CAPITOLO LX:
DIVERSO DA COME SI PENSAVA

La magia finisce.
O per lo meno io ne ho una paura immensa.
Però il ritiro finisce, si torna a casa, il campionato inizia.
Non è tutto questo, non sono in pensiero per il fatto che adesso saremo davvero in pasto al mondo ed ai media, e nemmeno che abbiamo pressioni e aspettative altissime da parte di tutti perchè dobbiamo vincere e dimostrare che siamo i Palloni D'Oro 2007 e 2008.
Non è nemmeno per il semplice fatto che giocheremo tutti insieme seriamente e faticheremo all'inizio per conoscerci calcisticamente ed imparare a giocare bene insieme, unirci come squadra.
Cioè non ci sono motivazioni professionali dietro a questa mia immensa paura.
È solo che torno a casa, tutto qua.
In teoria dovrebbe rilassarmi l'idea, eppure stavo così bene in ritiro.
Dio mio, come farò ora?
Sono così in ansia...
E' che prima non c'erano quasi mai fotografi al ritiro, eravamo rilassati, io e Cris potevamo fare quello che volevamo quasi sempre.
Ora sarà tutto diverso, ma non si tratta poi di questo.
Io sono molto riservato e non faticherò a trattenermi. Cris sì ma lo gestirò.
È che... è che a casa vedrò Carol e Luca e dovrò mentire loro facendo la parte del marito e del padre modello.
Amo Luca e non lo prenderò certo in giro dicendogli che lo adoro.
Ma quando lo dirò a Carol... sì che mentirò... ed ho paura che lei lo capisca.
Se lo capisce che faccio?
Cris mi vede serio e teso, quasi pallido. Mi prende la mano prima di lasciarmi salire in macchina. Non fa niente altro ovviamente, c'è troppa gente intorno che va e viene.
Lo guardo, mi sorride felice.
È la gioia, Cris, da quando ci siamo messi insieme. Così quando ho dubbi mi basta vedere quanto è felice e tutto va bene. Svaniscono. So che sto facendo la cosa giusta per noi due. È vero che non esistiamo solo noi, ma ci sono dei sentimenti veri di mezzo.
Vale la pena lottare per loro.
Bisogna imparare una cosa importante.
Ci sono molte cose nella vita che sono importanti, non ce n'è solo una.
Bisogna alzarsi e guardare in faccia la realtà. Niente è come sembra. Nessuno.
Sotto la superficie, oltre le apparenze, c'è sempre molto, molto di più.
Posso sforzarmi per apparire perfetto e senza macchia, ma solo Gesù lo era. Volevo assomigliargli ma forse ero presuntuoso. Nessuno può o non ci sarebbe differenza fra noi e Lui. Ed invece c'è questa differenza.
Quelle macchie. Le macchie che ci sporcano. Le macchie che prima o poi sporcano tutti. Perchè siamo umani.
Questa era una lezione che dovevo ancora imparare e che sto apprendendo sulla mia pelle.
Dio, che ingenuo che ero. Così immaturo. Così piccolo.
Mi definiva pulito, Andriy. E per lui era un pregio.
Penso fosse un difetto, dopotutto.
Ero acerbo, non vivevo, non ero un uomo. I bambini sono puliti, ma poi diventano uomini e si sporcano.
La questione non è sporcarsi o non sporcarsi. La questione, quando sei uomo, è convivere con le tue macchie.
I dubbi crescono, però il sorriso di Cris mi dà forza, mi dà appuntamento a domani con gli allenamenti regolari, io sorrido e salgo in macchina.
Per tutta la strada l'ansia cresce, sono sempre più angosciato, lo stomaco è così chiuso. Ce la farò a guardarla negli occhi e baciarla?
Cosa sarà da ora?
Dovrei parlarle, dovrei essere onesto. Ma a cosa servirebbe?
La ferirei e basta. Perchè tanto la pensiamo uguale sul matrimonio. Siamo sposati davanti a Dio e lo saremo per sempre, che ci piaccia o no. Quindi anche se ammettiamo che non ci amiamo più, anche se lei un giorno dicesse la stessa cosa, non ci lasceremmo. So come ragiona, è il mio stesso modo di ragionare.
Per cui soffrirebbe, starebbe male. Mi dispiacerebbe troppo, non se lo merita, non è giusto.
Sono io che ho sbagliato, io che ho frainteso il mio sentimento, io che avevo paura di guardarmi in faccia, vedere la mia natura, io che l'ho sposata presto senza sapere cosa fosse l'amore, chi fossi io.
Lei non ci può andare di mezzo.
Anche perchè magari poi nascono tensioni fra noi e Luca ne risentirebbe. Non lo posso permettere.
Io sono bravo a contenermi. Lo faccio dalla nascita.
Una volta da piccolo ho avuto uno scatto di nervi violento, mi sono scattati i cinque minuti. Non dimenticherò mai la punizione di mio padre dicendo che non ci si può arrabbiare così. Le sue lezioni sulla gentilezza, l'educazione ed il rispetto sono inculcate in me radicalmente ed è vero quando Cris dice che anche io come tutti ho scatti e magari desidero dire qualche parolaccia od insultare. Però non ci riesco a meno che non sia esasperato.
Quindi io sono abituato a fare così. Posso farcela.
È per non farla stare male inutilmente. Staremmo sotto lo stesso tetto comunque. A questo punto la soluzione è solo questa.
E comunque non potrei, ora come ora, nemmeno rinunciare a Cris.
A parte che non voglio e non posso, ma lo vedrò ogni giorno per gran parte delle mie ore, è assurdo pensare di poter stabilire un rapporto d'amicizia. Non siamo mai stati amici e mai lo saremo.
Quando ci abbiamo provato ho fatto le peggiori cose.
Lo amo e lo desidero, mi è entrato dentro, è importante.
È così che pensando a lui arrivo a casa e scendo dalla macchina.
Do uno sguardo verso la sua villa, è arrivato molto prima di me, guida come uno spericolato.
Vorrei solo poter andare da lui ma in realtà mi manca il mio piccolo.
Fra uno e l'altro trovo la forza di andare.
Quando entro una pallina rimbalza verso di me gridando felice.
La pallina è Luca.
È piccolo e sembra una pallina rimbalzante quando corre verso di me!
Lo afferro prima che cada, è traballante.
Lo alzo in alto e lui ride con una tale gioia che mi riempie del tutto.
Sto bene, per un momento l'ansia viene scacciata.
Per lui posso far funzionare tutto, posso fare anche un film nella vita di tutti i giorni.
Per lui posso e lo farò.
Lo stringo a me e lui ricambia stritolandomi il collo con le sue piccole braccia, mi riempie di baci ed io faccio altrettanto.
Quando dobbiamo respirare ci limitiamo ad abbracciarci, lui appoggia la testa sulla mia spalla e non mi molla, quindi mi giro e vedo Carol che aspetta sorridendo dolcemente.
E comunque, al di là di tutto, è vero che non si merita di essere pugnalata.
Una ferita è tale quando viene resa nota.
Sto diventando ipocrita e meschino?
Vediamo quanto posso reggere.
- Ciao tesoro... - Ecco, lo vedi?
Sorrido, sono felice, le vado incontro, l'abbraccio, lei ricambia, mi bacia sulle labbra, un bacio leggero a stampo, quelli che ci diamo sempre.
È tutto ok, è tutto a posto. Non è cambiato niente.
Ci sono riuscito. Ce la posso fare anche altre volte.
- Come è andata? - In realtà la chiamavo ogni giorno per la buonanotte a Luca, così le dicevo come andava.
- Benissimo! I ragazzi sono tutti simpatici ed alla mano e ci sono anche un paio portoghesi e brasiliani che mi aiutano ad ambientarmi, Iker poi è incredibile! Ma ti ho raccontato già tutto... -. Con entusiasmo cominciamo a parlare un po' e mi aiuta a disfare le valige.
Stare qua con lei come se non me ne fossi mai andato è strano, ci sto riuscendo.
È questo che mi spaventa.
Ero terrorizzato all'idea di non farcela, di sentirmi male, una persona tremenda. E penso ancora di esserlo, ma ci sto riuscendo, ce la faccio. Va tutto bene, insomma.
È questo il punto.
Lo posso fare.
E questo mi sconvolge.

'Come va?'
Cris mi scrive di sera, quando sa che sto per andare a dormire. Carol e Luca sono già a letto, io non riesco a prendere sonno.
Esco in giardino e penso quasi che potrei andare da lui, è qua attaccato, i giardini confinano. Solo che per arrivare alle ringhiere dobbiamo passare quasi dei chilometri e comunque ci sono le siepi che ci isolano.
Sorrido e faccio la camminata lo stesso mentre lo chiamo direttamente.
- Ehi, ti manco di già? Domani mattina ci vediamo... - Mi prende in giro rispondendo al primo squillo ed io rido.
- E tu che rispondi subito? Aspettavi la chiamata? - Parte in quarta a ridere a sua volta. Che risata...
- Speravo in un po' di sesso telefonico! - Per poco non cado per terra. Scuoto il capo e continuo a camminare. - Dove sei? - Che domanda...
- E dove vuoi che sia? A casa! -
- Scemo! Stai camminando! - Non gli sfugge niente...
- Sono in giardino... - Lo sento scattare in piedi e cominciare a camminare anche lui. Tanto so cosa sta facendo, quello che faccio anche io. Sorrido. Non si smentisce mai.
- Cris, ci sono le siepi, non potremo mai vederci... -
- Le tolgo le maledetti siepi! - Sbotta camminando veloce.
Rido di nuovo.
- Sì... e quando passerò una serata con te dicendo a Carol che sono con la squadra, come faremo a passare inosservati? - Domanda intelligente, eh?
Si ferma.
- Sei diabolico! - E' un genio con le sparate.
- Grazie di ricordarmi la mia pessima indole! - Comincio a credere di aver sempre sbagliato a giudicarmi. Il punto è che forse nessuno si può giudicare da solo.
Sto un po' in silenzio pensandoci ed arrivo alla famosa ringhiera in ferro verde scuro. Mi prendo ad una sbarra ed appoggio la fronte, la siepe spunta.
- Riky? Te la sei presa? - Mi dice dopo un po'. Penso che sia anche lui qua, sento una specie di eco.
- Sei qua? - Che domanda geniale.
- Sì... ma non riesco a sentirti, dovrei urlare... - questa siepe è bella grossa, del resto deve isolarci.
Ci siamo capiti anche senza dire cose chiare. Siamo unici!
- Non me la sono presa... - Rispondo poi piano.
- E allora? -
Sospiro amareggiato.
- Sai... sono riuscito a mentirle senza problemi. Non è che le mento, però le nascondo la verità. Ci sono riuscito... l'ho guardata negli occhi e le ho detto le cose di sempre, l'ho abbracciata, l'ho baciata. Ho fatto come sempre, capisci? -
- Ti senti in colpa perchè ci stai riuscendo? - Come sa sempre tutto di me anche se è diversissimo.
- In teoria all'inizio è più difficile e poi ci si abitua. Però io già da ora ce la faccio. È bruttissimo! Non... non sono come pensavo di essere... non sono una persona pulita, corretta e... e come tutti mi dipingono! Sono stato cresciuto così. Però ora mi sta succedendo qualcosa. È come se stesse uscendo il mio vero carattere o dei nuovi lati che non sapevo di avere. Io... ho paura di essere meschino e falso di natura. Una persona ipocrita che riesce ad ingannare gli altri senza problemi. - Lo dico come non vedessi l'ora di farlo ed in effetti ne avevo bisogno.
Non so nemmeno come mi sto sentendo di preciso. Mi sto sentendo in qualche modo particolare?
Non capisco.
È un tale caos. Prima ero nel caos perchè non capivo come conciliare la mia natura con la mia fede, poi quando ho trovato delle risposte ero in crisi perchè non sapevo cosa provavo veramente per Cris. Quando ho capito anche quello... sono in crisi perchè riesco ad ingannare Carol!
Perchè devo sempre avere dei complessi?
- Sei paranoico e complessato! È questa la tua unica natura, Riky! Non sei né meschino, né falso, né ipocrita. Sei come tutti, con luci ed ombre! Nessuno può avere solo luci! È impossibile! Ora stai crescendo e ti stai guardando in faccia, stai diventando onesto con te stesso. È colpa mia, io ho cominciato a buttarti in faccia la verità. Se io non fossi arrivato e non ti avessi costretto a guardare la tua natura... tu non staresti così, no? Non saresti mai andato in crisi con te stesso, non avresti mai intrapreso questo viaggio in te stesso. -
è molto dolce e delicato quando mi dice queste cose, cerca di darmi un parere esterno ma è coinvolto, non è oggettivo. Cerca di sostenermi.
Un po' mi aiuta.
- Ma sono cambiato o semplicemente sta uscendo la mia vera natura? Sai, sta uscendo tutto. Come il vaso di pandora. Sono usciti tutti i demoni, non solo uno... -
- Non so chi sia pandora, ma tutti hanno dei demoni e prima o poi escono tutti, ma sicuramente non ci sono solo quelli. Tu sei una persona buona, Riky. È questo che conta. Hai dei difetti e delle doti che non pensavi. -
- Doti? È dote saper mentire? -
- Per me sì... e sono punti di vista! - Sospiro. Non so cosa pensare. Forse ha ragione, o forse no.
- Anche uno psicopatico che ammazza pensa di essere nel giusto quando lo fa, ma non lo è davvero. Esiste un'obiettività da qualche parte... - Sono insicuro mentre lo dico.
- E chi decide qual è questa obiettività? - Chiede sicuro.
Vacillo.
- Dio? - Non ne sono più certo, non lo so a chi rispondiamo, pensavo a Dio ma mi sto rendendo conto che forse rispondiamo anche ad altre cose. Falsi dei, forse. Non lo so.
- O magari rispondiamo alla società perchè è lì che viviamo e ci viene spontaneo fare così. -
- Se rispondessimo alla società non ci sarebbe veramente un giusto ed uno sbagliato universali. Esistono solo in base a Dio, però se uno non ci crede e prende in considerazione la vita... beh, lì cambia tutto. -
- E' questo che intendo. Vivere secondo Dio è bellissimo, ma alla fine vivi fra persone, non fra dei. -
- Dio è uno solo... - Sorride.
- Hai capito cosa intendo... -
- Sì... penso che in qualche modo è vero. Anche se abbiamo ideali, il fatto che viviamo nella società prima o poi anche se non lo vogliamo, finisce che ci adattiamo in qualche modo ad essa... è questo che rovina le persone... - Concludo amareggiato.
- Pensi che io sia un pessimo elemento? - Con questo mi riaccendo e rispondo subito?
- Cosa? No! Perchè lo dici? - Lo sento sorridere.
- Perchè io mi adatto bene alla società, mi amalgamo. Quindi sono discutibile, un pessimo elemento. -
- No io non volevo dire questo, però se vivi in mezzo ai matti prima o poi un po' matto lo diventi anche tu, perchè ne assorbi inevitabilmente, ed inconsciamente, gli atteggiamenti. -
- E questo ti rende veramente matto o è una falsa pazzia perchè è solo un riflesso incondizionato? - Le sue domande sono molto sagaci ed all'altezza. Vorrei che chi lo giudicasse superficiale lo sentisse ora. Sono incredibili i discorsi che mi fa sempre.
- Non è una vera pazzia... almeno penso... -
- Quindi non è una vera colpa... - Sto in silenzio, non so cosa rispondere, sono ancora troppo confuso. - Ascolta, è come un camaleonte che si mimetizza nell'ambiente circostante. Finchè vivi in un ambiente protetto puoi essere chi vuoi, ma quando ti metti nel mondo devi corazzarti in qualche modo e quello ti influenza inevitabilmente, ti cambia un po', ma questo non significa che diventi l'opposto di quel che sei. La tua base resta quella di sempre. Sei una persona buona, Riky. Con una fede e dei valori. E nessuno può criticarti in alcun modo senza passare in prima persona quello che passi tu. Ed anche se lo passa, non può comunque sapere di cosa si tratta perchè ognuno la vive e reagisce in modo diverso. Nessuno è come te, nessuno è come me. -
- Non ho paura dei giudizi degli altri. Ho paura di non essere chi pensavo di essere, chi per anni ho cercato di diventare. Ho paura di... - non riesco a dirlo, la voce mi muore in gola, lui però mi interrompe con forza.
- Riky, i tuoi sentimenti sono autentici e fortissimi e puri, quando uno ama in questo modo non è una brutta persona. Non sei perfetto, devi solo accettare questo. Vai bene lo stesso. Puoi amare Dio comunque e Dio ti amerà lo stesso perchè ama anche i peccatori, figurati gli imperfetti! -
Questo è come se mi aprisse in qualche modo, come se un enorme peso venisse tolto. Mi sento leggero, riapro gli occhi e spero quasi di averlo qua, so che non c'è purtroppo. Faccio un sorriso auto incoraggiante che poi diventa fiero di lui.
- Dici delle cose belle e profonde. Sei molto più maturo di quello che sembri e che gli altri pensano. E ti amo. - Lo sento sorridere, è orgoglioso e felice.
- Anche io ti amo. Questa è l'influenza positiva che mi hai dato, prima di conoscerti ero immaturo, superficiale e scemo. Se sono così come dici, è merito tuo. Entrando nella mia vita mi hai cambiato. E restandoci mi stai migliorando. -
Di una cosa sono certo.
Avrò ancora molti dubbi perchè è la mia natura, complessi e paranoie, come dice lui. Però se lui non mollerà mai con me, ce la posso fare.
- Anche io, con te, sto facendo molti progressi. Stiamo crescendo insieme, ci stiamo migliorando l'un l'altro. - E' la prima volta che lo penso davvero. Perchè sono sempre stato convinto di essere in peggioramento. Però in realtà non mi conoscevo, tutto qua. Con lui non solo mi sto conoscendo, ma mi sto anche accettando. Se ci si conosce ci si può migliorare.
Spero di riuscirci.
- Ci vediamo domani. -
- Buonanotte amore. - E mi sciolgo quando mi dice 'amore'.
Siamo entrambi sentimentali, ci siamo proprio trovati!
Forse posso farcela.”

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E' vero che...
Riky in un'intervista dei primi tempi a Madrid, ci ha rivelato che passava molto tempo con Cris, con cui spesso cenava insieme e faceva molti discorsi anche seri e profondi, di lui ha detto infatti che è una persona molto più matura di quel che appare, nonostante la giovane età. Ha anche detto che pur essendo due persone molto diverse, si scherza e si parla bene ed il tempo con lui è molto piacevole.