CAPITOLO II:
LA CUFFIA
 

 

Era diventato quasi morboso, non nel senso negativo ma a dire il vero si capiva che tanto normale non era.
Normale in quanto la gente di solito non si fissava su un singolo individuo standogli addosso di continuo per ogni motivazione, facendo attenzione ad ogni dettaglio che gli potesse indicare un certo disagio, di qualunque natura, che fosse da ‘curare’.
Una smorfia? A seconda da cosa fosse provocata, bisognava subito rimediare…
Ad esempio se era per un dolorino da qualche parte allora il soggetto in questione doveva subito fermarsi e aspettare che passasse.
Oppure se la smorfia era per un pensiero negativo, doveva subito stanarlo e girarlo al positivo con qualche battuta divertente. Vederlo ridere lo rilassava, quindi si adoperava in ogni istante libero per fare il buffone e dirgli cose simpatiche.
Era così anche in campo, nelle partite ufficiali.
Quando Ricardo non c’era, Cristiano riusciva tranquillamente a segnare i suoi due o tre goal, se invece c’era non ne faceva nemmeno uno perché cercava di lanciare il compagno a rete e stava più attento a lui che alla palla e all’incontro che disputava!
Certo essendo l’unico ad adoperarsi così per il brasiliano, non gli potevano dire niente, anche perché magari prima o poi queste attenzioni avrebbero dato il loro frutto, però c’era da dire che un Cristiano dedito al cento per cento sul risultato della partita piuttosto che al far stare bene e sereno il suo ragazzo, era sicuramente meglio, per gli altri!
Iker e José soprattutto notavano quei dettagli e non potevano che ridacchiare divertiti… ad eccezione delle partite in cui pareggiavano o comunque soffrivano in modo particolare perché il giullare doveva per forza stare al servizio del principe piuttosto che della squadra!
Ed era assurdo anche perché Cristiano, il giullare in questione, era la persona meno altruistica sulla faccia della Terra e vederlo così apprensivo per un’altra creatura vivente, era quanto di più inquietante e comico al contempo.
E snervante quando questo pregiudicava un risultato!
Ma tant’è che insisteva su quella linea e quando nei paraggi c’era Riky, Cris non aveva occhi che per lui!
La cosa era evidente dalla sua prestazione che non era mai negativa ma sicuramente non positiva come quando faceva le sue famose triplette!
Quando si apprestavano ad affrontare un incontro particolarmente difficile, era ovvio che José fosse costretto a tenere fuori Riky… doveva assicurarsi la vittoria con ogni mezzo e per lui, quello, era un mezzo. Anche se gli dispiaceva -magari solo lontanamente- penalizzare la risalita del suo trequartista.
Ovvero… era ovvio che aveva bisogno solo di giocare, giocare e giocare ancora, l’unica cura al suo blocco era quello. Però non poteva andare a discapito della collettività!
Per lui non esistevano cose impossibili, ed era risaputo, ma con quell’idiota di Cristiano troppo perso dal bel culo di Ricardo, a volte temeva che il suo soprannome di Special One non si sarebbe potuto forgiare della qualità di miracolatore!
Del resto staccarli pareva proprio una di quelle cose impossibili persino per lui e ammetterlo gli bruciava… però cosa poteva fare quando quello famoso per ragionare col cazzo prendeva una delle sue cuffie e la metteva sulla testa del soprannominato cucciolo per non fargli prendere freddo?
Già solo quel gesto premuroso e tremendamente non da Cristiano, parlava per lui ed era così chiaro da fargli cadere le palle insieme alle speranze!
Le cose romantiche e sentimentali non erano per lui, quel gesto spruzzava zucchero da ogni buco, però se la sua ala era arrivata a quel livello nella sua relazione con il brasiliano, c’era ben poco da fare se non sperare che questi si svegliasse e tornasse ai suoi massimi, permettendo così di tornarci anche alla sua punta di diamante!
Avere due giocatori così collegati anche in campo e nei loro umori, era una cosa che non gli era mai capitata e se fosse stato uno scrittore di romanzi sarebbe andato a nozze con dettagli simili, ma era un allenatore alle prese con due idioti innamorati e ben presto avrebbe dovuto tirare fuori l’artiglieria pesante!
E se lui la tirava fuori, erano guai!
Vedendo Cristiano sistemare la cuffia sul capo di Ricardo con una certa premurosità, come fosse normale, José si batté gli occhi e la fronte con la mano pensando stizzito e sul disperato andante:
“Ma guarda se quello doveva diventare uno di quei fessi innamorati proprio nel momento più critico della stagione! Che tempismo del cazzo che ha! “
E non aveva idea di quanto fossero davvero in simbiosi, ma quando avrebbero ricevuto lo stesso stop dal medico per gli stessi quindici giorni… lì l’avrebbe capito e gli sarebbe venuta una gran voglia di ucciderli.
Sempre insieme!