CAPITOLO LXXVII:
BRASILE CONTRO PORTOGALLO



Dio, ti diverti, dì la verità!
Perchè non c'è altra spiegazione a Riky che viene espulso ingiustamente proprio la partita prima di quella che avrebbe fatto contro di me.
Cioè lui salta la partita contro il Portogallo, porca miseria!
Riky non è mai stato espulso nella sua illustre e lunga carriera e succede proprio ai suoi adorati mondiali e proprio quando poi gioca contro di me!
Ma cosa diavolo è questo se non sadismo divino?
Perchè cazzo!
Io volevo giocare contro di lui e lui contro di me, sarebbe stato divertentissimo!
E poi avere Riky in campo?!
Ma andiamo!
Era fantastico!
Ed invece quel bastardo del suo avversario simula un fallo che non esiste e l'arbitro di merda gli dà il rosso!
- Dai, non era rosso! È stato ingiusto! - Esclamo al telefono infervorato!
Riky sospira depresso.
- Lo so, non dirlo a me... il mio primo rosso e deve essere per una cosa che non ho fatto! Io quello l'ho appena toccato sul petto e lui si è buttato a terra tenendosi il viso! Ma come ha potuto l'arbitro non vederlo? -
Riky è indignato, ma più che altro è giù, io sono più furioso.
- Volevo giocare contro di te, uffi! - Non che questo lo aiuti in effetti.
- Anche io... - Mormora piano.
- E volevo scambiarmi la maglia con te... - E metti il dito nella piaga, stronzone!
- Eh... - Fa lui senza più saper cosa dire. È davvero a pezzi. Povero il mio amore, ci teneva tanto al mondiale e si becca un'espulsione e una sospensione. - Dai, verrò negli spogliatoi alla fine della partita e ce la scambiamo lo stesso... non è la stessa cosa ma te l'avevo promessa all'inizio, quando siamo partiti da Madrid... - E' vero, ce l'eravamo promessa. Se ci fossimo incontrati sul campo.
- Ti aspetto, eh? Io non la do a nessuno, tu vieni e così ci salutiamo come si deve! Ho provato a scappare però io sono Cristiano Ronaldo, non posso scappare e passare inosservato! E poi per andare dove?! - Imito la voce del mister. Non è stata una bella idea dirgli se potevo andare via una notte...
Riky finalmente ride.
- Domani arriviamo in città così potremo vederci lo stesso... anche senza spogliatoi e partita! - Mi rendo conto dell'evento che si verificherà, ovvero la mia nazionale e la sua nella stessa città, e mi illumino d'immenso!
- Grande! Però devi venire lo stesso negli spogliatoi miei a darmi la tua maglia! Anche se non giochi! Voglio la tua maledettissima maglia! - Insisto così tanto che Riky ride più forte.
- Ehi, la mia maglia la puoi avere quando vuoi e non solo quella di calcio! - A questo punto mi strozzo con la saliva e comincio a tossire come un forsennato per sopravvivere, quando riesco a tornare nel mio corpo dopo che era accidentalmente scappato, dico incredulo:
- Riky?! Che allusioni mi fai ora?! Di solito sono io! Tu sei il santo! - Che splendida la sua risata. Sono felice di essere riuscito a farlo ridere tanto.
- No, c'è solo un santo in questo mondo ed è Iker, ricordi? - Ricordo il dialogo alla conferenza stampa a Madrid e mi unisco alle sue risate.
- E' vero! Chissà come sta il santo! - Non che c'entri qualcosa, ma visto che l'ha nominato! -
- Eh, sicuramente bene! Li vedo in piena forma le furie rosse! - Così finisce che parliamo per un'ora al telefono di calcio, squadre e qualunque cosa ci passi per la testa.
Abbiamo sempre un sacco di cose da dirci, mi piace... non ci esauriamo mai, non ci stufiamo mai.
Con lui posso parlare di tutto e mi piace perchè sono alla sua altezza. Mi sto scoprendo, sto crescendo, sto maturando.
Non vorrei che finisse mai.
- Sai, pare che avremo un altro allenatore quest'anno... - Dice così di punto in bianco riferendosi al Real. -
- Ho sentito... ormai non si parla d'altro. Pare sempre più che sarà Mourinho... - Non che lo conosca bene... sì, a parte che di fama.
- L'ho avuto come tecnico avversario, era all'Inter quando ero al Milan... è... molto battagliero, ecco! I suoi ragazzi lo adorano, quindi al di là del resto, dovrebbe andare bene. Vedremo... -
Lo sento stranamente perplesso.
- Non sei convinto? -
- No non è che non sono convinto, è che tutti ne parlano malissimo tranne che i suoi giocatori, di volta in volta lo adorano tutti, pare... quindi non riesco a capire che idea bisogna avere di lui... - Alzo le spalle e la faccio facile.
- Nessuna, vedremo quando l'avremo davanti! - Comunque è bravo, ha vinto la triplete quest'anno...
- Già... -
Dopo l'ennesima giravolta sul letto dove mi sono attorcigliato il lenzuolo sulle gambe, mi ricordo del suo piccolo problema. Gli chiedo ogni giorno come va ma oggi avevamo da parlare della grande ingiustizia.
- Senti e tu col ginocchio? - Alla fine va avanti con le infiltrazioni, per me è atroce... significa che è agli sgoccioli e che comunque non può giocare al suo meglio.
Non ci voleva proprio, povero piccolo. È stato un anno da dimenticare per il calcio. Ora spero per lui gli possa finire meglio, ma naturalmente spero per me che non sia così!
Voglio vincere io!
- Bene... -
- Dai, come fa ad andare bene con le punture? - A questo punto sospira e si lascia di nuovo andare.
- Non benissimo... - Ammette infatti. Lo sapevo. - Vado avanti, ecco... -
- Alla fine una piccola pausa forse ti fa bene... -
- Ho paura di pagarla cara, la piccola pausa forzata... - Ammette anche questo. Con me riesce a dire tutto.
- Dai, senti... al di là di come andrà... non importa... o tu consolerai me o io te... per questo devi venire negli spogliatoi dopo! - Cerco di non essere disfattista e tirarlo su, ma non è facile.
- Non gioco come dovrei e come potrei, faccio del mio meglio, ma le infiltrazioni non fanno miracoli ovviamente... -
Che lo dica è tanto, cercava sempre di essere positivo. Era qua dove voleva essere, ma non è come sperava. Avevo cercato di dirglielo ma penso davvero che dopotutto se non l'avesse vissuta lo stesso, sarebbe stato peggio.
- Lo sapevi che andava così... - Dico alla fine senza poterlo trattenere. Non è un'accusa ma glielo devo ricordare e lui sospira e cambia discorso.
- Quando siamo in città e mi danno il programma, ti chiamo e ci organizziamo per vederci! -
Così alla fine lo assecondo come sempre, perchè non sono mai riuscito ad impormi con lui e penso che non ci riuscirò mai.
- Sì, allora ci sentiamo domani... -
E' strano tornare a sentirlo per telefono, abbiamo cominciato così ed è solo da un anno che ci vediamo ogni giorno... oh mio Dio, è già passato un anno da quando ci siamo riuniti insieme. Da quando tutto questo è iniziato ufficialmente. Anche se tecnicamente è iniziato con il ritiro, alla fine.
È stato difficile però è sempre meglio così che senza.

Facciamo i maledetti salti mortali per vederci, ma non è colpa sua, lui ha tempo libero perchè non gioca contro di noi, quindi non ha problemi. Io ne ho.
Perchè io gioco!
Trovare un momento è un'impresa ed alla fine riesco a farlo entrare solo in albergo.
Non che mi dispiaccia averlo stanotte con me.
Perchè è ovvio che non lo farò andare via.
Sono letteralmente al settimo cielo nel vederlo anche se poi l'ho lasciato pochi giorni fa a Madrid. Non ne avrei mai abbastanza. E se penso che poi avremo le ferie separati mi viene male.
Lui le deve passare con la sua famiglia.
Beh, non mi guasto il mio momento di gloria.
È me che ama e non conta niente altro, ora è qua.
Entra furtivamente in camera, gli ho lasciato il numero e detto di raggiungermi. Si è coperto tutto ed ha fatto i salti mortali per passare inosservato. Ovviamente si è dovuto far aiutare da Pepe perchè altrimenti per quanto inosservato potesse passare, nel momento in cui sgusci su nelle camere, ti fermano!
- Cris, potevi venirmi a prendere senza farmi fare tutti questi giri assurdi! Se non c'era Pepe come facevo? - Chiede tutto agitato senza nemmeno salutarmi come si deve.
- L'ho mandato io Pepe! - Dico candido togliendogli il cappellino con la visiera e tutti i vestiti, le sciarpe e le cose con cui si è imbacuccato.
Qua in effetti fa freddo perchè siamo nell'altro emisfero.
- Sì però povero, perchè non sei venuto tu? - Sbuffo, mi prendo la maglia e me la tolgo rimanendo in canottiera.
- Vuoi davvero parlare di questo? - Sta aprendo la bocca per ribattere automaticamente, ma per fortuna la richiude e smette di dire cose inutili.
Cazzo se mi era mancato!
Non me ne capacito!
Non si spoglia ma sta fermo, per cui ci penso io a tirargli giù la cerniera della maglia, lui inghiotte a vuoto, capisco subito al volo tutte le sue inclinazioni.
- Ti sono mancato anche io? - Chiedo senza curarmi di essere meno presuntuoso. Glielo chiedo con un sorrisino malizioso.
- Ci siamo incontrati solo per questo? - Chiede ridacchiando, mi mette le mani sui fianchi e mi asseconda mentre lo spoglio.
- Sei in camera mia di notte, possiamo fare solo una cosa... - Inarca un sopracciglio ironico ed io gli apro i jeans.
- Ma dai! Allora è questo che sono! La tua escort! - Questa mi fa ridere un sacco infatti invece di baciargli il collo premo il viso e mi perdo a farlo.
- Sì, sei la mia escort privata... ed io dico che ora facciamo sesso fino a non averne più! - Lo avvolgo con le braccia e lo stringo contro di me. Mi era mancato tantissimo, fremo nell'averlo così.
- Ed io che pensavo di fare qualcos'altro... - Le mani sui miei fianchi risalgono fino a raggiungere le mie braccia.
- Tipo? - Chiedo smettendo di ridere e baciandogli il collo come volevo fare già da prima. Il suo collo morbido che sa di lui.
- Tipo... - Sospende la frase, piega la testa di lato e mi lascia l'accesso, è così che succhio e mordo. - Tipo io pensavo di fare l'amore... - Sorrido e smetto di succhiargli il collo, risalgo sul suo viso e aspetto che mi venga incontro. Annulla la brevissima distanza e le labbra si trovano. È così che devono stare sempre le nostre labbra. Attaccate le une alle altre.
Faccio cadere i jeans di Riky che si fermano alle ginocchia, così comincia a muoverle per scrollarseli di dosso usando i piedi. Dopo un po' di lotte vengono via, scende con le mani e le infila sotto i pantaloni della mia tuta, quella scende subito.
Le lingue giocano e quando siamo quasi nudi, lo prendo da sotto le braccia e lo alzo per fargli allacciare le gambe intorno alla mia vita, lui però mi mette le mani sulle spalle e smette di baciarmi.
- Piano amore... il mio ginocchio non riesce a fare certe acrobazie... - E solo per quel 'amore' gliela do buona.
Volevo fare qualche acrobazia ma mi accontenterò...
Quest'anno è davvero un incubo!
Però sto con lui e mi faccio andare bene tutto il resto.
Lo adagio sul letto e lo lascio per guardarlo, adoro guardarlo. Lo trovo bellissimo, amo la sua dolcezza, la delicatezza di cui è padrone. Non so, penso di amarlo troppo.
Mi tolgo i boxer e lui alza il bacino aspettando che gli sfili i suoi, così leccandomi le labbra lo faccio e li tiro via.
Quando libero la sua erezione scivolo con le labbra sul suo ventre e poi sull'inguine, annuso il suo odore che forse è qualcosa da maniaci, però in effetti lo sono.
Mi manda fuori di testa il suo odore. L'odore del suo intimo. È pulito e sa di lui, non so cosa dire. Sa di sesso.
Lo lecco su tutta la lunghezza e poi lo prendo in mano muovendolo, quando lo sento reagire ai miei tocchi, lo avvolgo e succhio stringendo e aumentando l'intensità.
Spinge il bacino e mi preme la testa su di sé, esce di testa quando mi desidera e penso mi desiderasse davvero molto.
Quest'oggi sarò io a prenderlo, ne ho bisogno. Devo essergli io dentro, devo prendermelo tutto e farlo mio, mio e basta. Fino alla prossima volta che ci rivedremo.
Spero i giorni volino in fretta.
- Cris... Cris non ce la faccio... non sai che voglia che avevo di te... - Adoro sentirglielo dire, soffre quasi nell'attesa. Smetto di succhiare quando sta per venire, mi rialzo e lo bacio strofinandomi sul suo bacino, i nostri cazzi giocano fra di loro e sono sempre più duri.
Vado all'orecchio e glielo lecco parlandogli piano.
- Anche io avevo voglia di te... di entrarti tutto dentro fino in fondo, fino a farti urlare... - La vampata gli arriva. Lo capisco perchè scivola giù sotto di me, io mi alzo il necessario per lasciargli lo spazio per muoversi. E si muove. Trova il mio cazzo, se lo prende in bocca e fa la stessa cosa che prima gli ho fatto io.
Il mio piccolo angelo.
Mi desidera, adoro quando mi fa sentire così desiderato, esce di testa per me, solo per me. Non è un fattore ormonale, è che sono io e basta.
Spingo il bacino nella sua bocca come se già fossi dentro di lui, quando mi sento vicino alla fine mi alzo e lo tiro su, gli schiaccio le gambe contro il petto, le incastro sulle mie spalle in modo che il suo ginocchio stia comodo, e senza prepararlo troppo, solo leccando la mia stessa mano che passo sul mio cazzo, entro in lui.
Stringe forte gli occhi per la fitta che prova, sono un bastardo. Entrare così. Non ce la facevo, ero lì lì per venire, non volevo così...
Butto indietro la testa e chiudo gli occhi abbandonandomi a questa sensazione elettrica che mi spegne il cervello.
Ci siamo solo io e lui e le mie spinte. Spinte che aumentano. E poi la sua voce. Lui che mi chiama. Lui che mi vuole e si muove contro di me e le unghie sulle braccia, i suoi graffi, le sue urla di godimento che si uniscono alle mie.
È stato veloce? Non ne ho idea. So solo che stavo impazzendo!
Tremo tutto mentre mi disfo completamente in lui. E lui mi accoglie, mi abbraccia e mi lascia in lui tutto il tempo che mi serve.
Credo che potrei svenire, per un momento lo credo. Quando mi accorgo che la sua mano si sta dando piacere da solo per completare il momento, gliela tiro via, lo sciolgo da me, mi alzo e mi metto a sedere. Sono ancora un fremito e agisco in automatico, ma me lo alzo e riprendo a succhiarlo perchè voglio che venga come si deve. Sento come aumenta, sento l'arrivo e stacco la bocca, mi faccio bagnare sul mento e sul petto e lui si chiude gli occhi con la mano vergognandosi. Si accascia sul letto raggomitolandosi mentre si lamenta di me.
Io mi pulisco e ridacchio raggiungendolo, mi stendo sopra.
- Che c'è, non ti piace? - Scuote la testa. - Sono troppo spinto? - Annuisce. Ridacchio. - Ti amo anche io... - Così fa capolino dal materasso e cerca la mia bocca.
Il bacio è dolce e altrettanto dolcemente ci avvinghiamo e ci stendiamo meglio sotto le coperte.
Dopo che siamo a posto ed i respiri sono tornati regolari, le sue mani che mi carezzano, mi rendo conto di una cosa buffa.
- Siamo rivali sul campo, domani. Anche se tu non giocherai non conta. E siamo qua la sera prima di un'importante partita, a letto insieme... - Lui ride e si accoccola contro la mia spalla.
- Siamo un esempio di sportività! - Ridiamo ancora insieme, fra noi è sempre così quando è di buon umore. Parliamo di continuo di tutto e ridiamo un sacco. È bellissimo.
Spero che non finisca mai. Davvero.

Godo, godo tantissimo.
Godo perchè alla fine è venuto davvero.
Ha sfilato davanti a tutti sotto gli spalti dello stadio, l'hanno fatto passare, è entrato e mi ha raggiunto negli spogliatoi.
È venuto nei miei spogliatoi, quelli del Portogallo. Poi comunque sicuramente è andato anche in quelli del Brasile ovviamente.
Però è venuto qua solo per me, esclusivamente per me. Non era un saluto alla squadra, era un saluto solo per me.
Poi altri ne hanno approfittato per stringergli la mano, per molti giovani della nazionale lui è una leggenda, tanti erano emozionati e quando ci siamo fatti la foto insieme c'era anche un altro.
Che fastidio.
Però ero felice, ero radioso. Saltavo di gioia!
Lui era lì per me!
Mi ha dato la sua maglia che si era portato a mano, solo per me, e gli ho dato la mia rimanendo a torso nudo.
Sono seccato perchè non siamo soli, ma stanotte e stamattina l'abbiamo fatto, quindi ero in forma smagliante, meglio di così si muore.
Che meraviglia... è stupido essere tanto felice perchè lui, il mio amore, è venuto di proposito da me solo per me davanti a tutti; ed ora il mondo intero lo vedrà che era qui per me?
Non lo so, forse sì.
Quando ho la foto fra le mani, cioè tecnicamente nel computer, la guardo e la rimiro. Però c'è quello lì accanto a lui dall'altra parte che ha fatto la foto con noi che rovina tutto.
Seccato e col broncio lo taglio con un programma di grafica.
Ecco qua, sembriamo soli negli spogliatoi, io senza maglietta ho fra le mani la sua e lui con la mia. Anche se non ha giocato.
Questo è un marchio, è un segno grande come una casa per tutto il mondo a cui vorrei gridarlo. Però è un po' come gridarlo, così.
È chiaro.
Riky è mio e basta!
Durante l'anno è stato chiaro, allenamenti sempre insieme, complimenti a vicenda nelle interviste... ha pure detto disinvolto, fra le mille cose belle su di me, che passiamo moltissimo tempo libero insieme, ceniamo spesso a casa di uno o dell'altro e che facciamo dei lunghissimi discorsi insieme. Mi piace quando dice ai media che parliamo di tutto e che sono una persona profonda e matura, molto più di quello che sembro. Poi al di là degli altri complimenti su quanto sono bravo e cose così, mi piace quando mi difende o quando appunto dice che bel rapporto che abbiamo.
Se solo potessimo dirlo davvero.
'Ehi, non siamo solo amici o compagni di squadra, siamo amanti, stiamo insieme davvero e lui è solo mio!'
Sono possessivo.
Metto in giro foto nostre dove taglio o elimino terzi elementi e le piazzo nei miei profili con 'me and kaka' e mi piace guardarmele... siamo fantastici insieme, siamo perfetti, siamo fatti l'uno per l'altro.
Giorno dopo giorno diventa sempre più difficile trattenersi, me ne rendo benissimo conto. Però è così che va. È così che funziona.
Per ora lui è nella fase 'sei il mio unico rifugio', perchè ha problemi a casa con Carol e deve fingere di non averne, ha problemi a calcio e deve fingere di tener duro e chissà che altri problemi ha, forse a volte ne ha pure con la sua fede. Non lo so. Tutti hanno problemi di fede, lui è forte con me, ma è fragile con sé stesso.
Quindi quest'anno si è letteralmente aggrappato a me, quando ci siamo rimessi insieme, è inevitabile che ci siamo legati tanto, siamo indispensabili e sarà così sempre di più anno dopo anno. Io il suo mondo, lui il mio.
Chissà se un giorno potremo dirlo...”

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E' vero che...
Riky è stato espulso (ingiustamente, sono obiettiva) proprio la partita prima di quella contro il Portogallo ed ha dovuto saltarla. Riky nelle conferenze stampa ha detto che con Cris si è sentito per telefono e che gli ha detto che secondo lui l'espulsione era ingiusta, ha detto che ci tenevano molto entrambi a giocare la partita. Infatti poi ha sfilato sul serio davanti a tutti per andare negli spogliatoi del Portogallo dove si è scambiato la maglietta con Cris, anche se non aveva giocato. Chiaramente una promessa fatta prima.
E' pure vero che Cris ha messo nel suo profilo facebook la foto famosa dei due scrivendo 'me and Kaka' tagliando il terzo che era con loro, Nani se non ricordo male. Nel suo profilo in quel periodo c'erano anche altre foto simili sue e di Riky, titolate a quel modo, dove tagliava gli altri. Alcune ci sono ancora (ma bisogna scorrere moooooolto indietro, nel 2009/2010) altre le ha tolte, però ci sono le prove in giro che le aveva messe tagliandole!