CAPITOLO
L:
INCAPACE
DI LASCIARLO ANDARE
La presente immagine è per mostrare quei lati di Riky che in pochi notano. Ma, come tutti, sa anche perdere la testa se serve!
“Semplicemente
non ci credo.
Cris
non lo farebbe mai, poi però mi fermo a pensare alla sua famosa
fama. Non ha mai negato di essere uno fissato col sesso, gli piace
molto quel genere di divertimento. Ha fatto anche cose con due
persone per volta e l'ha detto senza problemi.
Quindi
io penso che forse potrebbe, ma in teoria è impegnato con me... non
dovrebbe... sì e certo... e perchè non dovrebbe? Per me?
Io
gli ho detto che sono confuso e non so e potrebbe volermici un sacco
di tempo e comunque alla fine potrei scegliere Carol... insomma, che
garanzie gli ho dato? Potrebbe benissimo essere che non è uno che
aspetta molto, si può essere stufato. Ha trovato Karim interessante,
non fa sesso da un sacco di tempo ed ha colto la palla al balzo.
Sospiro
sconfitto, non ho diritti di alcun tipo, può fare quello che vuole.
Non
posso certo andare a recriminare qualcosa.
Rientro
in camera dicendo a Lass che lo precedevo e di venire pure quando
voleva, che non avrei dormito subito.
Una
volta solo in camera, però, mi sento un'autentica anima in pena.
Dopo
tutte quelle cose belle che ci siamo detti, io che lo metto sul piano
di Dio e lui che quasi piange... mi pianta per provare com'è a letto
Karim, che fra l'altro non conosce nemmeno bene.
Com'è
possibile che questo sia il suo vero volto?
Se
è così non vale la pena rivoluzionare tutto per lui. A che pro?
Insomma,
dopo un po' potrebbe stufarsi, potrebbe tradirmi, piantarmi... non è
affidabile. Lo sembrava. Pensavo di potermi dare, che forse il
sentimento c'era.
Però
no, se lui va con altri così tanto per fare, no grazie. Non ci sto.
Il
fastidio monta dentro di me, mi ritrovo a tremare come mio solito,
agitato, nel panico.
Così
apro la porta finestra ed esco in terrazzo. È sera e sono solo,
respiro l'aria estiva afosa e mi appoggio alla ringhiera guardando di
lato, verso la camera accanto.
C'è
la luce fioca accesa dentro e le tende sono tirate, non vedo niente
anche se forse potrei controllare un po' meglio.
No,
non voglio.
Se
li vedo mentre lo fanno... e poi che scemo, lo stanno facendo. È
andato lì per questo... come lo detesto.
Io
non ho il diritto di sentirmi così. Non gli ho dato garanzie, lo sto
tirando per le lunghe in un modo che non merita. È ovvio che si sia
stufato di aspettare.
Non
ho assolutamente diritto di starci male.
Poi
mi fermo rendendomene conto.
Sto
male.
Ci
sto male.
È
questo.
Mi
alzo e mi giro fissando intensamente il vetro della porta finestra
della loro camera. Quelle tende tirate, quella luce accesa. E loro
chiusi dentro.
Stanno
facendo 'quello' ed io ci sto male.
Perchè
sto così?
Sono
geloso. Non ha senso. Cris non è il mio ragazzo. È solo che aveva
detto di aspettarmi. Non mi ha dato garanzie e nemmeno io. Quello che
sta succedendo è perfettamente normale.
Però
penso di essere vicino alla mia risposta.
Cosa
provo per lui?
Se
arrivo ad ingelosirmi tanto, penso che qualcosa ci sia.
Come
capisco di cosa si tratta?
Ho
sempre pensato che amore fosse quello che provavo per Dio, quindi
quando ho visto il ritratto di Dio in Carol ho pensato che era
quello. Amavo lei.
Ebbene
no, amavo Dio, in lei.
Quindi
cos'è l'amore?
Sono
giovane, che ne so?
Non
l'ho mai saputo.
Sospiro
e scuoto il capo non sapendo dove sbattere la testa. Cosa fare?
Con
chi parlarne?
Niente,
non posso parlarne con nessuno.
Le
risposte importanti si scoprono da soli.
Però
fisso quei vetri e spero ardentemente di essere smentito. Che magari
non lo stiano facendo e... e non so...
Però
ad un certo punto qualcuno apre la porta a vetri ed io trattengo il
respiro, stringo la ringhiera e mi mordo la bocca fortissimo.
Sto
male. Lo stomaco si contorce, penso che vomiterò la cena.
Appena
vedo una figura che esce mi viene una paura immensa. Una paura
incontaminata, qualcosa che non ho mai provato in questo modo.
Poi
lo vedo.
Karim
è solo coi boxer, è sudato e sbuffa.
Sgrano
gli occhi, arrossisco e mi nota, si gira, mi guarda e fa una strana,
stranissima espressione che in vita mia non saprò mai decifrare.
Poi
mi fa un cenno incomprensibile e rientra.
Poco
dopo esce Cris ed a questo punto rientro nella mia camera di corsa,
come una scheggia impazzita.
Non
voglio.
Non
sono pronto adesso. Non lo posso affrontare.
Non
ne sarò capace nemmeno fra un milione di anni.
Mi
viene da piangere, brucio e voglio anche gridare.
Che
sciocco!
Poi
sento una presenza dietro.
Cavolo,
dovevo chiudere la porta.
Mi
giro di fretta ed è lui, è in boxer e sudato. Mi fissa
interrogativo ed io ho un moto inaudito di rabbia, una scintilla
imprevedibile che so non ha senso, eppure scatta. Quando tengo troppo
poi esplodo ed è ora con lui che succede.
-
Cos'è, hai già finito? Vi ci è voluto così poco per scegliere il
vincitore? - Cris rimane inebetito a fissarmi, convinto che non possa
essere come appare. Cioè io infuriato. Ebbene sì. Rivelo la mia
furia col veleno e col gelo.
-
Vincitore? - Fa orecchie di mercante e detesto essere preso in giro,
lo detesto fortemente, infatti mi avvicino e indico la camera di
Karim.
-
Fra te e lui! Chi è più bravo a letto? Non era questa la stupida
sfida? - Cris però mantiene un ottimo controllo, fa la sua faccia da
schiaffi, non si scompone ed io vorrei... Dio come vorrei prenderlo a
sberle!
-
Vuoi saperlo? Potresti scegliere tu da solo... lui è disponibile ed
anche io! - A questo punto lo spingo, non era in previsione e mi
odierò, ma in questo momento non posso certo trattenermi ancora.
-
Non sono una prostituta! Se tu ti diverti a svenderti solo per delle
stupide sfide fa pure, non mettermi in mezzo! - E poi non so nemmeno
perchè me la prendo tanto, non ne ho il diritto, non posso. Non
posso proprio, lo so bene. Razionalmente capisco che sono io quello
fuori luogo, ma non riesco a fermarmi.
Dio,
non ce la faccio...
Cristiano
mi guarda ancor più shockato, e mi prende per le braccia per
fermarmi, mi divincolo.
Non
ci riesco.
Non
posso.
Per
me non è proprio possibile!
Voglio
gridare!
-
Riky non ti devo niente! Smettila! - Lo dice così duro che è come
se mi avesse tirato un pugno allo stomaco. Lo so, però se lo dice
lui è davvero tremendo.
Mi
mordo la bocca e gli occhi mi diventano lucidi, bruciano, sto per
piangere, trattengo il fiato, ci guardiamo e cerco disperatamente
qualcosa da dire.
Dì
qualcosa.
Dillo,
dillo, dillo.
Alla
fine qualcosa la trovo.
-
No, non mi devi nulla... - Ma non è niente.
-
E allora cosa vuoi da me? Se voglio scopare come una troia con tutti
lo faccio! Tu non ti decidi, non ho firmato un patto pre matrimoniale
con te. Sempre ammesso che poi un matrimonio ci sia! - E' né più né
meno il suo pensiero. Lo sapevo che era così ed ha ragione, ha così
ragione che voglio solo sparire e nascondermi. Sono così idiota,
così tanto... cerco di scivolare via dalla sua presa ferrea ma non
mi lascia, mi divincolo ma non mi molla, allora lo imploro.
-
Lasciami andare... - Voglio andare a piangere in santa pace perchè
sto così male che non ce la faccio. Ha fatto sesso con un altro
prima di aspettare la mia risposta. Sono un egoista. Non mi decidevo
e lui non poteva stare lì per me. Ma mi fa male. Mi fa così male.
Così tanto male...
-
Riky, non è normale questo! - Ma non so dire niente, sembro
impazzito, mi sento stupido e perfino tradito. Eppure sono io quello
che ha tradito... e sto male perchè non posso rifarlo. Non è
davvero normale. Oh, no... per niente...
Alla
fine lo mormoro sciogliendomi senza più forze per combattere. Mi
accascio come mi avessero tagliato i fili ed abbasso la testa.
-
No, non è normale... non lo è... - E non so cosa farci. Cris allora
semplicemente mi abbraccia e prendo respiro.
Respiro
solo quando lo fa, mi rifugio in lui. Oh, il suo collo.
Ti
prego, fa che non abbia il profumo di nessun altro.
Quando
circondo la sua vita con le braccia e nascondo il viso contro il suo
collo forte, la mia posizione, mia e solo mia, annuso senza saper
bloccarmi.
Sento
solo il suo profumo. Il suo tipico profumo buonissimo di un qualche
super profumo. È suo, usa sempre questo. Mi entra nel cervello e mi
spegne, mi calma, mi scioglie, mi ferma.
Mi
ridà la pace.
Non
gliel'ha profanato.
Il
suo collo è ancora mio.
Stringo
così forte da non riuscire a respirare io stesso, chiudo gli occhi e
piango.
Sono
così pessimo. Così egoista. Così anormale. Così sciocco.
Ma
finalmente mi carezza la schiena e risale sulla nuca.
Mi
appoggio completamente contro di lui e lo sento nudo solo ora. Unica
stoffa a separarci i miei vestiti leggeri ed i suoi boxer.
Le
mie mani sulla sua schiena tremano mentre scendono come avessero vita
propria.
No,
Riky, fermati.
Stai
per passare un limite che sai non puoi.
-
Dimmi che non l'hai fatto... - Mormoro contro la sua palle. Lo sento
rabbrividire. - Ti prego... - Ancora spezzato dalle lacrime che
scendono a bagnarlo.
Piega
la testa contro di me.
-
Non l'ho fatto... volevo solo... - Ma non riesce a dirlo perchè
preso dalla foga incontrollata, dalla gioia, dal sollievo più
assurdi di tutti, gli prendo il viso fra le mani, risalgo dal mio
rifugio e col cuore che galoppa lo bacio.
Mi
abbandono a lui, chiudo gli occhi che lacrimano ancora, è un bacio
salato.
Dio
mio, sono così egoista e sbagliato ed ancora non ho le mie
sacrosante risposte. Però vorrei... vorrei solo... vivere tutto
questo e basta. Senza dover preoccuparmi di niente.
La
sua lingua ricambia il mio bacio, mi viene incontro e bevo come se
fossi a digiuno da un mese.
Lo
divoro e tutto cresce subito d'intensità, scendo con le mani sotto i
suoi boxer. Sui suoi glutei tondi e sodi, perfetti. Stringo e
l'attiro a me con un desiderio talmente forte da morire.
Ho
bisogno di lui, ho bisogno di questo, lo desidero, non ce la faccio.
Non
so cosa provo, non capisco e non sono lucido per delle risposte. So
solo che ero impazzito all'idea che lo stesse facendo. Non potrò mai
sopportarlo.
Lui
è solo mio. Mio e basta.
Piego
la testa per un accesso più approfondito alla sua bocca e si lascia
gestire. Con lo stesso identico desiderio incandescente che non mi
darà mai e poi mai tregua, sposto le mani da dietro a davanti e gli
abbasso i boxer, lui si lascia fare mentre si limita a tenermi per i
fianchi e a baciarmi. Non ce la faccio a fermarmi.
A
volte non puoi fare la cosa giusta. Puoi solo fare la cosa che
desideri.
Vuoi
con tutto te stesso qualcosa e non esisterà forza al mondo in grado
di fermarti.
Non
mi fermo, mentre gli prendo la sua erezione fra le mani e gliela
massaggio.
Lo
masturbo con intensità, stringendolo fra le dita e cercando
immediatamente il mio. Lui si lascia fare febbrile, incredulo. Non
vuole che rimpianga niente, che lo accusi di qualcosa quando tornerò
in me.
Così
tiro fuori il mio e faccio la stessa cosa, lo stesso ritmo crescente.
E crescente è quello che stringo nelle mani. I nostri si eccitano
subito diventando duri e sempre più grandi, fino a che entrambi non
muoviamo i bacini uno verso l'altro.
Ho
bisogno di entrargli dentro.
Oh
Dio, non posso.
Cosa
sto facendo?
Sono
impazzito definitivamente.
Non
posso. Non posso.
Scuoto
la testa mentre desidero fortemente solo di entrargli dentro. Mi
immagino io che lo prendo da dietro ed è un delirio assoluto perchè
proprio mentre lo bacio glielo dico anche.
-
Voglio entrarti dentro... - E questo funge da colpo di grazia perchè
l'orgasmo ci prende del tutto imprevedibile.
Non
sarebbe da me, penso che in una relazione omosessuale dovrei essere
io quello passivo, eppure quando mi porta a questi limiti ed esplodo
non riesco a fermarmi e vorrei rovesciarlo per terra, salirgli sopra
ed entrare.
Tremiamo
e ci accasciamo uno sull'altro, appoggiati per non cadere giù.
Bollenti,
ansimanti, i sensi impazziti.
È
completamente fuori dalla mia portata. Completamente.
Non
so cosa ho fatto, cosa sto facendo e cosa farò.
Però
fortunatamente Cris mi prende e mi stende sul letto capendo che non
sono lucido per fare altro. Non ne avrei nemmeno le forze.
Lo
vedo scrivere due messaggi, uno a Karim e l'altro a Lass. Penso che
ripristini le camere. Poi chiude porte, finestre e luci e si stende
con me rimettendosi i boxer.
Si
stende e mi abbraccia dolcemente.
La
follia di prima svanisce in un attimo e la confusione torna. Una
confusione assoluta. Non so dove sbattere la testa.
Mi
viene di nuovo da piangere e torno a nascondere il viso contro il suo
collo. Mi sono fermato di nuovo vagamente in tempo, ma sono comunque
andato oltre. Di volta in volta andrò sempre più oltre. E quando
non saprò più tornare indietro?
-
Perchè hai fatto finta di andare con lui? - Chiedo supplichevole.
-
Volevo farti ingelosire. - Lo dice come se si scusasse.
-
Non l'hai fatto per davvero? - Scuote la testa.
-
Gli ho spiegato tutto. Sapevo che eri lì. Ho voluto fare questa
prova per vedere la tua reazione. Inizialmente non volevo dirti
niente. Volevo che pensassi che l'avevamo fatto. - Il sollievo non ha
paragoni anche se in un secondo momento ho voglia di sparargli.
Ovviamente non lo farei mai, però ha davvero esagerato.
-
Io so che ti sto chiedendo tanti sacrifici ad aspettarmi. Ed in
effetti non ti avevo chiesto di aspettarmi, per cui è vero che se
vuoi andare con altri sei libero di farlo. Non sei in obbligo verso
di me. Però... però non posso sopportarlo. Stai... stai prendendo
troppo piede. Non so quanto potrò andare avanti, ma so una cosa. Che
avrò bisogno di te, quando troverò la mia risposta definitiva.
Aspettami, ti prego. Puoi? - E' una preghiera e penso di toccarlo, mi
prende il viso fra le mani, me lo alza e mi bacia.
Lo
siamo già.
Io
sto continuando il mio tradimento e noi stiamo già insieme.
È
solo che non riesco ad arrendermi io. Non riesco ad ammetterlo ad
alta voce e a stare con lui a tutti gli effetti.
Preferisco
torturarmi perchè è come una specie di espiazione, ma non andrò
avanti a lungo.
Trovo
la pace solo nelle sue labbra.
Lo
siamo già.
Devo
solo dirlo ad alta voce.
Però
non sono ancora pronto e dopo il bacio mi accascio contro la sua
spalla e mi lascio andare alle sue dolcissime carezze.
Non
voglio altro.
Perdonami.
Perdonami...
non merito niente di quello che ho e di come la gente mi definisce e
mi considera. Non merito niente. Ma io sento di poter affrontare
tutto, in questo momento. Persino l'ammissione che tradirò Carol per
sempre. Ma non posso lasciar andare Cristiano. Non posso.”