CAPITOLO
LXX:
METTERSI
ALLA PROVA
“Mi
manda completamente fuori di testa... è sempre stato così, sin dal
primo giorno in cui l'ho incontrato.
Ma
quando fa certe cose... non so, non mi controllo più.
Quando
l'ho visto seduto su Karim che lo baciava ho subito capito che lo
stava facendo apposta per farmi ingelosire, però mi ha dato alla
testa lo stesso, non mi sono controllato.
Quando
l'ho rivisto che continuava a provarci con Karim e Karim che cercava
di respingerlo perchè non gli piacciono queste cose, mi sono
scaldato!
Lo
fa apposta, mi mette alla prova per vedere quanto lo rivoglio, quanto
ci tengo!
Ormai
conosco Cris.
Il
discorso che mi ha fatto Karim è vero, mi ha fatto pensare e capire
che il mio è un blocco psicologico che mi auto impongo. Non è una
questione con Dio, a Lui basta che non faccio del male agli altri...
e ne sto facendo a Carol. Quindi il vero problema è con lei, non con
Dio.
Anche
se lascio Cris lo amerò e lo vorrò sempre. Al contrario, anche se
sto con Carol per dovere, perchè ormai è mia moglie e lo sarà
sempre anche se divorziamo, non la amerò mai.
Quindi
è lo stesso un inganno, non cambia nulla l'apparenza.
Mi
dimostro solo più ipocrita di quanto penso.
È
una questione fra me, Carol e Cris.
Non
fra me, Cris e Dio.
Devo
essere uomo e affrontare me stesso, chi sono veramente.
Basta
mollare quando vacillo. Devo tenere duro in tutte le difficoltà.
Però
ora Cris non mi permette di parlargli, fa questo stupido gioco con
Karim e finge di non volermi più. Capisco che l'ho ferito e
orgoglioso com'è reagisce come uno si aspetterebbe da lui... ma
intanto Karim non vuole, è chiaro. Che ne dica, se l'avesse voluto
l'avrebbe già fatto.
E
poi Cris ama me, può fare il sostenuto quanto vuole, ha ragione ad
avercela con me, ma mi deve dare l'occasione di rimediare.
Penso
che mi stia mettendo alla prova.
Lui
vuole che io rimedi, ma non mi renderà la vita facile.
Mi
devo conquistare il suo perdono... però è davvero tosto.
Ne
ho un'idea più precisa al ritiro pre partita.
Come
sempre se siamo in casa dopo gli allenamenti giornalieri rimaniamo al
centro sportivo 'città del Real Madrid' -così si chiama il centro-
a dormire e mangiare, mentre se siamo in trasferta andiamo dove ci
ospitano, nell'albergo di turno.
Le
camere sono sempre doppie, so che nel progetto di ristrutturazione
–che sarebbe di ingrandimento- faranno camere singole per ogni
giocatore e ci metteranno un sacco di cose nuove, però per il
momento il centro è composto dalla zona notte che ha camere doppie.
Nelle trasferte le camere invece sono doppie o triple, ma io e lui
solitamente finiamo in quelle doppie. Ovviamente. Non serve dire che
siamo sempre stati insieme, tranne questo periodo che ci siamo
lasciati. Mi ha lasciato con Gonzalo e si è preso Karim. Gonzalo non
ha detto niente, temo che con Karim le cose siano molto delicate e
non osa opporsi agli eventi che lo riguardano.
Non
so che strategia sia, ma forse non vuole niente di particolare da
Karim se non quello che è disposto a dargli.
Questa
volta, però, Cris cambia strategia. Penso che un po' sia obbligato
da Karim che non ne vuole più sapere di noi e si riprende Gonzalo.
Al
posto suo lo manderei a quel paese, lo usa come gli fa comodo.
Comunque
questa volta chiede a Sergio di far coppia con lui in camera e Iker,
perplesso, mi guarda interrogativo.
Io
non dico nulla, scuoto il capo stufo di questo gioco.
Mi
sono davvero stancato. Voglio solo parlargli, non mi ascolta nemmeno.
Sa che ho ragione. Che noi non potremo mai lasciarci davvero, che non
avremo mai nessun altro accanto a noi. Potremo fare sesso con chi
vogliamo, ma non ameremo nessun altro.
Forse
è una cosa un po' presuntuosa però è così.
Karim
ha ragione.
Possiamo
rigirarcela come vogliamo, ma niente cambierà questa unica verità.
Noi
ci amiamo e ci desideriamo e possiamo soffocarlo oppure viverlo, ma
non cambierà nulla.
Iker,
in camera dopo cena, una cena molto strana dove Cris è stato con
altri, mi chiede spiegazioni.
In
questi giorni si è tenuto un po' alla larga e la cosa non mi ha
stupito molto. Iker è riservato e lascia gli spazi agli altri, ma se
qualcuno ha bisogno accoglie a braccia aperte.
Mentre
mi sistemo per la notte, estremamente demoralizzato, gli spiego la
situazione.
-
Quindi siete nella fase guerra fredda... o dovrei dire calda? -
Allude a tutte le volte che Cris ci prova a destra a e sinistra con
gli altri.
Sospiro
insofferente mentre il nervoso sale di nuovo.
-
Non lo sopporto quando fa così! Mi mette alla prova per vedere fin
dove mi spingerò per riaverlo! Ma non mi dà nemmeno l'occasione di
avvicinarlo come si deve! - Iker fa una di quelle espressioni strane,
vorrebbe dire qualcosa ma non sa se può osare, allora io, ormai in
pigiama, mi avvicino dalla sua parte, mi appoggio alla porta finestra
e lo guardo con le braccia conserte aspettando il verdetto.
Iker
si rassegna e dice quello che pensa.
-
Tu aspetti che a lui vada di ascoltarti. Ma lui non è uno da parole.
Lui è uno da fatti! -
-
Ma quando ieri ho provato a toccarlo che ero scattato, lui mi ha
allontanato e ha detto che non era sufficiente! - Iker inarca le
sopracciglia e arrossisce immaginando la scena, arrossisco anche io
se è per questo. Temo non potremmo mai stare insieme noi due...
-
Forse non sei stato molto convincente, forse dovevi insistere ancora,
forse lui vuole di più... Non so come dire. Lo vedi come fa?! Va con
chiunque sia disponibile, ma non perchè ne abbia voglia, vuole
provocare in te una reazione precisa e non è certo te che aspetti
che si stufi... non vuole passare per le buone! Con lui ci vogliono
le cattive! Lui vuole questo! E'... è uno che va picchiato! - Ora
divento di mille colori pensando che parli di sadomaso e mette le
mani avanti imbarazzatissimo. - Non intendevo in quel senso! Però
servono le cattive, capisci? Nella sua mente contorta pensa che se te
lo riprendi con forza e prepotenza ed usi tutti i mezzi ed insisti
anche se ti respinge... lui pensa che superi la prova! Che allora te
ne importa davvero tanto. Che può rischiare a tornare di nuovo con
te... vuole... vuole una dimostrazione di quelle grandi e complete...
- Mentre Iker parla preso dalla cosa, io capisco perfettamente cosa
vuole dire e penso proprio che abbia ragione. Ma non è facile per me
accendermi e spegnermi così con un interruttore.
-
Sì però io vado a momenti, ci sono certe cose che mi danno alla
testa, altrimenti rimango una persona tranquilla, non uno da maniere
forti e cattive... riesco ad usarle ma solo in certi casi... - Iker
torna a quell'espressione che la sa lunga, allora si stende e si
mette comodo con le mani intrecciate dietro la nuca, poi malizioso
risponde:
-
Penso proprio che se gli piombi ora in camera, ti accenderai
eccome... - In questo momento il fuoco divampa capendo di nuovo cosa
intende. Iker è molto chiaro quando parla, non lo fraintendo mai.
Per
questo mi trovo così bene con lui.
-
Vuoi dire che Sergio farebbe davvero... - Non riesco nemmeno a dirlo,
il cuore mi va a mille e parte improvviso.
-
Cosa credevi che facessero? - Chiede scettico.
-
Che ne so! Persino Karim, alla fine, ha cominciato a respingerlo e
non si è spinto oltre un certo limite! Credevo che Cris volesse solo
farmelo credere... non... non lo faranno davvero, no? - Ma esito e mi
sento un equilibrista senza rete di salvataggio sotto.
È
un istante, il tempo di battere le ciglia e sentire il cuore
contorcersi dentro di me.
-
Sergio non ha di queste delicatezze. Se gli chiedono di scopare lui
scopa, non gli interessa il contorno! Tanto più che con Cris lo
farebbe seduta stante, l'ha detto dal primo giorno! - Ecco, il colpo
di grazia è tipo un proiettile che penetra la carne e ti fa fuori
completamente.
Mi
manca il fiato, impallidisco e credo di essere marmoreo, contraggo i
muscoli, la mascella, sbarro gli occhi e non so che faccio. Sto
immobile per un attimo.
Poi
guardo Iker, non so che faccia stia facendo.
Punto
la porta e mi muovo con molta calma mentre il ronzio nelle orecchie
aumenta.
È
come se sentissi la pressione salire, non riesco a fermarla.
Non
lo volevo o forse lo volevo. Di solito non è un interruttore, ma nel
momento in cui penso che lui stia veramente facendo qualcosa con
qualcun altro, scatto. Parto proprio. È qualcosa che non mi era mai
capitato. Certo, a volte ho perso il controllo, capita... però in
questo modo solo con Cris.
Quando
busso alla sua porta lo faccio con una certa insistenza che non è da
me.
Lo
faccio diverse volte fino a che non si decide ad aprirmi.
È
lui, si è messo di fretta i boxer che sono mezzi bassi, è arruffato
e seccato. Quando mi vede fa la sua espressione compiaciuta.
Intravedo
Sergio steso nudo sotto le lenzuola che lo aspetta.
Lo
stavano facendo davvero.
Non
è solo come le altre volte con Karim, questa volta ha passato il
segno.
So
che l'ha fatto con Pique, ma lui era il suo ex e l'avevo lasciato da
poco.
Con
Karim ha fatto delle cose e solo per provocarmi, ma non ha mai
passato un certo segno.
Ora
lo ha passato.
Mi
sento avvampare, odio questa sensazione.
È
una rabbia particolare e sottile, mi divora.
Assottiglio
gli occhi che diventano due braci ardenti. Entro senza essere
invitato, tiro i vestiti a Sergio senza troppa gentilezza, lui
shockato dalla mia reazione che mai avrebbe immaginato, capisce
l'antifona, si veste in fretta e senza dire mezza parola se ne va.
Cris
con le mani ai fianchi aspetta spiegazioni facendo il sostenuto, come
se l'avessi offeso mortalmente.
Respiro
a fondo cercando disperatamente di calmarmi, ma non serve, non ce la
faccio.
Era
questo che voleva?
Bene,
eccomi qua!
Sono
furioso!
-
Sei contento, ora? Volevi che ti trovassi a letto con qualcuno? Bene,
ci sei riuscito! Visto che Karim ad un certo punto non si è più
prestato al tuo malato gioco ti sei buttato su Sergio che non chiede
e non gli importa nulla? - Cris si riprende in fretta dalla sorpresa
e mi affronta a testa alta e battagliero.
-
Voglio rifarmi una vita e voglio che tu capisca una volta per tutte
che è finita! Non sono il tuo gioco! Ti è chiaro il concetto? Se
torni ad interrompermi in questo modo ti stendo con un pugno! C'è un
limite a tutto! - Sembra molto arrabbiato, ma io lo sono di più
perchè lui voleva questo, l'ha cercato. Mi sta raccontando un sacco
di balle e stringendo i fianchi fino a conficcarmi le unghie nella
mia stessa carne, mi avvicino a lui, lo fronteggio a tu per tu ad una
distanza di pochi centimetri. La rabbia mi corrode il cervello e lo
stomaco.
-
Tu volevi questo! Volevi vedere come reagivo! Vuoi ferirmi perchè io
ho ferito te. E poi vuoi vedere fin dove mi spingo per tornare con
te! Quanto resisto senza saltarti di nuovo addosso. Tu volevi
esattamente questo! Quindi non venirmi a dire che c'è un limite e
che non devo più tornare da te! Tu mi stavi aspettando! E scommetto
che non hai avuto un'erezione finchè non ti ho bussato alla porta! -
Cris è colpito moltissimo dal mio tono gelidamente furioso, parlo
veloce ed incisivo senza gridare e fare scenate, però gliene sto
dicendo al tempo stesso così tante che ne è sconvolto.
Esita,
ma poi si riprende, perchè lui non rimarrà mai indietro.
-
Certo che volevo ferirti come tu hai ferito me e certo che volevo
metterti alla prova, è legittimo! Ma non voglio niente da te! Sei un
presuntuoso, ipocrita, egoista! Tu pensi solo a ciò che è meglio
per te, solo quello che vuoi tu, solo a... a guardarti allo specchio!
Pensi che se la tua immagine esteriore è pulita, sia sufficiente? È
dentro quello che conta e dentro sei come tutti gli altri, vuoi
quello che vogliono tutti. Dentro sei pieno di difetti, sbagli, sei
blasfemo, sei un ipocrita, falso e stronzo! Mi usi come un
giocattolo, come una puttana! Quando hai bisogno di sfogare i tuoi
ormoni mi cerchi, mi tieni in pugno, mi spremi e poi te ne vai.
Quando fa comodo a te torni, dopo avermi fatto soffrire e piangere e
fatto sentire una merda! Per te sono solo un giocattolo, contano solo
i tuoi stramaledetti capricci! Un mese mi prendi ed un mese mi molli!
Ma io sono stufo di questo, la puttana chiude le gambe! Cercatene
un'altra, ce ne sono molti disponibili che si faranno abbindolare da
te e dal tuo falso buonismo! Ora vattene, non intendo umiliarmi più!
-
Quello
che dice è terribile e ferirebbe chiunque, ma sono troppo arrabbiato
per dargli retta e per fermarmi a piangere.
Questa
volta lo spingo. È come passare un segno, è come sapere che non
uscirò da qui se non con una soluzione.
È
come se non fossi più io. O forse lo sono più che mai.
-
Sei tu quello falso, Cris! Tu vuoi tornare con me, vuoi che io ti
sbatta sul letto, che ti implori, che faccia un pandemonio pur di
convincerti a tornare con me! È questo che vuoi! Hai fatto tutto
questo solo per tornare con me! Non per darmi una lezione! Ed ora
vuoi solo ferirmi di più perchè pensi che lo merito! Ma io sono
questo, sapevi che ho i miei principi ed i miei valori, quando hai
tentato questa strada! Non puoi lamentarti se ogni tanto mi sento
male anche io! Tu pensi che mi piaccia scaricarti? Ti amo e ti
desidero e anche se ti scarico e sto meglio con la mia coscienza, e
scusa se ne ho una, sto malissimo lo stesso perchè... - la voce si
incrina e smetto di alzare la voce. - vorrei solo stringerti...
baciarti... assaporarti... ed entrarti dentro... tutte le volte,
tutte quelle che ti penso... e ti penso sempre... tu non capisci, non
sai cosa significa essere dilaniato fra questi due lati... - sto per
piangere, ma mi fa tornare attivo con questa frase cinica, lo dice
con durezza fissandomi da questa vicinanza, sempre senza toccarmi, le
braccia lungo i fianchi.
-
Fra bene e male? Dio è il bene ed io sono il male, no? Sono un
diavolo! Riky io non tornerò mai con te! Ficcatelo in testa! Non mi
importa della tua lotta, io so del mio dolore. Non farò più la tua
puttana, hai capito? Se torno con te ora fra un mese tornerai a
lasciarmi e avrò solo voglia di uccidermi, quindi smettila e
lasciami in pace! - Ma non è questo che vuole. Vuole una prova,
vuole che lo convinca, vuole che provi e riprovi tutte le volte che
mi respinge, perchè vuole vedere quanto lo voglio.
Ed
io non posso mollare perchè anche se dice queste cose, io so che lo
vuole.
Solo
che non so come farglielo capire, ho usato tutte le parole che
potevo, ogni versione di me.
Penso
che a questo punto manchi solo una cosa.
Mi
avvicino ancora, gli prendo il viso fra indice e pollice e stringo
caparbio, come una specie di padrone.
-
Tu non mi lascerai mai. Non mi farai mai andare via. - Gli occhi di
Cris si accendono, lo sento caldo.
-
Sei un presuntuoso. Ho deciso che è finita. Vattene. - Però è come
un via libera. Con un sorriso malizioso ed una luce che forse non ho
mai avuto, estremamente sicuro di me e ricordandomi le parole di
Iker, avvicino le labbra alle sue, aperte, le tocco e poi parlo.
-
Vuoi dirmi che se ti bacio mi respingi? - Allora lo faccio, infilo la
lingua nella sua bocca che tengo aperta con le dita che stringono,
prima ancora di unire la mia alla sua. Però non reagisce, non mi
viene incontro.
È
testardo.
Con
un sorriso quasi compiaciuto da questo gioco eccitante che mi dà
alla testa, continuo parlando a contatto con la sua guancia,
chiudendo gli occhi.
-
Vuoi dire che se ti tocco non ti ecciti? -
Le
mani scendono sul suo inguine, sotto i suoi boxer già bassi. Prendo
la sua erezione e strofino, muovo su e giù fino a tirarglielo fuori.
Non è né indifferente né ancora duro. Non so come faccia a
resistere. Sorrido sempre in questo modo e infilo la lingua nel suo
orecchio.
-
E se mi inginocchio davanti a te e te lo prendo in bocca non
reagisci? - Allora scendo, la punta della lingua lo percorre su tutta
la strada, la sua pelle leggermente sudata è salata, i muscoli si
tendono al mio passaggio.
Quanto
amo il suo corpo sodo e muscoloso. È perfetto.
Mi
inginocchio, abbasso del tutto i boxer che gli faccio finire alle
caviglie, afferro i glutei con poca gentilezza e lo attiro a me, poi
sull'inguine mormoro possessivo:
-
Tu sei mio, Cris. Ricordalo. Se tornerai ad andare con gli altri ti
legherò, ma non ti permetterò più di farlo! - Forse sono
impazzito, ma penso che Iker intendesse questo, quando prima diceva
di convincerlo con le cattive.
Vuole
sentirsi più che desiderato, vuole sentirsi mia proprietà.
Spero
di essere convincente, ma penso davvero di legarlo se lo rifà con un
altro solo per ferirmi e mettermi alla prova.
Lo
sento diventare più duro solo a queste parole, ma poi quando lo
metto in bocca e lo succhio capisco quanto lo volesse. Non avevo
dubbi.
Lo
volevo anche io.
È
incredibile quello che ci facciamo a vicenda, il potere che abbiamo
uno sull'altro.
Spinge
e lo prendo, muove il bacino contro di me, sospira, io stringo la
bocca sulla sua erezione sempre più dura e alta, me lo spingo fino
in gola e quando sono soddisfatto, quando lo sento mettermi le mani
fra i capelli, mi separo e mi alzo.
Ho
un'aria molto realizzata e forse ancora non mi riconosce.
Mi
manda fuori di testa. Troppo. Gli prendo il viso con forza fra le
mani e prima di baciarlo, parlo incisivo.
-
Tu sei mio che ti piaccia o no. Ora puoi accettarlo e farti prendere,
o rifiutarmi e continuare con questa assurda guerra. Ma se non sarai
mio ora lo sarai dopo. Lo sei comunque. - Deciso e irremovibile. Non
me ne andrò senza aver sistemato. Se con lui servono questi metodi,
glieli darò. Non mi interessa che non è un ruolo mio, mi spinge ad
assumerlo lo stesso.
Se
gli piaccio così, sarò così.
A
questo punto apre la bocca e tira fuori lui la lingua.
Finalmente
la pace, la tregua, il tornare insieme.
Intrecciamo
le lingue e mi scaldo più di prima, è un calore diverso, più
dolce.
È
la serenità.
Ce
l'ho fatta.
Non
posso più lasciarlo, ha ragione. Non posso tornare sempre sui miei
passi per le mie crisi di coscienza, dall'altra parte c'è lui. Lo
faccio soffrire. Per non soffrire io, soffre lui. Dio non ne sarebbe
comunque contento, per Lui non è più importante Carol di Cris... è
solo che devo trovare un equilibrio.
Io
amo Cris. Amo Cris con tutto me stesso, fino ad impazzire.
Dopo
questo bacio che mi restituisce la pace, esce dalla mia bocca ed
ormai acceso come poche volte lo è stato a questi livelli, si gira
fra le mie braccia e si piega in avanti appoggiandosi con le mani
alla parete, il letto è troppo lontano, questa posizione mi manda in
orbita, non ho la minima idea di come faccia ad avere questo potere
su di me, mi fa fare cose che non avrei mai pensato di poter fare
nemmeno fra anni luce.
Però,
profondamente sconvolto, mi chino fra le sue natiche, gliele apro e
lecco la sua apertura quasi già pronta, si vede che è abituato ed
in questi casi mi facilita il compito.
Ci
gioco un po' con le dita, geme e mi piace vederlo come si inarca e mi
chiama.
Alla
fine è sempre lui a darmi il colpo di grazia.
-
Scopami Riky ti prego... - Non so se sia un incantesimo, però è
come se mi avesse in pugno, potrebbe riuscire a farmi usare una
frusta, penso.
Mi
porta a livelli che... che nessuno penserebbe... ormai siamo troppo
coinvolti, non finirebbe mai anche se lo volessimo.
E
non lo vogliamo.
Così
mi alzo, lo prendo per i fianchi e scivolo in lui. In breve
l'eccitazione aumenta e la mia erezione sale dentro di lui, mentre
entro ed esco e mi strofino nel suo interno non troppo stretto, la
curva della sua schiena e poi del suo sedere sodo e perfetto, si apre
per me ed io muoio in lui, mi ci perdo, finisco di metterci quel
residuo di sanità mentale.
Sono
finito, finito. Non potrei stare in nessun altro posto che qua.
La
devo smettere, Cris deve essere la mia priorità. Ormai lo è lo
stesso, devo solo accettarlo.
L'orgasmo
è talmente liberatore che mi sconnette, non penso più a niente per
un infinità di tempo, non so quando mi riprendo e non so quando ho
fatto venire Cris, forse ha fatto da solo mentre venivo io in lui.
La
macchia è per terra davanti a lui ed io ansimo in sincronia con Cris
che finalmente si gira e mi abbraccia, io mi aggrappo a lui ed eccomi
tornare in me.
Nascondo
il viso contro il suo collo, nel mio rifugio preferito. Affonda le
mani fra i miei capelli sudati. Le gambe mi si piegano. Mi conduce al
letto, mi spoglia dolcemente del tutto, mi fa stendere e chiude la
luce, poi, cinto a lui, mi bacia la fronte.
-
Mi sei mancato. - è quello che sognavo da settimane. Le lacrime mi
si affacciano ed in questa commozione pura, mi addormento senza dire
nulla, non desidero altro. Ora come ora ho tutto quello che conta e
volevo davvero.
Non
lo perderò più di vista.
Cris
sarà la mia sola unica vera ed eterna costante.
Ora
ho la certezza che sarà così.”