CAPITOLO
XVIII:
CAMMINANDO SULLA STRADA GIUSTA
Zinedine si svegliava sempre molto
presto, per cui Karim era ancora nel mondo dei sogni quando lui
sgusciò silenziosamente via dal letto per farsi una doccia
rinfrescante.
Quando tornò in camera aveva un
asciugamano alla vita ed il resto del corpo ancora bagnato, le
goccioline correvano lungo le muscolature rilassate e, a detta del
suo ragazzo, perfette.
Zinedine non avrebbe mai dimostrato i
suoi 41 anni.
Stava cercando nel cassetto degli slip
da indossare, quando Karim si girò a pancia in giù allungandosi
sinuoso come un gatto pacifico e sereno.
Zinedine lo guardò e si dimenticò
degli slip.
Sembrava veramente un gatto, aveva gli
angoli delle labbra all'insù ed aveva un'aria sorniona e soddisfatta
nel sonno. Una mano sotto al cuscino e l'altro braccio allargato di
lato, il corpo in diagonale, una gamba piegata di lato, l'altra
dritta di traverso che finiva nell'angolo opposto.
Era presto per svegliarlo però gli
piaceva contemplarlo. Si accucciò al bordo del letto in direzione
viso e si perse ad osservarlo ancora, l'espressione compiaciuta, le
labbra in apprezzamento discreto ma evidente. Malizioso.
Karim era bello ma non come lo era
Cristiano, era bello a modo suo, era più che altro affascinante.
Aveva delle imperfezioni, un naso non proprio regolare, la forma
della testa era ad uovo e questo era buffo quando aveva i capelli
completamente rasati. Però quando se li faceva leggermente crescere
stava meglio, l'aveva apprezzato quando l'aveva visto durante l'anno
alla premiazione francese, aveva una piccola e leggera cresta, gli
stava benissimo. Adesso si era fatto qualcosa di assurdo, sperava si
sistemasse a breve.
Comunque aveva le labbra più belle mai
viste.
Non erano carnose come quelle dei
ragazzi mulatti o di colore, ma erano morbide e con delle curve
generose. Quando si imbronciava si notavano ancora di più e gli
veniva voglia di morderle e succhiarle.
Nel sonno le prolungò come se cercasse
di baciare. Anche quando le metteva così, di solito per qualche
espressione ironica o maliziosa, quando si faceva le foto o quando
scherzava, lo faceva impazzire.
Visto che non si decideva a metterle
normali, strisciò sul letto e vi salì come una pantera in procinto
di attaccare, molto lentamente arrivò al suo viso reggendosi sulle
mani, l'asciugamano era alla vita ancora per poco. La schiena
inarcata, i glutei in evidenza per la posizione bassa sul letto.
Arrivò al suo volto, piegò la testa e si incastrò per giungere
alle labbra protese che riuscì a vincere come trofeo. Le prese fra
le proprie e le succhiò.
Fu questo il risveglio di Karim. Quando
capì che era lui e che era il suo splendido buongiorno,
automaticamente sorrise, si illuminò ma Zinedine aveva gli occhi
chiusi per godersi le sue labbra, quindi non lo vide.
Karim aprì gli occhi senza staccarsi
da lui, notò la sua posizione da pantera in attacco e si eccitò in
una virgola. Aveva desiderato un risveglio così da molto.
Zinedine era solo con un asciugamano
alla vita, la sua pelle emanava calore ed era umida, segno che si era
fatto una doccia.
Scivolò con la mano che era dalla sua
parte e precedentemente sotto al cuscino, strisciò sul suo ventre e
poi arrivò al telo, infilò le dita ed in un attimo venne via.
Quando si fu liberato di quello, Zinedine sorrise malizioso e lasciò
la palla a Karim il quale si alzò a carponi e senza mai staccare la
bocca dalla sua, lo spinse fino a stenderlo di schiena e mettersi
sopra, a cavalcioni.
Quando ebbe vinto, si tirò su e si
tolse la canottiera bianca con cui dormiva. Il messaggio era chiaro.
Del resto Zinedine era nudo sotto di
lui, volevano la par condicio.
Questi sorrise divertito, lo sguardo
affilato brillava carico di una caldissima malizia ed apprezzava la
sua intraprendenza.
Gli mise le mani ai fianchi e mano a
mano che Karim scendeva su di lui, salive sulle ampie spalle, le
carezzò beandosi della bellezza dei suoi muscoli sotto il tatto.
Aveva un corpo atletico perfettamente scolpito ma non esagerato.
Lo trovò estremamente piacevole e
passò a carezzare la schiena. Karim era ricoperto di brividi ma si
inabissò nel suo collo e succhiò sulla giugulare, lo mordicchiò e
si occupò della sua pelle sensibile. Si era appena fatto la barba ed
era liscio e profumato, quel profumo che dava alla testa.
Risalì sull'orecchio, lambì il lobo e
succhiò anch'esso fino a che non sussurrò un semplice, basso ed
erotico:
- Buongiorno! - Che piacque molto a
Zinedine. Cercò a sua volta il suo di orecchio, vicino alla propria
bocca, lo leccò e ricambiò:
- Buongiorno micio! - Fra di loro
parlavano sempre in francese, per cui Karim sorrise fra un brivido e
l'altro sentendo il termine 'chat'.
- Qua lo usano in spagnolo... -
- Gato? - Annuì e le mani di Zinedine
scesero sul fondo della schiena, si infilarono sotto l'elastico dei
boxer e degli shorts e si prese i suoi glutei sodi e perfettamente
delineati. Non troppo duri, non troppo morbidi. Semplicemente
perfetti.
Strinse le dita e si fece lentamente
strada fra di essi fino ad infilarsi nella sua fessura. Karim si
inarcò meglio spalmandosi su di lui, premette il petto ed il viso
più che poté su Zinedine per dargli l'accesso migliore di sé. Un
gatto fatto e finito!
Il cuore cominciò a battere nella
consapevolezza che sarebbe stata la prima volta da passivo, poi si
rese conto del resto.
Lo stavano per fare?
Se prima il cuore si era messo a
battere forte, ora sembrava volergli uscire dai timpani.
Chiuse i denti sulla sua spalla e serrò
la presa senza fargli male, stava cercando di domare l'emozione ma
poi il piacere per le dita che entravano, sbaragliò la tensione.
Fu nel sentirlo dentro con il medio che
tornò quella sensazione.
Il deja-vu.
L'aveva già avuto dentro di sé, non
poteva essere un sogno, si ricordava la sensazione precisa delle sue
dita che giocavano con la sua apertura entrando ed uscendo, col
secondo dito che si aggiungeva.
Karim gemette e si corrugò
contemporaneamente, strusciò il lato della testa sulla guancia di
Zinedine come un vero gatto che faceva le fusa, questi ridacchiò e
continuò fino a che questo divertimento divenne eccitante, il micio
aveva deciso di mordergli il mento. Ci mise quasi forza e si sentì
riscaldare nelle parti basse.
Il colpo di grazia fu Karim che si
muoveva col bacino andando incontro alle sue dita dentro. Si stava
strofinando.
Zinedine sospirò e Karim aprì gli
occhi smettendo di morderlo, lo guardò offuscato dal desiderio e da
quella strana sensazione.
C'erano come dei flash di loro due che
lo facevano insieme, ma non poteva essere vero. Se li sarebbe
ricordati.
- Sai... mi sembra di avere come dei
sogni ad occhi aperti... - Disse sconnesso Karim fra un gemito e
l'altro. Si sentiva eccitare mentre giocava a carezzare l'inguine
quello nudo di Zinedine. Si muoveva con maggiore agilità, era quasi
una tortura. La migliore mai ricevuta ed inflitta.
Zinedine stava per dire qualcosa quando
Karim scese incurvandosi per arrivare al suo capezzolo. Quando mise
un terzo dito facendosi sentire molto meglio dentro di lui, Karim lo
morse e questo per assurdo contribuì fra strofinamenti e morsi vari,
a farlo arrivare all'orgasmo.
Karim vedendosi sporcare del suo seme,
si unì a lui poco dopo.
Era forse da troppo tempo che entrambi
non lo facevano e ad ogni modo avevano passato quei giorni a
desiderarsi molto.
- Scopiamo... - Disse Karim tornando
sulla sua bocca, aderì ad essa senza unirla del tutto.
Zinedine ridacchiò.
- Sei di un romanticismo sorprendente!
- Karim morse di nuovo il labbro inferiore e Zinedine gli diede uno
schiaffo su una natica. Era l'ennesimo morso, se non la piantava lo
metteva a digiuno!
Karim smise sia di morderlo che di
strusciarsi e si alzò quel tanto per guardarlo offeso.
- Ehi! - Si lamentò infatti. La
chiappa gli bruciava, gli aveva dato uno schiaffo bello forte!
- Non sono la tua colazione, casomai
l'avessi pensato! - Karim capì che se l'era presa per i morsi e così
lo baciò, questa volta per davvero.
- Mi dispiace, mi sembrava ti
piacesse... - Disse ridacchiando malizioso. Zinedine questo lo gradì.
- Preferisco un micio dolce ed
arrendevole... - Karim sempre a fior di labbra aprì gli occhi che
incrociò coi suoi a quella vicinanza per poi dire divertito:
- Non è vero, ti piaccio proprio
perchè sono un gattaccio selvatico! - Zinedine dovette convenire che
era così, però era anche vero che quello che gli piaceva tanto,
oltre al suo lato selvatico, era la prospettiva di poterlo
addomesticare.
Nessuno ci era mai riuscito prima, era
una sfida bella tosta.
“Però non si tratta solo di
questo... e nemmeno di un contorto senso di appartenenza!”
Pensò alla fine mentre apriva meglio
le labbra e tirava fuori la lingua per infilarla nella sua bocca già
a disposizione.
Karim compiaciuto gli andò incontro e
si intrecciarono mentre tornavano ad assaggiare i rispettivi sapori.
Sempre con quel deja-vu a cui ormai Karim si stava abituando.
Forse non avrebbe mai capito di cosa si
trattava.
Il bacio si fece decisamente più
profondo fino a che Zinedine non guardò l'ora con la coda
dell'occhio e si ritrasse con sicurezza.
Karim si lamentò ed insistette un po',
alla fine dovette desistere. Zinedine sfuggì da sotto di lui dopo
averlo spinto poco gentilmente di lato.
- Che cazzo! -
Zinedine si alzò e cercò i vestiti
disinvolto come se fosse normale interrompersi così.
- Sono tardi sulla mia tabella di
marcia! - Karim sgranò gli occhi rotolando a pancia in su e
stiracchiandosi tutto proprio come un gatto, tanto per cambiare.
- Cosa diavolo hai da fare così
presto? - Mugolò. Zinedine si sforzò di non tornare sul letto con
lui, non sapeva nemmeno quanto potesse piacere agli altri. O forse
sì.
L'espressione con cui si fermò a
guardarlo mentre si vestiva, era provocante e maliziosa.
- Ogni mattina faccio un po' di
ginnastica da solo durante la quale penso a tutto quello che devo
fare in giornata. Oggi ne abbiamo un po' di cose da fare... - Stava
per cominciare quando Karim sbadigliò e si girò a pancia in giù,
sempre in una delle sue posizioni maledettamente sensuali ed
eleganti.
- Posso venire o ti disturbo? - Chiese
con poca intenzione di alzarsi davvero.
Zinedine ormai era vestito e sapeva che
non era il caso di salutarlo con un bacio, quello l'avrebbe tirato
giù nel letto.
- Mi disturbi! Ho bisogno dei miei
spazi dove penso e mi faccio i fatti miei! - Disse estremamente
chiaro, Karim l'apprezzò anche se se ne indispettì allo stesso
tempo.
- Allora vattene! Mi hai anche fatto
male al culo con quello schiaffo! Rifallo e altro che morsi! -
Minacciò offeso Karim, non era per niente credibile. Non riusciva ad
avercela con lui, per il momento era nella fase di innamoramento, una
fase che in effetti aveva sempre saltato perchè era passato a
bruciare tutto immediatamente col sesso.
Non c'era mai stato un momento, con gli
altri, durante il quale si era perso a desiderarlo e a pensare che
ogni difetto fosse bellissimo... aveva fatto subito i propri comodi
con tutti.
Zinedine gli fece notare tutti i segni
dei morsi, dopo di questo, senza dire nulla, uscì lasciandolo senza
un saluto ed una cosa tenera. Però almeno era nel suo letto e nella
sua camera.
Andava più che bene anche così.
Karim rimasto solo rotolò un po' sul
materasso stiracchiandosi di nuovo, poi roteò gli occhi un po'
ovunque per poi constatare quanto bello fosse essere immerso nel
misterioso mondo di Zinedine, i suoi vestiti, le sue cose... il suo
profumo...
Con un sorriso sornione proprio da
gatto, si alzò e andò al bagno con la precisa intenzione di usare
tutte le sue cose per poi concludere indossando pure i suoi vestiti.
Era venuto lì in pigiama, non aveva niente, doveva approfittarne.
E ne approfittò bellamente.
La sensazione di deja-vu di nuovo
dimenticata.
“Fare l'amore così sarà
effettivamente più bello... me lo sto sudando, me lo sto
conquistando... credo che sarà un'esperienza indimenticabile.”
Non sapeva quanto ragione avesse.
Quando uscì dalla sua camera vestito
con una delle tute del club -alcune tutte degli allenatori erano
uguali ai ragazzi, ma comunque con una piccola scritta personalizzata
sul colletto per dietro- ed il suo profumo, incrociò niente meno che
Sami e Mesut i quali per costituzione non fecero scenate né nulla,
ma capirono subito cosa era successo.
- Cos'è, il marchio di Voldemort? -
Chiese poi una terza voce squillante da dietro, Sergio gli diede una
pacca sul sedere e si unì ai tre dirigendosi alla mensa per la
colazione.
- Quale? - Chiese poi Karim senza
capire.
- La scritta sul colletto della tuta...
- Karim non aveva notato che c'era, quando chiese di cosa si
trattava, Sami e Mesut risero perchè l'avevano vista, mentre Sergio
altamente divertito, rispose:
- E' la prova d'appartenenza! Così
nessuno penserà di poterti mettere le proprie zampacce addosso! -
Disse ancora scherzando.
- Ma di che diavolo parlate?! - Alla
fine glielo disse Mesut perchè Karim si stava già alterando.
- Sul colletto per dietro c'è scritto
Zinedine Zidane... - il sorriso che fece Karim fu da fumetto, di
quelli che arrivavano da orecchio ad orecchio. I tre risero non
potendo fare altro e quando Iker passò di lì riconobbe addirittura
il profumo.
- Hugo Boss! -
Lo nominò ed i quattro lo fissarono a
loro volta interrogativi.
Iker si fermò e li fissò sorpreso che
non lo sapessero.
- Zizou mette sempre questo profumo da
quando lo conosco. E sono anni! - Avvicinò il naso a Karim per poi
abbracciarlo.
- Congratulazioni, sarete una gran
bella coppia! - Poi si separò e con aria solenne aggiunse mentre
Karim non sapeva nemmeno se essere felice o cosa. - Sappi però che
ti sei preso una bella gatta da pelare! - Ci avevano messo tutti due
secondi a capirlo, poco importava. Per Karim far sapere che Zinedine
era suo era incredibilmente soddisfacente.
- Tecnicamente il gatto e lui ed è
Zizou che l'avrà dura a pelarlo! - Puntualizzò Sergio divertendosi.
Eppure Karim si sentiva al settimo
cielo anche se di norma, per tutte quelle insinuazioni, avrebbe
ucciso.
Era proprio vero... certe cose potevano
cambiare le persone.
Il resto della giornata Zinedine fu
effettivamente molto occupato per diverse cose, fra cui gli
allenamenti, lo spostamento e le solite telefonate come direttore
sportivo.
A Karim andava bene, aveva bisogno di
pensare e respirare, l'avrebbe fatto con i soliti, ma quel giorno,
sorprendentemente, gli rimase attaccato Sergio e decise di
approfittarne per farsi spiegare quattro cose su Zinedine.
- Tu hai giocato un po' con lui, no? -
Chiese a bruciapelo durante gli allenamenti. Sergio, stupito che lo
cercasse e che gli chiedesse qualcosa, decise di dedicarsi al 'gato'.
- Sì, io sono arrivato nel 2005 al
Real, lui ha smesso dopo i mondiali del 2006. un annetto insieme... -
Non serviva fare nomi e cognomi, si
capiva di chi parlavano. Oltretutto Zinedine comunque girava per il
campo e non era il caso di farsi sentire, odiava che si parlasse di
lui.
- E che tipo era? -
Sergio non si stupì di quella domanda.
- Beh... molto riservato e con dei
frequenti scatti, ma non contro noi compagni. Contro altri, avversari
di solito. Non si apriva, non era espansivo. - Karim capì perchè
tutti dicevano che si somigliavano.
- E non lo chiamavate 'gato'? - Disse
malizioso. Sergio rise.
- No, era solo Zizou! - A Karim piaceva
il soprannome ma non aveva ancora avuto il coraggio di usarlo se non
in una o due occasioni per caso.
- Aveva rapporti particolari? - Karim
non era tipo da fare il terzo grado e tanto meno interessarsi a
terzi, era un evento che parlasse con Sergio e che indagasse su
qualcuno.
Sergio fece mente locale.
- Dovresti chiedere ad Iker, lui l'ha
conosciuto per più tempo, sono molto più amici infatti... -
Karim lo fissò aspettando comunque una
risposta.
- Dai, non sai proprio niente? Aveva
legami, storie, che ne so... -
Si strinse nelle spalle.
- Non giravano mai voci su di lui se
non sui litigi con qualche rivale... non era un Santo però con noi
in generale andava d'accordo... David si era attaccato a lui ma penso
lo usasse come confessionale... - Poi Sergio ridacchiò all'idea. -
Iker non ha mai saputo di questo. Che si confidava con Zizou... - La
cosa lo fece ridere e Karim ovviamente non capì ma non gli
interessava approfondire quella cosa. - Per il resto rapporti
speciali e relazioni non so dirti, io credo di no ma ovviamente non
posso esserne sicuro! Chiedi ad Iker... lui saprà! - Karim si era
già sforzato molto con Sergio, all'idea di farlo anche con Iker,
anche se era uno facile alle confidenze, lo mandò in confusione.
Alla fine passò gli allenamenti a
fissare Zinedine e sospirare e poi Iker e corrucciarsi.
Era proprio il solo che potesse dargli
quelle risposte. Si sentiva idiota ad indagare, ma come poteva fare?
Zinedine non glielo avrebbe mai detto anche se glielo avesse
chiesto...
Alla fine si decise. Dopo gli
allenamenti, fra un momento di respiro e l'altro, riuscì a beccare
Iker da solo.
Era seduto nella sala relax in attesa
di essere chiamato per la partenza verso lo stadio per la partita,
quindi aveva la sua borsa con sé.
Karim era a sua volta pronto e si
avvicinò a lui facendosi forza. Non era timido, però era riservato
e gli seccava esporsi tanto.
Iker per poco non svenne nel vederlo
accanto a sé. Già il contatto di quella mattina era stato
sorprendente.
- Karim? - Chiese stupito.
Lui si imbronciò capendo da cosa
derivava il suo stupore.
- Sì, io! - Iker si zittì paziente in
attesa che si decidesse da solo. Karim prese qualche respiro e poi si
fece forza.
- Ecco, è imbarazzante... - Lo era
stato meno con Sergio perchè era il re del gossip.
Iker non disse niente, rimase a
guardarlo tranquillo mascherando il suo stupore. Gli arrivò un sms
che ignorò.
- Non leggi? - Chiese per prendere
tempo. Iker alzò le spalle.
- E' David... vuole sapere cosa ne
penso delle sue nuove foto promozionali... è il solito idiota... -
Commentò per alleggerire l'atmosfera. Funzionò perchè Karim
ridacchiò.
- E' vanitoso... -
- Da morire... - I due sorrisero e così
Karim si decise.
- Volevo chiederti di quando giocavi
con Zinedine. - Iker non si stupì troppo della domanda, era ovvio
che si trattava di quello. Dopo la tuta ed il profumo c'era poco da
interrogarsi.
- Che tipo era? -
- Come me, no? - Iker annuì.
- Più accattivante. Tu sei più
selvatico. È un po' diverso. -
Karim si appuntò l'osservazione.
- Selvatico e accattivante non sono
sinonimi? -
- No... selvatico è un essere
indomabile che si fida difficilmente ed è fissato con la libertà.
Accattivante è uno che incute timore in tutti e che tende più al
rabbioso anche se non è proprio sempre irascibile. - Karim annuì
capendo.
- E... - Tossì abbassando lo sguardo.
Era proprio difficile ed era anche la prima volta che parlava col
capitano, forse. Non era male, però non era abituato. - e come
rapporti? - Iker sorrise dolcemente e Karim arrossì però poi si
calmò.
- Non credo abbia mai avuto storie con
dei compagni. Andava in generale d'accordo. David ogni tanto lo usava
per farmi ingelosire ma sapevo che in realtà si confessava con
Zizou. Zizou aveva una gran pazienza con lui e la esauriva così. -
Karim sogghignò.
“Il fidanzato sa sempre tutto del
moroso!” Pensò infatti.
- Che tipo, David! - Iker rise.
- Non ne hai idea! - poi aggiunse. - Ti
sarebbe piaciuto. Alla fine piaceva a tutti quelli della squadra.
Solo agli esterni che non lo conoscevano bene, non piaceva. Però
sbagliavano. - Iker si fermò rendendosi conto che stava divagando e
tornò su Zinedine. - Non era chiara la sua sessualità. Ovviamente
era fidanzato e poi sposato e poi padre... però si sa nel mondo del
calcio come funziona... queste cose accadono... ma lui non ha mai
dato adito a voci. Non si capiva, insomma. Era un vero mistero... -
Karim colpito da quella descrizione, parlò a fior di labbra
riflessivo.
- Lo è ancora... - non era ancora
sicuro di cosa provasse e volesse lui di preciso, non si era
sbilanciato molto, però non poteva nemmeno resistergli.
- Piano piano riuscirà ad aprirsi con
te se hai pazienza e tieni duro... - Karim sorrise amaro.
- Pazienza e resistenza. Eh? Proprio
io... - Rise di sé e della propria scarsa resistenza ed Iker si
sentì in dovere di tirarlo su.
- Ti sorprenderai, vedrai! Certe
persone possono tirarti fuori dei lati che non avresti mai immaginato
di avere... - Ovviamente pensava a sé e a David e a come si erano
cambiati a vicenda.
Karim decise di aggrapparsi a quella
piccola opportunità senza però sperarci troppo.
Alla fin fine Zinedine era un mistero
prima e continuava ad esserlo.
Sapeva solo che gli somigliava, tutto
lì.
Prima di iniziare la partita, Karim e
Cris erano vicini in attesa del via libero per disporsi in campo ed
in riga accanto a lui, davanti al pubblico, decise di dirglielo
rendendosi conto che forse lo sapevano tutti tranne che lui.
- Sai, penso di essere diventato il
ragazzo di Zinedine. - Cris lo guardò sorpreso per vedere se
scherzava, allora il francese si emozionò. Dirlo era davvero bello.
- Sei serio?! - Karim sorrise. Evento.
- E lo dici così?! -
- E come dovevo dirlo?! - Chiese sulla
difensiva Karim.
- Quando è successo?! Come?! Insomma!
- Cris era già preso dalla cosa, ma Karim considerò il fatto che
non era il momento...
- Devo farti la cronaca completa
proprio ora o posso farlo dopo?! - Cris rise, non si smentiva mai, e
sempre con quel sorriso radioso e splendente gli diede una pacca
sulla schiena e gli strinse il braccio complimentandosi con lui.
Ovviamente era contento.
- Sono felice per voi, sapevo che ce
l'avreste fatta! - Ed era bello sentirlo, oltre che dirlo, pensò
Karim.
Davvero bello.
Era il ragazzo di Zinedine.