CAPITOLO
VIII:
PER UN SENSO DI LIBERTA'
Karim andò a dormire più confuso di
prima, aveva trovato un po' di serenità in quei giorni...
vagamente... però il non capire cosa volesse da Zinedine e
soprattutto perchè, lo turbava.
Così, il giorno dopo, in una delle
pause dal programma di squadra, riunì di nuovo in pompa magna tutti
i suoi confidenti.
Ormai aveva capito che per ottenere
qualcosa di utile servivano tutti e quattro... Sami e Mesut non
volevano mai intromettersi troppo, però ascoltavano i problemi del
suo amico e l'aiutavano se proprio ne necessitava. Però se istigati
in qualche modo dal buon esempio di Riky e Cris che invece davano
consigli anche non richiesti, qualcosa la dicevano ed era molto utile
anche quella, ovviamente.
La camera numero 9 ormai stava
diventando una specie di porto di mare anche se poi i marinai erano
sempre gli stessi.
Mesut e Sami si rifiutarono di mettersi
sul lettone come l'altra volta e preferirono soluzioni alternative.
Cris si stese mettendo la testa sulle
gambe di Riky mentre Karim era steso a sua volta al contrario
rispetto ai due abitanti del letto. Praticamente aveva il viso vicino
ai piedi di Cris che si era appena fatto la doccia.
- Avanti, che è successo, ora? -
Chiese Sami il quale ormai era rassegnato a quelle riunioni speciali.
Come se i casini li avesse solo lui!
Mesut non disse nulla e Riky lo
incoraggiò amichevolmente.
- Mi sembrava stessi meglio, dopo aver
parlato con Gonzalo e salutato... - Karim cominciò storcendo la
bocca.
- Sì... e volevo seguire il suo
consiglio sul non andare a letto con nessuno prima di provare
qualcosa... - A questo Cris si mise a ridere sguaiatamente e Riky
mise la mano sulla sua bocca perchè era davvero imbarazzante.
Karim, permaloso, gli morse l'alluce,
Cris per poco non gli fece saltare un dente.
- Se avete finito... - Disse Sami.
Sembrava avesse qualcosa che non andava, Riky lo guardò
interrogativo chiedendosi di cosa si trattasse.
- Che hai? - Chiese Karim seccato da
tutta questa fretta. Anche per lui ci voleva poco per capire che Sami
aveva qualcosa. Mesut fissava il pavimento, sistemato dall'altra
parte della camera. Solo ora lo notarono, Cris lo stava per dire e
Riky, capendolo e capendo anche che non era il caso di parlarne ora,
gli mise la mano sulla bocca.
- Non siamo qua per parlare di te?
Forza! - Disse Sami polemico. Karim si tirò su e lo fissò torvo.
- Guarda che non sei obbligato, puoi
anche andare, eh? - Sami alzò gli occhi al cielo e Riky intervenne
pacato.
- Ognuno ha le sue cose, Karim... se tu
hai bisogno di parlarne, non significa che anche gli altri siano
così, no? Dai, cosa è successo? Riguarda Zinedine? -
Chiese distraendolo. Mesut e Sami lo
ringraziarono mentalmente e Cris ammirò una volta di più il suo
ragazzo.
- Sì è Zinedine... ieri sera, dopo un
po' che non mi cagava, mi ha chiesto di fare due passi! Mi ha chiesto
cosa avessi, gli ho detto che ho chiuso con Gonzalo e lui ha detto
che un po' era stato occupato con il lavoro ed un po' voleva vedere
che intenzioni avessi io, se l'avrei mai cercato. - Spiegò Karim
dimenticandosi il battibecco.
- Eravate in camera? - Chiese Cris che
si voleva figurare la scena.
- No, fuori... -
- Dopo cena? - Chiese poi.
- Sì... -
- Bel scenario... - Commentò
malizioso. Karim lo fissò in attesa. - Sei riuscito a mantenere i
tuoi propositi? -
Karim fece il broncio.
- Ci ho provato. Gli ho detto che
Gonzalo mi ha consigliato di non scopare subito con gli altri. E così
lui, che ci provava con me, mi ha detto che un bacio non era del
sesso. E l'ho baciato. - La metteva molto più semplice di quanto in
realtà non fosse.
- Ha ragione, non è mica scopare! -
Esclamò Cris. Riky gli rimise la mano sulla bocca per non fargli
dire cavolate, ma lui stufo di essere zittito gliela morse, Riky si
lamentò ed in risposta gliela succhiò. Così il brasiliano lo
lasciò fare per tenergli occupata quella boccaccia.
- Allora... il punto è questo... io
davvero voglio provare a fare le cose in modo normale, quindi dovrei
capire cosa voglio da lui e perchè, per prima cosa. -
- E cosa vuoi? - Chiese Mesut il quale
non aveva ancora partecipato.
Karim sospirò e si rimise giù a
portata di piede di Cris... non se ne accorgeva nemmeno.
Sospirò e Cris si lamentò fra una
succhiata e l'altra della mano di Riky.
- Non respirarmi sul piede... -
bofonchiò.
- Che c'è, soffri anche il solletico?
- Si lamentò seccato chissà per quale motivo, continuando a
soffiarci sopra di proposito per dispetto.
- No, mi eccito! - Riky gli rimise la
mano in bocca per chiudergliela di nuovo e Karim scattò seduto di
nuovo.
- Karim... - Lo chiamò Sami
supplichevole. Non erano tipi da perdersi in stupidaggini come loro.
- Non lo so cos'è che voglio, se lo
sapessi non sarei qua a parlarne con voi... -
- Di cosa hai paura? - Chiese Mesut.
Lui e le sue domande del secolo. Per questo voleva parlarne con lui,
anche. Perchè gli faceva le domande giuste. Non gli dava pareri però
lo aiutava lo stesso.
Karim abbassò lo sguardo.
- Non ne ho idea... penso che... penso
che sia solo un bisogno di dimenticare Gonzalo come è successo per
José che l'ho dimenticato con lui. -
- Credi sia un chiodo scaccia chiodo? -
Chiese Sami per esserne certo.
Karim annuì ma non ne era sicuro.
- E perchè hai paura di questo? -
Chiese Riky.
- Io... io forse mi brucerei una grande
occasione, no? - era un misto fra una confessione ed una domanda, gli
altri sorrisero e si rilassarono.
- Pensi che possa essere la persona
giusta ma nel momento sbagliato? -
Ecco Mesut. Karim lo bruciò con uno
sguardo smarrito e scoperto che colpì il destinatario.
Annuì senza dire nulla.
- Cosa faccio se è così? Io penso che
potrei innamorarmi di lui, se è la persona giusta. Potremmo vivere
quella famosa storia che dicevate... io penso di volerlo, dopotutto.
Anche se ne ho paura. -
- Che sia l'ennesimo fallimento? - Sami
non aveva peli sulla lingua ed un po' il suo umore peggio del solito
non aiutava.
Karim non se la prese perchè era
esattamente quello che pensava.
- Se lo faccio ora che ho appena chiuso
con Gonzalo è matematico che fallisco. Però potrebbe essere la
persona giusta, la storia della vita... o comunque lo spero... -
- Karim, se lo speri... se sei già a
questo punto... significa che non è solo un chiodo scaccia chiodo,
no? Altrimenti lo vedresti solo come... - Riky arrossì nel dirlo e
Cris lo fece al suo posto farfugliando con un dito del suo ragazzo in
bocca.
- Una splendida scopata! - Gli altri
ridacchiarono per poi trovarsi magicamente tutti d'accordo con
questo.
- Hanno ragione. - Dissero Mesut e Sami
insieme, i due si guardarono e distolsero subito lo sguardo
imbarazzati.
Era chiaro avessero litigato.
- E quindi? Posso fidarmi? Non è
comunque troppo presto? Insomma, io non so... - Karim non ne sapeva
molto più di prima, c'erano solo più se e più ma.
- Per me devi buttarti. - Ecco, che
consiglio poteva mai dargli lui? Karim gli tornò a mordere l'alluce
e Cris emise uno strano verso con la gola... non fu chiaro se era un
gemito od un lamento di dolore. Non indagarono e Karim smise di
toccargli i piedi o sfiorarglieli.
Riky ridacchiò.
- No, devi seguire il saggio consiglio
di Gonzalo. Lui ti conosce bene... sa che per te sarebbe l'ideale
riuscire ad aspettare e viverla piano piano. Lo frequenti,
approfondisci e solo dopo, quando sei più sicuro, farai il resto. -
Anche lui dava sempre quel consiglio... tendenzialmente, col senno
del poi, era sempre il migliore.
Karim allora guardò Sami e Mesut
speranzoso.
Loro si strinsero nelle spalle non
sapendo da che parte schierarsi.
- Non so, Karim... devi vedere tu...
come ti fa sentire Zinedine? - Chiese Sami non sapendo davvero cosa
dirgli.
Karim si trovò a pensarci e a
riscaldarsi.
Riscaldarsi in modo visibile.
A quello tutti si avvicinarono e Cris
smise di succhiare il dito di Riky.
- Sei arrossito? - Chiese senza peli
sulla lingua -e nemmeno diti-
Karim arrossì anche di più e si alzò
di scatto per allontanarsi da quel cerchio di curiosi... che aveva
chiamato a raccolta proprio lui affinchè curiosassero!
- No! - Tuonò stizzito. Ma era così!
- Dai, è un cosa bella.... significa
che ti fa sentire bene, che ci tieni... - Tradusse Riky sognante.
Quella fase era così bella...
- O che mi rincoglionisce e basta
perchè non scopo da un po'! - Dalla fine delle vacanze. Ormai
qualche settimana già.
- Che sei rincoglionito non è una
novità, non c'entra lo scopare! - Disse Cris velenoso, Karim gli
tirò i vestiti che aveva sulla sedia e Cris gli fece l'occhiolino.
- Non so, mi sento capito, con lui.
Capito e gestito! Fa di me quello che vuole e quando lo vuole e poi
mi dice cose che... che io penso, che mi sto chiedendo, che mi
aiutano! Insomma è stranissimo! Non è mai successo! È come se
pendessi da lui! Di solito ero io a gestire le cose, scopavo quando
volevo con chi volevo. È sempre stato così! Ora è lui che fa quel
che gli pare ed io dannazione... sono alla sua merce, anche se voglio
fare altro alla fine la vince lui! Non abbiamo scopato perchè lui
vuole tirarla per le lunghe e divertirsi... ecco, e se vuole solo
divertirsi? Capisci? Potrebbe essere così! Io volevo chiederglielo
ma poi ho parlato solo di quello che vorrei e poi mi fa fare tutto
l'opposto! - Partì a razzo senza la capacità di fermarsi, gli altri
quattro lo fissarono allibiti, certo aveva la mania di confidarsi ad
intervalli regolari perchè facendolo metteva ordine nel macello che
era la sua testa, però non parlava sempre così a lungo. Tendeva più
al monosillabismo.
- Ti ha solo baciato, dai... - Cercò
di minimizzare Cris. Karim allargò le braccia teatrale e agitato.
- Però se voleva scoparmi mi sarei
piegato e mi sarei fatto prendere lì! E cazzo! Io non ho mai fatto
il passivo! Nemmeno con José! Non sono tipo! E con lui lo sarei! E
non vedo l'ora di sentirlo dentro! Mi sta cambiando, mi sta
rivoluzionando! Cosa cazzo mi sta facendo? E se non voglio tutto
questo? E se buttandomi faccio il solito gran casino? E se poi mi
prendo e lui non vuole un cazzo? E se invece poi dopo lo sfizio non
voglio più io e lui sì e visto che faccio tutto quello che vuole
continuo lo stesso? e... -
- Karim al mondo non è nato quello che
ancora ti fa fare quello che non vuoi! - Sbottò Sami bloccandolo.
- Lui sì! - Esclamò concitato Karim
indicando la sua camera.
- Se lo fai è perchè vuoi farlo e ti
fai tirare da lui, ma non è che tu non vuoi! Non seriamente! -
Spiegò Mesut il pensiero di Sami, i due si capivano comunque sempre
al volo ed erano come sempre d'accordo.
Riky sorrise contento vedendo in questo
una prossima pace.
Karim era senza parole, si fermò,
finalmente, non seppe più cosa dire. Poi si sedette sulla sedia dei
vestiti e si strofinò il viso confuso.
- Non so cosa devo fare. Sono nelle sue
mani. Quando vorrà scoparmi mi scoperà... a cosa serve capire cosa
voglio o cosa sarebbe meglio fare? La mia volontà è la sua! -
- Ma non è la sua perchè lui ti
plagia e ti controlla! È la sua perchè siete simili e volete le
stesse cose! - Disse Riky cercando di essere più chiaro che poteva.
Karim finalmente parve capirlo ma non fu meglio.
- Sarò pronto? Sarà giusto? - Poi ci
pensò meglio e meravigliato, come se gli avessero detto una cosa
shockante e bellissima insieme, disse: - Ci somigliamo in cosa?! -
Riky rise ma fu distratto nel ricevere un sms che lesse.
Era Carletto che Cris aveva salvato
sotto 'papà' per ridere.
'Devo parlarti, vieni nel mio ufficio.'
Cris, appoggiato su di lui, lo vide e
sbuffò.
- Ancora! Ma non l'hanno già fatto
abbastanza? -
- Mi hanno dato una nuova sessione di
esercizi individuali, forse devono spiegarmi ancora altre cose... -
Disse paziente. Cris però era seccato. Da quando aveva cominciato
con quegli esercizi, lui si allenava il doppio e stare con lui era
un'impresa. Se anche in quei momenti glielo occupavano, non andavano
d'accordo.
- Però che palle! - Brontolò Cris lo
stesso.
- Zinedine è simile a te nel tuo
bisogno di libertà, Karim. - Disse poi Riky tornando al discorso
principale.
Karim, meravigliato, lo guardò sicuro
che si sbagliasse.
- Mica sono in catene! - Riky scosse il
capo.
- Quando hai una relazione normale,
come era quella con Gonzalo, e cominci a vederti a lunga scadenza con
lui senza problemi né nulla, tu ti boicotti... fai qualcosa che
rovina tutto, come andare con qualcun altro, litigare o cose così.
Hai provocato tu la fine del vostro rapporto. Perchè, secondo te? -
Karim, a bocca aperta, guardò ancora senza capire.
- Che ne so, perchè sono stronzo e non
posso stare con qualcuno! - Era un po' il suo punto debole.
Riky allora alzò Cris tirandogli via
il proprio dito dalla bocca, che si era rimesso dentro come un lecca
lecca, si alzò ignorando i brontolii del suo ragazzo e andò da
Karim, si accucciò davanti a lui e fece per mettergli la mano
leccata da Cris sulla guancia.
Poi si ricordò e mise l'altra e con
dolcezza e coinvolgimento, disse:
- No Karim... non sei uno stronzo. Hai
solo bisogno di una cosa diversa rispetto agli altri. Tutti hanno
bisogno di appartenere a qualcosa, di legarsi, di avere una stabilità
emotiva. Tu hai solo un fortissimo senso di libertà, hai bisogno di
sentirti libero di fare quello che vuoi senza catene, per cui i
legami dopo un po' ti soffocano. È la tua natura. E Zinedine è come
te. È questo che vi accomuna e che ti attrae. Attrae anche lui. -
Con questo si rese conto d'aver detto una cosa di troppo, quella era
stata una confidenza di Zinedine.
Si morse il labbro pensando che ora gli
avrebbe chiesto come lo sapeva, ma Karim era catturato dalle sue
parole e dalla dolcezza con cui l'aveva detto.
- Non sei sbagliato o stronzo, non ti
devi precludere nulla. Se vuoi una storia la puoi avere, sei tu che
la vuoi interrompere, non è che non sei tagliato. -
- E... e perchè mi sento così... -
Karim aveva la voce roca, tossì e si schiarì per riprendere, era
serio e colpito nell'animo da quel che succedeva. Tutt'intorno il
silenzio, li guardavano colpiti dalla piega che aveva preso la
situazione. - così male anche se ho la mia maledetta libertà? -
Non era facile, nemmeno Riky sapeva
bene cosa dire.
- Tu vuoi tutto ma al tempo stesso
nulla. Vuoi avere una relazione ed innamorarti come tutti ma vuoi
anche, quando ti va, poter mollare e tornare se lo desideri. Non è
che tu in quel momento devi per forza andare con un altro... è solo
il pensiero che non puoi perchè sei fidanzato, capisci? Quindi il
tuo vero bisogno non è andare con un altro ma sapere che
eventualmente puoi, che non c'è niente che te lo impedisce. -
Karim aveva capito ed aveva capito
anche l'enorme pecca in questo modo di essere.
- Però in questo modo non potrò mai
avere una vera relazione, perchè una vera relazione è appartenere a
qualcuno senza essere di altri. -
Riky non poteva certo mentirgli per
farlo stare meglio, lo vedeva che ci stava rimanendo male, ma non
sapeva cosa farci, era brutto, non lo nascondeva, però era la
verità.
Riky allora, notando una profonda
tristezza interiore, lo abbracciò con pienezza mettendogli la mano
che prima era nella guancia, sulla nuca. L'attirò a sé e gli adagiò
il viso contro il proprio collo stringendolo a sé.
- Devi capire cosa preferisci. Sentirti
libero o appartenere a qualcuno? -
- Libertà o amore? -
“Alla fine, semplicemente, certe
persone non possono stare con nessuno se non loro stesse. Tutto qua.”
Pensò Cris senza però aver cuore di
dirglielo. Non erano certi su cosa avrebbe vinto alla fine.
- Hai bisogno di uno in grado di
rivoluzionarti, Karim... - Disse alla fine Mesut dispiaciuto per la
crisi del suo migliore amico.
Karim si sciolse da Riky e lo guardò
smarrito e perso.
- Hai bisogno che nella tua vita entri
qualcuno molto più forte di te che superi il tuo senso di libertà.
Qualcuno che ti dia una gran lezione! Se non incontrerai mai questa
persona, allora questa tua inquietudine che ti fa star bene e male di
continuo con chiunque, non andrà mai via. - Mesut non era uno che
mentiva per aiutare un amico, era uno che diceva la verità per
aiutarlo. Quindi fece così, ma nella sua testa quello era un
messaggio a caratteri cubitali.
Karim un secondo prima aveva detto che
Zinedine gli stava facendo qualcosa che nessun altro gli aveva fatto.
Lo stava cambiando, rivoluzionando, gli stava facendo fare ciò che
non pensava di volere...
Mesut sperò, come tutti gli altri
presenti, che Zinedine fosse davvero quella persona.
Se così non fosse stato, sarebbero
comunque stati sempre vicino a lui per aiutarlo nelle sue continue
crisi cicliche.
Alla fine Carlo gli aveva scritto di
sbrigarsi, Riky gli stava per scrivere che arrivava quando Zinedine
gli inviò un messaggio che lesse anche Cris.
'Scusa, penso d'aver fatto un casino
senza volerlo.'
questo preoccupò sia Riky che Cris.
- Perchè si scusa? - Chiese Cris. Riky
si strinse nelle spalle e gli rispose.
'Perchè ti scusi?'
'Ho detto a Carlo di te e Cris, mi
faceva il terzo grado su di voi ed alla fine ho dovuto dirglielo!'
Riky si coprì la faccia disperato
mentre Cris esclamava come scoprisse l'acqua calda.
- Cavolo! Ecco perchè ci guardava
strano oggi! -
- Oh Dio, ora mi farà la predica, dirà
che l'ho deluso, che... - Gli altri, che si erano avvicinati a Karim
per assicurarsi che si riprendesse, vennero attirati dai loro
movimenti e girandosi chiesero se andava tutto bene.
- Zinedine ha detto a Carlo che io e
lui stiamo insieme... - Karim sussultò al nome di Zinedine mentre
Mesut e Sami lo fissarono senza capire il problema.
- Lo sanno tutti... -
- Sì però lui non lo sapeva, è come
se fosse mio padre. Lo direste a vostro padre che state insieme?! -
Entrambi impallidirono e Riky, per la prima volta spaventato da
Carlo, si alzò andando al patibolo.
- Perchè diavolo non si è fatto i
cazzi suoi? -
Sbuffò Cris stendendosi nel letto di
Karim di cui ora si era appropriato del tutto.
- Carlo gli chiedeva che rapporto
avessimo, penso... - Riky era tragicamente depresso tutto d'un colpo.
Potendo scegliere avrebbe saltato volentieri quel confronto, ma
ovviamente non era possibile, lo sapeva.