CAPITOLO
VII:
COMPLICAZIONI
Ricardo
sbatté in Karim e con la voce ad ultrasuoni spaccò i timpani al
francese che si tappò le orecchie per non diventare sordo.
-
Dov'è Cris? - Chiese -gridò-
-
Nella stanza in fondo al corridoio... - Non aveva capito cosa ci
fosse dentro ma sapeva che veniva da là. Riky allora gli prese il
viso fra le mani, agitato, e cominciò a visionarlo avendo difficoltà
a vederlo bene. Avvicinò il viso per guardare nel buio.
-
Che fai? - Karim si sentiva anche in imbarazzo in effetti...
-
Non hai occhi neri? - Chiese ansioso, ancora tenendolo in quel modo.
-
No, e tu? - Chiese spontaneo senza ragionare sul motivo di quella
domanda.
-
Nemmeno! Ma Cris? Mica l'hai picchiato tu?! - Era molto teso e
tendeva ad esagerare tutto. Del resto contenersi in ogni momento lo
faceva finire in quegli stati. Karim non capiva ed alzando le spalle
disse semplicistico:
-
No, perchè avrei dovuto? -
-
Non avete litigato? - Ricardo non ci credeva e Karim lo fissò
davvero come se fosse impazzito.
-
Perchè avremmo dovuto? - Riky sospirò sollevato quindi gli passò
oltre lasciando perdere il resto della conversazione e delle
spiegazioni.
José
Mourinho, intanto, poco distante aveva visto la scena ma non sentito
la conversazione.
Vedere
due che si guardano vicini a quel modo non poteva certo essere fonte
di gioia, specie se uno dei due era il proprio compagno. O ex.
Riky
corse a rotta di collo verso il fondo del corridoio dello stadio ma
ovviamente, col buio che era, non vide un ragazzo spuntare
dall'angolo all'ultimo e gli andò addosso brutalmente.
Lo
scontro fu inevitabile, così come il finire a terra e le lamentele
per il dolore al sedere per uno e alla bocca scontratasi con la
spalla dell'altro.
Riky
era quello con la bocca gonfia ovviamente. Un rivoletto di sangue gli
si affacciò, doveva essersi morso la lingua. Gli si sedette a
cavalcioni e rimase a tenersela stringendo gli occhi per il dolore.
Sotto
di sé, José Callejon si tirò su sui gomiti e preoccupato si alzò
ulteriormente facendolo scivolare dalla vita alle cosce. Una
posizione davvero equivoca.
-
Riky? Tutto bene? Sei spuntato dal nulla! - José gli prese il viso
fra le mani vedendolo ancora male. Preoccupato per ciò che poteva
avergli fatto, gli tolse la mano e lo guardò da vicino, visto il
solito problema del buio.
Avvicinò
molto il volto al suo per guardare la bocca e notò il rivoletto di
sangue un po' pasticciato dalle mani del brasiliano, quindi agendo
d'impulso, come sempre del resto, invece di usare il pollice o la
maglia -visto che odiava sporcarsi la sua bellissima divisa bianca di
cui andava super fiero- gli leccò il mento risalendo con la lingua
fin su all'angolo della bocca.
Questo
fermò completamente Riky che, di stucco, non poté che chiedersi la
motivazione di tale gesto incosciente.
E,
come se lo sentisse, alzò lo sguardo.
Cris
aveva ovviamente visto l'istante preciso e stringendo i pugni era
andato oltre camminando come marciasse, pestando bene i piedi a
terra.
-
Oh no... - Disse con ancora la sua bocca sul viso. Per un istante non
si baciarono e Riky lo allontanò non volendo essere maleducato.
-
José, tu i momenti giusti non sai cosa sono, no? E nemmeno i modi! -
Il suo grande problema, ovviamente. Non capiva che a volte le persone
potevano fraintendere la sua esuberanza.
Riky
lo conosceva un po' meglio perchè quell'estate si erano legati e
conosciuti molto, ma per Cris, ad esempio, capire perchè faceva così
era davvero complicato.
Anche
per Fabio.
José
con dei punti di domanda sulla testa rimase seduto a terra mentre
Riky si rialzava per correre dietro a Cris. Cris già sparito.
Fabio
rimase invece immobile a vedere la scena... e a chiedersi come poteva
sbagliare sempre persona. Cos'aveva che non andava? Gli piacevano
quelli che erano cotti per Ricardo? Perchè?
Riky
aveva di nuovo perso di vista Cris e con l'ansia più atroce mai
provata, realizzò che ora mancava anche Mourinho.
“Ti
prego, fa che non si parlino, ti prego... quello chissà cosa ha
capito ed ora se parla con il mister lo demolisce!”
Ma
le sue preghiere, questa volta, non sarebbero state ascoltate.
Cristiano
era già furibondo di suo. Aveva visto Callejon leccare la faccia di
Riky. Gliela doveva proprio spiegare ma era meglio lo facesse in un
momento in cui era più calmo.
Era
sicuro che Riky non c'entrasse e che non si fosse nemmeno accorto che
ci provava con lui, era ingenuo. Ma da quando gli aveva detto che in
sua assenza Callejon stava sempre con lui aveva capito molto bene che
mirava al suo ragazzo. Non ci aveva dato molto peso perchè quando
invece c'era non gli si avvicinava molto. Fino ad ora. Gli leccava la
faccia.
Cioè
quello stronzo gli leccava la faccia!
Al
suo moroso!
Suo
marito!
O
moglie... insomma... LUI!
Fremendo
e fumando dalla rabbia intercettò una figura bassa tragicamente
familiare.
“Bene,
proprio lui! Direi che è ora che almeno qualcuno qua dentro sappia
che cazzo penso!”
Così
dicendo afferrò il mister per il braccio e lo trascinò nell'altra
stanza adiacente ai loro spogliatoi, quella dello staff tecnico.
Ora
fortunatamente vuota.
Chiuse
la porta sbattendo e senza notare l'ira funesta anche di José per
aver frainteso gli atteggiamenti fra Karim e Riky, cominciò come un
treno in corsa.
-
Parliamoci chiaro per una cazzo di volta! Se pensi che Karim abbia un
debole per Riky sei un idiota! Riky sta con me, ficcatelo in testa,
non c'è verso che finisca con Karim! E poi quello è perso per te,
non capisco proprio come sia possibile ma è così! Se questa è la
tua motivazione del cazzo bè, cambia registro perchè non esiste
niente di ciò che pensi! - Se avesse sventolato un drappo rosso
davanti al viso di un toro, non sarebbe stata la stessa cosa!
José
prima di scatenarsi strinse i denti e velenoso disse:
-
Ne sei sicuro? - Cris lo fissò furibondo.
-
COME CAZZO PUOI DUBITARNE?! -
José
diede un calcio alla panchina, il frastuono non fu indifferente, poi
gridò a sua volta.
-
TU NON LI HAI VISTI PRIMA MENTRE STAVANO PER BACIARSI! NON L'HANNO
FATTO PERCHE' SI SONO RESI CONTO DI NON ESSERE SOLI! - Le piccole
luci d'emergenza accese per il blackout illuminavano scarsamente ma
secondo lui erano più che sufficienti per vedersi senza avvicinarsi
troppo.
Cristiano
rimase di sasso, immobile. Capì che Karim aveva ragione, per José
c'era altro dietro quel comportamento anti Riky... ci aveva visto
giusto, lo conosceva davvero bene.
Era
geloso del rapporto che avevano lui e Karim, quindi aveva infierito
più del necessario.
-
Era cominciata perchè volevi spronarlo a dare ancora di più? E poi
pensavi che davvero se ne andasse, vero? Il presidente aveva detto di
scaricarlo, quindi tu non l'hai più considerato parte della squadra.
Nel frattempo Karim si è rivoltato contro di te... e tu hai capito
che pur di sostenere Riky dà contro a te... e la cosa ti è stata
tanto sul cazzo da infierire seriamente su Riky... e questo ha spinto
Karim a lasciarti, me a darti contro e a tutto il resto della squadra
ad odiarti. Una cosa relativamente innocente ti si è rivoltata
contro, ti è scoppiata in mano ed ora non sai come rimediare! Ed
invece di provare a sistemare le cose come ogni normale essere umano
ritirando tutto ciò che hai fatto, mantieni la tua stupida posizione
consapevolmente sbagliata per orgoglio. E ti convinci che Karim sia
innamorato di Riky! MA SEI PROPRIO IDIOTA COME SEMBRI ALLORA! -
Alla
fine, dopo aver parlato ridendo di scherno, aveva alzato la voce non
sapendo proprio trattenersi. Trovava tutto quello esilarante ma era
tremendo... era dannatamente tremendo realizzare finalmente come
erano andate le cose... rideva isterico per non picchiarlo davvero,
visto che la voglia l'aveva ed anche bella forte.
José
rimase a guardarlo mentre, piegato sulle ginocchia, si teneva la
pancia e rideva.
Ma
rideva di lui?
-
Cazzo, ti ho detto che stavano per baciarsi e tu spari cazzate?! -
Cris
continuò a ridere. Non era normale reagire in quel modo.
Poi
fra le lacrime, disse singhiozzando:
-
Tu ti sei bevuto il cervello! -
-
Come fai ad essere così sicuro che non è vero? Pensi che il tuo
adorato Riky non possa tradirti? Non l'avete fatto a tre, in
primavera? - José ovviamente sapeva tutto. Cris, continuando a
ridacchiare cercò di calmarsi e si tirò su tenendo le mani ai
fianchi, poi piegato leggermente in avanti parlò sempre ilare:
-
Sì che l'abbiamo fatto! Come l'abbiamo fatto con te! Cosa vuol dire?
Che Karim ha ragione ad essere geloso di te e di me? Lui dice che tu
fai tutto questo per mandare via Riky e potermi avere tutto per te!
Ha ragione? - Cris si stava rivelando più acuto di quel che si
sarebbe aspettato lui stesso. José si fermò. Questo non rispondeva
alla sua domanda.
-
Si stavano per baciare, prima! -
Cris
sospirò smettendo di ridere e si fece serio, respirò a fondo un
paio di volte per poi dire calmo, alzando le mani in modo da essere
più incisivo.
-
Non esiste niente al mondo in grado di farmi pensare che Riky mi
tradisce. Gli altri possono avere infatuazioni per lui... - Con
questo si contrasse brevemente pensando a José Callejon – ma che
lui se la faccia con un altro, fidati, è impossibile. Io credo in
lui, nel suo amore e nella sua fedeltà. Dannazione, la promessa che
ci siamo fatti non era una cosa vuota... ci crediamo davvero. Non c'è
niente che possa farci deragliare. Siamo disposti a tutto l'uno per
l'altro. Tutto. Potrei anche rinunciare al mio posto da titolare, per
darlo a lui! - José era colpito da quel discorso maturo ma era
convinto fosse impossibile una fiducia simile e soprattutto un tale
spirito di sacrificio. O, forse, ne era semplicemente invidioso.
Talmente invidioso da voler metterlo alla prova, convinto che non
potesse essere vero. Perchè se lo fosse stato, avrebbe significato
che a lui mancava qualcosa, non agli altri. Era lui ad essere
sbagliato da qualche parte.
-
Vuoi dire che se in una partita io ti tengo in tribuna ma prometto di
far giocare Riky tu sei d'accordo? - Cris non ebbe nemmeno da
pensarci, rispose subito di slancio con una convinzione tale che
spiazzò José.
-
Certo! Perchè vuoi fare questo patto? - Speranzoso. Così non
l'aveva mai visto, rimase colpito ma ancora non voleva credere che
fosse vero, stava bluffando.
-
Facciamolo! In una partita non convocherò te ma farò giocare lui
dal primo minuto. Voglio vedere cosa farai! Secondo me passerai da
'triste' ad 'infuriato'! - Era convinto che non potesse essere tanto
innamorato e disinteressato. Nessuno poteva essere così... così
protettivo... così... innamorato...
Cris
allungò la mano incredulo. Che poi non trovava il senso di tale
accordo però l'avrebbe fatto anche ad ogni partita, non gli
importava... pur di rivedere il suo amore in campo era disposto a
tutto e per José questa era solo una prova per testare a quanto e a
cosa era disposto.
Convinto
che all'ultimo avrebbe ritirato la sua parola, che non sarebbe mai
resistito in tribuna, si strinsero la mano e fecero quel patto.
“Tanto
ho il Trofeo Barnabeu da sfruttare, terrò Cris, Iker e qualcun'altro
in tribuna per farli riposare, nessuno lo vedrà come un gesto strano
da parte mia e soprattutto nessuno penserà che mi sono ricreduto e
che Cris l'ha avuta vinta! Perchè Cris non l'ha avuta vinta, voglio
solo metterlo alla prova!”
Pensando
a questo, i due uscirono dallo spogliatoio dello staff con delle
espressioni a dir poco strane, solo sulla porta Cris lo trattenne e
avvicinando il viso al suo orecchio mormorò per non farsi sentire:
-
Invece che pensare a queste cazzate e mettere alla prova la gente che
vuole solo lavorare seriamente, dovresti sistemare le cose con
Karim... siete entrambi gelosi l'uno dell'altro al punto da lasciarvi
e rendere un inferno la vita degli altri! Più idioti non ne conosco.
-
Ma
José non commentò, come non vide Karim, poco più in là, notare la
scena ed incupirsi come non mai, convinto che fra i due ci fosse
veramente qualcosa.
Le
cose si stavano complicando davvero molto.
Riky
era un'anima in pena, era tornato negli spogliatoi e non c'era verso
di trovarlo.
-
Karim, dimmi che l'hai visto! - Esclamò vedendo che tornava a sua
volta. Karim scosse il capo completamente menefreghista. Per lui non
c'erano tutti quei problemi mentre gli interessava di più trovare
José.
-
E' sparito anche José, volevo solo dirgli... - Dopo il discorso con
Cris pensava effettivamente che dovesse provare a chiarire
quell'equivoco che aveva capito si era creato. Riky non gli lasciò
il tempo di concludere, lo prese per le spalle e lo scosse agitato.
-
COSA?! E' SPARITO ANCHE LUI? - Gorgogliò. Altri lì intorno li
notarono e si avvicinarono per capire cosa succedeva, ma la
confusione era tale che non gli permetteva più di sentire Karm, così
Riky lo prese a braccetto e lo trascinò in fondo, nei bagni.
Chiusosi dentro con lui gesticolò liberamente come un pazzo
ipocondriaco...
-
Ti rendi conto di cosa significa se quei due si parlano? - Karim lo
sapeva bene ed era proprio una delle cose che doveva chiarire per non
impazzire.
-
Certo! Che quei due se la fanno! - Scelta infelice di parole. Riky lo
prese per la maglietta e l'attirò a sé per vedere quanto serio
fosse, peccato che lì dentro il buio fosse praticamente completo.
-
Come diavolo puoi sparare tante cavolate in una serata sola? Karim,
Cris sta con me, sta facendo il diavolo a quattro per aiutarmi in
questa situazione e si sforza di farlo a modo mio e non come lo
vorrebbe fare lui, con relativa discrezione ed ingoiando un sacco di
rospi con José! Credimi che l'ultima cosa che vuole è farsi
quell'uomo... sapessi cosa dice di lui! Se potesse lo investirebbe!
Come puoi ancora credere che se la facciano? Sai tutto quello che
Cris ha fatto per me e continua a fare! - Karim arrossì capendo di
essere un enorme idiota, ma dalla sua c'era il buio. Sospirò e
abbandonò la testa all'indietro. Era finito in un casino assurdo e
non sapeva come tirarsene fuori.
Riky
vedendolo in difficoltà lo lasciò andare, a quel punto Karim si
accucciò a terra, contro un angolo, e si prese il viso fra le mani.
Non si era nemmeno liberamente disperato per essersi lasciato con
José, l'aveva fatto con rabbia, litigando... ma gli dispiaceva
perchè comunque l'amava. Era assurdo, era uno stronzo, feriva e
calpestava tutti a piacimento eppure l'amava! Biasimava sé stesso
più per quello che per tutto il resto.
Riky
si accucciò a sua volta e lo circondò da sopra lasciando da parte
tutta l'agitazione e lo scoppio di prima. Karim stava male, questa
era l'unica verità alla fine.
Lo
cinse da sopra e lo ricoprì con la sua solita dolcezza per poi
restare così in silenzio. Solo dopo alcuni minuti sussurrò piano
sulla sua nuca che baciò fraterno.
-
Vedrai che andrà tutto bene. Devi solo chiarire con lui. Non c'entra
niente Cris... Cris ama me... non... non è come pensi.. -
-
Ma è José che è perso per lui... - Era ancora convinto di quello,
Riky pregò in un miracolo che gli facesse capire che non era così
ma era dura, se ne rendeva ampiamente conto. Era davvero dura.
José
e Cris rientrarono insieme negli spogliatoi. Il blackout non
accennava a fare dietrofront e Cris cercò con sguardo truce subito
Riky... nel non trovarlo si ricordò di José Callejon e la voglia di
demolirlo tornò. Doveva smetterla di provarci col suo moroso!
-
Dov'è Riky? - Chiese ad Iker. José nei paraggi invece cercava Karim
ma sentì perfettamente la sua voce rispondere.
-
Lui e Karim si sono chiusi in bagno per parlare in privato! - Cris
non ci trovò niente di male, sapeva bene che rapporto avevano e
immaginava che Karim fosse confuso sul da farsi. José non sapeva
altrettanto bene tutte quelle cose, quindi partì alla carica verso i
bagni convinto che questa volta avrebbe trovato una risposta più che
certa alle proprie convinzioni.
Niente
se non i propri occhi potevano fargli cambiare idea.
Ed
i propri occhi gli rimandarono una visione a dir poco certa.
Certa
in quanto alla fine pensò d'avere ragione.
Aprì
la porta e li vide accucciati a terra l'uno sull'altro, abbracciati,
intimi... e i visi vicini, troppo vicini... al buio completo di
quell'anfratto José si convinse di vederci benissimo e di vedere,
per la precisione, Riky e Karim che si baciavano.
I
due alzarono le teste sorpresi, quindi lo guardarono e José furioso
sbatté l'uscio facendo un gran fracasso.
Dopo
di che José volò da Cris, fu da lui in poche falcate ed indicando
furioso il bagno gridò:
-
E POI SONO IO CHE HO LE VISIONI, VERO? SI STAVANO BACIANDO! - Dopo di
questo andò fuori deciso a torturare sia Riky che Karim fra atroci
tormenti.
Cris,
spaesato e stordito, guardò la direzione indicata da cui subito
sbucarono i due colpevoli di enorme reato, quando si avvicinò loro
erano più confusi di lui. Non capivano proprio cosa fosse successo.
-
Cosa facevate? - Perchè che si baciassero era proprio fuori
discussione...
-
Bè, lui era depresso perchè non sa come fare con José e non è
certo di cosa prova ed io lo consolavo... - Cris scosse il capo
sconsolato.
-
Certo che convincersi di vedere bene al buio è da idioti! -
Riassunse tutto così capendo cosa era successo. - Ha visto male! Ha
detto che vi baciavate! Dannazione! - Dopo di che prese Karim per il
colletto, l'avvicinò al viso e ruggì stufo marcio di tutta quella
situazione assurda.
-
Ora vai là e risolvi tutto una volta per tutte, cazzo! -
Karim
però si tolse le mani di dosso stizzito.
-
Che si fotta! Non può fraintendere così facilmente! È buio, vede
chissà cosa e si convince che sia giusto! E la fiducia? Lui vuole
che io lo tradisca così può continuare sulla sua stupida linea! È
un bambino viziato, ecco cos'è! È facile così! Lo sa bene che fra
me e Riky non c'è niente! Vuole solo troncare, vuole una buona scusa
per farlo! Che vada al diavolo! Non gli corro dietro! - Infatti andò
dalla parte opposta, seguito a ruota da Mesut e Sami che sapevano
bene ciò che gli stava succedendo e gli stavano vicino.
Cris
rimase spiazzato da quella reazione. Aveva ragione, Karim, ma per
questo motivo José avrebbe fatto di tutto a Riky... e lui non sapeva
più come fare per aiutare il suo compagno. L'unica cosa che voleva.
La sola.
Solo
la mano sul suo braccio, la SUA mano, lo calmò. In qualche modo
avrebbe fatto, solo che sperava di arrivarci prima della fine
dell'anno...
La
partita fu rinviata al giorno successivo poiché l'impianto elettrico
era stato misteriosamente sabotato e non c'era stato verso di
riaggiustarlo in poco tempo.
I
ragazzi passarono la notte in albergo e mentre Cris e Riky trovarono
un egregio modo per rilassarsi, come sempre, Karim fece passare la
notte in bianco a Mesut e Sami... i quali dovettero rinunciare di
nuovo ad un po' d'intimità. Lo maledirono mica poco.
José
non disse una mezza parola, a nessuno. E nessuno osò avvicinarlo.
Il
giorno dopo Ricardo non giocò ancora e Karim fu messo solo quando
vide Gonzalo non farcela più.