CAPITOLO
X:
PROVARE
A TRADURRE
Karim
arrivò come un bufalo negli
spogliatoi dove molti ormai erano già usciti. Per quel giorno
avevano finito, quindi si stavano lavando. Si spogliò con gesti
secchi e sbrigativi, l'aria furiosa cercava qualcuno nello specifico.
Quando fu nudo si precipitò nelle docce dove si erano soffermati
Riky e Cris mentre pochi altri ormai si stavano rivestendo e se ne
stavano andando.
Sicuro
di trovarli lì, andò subito
nel loro angolo e arrabbiato come ultimamente non era ancora stato,
prese Riky per un braccio e lo separò da Cris.
Karim
non ci vedeva più dalla rabbia.
Dopo averlo messo contro le piastrelle, con l'acqua che scendeva loro
addosso, si mise davanti ma non fece in tempo perchè Cris l'afferrò
a sua volta ed in un istante, il tempo di un soffio, era lui quello
contro le piastrelle della parete scivolosa.
Cris
premette il braccio contro il
petto e lo fissò sul piede di guerra, pronto a picchiarlo se
necessario.
-
Rifallo e ti spiaccico la testa
contro il muro! - Questo funse un po' da calmante per Karim che
effettivamente tornò a respirare e a rilassare i muscoli tesi del
corpo.
Sentendolo,
Cris lo lasciò e subito si
mise in mezzo Riky spaventato dall'idea che si picchiassero. Per
cosa, poi, non era chiaro.
-
Karim... - Disse Riky vago e
spaventato dai suoi modi bruschi.
Karim
respirò un paio di volte, poi
alzò le mani per scusarsi, abbassò lo sguardo vergognandosi della
sua entrata.
Ora
che riusciva a ragionare, capiva
quanto assurdo fosse stato.
-
Scusa... scusate... non volevo è
che... ho parlato con Zinedine e ovviamente non mi ha dato risposte!
Come diavolo posso prendere io delle decisioni per me se non so per
prima cosa cazzo vuole lui? Sta giocando con me, ma cosa vuole? Se è
solo un divertirsi non so che cazzo di divertimento sia! Non mi
tocca, mi si mette davanti e aspetta che gli salti addosso. Se non lo
faccio se ne va e non dice nulla! Che divertimento è? Vuole
qualcosa? Cosa? Gliel'ho chiesto, sono stato chiaro, ma lui non ha
risposto! Ha detto che sono sempre stato io a baciarlo, non lui! Ma
che significa? Era lui a volerlo! - Karim era un treno, gesticolava e
parlava inarrestabile come un fiume. Nemmeno l'acqua della doccia
poteva calmarlo. Riky si chiese preoccupato cosa potesse fare per
fermarlo e si lanciò uno sguardo d'intensa con Cris, il quale gli
aveva detto d'aver parlato con Zinedine e sapeva cosa stava cercando
di fare con Karim.
Il
punto era che, effettivamente, se
glielo dicevano poi il sistema di Zinedine non avrebbe funzionato.
Era
un po' come pugnalare alle spalle
Karim, ma era a fin di bene, poteva ottenere qualcosa di buono,
dopotutto.
Farlo
smettere con quel suo
atteggiamento auto distruttivo, se evitava di boicottarsi tutte le
volte che aveva una storia e se poteva viversela nel modo giusto,
valeva la pena lasciarlo fare. Però effettivamente per tutti non era
chiara la stessa cosa. Di preciso cosa volesse Zinedine da lui.
-
Riky me lo devi dire... - Lo supplicò
alla fine. Riky si fermò e indietreggiò, allora Karim si mosse
verso di lui e Cris si mise davanti fermandolo.
-
Smettila, sembri pazzo! Ti devi
arrangiare, non puoi sempre affidarti a noi! Poi le cose si
incasinano e ci dai la colpa perché abbiamo consigliato male! Che
diavolo ne sappiamo dei cazzi vostri? Se non te li vuole dire avrà i
suoi motivi! - Disse Cris sperando di convincerlo. Non ci voleva
nemmeno litigare, comunque.
-
No però lui ci parla molto! Gli avrà
detto qualcosa! Di che diavolo hanno parlato? - Karim era ormai un
cane da caccia che aveva puntato la sua preda, non avrebbe mollato la
presa fino a che non avrebbe ottenuto qualcosa.
-
Parliamo di tante cose, scherziamo,
ridiamo... non è che si confida... - Riky si sentiva un verme e
Cris, nel guardarlo per un attimo veloce negli occhi, capì che stava
per cedere.
Non
potevano chiedergli di mentire.
Karim
era anche disperato, doveva
sapere. Ne aveva necessità.
-
Tu sai cosa vuole da me Zinedine. Lo
sai... - Era un ringhio. Un misto fra il rabbioso, il frustrato ed il
disperato. A Riky si strinse il cuore, sospirò e spostò dolcemente
Cris per poi mettergli le mani sulle spalle. Lo fissò con fermezza
negli occhi, Karim sperava in una risposta.
-
Ha un progetto per te. Non gli sei
indifferente. Ma lo dovresti aver capito. Dici che ti provoca ed
aspetta che tu faccia qualcosa... e quando lo fai non ti manda via...
è chiaro che è interessato in qualche modo. Io non so davvero
niente di preciso. Solo che... non gli sei indifferente... ma non mi
dice cosa gli passa per la testa. Non so davvero... devi fidarti di
lui... sa cosa fa... - Questo era un compromesso accettabile, si
dissero entrambi i due ragazzi che ascoltavano. Non aveva tradito
nessuno, né Zinedine, né Karim.
Quest'ultimo
lo abbracciò di slancio,
come che avesse trovato un briciolo di pace in quei giorni infernali.
Riky
sorpreso ricambiò e gli carezzò
la nuca dove la striscia riccia ormai era bagnata ed in disordine.
-
Devi avere fiducia, devi rilassarti e
lasciarti andare agli eventi... so che vuoi risposte per capire te
stesso e sapere cosa fare... però non sempre si può. A volte si
improvvisa, ci si lascia andare... ci si fida... - Karim, però,
nascondendo il viso nel suo collo, rispose in un mormorio confuso.
-
Però spesso si soffre proprio per
questo... - Sicuramente non era mai stato più in dubbio di ora.
Cris
sospirò e scosse la testa
carezzandogli distrattamente la schiena, poi decise di uscire per
andare a vestirsi.
Rimasti
soli nel locale delle docce,
Riky e Karim si guardarono prima di sciogliersi, il brasiliano
sorrise incoraggiante.
-
Non so niente di lui, so solo che tu
sei nella sua testa in qualche modo. Tutto qua. Per il resto pariamo
di un po' tutto... - Karim se ne convinse e lo accettò. Era vero, in
realtà. Zinedine non gli aveva ancora detto niente, solo fatto
domande su Karim.
Questo
indicava che era nella sua testa
e che pensava a lui.
-
Proverò a fidarmi... - Riky sorrise
ancora.
-
Non forzare la mano, rilassati. Pensa
al calcio, agli amici, a divertirti, a rilassarti... non... non
pensare a lui, a cosa vuole, cosa non vuole, a cosa fare... c'è
tempo, non devi deciderlo subito. Prendila comoda... - Poteva essere
il primo buon consiglio che gli avevano dato.
Karim
pensò di potercela fare. Non
avrebbe insistito ossessivamente con Zinedine, avrebbe aspettato che
fosse lui a fare qualcosa, nel frattempo l'avrebbe trattato come un
allenatore e basta. Se avesse voluto qualcosa, sarebbe dovuto venire
a prendersela.
Con
questo poté farsi la sua doccia
ristoratrice e lasciar andare Riky, il quale pensò che sarebbe stato
il caso di parlare di nuovo a Zinedine di Karim... giusto per fargli
sapere quanto male ci era rimasto. Non era giusto trattarlo così.
Aveva i suoi motivi e le sue ragione, ma restava un sistema atroce.
Karim
capì che se lui non faceva
nulla, Zinedine non lo cercava, quindi cominciò a convincersi che
forse non volesse nulla se non qualche divertimento fine a sé
stesso, a modo suo, come lo voleva lui.
Così,
siccome non aveva la minima
intenzione di incasinare tutto come al solito col sesso fra amici,
Karim decise che non l'avrebbe più avvicinato e che gli sarebbe
stato alla larga.
Aveva
bisogno di un piano di battaglia,
sia pure per illusione. Era una specie di sicurezza, per lui. Un
sapere cosa fare anche se poi non era niente di preciso.
Questo
lo rasserenava.
Per
cui i giorni successivi fu così,
Karim apparve disteso e rilassato, non fissava torvo Zinedine che a
sua volta non sconfinava mai.
Anche
se, naturalmente, si domandavano
sempre cosa passasse per la testa l'uno all'altro.
Zinedine
era molto sicuro del suo
metodo, sapeva cosa andava fatto con Karim.
Riky
e Cris in un primo momento furono
tentati di parlare a Zinedine, ma poi vedendo che Karim si era come
messo il cuore in pace, avevano lasciato stare.
Idealmente
la cosa migliore era stare
per conto suo per un po', senza buttarsi in relazioni di alcun tipo.
Però
una cosa era scontata... Karim
aveva bisogno dello sfogo sessuale perché era uno molto
fisico
e passionale, anche se poi dal
di fuori ed in pubblico sembrava solo chiuso e musone.
Aveva
fatto sesso fino al giorno prima
di finire le vacanze, quindi la riserva ormonale era al limite,
ormai.
Fu
così che usò la partita contro il
PSG come sfogo personale. Non che ne avesse più tanto bisogno, ma
domò la voglia di sesso che puntuale gli si stava affacciando come
un orolgio che scocca le ore.
Fu
una mossa vincente visto che segnò
sbloccandosi. La gioia che dimostrò non aveva niente a che fare con
i musi lunghi di quei giorni, Karim sorrise felice correndo per il
campo e ringraziando con altrettanti sorrisi l'amico Mesut che gli
aveva fatto l'assist.
E
da bordo campo, Zinedine si mostrò
più che orgoglioso di lui.
Se
quello era il risultato del
lasciarlo sulle spine, era una gran mossa.
Ma
l'aveva saputo da subito.
Per
il momento poteva aspettare ancora.
Secondo
i suoi calcoli diabolici, in
quei giorni doveva essere esploso e aver chiesto a Riky di cosa
parlavano loro due... e Riky, sempre conoscendolo, sicuramente gli
doveva aver risposto sinceramente che Zinedine in effetti era
interessato a Karim in qualche modo e che aveva una specie di piano,
ma che non ne sapeva nulla.
Questo,
infatti, avrebbe dovuto calmare
Karim e così era stato.
Si
era concentrato meglio sul calcio
decidendo che quando Zinedine si fosse deciso, lui sarebbe stato
pronto.
Aveva
un gran bel sorriso, Karim,
quando si decideva a mostrarlo. Non spesso, in effetti, ma questo lo
rendeva ancora più speciale.
Riky,
prima della partita, aveva avuto
modo di incontrare Thiago, infatti erano entrati insieme in campo per
il riscaldamento iniziale... subito a loro si erano aggiunti Lucas e
Casemiro. Lucas era un compagno di Thiago e Casemiro di Riky, erano
tutti e quattro brasiliani, per cui si erano riuniti per fare quattro
chiacchiere.
Casemiro
era nuovo e giovane, ma
prometteva bene... sembrava essersi attaccato molto a Riky ma era
normale, si dissero tutti.
Casemiro
era giovane e brasiliano e
come tutti i giovani si attaccavano ai membri della loro nazionalità
perchè veniva più facile.
Non
aveva ancora capito bene come
stavano le cose fra Riky e Cris, vedeva che in pubblico stavano
lontani ed in squadra, negli allenamenti o nelle cose normali del
club, stavano sempre insieme.
Aveva
anche notato che effettivamente
cercavano sempre i fotografi, quando scendevano in campo. Se li
vedevano allora cercavano di stare ognuno per conto proprio, ma
appena sapevano di non essere spiati da anima viva, sia che fossero
coi compagni che soli, tornavano insieme.
Era
uno strano gioco, si diceva
l'ingenuo Casemiro.
Che
male c'era nel parlare con un amico
e compagno di squadra? Pur lui e Riky stavano sempre insieme ed i
fotografi li beccavano e non c'era mica niente di male...
La
prima cosa che Thiago disse a Riky
fu:
-
Adesso sarai contento che ci hai
fregato l'allenatore! - Tutti i ragazzi del PSG avevano sperato che
Carlo rimanesse, mentre tutti quelli del Real che andasse. Riky in
prima fila. Il ragazzo fece un gran sorriso, era la storia più
famose del mondo... Riky che soffriva con Mourinho, appena aveva
sentito della speranza di avere Carlo aveva cominciato a pregare. Era
stato ascoltato.
Sembrava
quasi una barzelletta... Riky
dall'essere più infelice, era diventato quello più felice nel giro
di pochissimo.
-
Lui era mio prima che fosse tuo,
avevo più diritto io! - Puntualizzò Riky scherzando.
- E
come va da voi? - Chiese Thiago
accettando quell'intelligente risposta.
Riky
si chiese da cosa cominciare, ma
poi pensando che dopotutto fossero intrighi troppo complessi da
raccontare in poco tempo, decise per un semplice:
-
Benissimo! - Thiago capì che c'era
dell'altro ma quando stava per chiederglielo, Casemiro e Lucas si
avvicinarono ed i quattro cominciarono a parlare, ridere e scherzare
insieme. Consci di avere gli obiettivi di tutto lo stadio addosso,
fecero anche molte foto.
La
partita venne giocata, Riky entrò
dopo Karim ed il suo goal, fece una splendida mezz'ora più che
soddisfacente dimostrando che gli allenamenti speciali stavano
cominciando a dare i suoi frutti ma che, soprattutto, aveva una
grandissima voglia di giocare e dimostrare il suo valore, poi al
termine Thiago tornò ad avvicinarlo, da solo.
L'aveva
osservato un po' prima e
durante, aveva notato uno strano elemento girargli sempre intorno.
Anzi, due.
Siccome
Thiago si annoiava se non aveva
abbastanza intrighi da analizzare, pensò bene di fare la spia con
Riky, per poi riferire tutto a Roby che a sua volta avrebbe chiamato
Riky per farsi dare gli aggiornamenti in tempo reale. Aggiornamenti
che poi Roby avrebbe detto a Thiago.
Erano
nel tunnel in mezzo ad altri
compagni che andavano negli spogliatoi, quando Thiago gli mise una
mano sulla spalla e lo rallentò per parlargli al volo ancora,
Casemiro, proprio lì vicino, dovette superarlo a malincuore.
-
Cosa c'è? - Chiese Riky capendo che
aveva qualcosa da dirgli. Thiago aveva una strana espressione, molto
maliziosa, in effetti.
-
Ho l'occhio clinico per queste cose,
quindi fidati di ciò che ti sto dicendo... hai due che ti ronzano
intorno... Zidane e Casemiro! Ora... se per Zidane posso immaginare
che siate solo amici e che parlate e ridete tanto insieme solo per
quello... devo avvertirti su Casemiro... - Riky sbiancò e lo fissò
con tanto d'occhi.
-
Av-avvertirmi? Perchè? - Per un
momento pensò che fosse una specie di Roby capace di incasinare
l'inimmaginabile.
Thiago
lo tirò ancora più in parte
per non farsi sentire da nessuno e con aria da cospiratore, disse
piano:
-
E' timido ma gli piaci, è la tua
ombra! Mi è bastato qualche ora per notarlo! Sta attento, Cris mi
sembra un tipo geloso! - Riky lo fissò per capire se fosse serio,
poi scoppiò a ridere della grossa appoggiando una mano sulla sua
spalla per piegarsi tutto in avanti.
-
Cris non è geloso perchè non gliene
do motivo... fra noi sono io quello sempre geloso... - Thiago,
stupito di quella risposta, fece come sempre uno più uno...
-
Significa che lui ti dà motivo di
esserlo? - Domanda logica. Riky si fermò e smise di ridere per
pensarci e rispondere.
-
No... lui... sai, quando noi siamo in
crisi, capita a tutte le coppie, ha un po' la mania di andare a letto
con gli altri. Diciamo che dipende. Se è un litigio piccolo che
sappiamo torniamo insieme subito, non fa nulla... però se è una
cosa grossa che pensa che sia finita, ma ti parlo dei primi tempi
quando era tutto un gran caos, va con altri. Niente di serio. Poi sta
male, soffre, si deprime... -
Thiago,
colpito da quella confessione,
continuò ad indagare interessato alla questione.
-
Ed adesso? Capita ancora? - Riky
scosse il capo.
-
Adesso non abbiamo litigi così seri
da pensare che sia finita per sempre... quindi non lo fa... però mi
è rimasta questa cosa impressa e quando vedo che qualcuno gli si
avvicina, a me dà fastidio. Sono sicuro di lui, figurati... però mi
chiedo sempre cosa vogliano da lui. Anche se sono amici come fratelli
e cose così! Non so che dirti! Per alcuni magari è meno, questa
gelosia, per altri è molto ma molto forte... dipende un po' da chi
sono gli altri... per esempio, con Fabio mi infastidisce molto perchè
so che lui una volta aveva perso la testa per Cris... ora sono amici,
ci aiuta a coprirci e cose così ma sai... o Sergio, il quale è
risaputo che gli piace andare a letto con gli altri anche se è
impegnato con Fernando... - Riky stava spiegando in modo molto
esauriente i loro meccanismi, Thiago li trovava interessanti.
-
Di norma la gente o è gelosa o non
lo è... tu sei geloso ma dipende da cosa, con chi e perchè! E lui
non... non è geloso?! Uno come lui!? Non ti credo, Riky! - Thiago
restava dell'idea che tutti fossero in realtà gelosi, solo che lo
dimostravano in modi diversi o magari erano bravi a nasconderlo.
Riky
si strinse nelle spalle.
-
Non so, dovresti chiedere a lui...
che io sappia non lo è. Abbiamo questo patto che quando vediamo
troppa gente o fotografi, cerchiamo di stare lontani e che per lo più
stiamo insieme in privato... al di là di questo non mi fa piazzate o
cose così! -
- E
tu gliene fai? - Riky arrossì ed
abbassò gli occhi.
-
Provo a trattenermi ma non sono
bravo, lui capisce subito che c'è qualcosa... -
Thiago
rise di gusto.
-
Sicuramente gli piace e si circonda
di altri, tipo Fabio, per ingelosirti di proposito! - Riky gli diede
conferma che a volte aveva la stessa impressione, in quello furono
entrambi richiamati dai rispettivi spogliatoi, così si salutarono.
Prima di entrare ognuno nel proprio, Thiago fischiò a Riky il quale
si fermò e si girò:
-
Aggiornami! Sono certo che appena si
accorge che ha un debole per te, diventa geloso eccome! -
Riky
rise e gli fece il cenno dell'ok
col pollice, convinto che non sarebbe successo.
Cris
sapeva che Riky in ogni caso non
era tipo da andare con qualcuno nemmeno se pensava ad una rottura
definitiva. Cosa comunque impossibile ormai. E poi non faceva mai
musi, si arrabbiava per altre cose ma non per gente che gli stava
troppo intorno.
“Però
forse il fatto è che nessuno
supera un certo limite con me... quindi lui non ha mai avuto bisogno
di essere geloso... io sono amichevole con tutti e piaccio a tutti,
ma nessuno esagera o ci prova, quindi lui è tranquillo anche per
questo, ma metti che uno ingenuamente lo faccia... forse Thiago ha
ragione, devo stare attento! Non vorrei traumatizzare un giovane
promettente!”
La
riflessione di Riky aveva molto
senso, era alquanto veritiera... il fatto era poi anche che Cris era
bravo a controllarsi, però quando sbottava erano guai. A parte
questo incuteva timore negli altri. Non faceva paura, non era
un'irascibile come Karim, però la sua presenza costante -fisica o
mentale che fosse- al fianco di Riky dava sempre un chiaro messaggio
a tutti.
'Lui
è mio. Anche se non ci sono
sempre perchè ha le sue manie di confondere le acque e nasconderci,
lui è mio. Ricordatelo tutti.'
Nessuno
voleva testare cosa potesse
essere Cris da geloso e arrabbiato. Per cui evitavano di avvicinarsi
troppo a Riky e sconfinare.
Una
volta entrato, sia Cris che
Casemiro lo guardarono con molta attenzione, Cris curioso di sapere
cosa gli avesse detto Thiago -il famoso discorso sul sapere tutto di
lui per pura condivisione ed ossessione- mentre Casemiro per gelosia.
Perchè
Thiago aveva ragione, il
piccolo brasiliano si stava prendendo una bella sbandata per la sua
guida!
Aveva
sempre ammirato Riky, lo reputava
una specie di leggenda, anche se giocava ancora ed era purtroppo in
fase calante vista l'età ed i molti guai avuti a Madrid. Però Riky
restava Riky... e su questo non si discuteva.
Quando
aveva saputo che sarebbe
diventato un suo compagno era stato felicissimo, ed ora che era lì
con lui non riusciva mai a staccarsi. Con la scusa della lingua e del
condividere la nazionalità, gli era sempre dietro.
Gli
piaceva anche Cris, a chi non
piaceva? Per cui si smistava un po', però ora non poteva fare a
meno, giorno dopo giorno, di vedere quanto la luce distintiva di Riky
fosse abbagliante e meravigliosa. Tutti erano felici e sorridenti e
ridevano di continuo, ma quando lo faceva Riky era... era diverso.
Riky,
che si era tolto la maglia in
campo ed ora si stava spogliando del tutto, venne circondato da un
braccio, si girò per vedere chi fosse e Zinedine era lì con
un'espressione amichevole.
-
Non prendertela se ancora non sei
titolare, bisogna andare per gradi... ora sei ancora in fase di
lavoro, per questo non ti strapazziamo... non te la sei mica presa? -
Riky, sorpreso della sua attenzione che Mourinho non aveva di certo
mai avuto in quell'ultimo anno, sorrise meravigliato.
-
No ma figurati, lo so bene... ora
come ora non ho novanta minuti e spesso quelli più importanti sono
le ultime mezzore, quindi se questo è quello che posso dare ora va
bene, mano a mano che potrò dare di più lo darò, voi saprete
quando... e poi mi state preparando per le partite vere, quindi sono
tranquillo. Non spendereste tanto tempo con me se non avreste in
mente di utilizzarmi di più... -
Zinedine
sorrise ed annuì.
-
Per le riserve non ci diamo tanta
pena... - Disse dando una frecciata a Mourinho il quale non ci aveva
mai lavorato, in quell'ultimo anno, perchè l'aveva visto solo come
una riserva. Riky era indietro per i due anni passati infortunato di
continuo, quindi aveva molto da recuperare. Ma Mourinho più di tanto
non ci si era messo dietro... per lui era sempre stato una riserva.
Alla fine, doloroso dirlo, ma era così.
Il
terzo anno di Riky, e secondo di
Mou, Riky aveva dovuto sostituire Di Maria, per cui aveva giocato
tanto. Ed era stato l'anno in cui avevano vinto la Liga.
Dopo
era tornato Di Maria, non c'era
stato più nessuno da sostituire e così Riky era diventato quello
che agli occhi di Mou, evidentemente, era sempre stato... una
riserva!
Per
questo non ci aveva lavorato su,
non gli importava migliorarlo. Sapeva che poteva, però aveva altri
già pronti, perchè sprecare tanto tempo?
Zinedine
e Carlo erano diametralmente
opposti.
Avere
un giocatore come lui con molte
potenzialità da stimolare, potenzialità di cui loro sapevano bene,
e non stimolarlo ed usarle solo perchè era faticoso e ce n'erano
altri?
No,
non si poteva.
Era
uno spreco.
Zinedine
lo lasciò andare sotto la
doccia mentre Cris fece un sorriso di ringraziamento al francese. Ci
teneva che Riky fosse trattato come meritava e quindi che gli
spiegassero le cose e lo tranquillizzassero.
L'altro
gli fece l'occhiolino, mentre
Casemiro, in disparte che si rivestiva, fece un piccolo broncio
perchè non aveva sentito cosa si erano detti. Li vedeva sempre
complici a parlare insieme.
E
poi anche con Cris.
I
primi giorni erano stati sempre ma
proprio sempre insieme, avevano parlato molto.
Poi
ultimamente sembravano essersi dati
una regolata e stavano meno a parlare e più ad allenarsi. Ora le
cose si erano fatte serie, in campo.
Era
come che si fossero dati una
concessione i primi giorni e che ora si fossero messi dei paletti da
soli.
Aveva
capito che erano molto amici, era
apparso chiaro i primi giorni. Poi con le raccomandazioni dei due
allenatori si erano auto imposti di allenarsi in gruppi separati, poi
da quando Riky faceva gli esercizi speciali capitava si isolasse dal
gruppo anche per quello.
Non
capiva bene quegli strani
cambiamenti fra i due, lo confondevano.
In
certi momenti sembravano molto
uniti, come ad esempio negli spogliatoi o in sala mensa o in quella
comune... quando erano tranquilli al chiuso, insomma.
Altri
invece sembravano solo compagni
di squadra e niente di più.
Come
quando erano all'aperto, specie se
vedevano fotografi.
Adesso,
ma era una cosa proprio di quei
giorni, anche in allenamento non stavano insieme come prima.
Casemiro
cercava di capire, ma non era
facile.
Era
spaesato.
-
Cris, te la sei presa che vi abbiamo
detto di non allenarvi negli stessi gruppi? - Chiese poi Zinedine
piano a Cris per non farsi sentire dagli altri. Cris sorrise ed alzò
le spalle.
-
Figurati, ce lo diceva sempre anche
Mou... su questo aveva ragione, se non stavamo in gruppi diversi
finiva che parlavamo di continuo! - Zinedine fu lieto che ne fosse
consapevole e che non si fosse arrabbiato per quello.
Prima
di andare via, diede un'occhiata
a Karim il quale gli dava le spalle. Era in piedi ma piegato per
allacciarsi le scarpe, indossava i pantaloni della tuta ma la
maglietta la doveva ancora mettere.
Si
leccò le labbra, gesto che Cris
accanto a lui vide.
-
Karim! - Chiamò Zinedine. Questi si
alzò e si girò, vide che era lui e con sorpresa ascoltò il resto.
- Ottima partita! - Era la prima volta che gli faceva dei
complimenti. Glieli aveva detti in francese. Non sapeva perchè,
aveva un che di intimo. Karim sorrise spontaneo e felice e Zinedine
ricambiò allo stesso modo.
Ecco
un altro tassello del suo piano
diabolico. Che poi era solo volto ad aiutare Karim.
Cris
cominciò a capirlo, era un po'
come il bastone e la carota. Forse con Karim in effetti poteva
funzionare... glielo augurò.
“A
che gioco gioca Zidane? Prima ci
prova con Riky, poi bisbiglia qualche segreto a Cris e poi fa i
complimenti a Karim... io non ci capisco nulla!”
Casemiro
ormai aveva la testa che
esplodeva.
I
suoi amici brasiliani che conoscevano
il Real Madrid, gli avevano spiegato di stare molto attento a tutte
le piccole cose, perchè lì era come una soap opera... c'erano mille
cose che accadevano, mille storie e tutto aveva un motivo di essere
fatto. Anche una semplice chiacchierata apparentemente normale.
Però
tradurre tutto era davvero
difficile!
“E
poi che cavolo lega Cris e Riky?”