.
- Cristiano se la tira perchè parla benissimo l'inglese... -
- Certo, ha giocato sei anni in Inghilterra! Io ho giocato solo in Francia! - Di nuovo quel modo di parlare misto!
Rido.
- Allora... vuoi che ti faccia lezioni di inglese e spagnolo? - Dico tirandomela. Karim mi fissa come se volesse trucidarmi e forse è la sua intenzione.
- Vorrei sapere come pensi di insegnargli se non sai il francese! - Mi chiede Riky stuzzicandomi.
- Conosco anche un po' di francese. Ce la possiamo cavare! - A questo punto è Riky a fare il broncio ed è molto delizioso. Il secondo miracolo avviene. Karim ride ed ha un sorriso davvero carino.
- Perchè non ridi di più? Hai una bella bocca! Mostrala! - Dico parlando l'inglese in modo chiaro per farmi capire, Karim mi fissa di nuovo male. Penso che sia la sua inclinazione naturale.
- E perchè diavolo dovrei ridere? Se non c'è niente che mi fa ridere... - Semplice e lineare.
In breve ci mettiamo ad insegnarci rispettivamente spagnolo, inglese e francese, la cosa è quasi comica ma passiamo tutto il viaggio così ed alla fine troviamo una specie di sistema di comunicazione quando siamo insieme. Non saprei descriverlo ma lo troviamo ed è questo che conta.
Bene mio caro brasiliano... non mi hai battuto!
Anche io sono riuscito a fare conversazione con lo scorbutico francese ed anche a farlo ridere come te!
Gli lancio uno sguardo di sfida che lui ovviamente non coglie. Non avevo dubbi.
Però è stato divertente.
Potremmo tornare a divertirci insieme.
Karim è un tipo, non è bello come un modello. Ritengo non sia nemmeno brutto, però ha un suo fascino. Io me lo farei! Però io mi farei molti...
Mi farei anche Iker e Sergio, se è per questo, ma mi voglio fare solo Riky!

- Hai visto che non sei il solo che riesce a far breccia nei cuori degli altri? - Dico a Riky mentre ci dirigiamo nelle camere. Abbiamo scelto la stessa senza pensarci. Almeno lui non ci ha pensato, io sì!
Figurati se non ne potevo approfittare!
- Non era mica una sfida! - Cavolo, così non c'è divertimento!
- Dai, gareggia per una volta! Proviamo a farlo anche con qualcun altro? - Riky mi guarda come se fossi scemo.
- Far ridere qualcuno? - Chiede incerto.
- Uno scorbutico! -
- E quanti ne vedi, qua? - Do un'occhiata agli altri che ci stanno intorno, sono tutti a parlare beati e felici. Sospiro e faccio il broncio.
- Ok, allora ci lavoriamo Karim! Il primo che riesce a farlo ridere durante una qualunque normale conversazione, vince! - A questo punto Riky si mette a ridere e la cosa mi manda al settimo cielo. Altro che far ridere Karim!
- Cosa vince? - Chiede.
- Il comando della camera! - Questa cosa sembra scema ma ovviamente non lo è, lui è troppo ingenuo per capire a cosa miro ed accetta solo perchè lo sto divertendo un sacco.
- E poi è sicuramente una cosa positiva far ridere uno che ride poco di suo. - Eh sì... certo... è proprio per questo che lo faccio! Fidati!
- Non mi batterai! - Riky scuote la testa ed entra in camera per poi fermarsi subito.
- Cosa ci facciamo qua insieme? - Mi chiede cambiando drasticamente tono ed espressione. Ora è spaventato.
Come se avesse senso una domanda simile!
- Ehm... ci dormiremo? Se vuoi possiamo fare anche altro, sempre disponibile per te! - Dico spigliato superandolo e sistemandomi nel letto. Letto che lui fissa con occhi sgranati.
- Ma è matrimoniale. E siamo soli! - Mi giro verso di lui stupito.
- Ma no! Dai! Io che pensavo fossimo in cinque! - Riky storge la bocca in modo delizioso.
- Con i nostri precedenti siamo in camera insieme e per di più col letto matrimoniale! E SOLI!? - La voce gli diventa stridula ed io rido facendo lo sguardo malvagio da cattivo.
- Ora sei nelle mie mani! - Ed è qua che capisce il senso di prendere il controllo della camera. Non è della camera. Ma di ciò che ci succede dentro!
Riky inghiotte a vuoto e resta fermo davanti alla porta a fissarmi. È davvero spaventato, ora.
- Dai, non ti violenterò! - Dico prendendogli il borsone e mettendolo nello stesso letto. L'unico che c'è. Sono così felice che potrei toccare il cielo con un dito.
Non ce ne andremo di qua se non l'avrò avuto!
Ho deciso!
Quanto ho sognato poterlo avere in camera per un ritiro di squadra? Quanto ho sognato poter indossare la stessa divisa, correre nello stesso campo, allenarmi con lui?
Nessuno può capire... ed ora che ci sono, che ho realizzato il mio sogno, nessuno mi impedirà di risolverlo fino in fondo. Nessuno.
Ce la farò.
Non mi fermerò.
Niente mi fermerà.
Può non essere ora e subito, potrà essere durante l'anno. Ma succederà. Non ci sono dubbi.
Succederà.
Ora come ora non riesco a pensare a niente altro di più importante. Non c'è.
Ognuno si fa una lista di priorità nella vita, Riky è la mia.
Poi viene tutto il resto.
E dopo che apro la portafinestra della terrazza e vedo che è in comune con le camere confinanti, e vedo uscire da un lato Iker e Sergio e dall'altro Karim e Lass, un sorriso si forma sulle mie labbra.
Ho l'imbarazzo della scelta.
Per cosa?
Per far ingelosire Riky!
La gelosia è sempre la miglior spinta che si può dare ad un eterno indeciso. È infallibile.
Ecco l'ultima strategia. Se non funzionerà nemmeno questa... semplicemente lo violento e basta!”