CAPITOLO
LXIV:
DI
NUOVO DAVANTI ALLA REALTA'
“Sono
consapevole che uno se le cerca, ma obiettivamente se lei mi chiede
'perchè non lo inviti a cena?' io cosa dovrei dire?
'No
che è meglio?'
Poi
mi chiederebbe perchè ed io dovrei spiegarle senza insospettirla che
quando sono con lui fatico a controllarmi e che siamo amanti. No,
questo non potrei spiegarglielo.
Anche
l'altra volta che si sono incontrati è stato sconvolgente, ma ce la
siamo cavata. È che eravamo in subbuglio perchè ci vedevamo dopo
quella pausa... e non sapevo ancora cosa pensare di lui, cosa fare...
insomma, era un caos.
Adesso
lo amo, voglio provarci e mi sto riscoprendo. Cioè sto scoprendo
cosa sono disposto a fare per amore. Pensavo che niente venisse sopra
Dio ed i suoi insegnamenti... eppure non mi conoscevo bene.
Però
è amore, questo.
Come
posso non lottare?
È
una cosa pura lo stesso... anche se... ogni volta che ci penso mi
angoscio ed io devo prendere una decisione.
Iker
e Karim hanno ragione.
So
già cosa fare.
Resisterò
a nasconderle la relazione fin quanto riuscirò, poi quando non ce la
farò più glielo dirò e vedrò cosa fare. Cioè lei vedrà.
Non
è facile, perchè principalmente non voglio farla soffrire... e poi
c'è Luca. Però c'è anche Cris.
Se
non l'amassi non ci sarebbero problemi. Se fosse solo attrazione e
basta. Ma io lo amo.
E
lo amo sempre di più.
Quando
arriva ci guardiamo negli occhi un istante, complici, e ci diciamo
mille cose senza bisogno di farlo a parole.
Tante
raccomandazioni.
Lui
è perplesso ed io sono angosciato, ma non posso evitare la serata.
Momenti come questi avverranno spesso, sarà impossibile nascondere a
Carol il forte legame che c'è fra noi, se faccio di tutto per
nasconderglielo è peggio, lei lo vedrà lo stesso e si chiederà
perchè non lo condivido con lei... ho sempre condiviso tutto, è
questo il fatto.
Di
conseguenza devo farlo anche con Cris. Solo che lui è il mio amante,
non posso condividerlo in questo modo. Devo fingere una forte e
semplice amicizia.
Peccato
che fra noi due non c'è mai stata una forte e semplice amicizia, ma
una forte e complicata attrazione che ha portato all'attaccamento,
alla dipendenza, alla possessione e poi all'amore.
Insomma.
Di amicizia c'è stato ben poco...
Se
ripenso che ci masturbavamo per telefono...
Piego
le labbra come per dire 'sono terrorizzato' e lui ride. Ecco, io mi
angoscio e lui ride. E la sua perplessità dove è finita?
-
Benvenuto! - La voce allegra di Carol arriva da dietro di noi, si
sporge oltre me, mi supera e abbraccia Cris. Sì, lo abbraccia. È il
suo modo di fare.
È
affettuosa e abbraccia tutti.
Lui
mi fa l'occhiolino e ricambia. Io scuoto la testa ed entro in casa
facendogli largo.
Che
momenti tragici.
-
Sai, sapendo che vivi solo mi chiedevo come te la passassi in
cucina... e Riky ha detto che non sai tenere in mano una padella!
Così mi dispiaceva saperti solo a mangiare inscatolati o qualche
cibo per asporto... pensavo che tua madre vivesse a Madrid anche lei
e che cenaste insieme... - Carol comincia a parlare a macchinetta di
tutto quello che ha pensato, mentre in cucina va a prendere
l'aperitivo.
-
Sì, ho tre soluzioni: o imparare a cucinare, o assumere una cuoca o
far venire mia madre in città. Sono propenso per la terza! -
Risponde Cris a suo agio. È un attore eccellente.
È
il mio amante e stiamo facendo un teatrino assurdo.
Davvero
ne sono capace?
È
questo che mi sconvolge.
Che
ci riesco.
I
due ridono un po' e poi Carol dice che ha preparato il tavolo
all'esterno, c'è un gazebo con l'illuminazione a lampioni bassi che
danno una bella atmosfera, la sera cala lentamente, accendiamo le
lanterne contro le zanzare e ci sistemiamo nelle comode sedie
all'esterno, sorseggiamo l'aperitivo preparato da lei e dopo un primo
momento di terrore, mi inserisco un po' nei discorsi.
-
Allora, come è andata la giornata? Ho saputo che avevate
un'intervista con tutti i nuovi del club... è andata così bene che
avete pranzato tutti insieme... - Praticamente dice tutto lei. Guardo
Cris sperando che parli lui che io non saprei come spiegarle che
negli spogliatoi abbiamo fatto l'amore.
-
Bene! I ragazzi sono simpaticissimi, specie quelli che parlano
portoghese come noi. Forse tu conosci Marcelo... poi c'è Pepe...
stiamo sempre insieme... però sono molto simpatici anche altri come
Sergio ed Iker... Karim... ti ha parlato Riky di Karim? È un
personaggio strano... - Carol ride ed annuisce.
-
E' rimasto molto colpito da lui, ha detto che è musulmano ma non
proprio super osservante. Ha una filosofia di vita molto... libera e
semplice! Sembra un gatto, dice... è vero che sembra un gatto? - A
questo punto parte la sua teoria sulla tigre addormentata e visto che
l'argomento mi prende, mi inserisco.
Lei
è molto interessata e dice di volere a cena anche Karim.
Carol
di natura è abituata ad essere resa partecipe di tutta la mia vita,
ha sempre fatto serate coi miei compagni di squadra del Milan e le
loro rispettive consorti, quindi vorrebbe fare lo stesso qua.
Come
inizio sembra tutto regolare.
Luca
era nel box da giardino qua accanto a noi a giocare, Carol lo prende
e me lo consegna dicendo di prepararlo per la cena che sta per
servire. Si scusa un secondo per prendere le portate ed io mi alzo e
vado al lavandino esterno per lavare le mani di Luca, Cris mi segue
ed è l'unico momento in cui possiamo parlare due secondi.
-
Parla tantissimo! - Mi dice sottovoce ridendo. Io faccio altrettanto.
-
Dici? Pensa che all'inizio, quando conosce poco qualcuno, si
trattiene! - sto scherzando ma è vero e lui lo capisce, per cui un
po' si preoccupa ma poi sembra divertirsi. - Lo scoprirai a tue
spese! - Dico alla fine chiudendo il rubinetto con una mano mentre
con l'altra tengo Luca che si succhia le manine bagnate. Prendo
l'asciugamano e non noto che guarda verso l'interno nella casa, sto
per dire qualcos'altro quando lui mi dà un bacio sulla bocca
chiudendo prontamente gli occhi a mio figlio. Questo mi fa quasi
cadere il bambino dal braccio per la sorpresa, per poco non urlo ma
si separa subito e ride. Ride lui!
-
Cris ma sei pazzo?! - Cerco di gridare sottovoce, non so come faccio
ma per poco non mi gioco le corde vocali.
-
Perchè? - La voce di Carol ci raggiunge da dentro, porta i piatti a
tavola ed io che sono nel panico non so che dire.
Cris
sta ancora ridendo e disinvolto la segue e risponde come niente
fosse:
-
Gli ho detto che prima di mangiare non faccio mai la preghiera... -
Carol ride a sua volta.
-
Eh, allora capisco la sua esclamazione! Lui ci tiene molto a queste
cose, ti sarai accorto che è molto credente... - Questa me la paga.
Si mettono a parlare di Dio e fede e religioni ed io, che è il mio
punto debole in questo periodo, vorrei ucciderlo. Non mi piace avere
istinti omicidi.
Carol
è seria, crede davvero in quello che si stanno dicendo e Cris è a
suo agio nel manovrarla. Gli riesce molto bene, devo dire. È abile.
Però
a me non piace. Passi una cena serena a parlare di cose neutrali...
ma proprio di Dio e di fede?
Dai,
io e lui stiamo insieme!
-
Non sei d'accordo, tesoro? - Dice allora dopo aver servito i piatti e
sistemato Luca, il tutto parlando con Cris di Dio.
Ora
lo stomaco è bello che chiuso e non so se prenderla sul ridere e
vedere il lato comico della situazione o se piangere e arrabbiarmi
per il lato meschino e falso.
Così
è troppo.
-
Certo che sono d'accordo, lo sai... - Dico alla fine sorridendo e
aspettando di dire la preghiera.
Sono
un falso ipocrita blasfemo che non merito nemmeno di dire una
preghiera prima di mangiare. Come posso?
Lentamente
tutto si riaccende in me.
Come
una specie di cancro che corrode dall'interno andando in metastasi.
Come
posso fare tutto questo?
Credo
nel mio rapporto con Cris perchè lo amo, però credo anche nei
giuramenti davanti a Dio. Ed ho giurato di amare Carol. L'ho
spezzato, ma posso andare avanti perchè c'è di mezzo qualcos'altro
di puro come l'amore per lui però... prenderla in giro così... e
Cris si diverte ed io... io penso che comunque non siamo solo io e
lei... c'è anche Luca e... e tutto il mondo che ci controlla e...
l'angoscia mi assale e mi toglie il respiro, per un momento non so
cosa sto dicendo, devo aver detto qualcosa sulla fede, Carol concorda
e Cris mi guarda con molta attenzione. Ha capito che sono assente e
che nella fattispecie ho qualcosa che non va.
-
Allora, come funziona una preghiera prima di cena? - Chiede per
chiudere l'argomento e passare oltre. Sono contento che capisca e mi
aiuti.
Carol
fa la benedizione della tavola e poi possiamo mangiare.
Grazie
a Dio, Cris cambia argomento, deve aver capito d'avere esagerato. Ok
far andare la serata bene, ma divertirsi nel prendersi gioco di lei è
troppo.
Parlando
di Dio e fede proprio con lei... noi due... no, è meschino. Non mi
piacciono queste cose.
Anche
perchè la mia non è una posa per farla contenta o per farmi bello
davanti a tutti o perchè così mi hanno insegnato i miei genitori.
Io
ci credo. Credo in Dio.
E
posso accettare i compromessi solo per amore. Non lo farei per niente
altro al mondo.
-
Sei una cuoca eccellente! Potrei affittarti! - Dice allegramente, lei
ride.
-
O potresti prenderti una moglie che sa cucinare bene... - Dice lei
scherzando. Fino ad un certo punto. Dietro questo c'è la volontà di
sapere perchè è solo... la conosco bene. Mi mordo le labbra e lui
per poco non si soffoca col cibo. Riesce a non fare pessime figure,
lo ammiro.
-
Non posso sposarmi solo per questo, o posso? - La butta sul gioco e
Carol ci sta.
-
Dipende... ognuno ha qualcosa di sacro. Se per te avere una cuoca in
casa è sacro... - Carol mi piace perchè sa scherzare ed è
all'altezza di tutte le situazioni, come me. Anche a Cris piace, lo
capisco subito.
Per
questo mi sono trovato bene con lei.
-
Se non altro il mio stomaco è sacro! - Io scuoto la testa.
-
Gesù, sta solo scherzando... - Spiegò all'Altissimo alzando gli
occhi al cielo. È una cosa che faccio spesso. Parlo con Lui o rendo
noto agli altri intorno a me, quando esagerano, che Gesù guarda e
ascolta. Quindi di darsi contegno, se necessita.
Non
è una cosa volontaria, è un abitudine. Per un momento temo che
tornino a parlarne ma invece si mettono a ridere più forte e
l'atmosfera si fa allegra.
-
Scherzi a parte, come mai un così bel ragazzo brillante come te è
single? - Cris questa volta si soffoca ed io sto per piangere dal
ridere.
A
parte tutto è divertente.
-
Non segui i gossip? - Si assicura per prima cosa circospetto. Lei
nega.
-
Devo cominciare? - Chiede sempre con lo stesso tono giocoso.
-
No no, è perfetto. Continua così! - Cris è molto pronto a tutto
anche se per un momento stava per morire. È stato abbastanza
piacevole vederlo in difficoltà perchè ha fatto tutto il possibile
per mettere me in difficoltà.
Carol
ride, mi piace che rida tanto e si diverta.
La
cena prosegue e l'argomento ormai si mantiene su questo.
-
Come dovrei interpretare la tua uscita? Hai una vita amorosa troppo
attiva oppure... -
-
Oppure! - Esclama lui scherzando.
Lei
sgrana gli occhi sorpresa.
-
Guarda che se lasci immaginare ad una donna questa può fare solo
danni, è meglio che spieghi bene! - Dico io preoccupato di cosa la
mente di Carol stia pensando.
-
In questo momento sto immaginando che le tue compagnie non fisse
siano come minimo fuori dal comune. -
Carol
a volte mi fa paura. Ha queste uscite che sono semi azzeccate e semi
completamente fuori strada e non capisco quanto sappia e quanto non
sappia. E se sa, non so quanto gioca e quanto manovra.
È
una donna, insomma. Io non riesco a fare tutti questi giochi, anche
se mi pare di riuscire a tenere tutto sotto controllo lo stesso e mi
biasimo assai per questo...
-
Fuori dal comune è abbastanza azzeccato, ma dipende sempre da cosa
intendi tu... - Adesso deve essere estremamente abile nel gestire
questa conversazione ed ho il terrore più nero di ascoltarla. Ma è
peggio alzarmi per preparare il caffè, che comunque dopo cena non
bevo mai.
Sarebbe
la scusa perfetta per dileguarmi, però mi faccio attento, mi stampo
un sorriso sulle labbra e ascolto questo faccia a faccia molto
pericoloso.
-
Diciamo che per abitudine, con fuori dal comune si intende ciò che
evita la maggior parte della massa. Sono consapevole che è un metro
di misura sbagliato, ma non c'è una vera definizione obiettiva di
'fuori dal comune'. Se si parla a livello soggettivo dipende da ciò
che pensiamo singolarmente. Però è anche vero che vivendo nella
società, che ci piaccia o no, alla fin fine tutti teniamo in
considerazione ciò che pensano gli altri e non ciò che pensiamo
noi. Perchè non viviamo isolati da eremiti, dobbiamo confrontarci
con gli altri e di conseguenza per farlo al nostro meglio, senza
danneggiarci, il minimo è considerare ciò che pensano gli altri e
agire di conseguenza. Per tutelarci e proteggerci. - E' un discorso
molto profondo e serio, chissà se Cris riesce a starle dietro. A me
stimola molto quando parla così...
Cris
è catturato dal discorso, assottiglia gli occhi ed improvvisamente
siamo seri e non scherziamo più.
-
Sono d'accordo. Esiste la società e noi ci viviamo dentro, ne
facciamo parte e siamo obbligati, anche se non ci piace e non
vogliamo, a confrontarci con essa. Di conseguenza dobbiamo sapere
cosa pensano gli altri anche se spesso non ce ne frega nulla. -
-
Noi siamo anche personaggi pubblici. Penso che per gente comune possa
essere un po' più facile. Fra loro ci sono quelli che possono non
tenerla in considerazione, però finiscono per essere emarginati e
criticati... - Dico io inserendomi perchè è un argomento che mi
prende sempre molto e mi turba.
-
Non mi è mai importato. Sono un personaggio molto pubblico, ma ho
sempre fatto quello che mi pareva. E per rispondere alla tua
domanda... - Fa Cris verso Carol molto disinvolto, - non ho mai avuto
relazioni serie e fisse, sono passato da una all'altra. E non sempre
erano donne... - Lo ammette con un tale candore da farlo sembrare
normale. Sarebbe bello se lo fosse, se non servisse specificarlo
perchè tanto è la stessa cosa. Per un momento sogno.
Carol
non sembra turbata. È che essendo moglie di un calciatore è venuta
a conoscenza di situazioni molto... fuori dal comune...
-
E' questo che intendevi? Sei bisessuale ed hai avuto molti generi di
relazioni? - Cris annuisce, lei non sembra scandalizzata.
-
Non ne sei sconvolta? Non è accettabile per una persona qualunque,
pensavo che per chi è tanto di fede fosse inconcepibile... - Cris
provoca, è un suo tratto distintivo preciso.
Carol
tiene molta padronanza di sé, è giovane ma è molto matura e per
essere tanto credente anche lei è davvero elastica.
-
Sì però non vivo da eremita, per l'appunto. Vedo come funziona il
mondo. In questo ambiente ne ho viste molte ed è quasi più normale
vedere una coppia sposata e con l'amante che per apparenza mantiene
il matrimonio e finge davanti al mondo di essere una famiglia felice,
che qualcosa del genere di genuino e vero. Purtroppo è così. Non
dico che sia bello, dico solo che è comune. Un po' mi rattrista. Ad
ogni modo, spesso questi amanti sono uomini... - Carol davvero ne sa
molte. Le confidenze delle mogli dei miei ex compagni di squadra le
ha raccolte tutte.
Guardo
in basso le mie mani sulle gambe e penso che non saprei come
inserirmi. Cris non fa una piega, resta a suo agio anche se è
sicuramente colpito.
Non
sarà mai facile. Non può esserlo. Stiamo facendo una cosa orribile
obiettivamente anche se è giusta per noi due. Lo è solo per noi
due. E comunque sappiamo vedere quanto sia sbagliata al di fuori di
noi.
-
Lo so, funziona così. Molti di noi sono bisessuali e vivono in un
modo tale che si sentono in diritto di avere la moglie per fare una
famiglia ed avere una facciata accettabile per il mondo che li segue,
e pure l'amante, spesso uomo come dici tu, per soddisfare il proprio
lato nascosto. Non sono tutti così, ma ce ne sono. Nel calcio si è
più predisposti ad un certo tipo di rapporti... rapporti molto
stretti... rapporti che superano le barriere sessuali. Si è più
aperti mentalmente. Non so come mai... è così e basta. Gli omofobi
ci sono anche qua, però sono una minoranza. I rapporti fra uomini
sono sempre molto particolari e mettendo insieme un gruppo cospicuo
di ragazzi che condividono tutto ogni giorno per un sacco di tempo si
ottiene... beh, si ottengono rapporti speciali, ecco. - Cerca di
spiegare, è ammirevole. Carol ascolta molto interessata.
-
Capire il motivo per cui succede è interessante, non lo nascondo. Ma
da donna di fede non lo posso condividere. Se sai che sei così, che
hai questa tendenza o che per lo meno cerchi soddisfazioni o
divertimenti o rapporti di questo tipo, non sei obbligato a sposarti.
Perchè sposarsi? Viversi la propria vita come meglio si crede è
legittimo, ma non serve ingannare qualcuno per questo. - Ha ragione
sotto ogni punto di vista. Non serve. Anche se ci si innamora. Spesso
comunque non lo fanno per amore ma solo per... beh, per farlo.
-
Per questo non ho una relazione fissa e non intendo sposarmi. Penso
che non mi sposerò mai. La mia natura è questa, la mia tendenza
anche... sono bisessuale, preferisco gli uomini di solito, e
soprattutto tendo a passare da uno all'altro facilmente. Non sono
capace di innamorarmi. Ho questo difetto, mi conosco e preferisco
qualcosa di breve e non duraturo... - E' molto onesto e chiaro, però
questo è il Cris di qualche tempo fa. Ora è diverso.
Ora
si è innamorato però è molto corretto e coerente. Non intende
farsi una ragazza di copertura per essere libero di vivermi sempre al
cento per cento.
Però
a parte tutto mi dispiace, io ho Carol e Luca e non posso lasciarli.
Avrò sempre i momenti da passare con loro, momenti da famiglia e lui
deve stare solo ad aspettarmi?
Quanto
egoista posso essere?
È
tutto così... così sbagliato... non posso nemmeno dire che sia
confuso. È molto chiaro.
Non
c'è niente di giusto.
Anche
se ci amiamo, non c'è niente di giusto, e lei non si merita quello
che stiamo facendo.
Io
sto tradendo Dio, mi sto allontanando da Lui.
Mi
ha dato questa natura, io non l'ho capito in tempo ed ora sono
sposato con Carol, devo assumermi le mie responsabilità. Ho
sbagliato ma non la posso cancellare, lei ci sarà sempre ed anche
Luca. E Luca è sacro quanto una moglie.
La
verità è che il futuro è uno, se intendo riavvicinarmi a Dio.
Perchè
ne sono lontano, ora, e sto male. Sto male quando ci penso, mentre
prima era un'oasi, un sollievo. Adesso ne fuggo e non riesco a
pensarci...
Dove
sono finito?
Non
mi piaccio...
Resto
serio e cupo a pensare a tutte queste cose, mentre sento vagamente
loro che continuano a parlare...
-
Ti condivido. Io penso che dovrebbero fare tutti così. È giusto che
possano viversi liberamente. Non so in che misura tu ti mostri e ti
nascondi, ma ognuno può viversi alla luce del sole o nascondersi.
Però non è giusto ingannare sposandosi. È questo che non
condivido. Se uno ama un altro è giusto che stia con lui, non è
giusto che sposi un'altra per farsi una bella facciata agli occhi del
mondo che guarda. Non bisogna per forza mostrarsi. Però non si deve
ingannare... -
E'
giusto, ha ragione.
Guardo
Luca che ormai si sta per addormentare e Carol, ormai a conversazione
finita, sorride e si scusa dicendo che deve mettere a letto il
piccolo.
Così
lo prende e Cris le fa un cenno.
Sparisce
dentro ed io e lui rimaniamo di nuovo un po' soli.
Seri.
Questo
mi ha demolito completamente.
Era
cominciata in modo pericoloso ma divertente, abbiamo riso molto e...
e per quanto assurdo sia stato tutto, è sempre stato bello in un
certo senso.
Ora...
ora non so... ora mi sfugge... ora mi sfugge tutto... ora ne sono
angosciato.
Se
mi guardo intorno vedo di nuovo il buio. Inghiotto e tengo gli occhi
fissi sulle mie mani che mi stringo sotto il tavolo. Ho un nodo
dentro, è chiaro che lei ha ragione e che sto sbagliando. Non è
giusto ingannarla. È mia moglie. Lo è davanti a Dio. Ho sbagliato a
sposarla, ma ormai è mia moglie ed io ci credo.
Ma
amo Cris.
Non
so cosa fare. Non lo so... non lo so più... ed io sapevo che sarei
arrivato a questo momento... mi sono illuso di non arrivarci. Mi sono
solo illuso.
Però
è mentre non respiro da un po' che lui mi prende la mano e me la
stringe. Alzo lo sguardo angosciato sul suo, mi sorride dolcemente,
sicuro di sé. Tranquillo.
Come
fa?
Però
io torno a respirare ed un po' di forza per andare avanti ancora un
pochino ce l'ho.
-
Ricordati perchè lo fai... - Dice come mi leggesse nel pensiero.
Già...
perchè lo faccio e non perchè la inganno.
Lo
faccio perchè amo Cris, non perchè lei merita di essere ingannata.
Lei non lo merita, ma io amo Cris.
E'
tutto qua.
Però
è terribile non avere il coraggio di pensare a Dio perchè
altrimenti sto peggio...
Quanto
resisterò?
È
come un conto alla rovescia.
Ho
paura. Stringo la mano di Cris e forse gli faccio male, mi aggrappo
al suo sguardo che non vacilla. Sto per perdermi di nuovo, lo sento.
Sono
spaventato. Sono spaventatissimo.”