*Ecco
un altro capitolo. Karim parla tanto con Zizou, specie di Gonzalo. Nota
che sfogarsi lo aiuta a rimanere più rilassato e così lo fa con lui. Ma
per Zizou ormai controllare le proprie voglie e fantasie è sempre più
difficile. Buona lettura. Baci Akane*
5. TRADIMENTO MENTALE
- Lui mi trasporta. Ogni volta
che decidiamo di smetterla, perché siamo troppo incompatibili, perché
lui mi dice che si sta prendendo ed inizia con questi discorsi, io dico
ok, allora è meglio chiudere. Non riesco a fargli capire che non voglio
relazioni. -
- Hai deciso così? - Gli chiedo
un giorno in palestra, siamo un po’ fuori orario ma ci siamo messi
d’accordo per vederci e così abbiamo unito l’utile al dilettevole.
Siamo seduti in macchinari
diversi, entrambi per le gambe, ma uno per gli adduttori, uno per gli
abduttori. Non c’è nessun altro.
Io mi tengo sempre in forma,
faccio sempre un po’ di palestra e Karim l’ha scoperto di recente, ha
deciso così di sfruttare la cosa per avere la sua oretta di confidenza
giornaliera, non gli fa certo male fare dell’extra rispetto
all’allenamento normale.
- Sì. - Dice quindi. - Però lui…
lui non ne vuole sapere. O meglio dice di sì che mi rispetta, però poi
mi sale sopra e quando mi sale sopra a cavallo lui sa che è la
posizione che mi manda fuori di testa. Mi prende il viso fra le mani e
da sopra mi dice che però vuole l’ultima. E porca puttana non è mai
l’ultima! -
Mi zittisco, dovrei ridere, forse lo faccio, ma è una risata di nervi.
- Dimmi se ti dà fastidio, ma ho
notato che con te parlo molto bene e sei l’unico che sa ed io… ho visto
che quando parlo, quando dico tutto quanto, poi sto meglio e litigo
anche di meno con lui. - Dice subito con un sorrisino di scuse. Scuoto
la testa sorridendo calmo.
- Se non hai problemi tu a parlarne non fartene tu per me, sapessi i discorsi che mi faceva David! -
- Beckham? - Chiede intuendo che sia lui. Annuisco.
- Eravamo molto amici e lui era molto estroverso, amava condividere ogni dettaglio. Ti lascio immaginare quale! -
Karim ride.
- Lo immagino bene in effetti! -
David è famoso per la moglie, una gran bella donna, e perché ha fatto
la sua bella squadra di figli, come io la mia. Solo che in realtà Karim
non può immaginare che i dettagli che mi raccontava erano su di lui ed
Iker. Questo non lo posso dire, Iker è il suo compagno di squadra ed è
riservato da morire, non è il caso che ne parli così.
- Quindi se ti dico… - Karim
tossisce. Si capisce che è imbarazzato ma che vuole parlarne. - se ti
dico che Gonzalo è ossessionato dal mio pene perché sostiene che sono
ben dotato e che gli faccio perdere la testa, non è niente di nuovo? -
Non avvampo e questo è dovuto alle meditazioni che ho fatto quando ho
finito di giocare a calcio, ho imparato ad incanalare tutte le emozioni
invece che divorarle come ho sempre fatto.
Così non faccio una piega. Sorrido.
E spero che non si veda il mio,
di pene, che reagisce a quei discorsi. I miei occhi stentano a non
scendere fra le sue gambe che apre e chiude, fisso il suo viso con
ossessione e lo incito a parlare liberamente. Così è come se gli
togliessi un tappo che stentava a chiudersi.
- Ok, allora… - E comincia.
Porca miseria, accidenti anche a me.
- Sono ben dotato di natura, lui
è ossessionato da quello, ha la passione per i cazzi. Cioè ognuno ha il
suo, eh? C’è chi ce l’ha per i culi, per esempio. Scusa il linguaggio
ma non posso diventare matto con le parole. - Rido mentre il fiume di
parole continua senza sosta. - Per cui ognuno ha le sue fisse. Penso
dipenda più da ciò che sei. Se sei attivo o passivo. Per me è un po’
indifferente la cosa, o meglio non ho una fissa in particolare come lui
ce l’ha col mio cazzo. Però insomma, è così e quando mi chiede la
famosa ‘ultima volta’, parte nella mia posizione preferita e mi fa di
tutto là sotto ed il bastardo sa fare tutto molto bene! Io non so
proprio respingerlo e poi nella mia testa mi dico ok, è l’ultima, per
cui… però poi non è mai l’ultima! -
Mentre parla fa gli esercizi con
le gambe che apre e chiude incastrate nel macchinario, gli occhi vagano
in giro così i miei scendono lì e guardo quello di cui parla. Beh, non
so se ora è a riposo o no, ma si nota bene la sua famosa dote.
Capisco Gonzalo.
Un momento, cosa?
Zizou, sei impazzito?
Fermati!
Peccato che invece di calmarmi,
mi eccito. Oh, mi eccito eccome. Impossibile non notare che mentre
parla di questo, con quel linguaggio schietto, io guardandolo mi
riempio di desiderio. È sconvolgente.
- Ma tu non vuoi continuare? - Karim si stringe nelle spalle.
- Non è che non voglio. Cioè
voglio scopare! Mi sta bene andarci a letto, capisci? Però non voglio
coinvolgimenti emotivi! So che lui però si sta prendendo, lui è una
persona… beh, è argentino. Vive tutto al massimo! È più forte di lui,
perciò quando mi dice che la può gestire e tenere sul piano fisico, io
so che non è così. Non ne sarà mai capace, ma non riesco a togliergli
la mano dal mio cazzo una volta che ci va giù! -
Ok, sono messo male, ma lui è
così preso dal suo discorso che non nota quanto lo sono, così mi
sciolgo dal macchinario e faccio finta di smettere e di avere un
impegno. Karim si ferma e mi guarda sorpreso ma forse non capisce che
sto cercando di scappare.
- Cosa dovrei fare secondo te? -
Mi chiede improvviso prima di farmi andare. Mi fermo, mi stringo nelle
spalle e mi trovo di nuovo ad un bivio. Un bivio che percorro nel senso
sbagliato, ma mentre lo faccio non riesco a smettere.
- Secondo me lui si innamorerà
presto o tardi e ti complicherà tutto di gran lunga. Fra compagni di
squadra, come fra colleghi, le relazioni non vanno mai bene perché
prima o poi si complica sempre tutto e poi va a finire che l’atmosfera
si rovina. Io sono contrario alle relazioni fra colleghi, però questa è
solo la mia opinione. - Karim ci rimane di nuovo di sasso, non sono il
tipo che lo incita a continuare come probabilmente fanno di solito gli
amici. Ma del resto gli amici non hanno un secondo fine, io, mi sa, ce
l’ho.
Eppure diventa una droga, la
volta dopo me ne rendo conto da solo quando si parla d’altro e lui non
arriva lì, non nomina Gonzalo o la sua vita sessuale ed è una sorta di
ossessione la mia, mi innervosisco come ai vecchi tempi. Me ne rendo
conto bene, ma non so come domare questo disagio che provo nello stare
con lui e nel non sentire i suoi dettagli sessuali.
E intendiamoci, odio quando mi
fa immaginare lui con Gonzalo, ma nella mia mente suddivido lui da
Gonzalo e tengo solo il sesso.
Così sono io che glielo chiedo e spero che non aspettasse altro.
- Con Gonzalo è sempre uguale? -
Karim mi guarda meravigliato mentre si stende nel lettino corto e
sottile per il sollevamento pesi che si è preparato alla sbarra.
- Sì, ma ora che sta finendo
l’anno coglieremo l’occasione per interrompere e vedere come va. Non
vederci per un po’ è l’ideale dopotutto. - Sembra tagli corto e mi
infastidisce che non dica altro.
Mi metto dietro di lui e l’aiuto
a prendere il manubrio nel modo corretto, quando ce l’ha dritto davanti
a sé sul petto, lo lascio e lui inizia ad abbassarlo e sollevarlo
contro di sé.
Lo sguardo vaga liberamente sul suo bacino, il famoso rigonfiamento, la sua famosa dote interessante.
Le cose stanno andando in una
direzione ben evidente ed ora sono io quello che ha bisogno di parlarne
con qualcuno per non impazzire, come ho sempre detto a Karim. Però non
so con chi parlarne e mi sa che finirò per fare un disastro, un giorno.
Non ho tradito mia moglie, non
l’ho mai fatto ed ora sono eccitato e frenetico ed ossessionato dai
dettagli sessuali di Karim. Non posso continuare ad ignorare la cosa.
- Pensi di poter stare tanto
tempo senza andare a letto con qualcuno? O troverai un altro
passatempo? - Karim mi guarda da sotto e credo che indugi sul mio
inguine che è coperto da dei comodi pantaloncini, altrimenti si
noterebbe qualcosa di troppo.
- No, sicuramente troverò
qualcuno. Magari una ragazza, così cambio genere. Quando voglio uscire
da qualcosa mi trovo bene a cambiare genere, per anni quando dovevo
fingere, trattenere, soffocare… le ragazze mi hanno aiutato. È qua che
col via libera l’ormone è impazzito. Non sono riuscito a tenermi
l’uccello nei pantaloni. Chiaro, si intende per non metterlo in un buco
maschile! - non so se lo dice di proposito, ho come la sensazione che
abbia marcato per controllare o verificare qualcosa, però la mia ondata
di calore è davvero preponete questa volta, così gli faccio mettere giù
il manubrio dei pesi per una pausa, con questa scusa mi allontano e
vado a prendere l’acqua. Di spalle, bevo.
Dannazione. Adesso chi si calma più?
Se non scarico l’eccitazione impazzirò.
Guardo l’ora e mi invento un
improvviso impegno che mi ero dimenticato, così lo saluto e faccio per
andare a rinfrescarmi nello spogliatoio dove intendo fare qualcosa di
veloce. Non posso trattenermi e andare in giro così.
Per quanto sia ignobile da parte mia, è una cosa che faccio da solo, tecnicamente non è un tradimento.
E poi non ho scelta, non lo posso controllare.
La mia erezione è bella che partita.
Sono nello spogliatoio, mi sto
togliendo i vestiti con l’intenzione di infilarmi in una doccia e
farmene una pensando a non so bene cosa, quando la porta si apre ed
imprecando fra me e me mi giro e lo vedo. Asciugamano in spalla, acqua
in mano, mi sorride alzando le spalle con aria di scuse.
- Da solo mi annoio… - Così
butta le cose nel suo angolo e si toglie le scarpe, contemporaneamente
la maglia senza maniche, nera.
Io sono solo con gli shorts addosso, lo guardo da oltre la spalla, non dovrei, non devo, non posso. Perché lo so bene.
Però gli occhi non si staccano
dal suo corpo che è ben felice di esibire. Forse ha capito qualcosa, ma
non credo. Non lo so, non ho fatto nulla di particolare, dopotutto.
A parte ora fissarlo.
- Vedi? - Dice poi improvviso.
Sussulto e mi giro del tutto a guardarlo. In viso. Ma lui si massaggia
il basso ventre, le dita vanno spedite nell’inguine, sopra i boxer
piccoli, aderenti e di un colore improbabile.
- C-cosa? - Chiedo sgranando gli occhi.
Lui si prende il pacco in modo alquanto grezzo e credo che sto per venire.
- Sono ben dotato. Gonzalo non ha torto. -
Ecco come smontare l’eccitazione perfetta. Nomina il rivale.
Rivale.
Zizou, tu sei fuori. Sei sposato. Sei etero. Lo eri almeno. Però sono ancora sposato, questo sì. E non ti piace tradire.
Eh, ma che devo fare? Continuare a negare la realtà?
- A-ha… noto… - Dico con un
sorrisino nervoso e imbarazzato defilandomi in un bagno fingendo di
dover fare dei bisogni. Mi appoggio con la schiena ansimante, la nuca
all’indietro, gli occhi chiusi, fermo un momento ad ascoltarlo.
Sono scappato, in pratica, e lui aveva l’aria di chi mi stava studiando.
Forse ci voleva provare con me e voleva vedere se c’era terreno, ma non credo d’aver dato spiragli.
Se uno vuole togliersi un chiodo
deve trovarne un altro ed io sono l’unico con cui parla di tutto. Sarei
il chiodo perfetto. E poi sono il suo idolo di sempre, penso che
potrebbe essere plausibile la teoria.
Forse non ha capito nulla, vuole solo provarci. Vedere se si può.
Mi mordo il labbro ed infilo la mano sotto gli slip, stringo gli occhi mentre me lo prendo in mano.
Non si tradisce solo
fisicamente, si tradisce anche mentalmente ed ormai io con Karim lo sto
facendo da un po’, non serve che lo nego: per quanto posso fare finta
di nulla mentre impazzisco dietro a questa cosa?
Non posso controllarlo.
Posso impedire alla sua bocca di
finire sul mio pene, ma non posso impedire alla mia mente di immaginare
che la mia mano, invece di toccare il mio, stia toccando il suo.
Questo è il primo orgasmo che mi
permetto di avere pensando consapevolmente a lui. Prima avevo avuto
orgasmi con mia moglie mentre Karim disturbava la mia sanità mentale.
Ora siamo io e lui e la mia mano.
Ed è devastante.
So che da qui in poi non tornerò più indietro, ma posso ancora controllarlo.
Posso lasciarlo su questo piano, tradimento mentale.
Posso limitarmi a desiderarlo e a masturbarmi pensando a lui, senza andare oltre e fare nulla.
Questo è un limite che posso ancora accettare.
Questo sì.
Per un po’ andrà bene anche così
e finalmente il campionato finirà, avrò le vacanze anche io, andrò via
con la famiglia, lui si farà una ragazza e tutto andrà alla più
completa normalità.
Sì, è così. È così che andrà.
La mia fantasia non sarà mai associata ai fatti, mai.