*Ecco un altro capitolo. Ormai il senso di possessione di Zizou è venuto a galla e Karim vuole approfittarne perchè è una perversione mentale che lo aizza moltissimo. Però quando la questione sessuale finisce, rimane il bisogno totale che Karim ha di Zizou e lui ogni volta che il piccolo francese ha bisogno, c'è sempre. Quel che conta è dimostrare i propri sentimenti, senza dirglieli. Nel frattempo espongo dei fatti che sono reali, ovvero le questioni con Valbuena si sono davvero sviluppate così in quel periodo. Col senno di poi sappiamo che Karim è stato esluso dagli Europei e non è più tornato in nazionale, anche se ormai è stato totalmente scagionato da ogni accusa. Buona lettura. Baci Akane*

35. DIMOSTRARLO SENZA DIRLO


benzizou

Non credevo lo facesse sul serio, ma forse vuole mettermi alla prova per vedere fin dove posso spingermi.
Non ne ha idea, nemmeno io in effetti.
‘Siamo in sauna.’
Perché in questo enorme meraviglioso centro sportivo chiamato Real Madrid City, c’è davvero di tutto. Persino una sauna.
Guardo il suo sms, non serve specifichi nulla, so chi è lì e a fare cosa e che vuole. Non è che vuole, lui mi ha solo detto che è lì. Poi io posso fare quello che voglio.
Per un momento mi dico di no, che è troppo.
Poi però la mia testa non vuole saperne di rimettersi al lavoro e scuotendola, alzo gli occhi al cielo e vado.
Mi insulto profondamente, ma non torno sui miei passi.
Sei folle, sei folle Zizou. Questo è andare proprio oltre, molto oltre.
O forse è la normale conseguenza.
Non lo so bene, però il mio senso di possessione raggiunge davvero i massimi picchi quando arrivo nel locale della sauna, ovviamente non dentro, mi fermo fuori negli spogliatoi che sono in comune con la piscina normale e l’idromassaggio.
Mi accosto lento assicurandomi che non ci siano altri, vedo solo i loro vestiti.
La porta della sauna è chiusa ma ha tenuto aperto la copertura della finestra che c’è sulla porta.
C’è la piacevole possibilità di chiudersi dentro ed isolarsi, come se non possa essere più chiaro che questo centro è il ritrovo spirituale dei giocatori. Spirituale in ogni senso, ovviamente.
Loro sono lì, hanno iniziato da poco, sono ai preliminari.
Karim gli ha tolto l’asciugamano e l’ha tolto a sé stesso, se lo tiene inginocchiato e se lo fa succhiare, James gli sta seduto per terra mentre con la testa fra le gambe, accompagnato dalla mano di Karim, si occupa della sua erezione.
Karim ha gli occhi chiusi e la testa abbandonata, gli sta piacendo parecchio ovviamente, poi li socchiude e guarda verso la porta, quando mi nota fa un sorrisino malizioso e il gioco comincia. Un gioco a cui follemente vorrei partecipare, anche se poi di James non mi importa nulla.
Però sto fermo qua e lo guardo, la luce maliziosa nei suoi occhi che mi accalda subito, le mie parti intime reagiscono e mi infilo la mano dentro cominciando a toccarmi.
Ogni aspetto di Karim è mio, anche questo. Non importa cosa fa, purché me ne renda in qualche modo partecipe.
Lo possiedo anche così.
Sta per raggiungere il culmine mentre James lo succhia e lui invece mi guarda, così lo separa da sé bruscamente e lo alza, lo gira appoggiandolo alla panchina in legno, lo prende per i fianchi e senza altri preliminari, quelli avuti sono anche tanti per lui mi sa, gli entra dentro.
James si inarca tutto, ha un corpo perfetto, sottile e longilineo, le curve dolci si adattano a quello possente di Karim che invece lo tiene per i fianchi e spinge forte in lui.
Il suo cazzo entra subito, James geme, la bocca aperta, la testa all’indietro, si inarca e chiede ancora.
Karim inizia a muoversi e va sempre più a fondo e forte, aumenta l’intensità e la velocità e va in un crescendo impetuoso. Lo prende virile, lo fa suo con una forza incredibile e credo che raggiungiamo l’orgasmo quasi insieme. Tutti e tre, in effetti.
Ha subito toccato il punto giusto in James, quella posizione è l’ideale.
Il piccolo si raddrizza ansimante, si appoggia a lui, i loro corpi sono sudati e lucidi, scivolano uno sull’altro. James alza il braccio, la mano sulla nuca di Karim, gira il volto, cerca la sua bocca e mentre si baciano devo sparire in fretta perché per un momento gli occhi del piccolo stavano per notarmi.
Con mille accelerazioni ovunque e pure sporco del mio stesso piacere, vado via ansimante, agitato e sconvolto di dove sto arrivando.
Eccitato è dire poco.
Ora lo voglio, ora lo voglio subito.
Lo aspetto nel mio studio, lui sapeva che doveva venire, io non gli ho nemmeno scritto.
Lui entra, chiude a chiave la porta, mi alzo silenzioso, gli vado incontro. Ci guardiamo in silenzio, non proferiamo parole.
Lo giro, gli abbasso solo i pantaloni e i boxer per quel che basta, stessa cosa faccio con me. Lo spingo in avanti, si appoggia ad una delle poltroncine dello studio e lo prendo.
Lo faccio mio senza dire nulla, senza parlare. Ansimiamo e ci fondiamo con questa sensazione di insano piacere che esplode in noi.
- Sei ancora mio. - Dico incapace di controllarmi.
- Lo sono. - Risponde lui soddisfatto ed eccitato.
É una malattia, ma forse con lui è quanto di meglio ci possa essere per non perderlo.
Se gli dicessi che lo amo scapperebbe, ma se gli dico che è mio e glielo dimostro in modi insani, allora gli sta bene e non si separa da me nemmeno per sbaglio.
Quanto sei assurdo, razza di scemo.


Sono a casa coi miei figli quando Karim piomba qua e mi salta al collo davanti a tutti.
Per un momento sbianco e spalanco gli occhi rimanendo rigido, incapace di capire se sia impazzito o cosa, poi mi stampa lui un bacio sul collo ed infine scende.
- Scusa, non potevo resistere! - Si scusa subito vedendo i miei figli, specie i piccoli, che ridono pensando che lo zio Karim sia impazzito!
- Che.. che è successo? - Ad una seconda occhiata realizzo che è felice, perciò deve essere successo qualcosa.
Karim entra chiudendosi la porta ed inizia non dico a saltellare ma quasi, cammina tutto felice con un gran sorriso, a raccolta gli altri che erano in giro per casa a fare altro.
- Mi ha appena chiamato il mio avvocato, ha detto che il giudice ha ritirato la restrizione contro di me che mi impediva di incontrare Valbuena ed ha detto che anche la FFF è libera di agire nei miei confronti come vuole! Il presidente ha detto che vogliono visionare le carte del caso per capire bene le mie implicazioni e poi decideranno, ma visto che sono innocente penso che le cose adesso andranno bene. E posso incontrare Mathieu per spiegargli tutto e scusarmi della telefonata intercettata dove non sono stato molto carino nel parlare di lui! - Questo è un eufemismo, ma io capisco bene la situazione, perché quando sei coi tuoi amici e loro sono delle teste di cazzo, tu ti abbassi al loro livello per non essere preso di mira, escluso oppure finire sputtanato in qualche modo. Nel caso di Karim è anche peggio perché loro sanno un sacco di cose su di lui che potrebbero metterlo in difficoltà e comunque per lui, loro sono importanti.
Sono idioti, ma sono degli idioti che lo hanno aiutato moltissimo, per cui lui gli sarà fedele a vita e non importa il resto. Il problema è che quando un gruppo si riunisce, il livello di tutti si abbassa a quello del peggiore, che spesso è un po’ il leder.
Non è che solo con Karim funziona così, funziona così con tutti. Poi se li guardi singolarmente sono delle persone ben diverse, molto in gamba.
Magari il grande omofobo è in realtà un grande amico di un gay oppure è gay lui stesso.
Idem quello che parla male delle donne identificandole solo come dei buchi, in realtà con la sua ragazza è dolce e pieno di attenzioni.
È così che funziona la società, guarda io e lui… esternamente sembriamo amici, magari fratelli, sappiamo anche essere professionali all’interno del calcio. In realtà le cose che facciamo… beh, lasciamo perdere.
Enzo che è quello più legato a Karim, gli fa i complimenti e gli batte la mano e si toccano con le spalle alla loro maniera, sorrido vedendoli così uniti, Enzo lo ammira tantissimo, lo adora e mi parla sempre di lui, mi chiede come sta, se ci sono notizie. Se sapesse che ci combino io con il suo zio prediletto!
- Sono felice, sono molto felice davvero. Capire l’atteggiamento non è facile per uno che non è di questo ambiente… - Mi ci metto dentro perché so come funziona. - Non è facile spiegare il motivo degli sbagli e far capire che anche se restano tali, c’è una ragione dietro e che non ci rappresentano. - Spiego andando in cucina per fare un caffè.
Karim annuisce.
- È proprio così, ma spero voglia ascoltarmi. Adesso ai primi giorni liberi vado là e provo ad incontrarlo, spero voglia vedermi così gli spiegherò. -
- Però non è giusto. - Fa poi Enzo che si unisce a noi alle chiacchiere.
- Cosa? -
- Lui ha creduto alle balle raccontate dai media! - Dice sostenuto con la verve tipica di un ragazzo. Sorrido capendo il suo punto di vista.
- Erano vere tecnicamente. Insomma, quelle cose le ho dette… -
- Sì ma loro le hanno interpretate a modo loro ed hanno fatto intendere a tutti quello che volevano! Erano decontestualizzato e dietro c’era molto più di quel che sapevano ed han detto! Quando dicevi se glielo hai detto, non intendevi del pagare, ma del farsi aiutare dal tuo amico! Era diverso! - Sospiro e gli metto la mano sulla spalla per calmarlo e paziente gli spiego.
- Non è così facile. Questo è vero, ma certe cose comunque mettono Karim in una luce difficile da comprendere. Ha fatto delle battute un po’ così con il suo amico mentre parlava di Valbuena. - Enzo annuisce e si siede alzando le spalle.
- Sì, ma fra amici spari cagate, non significa che pensi quel che dici. Sapessi cosa diciamo noi quando siamo insieme… - Dice riferendosi ai suoi amici. Karim alza il sopracciglio comprendendo bene.
- Perché, in spogliatoio che si dice? Tutti gli insulti che ci scambiamo? Il modo in cui ci trattiamo? Non significa che non ci vogliamo bene. A volte si scherza, altre magari sei arrabbiato per la situazione ma poi si risolve tutto… -
Enzo annuisce sbattendo la mano sul tavolo, indicando Karim che ha rincarato la dose. Io sorrido e verso il caffè ad entrambi, metto anche del latte e lo zucchero.
- Lo so io, lo sa lui, lo sanno tutti. Ma se uno non vuole vedere, non vedrà mai. - E con questo riassumo tutto alla perfezione.
Karim sorseggia e ci pensa ancora un po’, poi Enzo riprende convinto.
- Però se era tuo amico da così tanto tempo, non doveva crederci. Per come ti conosco io, se fossi stato al suo posto, avrei chiesto spiegazioni a te e solo dopo mi sarei schierato. Lui si è lasciato trasportare da quel che dicevano i media ed i media devono vendere giornali e notizie, raccontano quello che fa più vendere. - Enzo è molto acuto per avere l’età che ha, centra perfettamente il problema.
Mi stringo nelle spalle e guardo Karim deluso dalla cosa, ci avrà pensato chissà quante cose.
- Volevo solo che venisse da me, solo che poi ci hanno impedito di vederci e sentirci ed adesso ha avuto tempo di sentire mille voci diverse. Non so se mi crederà più. -
- Ma non sei arrabbiato anche tu con lui? Che crede a loro, sconosciuti, media per di più che manovrano sempre tutte le informazioni perché è il loro lavoro e non a te che conosce da secoli? - Enzo insiste lì e vedo Karim sofferente della cosa, così mi fermo dietro di lui e gli metto la mano sul collo dove stringo affettuoso.
- Non è facile. - Dico al suo posto. Karim così guarda in basso e concorda con un filo di voce:
- No, non lo è. - Poi alza gli occhi su mio figlio per rispondergli con più sicurezza: - Certo che sono deluso ed anche arrabbiato, ma tecnicamente io non mi sono comportato bene nei suoi confronti nel parlare di lui coi miei amici. Questo è un mio errore obiettivo. Lui era fragile per quel che stava succedendo, so che sta passando grossi guai con la moglie perché è trapelato il fatto che il video era con un’altra donna e… insomma, ha un periodo di merda anche lui, perciò quando sei così vedi tutto nero, non credi a nessuno, ti isoli… anche io all’inizio mi sono isolato, non volevo l’amicizia di nessuno, non volevo intromettermi in niente… poi gli amici, quelli veri, hanno insistito. Ne ho scoperti anche di nuovi degni di fiducia. - Penso a James e Jese che non lo hanno mai lasciato solo un secondo per tutto l’anno: al di là di tutto, preziosi. Gliene sono grato, io non sempre ho potuto esserci come volevo, ma se non lo vedevo cercavo di chiamarlo per sapere come stava.
Bene o male ne sta uscendo e fra tutte è la notizia più bella.
- Hai la possibilità di giocare gli Europei se il presidente della federazione francese e Deschamps sono abbastanza intelligenti. - Karim alza le spalle.
- Spero. Sai, il fatto che abbiano detto che vogliono valutare il caso prima, mi lascia perplesso. Ed io non so cosa hanno su di me quelli. Del resto hanno montato un caso che non esisteva solo per incastrarmi, perché ce l’avevano con me. Qualche pezzo grosso, probabilmente. - Avrà parlato abbondantemente col suo avvocato che gli avrà detto questo. In effetti è stato gestito tutto in modo strano, la telefonata intercettata era una prova confidenziale delle indagini, invece è trapelata ai media e non doveva succedere. Non solo ci sono delle talpe, ma davvero c’è qualcuno che si sta impegnando seriamente per rovinare la reputazione, la carriera ed anche la vita a Karim.
- Sai, da quando è iniziato tutto questo anche i miei stanno passando l’inferno. I miei nipoti a scuola sono vittima di bullismo, i miei genitori sono insultati per qualcosa che io non ho fatto ed anche se fosse, non l’avrebbero fatta comunque loro. È assurdo quel che sta succedendo. Mia madre mi chiama piangendo chiedendo quando tutto questo finirà ed io non so come dirle che ormai le cose saranno così sempre, un giorno dimenticheranno, ma anche se mi assolveranno, e sicuramente succederà perché io non c’entro nulla col ricatto, anche se poi mi dichiareranno innocente e tutto, ormai la mia reputazione è questa, la gente crede a quel che vuole ed è più divertente vedere il male che il bene. Loro sono meglio di me, che ho così successo. Funziona così con le persone importanti. -
Fa un quadro perfetto, ma è il frutto delle nostre mille conversazioni.
Lo vedo di nuovo triste e demoralizzato, ma purtroppo consapevole ed in accettazione.
Gli circondo le spalle col braccio mentre Enzo guarda dispiaciuto con la tazza in mano.
- Vedrai che il tempo farà dimenticare tutto. E aiuteranno anche i tuoi goal! - Mi guardo bene dal dire ‘sicuramente giocherai l’europeo’, perché conosco i francesi e so come sono fatti.
Razzisti, perbenisti e falsi. Non gliene frega niente di cosa è uno davvero, guardano solo quello che sembra. E Karim è arabo, nato e cresciuto in Francia, in un quartiere di immigrati. Per loro Karim non sarà mai francese ed ora sembra colpevole di qualcosa. Non importa se lo è davvero o no. Conta che lo sembra.
Ormai lui ha finito con la Francia. Ma non ho cuore di dirglielo, visto che non lo vedevo così felice e sollevato da molto.
Vedo che un po’ ci spera, anche se cerca di non illudersi.
Ti sarò vicino sempre, in ogni caso. Non potrei mai voltarti le spalle, mai. qualunque cosa succeda fra le lenzuola. Tu ormai sei parte della mia anima ed anche se non saprai mai quanto ti amo, non importa. Ti sarò sempre vicino.