NOTE:
allora, è vero che Cris ha litigato furiosamente con Mourinho tanto da
dover essere separato dai compagni, è anche vero che giorni prima
l'aveva difeso coi giornalisti in Portogallo. Ritengo l'ha fatto per
tenere buoni i media che già si mangiano a colazione la squadra. La
litigata è vera e si pensa ad una punizione solita di Mou. Comunque. È
anche vera la cena a Milano fra Riky e Roby al che tutti son partiti a
pensare a Riky al Milan e le voci, per me non vere, sul Real che
scarica Riky a costo zero sono false perchè il Real non ci perderebbe
mai così tanto con lui, non ci sono reali fondamenti e sarebbe assurdo
solo per un cartellino rosso ingiusto vista la carriera di Riky. È un
giocatore sempre molto corretto che non dà problemi e se non gioca non
è per sua volontà ma per colpa del mister, quindi sono tutte
stupidaggini a mio avviso. Però si sa che lui medita di continuo se
andare o restare... la fic si basa su questi due eventi. Buona lettura.
Baci Akane
SCELTE DI CUORE E DI TESTA
Scuoteva la testa con lo sguardo perso nel vuoto, non ci poteva credere.
Era successo davvero ma se glielo avessero fatto rivedere in un video avrebbe detto che l'altro era una caricatura.
Aveva
passato mesi ad ingoiare e a sforzarsi di andare comunque d'accordo col
mister, per il bene della squadra e per non essere l'ingrato che
discute col suo allenatore.
E poi perchè era Riky a volerlo.
Invece in un attimo era andato tutto a quel paese. Tutto.
Irrimediabilmente.
Del resto le cose da mandare giù erano state davvero troppe, questa volta.
Alzò
lo sguardo, gli occhi erano lucidi dal nervoso accumulato ed ancora
ingoiava di continuo come un ossesso per non scoppiare a piangere. Gli
succedeva quando era troppo nervoso.
Il
flash di quella sera partì prepotente nella solitudine di quel posto
deserto sul retro dello stadio, un angolo che conoscevano in pochi dove
per miracolo si poteva stare in pace se lo si desiderava.
Era
vero che non aveva giocato con la testa al cento percento in partita ma
era stato lo stesso uno dei migliori anche se non aveva segnato o fatto
assist.
Non poteva che pensare ad una cosa, del resto.
Riky
in tribuna, declassato di nuovo come a settembre. Tanta fatica per
conquistare delle briciole ed ora per una cosa comunque ingiusta a
prescindere -un rosso che non si meritava- quello lo teneva lassù.
Riky
era venuto lo stesso pur sapendo che non sarebbe stato nemmeno in
panchina, aveva passato la notte a calmarlo e dirgli di non pensarci,
che andava bene così.
Poi però Cris non era riuscito a non elaborare ed era stato molto distratto.
Pensava
che avevano cominciato a mettere in parte di nuovo Riky per un rosso
quando lui era il giocatore più corretto mai esistito, l'altro rosso
avuto era stata sempre un'ingiustizia arbitrale, niente di
oggettivamente meritato. Ed ora questo, tutti concordi nel dire che era
stato un rosso esagerato. E solo per questo ora doveva essere messo da
parte?
Perchè non lo lasciava in pace?
Era questo a cui aveva pensato tutto il tempo mancando delle palle davvero buone.
La
fine della partita l'aveva visto con un umore ancora peggiore e negli
spogliatoi, fra tutti i compagni di squadra comunque contenti per aver
vinto, José arrivò battagliero spalancando la porta.
Puntò subito il dito contro di lui e senza girarci intorno o aspettare di essere a tu per tu, tuonò aspro:
- Devi tenere i tuoi problemi a casa! Cos'era quella schifezza che è scesa in campo stasera? -
Tutti
si zittirono immediatamente e si girarono temendo lo scoppio della
bomba atomica, Iker, Sergio e Karim andarono subito accanto a Cris.
Questi si voltò e lo fissò, gli occhi sottili due lame di fuoco incandescenti. Non si poteva scherzare così.
- Cosa? - Disse piano sperando che svanisse in un istante.
Ma José rimase lì.
-
Hai sprecato un sacco di palle in campo, hai giocato pensando ad altro
e tu non te lo puoi permettere! Lo accetto da tutti ma non da te! Tu
sei questa squadra e se tu metti altre cose davanti a tutti non vali
più! Non meriti questa maglia! - Era molto duro con lui, molto più di
sempre ma era come se volesse istigarlo a sputare fuori quel rospo
enorme che era chiaro a tutti aveva tenuto dentro per molto, troppo
tempo.
-
Io ho ingoiato anche troppo, se ho pensieri per la testa non si
spengono così con niente! Se arrivo al punto da non riuscire a metterli
da parte come ho fatto fin'ora significa che sono troppo seri! -
José fece un passo avanti pestando il piede a terra.
- Non c'è niente di più serio della propria squadra! -
Cris
non ci vide più, non ci vide per il semplice fatto che gli chiedeva
sacrifici che lui non faceva per primo e non era più disposto a
sopportare.
-
Parli tu che te ne stai andando in Premier! Ma piantala! A te non frega
niente di questo club o faresti davvero il bene del club! - Ed ecco che
le cose cominciavano ad uscire. La diga si era rotta, lo pensarono
tutti impallidendo. Cris che osava rivoltarsi contro di lui quando
l'aveva anche difeso ai giornalisti pur di mantenere una parvenza di
squadra?
José però era lì per quello ed alzò il famoso dito come quando si infuriava con qualcuno.
-
Tu non devi seguire queste cose che non ti riguardano! Sei qua per
giocare bene ma se te ne vuoi andare perchè non ti piace più l'ambiente
che respiri vattene una volta per tutte! Chi cazzo ti credi di essere?
Non puoi permetterti tutto quello che vuoi! Io voglio fedeltà e
correttezza ed onestà qua dentro! - Le porte del cielo si aprirono e le
folgori partirono per colpire il mondo, tutte su José.
Cris
si avvicinò velocissimo ma senza toccarlo, l'impressione che diede fu
quella di uno che voleva picchiare quindi Iker, Sergio e Karim si
avvicinarono pronto a tenerlo.
-
Vuoi fedeltà correttezza ed onestà? Allora dì una volta per tutte che
cazzo hai contro Riky! Cosa ti ha fatto dannazione? Perchè lo tratti
come una merda? Non se lo merita e lo sai tu come tutti quanti, perchè
credi che la gente ti fischi? Perchè perfino Iker che è il più mite qua
dentro ha litigato con te? Perchè tutti non ti sopportano più? Vuoi
correttezza? La verità è che tu odi questa squadra e te ne vuoi andare
e stai facendo di tutto per essere mandato via per non pagare la tua
rescissione! Sei un pezzo di merda, ecco cosa sei! Lo volevi sapere? Te
lo dico subito! Qua non sei gradito da nessuno! -
-
Ah vedo che finalmente butti la maschera... ma bravo! E poi sarei io
l'ipocrita! Non sei tu che in Portogallo mi difendi e dici di avere
pazienza con me e che sono un bravo allenatore? Ecco chi sei! Se io
sono ipocrita tu sei identico! -
- L'ho fatto solo per tenere lontani i media da noi, è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno porca puttana! -
-
Ma bravo! Ed intanto ti interessa solo di Riky! Lui non è questa
squadra, non devi arrivare al punto da giocare male perchè lui è in
tribuna! Anche a settembre quando lo tenevo in tribuna giocavi male e
dicevi in giro quanto sei triste! Sei patetico! Sei tornato a giocare
bene e a sorridere solo quando lui è tornato in panchina e a giocare
ogni tanto quando mi pareva! Sei patetico Cris e lui lo è quanto te che
resta e resiste solo per amore! Se non ci fossi tu, se non fosse
innamorato di te se ne sarebbe andato a gennaio scorso! Lui ha sempre
rifiutato tutte le proposte per colpa tua! - Era vero e questo era
quello che bruciava davvero.
Cris
quindi non ci vide più, lo prese per il colletto della camicia e
strattonò gridando furioso come non mai, gli altri lo tirarono invano.
-
NON OSARE PARLARE COSI' DI LUI! SE TU NON SEI CAPACE DI AMARE NON
SIGNIFICA CHE L'AMORE NON ESISTE! INVIDI IL FATTO CHE LUI SIA CAPACE DI
FARE SCELTE DI CUORE! METTE DA PARTE TUTTO PER I SUOI SENTIMENTI E
QUESTO TI STA SUL CULO PERCHE' NON NE SEI MAI STATO CAPACE! TU NON HAI
MAI AVUTO NESSUNO CHE LO FACESSE PER TE ANCHE QUANDO AVRESTI VOLUTO!
CHIEDITI PERCHE' TI HANNO LASCIATO TUTTI CAZZO! RIKY FA QUELLO CHE E'
MEGLIO PER SE' ED E' CORAGGIOSO E FORTE A SOPPORTARE TUTTO QUESTO! IO
ME NE SAREI ANDATO MOLTO PRIMA! E MI DISPIACE MA SE ARRIVO A GIOCARE
MALE PER LUI SIGNIFICA CHE NON C'E' NIENTE CHE MI POSSA FAR CAMBIARE
QUESTA STRADA! IO FARO' SEMPRE TUTTO QUELLO CHE POSSO PER LUI! PENSERO'
SEMPRE A LUI! ANCHE SE NON SARA' PIU' NELLA MIA STESSA SQUADRA IO LO
PENSERO'! NON ESISTE NIENTE IN QUESTO MOMENTO PIU' IMPORTANTE DI LUI E
TU PUOI CAPIRLO E ACCETTARLO O RIFIUTARLO E COMBATTERLO MA NON MI
MUOVERO' DA QUESTO PUNTO! -
Cris poi se ne andò con uno strattone conscio che questa volta aveva passato un punto davvero incancellabile.
Iker fece per seguirlo ma Cris era già sparito e quando tornò dentro fece in tempo a scostarsi per far passare un furioso José.
Guardò Sergio allibito, tutti silenziosi e pallidi si fissavano. Ora cosa sarebbe successo?
C'era d'aspettarselo del resto... Cris non poteva continuare a sopportare e trattenersi.
Cris alzò gli occhi e sospirò scuotendo il capo. Cosa doveva fare ora?
Se
ne era già pentito. Cioè pensava davvero quelle cose ma lui era un
giocatore serio e professionale, non poteva inveire contro il proprio
allenatore anche se era un pezzo di merda e se lo meritava.
Ma quando aveva parlato di Riky in quel modo non ci aveva più visto.
Non poteva proprio reggere.
Riky
stava facendo delle scelte coraggiose e resisteva a cose che nessuno
avrebbe sopportato. E forse alla fine avrebbe mollato e se ne sarebbe
andato, ma ci stava provando come nessuno mai.
A quel punto chiunque se ne sarebbe andato da tempo, Riky restava per un motivo preciso.
Per lui.
Per
stargli più vicino possibile per più tempo possibile. Anche nel
separarsi e andare in città diverse non si sarebbero lasciati,
sentimenti così resistevano a tutto ed ormai erano troppo dentro quella
relazione seria e solenne, però voler restare accanto il più possibile
al proprio compagno era meritevole.
La porta si aprì e Cris non ebbe bisogno di alzarsi per vederlo. Sapeva che era lui.
Le sue braccia lo strinsero da dietro con irruenza, la sua bocca andò sul suo orecchio e lo baciò dolcemente.
Rimasero
così, Cris accettò l'abbraccio, cercò maggior contatto, adagiò la testa
sulla sua spalla e chiuse gli occhi facendosi cullare dal suo compagno.
Tutto stava tornando a posto finalmente.
- Non dovevi... -
Mormorò dopo un po'. Cris scosse il capo stanco.
- Certo che dovevo. -
Un attimo.
-
Sono tutti shockati e sono terrorizzati dal fatto che tu te ne possa
andare. Non rinnovi il contratto e nessuno sa che vuoi farlo in
previsione di quando io non ci sarò,... -
Ancora un altro istante.
-
Mi dispiace per tutti perchè siamo un bel gruppo affiatato, ci siamo
uniti in fronte comune ognuno a modo proprio ma... io mi conosco e so
cosa succederà quando non ci sarai fisicamente vicino a me. Non ci
lasceremo ma sarà diverso ed è una cosa che non reggerò. Io devo
pensare anche a me. So che quel bastardo ora o fra sei mesi se ne va,
questo è certo. Io lo posso anche sopportare, ce la posso fare e riesco
pure a fare buon viso a cattivo gioco ma... ma no... non ti devono
toccare, Riky! Non lo deve fare, davvero... sta passando un segno che
non deve e lo fa apposta. - Parlare era liberatorio e lo sapeva fare
con calma solo con lui.
Riky
gli baciò la guancia ancora un paio di volte, lasciò che il cuore
allentasse i battiti impazziti e poi continuò. Parlò piano e calmo.
-
Sono io il vostro problema. Io che ti faccio vivere male la tua
permanenza qua. Se io non ci fossi non avresti motivo di tanti pensieri
perchè lui non mi tratterebbe male. Ti capisco perchè anche io quando
qualcuno di insulta divento matto, so cosa provi e non posso dire che
non devi però... se io non ci fossi fra voi sarebbe tutto perfetto! -
Cris si sciolse dal suo abbraccio seppure con sforzo per poterlo
guardare in viso. L'espressione incupita, le sopracciglia torve, lo
sguardo scuro.
- Cosa vuoi dire? - Riky si strofinò le labbra e con coraggio rispose cercando di mantenersi sereno.
-
Che avevi ragione le volte in cui dicevi che non è giusto che sopporto
tutto questo e che è meglio per me se me ne vado, ma non è meglio per
me perchè pur di averti accanto qualche giorno in più sono disposto ad
ogni sacrificio, io vivo in questo modo, metto l'amore davanti a tutto.
Non è giusto che tu sopporti tutto questo. Ti sto facendo passare le
pene dell'inferno e prima di ora non me ne rendevo conto di quanto...
di quanto ti chiedessi. Non voglio rovinarti questo angolo di paradiso.
È meglio che me ne vada... -
Gli occhi di Cris finalmente liberarono ciò che con tanta fatica avevano trattenuto tutto il tempo del grande scoppio.
Le lacrime scesero all'idea che fosse al capolinea.
Era
vero che gli aveva detto mille volte che per il suo bene doveva
andarsene e che soffriva tanto nel vederlo in quello stato, in una
panchina e trattato male. Lui ammirava seriamente José come allenatore
ma dopo che aveva fatto quelle cose al suo compagno come poteva
digerirlo?
Eppure sentirglielo dire era doloroso in qualche modo.
Sì,
erano praticamente come sposati, non si sarebbero in ogni caso mai
lasciati, avrebbe preso un jet privato ed un pilota sordo muto ma
sarebbe cambiata la loro vita.
Eppure non era forse vero che ora o fra due anni comunque era una cosa che avrebbero dovuto affrontare lo stesso?
Forse dopotutto poteva sopportarla. Forse era venuto davvero il momento.
Quando Riky vide le sue lacrime silenziose scivolare sulle guance, lo strinse a sé nascondendogli il viso contro il collo.
Cosa poteva fare per lui?
Voleva
fare tutto e resisteva apposta per lui, però a volte non capiva bene
cosa fosse davvero meglio. Liberarlo dai problemi che inevitabilmente
gli causava a livello di club con l'allenatore oppure restare per la
consapevolezza che si sarebbero mancati al punto da non essere più i
giocatori di sempre?
Sapeva che sarebbero stati male lo stesso, in un modo o nell'altro era così anche se in ogni caso non si lasciavano.
Non sapeva come fare e da solo davvero non riusciva ad arrivare ad una soluzione.
Cris
si aggrappò a lui e pianse senza dire nulla, solo quando Riky mormorò
che lo amava lui rispose allo stesso modo, disperato. Stava male. Stava
maledettamente male.
Riky non ci aveva pensato su molto.
Appena
aveva sentito Roby aveva subito capito che doveva vederlo e parlarne
con lui. Per telefono non gli anticipò niente, prese il primo aereo per
Milano e senza rifletterci nemmeno un istante tornò in quella che un
tempo aveva chiamato casa.
Ora casa sua era Cris.
Rivedere
il suo 'fratello nero' era stata la scelta giusta, si disse appena le
sue braccia l'avevano stretto forte fino a togliergli il fiato.
Roby
non stava passando un momento migliore del suo, in bilico fra il
restare e l'andarsene... aveva dato dei dolorosi addii (formali poiché
non reali) a compagni come fratelli e poi aveva il ragazzo a Parigi.
Era difficile restare su.
- Mi hai preoccupato! - Disse subito riferendosi al suo messaggio 'ho bisogno di vederti.'
Riky sorrise vergognandosene.
-
Scusa ma è stato spontaneo. Ho bisogno di parlare e non so davvero con
chi se non con te. Tu sei il solo con cui potrei farlo... - Era vero,
l'aveva sempre considerato come un fratello, era stato lui a
convincerlo a venire al Milan, parlavano un sacco ed avevano instaurato
un rapporto estremamente stretto anche senza mai giocare in club
insieme.
Del resto Roby invece gli aveva parlato bene del Real, anche lui era un ex di quel club!
-
Dai sputa! - Disse subito pratico e curioso. Non voleva che il suo
fratellone stesse male, era ingiusto. Sapeva tutti i problemi che aveva
ma sentirgli dire che aveva bisogno gli faceva impressione, cercava
sempre di risolvere tutto da solo. Ma a volte, forse, non c'era niente
da risolvere.
Quando gli spiegò la situazione che comunque Roby già sapeva, questo sospirò capendo perfettamente il suo dilemma.
-
Sai, per questa cosa sarebbe più adatto Thiago... lui ha passato una
cosa simile con me... - Introdusse pensieroso, Riky non lo interruppe.
- Io ormai non sono il pelesinho che tutti hanno sempre detto... sono
calato e penso che ormai non sia una questione di periodo.
Calcisticamente parlando è da un pezzo che passo dei brutti momenti e
mi chiedo cosa ci faccia in un club come il Milan che gli serve cose in
più che io non so dare. Sono onesto sai! - lo sguardo era molto serio
come raramente l'aveva visto. - E così Thiago è da mesi che mi dice che
forse è meglio per me tornare in patria, quel campionato sarebbe un
toccasana per me, quell'ambiente, i miei amici... cioè sai, mi
conosci... io sono brasiliano più di molti brasiliani, io là sono
felice a prescindere da tutto... e lui anche se gioca in europa e sa
che ci giocherà ancora per molto, va contro di sé pur di spingermi a
fare ciò che è meglio per me. Ora non so di preciso se alla fine ci
andrò o no, sono in bilico. Onestamente penso di sì però chi lo sa. Il
punto è che c'è chi sa cosa va fatto ed anche se va contro sé stessi
riesce a farlo. Io non so, non riuscirei mai a farlo. Sono più egoista
e di cuore. Se posso restare con chi amo ci sto anche se sacrifico la
carriera. Sono più come te... -
Riky aveva ascoltato tutto con calma e attenzione.
-
Sì però ora il mio diventa egoismo in quanto Cris soffre nel vedermi
trattare così. Ed io non voglio che soffra. Se soffre più così che
nell'avermi in un altro stato io penso che forse il suo bene e la sua
felicità sarebbe questa. Io so di poter sopportare, per amore faccio
scelte davvero controcorrente però lui... lui ci sta male... -
Roby
capiva molto bene a sua volta però davvero non sapeva cosa poteva
consigliargli. Era una situazione delicata e qualunque cosa un esterno
dicesse poteva incidere nel modo sbagliato e loro due erano persone
troppo legate.
-
Tu e lui siete molto più uniti di me e Thiago ed io e Thiago lo siamo
davvero molto. Tu e lui siete come un tutt'uno! Per questo ora sta male
nel vedere quello che ti fa quel tipo! Devi vedere le tue priorità.
Cosa conta di più? La serenità di Cris o la vostra felicità? Perchè al
di là dei problemi professionali a casa siete felici, vivete il vostro
amore come non mai... -
Riky era ancora confuso, non sapeva bene dove pendesse quella bilancia.
Sospirò
ed appoggiò teneramente il mento sulle mani mentre portavano le
ordinazioni che avevano fatto al ristorante giapponese in cui si
trovavano.
-
Io non so, io posso sopportare l'inferno il doppio di ora per lui ma il
fatto è anche che comunque o ora o fra 2 anni me ne vado, quindi noi
siamo pronti a separarci materialmente e ad andare in squadre diverse.
Non ci lasciamo, vivremo la relazione in modo diverso, vedendoci di
meno e con un aereo ma lo faremmo. Quindi o ora o fra un po' cambia
poco sostanzialmente, per questo dico che forse dovrei accelerare i
tempi... -
Roby
non disse nulla, poteva capire tutti i suoi dubbi e le sue ragione ed
in tutta onestà non era certo nemmeno di avere un effettivo consiglio
da dare.
-
E' una scelta troppo importante, la devi prendere tu. È vero che tanto
o prima o dopo tu vai via comunque, quindi forse è meglio ora così gli
risparmi la vista di questo spettacolo di merda, però è tutto così...
così... bè, alla fine più si può vivere a stretto contatto con chi ami
e meglio è, nonostante tutto il contorno. - Ed anche questo era vero.
Riky strinse le labbra. Roby non le mandava mai a dire per questo stava bene con lui.
Sospirò
ancora e restò appoggiato col mento sulle mani ad osservarlo
pensieroso. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto, non riusciva a vedere
con obiettività cosa fosse veramente meglio per Cris a conti fatti. Se
avesse dovuto decidere in base ai propri soli desideri sarebbe stato
facile. Avrebbe scelto Cris a vita in ogni caso.
Ora era diverso.
Forse per Cris era meglio che se ne andasse ora.
-
Dai, non è una cosa che devi decidere proprio stasera. E poi vedi come
vanno le cose, no? Magari non ci sono proposte e non hai scelta che
restare al Real! Oppure il Milan si decide e ti prende... se lo fa tu
vieni perchè io lo so che quello sarebbe un segno divino per te, no? -
Riky sorrise colpevole.
- Mi conosci bene... - Roby rise.
-
Ne dubiti? Ti sei fatto questo patto con Gesù! Se è giusto andartene
ora allora il Milan riuscirà a prenderti e tu saprai cosa fare. - Riky
si stupì che lo conoscesse così bene e provò il forte desiderio di
appoggiare la fronte alla sua, non lo fece perchè erano davanti a tutti
in un ristorante in pubblico. Così rimase a sorridergli sollevato ed
incoraggiato.
-
Ho fatto bene a venire! - Stava davvero meglio in qualche modo, la
fiducia gli era tornata, era nelle mani di Gesù, sicuramente sarebbe
andato tutto bene in qualche modo.
-
Devi venire sempre quando ti pare tanto mezz'ora di volo e sei a casa!
- Era vero, era poco tempo a separarli. Infatti lo aveva visto
abbastanza spesso.
-
Thiago ha fatto una scelta coraggiosa... cercare di convincerti a
tornare in Brasile addirittura per la tua felicità anche se così ti
allontanava da lui. Sono cose che riescono a fare in pochi! È in gamba!
- Roby però rise. - Che c'è? -
restò sorridente, poi rispose contento.
-
No è che anche lui mi ha detto la stessa cosa di te... che hai fatto
una scelta coraggiosa... una scelta di cuore e non di testa o
professione. Fai tutto questo per Cris e continui quanto più puoi. E ne
sopporti di cose. Avete detto un po' la stessa cosa! Voi due dovreste
giocare insieme! - Lo disse così tanto per dire, conscio che sarebbe
stato invidioso nel vederli insieme... escluso dalla sua famiglia!
-
Bè, però lui è davvero in gamba, sono contento che state insieme! - E
dopo che ci aveva giocato in nazionale e l'aveva conosciuto meglio ne
era davvero convinto.
Non era il solo ad esserlo.
-
Eh sì, sono proprio fortunato... il mio amore è speciale! - Riky
sorrise intenerito, Roby era davvero innamorato e stavano bene insieme,
erano felici come coppia anche se erano distanti. Era un altro modo di
vivere una relazione che però c'era lo stesso ed andava avanti. Non
c'era da preoccuparsi, lo sapeva. Le difficoltà, bastava volerlo, le si
potevano superare.
Roby sarebbe sempre stato il suo esempio.
Del resto la cosa era reciproca.
Una gran bella amicizia!
FINE