CAPITOLO
III:
INDAGINI APPROFONDITE
Zinedine decise di aspettare di andare
al vero attacco... voleva capire se Gonzalo sarebbe andato via, era
molto probabile in effetti. Però era chiaro che era presto per Karim
buttarsi su qualcun altro.
Nel frattempo c'erano delle cose che
doveva capire, cose che solo con l'arguta osservazione non poteva
scoprire.
Voleva sapere ogni dettaglio ma senza
passare dalle fonti dirette, in quel caso una.
Dopo aver osservato chiunque gli si
avvicinava, a fine giornata Zizou capì da chi poteva andare.
Riky era lì dallo stesso anno di
Karim, come anche Cris... vedeva spesso i tre parlottare insieme
anche se non erano continuamente insieme. Il problema era che Karim
non era continuamente insieme con nessuno, non aveva l'amico fisso.
Però gli parve che con Riky e Cris parlasse abbastanza. Zizou aveva
avuto il piacere di incontrare sul campo spesso Riky e comunque ci
conoscerlo meglio in certe occasioni, tipo eventi di beneficenza o
partite simili. Oltre a queste occasioni da giocatori, quando Riky
era andato al Real lui era passato nel consiglio sportivo di Perez e
quando era arrivato Mourinho era entrato nel suo staff tecnico, in
quel periodo aveva continuato a socializzare volentieri con Riky, fra
tutti quello più aperto di sicuro.
Insomma, su tutti quelli che vedeva
spesso intorno a Karim, Riky era quello che lui conosceva meglio con
cui parlava volentieri.
Per non dire che era quello più
sincero, a domanda specifica avrebbe risposto in modo specifico e
sincero.
Perfetto, si disse.
Quella sera aspettò che Riky facesse
la rimpatriata con suo padre.
Carletto non era il suo vero padre ma
per tutti era come se lo fosse, specie per loro due. Riky non lo
chiamava papi perchè aveva 31 anni, però gli altri scherzavano al
suo posto e dicevano cose del tipo 'tuo padre ti vuole' e via
dicendo.
Tutti capivano, specie i diretti
interessati che non correggevano l'ovvio scherzo.
Cris il primo giorno era rimasto molto
sull'attenti, era evidentemente teso e non aveva avuto modo di
parlare con Carlo, questi non aveva capito bene perchè il ragazzo
subisse così tanta intimidazione, ma gli aveva lasciato i suoi
spazi.
La prima sera, dunque, si svolse con
Riky al tavolo di un Carlo che si ingozzava e che voleva ingozzare
anche suo figlio, Cris coi soliti fedeli amici che fissava indeciso
ed interdetto suo marito e suo suocero, gli altri che ridevano come
maledetti, Karim che fissava Gonzalo sbuffando ma a debita distanza e
Gonzalo che fissava il suo piatto parlando poco e niente con chi era
lì con lui.
E poi Zinedine che fissava prima Karim
e poi Gonzalo per capire a che punto fossero, poi Cris perchè in
quel tavolo c'era un gran baccano e poi Riky per vedere quando finiva
ed era disponibile.
Alla fine la cena si concluse senza un
cambiamento effettivo e solo quando Carlo divorò il dolce e
addirittura la frutta con conseguente digestivo, il quale forse era
uno stura lavandini, Zinedine poté vedersi liberare Riky.
La maggior parte della squadra si era
già dileguata. Avevano il coprifuoco alle 10 e mezza ma poi
ovviamente nessuno andava a dormire proprio a quell'ora, c'era ancora
chi passava di camera in camera molto dopo l'ora fissata. Pensavano
che i membri supremi della confraternita non se ne accorgessero, ma
erano stati giocatori prima di loro e sapevano come funzionava.
José se li beccava li puniva, loro se
la ridevano e li lasciavano fare.
Del resto i capi supremi erano Carletto
e Zizou.
Quest'ultimo effettivamente se si
arrabbiava poteva fare danni nonché una fottutissima paura, ma
Carletto... beh, lui al massimo faceva ridere!
Riky si alzò da tavola sbuffando per
la quantità di cibo che in un modo o nell'altro Carletto era
riuscito a fargli ingurgitare, pensò di andare in sala comune a
vedere chi degli altri c'era e poi di andare da Cris se era già in
camera, ma prima di svoltare l'angolo si ritrovò la voce di Zinedine
che lo chiamava.
Riky se lo ritrovò dietro sorpreso.
- Mi volevi? - Chiese paziente mentre
mentalmente si domandava come mai tutti i boss volevano lui, quel
giorno.
Zinedine annuì con un sorriso
difficilmente interpretabile, così gli disse se gli andavano due
passi.
- Ti proporrei un tuffo in piscina ma
mi sa che hai mangiato troppo... - Riky all'idea di nuotare gli venne
la nausea e scosse il capo.
- Due passi sono perfetti! - Disse
subito cercando di non essere in qualche modo scortese con la mania
del suo famoso padre adottivo che tendeva a far mangiare tutti.
Zinedine rise e si avviò con il
calciatore fuori.
Lo stabilimento comprendeva un' ampio
spazio verde dove c'erano diversi campi da calcio e, da una parte, il
nuovo albergo nonché nuovo centro sportivi per i ragazzi. Così nei
ritiri e nelle serate pre partita in casa, sarebbero stati lì senza
dover andare in alberghi veri. Lì avrebbero avuto tutto, specie il
campo vicino.
Era molto comodo. Dall'altra parte del
campo c'erano alberi che isolavano il posto, dall'albergo stesso e
tutt'intorno, c'erano dei sentieri che si potevano percorrere
correndo o, naturalmente, camminando.
C'era anche la possibilità della bici.
Zinedine e Riky camminavano.
Nel campo c'erano i fari ma erano
spenti, le uniche luci erano dell'albergo, per cui ad un certo punto
si ritrovarono quasi al buio. Si vedeva, la sera non era inoltrata
del tutto.
- Vuoi sapere anche tu la mia versione
dell'anno appena passato? - Chiese Riky dopo essere uscito
dall'edificio e aver mosso i primi passi fuori.
Zinedine parve cadere dalle nuvole.
- Cosa? - Riky lo guardò incredulo che
non volesse sapere quello.
- Pensavo che volessi chiedermi cosa è
successo quest'anno... tutto il mondo lo sa ma non i dettagli ed i
retroscena. - Riky era molto candido se non si trattava della sua
relazione con Cris. Anche con quella in effetti lo era, ma lui si
sforzava di nasconderla. Non che ci riuscisse molto bene...
- No... beh, ti chiederò anche quello,
ma stasera volevo chiederti un'altra cosa... - Riky proprio non
riusciva ad immaginare cosa volesse chiedergli, a quel punto.
- Dimmi tutto. - Era comunque molto
gentile ed invogliava a fargli qualunque tipo di domanda.
Zinedine pensò che avrebbe
approfittato di lui per bene e se Cris avesse sentito questa frase
l'avrebbe ammazzato.
Ma presa fuori dal suo contesto,
significava tutto e niente.
- Ascolta, sai che quando ero nello
staff di Mourinho mi aveva affidato Karim, no? - Riky annuì.
- Vuoi sapere come ha passato l'anno? -
Zinedine pensò di prenderla larga
visto che si trattava di lui e solo dopo essere specifico.
- Sì... sai, vorrei sapere da uno che
lo conosce bene com'è... come sta... -
Riky fece l'aria pensierosa e guardò
in alto figurandosi Karim, poi sospirò e si strinse nelle spalle con
una strana stanchezza.
- Mah, è stato un anno molto sfibrante
per tutti noi, infatti ve ne sarete accorti che siamo tutti molto
provati psicologicamente. Siamo diffidenti, depressi, sfiduciati,
stanchi... delusi... - Il suo tono si affievolì mano a mano che
parlava.
Era un discorso generico e quasi
personale.
- Si è visto. Sai, avendo la
prospettiva di tornare quest'anno, ho seguito le evoluzioni e... vi
ho visto soprattutto alla fine mollare di schianto, come che non ce
la facevate più. Ma non per una questione fisica. Fisicamente state
benissimo. - Però stavano deragliando, si disse Zinedine.
- Sì è così... abbiamo tutti tenuto
duro e lottato per tutto l'anno ma alla fine quando abbiamo visto che
a lui proprio non importava minimamente né di noi, né di vincere,
né di niente e nessuno... abbiamo capito che da soli non ce
l'avremmo fatta. Ci abbiamo provato ma andando avanti abbiamo capito
che da soli era impossibile. È stato questo a fregarci. La
convinzione che senza mister non potevamo avere successo. Questo è
stato un cane che si mordeva la coda. -
- Quando scatta a livello psicologico
questo meccanismo è finita. - Disse il francese toccato da questo
argomento. - Del resto non è sempre possibile rimanere concentrati e
focalizzati. Ci sono quei momenti importanti in cui tu sai che non
puoi sbagliare e poi... beh, non è che sbagli ma cedi e non ce la
fai. Mentalmente ti scatta qualcosa e vai giù. Vai giù un solo
maledetto istante, ma è quello che basta per farti finire. -
Ora parlava per esperienza personale e
si capiva, i toni erano confidenziali e comprensivi, era anche
piacevole in un certo senso parlarne. Liberatorio.
- Sicuramente sai di cosa parlo. E
sicuramente capita a tutti. Io... - Riky si strofinò il viso e
rallentò la camminata, esitò e Zinedine lo aspettò guardandolo per
incoraggiarlo. - Io mi sento un po' responsabile. Non vorrei peccare
di presunzione ma credo di essere stato uno dei motivi. È iniziato
tutto con la guerra fra me e Mourinho. Poi Cris si è schierato e con
lui ovviamente metà squadra. L'altra metà si è schierata quando
l'hanno fatto Iker e Sergio e anche loro l'hanno fatto subito.
Cioè... non è che si sono schierati dalla mia parte. Cioè anche ma
non era proprio me quanto quello che rappresentava la nostra
situazione. Lui non si stava comportando bene. Si sono schierati
contro il suo metodo, capisci? E quando fai così con uno come lui è
finita. Non ne esci vincente. - Zinedine rise amaro.
- So cosa vuol dire... io me ne sono
andato per non ammazzarlo! - E non era una frase tanto per dire,
Zinedine era capace anche di quello. Aveva quei momenti in cui
scattava in cui diventava pericoloso. Certo cercava di trattenersi e
per lo più ormai ci riusciva, ma tendeva sempre ad essere un tipo da
prendere con le pinze.
- A me dispiace, ma io non ho fatto
niente, è che lui ad un certo punto senza motivo ha detto che non
ero più nella sua lista, mi ha detto di cercarmi un'altra squadra.
Io ci ho provato ma ovviamente non è che sia facile e poi penso che
alla fine Perez non voleva mandarmi via, non lo so. Sono dovuto
rimanere e inizialmente non mi convocava, poi dopo i vari
schieramenti, vedi Cris ed il suo 'sono triste' e Iker e Sergio coi
continui litigi, alla fine non so, qualcosa si è mosso. Dopo mesi
che non mi usava assolutamente, ha cominciato a mettermi nelle
partite di second'ordine. Lì ho dimostrato di essere in forma,
ugualmente però lui era convinto di quello che faceva. Non... non è
che non può avere le sue idee. Se non gli piacevo pazienza. Però io
ero in forma, volevo giocare, facevo parte della squadra. Faceva
giocare persone che io non penso fossero meglio di me
professionalmente parlando ed infatti non ha fatto un buon anno in
Liga. E ti parlo della Liga, non è un campionato difficile. -
Zinedine annuì rendendosi conto che alla fine si erano messi a
parlare proprio di Riky e del suo anno.
Si sedettero su una specie di radura
per il riposo a metà corsa, così al chiaro di luna ormai alta nel
cielo, continuarono la loro chiacchierata.
- In tutta questa storia di squadra,
c'è la questione Karim! - Disse ad un certo punto. Zinedine si
riattivò. - Karim era combattuto. Lui e Mourinho avevano avuto una
storia nei mesi finali dell'anno calcistico precedente, non so se lo
sai... - Zinedine annuì e Riky proseguì sapendo che lui quelle cose
già le sapeva, quindi poteva parlarne liberamente. - Durante
l'autunno si sono lasciati, litigavano troppo. Io ho paura un po'
anche per colpa mia. Spero di no. Sai che Karim è molto protettivo
con i suoi amici. - Zinedine si perse. Dove voleva andare a parare? A
Riky piaceva parlare.
- Si sono lasciati... - Gli ricordò il
filo principale e Riky si riprese.
- Sì... da lì sono cominciati gli
alti ed i bassi e Karim, per dimenticare Mou a cui faceva la sua
guerra personale, si è messo con Gonzalo. Io penso per ripicca, per
ferirlo. Però insomma l'ha fatto e si è trovato bene, si è
innamorato, credo. Però Karim è molto particolare. Temo non sia
fatto per le relazioni... quando le cose gli vanno bene si complica
la vita, deve mettere a rischio la sua relazione per... non so, per
sentirsi vivo, credo. Per vedere quanto ci tiene. Sai, questa cosa
non riesco a capirla, però fatto sta che Karim ha avuto diverse
compagnie durante la relazione con Gonzalo. Di conseguenza si è
preso e si è lasciato anche con lui. Alla fine... - Riky sospirò
dispiaciuto guardando in basso e le proprie mani giunte. Zinedine era
quasi col fiato sospeso. Non gli aveva fatto specificamente quella
domanda, ma sembrava aver capito che era quello che voleva sapere.
Non poteva chiedere di meglio. - Alla fine questo ha inciso anche sul
calcio. Il mister poi si era fissato che loro due non potevano
giocare insieme quindi non hanno quasi mai giocato novanta minuti
completi, erano uno la riserva dell'altro. Un po' forse anche per
ripicca, un po' perchè era convinto che non potessero convivere. Io
personalmente vedo Karim come una punta ma Gonzalo può essere
facilmente un'ala, quindi questa necessità di non usarli insieme...
beh, non ha aiutato Karim quest'alternanza in campo abbinata alla sua
complicata situazione personale e sentimentale. -
- Ma era innamorato o no? - Alla fine
decise di fargli quella domanda. Riky lo guardò un po' perso.
Pensava volesse sapere la sua condizione fisica di gioco, aveva fatto
quella premessa per fargli capire quanti fattori avevano inciso nel
suo livello attuale di gioco.
- Non... non lo so... non ci ho ancora
parlato. Ora so che Gonzalo aveva detto addio alla squadra perché
voleva andarsene, temo si siano lasciati. E temo che Gonzalo volesse
andarsene anche per problemi con Karim. Sai, alla fine lo ha tradito.
Non è facile. Io penso che Karim amasse sia Mou che Gonzalo... a
modo suo e diversamente. Con Mou era più passione e con Gonzalo più
una cosa interiore. Uno stare bene e sereno. Però un animale
selvaggio per quanto possa stare bene in cattività, finirà sempre
per cercare la sua natura selvaggia. Credo che sia solo questo il
fatto. Non è che non ama, però ama anche l'indipendenza, la
libertà, il poter andare con chi vuole quando vuole senza dover
rendere conto a nessuno... quel non avere catene. È questo che piace
a lui. E quindi anche se ama, ad un certo punto gli manca questo. -
Zinedine rimase profondamente colpito dalla descrizione di Riky su
Karim, a bocca semiaperta rimase a fissarlo per qualche istante. Non
l'aveva mai visto sotto questo aspetto e aveva cercato di conoscerlo
bene, l'aveva sempre incuriosito.
- Credo di essermi rivisto in lui
quando lo seguivo due anni fa. E credo di aver capito perchè. Sai,
ero stranamente attratto da lui, pensavo che fosse la mia missione di
calcio, di dover lasciare il mio erede. Ma ora capisco che non è
questo quanto... sentivo un'affinità innata... - Zinedine lo stava
dicendo a sé stesso ma ne parlava ad alta voce e Riky si perse nel
suo profilo deciso e selvatico, aveva anche lui dei lineamenti
felini. Era un uomo decisamente affascinante.
- Non sapevo di queste cose... -
Zinedine si chiese se potesse confidarsi e dirgli il resto, ma decise
che era presto.
- Sì ecco... mi è dispiaciuto
lasciarlo, quando me ne sono andato. E sapere che è stato così
inquieto su tutti gli aspetti della sua vita, è brutto. - Riky
strinse le labbra cercando di essere comprensivo, così gli mise una
mano sul braccio. Lo vedeva giù e percepiva una voglia di parlare
che però era bloccata dal timore. Non aveva mai parlato per davvero
con nessuno. Non insistette.
- Adesso non dovrei dirlo, però alla
fine vedi... adesso con tutti questi cambiamenti nella squadra credo
che staremo tutti meglio a vista d'occhio... -
- Ma Gonzalo e Karim... - Non dovette
finire la frase.
- Sei tu il direttore sportivo...
saprai meglio di me che farà Gonzalo. - Zinedine ricordandosene fece
un sorrisino indecifrabile e furbo che fece ridere Riky. - Ecco,
appunto! -
- Lui ha chiesto di andare via, abbiamo
lavorato per realizzare la sua volontà nel migliore dei modi,
vogliamo ricavarne qualcosa, ovviamente. Però un accordo ormai è
quasi fatto, quindi... - Riky alzò le spalle come per dire 'vedi?' e
Zinedine si alzò stiracchiandosi molto soddisfatto della
chiacchierata illuminante.
- Allora starà meglio! - Forse doveva
evitare di insinuare che la partenza di uno dei suoi compagni avrebbe
giovato a Karim, però era vero. - Giocherà regolarmente anche lui
e tornerà alla sua splendida forma. Tutti voi farete così. -
Zinedine decise che poteva concedersi questa piccola previsione
ottimistica. Riky sorrise contento.
- Lo penso anche io. - E così lo
ammise anche lui. Del resto si vedeva che era felice e sereno. Era
quello più contento di tutti.
I due si alzarono e continuarono a
ridere e scherzare per tutta la strada di ritorno. Parlando
ovviamente di tutte le cose divertenti di Karim che entrambi
conoscevano.
Zinedine comunque non disse niente su
quanto successo con lui e sulle sue vere intenzioni.
Nel frattempo Cris era fuori di sé.
Non solo l'allenatore ma anche il vice.
Cosa volevano tutti dal suo e solo suo
compagno?
Erano le dieci passate che Riky tornò,
sentì la porta della sua camera, accanto alla propria, aprirsi e
chiudersi e tempo due secondi lui era in terrazza davanti alla sua
porta finestra ad aspettare che gli aprisse per entrare.
Riky si spaventò nel vederlo, però
poi rise perchè la sua espressione imbronciata meritava.
Non ebbe tempo di dire nulla che lui
subito attaccò come un treno.
- Cosa cazzo hanno tutti si può
sapere? Cosa vogliono? Io aspettavo questo ritiro a mille mani per
poterti godere come si deve e a parte che negli allenamenti, poi
tutta la serata con loro! Prima Ancelotti... e dico ok, è tuo
padre... però anche Zidane! Perchè?! Cosa diavolo voleva? -
Riky stentava a non ridere piegato in
due fino alle lacrime.
- Voleva chiedermi di Karim e di questo
anno passato. - Cris, pronto a rispondere male qualunque cosa gli
avesse risposto, si fermò a bocca sorprendentemente aperta. Riky ne
approfittò e lo baciò continuando a spogliarsi per prepararsi per
la notte.
Le camera erano singole per giocatore e
col letto matrimoniale, tutte le terrazze del piano erano continue e
comunicanti fra loro. Davanti alla porta c'erano i numeri di maglia,
così il 7 e l'8 erano vicini, per la gioia di Cris e Riky.
Cris si calmò e si sedette nel letto
di Riky guardandolo senza capire.
- Perchè ti ha chiesto di lui? -
Riky si strinse nelle spalle.
- Sai che due anni fa era un po' il suo
protetto, no? Voleva sapere come se l'è passata. Però è stato un
anno difficile per tutti e per lui anche per altri motivi oltre che
calcistici. Così ho dovuto spiegargli bene la situazione per
rispondergli. Gli ho detto com'era la squadra e poi com'era la sua
situazione sentimentale... per poi concludere che ha avuto delle
difficoltà a calcio, non ha avuto lo stesso anno di quando abbiamo
vinto la Liga. Nessuno ha avuto quell'anno, purtroppo. Karim poi era
alternato a Gonzalo, quindi non giocava nemmeno novanta minuti. A
volte nemmeno giocava... - Cris la storia la sapeva, l'aveva vissuta.
- E voleva sapere questo? - Chiese
incredulo. Riky annuì. - E tu gli hai risposto così?! - Qualcosa a
lui non tornava ma non capiva perchè.
- Ma cosa c'è? Di cosa si tratta? -
Cris si grattò la nuca storcendo la bocca pensieroso.
- Non so, qualcosa non torna... ma non
so cosa... - Riky, ormai pronto ed in boxer, si stese nel letto e si
accomodò facendogli spazio accanto. Cris lo imitò subito e rimase
su un fianco a guardarlo indeciso.
- Vuoi continuare a pensare a Zidane e
Karim oppure preferisci pensare a me?! - Cris a quello tornò in sé
più che mai e come se gli staccassero una spina per metterne
un'altra, gli si mise sopra immergendo il viso nel suo collo,
mordendolo, baciandolo e succhiandolo.
Riky lo cinse con le braccia ridendo,
rilassandosi nello scacciare definitivamente il brutto anno passato.
Con questo si ricominciava davvero.