NOTE: piccola shot, ieri sera ho
pensato 'ora si staranno preparando per partire uno per la nazionale
e l'altro per raggiungere la famiglia che lo ha già preceduto in
Brasile qualche giorno fa', così ho pensato che fosse simpatico
scrivere quello che mi stavo immaginando ad occhi aperti. Son così,
ho le visioni! Comunque ci ho aggiunto anche un retroscena
teoricamente vero sulla K che un giorno e solo per uno, durante il
primo anno, è apparta sulla spalla di Cris, uguale alla K della
firma di Riky. Le informazioni trovate in giro spiegano che hanno
usato una penna per la pelle e Riky gli ha fatto la K e Cris la C,
perchè poi Riky si guardava la sua spalla sullo stesso punto, solo
che aveva la maglietta e non ci ha mai fatto vedere nulla. Bè,
teorie plausibili a parte, ecco la mia 'visione'! Ahah! Buona
lettura. Baci Akane
PS: la citazione finale viene da 'Non
abbiamo bisogno di parole' di Ron.
PIANI
Mano a mano che i giorni passano lui è
sempre più rilassato e sereno. Non mostra mai il suo reale stato
d'animo.
Lui esce sempre e sorride, è gentile e
fa tutto come sempre, non si dimostra mai nervoso, quindi non lo
diresti, ma se lo conosci bene cogli i piccoli gesti.
Quando è sovrappensiero fa un leggero
broncio e aggrotta le sopracciglia, lo fa per pochissimo ma sono i
classici sintomi di nervoso.
Oppure si mastica la lingua. Se la
rigira nella bocca e se la mastica. Non lo noti se non lo fissi
insistentemente.
Ci sono altre cose che fa che
dimostrano che è nervoso, però sono gesti davvero impercettibili.
Ultimamente ne ha sempre meno e sono
contento, ovviamente so perchè.
E so anche che questo lo fa sentire
male in un altro senso, perchè se sta meglio è perchè ormai José
non è più il nostro allenatore e lui è sempre stato la maggiore
fonte di stress, in questo anno.
Gli altri anni era diverso, ma questo è
stato davvero duro. Soprattutto all'inizio, quando l'ha trattato
apertamente male mettendolo da parte in quel modo.
Ora è sereno e mi piace tantissimo,
sono così contento che stia bene.
Si sentirà meschino ed egoista, perchè
lo conosco e so che è così, però ha ragione a sentirsi meglio.
José lo lascerà finalmente in pace,
c'è la forte possibilità che venga Ancelotti e se lui viene
probabilmente lo terrà qua e le cose andranno davvero bene, perchè
sicuramente lo aiuterà come non ha saputo fare José.
Insomma, sono prospettive positive
rispetto a tutte le altre volte quando Riky ogni santa volta
rischiava di essere messo alla porta.
Sono contento per lui.
Entrambi vorremmo restare qua quanto
più possiamo, ma felici e sereni, senza lotte assurde di mezzo!
Rotolo sul letto mentre lo guardo fare
le valigie.
Sebbene io sia felice che le cose si
stiano sistemando -comunque già solo per il fatto che José va via è
bene- resto sempre seccato dalla finestra mercato estiva.
Mentre lui si fa la sua meritata
vacanza con la famiglia, io la faccio per conto mio facendo
l'innamorato folle con Irina davanti ai paparazzi che mi seguono.
Lontano da lui ovviamente.
Ed in tutto questo, separati, ci sono
sempre i soliti rischi che uno di noi venga portato in un'altra
squadra.
Certo che la mia volontà vale ma fino
ad un certo punto. Se arriva la proposta giusta Perez accetta anche
la mia partenza. Si sa coi soldi come funziona. Certo, non sono
vendibile, sono troppo importante, ma la domanda me la faccio.
Penso sempre che sia Riky quello che
partirà per primo, prima della fine del nostro contratto. Ma se per
caso dovesse toccare a me?
Non voglio prima che vada via lui.
Nel calcio nessuno è mai sicuro, non
si può mai dire niente.
E comunque lui è sempre quello più a
rischio.
Scuoto il capo e sospiro.
Non ci voglio pensare, odio farlo nelle
ultime ore con lui.
Che palle!
Riky nota il mio gesto e senza smettere
di trafficare con le valigie, mi chiede pacato:
- Cosa c'è? - Lo sa cosa c'è!
- Lo sai, mi scoccia che parti! Ma lo
so che devi! - Riky fa proprio il sorriso incoraggiante che mi
aspettavo e apre un cassetto guardando cosa deve prendere da lì
dentro.
- Va bene perchè ci distraiamo un po'
uno dall'altro... stiamo insieme ogni giorno sia a 'lavoro' che a
casa... anche da quando Carol è tornata comunque passiamo lo stesso
il tempo libero insieme, lei sa di conseguenza non chiede nemmeno.
Naturalmente non posso trascurare troppo i miei figli, non li
sacrificherei mai... -
Carol è partita a settembre per un
periodo in Brasile, ha predisposto il trasloco definitivo a San
Paolo, ha scelto la casa e praticamente ha già preparato tutto per
quando Riky tornerà. Ha detto che nel caso in cui se ne fosse andato
dal Real, lei non l'avrebbe seguito in altre città. Dopo è tornata
a Natale ed è rimasta. Aveva finito le cose che doveva fare.
Carol è molto in gamba, riesce a
continuare pubblicamente la loro relazione come se fosse perfetta.
Stessa cosa, più o meno, faccio io con Irina. Solo che noi non siamo
tipi da scambiarci cose dolci come loro, noi due ci limitiamo a
pomiciare come due fidanzatini in pubblico. Carol e Riky sono più
riservati, però scrivono continuamente cose uno per l'altro, specie
lei in effetti. E quando c'è l'occasione si impostano tutti bel
belli in foto amorevoli e stucchevoli.
False.
Sono pose, come le mie con Irina, solo
che io e lei siamo calienti e loro due sono dolci.
Tutto qua.
Comunque lei è in gamba perchè ha
accettato tutto questo e lo vive in modo sorprendente, ci aiuta. Io
non so come sia possibile ma penso che non l'amasse nemmeno lei come
sembrava. Penso che semplicemente hanno sbagliato a sposarsi, tutto
qua. Che erano troppo uguali e giovani per capire cosa facevano e
cosa provavano, hanno confuso molte cose.
Per questo hanno accettato tutto
questo. Riky con molta difficoltà, ma ce l'ha fatta.
Lei allora ha deciso di riprendere in
mano la sua vita e rilanciare un po' la sua carriera, però non
lascerà mai Riky, amano troppo i loro bambini ed io sono d'accordo.
Nemmeno io lascerò mai Irina, se riesco.
Magari la sposerò...
Sono coperture perfette.
So che sono cinico, però è vero.
- Io starei attaccato al tuo culo 24
ore su 24, 7 giorni su 7! - Esclamo poi, lui ride e poi fa
un'esclamazione curiosa che mi fa tirare su sul gomito.
- Guarda qua! - Mi allungo e sedendosi
sul letto con me, mi fa vedere un pennarello speciale che scrive
sulla pelle.
Mi ricordo subito ed insieme ci
mettiamo a ridere.
- Oddio! I pennarelli da scritta sulla
pelle! Ricordi? - Lui annuisce e ride.
- Come no?! Sei arrivato con quel
pennarello dicendo tutto contento che ora avresti potuto fare gli
autografi sulla pelle dei fan che volevano poi ripassarlo e
tatuarselo. -
Ci sono folli simili. Si tatuano gli
autografi che si fanno scrivere sulla pelle, solo che naturalmente
servono pennarelli particolari!
- Tu mi hai preso così in giro dicendo
che sono il solito megalomane e che invece non l'avrei mai usato, che
per ripicca ti ho scritto la C del mio nome, stavo per farti tutta la
firma ma mi hai allontanato, sei scappato! Dio che risate! Erano
tutti a guardarci mentre ci rincorrevamo per lo spogliatoio! -
Rotolo sul letto a pancia in su e
sbaccano rumorosamente come mio solito.
- E così per fare pace mi hai detto di
farti la K sul mio! Allora te l'ho fatta come la mia firma. Solo che
era più piccolina. Io per coprire la tua C mi sono messo la
maglietta a maniche corte, tu come tuo solito ti sei esibito con una
senza maniche per mostrare la K! Il solito! -
Ridiamo ancora e per ripicca, visto che
si parla di questo, lo afferro per la vita e lo tiro giù su di me.
- Ehi, non sono esibizionista! Ma era
un peccato nascondere quella bellissima K! - gli faccio il solletico
mentre me lo tengo anche con le gambe in una morsa da wrestling.
Comincia ad urlare come un aquila.
Non sopporta il solletico.
Così cerca di dimenarsi e togliersi ma
lo tengo, dopo che rotoliamo e facciamo cadere la valigia
faticosamente completata, rovesciando tutto, lo blocco sotto di me e
smetto di torturarlo.
Lo schiaccio col mio corpo e lo blocco
sul fianco mentre gli tengo con una mano i suoi polsi intrecciati e
con l'altra mi sostengo sul letto.
Lui sta ancora ridendo un sacco, come
io. Ansimiamo e dopo un po' lo diciamo insieme.
- Ok, pace! - Come due bambini!
Non siamo molto normali, lo so...
Cioè dovremmo essere grandi ma in
effetti non sembra!
Gli bacio la guancia, lo faccio sempre
quando gli chiedo la pace. Lui sorride e si ammorbidisce rilassandosi
sotto di me, alzo leggermente il mio corpo così si gira girandosi
sulla schiena, gli lascio i polsi, apre le braccia ai lati e mi
appoggio sulle sue mani con le mie, intrecciamo le dita.
Siamo felici, i nostri sguardi sono
luminosi e brillano di gioia. Va tutto bene, non ci sono ombre anche
se siamo sempre pronti ad affrontarle perchè siamo consapevoli di
tutto.
- Mi mancherai in questi giorni...
saremo davvero lontani per un po'... - Dico pensando di nuovo al
fatto che lui sarà in Brasile, dove Carol l'ha preceduto, ed io per
un po' sarò ancora qua e poi comunque andrò in vacanza altrove.
Lui si fa un po' serio ma non spegne
veramente il suo sorriso. È più un'espressione serena.
- Anche tu. Però abbiamo fatto il
pieno durante l'anno, come dicevo prima stiamo insieme tantissimo...
potremo resistere un po' lontani. Siamo adulti, mica adolescenti il
cui rapporto si spegne subito se non ci vediamo ogni santo minuto...
è un amore serio, questo. Maturo. Consolidato. - Ridacchio. Amo
quando me lo ripete come se me lo dimenticassi,
- Lo dici perchè pensi che mi comporto
da adolescente? - Lo stuzzico e lui come sempre mi prende in giro.
- No ma che dici! - Allora gli mordo la
guancia e lui ulula, così poi gliela lecco e finisce che scendo
sull'orecchio baciandogliela dolcemente.
- Saranno le prove per abituarci a
quando giocherò di nuovo in Brasile e tu starai in Europa... -
Stringo le labbra. Sapevo che ci stava pensando. C'è sempre
qualcosa.
Sospiro e mi lascio andare
completamente su di lui, non lo schiaccio però sono abbandonato, il
viso contro il suo collo. Stringe le dita sulle mie e piega la testa
per carezzarmi con quella.
- Dovremo abituarci a vivere la nostra
relazione diversamente e queste cose aiutano a darci un'idea di come
sarà. Tanto telefono, computer e skype. E vivremo più a pieno le
volte in cui ci vedremo. Le vivremo con più intensità, godremo di
quegli istanti che ora spesso diamo per scontati e nemmeno notiamo, a
volte. - Non mi piace parlare di queste cose però ci penso spesso
anche io. Faccio il broncio e dopo un po' che assimilo le sue parole,
aggiungo le mie.
- Prenderò un jet super veloce ed un
pilota sordo muto in modo che non senta e non dica niente a nessuno.
Spedirò il jet da te affinchè ti porti da me le volte in cui tu
sarai più libero di me, ti farò rapire. Fortunatamente il
campionato brasiliano non è impegnativo, c'è molto più tempo
libero e non sono così severi da non concedere un giorno.
Non si allenano serratamente. - Eh sì,
ci ho pensato davvero tanto, in effetti.
Mi bacia la fronte e lascia una mano
dalla mia per carezzarmi la nuca, gli lascio anche l'altra e così mi
abbraccia, le sue mani su di me così delicatamente.
Mi godo tutto anche ora.
- Andrà tutto bene. Perchè il nostro
rapporto è solido, non è una cosa incerta nata da poco che non si
sa come andrà. Noi lo sappiamo già. Se tutto va bene andrò via
dopo 6 anni di relazione, queste cose non si spengono, non se è un
amore così vero e pieno. - Amo quando parla così perchè lo crede
davvero e credo anche io le stesse cose. E mi rilassa tantissimo
sapere che la pensiamo allo stesso modo.
- E poi appena smetti di giocare
tornerai in Europa, ti avvicinerai. O comunque avrai tutto il tempo
libero che vuoi per venire da me. E poco dopo smetterò pure io e
verrò da te! - I miei piani.
Io devo pianificare tutto, sono così.
Più mi ripeto questi piani, meglio
sto.
Così mi sembra di essere preparato. Ho
bisogno di prepararmi alle cose. Non per niente faccio così tanti
allenamenti extra e tanta palestra. Se sono diventato ciò che sono è
grazie alla mia mania di prepararmi più che posso.
Forse non ero un vero talento naturale
come Messi, come alcuni dicono. Forse è vero che io mi sono
costruito con allenamenti e costanza. Ma questo fa di me un talento
minore?
Non è forse un talento anche questo?
Saper arrivare in alto lavorando sodo?
Dicendo queste cose intendono che io ho
lavorato tantissimo e Leo non ha dovuto fare niente, che non ha
bisogno di impegnarsi per essere ciò che è. Ma se lo dicessero di
me non so... non mi farebbe tanto piacere. E' un po' come dire che
non cura il suo dono, che è come è e basta... non si impegna. Dire
che un calciatore non si impegna è un insulto, per come sono fatto
io. Io mi baso tutto sull'impegno.
Quindi sono contento che mi considerino
un talento costruito e non naturale.
Perchè comunque sono al livello di
quello che ha il talento naturale. O, per lo meno, questo lo dicono
tutti. Poi forse lui sarà anche meglio di me, che ne posso sapere
io. Però intanto guarda dove sono arrivato impegnandomi.
Sono contento di questo mio modo di
essere. Mi permette di raggiungere certi obiettivi importanti che la
gente comune non pensa raggiungibili.
Come Riky.
Per tutti era sempre stato
irraggiungibile. Così fedele a Dio e a sua moglie, così puro, così
impossibile... eppure io mi ci sono messo e testardamente l'ho avuto.
Ed ora sono sicuro che andrà sempre
bene fra noi, perchè anche negli ostacoli ci sarà sempre
l'intenzione solenne di lottare l'uno per l'altro e affrontare tutto.
Lottare fino alla morte, se necessario,
ma mai mollare.
È questo il nostro tipo di amore.
Mi tiro poi su sui gomiti e lo guardo,
lui è serio, intenso. I suoi occhi neri persi nei miei castani,
rimaniamo così a fissarci per un po', come per ricordarci ogni
nostro dettaglio.
Poi lo bacio e faccio l'amore con lui.
Non ci diciamo più niente perchè
sappiamo già tutto.
Noi ci sentiamo sempre. Non abbiamo
bisogno di parole per spiegare quello che è nascosto in fondo al
nostro cuore. E lo solleverò tutte le volte che cadrà. E lui farà
altrettanto con me. Sempre.
Andrà tutto bene.
FINE