CAPITOLO VI:
CHIUDERE UN SIPARIO

La giornata passò fra allenamenti interni e varie altre cose di squadra in programma. Zinedine passò dai panni del vice allenatore a quello del direttore sportivo.
Era chiaro che stesse prendendo contatti con qualcuno per qualche trattativa, non potendo andare via dal ritiro dirigeva la cosa a distanza usando i suoi collaboratori. Quando non parlava con loro parlava con il presidente. Quando lo lasciavano in pace c'era Carlo che doveva consultarsi. Poi da programma c'era qualcosa da fare con la squadra.
Tutti avevano degli esercizi di rinforzo in palestra e poi c'era la riunione tattica.
Succo del discorso: Karim guardò Zinedine da lontano.
Accettò la cosa perchè sapeva che era una questione di impegni e non ci poteva fare molto, così attese il dopo cena a mille mani.
Mangiò in fretta, parlò a monosillabi coi suoi amici ed intanto teneva d'occhio Zinedine per vedere quanto ci mettesse a mangiare e quando se ne andava.
Appena sarebbe uscito dalla sala mensa, l'avrebbe raggiunto dopo un conteggio minimo di cinque minuti.
Zinedine stava tanto anche a mangiare perchè era sempre a parlare con qualcuno.
Alla fine Karim seguì i suoi compagni dopo aver finito la cena, seccato che lui fosse ancora in alto mare.
Quando si sedette nella sala comune a parlare con gli altri, si ritrovò a fissare torvo la porta aperta per vedere se lo vedeva passare.
Era certo che per fargli sapere che era pronto sarebbe entrato a salutare.
Passò un ora in attesa e nel non vederlo apparire, l'umore di Karim peggiorò paurosamente, poi quando stava per arrivare l'ora di andare in camera, finalmente entrò e Karim si alzò pimpante dimenticandosi della lunga ed estenuante attesa.
Zinedine guardò tutti i presenti come a cercare qualcuno in particolare, Karim era certo che fosse lui e non capiva perchè non lo vedeva, era lì in bella mostra. Stava salutando quelli con cui -non- stava parlando, quando l'altro chiamò chi era venuto a cercare.
- Gonzalo, puoi venire? Ho bisogno di parlarti... - Karim per un istante si gelò. Cosa voleva da lui? E perchè chiamava Gonzalo quando invece avevano appuntamento insieme?
Lo stava aspettando da una vita e lui arrivava e chiamava Gonzalo?
Karim si irrigidì e dopo il gelo divenne di fuoco, come un vulcano pronto ad eruttare.
E poi perchè diavolo proprio il suo ex?
Cosa voleva da Gonzalo?
Quelli del suo gruppo che sapevano i retroscena, lo guardarono pronti all'esplosione atomica.
Gonzalo sorpreso si alzò e lo raggiunse.
Aveva passato la serata con il gruppo dei giovani, i nuovi arrivati tendevano a fare gruppo fra loro insieme agli altri dell'under 21 come Alvaro. L'altro gruppo era composto da Cris, Riky, Marcelo, Pepe, Fabio, Sami, Mesut e Luka.
E Karim, in teoria.
Un altro gruppo ancora era quello degli spagnoli.
Gonzalo e Zinedine sparirono in quello che era l'ufficio dei tecnici, cioè Carletto e lui.
Karim le pensò tutte, era certo che dovesse chiedergli se era vero che si erano lasciati e comunque delle altre informazioni su di lui. Del resto di cos'altro potevano parlare?
Ora Gonzalo avrebbe capito che se la stava facendo con Zinedine, con ancora lui lì... poi avrebbe litigato di nuovo. Non voleva litigarci. In realtà era stato bene con Gonzalo, era stato bello. Era stato Karim a cercarsi le complicazioni. Non come con José che non erano mai andati d'accordo e che ad unirli era stata la sola passione bruciante.
Alla fine si alzò e se ne andò senza nemmeno salutare, così Sami, Mesut, Cris e Riky si guardarono capendosi alla perfezione. Furono i due tedeschi a seguirlo.

Le camere erano in ordine di numero di maglia, quindi in sequenza erano Sami col 6, Cris col 7, Riky con l'8, Karim col 9 e Mesut col 10. nemmeno a farlo apposta erano tutti in fila.
Karim passò a brontolare su Zinedine e Gonzalo tutta la serata, dicendo che prima lo illudeva dicendo che avrebbero passato la serata insieme, e poi nemmeno gli diceva che era impegnato. E poi cosa faceva? Parlava con Gonzalo!
Era ovvio che avrebbero parlato di lui!
Karim si lamentò a lungo, alla fine i due amici, pazienti, dopo aver ascoltato le sue paranoie agguerrite, conclusero dicendo che magari parlavano del trasferimento di Gonzalo e non di lui... Sami fu più crudo.
- Non essere egocentrico, magari parlano di lavoro! - Karim era rimasto senza parole. Poteva essere.
- Ma poteva avvertirmi, l'aspettavo, me l'aveva detto lui che stasera... - E qua era stato Mesut, non molto più dolce.
- Ci sono anche gli imprevisti, eh? -
Alla fine Karim aveva sospirato e non aveva detto più niente, comunque convinto che avessero parlato lo stesso di lui e che fosse venuto fuori che Karim e Zinedine si erano fatti in piscina!


Il giorno dopo la voce che girava era che Gonzalo sarebbe andato al Napoli. Ok, si disse Karim.
Avevano parlato di lavoro. Ma sicuramente non solo.
Aveva passato la notte a pensare di tutto e a montarsi di rabbia per aver perso la sua splendida scopata con Zinedine.
Si sentiva un verme perchè aveva come eliminato Gonzalo in un attimo, ma quando ci pensava si rifiutava di proseguire oltre e si spostava su Zinedine.
Era di lui che gli importava, non di Gonzalo che prima gli prometteva di aiutarlo, di capirlo, di stare con lui ed insistere e poi invece chiedeva il trasferimento.
Gonzalo aveva mollato, non ce l'aveva fatta, quindi si era scelto la sua strada.
Anche Karim avrebbe scelto la propria. Anzi. L'aveva scelta.
Gonzalo voleva andare oltre e anche Karim lo stava facendo.
Quindi non c'era niente di lui che gli interessasse più.
Però era ovvio che fosse un modo per non stare male come invece dentro di sé stava.
Karim evitò con cura Gonzalo anche quel giorno ed in aggiunta evitò pure Zinedine perchè evidentemente aveva cambiato idea. Se voleva sapeva dove trovarlo!
Con tale orgoglio e testardaggine a montarlo dentro, passò un'altra giornata di allenamenti.
Sempre squadrando Zinedine e Gonzalo da lontano.
Quando poi lo vide tornare a parlare con Riky, per l'ennesima volta, si disse che diavolo avessero sempre da dirsi.
Quando Riky tornò da lui, glielo disse prima di vederlo rivoltarsi anche contro di lui.
- Mi ha spiegato che lui e Carlo stanno preparando un piano di rinforzamento per me. Stanno valutando le cose in cui devo migliorare ed in base al mio effettivo margine di miglioramento, considerando le mie condizioni attuali e tutti i fattori incidenti, come l'età e gli infortuni passati, stanno pianificando un allenamento speciale che dovrò fare oltre a quello normale insieme agli altri. -
Cris, che naturalmente aveva sentito, sorpassò letteralmente Karim.
- Così ti vedrò di meno, il tempo libero sarà occupato così! Con esercizi individuali! -
Riky annuì.
- Saranno allenamenti doppi, la trovo una splendida notizia, questa è una prospettiva importante di miglioramento. - Era ottimista e positivo perchè vedeva che qualcuno lo stava aiutando, che stava a cuore ai suoi allenatori, cosa che sarebbe dovuto essere anche i tre anni passati.
- Mou dopo aver aspettato che tu guarissi del tutto ha visto che non eri come prima ed invece di lavorare su di te in modo speciale per farti tornare, ti ha solo messo da parte. Per questo l'ho tagliato fuori, quest'ultimo anno! Era faticoso aiutarti e fare il suo lavoro? - Ogni volta che si parlava di quello, Cris si scaldava.
Riky con pacatezza gli mise una mano sul braccio per poi sorridere.
- Siamo andati oltre. Adesso farò del mio meglio su qualcosa di pratico, non avrò subito i risultati necessari però non mollerò e li otterrò... insomma, io spero! - Cris era felice di vederlo così contento, motivato e sicuro. Era anche certo che indipendentemente dai minuti, avrebbe giocato di più e con più costanza perchè Carletto puntava a recuperarlo.
Così continuarono a parlare di questo mentre Karim preferì allontanarsi ed isolarsi.
Era come se avesse bisogno di litigare per calmarsi, era di nuovo nervoso senza effettivo motivo.
Zinedine aveva avuto del lavoro ed era stato impegnato, stava trasferendo Gonzalo e comunque aveva anche altre cose da fare. Non l'aveva avvertito ma non stavano insieme, non gli doveva niente. In effetti Karim stesso non voleva relazioni, quindi se evitavano di stare insieme ogni tanto andava bene.
Il ritiro era iniziato da pochi giorni, farsi così tante paranoie era assurdo.
Dunque quel nervosismo che cresceva di minuto in minuto per cosa era?
A pranzo mangiò di meno e poi andò subito in camera da solo per riposare. Ovviamente non riposò.
Rimase a pensare a varie cose e a niente di preciso. A come gli desse fastidio essere messo in ultimo piano da Zinedine e a come gli desse fastidio che gli desse fastidio. E poi pensava a come evitava di pensare a Gonzalo.
Non è che ci pensasse, però si rendeva conto che era strano quel suo atteggiamento.
In fondo erano stati insieme ed ora se ne stava per andare davvero.
Alla fine, con un sospiro infastidito, si mise il costume ed andò verso la piscina per una nuotata prima della prossima riunione di squadra.
Una volte entrato nella piscina, si fermò come di colpo, come gli avessero tolto i fili. Era successo questo?
Alla fine poteva scappare quanto voleva, si disse amaro. Ma se una cosa la dovevi fare, la facevi e basta.
Mise giù l'asciugamano e si sedette sul bordo della piscina con i piedi nell'acqua mentre lo guardava nuotare.
Era una sensazione piacevole.
Erano lì insieme da soli come che il destino avesse scelto per quel loro confronto finale, ma non si sentiva peggio di prima, anzi. Si sentiva meglio.
“Forse era questo alla fine...”
Pensò aspettando che Gonzalo lo notasse.
Quando lo vide si fermò a metà vasca come si sospendesse nel vuoto. Rimase fermo ed in silenzio a fissarlo, poi si fece forza e nuotò fino al bordo, a poca distanza da lui.
Voltò la testa e continuò a guardarlo, Karim faceva altrettanto.
- Non nuoti? - Chiese come per iniziare con qualcosa di neutro.
Karim alzò le spalle.
- Volevo, ma poi ho pensato che... - Non finì la frase. Non sapeva nemmeno che cosa aveva pensato, in realtà.
- Che era meglio parlare con me? - Chiese senza peli sulla lingua ed un sorrisino ironico. Karim fece altrettanto e alzò ancora le spalle.
- Che dici? - Era ancora quello che lo capiva meglio.
- Pensavo non volessi parlarmi. - Asserì semplicemente. - Non ci siamo lasciati bene... -
- In realtà aspettavo di vedere cosa avresti fatto, se rimanevi avrei provato ad aggiustare, ma se andavi... - Lasciò in sospeso di nuovo la frase perchè tanto Gonzalo capiva.
- Non se sarebbe valsa la pena? - Chiese sempre ironico. Karim di nuovo lo imitò.
- Non è così? - Sembrava si fossero lasciati da molto più tempo e che quello fosse un confronto pacifico perchè quelli agguerriti ormai erano già stati consumati in grande quantità.
In realtà non era proprio così, ma non avevano voglia di litigare di nuovo.
- E come mai invece hai voglia di farlo, ora? Me ne andrò al Napoli, in Italia... -
Gonzalo si avvicinò lentamente strisciando sul bordo per arrivare fin dove era lui, ai suoi piedi in ammollo. Karim lo guardava dall'alto ma non intendeva buttarsi, non voleva avvicinarsi oltre, alla fine quello che aveva fatto con Zinedine era solo l'ennesima prova che non poteva continuare a torturare Gonzalo in quel modo e obbligarlo a riprovarci. A che pro?
Appena si lasciavano per qualche litigio, lui andava da José o da Jeremy... ed ora che José non c'era e che Jeremy l'aveva appena visto, si buttava su Zinedine.
- Non so, ero nervoso tutto il giorno... poi ti ho incontrato per caso e mi sono calmato. Sai che hai questo potere... credo che dobbiamo lasciarci meglio dell'altra volta, non credi? -
Karim sembrava davvero ben disposto al dialogo con lui e Gonzalo, stupito di questo, decise che l'avrebbe accontentato ma che non sarebbe tornato indietro per niente al mondo.
- Ascolta... io non voglio rinfacciarti niente ma... non sei tagliato per una relazione. Non sei pronto. Un giorno lo sarai e sarai tu a cercarla e a volerla. Adesso tu ti trovi a fare sesso con delle persone quasi per caso e visto che ti piace perchè il sesso ti piace, continui. Ma questo non è coinvolgimento intimo ed interiore. È solo voglia di far sesso. Se avessi un amante diverso a notte ti andrebbe bene lo stesso! Non sono io, non era José e nemmeno... - Si morse il labbro con gli occhi che divennero subito lucidi al pensiero. Abbassò il capo e appoggiò la fronte sulle proprie mani che si tenevano al bordo.
- Jeremy? - Karim non gliene aveva mai parlato ma evidentemente ora lo sapeva. Gonzalo strinse gli occhi e tese il proprio corpo, anche attraverso l'acqua che lo deformava, si vedeva.
- Da quanto vai con lui? - Jeremy Menez era un suo compagno di nazionale.
- Quando lo vedevo in nazionale e litigavo con te. - La condizione era il litigio e visto che con Karim era facile litigare, la risposta era sempre.
- Me ne sono accorto solo all'ultima riunione... per questo non ho più resistito. So che ti avevo appena detto che avrei resistito e ti avrei aiutato ma... ma quando ho capito che te la facevi con lui io non ce l'ho fatta ed ho deciso di andarmene. Per me è impossibile, sono una persona troppo semplice e tu troppo complicata. - Parlò con un mormorio e con dolore, era faticoso dirlo e arrendersi davvero, però era onesto, non c'era molto da dire, ormai. A quel punto era davvero tutto.
Karim gli diede un colpetto leggero col piede sul fianco per far sì che alzasse la testa e lo guardasse. Gonzalo girò il capo e lo guardò tenendolo piegato sulle braccia allacciate. Karim vi era seduto proprio accanto, lo sfiorava.
- Mi dispiace. Mi dispiace davvero. Puoi non credermi visto tutte le volte che ti ho tradito con la scusa che litigavamo ma... ma eri l'unico a capirmi... e mi dispiace che sia finita così e di averti ferito. Su tutta questa maledetta storia del cazzo, quello che mi sta più sui coglioni è questo. Averti ferito tanto. Mi perdonerai? - Gonzalo fece un debole sorriso incerto. Non aveva la forza di farlo né di parlare, quindi tornò a nascondere il viso fra le proprie braccia e a prendere tempo. Karim, impaziente come sempre, tornò a dargli un altro colpetto al fianco, ma Gonzalo non alzò la testa, così spostò il piede sul petto, sempre sotto l'acqua, e l'accarezzò risalendo fino al collo, agganciò un braccio, quello dalla sua parte, e senza usare le mani anche se sarebbe stato comodo e sensato, lo sgrovigliò obbligandolo a parlargli.
- Cosa dici? Come starai? - Era inutile chiedergli perdono, gli aveva fatto malissimo e non serviva a niente obbligarlo a perdonarlo. Non gli avrebbe nemmeno detto niente di Zinedine, non era giusto ferirlo un'ultima volta. Anche perchè probabilmente Zinedine era solo l'ennesimo sistema per vivere quella specie di lutto. Lui faceva sistematicamente così.
Gonzalo, mezzo appoggiato a lui e al suo ginocchio, tirò giù il braccio e rimase a guardarlo. La mano ora si teneva al suo polpaccio. Si toccavano ed erano di nuovo intimi. Era possibile tornare insieme, ma se non riusciva ad essere suo vivendogli così vicino, figurarsi da lontano.
Non si illuse.
- Starò bene. Ne sono certo. Volterò pagina e ricomincerò. E tu? - Chiese piano e amareggiato.
Karim alla domanda non seppe cosa rispondere. Non voleva dire che 'ci riproverò con Zinedine'. Anche se forse era il suo solito sistema per dimenticare qualcuno, l'avrebbe fatto lo stesso. E comunque se invece era un puntiglio la minestra non cambiava.
- Non voglio più storie. Non voglio più niente. Non ci proverò più. Non sono tagliato. Mi va sempre male. Quando va bene mi complico la vita da solo perchè sono psicolabile... non voglio più far soffrire qualcuno... - Gonzalo sospirò e alzò la mano dal polpaccio al ginocchio, quindi appoggiò la guancia poco lì vicino e con gli occhi alti sui suoi, rispose piano.
- Lo vuoi un consiglio? - Disse. Karim annuì mentre pensava di fare sesso con lui per l'ultima volta. - Tu per passare il tempo, perchè ti piace, per dimenticare qualcuno o per qualunque altro motivo... evita di andare a letto col primo che hai sotto mano. Ti piacerà di sicuro perchè ti piace il sesso in sé, non perchè ti piace la persona. Poi è ovvio che ti leghi e che scattano dei sentimenti, quando scambi l'intimità con qualcuno e ti scopri è così che funziona. Però non va avanti perchè la cominci nel modo sbagliato e per le motivazioni sbagliate. Per passare il tempo o per avere del semplicissimo piacere, prenditi un vibratore e guardati i porno come tutti, ma non... non buttarti via col sesso... perchè altrimenti sarai sempre fermo a questo stesso punto di partenza. È solo un consiglio. Vedrai che andrà meglio. - Disse poi con un sorriso. Karim, colpito dalle sue parole, pensò che forse sapeva di Zinedine. Si chiese se avrebbe potuto seguire veramente quel consiglio, poi sorrise debole e malinconico ed annuì.
- Ci proverò. - Gonzalo sapeva che non ci sarebbe riuscito, quindi sperò solo che alla fine incontrasse la persona giusta e basta.
A quel punto Karim mosse le mani tenute ferme per tutto il tempo, ne mise una su quella di Gonzalo sul proprio ginocchio, a quel gesto dolce e affettuoso Gonzalo gli baciò dove aveva appoggiato la guancia, sul lato del ginocchio. Come per ringraziarlo di tutto lo stesso e chiudere meglio.
Karim scese nell'acqua con un tuffo improvviso e veloce, lo imprigionò davanti a sé, contro la parete della piscina, e senza perdere tempo lo baciò seguendo il suo famoso indomabile istinto.
L'aveva voluto fare dall'istante in cui l'aveva visto lì.
Era stato bello lo stesso, si erano trovati bene, oltre che male. Era stata una storia intensa a modo suo e anche se alla fine si erano fatti male, era stata molto bella, una delle migliori, si dissero mentre le lingue si fondevano per l'ultima volta insieme ai battiti che galoppavano nel petto.
Era stato bello davvero.
Adesso erano pronti per lasciarsi, si dissero quando si separarono, in quello scambio di sguardi dolce e comprensivo.
Era ora di andare avanti.
- Grazie di tutto. - Mormorò Karim. Gonzalo sorrise.


Quando tornò dagli altri, Karim era strano. Non era più nervoso ma nemmeno sereno. Era leggero però era impossibile dire in che stato d'animo fosse.
Cris non tentò nemmeno di tradurlo, così come Mesut e Sami, mentre Riky capì che doveva aver tolto un nodo bello grosso.
Stavano andando in palestra per gli esercizi di rinforzamento di tutti, quando Riky lo avvicinò e glielo chiese con la sua solita dolcezza.
- Chi? - Karim glielo disse con lo sguardo, indicando Gonzalo. Non aveva ancora la forza di parlare e nemmeno la voglia di cercare Zinedine. Descrivere il proprio stato d'animo in quel momento sarebbe stata pura follia, non aveva idea di come si sentiva.
Voleva solo essere abbracciato ma era consapevole che fosse una cosa da evitare per uno come lui.
Riky sorrise e capendo che avevano chiuso definitivamente, gli carezzò il fianco veloce.
- Hai fatto bene. - Anche se Riky non sapeva cosa era successo, a Karim aiutò quel piccolo gesto e se lo fece andare bene.

Quando in palestra Zinedine e Carletto dissero chi avrebbe fatto cosa, Karim si perse ad osservarlo. Sembrava normale. Non avevano più avuto contatti né si erano parlati, gli andava bene?
Karim era molto confuso, in quel momento più di sempre. Però decise che avrebbe provato a stare lontano dal sesso.
Così non avrebbe cercato Zinedine.
Quanto avrebbe resistito?