CAPITOLO
LXV:
ANCORA
UNA VOLTA
“I
giorni passano in modo un po' particolare... il campionato è
iniziato così come la nostra vita regolare.
Riky
è molto altalenante, ma sembra che abbia tutto sotto controllo.
Appare il solito ragazzo felice di sempre, tranquillo e sereno.
Però
io sento che c'è qualcosa. Posso capire lo sforzo a cui si sottopone
in casa ed in pubblico, ma lo stesso sforzo lo percepisco anche
quando è solo con me e la cosa mi turba molto.
Inizialmente
pensavo gli servisse tempo per abituarsi alla nuova vita.
Ogni
giorno allenamenti insieme, poi a casa con sua moglie a fingere. Dopo
ci sono le partite, i ritiri pre-partita, le trasferte... una vita
doppia che dovrebbe portarlo ad essere rilassato e felice quando è
con me nel club e angosciato quando è a casa. Invece lo sento sempre
teso, sia a casa che con me.
La
cosa mi preoccupa molto ed ansioso come sono per ciò che lo
riguarda, dopo aver resistito un mesetto in attesa che si abituasse,
decido di affrontarlo.
Lo
trovo spesso perso a riflettere, la testa fra le nuvole e poi quando
lo richiamo con qualche carezza o abbraccio, lui sussulta e si tende.
Non
mi piace che faccia così.
A
me piacciono molto le manifestazioni d'affetto, sono un tipo molto
fisico.
Mi
piace arrivare e carezzargli i capelli. Li adoro, sono morbidi e
mossi ed anche se è un taglio vecchio e fuori moda, starei tutto il
giorno a toccarglieli.
I
miei sono duri di gel e perfetti, nessuno può toccarli. Solo lui in
privato.
Però
insomma... mi piace carezzarlo.
Così
capita spesso che lo faccio in allenamento. Per richiamarlo.
Non
mi piace che stia così distante. Voglio che sia con me quando siamo
insieme. Sono possessivo, forse è questo.
Lo
vedo però preoccupato, in questi pensieri in cui si perde.
Forse
è anche perchè in campo fatica ad adattarsi al nuovo gioco e ai
nuovi compagni. Io ho molto più spirito di adattamento di lui, in
generale. Ed anche se ricordo con affetto la mia vecchia squadra,
riesco a cambiare vestiti facilmente. Lui no, lui non ci riesce.
Forse gli manca la sua vecchia squadra, il vecchio gioco... o forse
ha certi pensieri che non dovrebbe avere... ero pronto alla sua
crisi. Non è uno che regge un tradimento per molto tempo, però
pensavo che se ne uscisse con 'devo dirlo a Carol' ed io l'avrei
sostenuto.
Le
cose stanno andando in modo strano, non capisco.
Dopo
aver fatto l'amore a casa, a fine allenamenti, e dopo averlo sentito
distante e perso in altri mondi che non sono miei, sospiro cercando a
fatica di controllarmi. Mi sento frustrato perchè so che ha qualcosa
e non so cosa sia. Potrebbe essere tutto e conoscendolo sicuramente
non sarà niente di bello.
Ogni
giorno che passa ho il terrore che mi lasci. Giochiamo insieme, come
potremmo lasciarci senza avere ripercussioni?
Non
voglio perderlo...
Cerco
di contenere la voglia di gridare e mi sistemo sul fianco accanto a
lui, lo guardo ed aspetto che si sistemi a pancia in giù verso di
me. Ha ancora quello sguardo perso, è altrove. Non mi guarda
davvero.
-
Riky, cosa ti succede? -
Dico
alla fine cercando di essere dolce.
Io
lo sapevo, lo sapevo, ma mi dicevo che non sarà grave. Abbiamo già
passato i problemi... non può tornare a scappare, mi dicevo.
Mi
ama...
Lui
mi guarda brevemente, poi abbassa lo sguardo vergognandosi di ciò
che pensa.
-
In questi giorni sto pensando tanto a Gesù... - Non mi piace questa
premessa. Il cuore inizia a battere impazzito come un matto.
Se
è un infarto spero che sia veloce ed indolore, ma per ora mi sta
facendo un male cane... me lo sento. Il respiro si accorcia, non mi
arriva ossigeno al cervello ed ancora non ha detto nulla.
È
che uno lo sente... quando le paure si concretizzano...
-
Sì? - Chiedo esortandolo a continuare. Lui allora si fa forza, non
mi sente contrario anche se lo sono. Sono bravo a controllarmi.
-
Sì... ti ho mai detto che ho avuto un brutto incidente e la diagnosi
era paralisi? - I dettagli non me li aveva mai raccontati. Posso
prevedere il resto del dialogo, ma mi faccio forza. Da dove viene
questa forza?
-
No, non di preciso... - Lui annuisce. Il fatto che non mi stia sopra
e non mi prenda la mano, ma che fugga il mio sguardo mi fa capire che
non mi dirà qualcosa di bello.
Cerco
di non spaventarlo per spingerlo a parlare liberamente. Va così. Lui
che fa sempre quello che gli pare ed io che lo proteggo e lo aiuto
quanto più posso. A tutti i costi.
Perchè
sono masochista?
È
che non ho mai amato.. e non sono mai stato amato... quindi non so
come comportarmi... per paura di perdere chi amo mi calpesto e mi
umilio.
-
Dovevo restare paralizzato. I primi giorni è stata questa la
diagnosi. Poi lentamente ho dimostrato un miglioramento ed una
ripresa pazzeschi. I medici hanno detto che si sbagliavano. Che sarei
tornato a camminare. - Finalmente alza gli occhi e sorride
timidamente, come si scusasse. Io so perchè lo fa. - Ora gioco a
calcio... -
-
Capisco... - E capisco davvero... lui lo sa.
E'
la cosa più difficile che abbia fatto. Per entrambi lo è.
-
Dio mi ha miracolato. Non mi ha mai voltato le spalle. Ha dato delle
dure prove a molti, ma con me è stato molto buono. Molti hanno
motivo di essere arrabbiati con Lui, lo riconosco. Ma io no. - Che
premessa chiara. Così chiara. Resisti Cris. Sii uomo.
È
un discorso che conosci bene, lo stai immaginando, lo puoi sentire
fino in fondo.
E
non lo posso fermare in alcun modo?
Beh,
è durata un mese, è anche tanto, immagino...
-
Ho giurato che non gli avrei mai voltato le spalle, che non l'avrei
mai deluso. Ora non ho il coraggio di pensare a Lui, capisci? Non...
non riesco ad andare in chiesa... se ci penso ne sono angosciato
mentre prima era la mia oasi... mi sto allontanando al punto che non
oso pensare a Lui... - E' così chiaro... cazzo, è così
dannatamente chiaro...
Non
riesco a dire ancora niente. Lo fisso con occhi sbarrati mentre mi
violento per trattenere ogni reazione e non piangere. Mi bruciano ma
non piango.
Non
piangerò.
Sii
uomo, Cris.
La
mascella contratta, ogni muscolo indurito.
Immobile.
-
Non posso andare avanti così... - Dice alla fine. Quanto ci ha messo
ad ammetterlo?
Ci
ha provato, si è sforzato. Però alla fine si è arreso. Alla fine
si doveva per forza arrendere.
Non
avrei mai potuto vincere contro di Lui.
Lui
è Dio. Come si vince?
Non
si può.
-
Il matrimonio è sacro, i figli sono sacri ed anche se è stato un
errore sposare Carol, l'ho fatto. Devo assumermi le mie
responsabilità. Devo essere uomo. Ho detto che avrei lottato e sarei
sceso a compromessi perchè ti amo, ci ho provato, hai visto. Riesco
anche a mentirle così bene che non mi guardo nemmeno allo specchio.
Le sorrido e la bacio e mi fingo stanco per non fare l'amore con
lei... ho sbagliato, ma devo affrontare i miei errori. Non si
cancellano. Restano. Ed io credo troppo in Dio... io ne ho bisogno...
sto sempre peggio all'idea di quello che sto facendo, capisci? La sto
ingannando, sto dissacrando il matrimonio... mi sto comportando... io
non riesco a guardarmi allo specchio, non riesco... -
Il
nodo è così grande che dopo aver ingoiato per mille volte, non
riesco più a farlo, allora mi alzo e gli do le spalle, mi siedo, la
schiena tesa come le braccia e le gambe.
Respira,
Cris.
Dì
qualcosa.
Dillo.
Non
ce la faccio.
Vorrei
arrabbiarmi, ma voglio piangere, quindi evito e sto zitto.
Non
piangere.
Ma
perchè deve fare così male?
Ci
avevo creduto.
Ci
avevo creduto così tanto... così tanto... che non lo facesse più...
l'ha fatto di continuo prima di oggi e poi mi ha detto che mi amava e
si è arreso ed ho pensato che sarebbe stato difficile ma non così
tanto.
Mi
illudevo.
-
Cris... - Riky si alza a sedere e si avvicina dietro di me, non mi
muovo e non dico nulla, mi tocca la spalla con le dita ed io mi
scosto alzandomi di scatto, ancora la schiena.
Si
vede quanto sono fuori di me.
-
Mi dispiace io... tu lo sai, mi conosci... sapevo che non sarei
potuto andare avanti così... -
Scuoto
la testa ed amaro, senza girarmi a guardarlo perchè cederei e
piangerei, col cuore che picchia contro la gola e lo stomaco che si
annoda fino a farmi venire voglia di vomitare, rispondo a denti
stretti, tagliente, velenoso.
-
Chissà perchè ho pensato che mi amassi. E che per amore avresti
lottato di più... evidentemente non era un amore così forte... -
Con questo vado verso il bagno, lui mi chiama ma io non mi fermo se
non prima di chiudermi la porta alle spalle.
-
Vattene. - Duro e senza repliche.
Perchè
quando sono chiuso qua dentro afferro il lavandino forte e fisso la
mia faccia riflessa, la smorfia mi deforma e stringo i denti. Voglio
gridare e piangere.
Non
piangere.
Non
farlo, Cris.
Lo
sapevi che sarebbe finita così perchè per te l'amore non esiste. Ti
sei solo illuso. L'hai assaggiato ed ora sai cosa non avrai mai.
Se
amore è questo fanculo, non lo voglio.
Lui
si è preso gioco di me, si è preso gioco di me in tutti i modi e mi
ha scaricato.
Mi
ha usato per i suoi ormoni, si è divertito ed ora è tornato al suo
vero amore. Dio.
Lui
non ama Carol, ma non ama nemmeno me.
Quando
ami punti a quello a qualunque costo.
Se
è riuscito a scaricarmi per Dio significa che non mi amava.
Mi
ha solo preso in giro.
Fanculo.
Fanculo.
FANCULO!
Non
merita le mie lacrime ed il mio dolore!
Chi
si crede di essere?
Chi?!
Non
può fare quello che gli pare col cuore degli altri!
Pensa
sempre e solo a sé stesso, è l'essere più egoista.
Se
ne pentirà.
Che
faccia quello che vuole.
Lo
farà senza di me.
Ha
chiuso.
Pensa
che solo lui può gestire la sua vita a piacimento?
Se
la gente sapesse chi è in realtà...
Mi
violento per non piangere ed esco di casa quando sento che se ne va.
Non
posso stare qua dentro, non posso dormire, non posso stare solo.
Morirei.
Impazzirei.
Per
strada chiamo Wayne, corro come un matto e penso che sfioro la morte
un paio di volte.
-
Cris, che diavolo fai? - Sente il motore dell'auto mentre lo tiro.
Non mi saluta nemmeno. Ci sentiamo abbastanza regolarmente.
-
Sto per ammazzarmi... - La furia omicida verso il mio stupido cuore è
tale.
Non
c'è niente in grado di ridurmi in questo stato ed il tono è chiaro.
Wayne
non ha dubbi.
-
Hai di nuovo litigato con Riky? - Chiede consueto.
-
Mi aveva detto di amarmi, Wayne. E poi dopo un mesetto se ne esce con
Dio e lo specchio e mi scarica... allora sai cosa ti dico? Fanculo! -
Sono furioso, quasi grido e parlo a denti stretti mentre giro il
volante all'ultimo nelle curve e faccio stridere le gomme.
-
Sì ma non ammazzarti per una stronzata simile! -
Pianto
i freni di scatto e fortunatamente sono solo nella statale.
-
STRONZATA?! SEI MAI STATO LASCIATO? IO NON ERO CAPACE DI AMARE E NON
ERO MAI STATO AMATO! LUI HA FATTO UNA VITA E MEZZA CON ME, E'
RIUSCITO A FARSI AMARE DA ME, DA ME CAPISCI? E MI HA DETTO CHE MI
AMAVA! MI HA FATTO SENTIRE AMATO! CAZZO! MI HA USATO, MI HA
STRACCIATO L'ANIMA. MI HA FATTO A PEZZI DANNAZIONE! NON E' UNA
STRONZATA! -
Urlare
mi aiuta, almeno non ho più voglia di schiantarmi.
Cazzo
come brucia. Come brucia tutto.
La
pelle, le ossa, gli occhi, l'anima, il cuore, la testa.
Brucio
tutto.
-
E' una persona troppo complicata, Cris... non puoi andare avanti così
tutta la vita... con lui che ti illude e ti pianta... non è
giusto... lascialo perdere, è troppo piccolo e immaturo, è un
vigliacco che non ha il coraggio di viversi per davvero, non è
pronto per una vera storia! Non è alla tua altezza! A te serve uno
dalle idee chiare e forte che sia pronto a tutto! - E' indignato ed
arrabbiato e lo capisco. Mi fa stare meglio il suo sfogo, lui sarà
sempre dalla mia parte, in ogni caso ed è importante averne almeno
uno.
Non
ne ho molti, alla fine.
Sono
qua solo con tanti buoni potenziali amici, ma nessuno da cui posso
andare a rifugiarmi per non impazzire.
-
Non voglio più saperne di lui. Che vada al diavolo! Non mi può
usare come gli pare! Guarda sempre e solo i suoi bisogni ed ai miei
non ci pensa! Cazzo! Non mi ama, se mi amava affrontava l'inferno. Io
per lui lo affronto da quando l'ho conosciuto ed ho vissuto così
poco paradiso che non ne vale più la pena! - Però è la bugia più
grande che mi sono raccontato.
Wayne
sospira.
-
Mi dispiace amico... ci speravo davvero anche io... pensavo fosse
giusto per te... che vi completaste... - La voce si ammoscia ed io
riprendo a viaggiare, ma non come un pazzo come prima.
-
Non dirlo a me... - Sussurro sgonfio.
-
Cosa fai ora? - Guardo l'insegna di un night club e parcheggio
proprio lì.
-
Faccio le solite cose per distrarmi... - Lui sa a cosa mi riferisco e
lo sento sorridere.
-
Io mi ubriacherei fino a vomitare. Tu ti troverai due o tre ragazzi o
trans e scoperai tutta la notte... - Chiudo l'auto e appoggio la
testa sul sedile.
-
Se vedo un altro ragazzo lo uccido. - Dico lugubre e frustrato. Lui
ride.
Beato
lui.
-
Allora ti butti sulle donne? -
-
Una scopata di quelle che ti staccano il cervello... voglio
dimenticarmi di Riky almeno per questa notte... e il minimo è che
non abbia niente che me lo ricorda... -
-
Capisco il bisogno di figa e tette, allora... - Schietto e divertito,
pure.
Penso
che sia normale... è una reazione logica. Quando una persona ti fa
soffrire da impazzire vuoi cancellarla e in reazione ti butti
sull'esatto opposto.
Così
lo saluto e lui mi dice di stare su e chiamarlo domani.
Io
dico di sì ed entro.
Pago
profumatamente per una camera speciale ed una donna.
Ed
il silenzio, ovviamente.
Chiedo
che sia una donna vera a tutti gli effetti e loro ridono dicendo che
non ne hanno di false. Io alzo le spalle e dico che me la mandino in
camera.
Mi
danno le chiavi ed il numero e mi dirigo.
Nego
ogni cosa da bere e mi siedo sul letto aspettando che arrivi. Penso a
Riky.
Mi
ha fatto a pezzi, gli impedirò di farlo ancora.
Non
lo farà più.
Mi
sono esposto come non ho mai fatto in vita mia, non lo farò più.
Mai più.
Che
vada al diavolo, lui e la sua fede. Cade sempre lì, non andrà mai
avanti di un solo passo, mai. Resterà fermo dove è.
Che
stia, se si crede felice così. Se pensa di poter vivere così tutta
la vita... capirà a sue spese che non si può.
È
solo un maledetto illuso.
Si
è fatto amare, mi ha regalato un sogno... ed ora è finito tutto.
Così presto.
Così
maledettamente presto.
Merda.
Merda.
Merda.
Bussa
alla porta, io apro, non accendo nemmeno la luce, non la guardo.
Mi
pare sia mulatta e che sia una bella ragazza. Non mi interessa.
È
formosa ma naturale, mi scruta, cerca di capire chi sono, forse le
hanno detto che sono Cristiano Ronaldo e non ci credeva.
Non
dico nulla, la sbatto contro la porta, mi tolgo la maglietta e le
tiro via rabbiosamente il top. Lei mi guarda accigliata, credo.
Cerca
di dire qualcosa ma appena apre bocca mi fiondo sulla sua e gliela
tappo.
Ha
una bocca morbida, il suo rossetto si trasferisce sulle mie labbra e
in qualche modo mi eccita la cosa.
È
una donna. Da ragazzino giocavo ad indossare i tacchi di mia sorella
e fingevo di sfilare su una pista come una modella.
Loro,
sempre giocando, mi truccavano.
Mi
piaceva.
Forse
è per questo che sono un maledetto frocio.
I
froci soffrono, cazzo. Non possono essere felici in amore.
Non
ameranno mai una donna anche se ci possono scopare e fare figli e
magari anche fare famiglia e sposarsi. Ma non ameranno mai una donna.
E
con un altro uomo avranno solo inculate. Perchè è così che va.
È
una merda e basta...
Le
prendo i seni pieni, stringo e glieli succhio, lei mi circonda la
testa con le braccia e mi stringe a sé, le prendo i fianchi e le
cosce e la alzo, si attorciglia a me, continuo a succhiarle i
capezzoli e cammino febbrile verso il letto, la schiaccio giù sotto
di me, finisco di spogliarla e lo faccio con me, si tira su e si
avventa sul mio cazzo che le infilo in bocca ben volentieri.
Il
riflesso sulla finestra mi rimanda la mia immagine. Il suo rossetto
pasticciato sulla mia bocca, non faccio una piega. Spingo mentre
succhia e le attiro la testa contro di me. Mi piace, succhia bene.
Riesce a raddrizzarmelo.
Ma
non ho emozioni, sono morto in viso e smetto di fissarmi. Quando
sento che è salito abbastanza le salgo sopra, sparisco fra le sue
gambe, la bagno un po'. Mi fa quasi schifo leccarla. Non trovo per
niente eccitante farlo. Non capisco cosa ci sia di bello e di
speciale. Lo faccio per lubrificarla ed è rabbia che esce da ogni
mio gesto.
Mi
sento straziato, quasi che mi torturassi da solo.
La
faccio finita ed entro, non gioco molto, si aspettava chissà quali
prestazioni perverse.
Fanculo,
chi se ne frega. Magari la deludo.
Entro
senza complimenti, è larga e non ha bisogno di grandi preparazioni.
In
breve sono tutto dentro, si avvolge a me e mi segue nei movimenti.
Affondo
sempre più furiosamente mentre penso a Riky e a come mi ha usato e
calpestato.
Come
ha potuto?
Come
diavolo ha potuto?
Non
glielo permetterò più. Che stia pure col suo Dio... non godrà come
l'ho fatto godere io. Non amerà nessuno come amava me. Non sarà mai
felice. Non sarà mai completo. Mai.
Ha
chiuso con me. Chiuso.
Più
penso a lui, più mi avvento su di lei con furia cieca. Le piace
questa mia disperata violenza gelida. Le piace tanto che geme e
distinguo quando uno finge e quando è sincero.
Mi
graffia le spalle e per un momento un pensiero assurdo mi attraversa
la mente.
Spero
non fosse una mia fan che ha avuto il colpo di culo di imbattersi in
me che volevo scopare. Perchè nel sapere che l'aspettavo e che ero
io, probabilmente domani eviterà la fottuta pillola. Ero così fuori
che non ci ho pensato al preservativo.
Un
pensiero assurdo che non c'entra un cazzo, ma mi piace perchè
finalmente non pensavo a Riky.
Riesco
a liberarmi con amarezza e mando a fanculo l'intero universo.
Facciano tutti quello che vogliono. Lo faccio anche io.
Nessuno
mi calpesterà più. Io sono molto più forte. Molto di più.”
_________________
E'
vero che...
Cris
ha avuto come minimo un rapporto sessuale con una donna non protetto,
ma sulla questione non si è mai saputo niente di certo, ci sono solo
molte speculazioni. Alcuni hanno sostenuto che Cris Junior sia nato
con un utero in affitto o l'inseminazione, altri che Cris sia andato
con una cameriera e che sia rimasta incinta così e che poi lui
l'abbia pagata per sparire. Lui non ha mai detto come è successo,
per cui io ho la mia teoria ed ovvero quella espressa nella fic. Però
ovviamente solo lui sa la verità. Ciò che è certo è che comunque
una volta nato il piccolo, lei è sparita, non si sa chi sia e ad un
certo punto per mettere a tacere i media, la sorella di Cris ha
dichiarato che la madre del piccolino è semplicemente morta. Penso
onestamente che sia solo sparita. I dettagli della vicenda (dal mio
personale punto di vista) li scriverò in questa fic più in là!