CAPITOLO XLIX:
SULLO STESSO PIANO

La sua voce sfuma nella mia mente, mi lascio cullare dalle sue mani che son passate a carezzarmi distrattamente i capelli; lui può dire quello che vuole, fare mille discorsi ma guarda.
Nel momento in cui mi servirò su un piatto d'argento, non mi rifiuterà mai. Non ha mai avuto la forza, ma nemmeno l'intenzione di cacciarmi. Non lo farà.
Non se ne è neanche accorto.
Karim non sa come fa Riky a non capire cosa intende, non sa spiegarsi bene ed alla fine lascia perdere. Glielo spiegherò domani.
Ha ragione, bisogna distinguere. Non insulti Dio se vivi la tua vita in modo meno rigido e severo. Sono regole che ti imponi tu, non ti impone Dio. Sono modi per nascondersi. È vero che se non lo fa non vuole e non è che non può.
Però alla fine lo fa sempre, quindi mi fa capire che lo vuole.
È questo il punto.
Lo sguardo si assottiglia sempre più su Karim che decide di congedarsi e se ne va. Alzo pigramente una mano e lo saluto, non ho intenzione di muovermi dalla sua gamba e Riky resta ancora un po' con la mano, ora ferma, sulla mia nuca. Odio quando mi toccano i capelli ma se lo fa lui va bene, mi piace.
Solo lui può.
Sta pensando al discorso appena avuto e dopo un po', parla a ruota libera.
- Io non sono capace di prendere solo l'aspetto che mi fa comodo della mia fede per fare quello che mi pare. È troppo facile. Io devo essere coerente con me stesso. Se scendo a compromessi deve esserci un gran motivo per farlo. - Io sono un motivo abbastanza grande?
Dipende da cosa prova per me.
Penso che dovrò spingerlo ancora un pochino.
- Però ricordati che non puoi sapere chi ha ragione. Solo perchè tu credi in Dio in questo modo non significa che sia giusto così, potrebbe essere anche come la vedo io o come la vede Karim. - Gli do altre cose su cui pensare. Sembro un idiota superficiale che non va mai a fondo di cose serie, eppure eccomi.
È solo che penso che in pochi siano degni di questa mia versione. Non vale la pena mostrarsi a tanti, chi mi capisce? Darei troppo materiale per ferirmi.
Riky smette di carezzarmi.
- Non so come fare per trovare una verità assoluta. Non la troverò mai. Però io credo in questo. Io sono così. -
Allora mi alzo. Con lui non la vincerò mai.
Sono quasi amareggiato e non mi do pena per nasconderlo.
Lascio che i miei occhi lo penetrino e lo vedo che trattiene il fiato, quasi mortificato.
- Allora spero di essere un compromesso abbastanza grande... - Non mi tengo dentro niente, non vedo perchè dovrei. Non sarei me stesso.
Lui inghiotte a vuoto, legge il turbamento nel mio sguardo e forse anche un po' di tristezza. Non nascondo niente. Non con lui.
Mi mette una mano sulla guancia e sorride, gli dispiace. Gli dispiace davvero quando sono così. Non vuole ferirmi. Lo sento.
- Non voglio farti male, Cris. Lo sai, questo, vero? - E' così dolce. È sempre così dolce. Voglio questa dolcezza in me. Ne ho bisogno. Non mi sento completo.
Mi protraggo verso di lui e prendo il controllo della camera, come avevamo detto. Ho fatto ridere Karim per primo.
Non si ritrae, lascia che gli carezzi le labbra con le mie, non vado oltre. Vorrei che lo facesse lui. Che si decidesse e mi baciasse per primo, come faceva a casa mia. Vorrei che mi facesse suo del tutto.
La sua dolcezza dentro di me.
La sua mano mi carezza il viso e mi risollevo.
- Abbracciami come fai sempre quando dormi. - Dico sulla sua bocca, apre gli occhi e rimane catturato dai miei. Fa un sorriso timido.
- Lo sai che lo farò... - E' il suo modo di dormire, non lo fa apposta. Però c'è una differenza ora.
Ci mettiamo velocemente in pigiama e ci stendiamo nel letto spegnendo la luce.
C'è differenza perchè mi giro verso di lui ed ecco che lo fa da sveglio, cosciente. Lo sa.
Lo fa.
Mi abbraccia anche se non dorme. Lo vuole fare.
Mi accoccolo fra le sue braccia che dolcemente mi cingono e sto bene così.
La pace. Non sono mai stato meglio, sono sempre più vicino. Mi manca pochissimo. Pochissimo.


Il mattino ci svegliamo come ci siamo addormentati. Le posizioni sono diverse ma lui resta abbarbicato a me e mi fa iniziare così bene la giornata che non ho parole.
Illumino tutto a giorno e mi dimentico di dover far ridere Karim per primo, così lo fa Riky ma non è nemmeno di proposito. Gli viene e basta.
Stasera comanderà lui la camera... allora niente porcherie?
Ma così non è giusto!
Faccio il broncio fra me e me ed il primo vero allenamento in questa nuova squadra, comincia.
Con io e Riky che corriamo insieme.
Il sorriso torna.
È facile farmi sorridere, ormai. Basta mettermi vicino Riky!
Non so proprio quando si deciderà, a volte penso che i suoi tempi sono davvero biblici. Non vorrei forzarlo perchè mi dispiace, ma se lo lascio fare mi tira avanti per tutto l'anno ed io non posso.
Solo una piccola spinta gliela devo dare.
Prima ancora di pianificarlo, però, una discussione attira la mia attenzione.
Succede dopo gli allenamenti, negli spogliatoi. Arrivo dopo perchè mi ero fermato a parlare col mister e quando rientro mi trovo un gruppo di persone che discutono quasi animatamente.
Bene, iniziamo alla grande questa bella avventura!
Tiro il collo per capire di cosa si tratta ma non capisco chi c'è al centro dell'attenzione, così vedendomi Marcelo e Pepe mi vengono incontro e mi spiegano. Ovviamente penso subito che scherzino. A loro piace scherzare.
- Guarda che è colpa tua! Qualcuno ha fatto un commento poco carino nei tuoi confronti e lui si è acceso! - Guardo Pepe come se avesse fatto la battuta dell'anno, lui e la sua faccia da carlino sanno essere davvero comici per più motivi.
- No, guarda che è vero! Nemmeno io sapevo che poteva accendersi così! Mai visto in queste condizioni! Guarda! - Marcelo, allora, mi prende per il braccio e si fa largo fra i compagni di squadra.
A questo punto lo vedo.
È vero.
Oh. mio. Dio.
Riky sta discutendo con non so nemmeno chi sia l'altro. Anzi sono almeno due.
Non è che litigano ma sono alterati. Cioè Riky lo è. Gli altri lo fissano come fosse matto. Naturalmente non lo riconoscono e se non lo vedessi non lo riconoscerei nemmeno io. Cioè non ci crederei mai!
Riky parla a raffica uno spagnolo misto a portoghese e non so cosa possano capire gli altri, ma comunque lui spara un sacco di parole al secondo, è agitatissimo, sembra un furetto che ha messo il dito nella spina elettrica.
- E' sempre la stessa storia! Non lo conoscono ma lo giudicano solo perchè non nasconde che gli piace curare il proprio aspetto e divertirsi! Allora tutti pensano che sia pieno di sé! Non è così! Anche io posso sembrare un angelo sceso dal cielo ma in realtà magari sono un serial killer! Cosa significa 'sembra un montato'? In base a cosa sembra un montato? Che ha fatto? Perchè si allena tanto e bene? Perchè è bravo? Perchè si fa i tagli alla moda e si veste firmato? Tutti lo fanno! - Lui no ma non importa. - E poi bisogna conoscere qualcuno prima di sparare una sentenza tanto fastidiosa ed offensiva! Cristiano non è un montato! È una persona piacevole e migliore di molti altri! - Ok, se non lo fermo dirà anche che forse è innamorato di me. Cosa che mi piacerebbe sentirgli dire, ma è meglio evitare.
Allora lo prendo per il braccio e lo tiro via con un sorriso di circostanza.
- Ehi, ti ho pagato solo per due minuti di difesa, se li sfori poi devo pagarti di più e montato come sono sarebbe una seccatura! - In questo modo sferzante sistemo tuttio, cala il silenzio per un momento. È un silenzio molto gelido e teso, tutti mi fissano e sorridendo senza vera intenzione, mi porto via Riky lasciando perdere la doccia.
Immagino che ora le discussioni non saranno piacevoli, ma sono abituato. Impareranno conoscermi.
È sempre così. Non so in base a cosa mi reputano montato, arrogante o non so. Forse perchè sono onesto e dico quello che penso. Sono repressi, vorrebbero farlo anche loro.
Comunque non ho tempo di offendermi o prendermela. Di solito mi scivolano via queste cose, non me la prendo mai. Però anche se avessi voluto, sarebbe stato difficile con questo treno in corsa.
Quando siamo sul macchinino che ci porta all'hotel privato, siamo abbastanza soli per poter parlare. Quello che guida ha le cuffie ed ascolta musica.
Lo guardo sorpreso, incredulo.
- Riky ma cosa ti è preso? - Lui allora mi guarda coi suoi grandi occhi e sembra sconvolto. Addirittura trema, allora gli prendo le mani e le tengo fra le mie dopo essermi assicurato che non ci sia nessuno.
- Ecco... mi succede quando mi toccano qualcosa a cui tengo tanto... - La cosa mi riempie a dir poco di orgoglio, vorrei mettere i manifesti. Riky mi ha difeso a spada tratta in modo dolcissimo!
Ma non penso sia il caso.
- Ricordo che ti era già successo... ma non pensavo fossi così... - non so nemmeno come definirlo in effetti. È pazzesco! Perchè da lui non te lo aspetteresti!
- Invece divento così! Non mi controllo! Mi sento indignato e parto! Queste cose non le sopporto! Come possono parlare di te senza conoscerti? - Però non lo vedo fare così di continuo con tutti.
- Dai, parleranno di continuo male di chiunque, mica fai così ogni volta... - Non lo dico per sottolineare che io sono speciale, ma lui trattiene il fiato ed abbassa gli occhi, così gli lascio la mano e scendiamo perchè siamo in albergo.
- Devo farmi una doccia... - Riky ha avuto il tempo di lavarsi ma mi segue silenzioso e pensieroso. Naturalmente sono felice di quello che è successo, però vorrei che lo ammettesse. Mi piace quando ammette le cose.
Gli lascio il tempo per pensarci mentre mi lavo e faccio il bravo, evito di uscire nudo. Mi metto i boxer. Ho tempo di mostrarmi nudo e bagnato! Faremo miliardi di docce insieme!
Non cambia molto, sono in boxer e sono stretti, è seduto sul letto e mi guarda trattenendo il fiato, diventa rosso e distoglie lo sguardo. È dolcissimo.
Sorrido cercando di smorzare la sua attenzione, poi mi ricordo che non l'ho ancora ringraziato.
- Sei stato dolcissimo a difendermi. Grazie. Non devi preoccuparti, comunque. Sono abituato agli attacchi, poi quando mi conoscono bene cambiano sempre idea. - Lo tranquillizzo un po' e torna a fare su e giù con gli occhi. Passa dalle sue mani al mio viso. Solo quando mi vesto si dà pace e si decide a dire quello a cui pensava. È un filo di voce.
- Io... tu hai ragione. Non faccio così con tutti. Mi capita solo quando si parla di Dio, di solito. Prendo e parto in quarta quando lo offendono. E con te da quando sei nella mia vita. - Questo ha il potere di segarmi le gambe perchè è come se stessimo insieme. Mi piace come suona. Mi fermo davanti a lui, in piedi. Alza la testa per ricambiare lo sguardo e stringe le labbra.
- Non riesco proprio a controllarmi... - Lo dice come se si stesse scusando, allora sorrido intenerito e mi chino, gli carezzo i capelli e glieli spettino, sono umidi per la doccia.
- Ehi, va benissimo. Sei fantastico! Non sai quanto è bello farsi difendere da te! Significa che sono importante quanto Dio, per te. È la cosa più bella che potessi dirmi. - Ed è proprio vero. Forse non serve forzare la mano.
Forse siamo così vicini che è questione di minuti.
Però voglio che sia lui a farlo. Lui a baciarmi e deciderlo definitivamente. Così lo lascio andare ed un po' ne rimane deluso.
Resta stupendo quello che è successo e certamente non lo scorderò. Poco ma sicuro.
Dopo che lo lascio mi dirigo alla porta e lui mi segue silenzioso.
Ma quanto saranno lunghi questi minuti?
Però chi se ne frega, godiamoci la mia vittoria, anche se breve e piccola.
Mi ha detto che... mi ha detto che sono come Dio, in pratica. Mi difende come fa con Lui. Era lì che volevo arrivare, ma lui se ne deve rendere conto. Che c'è Dio e ci sono io e che siamo entrambi importantissimi, ma che non deve per forza scegliere solo Lui. Se siamo entrambi importanti, non deve scegliere uno dei due. Possiamo benissimo convivere, io sono possessivo ma lo posso condividere. Dio è Dio. Mi starebbe bene.
Mi starebbe sul cazzo se me lo portasse via. Dio, non fare l'egoista e lasciamelo un po'!

La giornata passa tranquilla, nessuno osa dire più niente ed io sono completamente a mio agio, Karim mi chiede cosa era successo oggi che non aveva capito niente ed io ridendo glielo spiego.
Questo ragazzo mi fa ridere come pochi, è così addormentato che mi chiedo come gioca!
Durante la cena mi viene l'idea che mi era già venuta.
Devo far ingelosire Riky con Karim, sicuramente è una cosa che lo spingerebbe fra le mia braccia. Spero.

Karim è un francese di base molto scorbutico e non capisco se sia così perchè è timido o perchè effettivamente non conosce la lingua. Comunque a parte lo scorbutico, è davvero uno addormentato, la testa sempre fra le nuvole. Mi fa ridere un sacco, ha delle uscite così candide nei momenti più sbagliati, quindi mi ritrovo sempre a piegarmi in due dal ridere.
Quando scopro che non sa fare l'occhiolino perchè nel farlo deforma metà faccia, lo prendo in giro fino alla morte e rido così forte che tutti si girano a guardarmi.
Anche Riky poco distante. Lui sta cercando di instaurare rapporti a destra e a manca, tipico suo.
- Dai, non lo sai fare per davvero? - Karim si secca e sbuffa.
- Che c'è? Lo faccio! Solo che non sono bravo come te! - E' molto permaloso, cosa che fa ridere ancora di più.
- Non è che io sono più bravo, sei tu che proprio non lo sai fare! Oddio, sei fenomenale! - Karim sembra davvero prendersela ed in breve comincia a lamentarsi. Altra cosa che mi fa sganasciare.
Si lamenta sempre su tutto, ogni cosa anche insignificante, lui si lamenta. E nel lamentarsi parla a macchinetta in francese, inglese e spagnolo. Solo uno bravo può capire che ha da dire.
Dopo aver quasi pianto gli prendo il viso fra le mani e glielo tengo fermo, poi divertito dico:
- Ok, adesso chiudi solo l'occhio sinistro! - Perchè lui di solito muove tutta la faccia, mentre il senso dell'occhiolino è non farsi vedere dagli altri ma solo da quello che hai davanti, a cui lo indirizzi. Se ti notano tutti che razza di occhiolino è?
Lui lo fa, sbuffando, ma ovviamente tira tutti i muscoli facciali anche se glieli tengo.
Rido.
- No, non così! Solo l'occhio! Dio Santo, Karim, sarà possibile che davvero non sai farlo?! - Non ci posso nemmeno credere davvero.
Ora sembra una teiera da tanto che brontola e sbuffa e mi prende a parole poco carine.
- Stronzo del cazzo, lasciami la faccia! Non sono capace! So fare altre cose! - Prendo la palla al balzo e lo lascio appoggiandomi coi gomiti al tavolo e lo guardo malizioso e divertito.
- Ah sì? Tipo? - Stringe le spalle, ci pensa. - Non il calcio! - Esclamo subito sapendo a cosa sta pensando. Imbroncia la bocca e noto che è molto interessante. Il labbro inferiore è bello pieno.
Diciamo che Karim è un tipo, me lo scoperei. E poi è virile e mi piacciono anche quelli virili. Ok, mi piacciono tutti. Non faccio testo.
- Scopare! - Questo mi sa che ha sempre la stessa cosa in testa.
Ridacchio e mi faccio più vicino, riaccendo di più la mia malizia e con la coda dell'occhio vedo che Riky ascolta la conversazione e ci tiene d'occhio, ma non partecipa.
- Mmm... interessante... anche io sono bravo in quello! Dovremmo misurarci per vedere chi è più bravo! - Come se fosse importante. Beh, sono un tipo competitivo...
Karim registra quello che dice, se lo ripete, se lo traduce in francese, ci ripensa, rielabora e dopo un tempo quasi infinito si accende di malizia a sua volta capendo che gli ho fatto una proposta sconcia. Ok, altro che scopare. Finirò per crepare dal ridere, infatti arrivo alle lacrime quando risponde dopo un sacco di tempo:
- Quando vuoi! Tanto vinco io! - Penso che in effetti sia sessualmente molto attivo e penso anche che sia bisessuale. Nel mondo del calcio è molto normale, comunque... non mi stupisce e sono contento di vedere che ci sono sempre più di ragazzi consapevoli di questo aspetto. Ci sono anche molti che fingono o si reprimono... guardo Riky che ancora ci fissa ma non si inserisce, fa finta di niente ed allora decido di calcare la mano, mi alzo e prendo per il braccio Karim obbligandolo ad alzarsi.
- Allora andiamo a vedere subito! Sono impaziente! - Poi guardo Lass e Riky che stavano parlando insieme allo stesso tavolo.
- Vi dispiace se stanotte facciamo cambio di camera? - Ok, Cristiano il bastardo entra in scena.
Riky forse pensava di conoscermi, non aveva idea del mio vero carattere.
Come quando mi ha detto di fare quello che volevo e non trattenermi perchè non era giusto. Eh, mio caro... se divento attivo tu sei finito, credimi!
Però i miei giochi mi piace farli a modo mio e questo è uno dei tanti.
Non voglio farti male ma solo aprirti gli occhi.
Riky spalanca i suoi, in effetti, e mentre Lass alza le spalle ed annuisce senza problemi, il mio dolce amico avvampa, balbetta e non osa dire niente. È un libro aperto. Ovvio che non vuole e che ci è rimasto di merda, ma a volte per ottenere il risultato voluto, servono metodi sconvolgenti.
È così che mi prendo Karim a forza e me lo trascino su nelle camere.”


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E' vero che...
Karim non sa fare l'occhiolino perchè deforma tutta la faccia ed è vero che questa cosa fa ridere tutti, specie Cris che lo prende sempre in giro. Spero che ora abbia imparato. Comunque è anche vero che lui all'inizio parlava pochissimo per colpa della lingua, per diverso tempo, nel parlare, metteva nei dialoghi parole in francese, spagnolo ed inglese. Ed è pure un tipo che si lamenta e brontola spesso. Ha questa personalità da micio addormentato, infatti in squadra l'hanno soprannominato Gato!
Il primo anno Karim stava molto con Riky e Cris perchè sono arrivati insieme e penso prendessero lezioni di spagnolo insieme (non la so questa cosa, vado per logica deduzione).