CAPITOLO
LVI:
IL
GIORNO DOPO
“Aprire
gli occhi, vedere il suo viso addormentato a pochi centimetri dal tuo
e sorridere felice.
È
questo stare con una persona.
Accettare
un legame.
Immergersi
in esso.
Viverlo
come si deve.
Sono
ancora frastornato, è successo tutto così in fretta e non so bene
come dovrei sentirmi per davvero, ora è facile. Sono qua con lui,
non c'è niente e nessuno.
Quando
tornerò a casa sarà diverso.
Dio,
ti prego solo una cosa... sostienimi in questo cammino se è quello
che vuoi per me.
Se
io ho capito male i tuoi segnali e la tua volontà rimettimi sulla
giusta strada, fatti capire da me.
Ma
se è giusto... accompagnami... non lasciarmi mai solo.
Io
ho una paura micidiale e non voglio farlo soffrire.
Non
se lo merita... l'ho fatto soffrire già così tanto...
Cris
apre gli occhi come richiamato da me e fa come ho fatto io. Sorride
appena mi mette a fuoco.
È
felice, è veramente felice e basta.
Penso
che sia una risposta.
Ho
fatto bene?
Questo
suo sguardo mi dà una bella risposta.
Direi
di sì.
Dopotutto
lo amo... in funzione di questo ora dovrò lavorare su me stesso e
modificare tutta la mia vita.
Non
sono un illuso, so che non sarà facile, però farò del mio meglio.
Mi
bacia la fronte e mi carezza il viso, mi beo di questa dolcezza ed
intreccio i piedi ai suoi.
-
Buongiorno. - Mi dice teneramente. Io mi accoccolo contro il suo
petto e mi cinge con le braccia.
È
tutto così splendido.
È
tutto così perfetto.
Lo
vedo solo io, forse.
Forse
non è proprio perfetto.
O
forse sì.
Lo
bacio sulla clavicola e lui rabbrividisce al contatto. Sono felice di
procurargli questo piccolo piacere.
Ripenso
a ieri sera.
L'ho
preso io.
Abbiamo
fatto l'amore e sono stato io a gestirlo.
Arrossisco
violentemente se ci ripenso.
Non
ero in me.
O
forse sì. Forse lo ero per la prima volta.
Sì
che lo ero, lo volevo tantissimo.
-
Sei pentito? - E' la prima cosa che mi chiede, ha un tono leggermente
ansioso, me l'aspettavo.
Siamo
girati sul fianco uno davanti all'altro, incastrati. Alzo la testa
dal mio rifugio e lo guardo così da vicino.
I
suoi occhi sono tesi, non mi può ingannare. Ha paura. Ha una paura
enorme. Che io ci ripensi, credo che sarà così per un bel po'.
Dovrò impegnarmi per fargliela andare via. Che si fidi di me, che si
senta sicuro.
Prima
devo essere sicuro io, però, quindi è normale che lui si senta
così.
-
No... è stata la prima volta che sono stato me stesso al cento
percento. Non cancellerei niente. - Quando lo dico prende un gran
respiro di sollievo, si vede che sta meglio. Il mio piccolo Cris.
Quante paure avrà ancora?
Sorrido
e gli carezzo la guancia liscia, gli bacio il mento e risalgo sulla
mascella, nella parte inferiore, quella appoggiata al cuscino.
Alza
la testa per permettermi di infilarmi nel mio angolino e raggiungo il
suo orecchio, le mani arrivano alla sua schiena, lo stringo a me.
-
Ti ho detto che ti amo e non lo rimangerò mai. Sicuramente avrò dei
momenti difficili, fuori di qua. Sicuramente non sarà una
passeggiata. Ma ti amo in ogni caso. Vedremo insieme come va. Un
passo per volta... - Del resto fino a qualche settimana fa era
impensabile immaginarci nella stessa squadra.
Si
rilassa subito, lo sento contro di me che smette di tendere tutti i
muscoli numerosi del suo splendido corpo.
Mi
bacia il viso fin dove arriva ed io lo faccio sul suo orecchio.
Rabbrividisce e mi stringe a sé.
Sono
terrorizzato da tutto, ma non posso fare a meno di lui, non potevo
prima quando non volevo ammetterlo, ora è ancora peggio.
Così
piano si tira su e si mette sopra di me, trattengo il fiato, è una
sensazione devastante. Le altre volte mi coglieva impreparato e
lottavo disperatamente contro tutto questo.
Ora
mi sono arreso. Me lo godo e basta.
Ora
non c'è veramente niente che io debba contrastare.
Ci
guardiamo intensamente così da vicino, sta per baciarmi ed in questo
momento ricordo una conversazione buffa che abbiamo avuto una volta.
Il
sapore del risveglio non è buono, ma lo sopporti per chi ami.
Apro
le labbra nello stesso suo momento ed è tutto al rallentatore.
Penso
che lo sarà completamente, sempre, ogni volta.
Tuffarsi
uno nell'altro con un tale desiderio incontrollabile da non saper
proprio più che fare, che dire, che pensare.
Essere
solo lì alla mercede uno dell'altro, rilassati, perchè così va
bene ed è perfetto.
Scendo
con le mani sui fianchi, apre le gambe e si accavalla su di me, sul
mio bacino sensibile. Siamo nudi. Lo realizzo arrossendo e mi blocco
proprio mentre stiamo per baciarci.
Spalanco
gli occhi, lui lo nota e ride, ma non in quel suo modo assurdo.
Ride
in modo carino. Allora sa ridere anche in modo carino!
Mi
perdo lo shock per questo suo sorriso e lui torna alle mie labbra
aperte.
Se
le prende.
Aderiscono.
Il suo inferiore fra le mie, glielo succhio e poi esce, piega la
testa di lato e aderisce completamente, ci veniamo incontro con le
lingue, ci troviamo. Il sapore non è dei migliori ma ha ragione.
Lo
sopporti per chi ami.
Se
vuoi tanto un bacio lo sopporti.
Poi
mi abituo subito e mi perdo nel suo interno. Muove la lingua piano
contro la mia, me l'accarezza ed io faccio altrettanto. È quasi come
che mi corteggiasse.
Non
è il primo bacio però è diverso dagli altri.
Non
c'è ansia, angoscia o shock.
Ce
lo stiamo godendo davvero.
È
il nostro primo bacio da innamorati?
Arrossisco
per questo pensiero e risalgo sulla schiena.
Amo
la sua schiena.
È
così piena di linee e fossette su cui i polpastrelli si perdono.
Ogni muscolo che si tende al mio passaggio.
E
scendo e risalgo e sono leggero. Rabbrividisce ancora ed ancora ogni
volta, gli piace e sono contento.
Voglio
sentire tutto di lui.
Improvvisamente
sono felice che siamo nudi.
Scendo
sui suoi fianchi e gli indico silenziosamente di muoversi su di me.
Lo voglio sentire un po' di più e sorpreso della mia richiesta
smette di baciarmi, si separa dalla mia bocca, mi guarda sorpreso e
malizioso ed io mi succhio il labbro imbarazzato.
Però
mi accontenta e si muove e lo accompagno ed è... oh, è come
pensavo.
È
fantastico.
La
sua erezione sulla mia è come se facessero l'amore per conto loro.
Siamo
entrambi facili all'eccitazione perchè è mattina e siamo insieme.
Lo
sento diventare sempre più duro e la pelle sensibile dell'inguine mi
fa gemere con questi strofinamenti.
Si
tira su e si riabbassa, si muove avanti ed indietro e continua,
continua, continua... ed io gemo e non so più baciarlo, lascio che
mi succhi il labbro e ho di nuovo quella devastante sensazione...
quel bisogno allucinante di un affondo, di sentirmi stretto
fortissimo, inglobato.
Di
entrare.
Lo
graffio sulla schiena e lui geme e mi eccito ancora. Penso si ecciti
anche lui.
Alla
fine infilo la mano fra noi due, trovo il suo membro e comincio a
toccarglielo, glielo prendo e muovo su e giù masturbandolo, lui si
alza un po' sulle ginocchia e si appoggia con una mano mentre l'altra
fa altrettanto col mio.
Ci
guardiamo in viso, negli occhi, vicini.
Le
sue labbra sulle mie, entrambe aperte, respirandoci.
Consapevoli.
Volendolo.
Aumentiamo
l'intensità col piacere che ci devasta da dentro e me lo faccio
bastare.
Una
volta ha detto qualcosa a proposito del sesso al risveglio. Pensavo
che non fossero cose tanto comuni... mi sbagliavo. Sono cose comuni
ed estremamente belle.
L'orgasmo
è un abbandono che è talmente liberatorio da farmi perdere un
istante. Non mi rendo subito conto che veniamo entrambi su di me,
solo in un secondo momento vedo lo sperma sul mio ventre ed
arrossisco, ma non ho tempo perchè Cris pulisce subito con dei
fazzoletti e sorride sulla mia guancia, mi bacia e poi torna sulle
labbra.
Ansimiamo
entrambi, siamo sfiniti. Però è bello così.
È
bellissimo.
È
appagante.
Ti
fa sentire a posto, proprio dove dovevi essere.
Non
riesco a descrivere la sensazione perchè è particolare e diversa
dalle altre provate prima.
Non
so... si stende accanto a me a pancia in su e mi accoccolo contro di
lui, mi circonda col braccio, mi carezza la schiena.
È
giusto.
È...
è così giusto.
Ti
fa sentire talmente bene.
È
questo che sono, forse sono sbagliato ma sono questo. E amo lui. Non
è che lo desidero e basta. Lo amo.
Ora
sono me stesso e non posso che starci bene.
Penso
che da qua cominceranno le difficoltà, ma ora va bene così.
Sono
io e sto con lui.
Va
bene così.
Ovviamente
è uno zucchero per tutto il giorno.
Mi
sta accanto, mi riempie di attenzioni, si perde a guardarmi sognante
e appena incrociamo gli sguardi ci sorridiamo teneramente,
sospiriamo, ognuno fa qualcosa in funzione dell'altro. Ci aspettiamo
per fare tutto.
È
così bello tutto questo.
È
come essere su una nuvola.
Il
più veloce a capirlo è Iker e va da Cris a dirgli qualcosa che non
capisco.
Mi
pare sia 'te lo avevo detto. Io e David! Uguali!' non so che senso
abbia, però Cris ride e lo spinge.
Sergio
ci arriva poco dopo a colazione, vede come Cris mi segue, come mi fa
passare avanti, come mi tiene il posto nella fila e come mi fa sedere
vicino a lui al tavolo.
Al
che esclama poco finemente:
-
Ecco qua, ed un altro culo è andato! - Arrossisco e Cris ride e
scherza alla sua altezza.
-
Ti è andata male, prova a buttarti su Karim! - Sergio lo guarda come
fosse matto.
-
Che? Non voglio ritrovarmi menomato! Mi accontenterò di Iker! - Iker
scuote la testa, Cris e Sergio ridono ed io penso che non sia carino
verso Karim.
-
Dai, basta saperlo prendere... - Dico infatti.
-
Da dietro e piegato a novanta in effetti potrebbe andare! - Cris è
la delicatezza fatta persona! Lo guardo ammonendolo e lui si stringe
nelle spalle. - Che c'è, l'hai detto tu! -
-
In effetti se lo sbatti su un tavolo e lo prendi da dietro può
essere piacevole! - Sergio rincara la dose ma si fermano quando
arriva lui.
Poco
a poco lo capiscono bene o male tutti. Marcelo e Pepe fanno un gran
baccano, fortunatamente in portoghese, così li capiamo solo noi.
Il
resto della giornata si svolge come avevo detto e solo a cena Karim
ci arriva.
Mi
siedo prima di Cris perchè lui era rimasto bloccato da qualcuno,
così entrambi i posti accanto a me si occupano prima che me ne
accorga. Uno dei due è Karim.
Cris
arriva e fissa a dir poco male il francese, io sto per intervenire ma
fanno tutto da soli.
-
Che c'è, mica c'è scritto il tuo nome! - Fa strafottente Karim.
Bene, provocalo pure!
Onestamente
pensavo se ne fosse accorto che stiamo insieme... evidentemente no.
Intorno
a noi anche altri stanno attenti alla scena.
-
No? Guarda bene! - Fa Cris convinto che Karim stia solo scherzando.
Karim
guarda la propria sedia, ha il broncio e giuro che non capisco se
giochi o no. Sembra serio.
-
Non c'è! -
A
questo Sergio mette il becco.
-
Ma il suo nome non è sulla sedia bensì sul culo di Riky! - A questo
Karim si ferma, guarda Sergio imbronciato, guarda Cris in attesa sul
piede di guerra, guarda me imbarazzato, ripensa alla frase, torna a
guardare tutti ancora riflettendo sul significato profondo di tutto
questo e solo dopo un bel po' esclama cadendo dalle nuvole:
-
Ah ma state insieme! -
Sergio
ride fortissimo e così anche Cris. Bene, sono contento che si stiano
divertendo!
Che
elementi.
Karim
torna a fare il suo famoso broncio. Lui ha il labbro inferiore pieno
quindi gli viene proprio bene.
Penso
che sia permaloso, io non riderei così tanto di lui.
-
Piantatela, non lo sapevo! -
-
Ma sono stati evidenti, oggi! - Karim squarta Sergio con lo sguardo,
sbatte le mani sul tavolo e si alza facendo un gran rumore con la
sedia a cui tutti si girano, finalmente smettono di ridere ed io mi
allarmo subito.
-
Piantatela, non l'avevo capito! - E' vero che era chiaro, ma
pazienza, capita.
Con
questo se ne va ad un altro tavolo, si siede accanto a Gonzalo e lo
sento parlare in francese, per un momento mi distraggo. Gonzalo è
argentino, com'è che conosce il francese?
Ma
poi vengo distratto da Cris e Sergio.
-
Andiamo, era chiaro... -
-
E' permaloso... -
-
Sarà divertente... - Sospiro e scuoto il capo.
-
E' addormentato e permaloso. Un capolavoro insomma! -
-
E si lamenta di continuo! - Fa Cris riferendosi ad ora ed a come
borbotta con Gonzalo che però sorride e lo calma.
Noto
la scena e torno a perdermi un attimo su di loro.
Penso
che potrebbero diventare amici!
Con
questo Cris riprende la mia attenzione mettendomi una mano sulla
coscia, sotto il tavolo, ed io faccio una specie di singhiozzo
spontaneo per la sorpresa.
-
Che c'è, Gesù ci guarda? - Dice lui contro il mio orecchio ridendo.
È il mio motto preferito. Quando ammonisco qualcuno che fa o dice
cose di dubbio gusto, ricordo che Gesù ci sta guardando. Di solito
questo li inibisce e funziona.
-
Sì ma non solo lui! Anche tutti gli altri! - Questo lo fa ridere. Io
dicevo sul serio.
Poi
dobbiamo fare un discorso io e lui.
Oggi
era il primo giorno, era tutto fantastico e va bene. Ma non è che
possiamo fare così davvero sempre...
Prima
di entrare in camera raggiungo Karim che sta per varcare la sua, lo
fermo e mi scuso.
-
Cris e Sergio non hanno avuto tatto... potevano essere meno
antipatici... scusali! - Karim è sorpreso per le mie scuse, non sa
per cosa io le faccia, mi guarda proprio come se fossi scemo.
-
Prima al tavolo quando Cris ti ha fatto alzare... - A questo si
riaccende e ricorda.
-
Ah giusto... ma figurati, mi è passata subito! Serbo rancore per le
cose davvero importanti! -
Questo
mi fa ridere e mi rilassa, quando però vedo Lass passare dritto e
dire qualcosa in francese a Karim, come che sia una specie di grazie,
mi perdo il resto del mio discorso. Specie perchè nella camera
aperta entra quasi subito Gonzalo con un po' di cose fra le braccia.
Cose per dormire e lavarsi.
Mi
fermo, mi paralizzo, li guardo in attesa e Karim che sorride a
Gonzalo -Oh Signore, Karim che sorride!- mi sconvolge.
-
Che... che succede? - Chiedo. Non che siano affari miei e non che sia
la domanda giusta. Dovevo chiedere qualcos'altro forse, non lo so.
Lui
pare non avere problemi a rispondere.
-
Abbiamo fatto cambio di camera. Cioè lui e Lass. - Semplice come se
fosse normale.
-
E... perchè? - Chiedo come se fossero affari miei, Karim ha una
pazienza insospettabile. L'ho visto rispondere male a tutti per molto
meno, ma mi risponde tranquillo.
-
Perchè conosce il francese anche lui, l'ho scoperto oggi. E gli ho
chiesto come mai lo parla così bene ed allora mi ha detto che è
lunga da spiegare. Così gli ho detto di venire a dormire da me così
me lo spiegava. - Mi perdo perchè ogni tanto mette parole francesi
di cui intuisco il significato, altre inglesi. È un'agonia parlare
con lui.
Allora
devo ripetermi da solo il senso della sua frase.
-
Perchè dovrebbe spiegartelo stanotte? Domani non avevate tempo? -
Karim
si mette a ridere ed alza gli occhi in alto, le mani ai fianchi. È
davvero divertito. Mi fermo e lo fisso sbalordito. Ride di nuovo. È
strano questo ragazzo. Pensavo ruggisse di farmi gli affari miei!
Quando
smette di ridere mi dà una pacca sulla spalla.
-
E' così che si sono sentiti prima Cris e Sergio! Ora capisco perchè
hanno riso! - Con questo mi fa un occhiolino e mi dà la buonanotte
entrando in camera.
Fantastico.
E
questo che significa?
-
Karim punta a Gonzalo, stanotte il micio scopa! - Mi traduce Cris che
aveva sentito tutto poco più in là. Salto sul posto perchè mi ha
parlato all'orecchio e mi ha fatto praticamente morire. Ottimo,
direi! Proprio grandioso!
Cris
mi parla vicino ed io salto.
Mi
giro e lo punto col dito severo, ma il suo sguardo interrogativo mi
scioglie.
-
Dobbiamo fare un discorso. - Così dicendo, tremolante, vado in
camera pregando di riuscire a farglielo, questo discorso.
Devo
riuscirci.”
___________________
E'
vero che...
Gonzalo
conosce il francese perchè ha vissuto molti anni in Francia, stava
per avere la cittadinanza francese.