CAPITOLO
LII:
AMMISSIONE
“Le
giornate procedono ed è tutto molto strano, Cristiano sembra sia nel
periodo del darmi tregua ed io ne approfitto per respirare.
Mi
piace vivere con lui in questo modo, è come se ci fossimo solo noi
due, ma il punto è che so che non è così. Presto torneremo a casa
ed io non mi sono ancora deciso.
È
che so bene che scegliere così è facile. Qua siamo solo io e lui,
non c'è Carol... una volta che la vedrò sarà tutta un'altra cosa.
Non
so proprio che fare, lui è così dolce con me ed anche quando ci
prova è... è fantastico lo stesso, mi fa provare cose che non ho
mai provato... non penso potrei fare a meno di lui, ma ancora sono
confuso riguardo il sentimento.
È
come se mi avesse ubriacato col fattore sessuale, mi ha acceso in
quel senso ed ora non riesco a rifiutarlo. Ma è solo quello o c'è
altro?
Io
con lui sto benissimo, parlo sempre più di tutto e mi piacciono le
sue riflessioni che fa, non sono cose che penseresti possa dire,
invece è profondo. È molto più adulto di quello che sembra, solo
che non gli importa di mostrarsi così.
Passo
i giorni ad allenarmi, conoscere la squadra e a pensare a lui e
Carol.
Se
avessi la certezza che è amore vero sarebbe più facile. Per amore
potrei rivoluzionare tutta la mia vita. Per altro però no.
Esasperato
ed al culmine dei miei dubbi, mi sforzo di non parlarne di nuovo con
Cris, non è giusto assillarlo coi miei dubbi.
Così
finisce che noto Iker seduto su una sedia, all'ombra, vicino alla
rete coperta.
Il
campanellino si illumina subito, è perfetto!
Lui
è perfetto!
È
il vice, è una persona responsabile, con la testa a posto, è maturo
e soprattutto amichevole, invoglia la confidenza. E soprattutto ha
vissuto una storia d'amore!
David
è il punto d'inizio!
Può
darmi qualche dritta, se gliene parlo mi può capire!
Arrivo
in picchiata e gli do un colpo sulla scarpa, ha il piede appoggiato
sul ginocchio e così gli cade, poi ridendo mi siedo nella sedia
accanto e saluto allegramente.
-
Ehi! Ma che aria pensierosa! Pene d'amore? - Cose che si dicono...
nel mio caso cose mirate.
Lui
si riscuote, effettivamente aveva la testa fra le nuvole. Si
raddrizza sulla sedia e mi guarda sedermi accanto, mi guarda sorpreso
e ride subito al mio modo simpatico di attirare la sua attenzione.
-
Pene?! Ti sembro uno in pena? - Mi chiede. Non abbiamo avuto modo di
legare chissà quanto, ma resta uno di quelli con cui ho più
rapporto.
-
Sembri uno innamorato! A proposito, ti saluta David! - A questo nome
-e soprattutto il collegamento a dir poco geniale- lui torna a
raddrizzarsi, sembra gli abbiano messo il dito in una presa
elettrica. Mi fissa con occhi spalancati e poi sembra pensarci,
infatti titubante fa:
-
David chi? - Io rido di gusto. È trasparente questo ragazzo anche se
si sforza di non esserlo.
-
Beckham! Chi altri? È lui che è stato mio compagno di squadra
quest'anno! - Allora si ferma, non respira, diventa di un paio di
colori interessanti ed io mi fermo a fissarlo con attenzione.
Cavolo,
è proprio innamorato. Cioè lo è ancora!
Aveva
ragione Roby!
-
Tu... tu cosa... come... - Siccome non tira più fuori una frase
sensata, decido, ridendo, di aiutarlo.
-
Era in prestito al Milan quest'anno... ricordi? Penso vi sarete
visti... mi ha detto di salutarti, me ne sono ricordato solo ora. Mi
ha detto che mi sarei trovato bene con te! - è vero, comunque, che
l'ha detto.
Iker
fa un gran sorriso e si scioglie, è molto dolce e capisco come abbia
fatto David a perdere la testa per lui.
-
Sì, l'avevo dimenticato... - Rido.
-
Questo non glielo dirò... - Lui allora si sveglia e mi pizzica il
fianco, visto che io soffro molto il solletico salto e mi ritraggo,
lui divertito torna a pizzicarmi lamentandosi, mentre io, ovviamente,
cerco di fermarlo e facciamo quelle stupide lotte da seduti. Ridendo.
-
Smettila di prendermi in giro! -
-
Ma chi ti prende in giro? -
-
Tu! Non mi ero dimenticato di lui, ma che eravate insieme! -
Visto
che non ce la faccio più perchè è una tortura per me il solletico,
riesco a chiedere la tregua e insisto sul discorso, ma lo faccio con
più serietà.
-
Allora come va con lui? Bene? Non è uno che si apre molto... mi ha
stupito quando mi ha detto di te. Cioè solo di salutarti, però... -
Iker fa un altro sorriso luminoso e tenero insieme. Questo è
l'amore.
Lo
guardo bene per capirlo.
-
Direi che va bene. È difficile, lui a volte sparisce perchè ha il
generale che lo controlla ed anche se hanno questo accordo non detto
di finzione pura, lei ci tiene che sembrino una coppia. Quindi...
beh, è complicato. - Il generale è la famosa moglie di David. In
effetti è poco simpatica.
-
Però state insieme ancora... bene, mi fa piacere. È una persona in
gamba, si sta bene con lui, si scherza e si parla di tutto. - E'
molto interessato a ciò che dico del suo David. Ora però non so
come fare per non essere indiscreto.
-
Sì, penso che non sia possibile lasciarci. Sai... è di quelle cose
giuste. Giuste e basta. Per questo durano. Litighiamo come tutti, a
volte sembra che mi pianti, altre lo pianto io. Però poi torniamo
sempre insieme. È di quelle relazioni così, insomma. - Davvero
dolcissimi. Sorrido intenerito.
-
Lo ami... - Non so se doveva essere una domanda o un'affermazione, ma
è questo che è.
Annuisce
e si perde a pensare a lui e proprio mentre sto elaborando la
prossima domanda, veniamo richiamati per gli allenamenti, così ci
alziamo ed andiamo dagli altri.
Ho
bisogno di parlargli ancora.
Penso
che potrei fidarmi e raccontargli tutto.
Potrei
in effetti.
La
sera torno ad approfittarne e visto Cris per non avere troppe
tentazioni con me sta facendo cagnara con Marecelo e Pepe, io
approfitto e cerco Iker.
Lo
trovo che sta andando in camera, così lo seguo in ascensore e
comincio a parlare un po' del più e del meno, alla fine lo invito in
camera mia per fare quattro chiacchiere e ci mettiamo in terrazzo, ci
sono delle sedie e ci sistemiamo qua, tanto la sua camera è accanto
alla mia.
Inizialmente
parliamo della sua posizione in squadra, se è uno che preferisce non
farsi coinvolgere oppure se gli piace essere integrato, Iker dice di
sì, che di solito si unisce alla compagnia. I connazionali sono
molto uniti, mi dice, però cerca di lavorare anche sugli stranieri.
Quando
gli chiedo come mai stasera si è appartato così presto, lui mi dà
una palla fantastica.
-
Parlare di David mi ha un po' rattristato. Mi manca. Sai, abbiamo
fatto quattro anni insieme, è stato bellissimo. Eravamo sempre
insieme, in questi momenti non vedevamo l'ora di andare in camera per
stare da soli. Era... - Sospira malinconico ed appoggia la nuca allo
schienale guardando in alto, il cielo stellato. Una bella visuale. -
era perfetto. Semplice e perfetto. - Sorrido provando ad immaginare
cosa doveva essere e lo incito a parlarne con qualche domanda
discreta.
-
Non ho idea di come fosse, David non mi ha mai detto niente. Roby mi
ha solo detto che eravate LA coppia. - Al nome di Roby si accende e
sorride.
-
Era uno che amava intromettersi, quel ragazzo. Però ci faceva
piacere, era molto simpatico! -
Mi
inorgoglisco inevitabilmente.
-
E' uno dei miei migliori amici. -
-
Comunque io ero giovane ed inesperto, quando è successo. Non avevo
idea di come gestirla né di cosa succedesse. È stato David. Voleva
un passatempo, così ha deciso che dovevo essere io. Non so se hai
idea di cosa significhi essere la preda di David. - No, ma ho idea di
cosa significhi essere la preda di Cris! - E quindi è successo
che... ho ceduto. Ero giovane con gli ormoni in subbuglio, ha fatto
di me quello che ha voluto. Però era sempre tutto un divertimento,
niente di pesante o serio. Non è che sia stato facile lo stesso,
lui... è una persona da studiare in laboratorio! Di quelli che
vogliono dare di sé l'immagine della perfezione e che invece sono
tutto l'opposto! - In questo non somiglia per niente a Cris. -
Comunque alla fine è andata che ci siamo innamorati. Lui aveva paura
dei legami, la vivevamo solo all'interno del club. Mai in casa. Però
siamo finiti anche lì. Lui ha cambiato tutto di sé, si è lasciato
andare ed io... io sono cresciuto. Ero incosciente, non mi importava
se ci beccavano. L'ho baciato in allenamento così, come niente
fosse. Alla fine mi sono responsabilizzato, come noti. Ci siamo
cambiati a vicenda. E l'amore si è rafforzato. - Sorrido ebete, è
una storia bellissima che invidio. Sembra così bella e perfetta.
Semplice nonostante le difficoltà di cui parla.
-
Splendido... - Mormoro sognante fissando il suo profilo regolare.
-
Sì... peccato che poi Capello ha rovinato tutto. Non gli piaceva
David, gli ha reso l'ultimo anno infernale, non lo voleva in squadra.
Non so perchè. Incompatibilità di carattere. Non lo so. Fatto sta
che per questo David ha deciso di andarsene. - mi rattristo, la sua
voce si incrina e penso che sia difficile per lui parlarne. Non lo
forzo a continuare ma dopo un po' lo fa da solo.
-
E quindi, una volta a Los Angeles, ha subito cominciato a pensare ad
un modo per venire in Europa pur rimanendo nella squadra nuova. È
ingegnoso. - Rido, ha l'aria di uno che non si dà per vinto e le
idee non gli mancano.
-
Sembrava macchinoso in effetti... -
Ride
anche lui ed allora si gira e mi guarda.
-
Poi è venuto in prestito al Milan, dopo le 15 ore di volo di prima,
farne solo due era un sogno. - Piego la testa. È vero. Vista da
questo punto di vista... perchè si potrebbe pensare che la
lontananza non fa durare un rapporto, però...
-
Sai, la questione è una. Basta volerla una cosa. Se la vuoi davvero
e con tutto te stesso, un modo per farla andare lo trovi. Ti fai
bastare quello che riesci a strapparti con unghie e con denti ed
anche se è difficile la vivi lo stesso perchè è tutto, non ne puoi
fare a meno. È tutto qua. Non è che stiamo sempre insieme, eh? Però
la facciamo funzionare. Perchè lo vogliamo. -
Questo
mi fa pensare... mi fa pensare molto.
-
Basta volerlo, eh? - E' vero. È verissimo, ma è questo il punto.
Volerlo.
Io
lo voglio abbastanza?
Lo
voglio fino a quel punto?
-
E lo amavi? - Domanda scema, lui inarca le sopracciglia ed io
correggo la domanda. - Sì voglio dire... hai detto che per lui era
difficile lasciarsi andare e che voleva solo divertirsi, no? Quando è
passata da divertimento ad amore? Come avete capito che non c'era
solo la passione ma anche il sentimento? - Mi protendo verso di lui
per ascoltare attentamente la risposta, lui capisce che mi interessa,
così ci pensa e si gratta il mento guardando in alto. Ha il
pizzetto, Iker ha il classico viso spagnolo, occhi sottili,
lineamenti latini...
-
Non saprei. Ad un certo punto ci siamo guardati e ce lo siamo detti.
Quando le cose si sono complicate ne abbiamo avuto la certezza. Che
non si poteva mollare. È questo, penso. Quando sei nei casini e la
prima cosa a cui pensi è lui. Lì scatta il sentimento. È una
mutazione lenta, non si ama da subito. E per contro non è che si ama
sempre anche dopo un po'. Può essere che non ti innamori, ma che ti
piace fare sesso e basta. Dipende... io ho capito di amarlo quando mi
faceva soffrire. Mi ha cominciato a ferire le volte in cui
litigavamo, le volte in cui sembrava ci lasciassimo. Sono impazzito
quando mi ha detto che dopo sei mesi se ne sarebbe andato. In quel
momento, è strano, eh? Ho avuto la certezza che lo amavo. E penso
che anche per lui sia stato così. -
E'
una cosa che fa pensare moltissimo. Ci resto molto su, me la ripeto
mentalmente.
Nella
difficoltà, nella sofferenza, quando si stavano per allontanare,
quando sono arrivati i problemi hanno capito di amarsi. Però il
sentimento è stato lento. Non da subito.
Penso
che sia così che funziona. Non ami da subito, però qualcosa scatta.
Dopo un po' cresce.
È
già cresciuta?
Siamo
a quel punto?
La
teoria è questa ma capirlo alla pratica... è davvero difficile...
non so proprio che dire...
-
Ti va di parlarne? - Mi chiede dopo un po'. Mi sorprende, non pensavo
capisse che macino qualcosa, ma forse sono stato troppo chiaro.
Dopo
essermi teso un po', mi rilasso e sospiro, penso di averne proprio
bisogno.
-
Io sono nei guai... sai, conoscevo Cristiano da prima di venire qua,
abbiamo avuto dei contatti e... ed ora che siamo qua insieme io
non... - Mi viene da piangere a pensare a tutto il caos che c'è in
me. Come lo esprimo? Sto cercando di farla breve per non avere la
tentazione di piangere davvero, ma ne ho già voglia.
Dio
come mi sento...
Mi
interrompo ed appoggio i gomiti sulle ginocchia, mi copro il viso con
le mani e sospiro ripetutamente. Iker si avvicina e mi mette la mano
sulla schiena incoraggiante.
Aspetta
che mi riprenda.
-
Avete una storia? - Penso non sia difficile immaginarlo, a volte mi
abbraccia da dietro così come niente. O mi carezza. O mi guarda.
-
Si vede? -
Sorride.
-
Siete incollati! Vi guardate in un modo che... - Ci pensa. - ricorda
come ci guardavamo io e David. - Ecco! Il paragone perfetto!
Ridacchio
e giro la testa guardandolo di nuovo, rimango appoggiato col viso
sulle mani.
-
Siamo incollati? -
-
Sì, tutti e due. Vi cercate sempre, state sempre insieme. E siamo
qua da pochi giorni. Si capisce che avete dei precedenti. -
-
Non è che abbiamo una storia, ma devo decidere se accettarla o meno.
Sai, io sono sposato, ho un figlio e gli voglio un mondo di bene. E
siamo entrambi molto credenti. Noi crediamo davvero tantissimo e
quindi per me questa cosa è... è devastante! - Iker non dice quello
che solitamente dicono gli altri e mi stupisce.
Non
dice che di questi tempi sono cose normali e che bisogna adattarsi ed
accettarle.
Anzi.
-
E' proprio una situazione complicata... - E vorrei abbracciarlo
perchè è il primo che capisce veramente!
Sorrido.
-
Davvero... - aspetta un po' che mi riprenda e poi ricomincio, sono
proprio amareggiato. - io non posso chiedergli di aspettarmi, non ne
ho il diritto. Però quando fa per andare con qualcun altro
impazzisco! Sono geloso! Geloso marcio! E quindi alla fine gli ho
chiesto di aspettare la mia decisione. -
-
Cosa dovresti decidere di preciso? -
-
Se... se lui o Carol. - Cerco di semplificarla ancora ma non mi
riesce bene.
-
E cosa provi per loro? - Dio mio come è semplice. Fa le domande
ovvie, le domande giuste. Non è contorto. Fa le domande che ti
aspetti, quelle a cui cerchi di rispondere da una vita. Non fa super
discorsi, non parla della sua esperienza, non dà pareri non
richiesti. O richiesti. Ascolta. Ti fa parlare. E ti fa le domande
semplici.
Penso
di capire cosa abbia fatto perdere la testa ad uno complicato come
David.
La
sua semplicità.
-
Voglio molto bene a Carol, in lei vedo l'immagine di Dio. Cercavo
questo quando mi sono sposato. Mi sentivo allontanare da Lui perchè
mi stavo prendendo da un mio compagno, così pensando di starmi
allontanando ho cercato la Sua immagine e l'ho trovata in lei. Lei è
perfetta. Ho pensato che Dio volesse lei. Siamo molto uguali, non ci
scontriamo mai e non siamo dei tipi troppo passionali. È sempre
stato tutto molto tranquillo. Però se sono riuscito ad andare tante
volte con Cristiano... cioè non abbiamo fatto fino in fondo però i
baci e... e gli orgasmi ci sono stati... ed è sempre più dura
fermarmi. Cerco di essere lucido ma ormai è un'impresa. E quindi se
sono riuscito ad andare con lui significa che non la amo e non la
desidero. Posso girarci intorno quanto voglio. Ma ho frainteso
l'amore della mia vita con l'amore di Dio. - Adesso arriva la parte
più difficile.
Ho
capito tutto questo in mesi e mesi.
Capire
cosa provo per Cristiano è davvero complicato.
-
E per Cris? - Sospiro ancora e torno a guardare giù, poi mi appoggio
allo schienale e guardo in alto. Mio Dio.
Per
lui?
Le
stelle mi colpiscono di nuovo. Quando sono esasperato guardo qualcosa
di grandioso e mi rimetto al mio posto. Sono piccolo confronto a
tutto questo.
E
vedo le cose nella giusta prospettiva.
-
Non so se lo amo o no. Provo qualcosa oltre alla fortissima
attrazione. Mi ha preso subito e penso che sia perchè ha saputo
accendere i miei istinti omosessuali. Poi lui... lui voleva
assolutamente ed ha fatto in modo che non lo dimenticassi. Lentamente
è diventato un pensiero fisso ed ogni volta che ci siamo visti è
successo qualcosa. Ed ora è sempre di più. Io non riesco a
controllarmi. Ha provato a lasciarmi, a chiudermi fuori dalla sua
vita. Lui è innamorato, me l'ha detto ed io non so decidermi. Quindi
spesso abbiamo provato a non sentirci più, ma poi finivamo sempre
per rivederci e ricascarci. Ed ora questo. Siamo finiti qua insieme,
capisci? È come se... se Dio volesse questo! Come è possibile che
tutto si sia messo proprio in questo modo? Eravamo a Milano e a
Manchester! Legatissimi alle nostre squadre. Ed eravamo fra i
giocatori che valevano di più! Non era una cosa fattibile eppure
guarda! -
-
Ma tu? Tu a parte il lato sessuale e tutti questi segni divini...
cosa provi? Sai, i segni uno li interpreta a modo suo, possono essere
tutto e niente. E se uno ti sa accendere può farti fare tutto quello
che vuole. Sergio ha questo dono, se vuole portarti a letto ci riesce
anche se sei un prete! - Ridacchia ed io lo imito. Ha ragione.
Sono
in tempo.
Per
cosa?
Per
rifiutarlo.
-
Dipende da cosa provi tu per lui al di là di tutte queste cose. -
ci
penso.
È
proprio questo il problema. Io non so capirlo.
-
E' facile per me dire che ora lo amo, ci sto vivendo insieme e non
guardo in faccia mia moglie... -
-
Ed invece è il momento ideale per ammetterlo. Con lei ti sentirai
per sempre in colpa, avrai sempre rimpianti davanti a lei. Non lo
cancellerete mai più il vostro matrimonio. Ed avete un figlio. Penso
che non vi lascereste mai in ogni caso. Quindi se la vedi non puoi
fare una scelta lucida. Però ora che siete solo tu e lui... cosa
provi? -
Davvero
semplicissimo.
Che
capacità di schiarire tutto, vede così facilmente ovunque. Io
vedevo solo una matassa ingarbugliata. Lui ci ha visto subito il
filo.
Sto
a pensarci, escludendo il sesso, escludendo la fede, escludendo il
matrimonio e Luca.
Escludendo
tutto resta lui.
E
resta che tutte le volte che ho provato a togliermelo dalla testa,
che potevo, che ero nella situazione ideale, non ci sono mai
riuscito.
Non
era una questione ormonale come volevo credere, non sono più un
adolescente. Certo poi mi accendeva se voleva, ma ero io che volevo
farmi accendere e questa è la sola verità.
Perchè
volevo legarmi a lui, volevo sentirmi più stretto a lui, sempre di
più.
Sto
malissimo quando non ci sentiamo, quando non ci vediamo. Sto
malissimo quando sembra che sia finita.
Così
male non dovrei stare. Non dovrei.
Penso
che il sentimento ci sia.
Dipendo
troppo da lui.
Quando
sono in crisi solo lui mi calma, quando sono agitato per qualcosa
basta abbracciarlo o sentirlo.
E
quando nascondo il viso contro il suo collo torno a respirare.
Per
me lui è molto più che un fattore ormonale, sessuale o quant'altro.
Devo
guardare in faccia la realtà.
-
Non so se ci sia un momento adatto in cui puoi ammettere di amare
qualcuno. Sicuramente non da un momento all'altro, dopo il primo
sguardo. Non ami al primo sguardo. Però per noi non è il primo
sguardo. Per noi... per me... ormai non posso più ignorarlo. -
Iker
capisce perfettamente cosa sto dicendo, mi sta dietro anche se sono
complessato e paranoico. Però mi guarda e capisce e dice.
-
Finchè non lo dici non andrai avanti. Non sei obbligato a dirlo a
lui, dirlo a te stesso serve per poter prendere una decisione
obiettiva. -
Allora
succede che smetto di tormentarmi le dita come se volessi
spezzarmele, e smetto anche di guardare il cielo. Guardo solo i suoi
occhi ed è buio, posso pensare che sia il mio Cris.
Posso
immaginare di dirlo a lui. Poi mi rendo conto che posso dirlo proprio
perchè non è lui.
-
Lo amo. È questo l'amore? È questo allora? Un pensiero fisso, un
non riuscire ad andare avanti in nessun modo, un essere disposti a
cambiare tutto per una persona... è questo? - Lo dico a me stesso
perchè è la prima volta che lo ammetto.
Lui
mi prende il braccio e con calma replica dolcemente.
-
L'hai sempre saputo, dal primo istante in cui il sentimento è nato
seriamente. Solo che ne avevi paura. Ma è così. Non c'è una
spiegazione all'amore. Non è che lo ami perchè puoi cambiare tutto
te stesso per lui o perchè ci pensi sempre. Lo ami perchè sì. Lo
senti. Nel momento in cui ti viene il dubbio e ti poni la domanda. Tu
lo ami. -
Ed
è leggerezza questa sensazione.
Una
leggerezza che non so proprio come spiegare. Perchè finalmente me lo
sono detto ed ho capito.
Tanto
dirlo a me stesso non significa ancora prendere una posizione netta.
Quello che ha detto è vero.
Qualunque
cosa scelga mi sentirò sempre in colpa guardando Carol, ma questo
non cambierà quello che provo per Cris. Anche se starò male.
Penso
di dovermi preparare ad un gran brutto periodo. Bruttissimo.
Però
non posso nemmeno nascondermi e far finta di nulla.
Così
mi appoggio di nuovo alla sedia e guardo le stelle.
Ed
ora? “