CAPITOLO
LXXXIII:
LA
FORZA PER AMARE
“Che
medita qualcosa è chiaro come una scritta al neon. Riky pensa di
poter nascondere le cose e magari è così bravo da riuscirci con
tutti, ma con me non potrà mai, che se lo levi dalla testa!
Quando
mi saluta sforzandosi di essere allegro è chiaro che medita e la
cosa sicuramente non mi piacerà!
Il
ritiro inizia con calma. L'atmosfera è serena, il mister impiega
tutto il tempo per conoscerci bene, sta tanto con noi, parla, ride e
scherza. È molto simpatico e spiritoso, si dimostra interessato a
noi ed il primo discorso che ha fatto è stato sull'essere un gruppo
unito e compatto e di non sputtanarsi mai a nessun costo. Di tenere i
problemi del gruppo nel gruppo, di risolverli e di difendersi ad ogni
costo.
È
un discorso che mi piace, se non c'è il gruppo non si gioca nemmeno
bene. Dobbiamo essere amici fra noi innanzitutto. Purtroppo in un
anno si sono create un po' le fazioni naturali anche se non dovrebbe
essere una cosa poi così netta.
Spagnoli
contro stranieri e fra gli stranieri noi portoghesi e brasiliani
facciamo ulteriormente gruppo a parte perchè parliamo nella nostra
lingua e siamo amici fra di noi.
Io
lo ero già prima di Pepe e Riky, Pepe lo era con Marcelo che lo era
con Riky... è normale che abbiamo legato fra noi. Non è che
escludiamo nessuno, però un po' capita che in effetti non siamo
uniti.
Un
po'?
In
effetti per niente. Noi non sappiamo che succede nel gruppo degli
spagnoli.
Il
fatto è che loro sono molto patriottici e non so nemmeno se sia
quello il punto. Più che altro sono molto uniti e compatti fra loro
ed è per questo che la Spagna è così forte.
Però
ne risente l'unione dei club.
Mourinho
avrà molto di cui lavorare.
A
sera, in camera, chiamo Riky. Ha ancora dei giorni per prepararsi
all'operazione al ginocchio, poi riposo assoluto per un po' e piano
piano ricomincerà con la fisioterapia e la riabilitazione.
Se
tutto andrà bene, per Gennaio potrebbe tornare a giocare.
Speriamo.
Poi
non dovrà più smettere.
La
sua voce è falsamente allegra, come lo sapevo.
-
Ciao tesoro! Come è andato il primo giorno con Mourinho? - Scuoto la
testa e sospiro.
-
E a te la tua conversazione con lui? - Io non ci ho ancora parlato da
solo, non ha voluto dare l'impressione di essere troppo incentrato su
uno di noi, è stato in generale con tutti noi.
Apprezzabile.
Lo
sento trattenere il fiato preso in contropiede e rotolo a pancia in
su guardando il soffitto mentre allargo braccia e gambe.
-
La... la mia? - Scuoto la testa.
-
Sì certo, la tua! - Silenzio. - E' andata male? - Mi alzo a sedere e
guardo torvo il muro.
-
No no perchè lo dici? - Si affretta a dire. Ma come fa a non capire
che è evidente che nasconde qualcosa?
-
Perchè sei strano! Sputa il rospo subito! - Riky sospira, starà
pensando che non potrà mai farmela.
-
In realtà non riesco ad inquadrarlo bene. Ad un certo punto ho avuto
l'impressione che si preoccupasse tanto di me per assicurarsi che tu
stessi bene! - Questa poi. Mi si drizzano le antenne e l'ego decolla.
-
Perchè, scusa? Che c'entravo io? Ti ha chiesto di me? -
-
No... beh, ha capito che stiamo insieme! - Sgrano gli occhi shockato.
-
E come? Ci ha visti insieme pochi minuti! -
-
Sì però è molto sveglio, aveva dato un'occhiata alla squadra prima
e ha notato il nostro rapporto speciale. Mi ha chiesto come sto e
lentamente abbiamo parlato di me. -
-
Allora che c'entro io? -
-
Perchè ho cominciato a parlare dell'aspetto fisico e calcistico. Poi
lui se ne esce che sono distratto da te, parliamo della nostra storia
e poi mi chiede un quadro completo su di me. Così glielo do. Dalla
vita privata, i miei problemi personali con la fede, che non sono
problemi ma in un certo senso sì, con Carol, la nostra storia, poi
la questione calcio e salute e insomma, gli dico un po' tutto... -
Ancora non capisco. Credo che Riky sia troppo prevenuto nei suoi
confronti e mi sconvolge perchè di solito sono io quello.
-
Ma allora? È stato carino! Quale allenatore si impiccia tanto della
vita dei suoi calciatori? -
-
Lui è famoso per essere uno che lo fa coi suoi... - Ammette.
-
Quindi ci è andata bene! Lo fa perchè si interessa a noi! - Non
demordo.
-
Sì... e no... c'è qualcosa che... non te lo so spiegare bene. Ad un
certo punto ho avuto l'impressione che volesse assicurarsi che fra
noi andasse bene per avere la certezza che tu non avessi problemi a
calcio! - A questo scoppio fragorosamente a ridere e lui sospira
paziente.
-
Scusa ma è comica la cosa! Sei troppo contorto, amore! Rilassati!
Era solo interessato a te! Sa che hai avuto un anno difficile, ora
sarai operato... e poi ti conosceva un po' meglio degli altri, no? -
-
Sì, eravamo entrambi a Milano... -
-
Per cui di che ti preoccupi? -
-
Niente, però ho questa sensazione. Ha detto che se fra noi va bene,
va bene anche a calcio. Che ci influenziamo di sicuro a vicenda. -
Questo potrebbe essere sospetto se isolato.
-
Ma poi ha voluto sapere tutto di te, no? Non era quello che pensi tu.
- Non so perchè difendo tanto uno sconosciuto, però voglio che da
ora le cose in squadra vadano bene, ho fame di vittoria!
-
Sì, non so... dai, sai che sono paranoico! Lascia perdere! Come è
andata a te? - Cambia discorso in modo evasivo, ma sarà meglio che
ci torno più avanti.
-
Bene, molto tranquillo, non siamo ancora tutti e il mister vuole
conoscerci bene per prima cosa. È stato tanto con noi, ha parlato
molto, riso, scherzato. È simpaticissimo, sai? Mi ha fatto un'ottima
impressione. -
-
Bene! Sono contento! È positivo! Ci serve una persona in gamba a
guidarci. E comunque è un bravo allenatore, senza ombra di dubbio! -
Ma quanto si capisce che non è ancora convinto.
Vorrei
sapere che fare con lui. Forse è triste ed infastidito perchè non è
qua... magari si tratta di questo.
Voleva
fare il ritiro. Giocare. Insomma, stare ancora fermo, per di più
tutto questo tempo, lo butterà giù un sacco. Lo sapeva, dannazione!
È stato ingenuo a decidere di fare il mondiale lo stesso pensando di
potersela cavare solo con poche settimane di riposo assoluto!
Ma
ormai è andata e devo cercare di tenerlo su.
-
Vedrai che questi mesi voleranno, quando sarai qua anche tu sarà
divertentissimo. Ripenserai ai momenti difficili come ad un sogno
lontano. Pensa che supererai ogni cosa, perchè è scientificamente
provato che il tempo va avanti a qualunque costo, anche se ci sono
problemi, il tempo scorre. E niente dura per sempre. - Ma quanto sono
profondo, filosofico e scemo. Lui ridacchia alla mia sparata cretina
e commenta.
-
Niente niente? - Poi ci penso e rispondo con faccia tosta.
-
A parte il nostro amore e la mia erezione! - Qua scoppia a ridere e
fischia divertito per buttarmi giù dal mio splendido piedistallo, ma
è ovvio che l'ho fatto apposta e lui lo sa.
-
Senti senti! Ma chi ti credt di essere? Un adone? - Però è bello
quando parliamo e ridiamo così insieme. Di solito è sempre così
fra noi. A parte quando sta male.
-
Certo! Non puoi negarlo che io sia il dio del sesso con un cazzo
favoloso ed una durata da record! - Fischia ancora e fa anche buu...
-
Insomma, io pensavo a qualcosa di meglio, ma non ho termini di
paragone quindi dovrò fidarmi! Anche se Karim dice di essere meglio
di te! E anche Sergio se vuoi saperlo! - Scatto in piedi come una
molla e fisso battagliero la mia immagine riflessa allo specchio.
Sono in boxer ed è il cazzo coperto che mi guardo.
-
Non è vero! Come hanno osato? Non possono saperlo! -
-
Come no? Te l'hanno visto ed hai provato a fare porcherie con tutti e
due quando dovevi farmi ingelosire! Quindi teoricamente lo sanno!
Penso che potrei fidarmi! - Da un lato amo quando scherza così, in
pochi sanno di questo suo lato spiritoso, sta a tutti i giochi e lo
adoro, non è pesante. Cioè non sempre.
Riesce
a segarmi le gambe come nessuno!
-
Non sono migliori di me! Duro molto di più io! Parliamo di durata! -
Lui ride schernendomi ed io tutto preso dalla cosa continuo
imperterrito: - Cazzo, domani ce lo misuriamo! -
-
Ma cosa c'entra la grandezza con la durata? - Domanda logica.
-
Niente, ma è un modo per zittirli! Non hanno detto che sono meglio
di me? Per prima cosa decreteremo il cazzo più bello e più
perfetto, poi faremo la gara di durata! -
-
Provaci e non disturbarti a chiamarmi mai più! - Lo dice con la sua
vocetta dolce e tenera, ma mi ha praticamente raggelato.
Così
calmo i bollenti spiriti e mi affretto a lavorarmelo.
-
Ma no amore, cosa hai capito? Non ci facciamo fra di noi!
Cronometreremo il tempo che ci mettiamo ad avere un orgasmo! -
-
E come pensi di fare? - Ma perchè fa sempre le domande giuste? No,
non mollerò mai!
-
Ci faremo una sega insieme! - Poi realizzo cosa può aver capito. -
NON UNO ALL'ALTRO, OGNIUNO A SE' STESSO! - Riky sospira come avesse a
che fare con un bambino scemo. Forse lo sono, ma almeno l'ho fatto
ridere.
-
Ci mancherebbe altro! Comunque non è una dimostrazione valida. Se si
parla di durata si considera la durata in un rapporto. Quando ci si
masturba non è la stessa cosa di quando si fa sesso con gli altri.
Non è un valore attendibile per stabilire chi dura di più! - Mi
fermo, mi scollego, ripenso a quello che ha detto e per un momento mi
dico che non può aver detto quello che ho sentito.
-
Amore, se parli così mi ecciti! Facciamo le cosacce per telefono? -
Lui ride ed il suono della sua risata è balsamo. Lo amo così tanto.
-
Per cui se osi fare sesso a tre con loro per vedere chi dura di più
prima dell'orgasmo ed in generale chi lo fa meglio, ribadisco. Non
disturbarti più a chiamarmi. - Sempre calmo e gentile. Quello ti
insulta con calma e gentilezza e poi tu stai li a chiederti se erano
insulti o complimenti.
Il
mio amore divino!
-
Ti amo, lo sai? Sei così fantastico! Dici delle cose in un modo
che... sei unico! Ti voglio con me per tutta la vita! Credo che senza
di te mi taglierei le vene, non andrei avanti! - Esagero, ma è vero
che lo amo e lo adoro. Per me lui è unico e quel che provo, ormai,
non è rimpiazzabile con niente né mai lo sarà. Mai.
-
Anche io ti amo... - Lo dice sorridendo rilassato e sono contento
d'averlo rasserenato.
-
Però devo mettere a tacere Karim e Sergio! Non esiste che si credano
migliori di me in quel campo! - Penso scuota la testa divertito.
-
Beh, il minimo è aspettare che Sergio torni dalla nazionale... e poi
medita su questo, stanotte, mentre pensi al modo per proclamare la
tua superiorità sessuale... - Sì, dì ancora porcherie tesoro... la
mano corre sotto i boxer e agguanta il cazzo.
-
Quando vieni a trovarmi per scopare? - Quanto sono romantico. Lui mi
ignora.
-
Per essere davvero sessualmente superiori, non basta misurarsi con 2
ragazzi se sei in una squadra di 20, mi capisci? - Sgrano gli occhi e
smetto di farmi la mia meritata sega sulla sua vocetta tenera che
parla di cose sconce.
-
Cioè devo misurarmi con tutti? - Lo sento sorridere trionfante!
-
Hai capito perfettamente! -
-
Ma così può essere che esista uno sessualmente meglio di me! Cazzo,
su 20 uno ci sarà! - La sua risata mi rallegra e mi deprime insieme.
Non capisco se vuole torturarmi, divertirsi o tutti e due. Penso
tutti e due.
-
Eh, la superiorità sessuale va conquistata con il sudore! - Però ci
scherza su e non è una cosa che saprebbero fare in molti, non con la
stessa genialità. È brillante, mi piace tanto per questo. È
all'altezza di ogni cosa.
Ovvio,
se non è in fase 'buco nero'.
-
Sarà mia! - Poi aggiungo. - Ed anche tu! - E con questo torno a
masturbarmi per darmi la carica.
Ridi.
Ridi ancora. Sì ancora un pochino.
-
Ok tesoro, è meglio che ti lascio dormire... è tardi... - Mi saluta
con dolcezza ma a questo punto lo fermo perchè sono quasi alla fine.
-
Aspetta aspetta un secondo ancora... - Dico con voce roca. Capisce
subito cosa sto facendo.
-
Oh ecco, mi sembrava strano che non l'avessi fatto! - Mi schernisce e
mi basta poco, raggiungo il mio meritato orgasmo sulla mano. Sì
amore mio! Ti amo!
Dal
mio gemito ha capito che ce l'ho fatta e non sembra scandalizzato.
-
Tesoro... da come ti vanti pensavo potessi durare di più... - Mi
fermo dal respirare e mi raddrizzo mentre il cuore scoppia.
Ma
questo bastardo!
-
Ehi hai detto tu che con una sega è diverso! - La sua risata mi
accompagna verso la notte.
Con
questa bellissima conversazione ogni problema e sensazione è
scappata, sono solo le sue solite paranoie. È fatto così, se non ne
ha non è contento.
Però
poi so come fargli passare le cose.
Che
palle, però. Vorrei solo fosse qua con me!
Il
giorno dopo gracchio in sala mensa davanti a tutti che Karim deve
lavarsi la bocca quando dice che lui è sessualmente meglio di me!
Che né lui né Sergio messi insieme lo sono!
Così
in breve si intavola una conversazione che non è proprio da
colazione, su cosa significa e su come intendo dimostrare il
contrario.
Quando
decreto che appena tornano tutti faremo la gara, una voce divertita e
familiare da dietro si inserisce.
-
E come intendi fare? Con un'orgia? - Mi giro e tutti si zittiscono
perchè è il mister, di solito questi discorsi non si fanno davanti
a lui. Ma soprattutto non con lui. Però lo vedo divertito e mi
butto.
-
Oh no, Riky mi toglierebbe il saluto, posso vivere senza tutto, ma
non senza il suo saluto! - Mourinho ride alla mia battuta e tutti si
rilassano subito.
-
Allora come credi di fare? - E' una cosa che in effetti incuriosisce
tutti.
-
Uhm... suggerimenti? - A questo punto ci pensa e poi alza le spalle.
-
Servirebbe un giudice esterno ed imparziale che si occupa di tutti
allo stesso modo! - Sgrano gli occhi e prima di attivare il cervello
la sparo scandalizzato.
-
Si sta proponendo lei?! - Da sotto il tavolo qualcuno mi tira un
calcio, ma in realtà sento almeno tre piedi contro i miei stinchi.
Lui
ride e mi dà una pacca sulla spalla, poi mentre se ne va al suo
tavolo come niente fosse, risponde:
-
Eh mio caro, per voi io sono troppo! Vi sfiancherei e non voglio
togliervi le forze per giocare! - A questo punto si leva un'ovazione
ed un applauso per lui che ha dato una gran bella risposta
zittendomi, io fischio e ridendo lo metto definitivamente nella mia
lista bianca.
È
alla nostra altezza. Cioè non fisicamente visto che è basso, ma lo
è come tipo.
Mi
piace, è deciso!
Per
il resto non fa veri e propri colloqui, l'ha fatto con Riky perchè
poi andava via, credo che gli altri voglia conoscerli con calma e
sapere le cose alternativamente.
Dopo
alcuni giorni fa una conferenza e gli chiedono di lui, quello che
dice mi colpisce.
Le
sue conferenze sono famose per finire male, sono sempre accese ed ha
un brutto rapporto coi giornalisti. A parte questo, di Riky dice che
è quasi irriconoscibile, sembra spento ma che non ci saranno
problemi a farlo tornare quello di un tempo, che basterà
dimostrargli tanto amore e tanta fiducia. La cosa mi lascia
completamente perplesso.
Dalla
loro conversazione è trapelato questo?
Che
sta male?
Cioè
andiamo, lo so com'è fatto, sicuramente non è felice e sereno, ma
non pensavo che si facesse vedere addirittura così dal mister! È
già a quel livello?
O
magari ha esagerato?
Colpito
da quello che ha detto, e preoccupato, approfitto del giorno del
ricovero di Riky, prima dell'operazione, per chiedere al mister se
posso andare a trovarlo.
Durante
il ritiro estivo non c'è un vero e proprio regime rigidissimo, in
casi eccezionali possiamo richiedere un paio di ore. A volte ce le
danno da programma. Anche giornate intere, dipende. Dopo di questo
partiremo per il tour americano, gli spagnoli sono tornati, per cui
abbiamo mezza giornata prima di partire e la sfrutto per andare a
trovarlo, passo per l'entrata sicura senza farmi vedere da nessuno e
assicuratomi che sia in un momento da solo, entro in camera.
Quando
mi vede si illumina, ma i suoi occhi sono preoccupati, sono tesi,
sono angosciati. Prega e pensa, prega e pensa. Incessantemente. Lo so
come sei fatto, lo so molto bene.
Non
serve che dici niente.
Ma
cosa posso fare con lui? A volte penso che distrarlo e farlo ridere
non sia sufficiente.
Sospiro
e mi siedo sorridendo, non riesco ad essere così allegro. Ho per la
testa le parole di Mourinho. Sono state come pugni allo stomaco.
Forse dovrei parlarne con lui.
Tende
il braccio mentre mi siedo nella sedia accanto e gli prendo la mano,
gliela bacio. Lui è steso sul letto, ma ha la schiena alta contro la
spalliera ed il cuscino.
Mi
perdo nel suo volto tirato e preoccupato, ma sorridente e felice di
vedermi. Il mio cucciolo.
Mi
chino e lo bacio e lui si rilassa.
Sono
svenevole quando lo vedo, però mi fa un effetto... come il primo
giorno che l'ho visto. Solo che ora è mio.
-
Come stai? - Chiedo girandoci intorno. Lui si stringe nelle spalle.
-
Bene... arriveranno tempi peggiori... -
-
E migliori! - Lo correggo. Ridiamo insieme. Ci siamo scambiati i
ruoli. Da quando stiamo insieme ci siamo influenzati molto e
cambiati. Lui mi ha maturato e reso ottimista, lui si è incupito
così tanto.
Si
è spento? Ha ragione il mister?
È
colpa mia?
Si
è spento da quando sta con me?
Non
lo riconosceva... è una cosa orribile. Se è colpa mia come posso
rimediare?
Forse
sono apprensivo, con lui sono così, ma lo amo troppo per lasciare
che stia male, se io c'entro qualcosa devo sistemare tutto. Non so
come, ma devo.
-
Che hai? - Mi chiede. Perchè se io capisco al volo tutto di lui, la
cosa è reciproca. Mi piace per questo. Paritario.
Gli
stringo la mano, le dita intrecciate, gliele bacio una per una e lui
si rilassa ancora.
-
Hai sentito la conferenza del mister? - Riky fa un'espressione
colpevole e abbassa gli occhi. Inghiotte a vuoto e stringo la presa
per far sì che mi guardi e non distolga mai lo sguardo dal mio. Mai.
-
E' così? Ha ragione lui? - Chiedo serio. So che non è il momento
più adatto, ma potrebbe essere il solo per farlo di persona prima di
chissà quanto.
Si
strofina le labbra, gli occhi sono delle calamite, non può evitare
di guardarmi.
Sospira
sconfitto e si passa l'altra mani fra i capelli che si scompiglia,
ancora non hanno forma decente, figurarsi.
-
Non posso giudicarmi da solo, non credi? - Risposta perfetta e
oculata.
-
Riky, ti stai spegnendo? Sei così cambiato? Stai... stai tanto male?
Sei sfiduciato come dice lui? - Stringe le spalle, è in difficoltà
e a disagio, non ne vuole parlare e forse si sente anche sotto esame,
ma è con me. - Devi parlarne con me. È con me che devi parlarne.
Sono contento se ti confidi con altri, ma devi farlo anche con me. -
Così mi avvicino ulteriormente e mi chino per essere alla sua
altezza. I volti vicini, non mi scappa una sola inclinazione.
Cerca
di controllarsi, di trattenere, ma la tensione sale, sale così tanto
che mentre mi limito ad aspettare una risposta, gli diventano gli
occhi lucidi. La potenza del mio sguardo, lo so.
-
Ho paura di non tornare più. Ho paura di essere finito. Ho paura che
sia il colpo di grazia... - Lo dice forse per la prima volta sul
serio, la voce gli trema e mi stringe il cuore. Così stringo lui. Lo
abbraccio e chiudo gli occhi mentre nascondo il suo viso contro il
mio collo, nel suo posto preferito. La mano sulla nuca, fra i suoi
capelli incolti. Amore mio.
Oh
amore mio...
-
Non è così. Hai 28 anni, è ancora presto per essere finito. Sei
rimasto indietro per una serie di problemi, faticherai ma non sei
finito, ti aiuteremo tutti, vedrai. - Scuote la testa sommesso mentre
tira su col naso.
-
Non siamo a quel livello. Se rimango indietro, solo tu mi passerai
sempre la palla per aiutarmi. Gli altri non sprecheranno il loro
tempo. Ormai sono indietro. Ormai... tu volerai ed io... - A questo
la voce gli si spezza, non riesce a continuare e piange del tutto.
Dio come vorrei cancellare tutto. Come vorrei averlo obbligato a
fermarsi quel giorno. Perchè è del tipo che sopporta e inghiotte e
va avanti ad ogni costo? Perchè è così? Se si fosse fermato quando
doveva... se me ne fossi accorto... se fossi riuscito a...
Non
ho idea di che cosa fare. Lo tengo con me, lo abbraccio e lascio che
pianga mentre il panico mi invade. Come lo aiuto?
Gli
prendo il viso fra le mani dopo un po', faccio sì che mi guardi e
con aria preoccupata ed intensa, mormoro.
-
Perchè da quando stiamo insieme ricordo solo momenti difficili per
te? O per Carol, o per Dio, o per gli infortuni, o per noi...
perchè... perchè non riesco a farti stare sereno? Perchè non
riesco a renderti felice? Ho giurato a me stesso che ti avrei fatto
felice, sempre. Eppure non ci riesco... non so cosa fare... - E' la
prima volta che mi mostro smarrito davanti a lui e alle sue
insicurezze. Volevo essere forte, volevo dimostrami uno che sa sempre
cosa fare ma sul calcio è un conto, nella vita reale è un altro.
Non
sono perfetto. Non sono in grado di fare miracoli e aiutare sempre.
Non
so cosa fare per farlo felice. È sempre con qualcosa che non va.
Sempre.
Lui
è scivolato lentamente sotto ai miei occhi... e se ora non sono in
grado di riportarlo a galla?
La
paura mi coglie ed è lui che mi abbraccia, mi circonda il collo e fa
la stessa cosa che ho fatto io con lui. Stringe e mi toglie il fiato
per un momento.
Così
comincia con un sommesso 'ssss'.
-
Non sei tu. Toglitelo dalla testa. Sei il solo che mi fa andare
avanti, che mi fa rialzare, che mi aiuta, che mi fa sorridere. Sei il
solo a farmi davvero bene. Sei la mia ragione per ogni cosa. Non sei
tu. Non pensarlo mai, Cris. Mai! - Un po' il peso si allevia, respiro
meglio e stringo gli occhi insieme a lui.
Dio,
sostienici, perchè da soli rischiamo di non essere sufficienti.
-
E nemmeno tu non dubitare di essere finito. Non sei finito. Non è il
colpo di grazia. Ti prego... non pensarlo. Voleremo ancora insieme,
faremo dei bellissimi goal in coppia ed esulteremo un sacco. Sarà
bellissimo. Sarà ancora bellissimo. Ci devi credere, però. Crederci
è la prima cosa, la più importante. Senza la volontà, senza la
fede, non diventa reale. - Non so come mi esca, non so come trovi
queste parole, ma grazie a Dio le trovo e lo sento rilassato mentre
mi abbraccia, così striscia sul viso e mi bacia in risposta con la
sua dolcezza che mi scioglie sempre.
Non
posso amare al punto da essere terrorizzato per il suo dolore.
Eppure
eccomi qua. Se servisse gli darei il mio ginocchio ed anche tutta la
gamba.
Sono
spaventato dal sentimento che provo, dal modo in cui riesco ad
amarlo. Non ho mai amato niente e nessuno a questo livello. Con
Junior è un'altra cosa, non la posso paragonare, ci stiamo
conoscendo, scoprendo, non ho l'istinto paterno, cioè mi sta uscendo
ora, ed in ogni caso è diverso da Riky.
Riky
è tutto.
Non
voglio che gli succeda nulla e quando gli capita sto così male. Così
male.
La
fronte sulla sua.
-
Promettimi di venire sempre da me per tutto, qualunque cosa, sempre.
Non importa quanto negativa sia. Vieni e dimmi sempre tutto. Non
nascondermi niente. A me non nascondermi mai niente, Riky. Mai. A
qualunque costo. - Trapela completamente la mia paura di perderlo e
lo sente. Mi carezza la nuca e la schiena e sorride debolmente.
-
Sempre. - Però sembra che stia pensando un sistema per evitare di
pesarmi addosso. Lo conosco, so che lo sta pensando.
-
Ti prego. - Lo supplico. - E' importante. Ho spalle larghe, posso
tenere tutto. Vieni. - Pensavo di essere quello fragile fra noi,
forse lo ero, forse lo sono. Ma è così che succede quando ci si
innamora. Si diventa forti per l'altro, si trova la forza necessaria
per sostenerlo e la si tira fuori ad ogni costo. E ce la fai.
Per
questo ce la farò ancora e ancora per tutte le volte che gli
servirà.
Annuisce
e mi bacia ancora.
-
Ti amo. -
E
questo, poi, lo diciamo insieme. Sorridiamo.”
____________________
E'
vero che...
Primi
di Agosto 2010, se non ricordo male era l'8 (o comunque un numero ad
una cifra). Riky viene operato al ginocchio, poco dopo la squadra
vola negli States per il tour americano dove disputeranno (come ogni
estate) delle amichevoli. Dopo l'operazione Riky ha da stare fermo
fino a Dicembre compreso di sicuro, poi dipenderà dal suo recupero
il ritorno in campo. La prognosi era ufficialmente 6 mesi, lui torna
dopo 5.
A
metà Luglio, quando la squadra si è riunita in ritiro, Riky e Mou
hanno avuto l'incontro preliminare perchè poi Riky è andato a
riposo. Mou in una delle primissime conferenze stampa dice
esattamente le parole che ha detto Cris nel capitolo, dove spiega che
Riky è irriconoscibile, che non è lo stesso che era prima, che
sembra abbia perso la fiducia in sé stesso, ma che non crede ci
saranno problemi a farlo tornare come prima, che bisogna dimostrargli
tanta fiducia e tanto amore.