NOTE: poche parole per augurare un buon fine anno ed inizio nuovo. Non era programmata una one shot su Cris e Riky, però mi è uscita così, da sola... e quindi eccoci qua! E' ambientata a poche settimane fa, durante il mondiale per club di Cris, vinto dal Real ma senza il contributo di Cris che non ha segnato nessuna delle due partite e che ha giocato appannato rispetto al suo solito. Come se fosse stanco o avesse altro per la testa. Ho fatto accurata attenzione agli impegni di Riky in quei giorni e ci sono stati alcuni di fila in cui è sparito dalla circolazione... e poi andiamo, se vuoi fare una cosa, il modo lo trovi! Le interviste sono sempre fatte prima di quando vengono messe in onda e pubblicate. Sono sicura che in quei giorni Riky fosse lì in Marocco, forse non per 5 ma meno, anche solo 3 credo siano fattibili. E poi anche adesso, prima del ritiro di Cris con il club, a Dubai, è fattibile un loro incontro per un due giorni. Non anticipo altro, leggetevi la fic e buon anno nuovo! Buona lettura. Baci Akane

QUELLA SENSAZIONE



E' stato come un conto alla rovescia.
Avevo calcolato da solo da tempo quando sarebbe stato il suo ultimo giorno a San Paolo con la squadra, compreso di festa finale.
Sapevo quando avrebbe avuto il suo ultimissimo impegno con loro e sapevo anche cosa aveva dopo, perchè lui mi rende partecipe di tutti i suoi impegni.
So tutto quello che deve fare a Dicembre per cui sapevo anche tutte le volte che avrei potuto vederlo.
Adesso che il momento è arrivato, mi sembra di morire.
Lo sento nell'aria, è come se lo respirassi.
Mi fa morire. Mi fa morire per tutti i mesi che devo stargli lontano e quando va bene lo vedo per un giorno appena perchè poi ci sono dieci ore di volo a separarci. Ma quando realizzo che c'è una data precisa per poter stare con lui un paio di giorni, inizio a fare il conto alla rovescia.
Ogni mattino guardo il calendario nel telefono e conto mentalmente i giorni e quando comincia ad avvicinarsi il giorno fatidico, mano a mano che il numero si riduce, io divento sempre più elettrico e distratto, euforico, con la testa totalmente da un'altra parte.
L'ultimo giorno di campionato prima della pausa lo giochiamo di venerdì e va tutto bene. Segno grazie a Karim e a Dani che mi danno dei grandi palloni, ma io ho la testa da Riky. Mano a mano che i giorni avanzano la mia testa è sempre più là e gioco sempre meno da CR7. Non lo faccio apposta, ma quando so che sto per vederlo, quando lo annuso, quando lo sento vicino, tutto il resto passa in secondo piano.
Io vivo per il calcio, adoro stare sul tetto del mondo e dimostrare che lo merito. Però quando so che sto per vedere Riky non mi interessa più, non mi viene da fare quel che faccio sempre, gioco appannato. Per quanto sia appannato vado sempre bene, ma è diverso e me ne rendo conto da solo.
Il giorno dopo si parte per Marracash, per il mondiale per club ed ormai il momento è davvero vicino.
Riky ha avuto diversi impegni in questi giorni, fra delle ultime cose col club, qualcosa con la famiglia ed un'intervista. Però adesso sparirà dalla circolazione, non ha impegni per alcuni giorni, è riuscito a spostarli nonostante il natale imminente. So che il primo natale da separati sarà delicato per loro, ci tengono a far sentire Luca ed Isabella come tutti gli altri anni, quindi sarà ancora più presente.
Però non pretendo nulla. Solo che mi dia questi giorni.
Questi giorni qua io li voglio.
So che ci sono da mesi, adesso ci siamo e non posso rinunciare.
Parto io e parte lui, fremo all'idea che davvero ormai è fatta, il viaggio in aereo mi distrugge. Sto con Pepe che di solito è bravo a distrarmi, ma questa volta nemmeno lui ce la fa. Sono così nervoso che nessuno mi ha visto così, James mi sta alla larga e Fabio se la ride.
Tutt'intorno a me ci sono mille atmosfere diverse.
Tutti pensano a questo titolo importante da vincere, l'ultimo dell'anno per fare un gran poker. Io normalmente ci terrei più di loro, ma adesso non ci riesco.
Adesso sta per arrivare Riky, lo sto per rivedere.
In Brasile ha avuto più tempo libero, è vero, però le ore di viaggio sono parecchie e non è facile venire. Prima a Milano stava due ore ed era fatta, adesso sono 10. Meno se io gli vado incontro in Portogallo. Allora le giornate libere che coincidono, ci venivamo incontro in Portogallo e stiamo insieme quanto si può. È bello, ma anche una tortura perchè non è abbastanza. Però è meglio di niente, ho imparato a rendere prezioso anche un solo minuto ed adesso sono ore indimenticabili, quelle che vivo con lui.
Ma ora è diverso.
Abbiamo diversi giorni da passare insieme e quando torna via da Marracash per una cosa Natalizia ed altri impegni vari fra famiglia ed altre interviste, so che ci saranno altri giorni che potremo spendere insieme dove mi raggiungerà in vacanza.
Questo mese sarà fantastico.
Aspettavo Dicembre a mille mani ed è arrivato ed adesso ci siamo e sto diventando matto.
L'aereo atterra e metto piede in Marocco e per poco non cado come un pero cotto.
Pepe mi tira su in tempo e ridendo mi mette un braccio intorno al collo e mi accompagna.
- Amico, se vuoi rivederlo intero devi stare attento! - Anche solo se qualcuno allude io salto su e mi sento lo stomaco contorto.
Qualcuno sente, ma non capisce a chi si riferisce: quelli nuovi, fra cui James.
James mi piace, lo trovo simpatico e divertente. Ha un debole per me, ma come lo può avere per un idolo che è aperto e disponibile. Mentre si sta prendendo parecchio con Isco ed il Chicharito. Però ha ogni tanto quella di studiarsi me e quel che mi riguarda. È giovane ed è normale sia confuso, presto capirà la differenza fra l'ammirare e l'innamorarsi.
Per il resto la mia testa torna a fissarsi su Riky.
Io quella differenza l'ho capita con lui.
Quella fra il divertirsi e l'amare.
Mi ha rivoluzionato del tutto.
È vero che è stata dura fare a meno di lui ogni giorno. Era come vivere insieme, ad un certo punto. Perchè l'ultimo anno lui e Carol avevano programmato di arrivare a separarsi quando sarebbero stati pronti, per cui hanno iniziato a preparare tutto per l'evento. Lei si è trasferita a San Paolo, ha avviato la sua attività, faceva su e giù da là a dove stava Riky... così io e lui vivevamo insieme. Era bellissimo quel periodo ed è stato shockante fare a meno di lui così. Però andando a Milano è stato meno tragico del previsto, ci vedevamo in due ore, siamo stati insieme tanto. Non è come da quando è in Brasile. È da qua che abbiamo iniziato a fare i veri sacrifici.
È tutto un modo di viverci diverso. Ovvio che preferivo prima, ma ce la faccio. Ci riesco.
È che quando so che sto per vederlo sono finito, non ci sono proprio... e se so che posso stare con lui per un paio di giorni io sono ancora peggio. Non so, è come se morissi. Non mi sono mai sentito così, non ho mai provato qualcosa del genere.
E'... è come andare incontro alla cosa più preziosa del mondo, quella che davvero conta più di ogni altra, più della tua stessa vita.
È così che lo vivo, ora.
È così che lo sto vivendo.
Come fa la distanza a rinforzare l'amore, un legame, un rapporto?
Di solito è qua che finisce, ma se è uno di quei rapporti autentici, viene rinforzato e basta. Questo è il nostro caso e lo dimostra che Riky ha trovato davvero la forza di separarsi da Carol dopo tutti questi anni. Io e lui stiamo insieme da un po' e finalmente ha trovato la forza di separarsi per essere corretto e seguire i valori che ama.
Adesso non inganna nessuno, no?
Sono così orgoglioso di lui.
Lontano da me è diventato più forte, ha trovato la forza di fare quell'importante passo e vivere nell'onestà anche solo per sé stesso.
Ora sta bene, è sereno, si è tolto un grande peso con la propria coscienza.
Forse queste cose lo hanno aiutato a vivere la relazione con me ancora meglio. Siamo distanti, ma non siamo mai stati così vicini. Non per le ore che passiamo attaccati al telefono a dirci ogni cosa, anche se abbiamo mal di pancia.
Ma per il modo in cui pensiamo uno all'altro prima di qualunque altra cosa. Se abbiamo impegni o dobbiamo prenderne, prima ci consideriamo a vicenda. Tipo se dobbiamo parlare al telefono, se dobbiamo vederci, se lui ha un impegno in quel giorno me lo prendo anche io, o se io sono libero lui si tiene libero.
Funziona perchè è un amore costante.
Pensando a lui ossessivamente, annusandolo, il cuore aumenta i battiti mentre arrivo in albergo e faccio le cose che devo fare. Saluti, cose di rito. Poi finalmente del tempo per noi, per riposare un po'.
Il tempo di aspettare che arrivi.
Non riesco a stare fermo, mi metto a fare cose che nemmeno ho idea.
Poi cammino a caso, Marcelo, Pepe e Fabio vengono a vedere se voglio andare con loro a fare un giro, io dico di no nemmeno per idea. Mi ridono dietro ed io li mando a cagare. Guardo l'ora. È passato solo un minuto dall'ultima volta che l'ho vista.
L'ansia sale.
Quanto manca?
Quando arriva?
Non riesco più ad aspettare. È impossibile star qua così sapendo che da un momento all'altro dovrebbe bussare lui perchè sa come fare a passare inosservato se vuole, è bravo in questo.
Bussano e mi fiondo ad aprire, il cuore sta per scoppiare e penso anche di avere dei fischi nelle orecchie.
Quando vedo James faccio quello deluso e col broncio, non mi trattengo proprio.
Lui si accorge che aspettavo qualcun altro.
- Deluso? - Chiede scherzando.
- Sì! Aspetto qualcun altro! - Dico spontaneo.
Di solito non è che possiamo incontrare chi vogliamo, ma non siamo nemmeno in prigione. Devo avvertire qualcuno, nel mio caso ho il mister complice e poi io sono io, potrei fare comunque quel che voglio. Essere il giocatore più forte del mondo ha un suo privilegio che uso sempre per Riky.
- Allora ti lascio... - Fa James indeciso se essere deluso a sua volta od incuriosito. Non glielo posso dire. Non penso che lo sbandiererebbe, però insomma... sono cose mie. Riky è mio.
Chiudo la porta e giuro che se il prossimo non è lui, sparo a chiunque sia.
Dato che ho chiuso da poco, quando bussano mi viene spontaneo aprire seccato.
- Non voglio andare da nessuna part.... - Ma non finisco la frase, perchè la voce mi muore in gola ed il cuore esplode nel petto, mentre lo stomaco si stringe come se dovessi vomitare.
Per un momento le forze mi vengono meno e le ginocchia cedono. Mi appoggio alla porta che ho aperto ed è questa. È precisamente questa la sensazione che adoro con tutto me stesso. Quella che non avevo mai provato prima di quest'anno.
Fare a meno di lui per molto tempo e poi rivederlo con la consapevolezza che domani mattina mi sveglierò e sarà ancora qua e non partito in fretta.
Lui sorride splendente, è radioso e illumina tutto quanto come sempre.
- Buongiorno! - Esclama calmo, ma si sente dalla voce che trema anche lui di gioia. È solo più bravo di me a controllarsi.
Entra e chiude la porta al mio posto, poi si toglie cappellino e occhiali e i capelli neri gli stanno scomposti sulla fronte, come li amo. Ed amo questa barba che si è lasciato crescere, che gli sta d'incanto.
Ed amo guardare ogni centimetro perfetto del suo viso che diventa ogni giorno più bello.
E la cosa migliore, la cosa che mi fa tremare, è che ora posso toccarlo.
Allungo la mano, è qua davvero, non lo sto sognando.
Non ci sono modi per spiegare questa sensazione, questo momento. Il momento in cui lo vedo dopo averlo aspettato, dopo il conto alla rovescia dei giorni, dopo la frenesia delle ore mancanti.
Il momento in cui lo vedo e poi lo tocco e poi le lacrime che scendono. Il suo viso è sotto le mie dita e lui, vedendo che piango, fa altrettanto.
Queste cose non erano mai capitate prima di questi ultimi mesi. Mai. Vedersi e piangere. Nemmeno quando era a Milano.
Piangere dalla gioia perchè ci siamo incontrati.
Finalmente ci stringiamo ed il mondo torna a scorrere perfetto, tutto è a posto, ogni cosa sparita. Il calcio è lontano da me, il Pallone D'Oro, ogni dovere di personaggio pubblico, i miei piani per questa e per quella cosa.
È tutto lontano.
Il mondo adesso è tutto qua.
Io e lui.
Lo stringo forte, lui stringe me. Piangiamo. Stringo gli occhi lui fa la stessa cosa. Tratteniamo i fiati. È così meraviglioso morire così.
Il cuore scoppia nel petto e la vera felicità ci bagna mentre, senza poter dire nulla, ci baciamo.
Le labbra si incollano, si fondono, e le lingue non si lasciano più mentre vengono assorbite dal vortice che incontrano.
Una volta che si comincia, non ci si ferma. Non ci si può semplicemente separare e basta. Bisogna andare oltre.
Prima c'è l'abbraccio, poi c'è il bacio e poi c'è lo spogliarci, perchè non possiamo farne a meno. E poi c'è la frenesia che nasce, che cresce, che ci prende come un attacco di follia.
Incapaci di cedere. Incapaci di controllarci.
Perchè ci stiamo toccando ma vogliamo di più e le mani corrono velocissime sui corpi a spogliarci, ma non ci riusciamo. È appena appena un aprirci felpe e camicie. Lui mi spinge elettrico, è come impazzito. Si apre da solo i jeans che si abbassa insieme ai boxer e tutto cresce, si piega sul letto ed io mi apro e mi abbasso a mia volta, non serve parlare, non serve cosa succede.
È un bisogno primordiale, la sensazione di farlo per poter vivere, perchè non c'è un altro posto dove stare per i prossimi due minuti.
Mi lecco la mano e mi lubrifico velocemente.
Non è dolce. La versione dolce la faremo stanotte e domani e dopodomani, lo faremo fino a non averne più, in tutti i modi. Ma adesso è come... è come farlo per realizzare che è tutto vero, che non svanirà, che non ci sveglieremo.
Entro e lui getta indietro la testa, si inarca e sospira di sollievo, come se finalmente solo ora stesse bene. Mi dà alla testa. Per un momento tutto si è calmato, ma poi il fuoco torna e con una mano sui suoi fianchi e l'altra sulla sua spalla, mi muovo sempre più forte, andando sempre più in dentro.
Non c'è romanticismo, ma quando gli ormoni esplodono nel vederlo così dopo tanto tempo, quando c'è solo il bisogno puro e crudo, è così che funziona.
Tu, lui, uno dentro l'altro, subito. Senza aspettare. Non si può aspettare. Non si può.
Il bisogno cresce insieme alla frenesia e cerchiamo di fermare questa follia muovendoci in sincronia, mi viene incontro nelle spinte, gemiamo insieme sempre più forte e sposto la mano dalla spalla al suo viso, lo prendo da dietro, infilo un dito in bocca, lui succhia e la sua lingua sulla mia pelle mi brucia ulteriormente. Come un vulcano in eruzione. Elettricità.
Aumento, tutto va forte, sempre più forte. Ed è lui. Io sono in lui.
Riky è qua con me. È davvero qua con me. Non è un sogno.
Questa meravigliosa sensazione è completamente fisica e vera.
Verissima.
Mi chiama e mi chiede di più, ancora, più forte. Sto arrivando al punto che lo fa godere, quando mi dice 'lì, proprio lì, ancora... vai...' io premo e spingo più forte, come vuole lui, senza muovermi perchè tocco dove vuole lui. Più veloce. Più forte. Ancora. Quando grida e raggiunge l'orgasmo, si piega in avanti di più, appoggiandosi ulteriormente al letto. Da qui lo prendo con entrambe le mani ai fianchi e prendo la posizione che preferisco fino a che, poco dopo, ho anche io l'orgasmo. Gli vengo dentro e tutto si offusca. Io mi piego su di lui, gli crollo addosso sulla schiena. Si sostiene e sostiene me e penso che non riuscirei nemmeno a fare un passo.
Dio, non siamo nemmeno riusciti a toglierci i vestiti e stenderci sul letto.
Lui stesso penso che morisse dalla voglia puramente fisica, quella che come me ha trattenuto un sacco, dall'ultima che ci siamo visti.
Prima è questo. Prima è sempre una questione fisica, perchè siamo uomini, è così che funziona.
Poi, stanotte, sarà una questione interiore.
Le lacrime si affacciano mentre gli cingo la vita con le braccia, lo alzo e l'appoggio a me. Lui gira la testa, la nuca sulla mia spalla, la mano alta sulla mia testa. Ci guardiamo annebbiati ma felici, realizzati e completi. Questo rilassamento.
Questo 'ora stiamo bene'.
- Ciao. - Mormoro con gli occhi che brillano.
- Ciao. - Risponde allo stesso modo.
- Non mi eri mancato tu. Ci sentiamo per telefono ogni ora del giorno. - Dico poi come seguissi i miei pensieri ad alta voce. Lui sorride. Di solito si dice mi eri mancato.
- Mi era mancato toccarti, averti dentro. - Finisce per me, dal suo punto di vista. Sorrido dolcemente.
- Mi era mancato entrarti, farti mio. L'unica cosa che nessuno dei sistemi alternativi che usiamo può darmi. - Sorride e mi bacia. Facciamo sesso virtuale e parliamo di tutto ogni secondo delle nostre vite. Però la sola cosa che non può essere compensata in alcun modo, è il sesso. E si dice che quando non hai più voglia e bisogno di fare sesso col tuo compagno, allora la relazione è morta.
Per cui sono tranquillo visto che mi sembra di morire se non lo faccio con lui e che quando lo faccio... beh, muoio comunque!
Da qui capisco quanto va bene fra noi.
Adesso Cristiano Ronaldo non esisterà per nessuno per questi 5 giorni. Tutti quelli che riuscirà a strappare ai suoi impegni.
Io giocherò ma sarò sempre qua con lui, in camera.
E forse nemmeno riuscirò a segnare. Vinceremo la coppa, ma sarà una cosa degli altri. Si festeggerà, ma lo faranno gli altri. Io avrò la testa alla camera, a lui, a queste notti insieme. Non ci sarà altro nella mia mente. Ed anche quando andrà via, io rimarrò qua con lui.
Per un po', ragazzi, Cristiano Ronaldo farà quello che deve fare e che il mondo si aspetta e sorriderò e ci proverò come sempre. Però sarà una pallida imitazione. Quella originale sarà con Riky. Ed è maledettamente bello. “

Cercarlo, trovarlo, averlo.
Non so cosa sia successo, non l'avevo certo programmato od immaginato in quel modo. Quel che è capitato è lontano anni luce dalla mia visione delle cose.
Mi manca da matti, era da un po' che non riuscivo a vederlo e finalmente il giorno arriva. Ci penso e ripenso frenetico e felice e con la testa fra le nuvole mi immagino mille modi, ma non certo questo.
I miei modi erano tutti romantici. Pianti, giravolte, carezze, abbracci, baci per ore ed ore... mi immaginavo noi a fare l'amore piano piano, assaporandoci, coccolandoci con dolcezza, facendoci nostri centimetro per centimetro. Perchè mi mancava la sua pelle, il suo corpo, i suoi muscoli, i suoi occhi, la sua bocca, il suo naso, i suoi lineamenti, i suoi capelli, le sue mani, le sue braccia, le sue gambe, la sua schiena, il suo sedere, il suo inguine, mi mancava tutto di lui e volevo assaporarlo per bene.
Invece sono arrivato, l'ho visto, sono morto e poi quando ci siamo toccati io... io non ho capito più niente, è come se fossi andato in tilt, come se fossi stato posseduto da qualcuno. Non riuscivo a controllarmi e... boh, c'era solo una cosa che dovevo fare.
Mi sentivo come morire, dilaniare, strappare via.
Quel che ho provato è stato così forte, ma così forte, che mi serviva qualcosa di terreno, di incredibilmente concreto e vero che mi riportasse alla realtà.
E appena ci siamo baciati, appena l'ho toccato, appena mi ha ricambiato, ho sentito un bisogno fisico primordiale, crudo e vivo, di essere preso.
Io lo dovevo solo avere dentro, non era una cosa di volere, era un bisogno, un dovere, non potevo fare altrimenti.
Mi sono abbassato pantaloni e boxer e mi sono fatto prendere. Credo non abbia capito nulla.
Sono andato a fuoco, ma sono tornato in me solo con lui dentro, spinta dopo spinta. All'orgasmo mi ha restituito quella sanità per un attimo sparita.
Non mi ero mai sentito così fuori di me, così bisognoso di qualcosa a quel modo, quasi volgare.
Non si può spiegare, è una sensazione strana.
È quella sensazione che mi mancava di provare, che non mi era mai capitato di vivere perchè in fondo ci siamo sempre visti molto anche quando ero a Milano e prima ancora vivevamo insieme, non avevo avuto modo di sperimentare una cosa così assoluta e violenta.
È stato incredibile.
Meraviglioso.
Ora stesi nel letto, le dita intrecciate, gli occhi negli occhi, senza mai staccarci un secondo, le gambe allacciate e finalmente nudi, possiamo guardarci senza il bisogno bruciante di prenderci e perderci uno nell'altro.
Adesso va bene così.
I cuori sono tornati normali, ci ascoltiamo l'un l'altro. I nostri corpi, le nostre emozioni che trapelano da ogni piccolo dettaglio.
- Sei il solo in grado di farmi impazzire... - Dico infine come se dovessi scusarmi dell'accoglienza che ho richiesto e preteso. Lui ride e mi bacia le labbra senza mai staccare gli occhi dai miei.
- Lo dici a me? Dovevi vedermi in che stato ero prima che arrivassi! Penso che avrei potuto sparare a qualcuno... e quando poi ti ho visto... io non so, non ho mai provato questa cosa... cioè... mi sono messo a piangere! Per chi? Mai nessuno! - Sorrido intenerito per la sua sincerità e lo bacio a mia volta, poi come nostro solito, quando le cose si fanno troppo emotive, per smorzare ci mettiamo a scherzare. Ultimamente mi piace stuzzicarlo su diverse cose. Un po' è vero che sono geloso, altre ci marcio. Ma a lui piace che io lo sia.
- Sicuro che tu non abbia mai pianto per James? -
Infatti puntuale si mette a ridere, quel tipo di risata che mi fa morire.
- O per Fabio... - Continuo l'elenco visto che mi tengo informato sulle voci che girano fra i fan.
Ho scoperto che si chiama slash o shippare o qualcosa del genere. Me l'ha spiegato Cris che lui è più informato di me, ora guardo sempre cosa dicono su Cris.
- O Gareth... - Continuo mettendomi a pancia in giù e appoggiandomi sui gomiti con l'aria ironica di chi fa finta di essere arrabbiato. Cris continua a ridere, ma qua si ferma.
- Gareth?! Andiamo, è super impegnato con Luka! - Alzo un sopracciglio e mi fermo a guardarlo con più attenzione ed aria di sfida, mentre piano piano l'aria da gioco va via per lasciare lo spazio all'indago vero e proprio.
- Perchè, Fabio e James invece sono davvero gli altri tuoi passatempi? - A questo punto la faccia che fa è tutta un programma perchè si ferma e aggrotta la fronte come per chiedersi che passaggio si è perso, ed io, appoggiando la guancia alla mano aperta e piegando la testa di lato, lo guardo interessato ed in attesa.
- Eh? -
- Gareth no, sta con Luka... ma di Fabio e James non hai detto niente! Devo dedurre che sospiri per loro? O meglio dire con loro? - Ovviamente su Fabio potrei mettere la mano sul fuoco, so che non ci sono pericoli. È il fratello coscienzioso di Cris. Ne ha tre. Due sono Pepe e Marcelo e si commentano da soli, l'altro è Fabio. Per cui io so che è tutto a posto, ma il resto del mondo è convinto che invece quello non sia rapporto fraterno. Beh, il resto del mondo lo vedeva sposato anche con me, prima, ed ora con James... è pure passato per Gareth! Se dovessi dar retta al resto del mondo credo che sarebbe poligamo, Cris!
Però è curiosa la posizione di James, in realtà!
Si capisce che ha un gran bel debole per Cris, ma era lo stesso di Gareth appena arrivato. Lo adorava, ha migliorato la sua tecnica osservando Cris giocare. Ritrovarsi con lui è stato come un sogno realizzato e quando succede sei in estasi davanti a lui e non ti stacchi, ti viene spontaneo. Lo imiti anche. Ma poi il vero amore è un'altra cosa.
Solo Karim è l'eccezione che è riuscito ad innamorarsi del suo idolo!
Cris comincia ad essere in difficoltà e questo non mi piace sul serio.
Questa cosa non me l'aspettavo perchè ero convinto di poter stare tranquillo ma evidentemente mi sbagliavo!
- Ma perchè non serve! Fabio lo sai meglio di me, è come un fratello! Dovrei davvero commentarlo? Serve dirlo? Andiamo, Riky! - Annuisco. È vero. Però James è diverso...
- Ed il piccoletto? - Lo dico con superbia, è un tono particolare che uso di rado e solo con chi mi infastidisce e voglio mettere a posto senza contrasti diretti.
Cris lo sa e mi guarda esterrefatto come se avesse un marziano. Come se non sapessi che invece ci sta godendo perchè gli piaccio geloso!
- Il piccoletto l'hai detto tu! È piccoletto! Ha 23 anni, io 29... non dico che può essere mio figlio, ma mio fratello minore sì! - Divento sempre più intransigente e puntiglioso.
- Però non lo è! Non è tuo fratello come lo è Fabio! Non è quello il tipo di rapporto, lo conosci da poco... e lui ti adora, si vede! - Lui trattiene il fiato e mi guarda con occhi spalancati, sempre preoccupato per questa mia versione detective.
- Sì, mi adora, sono il suo idolo ed ha un carattere aperto, espansivo e socievole che lega subito e se gli piace qualcuno gli si attacca senza problemi, è inoltre uno molto fisico, che ama i contatti e abbraccia tutti, ama abbracciare. E ama ridere e scherzare e giocare, si presta a tutto. Però non significa, ripeto, non significa che me lo faccio! - Stringo gli occhi e lo guardo severo, attento ed inquisitore. Lui davvero è come spaventato, senza parole. Se potesse indietreggerebbe.
- Sì lo so. So tutto questo, me ne sono accorto quando vi osservavo in questi mesi, però non mi è piaciuta la tua mancata risposta. Su Gareth hai smentito, su Fabio non serve dirlo. Ma James? Che è giovane non conta poi molto e mi pare che tu ti diverta molto a fare i dispetti a quel ragazzo. Ti vedo sempre in allenamento a spingerlo e a prenderlo in giro. - Cris si alza a sedere capendo che la cosa si è fatta seria e che sono stizzito, seriamente stizzito. Congiunge le mani e le sventola come a dire 'ma ti prego!' e con aria teatrale si mette a ridere isterico.
- Spero che tu scherzi! Cioè adoro che sei geloso, ma non quando lo sei sul serio. Mi piace quando giochi! Io che me la faccio con James per passatempo? Non posso dire sarei pedofilo, ma io mi ci sentirei! E a parte questo, il particolare sei tu! -
- Non puoi pensare a me ventiquattro ore su ventiquattro. È impossibile! Nessuno può. - Lo torchio proprio per bene mettendomi sul fianco e guardandolo in attesa di risposte più convincenti. Lui è sempre più shockato per quel che sta succedendo.
- Cos'è, sei venuto per spiarmi? Per litigare? Non so! - Se la sta prendendo e Cris se la prende quando è con le spalle al muro, quando è scoperto. Questo non mi piace perchè era iniziata per giocare, ma si è messo sempre peggio ed adesso sono io che mi alzo a sedere e serio, mano al fianco, lo guardo altero.
- Dimmi tu per cosa sono venuto! Non erano queste le reazioni che mi aspettavo! - Lo dico chiaramente e lui è preso proprio male. Da che voleva fare fuoco e fiamme, a che capisce che l'ha fatta grossa in qualche modo e forse nemmeno se ne era accorto prima.
Sta zitto a pensare alla risposta, ma poi scuote il capo e guarda in alto seccato.
- Non ci posso credere che stiamo parlando di questo! Che stia succedendo! E non so proprio cosa vuoi da me, cosa ti aspetti! - Si alza. - E sai cosa? - Inizia a vestirsi seccato senza guardarmi. - Ho un impegno col club e non ho tempo di questo adesso! - Poi sulla porta si ferma e si gira guardandomi serio e cupo. - E mi dispiace di non rispondere alle tue aspettative! Di averti deluso! Anche se non so ancora cosa ti aspettavi, cosa dovevo dire e fare! Se non ti basta conoscermi come mi conosci, allora non so che dirti! - Apre la porta. - Io vado, ci vediamo stasera! - Con questo sbatte la porta e se ne va lasciandomi qua solo come uno scemo a fissare la porta chiusa.
Rimasto solo realizzo, nel silenzio assordante, che probabilmente se l'è presa tanto reagendo come non mi sarei aspettato, perchè nemmeno lui si aspettava che io me la prendessi sul serio. È stato preso in contropiede.
Mi alzo e vado al bagno a lavarmi ripensandoci.
E forse non è nemmeno proprio questo.
Scuoto la testa e mi appoggio ai bordi del lavandino guardando la mia immagine riflessa allo specchio.
- E' rimasto deluso dal fatto che dubitassi, io per un momento ho dubitato ed è vero che è successo. E lui ha reagito male, da ferito, proprio per questo, perchè per la prima volta ho dubitato della sua fedeltà. - Sospiro e scuoto la testa non riuscendo più a guardarmi. Mi vergogno di me. Mi vergogno tantissimo. Anzi. Mi odio.
Vado di là e prendo il telefono e provo a chiamarlo, ma mi mette subito giù, così evito di scrivergli via sms che tanto è fuori luogo.
Aspetterò che torni.

È angosciante l'attesa perchè odio essere qua e sapere che abbiamo anche litigato, odio litigare con lui, odio lasciarmi male con lui se abbiamo del tempo prezioso da passare insieme. È uno spreco.
Però di cose ne devo ancora imparare molte.
Mi metto a pregare che torni presto e di riuscire a sistemare, non ho molti dubbi su questo, però vorrei solo poterlo fare subito.
Non ho nemmeno fame. Rimango come sono, nudo e steso sul letto. Mi giro e mi addormento tormentato.
Il sogno che faccio è ovviamente brutto, lui che se ne va con James. So che non potrebbe mai succedere. Differenza d'età a parte e questione che James è così di carattere, affettuoso anche con gli altri, è Cris il punto. Cris non ci andrebbe mai e non per chissà quali motivi, ma bensì perchè ama me. Punto.
Ha pianto quando mi ha visto.
Si è emozionato quando mi ha abbracciato e l'ho sentito e mi ha dato alla testa. Come posso dubitare dopo tutto?
Non dubitavo, non era questo il punto.
Non è un vero sonno, ma mi sveglia la sua mano leggera sulla tempia, mi carezza e la sua voce sussurra piano un 'ehi' dolce.
Credo gli sia passata anche a lui.
Mi giro svelto verso di lui e la prima cosa che faccio appena lo vedo è abbracciarlo forte di slancio, mi alzo e gli butto le braccia al collo. Lui ricambia mentre io nascondo il viso nell'incavo, stringo gli occhi e stringo lui e con le lacrime proprio lì, comincio a dire agitatissimo e mortificato:
- Scusami, scusami, scusami... perdonami! Lo so che non ci andresti mai, né con lui né con nessuno e che è per questo che non ti eri preso la briga di smentire. E so che con Gareth l'hai fatto perchè era la cosa più assurda dire di voi due visto quanto è perso per Luka. Così come so di Fabio e... e anche se non saprei quale motivo ci fosse per tenerti lontano da James, non mi servirebbe. Non mi serve sapere perchè no con lui. Perchè non dubito di te. Non ho motivo di dubitare di te. Non dubiterei mai. Mi fido. Hai pianto prima quando mi hai visto. Sei troppo spontaneo. Non ho mai dubitato sul serio è che ero spaventato. Ho avuto paura. - Lo sento irrigidirsi fra le mie braccia e mi separo per guardarlo in viso, poi con coraggio proseguo tenendolo per la maglia. - Ho rivoluzionato di nuovo, per l'ennesima volta, il mio mondo per te. Da quando ti conosco non ho fatto altro, di continuo. Ed anche ora lo faccio. Mi sono appena separato ufficialmente con Carol e questo perchè sono così convinto di te, perchè amo solo te e so che sarà così per sempre, che non posso, non posso più continuare a stare con lei lo stesso. Abbiamo affrontato la verità, abbiamo aspettato che i bambini fossero abbastanza grandi per capire e abbiamo fatto un piano di battaglia per non fargli mancare nulla. Però l'ho fatto. L'ho reso pubblico. Ho reso pubblico che non la amo più. Ho rivoluzionato tutta la mia vita per te e tu sei sempre più il mio unico mondo, anche a distanza lo sei e lo sarai sempre ed io non ho dubbi che ne vale la pena, o non l'avrei mai fatto. So che sarò ricambiato per sempre. Però la mia vita è tutta all'aria per te e se tu mi lasciassi, se con te non andasse, io... io non so cosa farei... credo che mi perderei... - Lo dico con disarmante onestà e lui, colpito dalle mie parole che non immaginava perchè me le ero sempre tenuto dentro, mi guarda come fa sempre quando è dalla mia parte.
Con quell'amore inconfondibile.
Mi carezza la guancia e mi alza il viso che intanto avevo abbassato vergognandomi.
- Perdonami tu. Non avevo capito quanto ti aveva sconvolto questo divorzio. So che lo progettavate da un po' e che era arrivato il momento, so che ti ha agitato, ma non pensavo fino a questo punto... al punto da renderti insicuro. -
- Io mi fido di te! - Esclamo svelto. Lui sorride.
- Lo so. Non è questo. È che sei insicuro di te stesso e questo ti porta a interpretare male certe cose o ad esagerare. – sospiro perchè mi ha capito, come sempre.
- Mi dispiace. Presto mi abituerò come mi sono abituato a tutto. Però mi ci vuole del tempo. - Annuisce e sempre carezzandomi dolce, avvicina il viso al mio e dice piano.
- Ti aiuterò come ho sempre fatto. Andrà tutto bene. Ce la farete. - E' il mio turno di piangere, perchè anche se non avevo detto nulla a proposito del non farcela a farla funzionare ora da separati, per i bambini, lui lo sa. Lui sa che è per questo.
Così annuisco sempre un po' vergognandomi e mortificato, lui sorride dolcemente e sempre dolcemente mi bacia. Qua tutto viene spazzato via, come se arrivasse un vento delicato ma forte a portare via ogni cosa.
Il mondo torna nella sua giusta dimensione e mentre le lingue si intrecciano piano, calme e sensibili, le mani piano si sciolgono dalla sua maglia per abbassargli la cerniera. Gliela apro e gliela sfilo dalle braccia che lascia cadere da me. Poco dopo, sempre con una lentezza disarmante, mentre ci baciamo ancora assaporando ogni centimetro delle nostre bocche, gli prendo il lembo inferiore della maglietta e glielo sfilo verso l'alto. Si separa, alza le braccia e glielo tolgo del tutto.
Il mondo va a posto ancora di più, ora che lo spingo steso sul letto e le mie dita lo toccano. Toccano la sua pelle liscia, i suoi muscoli perfetti, le linee accentuate e rilassate, il suo corpo sodo e forte.
Mi fermo sui capezzoli, adoro sentirli duri sotto le dita.
Scendo ancora sugli addominali che sussultano al mio tocco. Vado ancora più giù mentre passo ad assaggiare il suo collo e poi la clavicola e riprendo i capezzoli con i denti. Glieli tormento. E le mani prendono i pantaloni della tuta ed i boxer, lui alza il bacino puntando i piedi e gli sfilo tutto.
Scendo con la bocca prendendomi quello che mi era mancato, godendomelo. Me lo curo tutto, me lo assorbo. Lui si lascia fare in estasi.
Quando anche lui è nudo come lo sono ancora io, mi prendo il suo inguine. Piano, con calma, sensuale lo faccio mio mentre si va in crescendo con la sua voce che geme, il bacino che spinge e le mani che mi attirano a lui. Lo sento eccitarsi, la scintilla è ormai accesa ed io vorrei morire di nuovo in lui, vorrei solo morire in lui, ma voglio la sua bocca che mi fa suo, che fa suo ogni parte di me.
Così la sua bocca mi accontenta. Mi prende e mi volta con facilità. In poco si prende cura di me come ho fatto io. L'orecchio, la bocca, il collo. Si prende tutto, mentre le mani accarezzano i miei capelli, poi scende giù sul mio petto, sulla mia pelle, su tutto il mio corpo. Lo sento coi brividi che mi percorrono, la lingua delicata mi fa morire e poi la bocca mi prende e mi porta su in alto fino a quasi il culmine.
Mi prepara, mi fa suo ovunque, mi assaggia, mi assapora, si riprende tutto quel che è sempre stato suo e poi lentamente, con la stessa identica dedizione con cui ha fatto tutto, entra in me. Dolce, dopo avermi preparato con cura e nel dettaglio. È tutto perfetto, è tutto suo. E lui è mio.
Scivola dolcemente e dolcemente inizia a muoversi. Non c'è foga, non c'è fretta. Ogni movimento deve imprimersi nelle nostre memorie. Indimenticabili noi in sincronia che ci veniamo incontro, che ci allacciamo, ci intrecciamo, ci respiriamo e le voci all'unisono testimoniano questo godimento sensazionale.
Amore. Questa è la differenza da prima.
Prima era un bisogno primordiale e fisico, concreto, sconvolgente.
Anche questo è sconvolgente perchè è interiore, assoluto, del cuore e dell'anima. È ancora più antico, prima che la Terra venisse creata.
È come ritrovarsi su prima di venire qua giù sulla Terra. Come essere ancora là a fare i nostri piani, ad amarci e fonderci senza corpi.
Per un momento è così e vedo una luce incredibile stringendo gli occhi, mentre ho l'orgasmo più incredibile della mia vita. Poco dopo il calore, il suo calore, mi invade e spero rimanga dentro di me per sempre.
Lo stringo impedendogli di separarsi. Lo faccio rimanere dentro ancora un po', le labbra sul suo orecchio, ansimo, gli occhi chiusi a catturare tutto. E poi ansimante lo dico.
- Dio quanto ti amo... - Non so dire altro, non ce la faccio. Sorride, si commuove, mi bacia il collo.
- Lo so. Ti amo troppo anche io. - E non sarà mai troppo viste tutte le varie difficoltà che sicuramente continueremo ad affrontare. Però andrà sempre tutto bene, alla fine.
In ogni caso.
Perchè quello che sentiamo non lo si può lasciar perdere. Non è una menzogna passeggera. È troppo reale e solo provandolo lo capisci.
Ci sciogliamo dopo non so quanto e ci stendiamo insieme, chiudiamo la luce, ci copriamo e stiamo insieme. Il resto della notte siamo svegli a parlare, a farci foto coi rispettivi telefoni, non lo rifacciamo, ma siamo sempre a coccolarci e carezzarci, come non ne avessimo abbastanza.
Penso non dormirà molto in questi giorni, mi spiace per il mondiale per club che ha, ma la squadra dovrà darsi da fare anche per lui, perchè so che non va bene strapazzarlo così, ma non posso fare a meno di ogni secondo del suo tempo. Non posso dormire e perdermi del tempo che potrei passare a toccarlo e guardarlo. E non gli stacco mai gli occhi di dosso.

Le sue due partite non sono splendide come al solito, ha la testa a me, si capisce. Non segna nemmeno e viene decretato il secondo migliore del torneo, ma non mi pare troppo seccato come normalmente sarebbe. La sua testa continua ad essere a me e a questi giorni favolosi passati insieme.
Adesso avremo un po' di tempo separati, ma poi riusciremo a rivederci ancora fra qualche giorno. Come programmato. Poi torneremo ai nostri salti mortali, ma sarà sempre tutto volentieri se sarà per noi due.
Ed ormai i dubbi non esistono più, perchè quella sensazione... quella sensazione che proviamo nel toccarci, è unica e reale. Così reale che non puoi che vivere per essa. Quella sensazione è tutto e sempre lo sarà.”