*Ecco
un altro capitolo. Qua vediamo come Cris ha aiutato Riky cambiando la
sua mentalità fragile ed instabile, rendendolo forte come lo è ora. E'
un cambiamento che salta all'occhio a tutti quelli che lo conoscevano
prima e che ora se lo son ritrovato così forte, stabile, sicuro. Ed è
ovviamente merito di un certo Cris che non l'ha mollato un secondo ed
ha lavorato su di lui in tutti i modi. Per il resto ci godiamo quei
momenti di coppia perfetti e sereni fino alla nascita della piccola
Isabella e... ad un finale col botto! Il prossimo capitolo vedremo
l'esito di quel che accade nel finale. Lo metto mercoledì. Buona
lettura. Baci Akane*
CAPITOLO
XCIX:
CREDERCI
LO RENDE REALE
“Arrivavo
al mattino presto fuori da casa sua, gli scrivevo un sms che lo
svegliava, lui ha il sonno leggero e lo sentiva sempre.
Dopo
il decimo sms di fila, si decideva a darmi retta e si alzava se non
altro per evitare l'ultima minaccia che arrivava puntuale col decimo.
'Se
non ti alzi e non vieni, entro io!'
Minaccia
efficace visto che usciva sempre.
Saliva
in macchina, lo portavo in un posto di fiducia di un mio caro amico a
fare colazione, è un bar dove ormai siamo fissi, di lui sono
tranquillo ed anche se non amoreggiamo, posso farmi vedere con Riky
nel suo locale.
Facevamo
colazione, interagivamo con questo mio felice amico capace come me di
far ridere un morto, lo portavo lentamente nel mondo dei vivi e poi
lo trascinavo in giro se avevamo la mattinata libera.
Un
po' di shopping oppure qualche gita nei dintorni di Madrid, io e lui
soli. A volte con mio figlio o con Luca... o con entrambi.
Facevamo
anche la famigliola felice con i due figli.
Questi
momenti gli piacevano, Luca si è affezionato a me e adora Junior
come se fosse il suo fratellino.
Momenti
davvero sereni.
Poi
io andavo ad allenamento e lui a fare fisioterapia, prima del mio
allenamento normale facevo palestra con lui, come in autunno ed in
inverno.
Tutto
il tempo a parlare e a fare battute.
Poi
lui finiva ed andava a casa da Carol dove faceva il funerale mentre
io mi allenavo con la squadra.
Di
sera tornavo a scrivergli miliardi di sms. A volte non poteva
effettivamente piantare Carol, altre veniva o a cena o dopo.
Lo
obbligavo a stare con me tutto il tempo e ad ascoltare quel che avevo
da dire, non solo cazzate.
Gli
dicevo che non esistono ostacoli insuperabili, che anche il più
grande è affrontabile.
Gli
spiegavo del mio motto. L'amore degli altri mi rafforza, l'odio mi
rende invincibile.
Grazie
a questa mia mentalità sono diventato così inarrestabile.
Sugli
insulti mi carico, sulle insinuazioni negative reagisco giocando il
triplo meglio. Tutto il negativo mi carica, mi dà la forza per fare
meglio e di più.
Ho
fatto come quelle sedute di terapia alternativa dove ti ficcano
davanti ad un televisore per giorni e ti bombardano di immagini dello
stesso tipo per ipnotizzare il tuo cervello e trasformarlo in una
cosa precisa.
Io
gli ripetevo cose sulla forza mentale, sulla positività, sull'essere
ottimisti.
-
Non sai se Dio esiste. Nessuno lo sa. Non ci sono delle vere prove,
no? - Questo è stato il dialogo che lo deve aver convinto. Non so
come mi sia venuto in mente ma ce l'ho fatta.
-
Beh, tecnicamente no però guardati intorno, il creato è la prova
più grande! -
-
Sì ma la scienza ha spiegato come è avvenuta la creazione! -
-
Ma la prima scintilla da cosa è scaturita se non da Dio? -
-
Se parli con uno scienziato ti saprà dire da cosa. - L'ho zittito.
Io credo in Dio, ma volevo puntare l'attenzione su una cosa precisa.
Così mi ha ascoltato col broncio convinto che lo stessi demolendo.
In un certo senso è stato così.
-
Però tu ci credi. Quindi per te esiste. Ed il fatto che tu sei
sicuro che esiste ti fa vedere nella vita di ogni giorno dei
miracoli, te li fa percepire in quel modo. Come messaggi di Dio. E
vivi la tua vita secondo la tua fede. - Ha annuito. - Ma i miracoli
che tu vedi li fai accadere tu perchè credendoci li fai avverare. -
Riky si è incupito ancora senza capire dove volevo andare a parare,
era un discorso complicato.
-
Non ho il potere di fare miracoli. Solo Dio ce l'ha! Quando sono
guarito da quella che doveva essere una paralisi, non l'ho fatto io
ma Lui! -
Ho
scosso la testa ed alzato le mani per fermarlo e riprendere la sua
attenzione.
-
I tuoi genitori hanno sempre avuto una grande fede, vero? - Ha
annuito. - Bene. Quando hai avuto quell'incidente quanto hanno
pregato? Quanto hanno ripetuto di avere fede che ti avrebbe guarito?
Che sarebbe andato tutto bene? - Riky ha fatto l'espressione di uno
che non aveva sentito altro che quei discorsi. - Fino a che non ci
hai creduto tu stesso più di quanto non avessi mai fatto, no? - Lui
ha ancora annuito ed ha cominciato a rischiararsi capendo cosa volevo
dire. - E sei guarito davvero. Per cui hai pensato di essere stato
miracolato da Dio. Ma magari è stato il fatto che voi ci credevate.
Credevate che Dio ti avrebbe guarito. Questo ha reso possibile il
miracolo. Non Dio stesso. A prescindere che Lui esista o no, siamo
noi i fautori del nostro destino, siamo noi che facciamo i nostri
miracoli! - Sono rimasto in attesa e visto che ci stava pensando, ma
che non rifiutava la cosa in modo categorico, ho continuato con
convinzione. - Dio esiste, ma la Sua forza dipende da quanto noi ci
crediamo. Se noi ci crediamo ciecamente e siamo capaci di buttarci in
un burrone convinti che Lui ci salverà, qualcosa succederà davvero.
Qualcosa che ci salverà. Nessuno saprà mai se a salvarci poi è
stata una coincidenza od un miracolo vero, però è successo.
Capisci? Se tu però non credi in Dio vivi negativamente, lo escludi,
diventi cupo, depresso, chiuso al mondo, alla vita, agli altri, alle
belle cose e finisce che davvero non ti capita più niente di bello,
perchè sei così chiuso che non puoi vedere il bello che hai
intorno, non ci riesci nemmeno se è davanti ai tuoi occhi. Però se
ci credi, se ti apri, il bello entra, tu stai meglio, diventi felice
e trovi la forza di andare avanti e crearti i tuoi miracoli. Miracoli
che magari sono mandati da Dio, ma che comunque avvengono grazie a te
che sei aperto a Lui. Capisci cosa sto cercando di dire? - Lui mi ha
guardato senza fiato, gli occhi spalancati, immobile come se avesse
la visione di Gesù in me.
Ho
sempre adorato quel tipo di sguardo.
Così
finalmente ha annuito, si è rischiarato la gola e ha parlato con una
forte emozione e gli occhi lucidi.
-
Dio esiste se noi gli permettiamo di esistere. Dio agisce se noi gli
permettiamo di agire. Possiamo vedere Dio se apriamo gli occhi
convinti che è lì che è. - Ha riassunto tutto molto bene.
-
I miracoli li può fare solo se noi glielo permettiamo, se non siamo
troppo chiusi nella nostra convinzione negativa. Se stiamo lì a
piangerci addosso e a dire che è finita, che non siamo capaci, che
non abbiamo la forza... lui non può entrare e farci andare le cose
bene, non ci può dare la forza che ci manca... dobbiamo aprirci...
dobbiamo crederci. Credere che ci darà la forza. Che ce la faremo. È
questa la mentalità di cui parlo! -
Riky
ovviamente ha pianto perchè aveva capito ed io mi sono sentito così
sereno e sollevato che mi son venuti gli occhi lucidi, ho saputo in
quel preciso momento che il suo calvario era finito.
Forse
avrà altri problemi, forse succederà altro di brutto, ma lui
l'affronterà sempre nel modo giusto, non soffrirà più fino a
questo punto, non mollerà mai. Per questo sono felice. Ho vinto, ce
l'ho fatta.
Per
fortuna ho trovato la forza per aiutarlo, le parole giuste.
Adesso
andrà meglio, in un modo o nell'altro.
Quell'abbraccio
mi ha trasmesso tutta la gratitudine, l'amore e l'adorazione che Riky
ha per me e giorno dopo giorno, allenandoci di nuovo insieme,
giocando ancora insieme, vederlo crescere in campo, tornare sempre
più al suo meglio, rivedere la sua gioia nel giocare... e poi
sentirlo venire sempre da me, ad ogni cosa, per ogni istante...
sentire le sue mani addosso, il suo sorriso, le sue braccia che mi
stringono e la sua voce dolcissima e felice che mi dice che mi ama.
Questa
è la più grande ricompensa.
La
sua felicità, ma prima di ogni cosa sentirmi amato.
Come
mi fa sentire amato.
La
consapevolezza, la certezza assoluta che in ogni caso, qualunque cosa
succederà, fra noi durerà sicuramente per sempre, anche quando lui
tornerà a finire la carriera in Brasile e avremo 10 ore di volo a
separarci. Anche in quel caso.
Durerà
sempre.
Dopo
di questo ne sono sicuro ed è la sensazione più bella e
gratificante mai provata, nemmeno stringere la Champions League regge
il paragone, sono cose diverse ma la gioia portatami da Riky e dal
suo amore totale non ha paragoni. Vince su tutto.
Posso
affrontare qualunque cosa. Qualunque. Andrà benissimo.
Lo
amo.
Mi
ama.
È
tutto perfetto.
Alzarsi
la mattina con lui abbracciato a me è la cosa più bella che mi
capita da quando sono nato. Cioè quando succede.
Purtroppo
non abbiamo sempre la fortuna di svegliarci insieme, ma in questi
giorni sì perchè si è trasferito da me.
Carol
per l'ultimo periodo della gravidanza è andata in Brasile dai suoi
genitori, intende partorire a San Paolo. Così sia lode a lei, alla
sua bambina e al calcio.
Lui
deve giocare, non può andare da lei.
Così
è mio. È tutto mio.
Il
mio tesssoro!
Riky
da quando sta meglio si è riavvicinato a Carol, ma più che altro si
è reso davvero conto che stava per diventare di nuovo padre.
Per
cui è uno zuccherino con lei, la cosa mi sta sul culo perchè se non
era per quel feto che nascerà a breve, Riky continuava a non
calcolare Carol. Tanto più ora che lei sa che non la ama.
Però
hanno tenuto duro per la gravidanza ed ora che lui si è ripreso ed
ha di nuovo la testa da persona normale, cioè ha la mentalità
aperta, è ottimista e sereno, si è reso conto che di tutta questa
sua brutta situazione matrimoniale, di positivo ci sono i figli.
Così
l'ha vista non più come la donna sbagliata che ha sposato per
errore, ma la madre dei suoi figli.
Credo
che voglia essere suo complice per far andare bene questo aspetto.
Vuole continuare a crescere con lei i bambini, non far mancare loro
nulla.
Riky
adora Luca ed è positivo che finalmente si sia reso conto che ci
sarà una nuova nascita.
Adesso
ne parla di continuo, è tutto entusiasta e fa mille complimenti a
Carol per il fatto che la gravidanza l'ha illuminata e cose così.
Credo siano complimenti più che altro legati a sua figlia. Comunque
anche se mi danno fastidio non glielo faccio vedere, non importa.
Per
mesi non ha detto una parola di questa bambina, sembrava non esistere
nemmeno.
Eppure
quando vedevo Carol gonfia ed enorme mi rendevo conto al suo posto
che lo era e mi chiedevo quando sarebbe stato felice per quello.
Ora
ci è arrivato ed il contro è che parla solo di quello, ma va bene.
Dovrebbe
nascere a giorni. Oggi è il compleanno di Riky e sarebbe bello se
nascesse oggi anche la sua piccola principessa.
Carol
dovrebbe erigermi una statua, non lo dico perchè sono spaccone, ho
ragione. Riky si è reso conto che stava diventando padre grazie al
lavoro durissimo che ho fatto con lui, sul guardare le cose belle che
gli capitano in mezzo a quelle brutte.
Nel
matrimonio disastroso ci sono i figli, gli ho fatto passare molte
giornate con Luca ed in quelle gite a quattro lui è come rinato.
È
stato grazie a questo che, tornando a casa, ha guardato Carol, le ha
toccato la pancia ed ha sentito la piccola muoversi. Ed ha pianto
emozionandosi.
Prima
era concentrato su tutti i suoi errori, gli sbagli, le cose che non
andavano.
Sono
sicuro che dopo aver lasciato il calcio avrebbe lasciato Carol. Un
circolo vizioso. Abbandonare tutto quello che non va.
Con
me va bene, però sai... non puoi mai sapere.
Riky
dorme ancora ma ha un'espressione molto serena, sono contento per
lui. Sono contento di svegliarmi e trovarmelo addosso, abbarbicato
come quelle volte, come tutte le volte che ancora dormiamo insieme
con la squadra.
Lo
contemplo per un po' fino a che si sveglia, credo senta il mio
sguardo insistente.
Sorrido
e lo bacio sulla fronte, dopo di che sulla punta del naso mentre me
lo alzo dolcemente per farlo arrivare alle labbra.
-
Buon compleanno amore mio... - Mormoro delicato per poi riprendere a
baciarlo.
Lui
sorride sulle mie labbra e muove la mano sul mio petto, risale sul
collo e mi carezza il viso, io lo faccio da un po' sulla sua schiena
liscia e nuda, ogni parte di noi è a contatto uno con l'altro,
completamente liberi e rilassati, uno nelle braccia dell'altro.
Sono
così belli questi risvegli. Firmerei carte false per farli tutti
così.
Allungo
pigramente il braccio sul comodino, apro il cassetto e tiro fuori un
pacchetto. Glielo poso sulle labbra prima che tornino a baciarmi e
lui sorride in quel suo modo dolce, così dolce.
In
questo pacchetto vorrei aver messo tutta la fortuna di questo mondo,
un amuleto che lo protegga da tutto e che non gli faccia più avere
infortuni, ma in mancanza di una cosa simile, ho ripiegato su una
croce in oro bianco nello stile semplice e classico che a lui piace
tanto.
Si
alza a sedere e la apre, quando la vede e la alza si illumina ancora
di più se necessario.
-
Mi pare che non ne hai una, no? - Dico incerto se dopotutto possa
essere un regalo che abbia senso. Lui scuote la testa con gli occhi
che brillano, se la rimira tutto orgoglioso come se fosse il tesoro
più prezioso.
-
E' bellissima, amore. Grazie! Mi conosci sempre bene! - Annuisco
mentre ridendo ricordo un altro dei miei epici regali.
-
Certo che ti conosco. Tutti i miei regali sono sempre stati perfetti
per te. Il primissimo che ti ho fatto è stato il migliore in
assoluto. - Riky si ferma e ci pensa, poi arrossisce e mi dà una
spinta, ridiamo insieme.
-
Il dildo è stato traumatico! -
-
Ma quanto lo hai usato? - Ora da rosso diventa viola e si nasconde la
faccia diventando una palla che cade di lato e rotola sul letto, io
ridendo gli salgo sopra e lo ricopro di baci sul collo e sulle mani
fino a che non le toglie e mi occupo del resto del suo viso.
Sono
così felice che potrei stare così tutto il giorno.
Il
risveglio perfetto.
-
Amavi torturarmi! - Dice poi smettendo di nascondersi e accettando i
miei baci. Si mette più comodo ed io sopra di lui, come se fossi la
sua coperta. Lo guardo da vicino con sguardo brillante mentre ricordo
quel periodo che risale al 2008 e al 2009. Un lungo periodo prima di
unirci a Madrid.
Il
più intenso. Non posso dire il più bello, perchè è questo il più
bello, però è stato indimenticabile, indelebile, intenso,
sconvolgente.
-
Ti volevo a tutti i costi e dovevo averti con ogni mezzo! -
-
Ed il sesso era il tuo mezzo migliore! - Esclama imbarazzato ma sulla
via del rilassamento. Ridacchio ancora fiero di me per poi limitarmi
ad un sorriso un po' nostalgico per i bei tempi andati, che non
possono tornare perchè ora siamo diversi. A partire dal fatto che
viviamo insieme, praticamente. E poi siamo una coppia, ora.
Quella
volta lo dovevo conquistare ed eravamo in due città diverse. Che
momenti magici.
-
Però ho avuto ragione, hai ceduto a me grazie al sesso! Ti ho fatto
diventare matto, ma poi da lì è cominciato tutto! -
Ed
è un tutto enorme che comprende così tante cose che non basterebbe
una mattinata per raccontarle.
-
Non rimpiango niente, lo sai. Di quello che ho fatto con te. Mi hai
sconvolto e rivoluzionato, ma sei tu la persona che aspettavo dalla
nascita. Quello che ho scelto lassù in Cielo prima di venire sulla
Terra. - Mi commuove e mi annoda ogni volta che fa questi discorsi,
gli occhi mi diventano lucidi e lui sorride dolcemente baciandomi
nell'angolo della bocca.
-
Mi hai salvato, Cris. Da una vita sbagliata, falsa, forzata, non mia.
Avrei insistito vivendo cose che non volevo vivere, non sarei mai
stato felice, mai. Perchè ora che ho la vera felicità so che con
Carol, con quello che avevo non lo sarei mai potuto essere. - Sono
discorsi che esulano dal calcio perchè qua invece a calcio ne ha
avuti così tanti di problemi... sicuramente al Milan ne avrebbe
avuti la metà.
-
Ti ho solo amato. Ho solo lottato per te e per questo. Per noi. Le
mie solite manie di prendermi ciò che voglio ad ogni costo. - Cerco
di sdrammatizzare perchè è la mia caratteristica.
-
Sì, però mi hai fatto capire cos'è la vera vita, la vera felicità,
il vero amore. Mi hai reso un vero uomo, una vera persona. E mi hai
aiutato in tutti i modi, in tutti i momenti, anche quando non lo
meritavo. Se ora sono più sereno e più forte mentalmente lo devo
solo a te. Mi hai aiutato in così tanti modi che... non potrò mai
ricambiare abbastanza... - Il nodo sale di nuovo, non lo lascerò
andare, è deciso. Rimarremmo così per sempre.
Nascondo
il viso contro il suo collo e rimango così cercando di calmare
questa mia commozione che mi fa esplodere il petto, è così caldo.
Lui. Noi. Quel che proviamo.
Mi
carezza con dolcezza ed io mi lascio fare.
Quando
sto meglio mi alzo, la lacrima è scesa, ma si è persa contro la sua
pelle. Emozionato e con voce tremante gli dico una semplice risposta.
-
Ti amo, Riky. Ho fatto tutto in base a questo. - Non so dire altro ed
è a lui che la lacrima scende.
Si
può amare tanto?
Io
penso di sì e noi ne siamo la prova.
-
Ti amo anche io. E ringrazio Dio per averti mandato nella mia vita.
Ogni cosa bella che mi capita non sarebbe completa senza di te.
Vittorie, diventare padre, qualunque cosa... senza di te non sarebbe
la stessa cosa. - Non posso desiderare altro, non c'è altro che
chiederei a Dio. Ho davvero tutto.
Forse
la mia infanzia è stata difficile perchè eravamo poveri e pieni di
problemi, con mio padre alcolizzato e malato e mio fratello drogato,
però ora ho tutto. La mia famiglia ha risolto ogni cosa e sta bene,
io sono realizzato nella mia massima aspirazione ed ho l'amore. Un
amore che mi ricambia.
Che
cosa posso chiedere a Dio?
Che
mi ami per sempre. Se lui mi amerà per sempre, affronterò ogni
cosa.
Alza
la croce e la guarda ancora con gli occhi lucidi, la bacia e me la fa
baciare, poi la stringe nel pugno e chiude gli occhi imprimendosi a
fuoco questo momento bellissimo.
Lo
amo e lo amerò per sempre.
La
gelosia per sua figlia scema dopo questa bellissima giornata passata
con lui anche grazie al fatto che domani giochiamo e quindi dobbiamo
partire per il solito giorno pre partita che cade proprio oggi.
Arriviamo
nella città che ospita l'incontro di sabato sera, ci sistemiamo in
albergo, andiamo ad allenarci al campo a nostra disposizione ed è
tutto sempre io e lui. E gli altri. Però siamo io e lui.
Splendiamo
di luce propria, è come se venissimo dall'anno più perfetto di
tutti, come se ormai la Liga non fosse persa per matematica e come se
avessimo anche la Champions in mano, cosa che non è.
Siamo
così felici che tutti gli altri intorno a noi respirano la nostra
felicità e lo diventano di riflesso, e proprio come dicevo a Riky in
quei giorni, quando ti apri al positivo, tutto lo diventa piano
piano, contagiato dalla tua apertura.
La
felicità arriva, ci devi solo credere.
Sua
figlia Isabella nasce durante la sua partita del giorno dopo, una
delle migliori da quando è a Madrid. Era raggiante. Lui lo sentiva
dentro che mentre giocava, Carol partoriva. Lo sentiva. Non si può
spiegare in altro modo tutta questa sua gioia nei goal e negli assist
che ha fatto. Il migliore in campo.
La
serata perfetta.
Ed
è perfetto come, appena finisce l'incontro, qualcuno gli dice da
bordo campo che è nata Isabella e lui come prima cosa corre da me,
ancora seduto a terra che mi pulisco le ginocchia dall'erba, e mi
prende la testa, si china e la appoggia sulla mia in questo gesto
entusiasta, euforico e carico di una gioia che è con me che è
venuto a condividere. Subito con me.
-
E' nata, Cris! È nata! Isabella! - Con questo io rido perchè non
posso che essere felice se lui lo è.
Questi
sono i giorni felici.
Questi
sono i giorni che non dimenticherò mai.
Questi
sono i giorni speciali.
Nessuno
me li rovinerà mai. Nessuno.
Siamo
pronti ad ogni cosa, ne sono certo.
Dopo
la partita Riky è andato velocissimo da sua figlia in Brasile, per
cui il giorno dopo non c'era. Mi è seccato che fosse tanto felice in
una situazione che non mi riguarda, non sono ipocrita.
Le
foto che hanno fatto lui, Carol ed i due figli sono bellissime e
sembrano perfette ma sono impostate, lei ha chiamato un fotografo per
farle.
Inizialmente
la vedevo come una bravissima persona che era andata in mezzo ad una
brutta situazione. Brutta per lei, bella per me.
Però
in effetti c'è qualcosa che non mi torna.
Lei
sa da mesi della crisi matrimoniale di Riky, so che in casa gli
lascia tutti i suoi spazi, non insiste particolarmente sulle cose e
l'aria che si respira è come di due che vivono sotto lo stesso
tetto, ma non sono una coppia. Mentre prima, quando non ne avevano
ancora parlato, sembravano ancora una coppia, in qualche modo. Lui
non l'amava, però l'adorava, la rispettava e si sentiva così tanto
un verme per ingannarla che la trattava coi guanti ed erano naturali
lo stesso, a modo loro. C'era del sentimento.
Da
quando ne hanno parlato ed è venuto fuori è cambiato drasticamente
e c'è qualcosa che non mi convince.
Perchè
ora quando vado a casa loro, lei non sa niente di me, ma sa che Riky
non la ama e stanno insieme per Luca, per la nuova bambina, per
risolvere in qualche modo, ma sa bene che lui non la ama. E non c'è
più quella bella atmosfera di prima.
C'è
molta freddezza da parte di entrambi, perchè sono cordiali uno con
l'altro, non litigano mai, non si scontrano in alcun modo, non
discutono, ma non si toccano, non si sfiorano, non si baciano. Prima
lo facevano e c'era comunque dell'affetto.
Per
cui in casa son diventati due estranei che convivono e che vanno
semplicemente d'accordo.
Però
fuori... fuori lei fa ancora la parte della moglie innamorata e
costringe lui a fare la stessa parte. Scrive dei post per lui su
twitter ogni tanto, cose dolci, romantiche e da coppietta e
naturalmente siccome sono rivolti direttamente a lui ed è la coppia
pubblica più perfetta e famosa di tutti i tempi, se lui non risponde
in modo altrettanto dolce e romantico il mondo intero lo nota. Per
cui lo fa costretto in un certo senso da lei.
È
lei che forza quest'immagine pubblica, che la costruisce e che fa di
tutto per mantenerla.
Ma
la verità è che in casa è tutt'altra cosa e mi lascia perplesso,
perchè credevo che Carol fosse genuina e mi dispiaceva tanto
ingannarla, capivo la crisi di Riky, ma adesso che vedo questo suo
aspetto, un aspetto che tiene tanto alle apparenze, mi lascia
sconcertato e non mi piace più così tanto.
Non
è proprio gelosia la mia, perchè so che Riky non la ama e non è
attratto da lei, però è fastidio, mi urta vedere quelle false foto
di famiglia felice piene di un amore montato che non esiste. E so che
sono fisse di Carol che si fa foto bellissime e strategiche in tutti
i modi, quindi so che è lei che ha insistito per farle. Specie
perchè Riky è riservatissimo e dubito volesse mettersi in piazza
così con la neonata.
Non
ne parliamo di queste cose, ma lo farò, solo che non voglio
rovinargli adesso questo bel momento.
Lui
l'ha vista, l'ha stretta e mi ha spedito mille foto per rendermi
partecipe, mi ha chiamato al telefono e mi ha raccontato tutti i
dettagli, la chiama la sua principessa ed è dolcissimo vederlo così.
Però
non nomina Carol nemmeno una volta, nemmeno per sbaglio.
Io
non chiedo.
Quando
torna sono molto più felice, ovviamente. Perchè possiamo stare
insieme liberamente come prima, quando lei era andata a fare le
ultime settimane di gravidanza in Brasile.
Viviamo
io e lui e sogno che se lei scoprisse di noi e lo lasciasse, saremmo
liberi di farlo davvero sempre. Naturalmente senza metterci in mostra
e farlo sapere al mondo, guai, però potremmo come ora.
Sogno
ad occhi aperti in questi giorni che sono perfetti, che adoro, che mi
rendono felice come da quando sono qua non lo ero stato, perchè lui
ora fisicamente sta benissimo, non ha pensieri per il calcio, è
tutto perfetto. È contento di sua figlia e con me le cose vanno
benissimo.
Ringrazio
Dio ogni giorno per avermelo dato, mi ha reso uomo. Un uomo è
veramente tale quando è felice, ed io lo sono al mille per mille.
Passiamo
da casa sua a casa mia, a volte stiamo da lui perchè teme che poi la
sua sembri abbandonata, così usiamo un po' le cose che sono lì,
mangiamo e poi ci occupiamo dei letti, dei divani, di ogni
superficie.
Non
l'avevo mai fatto a casa sua perchè c'era sempre lei, per cui la
cosa mi eccita.
È
come marchiare un altro posto. Ora l'ho fatto ovunque. Al centro
sportivo del Real, negli spogliatoi, negli alberghi delle altre città
in trasferta, a casa mia, in tutte le mie macchine, nella sua ed ora
eccoci qua!
Nel
suo divano.
Le
nostre labbra aderiscono aperte, ci respiriamo mentre le lingue si
intrecciano e si ritirano per poi fondersi ancora. Ci distraiamo per
le spinte con cui lo penetro, diventano sempre più possenti.
Le
mani scivolano sul suo corpo, la sua erezione fra noi due si muove in
simbiosi coi nostri corpi, la prendo e lo masturbo per farlo godere
di più. Lui mi prende le spalle e affonda le unghie, gli piace
questo doppio piacere.
Gli
succhio il labbro mentre muovo la mano sul suo cazzo e spingo sempre
più forte, possente. I corpi in sincronia, lui che mi viene
incontro, mi tira a sé, mi graffia, mi chiama. Il viso abbandonato
al piacere più intenso e chiama di più, più forte ed io lo faccio.
Entro più in profondità usando tutti i muscoli della schiena, del
culo e delle cosce che si tendono e guizzano ad ogni movimento.
Raggiungiamo
l'orgasmo in pieno perchè so come muovermi far farlo arrivare lassù,
solo io so qual è questa posizione speciale, questa spinta diversa
dalle altre.
Così
ci schizza e questo mi eccita a tal punto che poco dopo gli vengo
anche io dentro.
Mi
tendo e mi spengo godendomi questa immensa e piacevole scarica
elettrica che non mi fa capire niente per un po'.
Rimango
su di lui, ancora dentro, le sue gambe intorno al mio bacino, le
braccia ora stringono il collo dove ha nascosto il viso, perso in me,
abbandonato come lo sono io.
Il
calore che sento, la frenesia, le palpitazioni. Questa vita che si
rigenera.
-
Ti amo tantissimo, amore mio... -
-
Anche io ti amo... - Su questa sua risposta, la porta di casa si apre
e noi siamo proprio in direzione. Non c'è un disimpegno che nasconde
la visuale del soggiorno e dei divani dove io e Riky abbiamo appena
fatto l'amore, dove siamo uno sull'altro, intrecciati e nudi,
abbracciati, sudati in chiari atteggiamenti sessuali.
Per
cui è come se sentissi il cuore di Riky fermarsi ed in effetti anche
il mio si arresta di riflesso.
Ci
giriamo ancora aggrappati uno all'altro e guardiamo Carol sulla
porta, immobile, gelida.
Il
'merda' è inevitabile. Riky non dice nemmeno questo.
Credo
sia finita, in qualche modo. Non certo fra noi due. Però questa cosa
ha chiaramente la portata di uno tsunami e ci investe entrambi nel
momento in cui eravamo maggiormente impreparati.
Onestamente
non so proprio come la prenderanno, non ne ho la più pallida idea!
Di certo non bene.”
__________________
E'
vero che...
'L'amore
mi rende forte, l'odio mi rende inarrestabile' è il vero motto di
Cris, quella è la sua mentalità. Quella dell'essere mentalmente
forte, di sentirsi bene prima ancora di esserlo, di amarsi così come
è... in quel periodo Riky ha davvero meditato di lasciare il calcio,
ce lo ha detto lui qualche mese dopo. Era molto pessimista e
negativo, ora a distanza di qualche anno ho sentito una sua
intervista dove spiegava questo suo modo di pensare acquistato nel
corso delle sue varie difficoltà a calcio. Adesso sa che davanti a
tutti i problemi che sopraggiungono, bisogna rimanere positivi. Prima
dopo gli infortuni aveva ricadute e ci impiegava una vita a guarire e
spesso guariva male, ora ci impiega la metà e non ha più ricadute.
Sono sicura che questa nuova mentalità (e chi lo segue
ossessivamente come me se ne è accorto) l'abbia acquistata proprio a
Madrid e gliel'abbia data Cris perchè è la sua tipica.
Riky
fa gli anni il 22 Aprile e la piccola Isabella è nata la sera del 23
del 2011.
Quella
settimana, il giorno prima se non erro, la squadra vinse la Coppa del
Re e Riky si fece firmare la maglia da tutta la squadra come regalo
da parte loro. Due giorni dopo avevano un'altra partita di Liga,
ricordo bene quel giorno, il 23 Aprile del 2011 perchè Riky giocò
con Cris e fece goal e assist, fece una delle sue partite migliori
col Real, splendeva luminoso ed alla fine arrivò la notizia che la
piccola era nata e la prima cosa che fece fu correre da Cris e fare
quel gesto testa contro testa, era al settimo cielo!