CAPITOLO XI:
UN AEREO VERSO GLI ANGELI
Karim era al settimo cielo e si
detestava un po' perchè lo era per un complimento di Zinedine.
Si insultava però non poteva fare a
meno di essere contento.
Subito dopo il PSG le cose rimasero
stabili, per quel che lo riguardavano.
Preferiva lasciar fare a Zinedine e non
cercarlo, la cosa non era molto facile perchè in effetti la voglia
di sfogare gli ormoni in quel modo l'aveva eccome, però del resto
non sapeva che fare...
in generale aveva voglia di fare sesso,
nello specifico avrebbe fatto la firma per farlo con Zinedine, però
non era ancora sicuro di cosa volesse da lui, era ancora spaventato
all'idea che fosse sempre un chiodo scaccia chiodo od uno sfizio. Del
resto era presto per voler storie, dopo l'anno che aveva passato.
Eppure non poteva fare a meno di dirsi
che dopotutto Gonzalo era subentrato a José per aiutarlo a
dimenticarlo. Ed era riuscito nell'intento.
Quando provava a rifletterci gli veniva
sempre mal di testa, non ne usciva.
Era impossibile amare ed essere pronti
a rifarlo subito dopo, non era vera voglia di amare ma solo di
dimenticare.
Però non capiva se Gonzalo fosse stata
la medicina per José e quindi ora al momento Karim fosse pronto per
un'altra storia vera, oppure se Zinedine fosse la medicina per
Gonzalo e quindi niente di serio.
In ogni caso non voleva bruciarsi nulla
con il suo connazionale. Qualunque cosa fosse.
Sia solo uno sfizio sessuale, sia
qualcosa di più.
Se avesse fatto sesso subito con lui,
poi sarebbe andato tutto in malora in qualche modo e non voleva. Ci
teneva che, nel caso in cui Zinedine fosse quello giusto per lui, che
lo fosse davvero a tutti gli effetti. Non se lo voleva bruciare.
Però rimaneva il desiderio sessuale
che cresceva inesorabilmente.
Questo gli portò tragici sbalzi
d'umore.
Per cui quando Cris e Riky gli chiesero
di passare del tempo insieme per fare da mediatore circa una strana
situazione che si stava creando, questi si rifiutò dicendo che non
era il palo di nessuno.
Stessa cosa disse a Sami e Mesut.
Lui adorava le due coppie che per lui
erano amici, però ultimamente soffriva nello stare con loro perchè
erano innamorati e vivevano egregiamente la loro storia d'amore,
mentre lui era il solito casino ambulante e non stava bene
nell'essere quello single che non sapeva che fare della sua vita.
Questo declino generico, che non era
proprio un declino ma solo un casino, l'aiutava con il calmare i
nervi. Sentiva una frenesia costante che gli piaceva molto, da un
lato. Era così abituato alla sua inquietudine che quando durante
l'anno, per un certo momento, le cose erano andate bene e non si era
più sentito così, gli erano venute le crisi d'astinenza da
adrenalina. Così Gonzalo le aveva chiamate.
Quando non era inquieto e nervoso per
qualche problema e tutto andava bene, sentiva la necessità di
quell'ormone eccitante nel sangue. Infatti si procurava i guai di
proposito per sentirsi di nuovo inquieto e quindi eccitato.
Non era spiegabile.
- Senti, se ti abbiamo fatto
qualcosa... - Disse Mesut schietto vedendo che cercava di non stare
solo con loro.
Karim scrollò le spalle.
- No non siete voi... è che siete
tutti accoppiati ed io che non so che cazzo voglio mi snerva! - Sami
però decise di correggerlo senza pietà.
- Vuoi un compagno anche tu! È questo
il fatto! - Karim lo fissò torvo per mandarlo a cagare, ma Mesut gli
mise una mano sul braccio.
- Sistemerai tutto anche tu, è solo
questione di tempo... - Come sempre niente consigli.
Karim lo apprezzò.
- Lasciatemi perdere per un po', sono
così... mi passerà! - E così tornò ad isolarsi.
I suoi famosi sbalzi d'umore.
Zinedine osservava tutto aspettando il
momento migliore per fare la sua prossima mossa.
Partirono per Los Angeles, per il tour
americano e la serie di amichevoli, come ogni estate.
Karim era sempre in questi alti e bassi
e Riky faceva sempre molta attenzione a quando usciva dagli edifici
coperti e sicuri sapendo che poi sarebbero stati assaliti dai
fotografi, infatti camminava separato da Cris. Per questa delicata
operazione che andava avanti praticamente da diverso tempo, da quando
gli era venuta la fissa dei fotografi, non stava molto attento a
Casemiro come Thiago gli aveva consigliato.
Risultato?
Casemiro era diventato l'ombra di Riky
e Cris sbuffava nel guardarli da lontano.
I primi giorni Riky aveva permesso a
Cris di stargli attaccato perchè venivano dalle vacanze durante le
quali nessun fotografo aveva favorito, quindi si era concesso di
farsi vedere insieme senza lamentarsi.
Poi aveva detto 'ok, adesso però è
meglio che torniamo a stare attenti'.
Cris non obiettava di solito... lui
stava con Pepe, Marcelo e Fabio si alternava un po' con lui e un po'
con Riky, il quale stava anche con Iker e Karim, dipendeva.
In quei giorni però era arrivato quel
nuovo elemento che Cris alla fin fine non conosceva molto.
Casemiro.
Soprannominato l'ombra di Riky.
La cosa non gli sarebbe mai potuta
andare bene. Mai.
Cris aveva mandato Fabio in missione,
sull'aereo per Los Angeles. E l'aveva piazzato vicino a Riky.
Solitamente comunque si sedevano vicini, però la paura di Cris era
che quel piccolo maledetto ci si mettesse vicino prendendo il posto
di Fabio.
Andò tutto bene. Fabio riuscì nella
missione ed i nervi di Cris gioirono nel vedere il suo amore con il
suo amico e non con quella zecca scura!
Nel club erano arrivati proprio per
quel viaggio anche gli ultimi dalla nazionale, Iker, Sergio, Alvaro e
Marcelo, i quali avevano disputato la Confederations Cup.
Karim non aveva realizzato bene cosa
significasse l'arrivo di altri due membri che conoscevano bene
Zinedine... si era ingelosito nel vedere Riky con lui, il quale
comunque non ci aveva mai giocato insieme.
Quando lo vide parlare e salutare
allegramente Iker e Sergio, lo sguardo divenne di nuovo attento. Quel
tipo d'attenzione che nessuno vorrebbe suscitare in lui.
Da lontano osservò la scena ed
osservò, a parte i capelli inguardabili di Sergio -da che pulpito-,
anche quanto Zinedine ed Iker rimasero a parlare in aereo.
Effettivamente non smisero un secondo.
Di cose da dirsi, evidentemente, ne
avevano.
Iker aveva passato un anno molto
brutto, sicuramente dovevano chiarirsi. Anche se poi li vedeva
ridere, per cui erano pure lì a scherzare come nulla.
Erano amici, si ripeteva.
Erano stati in squadra insieme quando
Zinedine aveva giocato a calcio, quindi non c'era niente altro che
quello.
E poi Iker stava con David, era
risaputo.
Però David era strano ed Iker a volte
si sfogava a letto con Sergio. Il quadrangolo di Sergio, Iker, David
e Fernando era poco chiaro a Karim, sapeva solo che non era detto che
Iker stesse ancora con David.
Però che c'entrava Zinedine?
Fece il viaggio peggiore della sua
vita, specie perchè aveva pensato che isolandosi un po' avrebbe
attirato l'attenzione di Zinedine. Cosa che non era successa.
Si diede dello stupido.
Ci aveva creduto di nuovo.
Per l'ennesima volta si era trovato a
sperare in qualcosa. Non poteva fare così, non poteva.
E comunque era perchè non faceva sesso
da un po'!
La soluzione, per lui, era sempre
quella.
Ma era escluso con un compagno di
squadra visto che poi nel rivederlo finiva per rifarlo e nel rifarlo
finiva per prendersi e poi per farla finire male.
Pensò ad una soluzione congegnale
mentre malediceva Zinedine, e trovò fattibile uno sconosciuto.
Ce ne sarebbe stato, no?
Aveva provato ad andare con delle
ragazze prima di José, c'era riuscito anche se non era mai stato un
donnaiolo.
Volendo poteva combinare qualcosa con
una ragazza, eventualmente.
A Los Angeles avevano una giornata
libera, avrebbe approfittato di quella.
Non sapeva come e dove, però in
qualche modo avrebbe fatto.
“Maledizione, dovevo approfittare di
Jeremy!”
Imprecò poi ricordandosi d'aver appena
messo un catastrofico freno perfino a lui... l'aveva incontrato per
l'amichevole col PSG, dopo la partita come al solito Jeremy aveva
cercato la sua compagnia che di norma gli aveva sempre dato
approfittandone al volo, ma Karim questa volta aveva declinato
l'invito.
Era arrivato subito dopo il complimento
di Zinedine e carico per quello si era convinto che poi sarebbe
potuto rimanere un po' solo con lui.
Jeremy ci era rimasto molto male, aveva
letto sofferenza e paura nel suo sguardo, paura che fossero a quel
tanto temuto capolinea.
Karim non aveva saputo rassicurarlo o
confermarglielo.
Non voleva né chiudere né ferirlo,
però al momento doveva solo fermarsi.
Ora se ne era già pentito.
Zinedine in effetti non aveva parlato
di niente di personale, con Iker. Si erano rispettivamente aggiornati
sulla situazione di calcio che li riguardava, su come andava la vita
in generale e sulle novità.
Poi Zinedine aveva detto con occhi
brillanti:
- Sai chi ci aspetta domani per il
primo allenamento a Los Angeles? - Chiese tutto allegramente. Iker,
il quale non sapeva niente, lo guardò aspettandosi qualcosa di
sorprendente ma comunque non quello che poi era.
- Un ospite speciale? - Chiese.
Per Iker il periodo estivo che ogni
anno passavano a Los Angeles era particolarmente bello perchè
incontrava sempre David. Però quell'anno che lui aveva smesso di
giocare, sarebbe stato triste non rivederlo.
Lo poteva vedere in generale di più
perchè ora che era così libero, poteva arrivargli in città quando
voleva, però quella cosa nello specifico l'aveva rattristato. La
prima amichevole contro i Galaxy senza David.
- Super speciale. Per tutti ma per te
in modo particolare... - Questa frase unita all'enorme malizia con
cui lo disse, fece capire subito di chi parlava e Iker arrossì
mentre bloccava ogni funzione vitale tornando un ragazzino inesperto
ed ingenuo alle prime armi coi suoi ormoni.
Zinedine si mise a ridere così forte
che attirò le ire di Karim, il quale si mangiava le mani nel vederli
così intimi parlottare chissà di cosa.
- Davvero? - Disse senza bisogno di far
nomi... - io pensavo che... cioè... ormai non gioca più, potrebbe
fare un sacco di vacanza ovunque... e poi non so nemmeno se ha deciso
dove stabilirsi e cosa fare della sua vita e... - Iker stava
farfugliando cose a caso nell'agitazione, cercava di calmarsi ma non
era facile. Non era pronto a rivederlo così di punto in bianco.
Aveva fatto le vacanze con Sara, ed
aveva potuto incontrare David di nascosto qualche volta.
Però lo stesso era nel pallone.
Zinedine, che l'aveva torturato in
abbondanza sia in passato che ora, gli mise una mano sul ginocchio e
addolcì il suo sorriso.
- Mi ha chiamato per organizzare una
giornata con noi, lo conosci... mi chiama e mi fa con la sua baldanza
'ehi, vi andrebbe una special guest molto special, quando venite a
LA?' - Zinedine stava imitando la voce tronfia di David e Iker rise
un sacco nel riconoscere il suo tipico modo di parlare, persino il
suo accento inglese che aveva mentre parlava in spagnolo.
- Sì sì, è lui! - Zinedine, ancora
ridendo, continuò.
- Si è auto invitato e poi per
convincermi mi ha detto 'sei un grande, fratello!' - David ai tempi
chiamava Zinedine 'fratello', erano molto legati. Una volta l'aveva
anche fatto ingelosire con lui. David comunque era molto legato anche
ad altri della squadra. In effetti si faceva voler bene, sempre
mantenendo un po' di distanze, in un certo senso. Aveva un po' dei
modi particolari.
Iker si perse a ricordare quei tempi e
Zinedine capì a cosa pensava.
- Ricordi quanto scemo era quando non
aveva fotografi intorno? - Iker tornò a ridere scacciando la
tristezza che gli veniva quando ripensava a quei tempi perfetti e
splendidi.
- Poi quando c'erano i fotografi
tornava il grande e super David Beckham! Come se la gente non sapesse
quanto idiota è... -
- In effetti la gente non lo sa, però
adesso col tempo ha imparato a mostrarsi più per quel che è e meno
per come voleva apparire... merito di un certo innamoramento che gli
ha cambiato la vita! - Zinedine aveva seguito in prima fila la loro
storia ed era sempre stato dalla loro parte, era il primo a coprirli
sempre quando serviva.
Iker sospirò.
- Era troppo fissato con l'immagine...
a me non importava proprio niente... -
- Il giusto è la via di mezzo. In
effetti è giusto stare attenti quando sai che ti guarda gente che
non dovrebbe sapere... però va bene anche lasciarsi andare quando
sei al sicuro o quando non si tratta di nascondere segreti
importanti. C'è una via di mezzo in tutto. - Iker annuì, era
ovviamente d'accordo con Zinedine.
- Nel caso del nascondere una relazione
è giusto cercare di trattenersi, però quando si tratta di altre
cose in amicizia o non so, in generale di noi stessi... se sei una
persona spiritosa perchè non dimostrarlo? È questo che dico... -
Zinedine annuì a sua volta. David era l'esempio perfetto di come
l'apparenza ingannava, ma era vero che col tempo si era aperto e
lasciato più andare, ora lo conoscevano un po' meglio ed infatti
parlavano molto meno male di lui.
Entrambi pensarono alla similitudine
lampante dei due con Cris e Riky. Nel loro caso, però, anche se era
Riky quello che somigliava ad Iker e Cris quello che somigliava a
David, era invece Riky quello fissato col nascondere e col
controllarsi davanti ai fotografi o alla gente, mentre Cris era
quello che ne avrebbe fatto a meno.
Tanto il danno l'avevano fatto i primi
anni, quando erano troppo presi dalla loro storia per controllarsi e
non far capire a nessuno cosa stava succedendo fra loro.
- Anche loro capiranno qual è la
giusta via di mezzo... - Disse Zinedine seguendo con lo sguardo
quello di Iker, posatosi proprio sui due in coppie di sedili uno
davanti all'altro e girati l'uno verso l'altro per parlarsi lo
stesso.
Iker arricciò il naso e alzò le
spalle.
- Lo stanno già capendo... hanno
trovato dei compromessi, sono cambiati come persone e come coppia
dall'inizio della relazione. Si sono messi insieme quasi subito
facendosi scoprire in pieno... sai, baci, abbracci, sempre insieme
per tutto... ora Riky si occupa più di nascondere e Cris di
controllare... è una specie di lavoro di squadra. -
- Controllare? - chiese incuriosito
Zinedine. Iker rise pensando a cosa si riferiva, poi riuscì a
spiegarsi.
- Cris passa ogni sera del tempo su
internet per vedere se sono scappate foto compromettenti o cose
così... se è così avverte Riky e nei giorni successivi cercano di
fare più attenzione... Cris ha l'istinto di stargli sempre vicino e
non staccarsi mai da lui, ma Riky riesce ad essere più fermo e a
bloccarlo. È un lavoro di squadra, insomma! È un buon equilibrio ed
un compromesso accettabile! -
Zinedine non sapeva bene i dettagli
come Iker, quindi gli piacque saperli da lui e pensò che sarebbe
stato un'eccellente spia in caso di bisogno. Iker era un centro di
smistamento di notizie, chi aveva bisogno di confidarsi andava da
lui. Erano pochi quelli che non lo facevano e riflettendoci, gli
venne spontaneo chiederglielo.
- Ma viene anche Karim ogni tanto da
te? - Iker non capì la domanda ma rispose lo stesso.
- No, in effetti lui ha pochi contatti
con me... sta più con Sami e Mesut. I primi due anni era una cosa
sola con Cris e Riky, ma si sentiva il terzo incomodo... così quando
sono arrivati Sami e Mesut si è trovato bene con loro perchè sono
musulmani come lui... e poi non so, caratterialmente vanno d'accordo,
Karim è chiuso come loro, quindi non si invadono a vicenda. -
- Ma anche Sami e Mesut stanno
insieme... -
- Si, però vogliono sempre avere amici
con loro perchè hanno un po' paura che notino la loro relazione,
mentre se stanno sempre con qualcun altro, è tutto a posto... -
Zinedine rise di quei meccanismi.
- Una volta era più facile, c'erano
meno spioni e fotografi... non c'era tutto questo accanimento
mediatico di adesso... anche i fan non invadevano più di tanto.
Riuscivi a fare le tue cose senza doverti inventare degli
stratagemmi... - Iker annuì, era molto vero.
- Adesso è troppo estremizzato, sono
tutti ossessionati... è una specie di fenomeno. Ma non solo col
calcio, in generale con tutto il mondo dello spettacolo. Però per
noi nel calcio la cosa è aumentata tantissimo... prima davvero
potevi camminare per strada senza camuffarti, ora non puoi! E siamo
solo calciatori! -
- Siamo noi le star, ormai. Siamo al
pari dei cantanti e degli attori. Ovviamente dipende dal paese... in
Europa, ad esempio, è così! C'è proprio l'ossessione del vedere e
sapere tutto quello che facciamo sempre in ogni momento. Ma non era
così prima! -
- Sono i tempi che son cambiati. -
- Sono le persone... -
I due continuarono a parlare per tutto
il viaggio verso Los Angeles dimenticandosi, per fortuna, di David.
Iker riuscì a conversare tranquillamente senza imbranarsi e Zinedine
fu oggetto di lunghi, lunghissimi e torbidi sguardi da parte del
connazionale.
- Cris è una pentola a pressione... -
Stava dicendo Fabio sottovoce a Riky mentre Cris era impegnato a
parlare col benedetto Pepe.
- Perchè? - Chiese Riky non capendo a
cosa si riferisse. Fabio lo guardò convinto lo prendesse in giro.
- Brontola di continuo! E poi vedrai
come scoppia... proprio come una pentola a pressione! Non molla la
presa, quando si convince di una cosa è finita! - Riky si era perso
un pezzo, infatti lo guardava ancora cercando di trovare il bandolo
della matassa.
- Di cosa si è convinto, ora? - Che si
confidasse con Fabio era normale, però tendeva a farlo più con Pepe
se erano cose che riguardavano Riky.
- Casemiro! - Esclamò come se quello
dovesse bastargli.
Riky in effetti capì e alzò gli occhi
al cielo esasperato dell'argomento.
- Anche tu! -
- Chi te l'ha detto anche? -
- Thiago, il quale l'ha visto solo il
tempo di una partita... anche meno... e poi non so come mai ma Roby
mi ha chiamato e mi ha detto per mezz'ora di guardarmi da quelli
timidini come lui! Ma sono tutti esagerati! Casemiro è brasiliano
come me, per cui si è attaccato per questo motivo, si trova bene con
me per questo, non c'è niente altro dietro! Anche io appena arrivato
stavo tanto con chi parlava portoghese... -
Fabio scosse il capo capendo perchè
Cris era tanto fissato col controllare.
- Sì Riky... e perchè non parla anche
con noi ma solo con te? Guarda che parlate portoghese... - Riky
sospirò e si strinse nelle spalle. Non era facile rispondere sempre
a tutto.
- Dai, è assurdo quello che dite...
quindi anche tu sei d'accordo? -
- Sì! Però Cris resta snervante! -
Riky concordò sull'ultimo punto.
- Per me esagerate tutti con Casemiro,
Cris per primo! - Ovviamente aveva parlato piano per non farsi
sentire dall'interessato, il quale non aveva staccato gli occhi dal
suo idolo.
Era più che altro questo per lui, un
idolo.
Era come se El Shaarawy si fosse
ritrovato Riky come compagno di squadra. Era il suo idolo da sempre,
poter giocare con lui significava non staccarsi mai da lui!
Però a questo si aggiungeva
un'effettiva cotta di quelle grosse.
Dalla sua giocava il carattere timido e
introverso, per cui non esagerava in ogni caso.
“Proprio non capisco. Anche ora...
Riky è con Fabio, non con Cris... quindi non stanno insieme... i
primi giorni mi sembrava di sì, però poi vedi... “
Poi però tornò a pensare a quando
erano in albergo ed in struttura. In quei casi erano come due gemelli
siamesi.
No, ancora non capiva proprio.
Non arrivava al semplice fatto che il
fattore che determinava il cambio di atteggiamento erano i fotografi.
Quando c'erano, Riky si allontanava sistematicamente da Cris. Quando
erano al sicuro tornava ad avvicinarsi.
Riky cominciava ad essere allergico
agli obiettivi, in effetti.
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Note
finali: potete anche non credermi ma io questo capitolo l'ho scritto
quest'estate in sincronia con gli eventi che narro, per cui era fine
Luglio, quando appunto sono volati per Los Angeles. Non era nei
pensieri di nessuno che Riky tornasse al Milan e che giocasse con El
Shaarawy che lo idolatra. Cosa ha detto Elsha quando gli hanno chiesto
di Riky, nel periodo in cui appunto stava per arrivare al Milan? 'E'
fantastico! Un sogno che si avvera!' Ed era un sole splendente tutto
felice.
Insomma, sono veggente! Faccio un baracchino e predico il futuro per chi vuole!
;-)