*Ecco
un altro capitolo, in ritardo di un giorno a causa di Pasqua. Le
vacanze estive finiscono e Zizou e Karim si ritrovano al centro
sportivo del Real dopo alcune settimane di distacco: come saranno
andate le cose? Karim avrà fatto progressi con Gonzalo? E Zizou dopo
aver capito che è preso da Karim, come si sentirà nel rivederlo? Siamo
nell'estate del 2010, arriva Mourinho che comunque avrà un impatto
decisivo nelle vite di tutti i giocatori (come sempre dove passa lui,
tutto cambia) e nel frattempo Zizou fa il corso per abilitarsi ad
allenare. Buona lettura. Baci Akane*
7. DIALOGHI CHE MANCAVANO
Quando lo rivedo è difficile non
sentire quanto sono felice, il periodo separati mi è servito per capire
quanto effettivamente mi sto attaccando a lui e la cosa mi inquieta
parecchio.
Quest’anno faccio il corso per
allenatori, il progetto di Perez è di farmi diventare l’allenatore del
Real, un giorno, perciò vuole che inizi col percorso in modo da potermi
far fare gavetta ed esperienza.
Così comincio e l’idea di
allenare Karim, un giorno, mi solletica ma sono un tipo con la testa
sulle spalle. Quando e se andrò in panchina come primo del Real, chissà
dove sarà Karim. Queste cose non sono mai veloci.
Però quando ci rivediamo il
giorno dei test medici, al centro del Real, lui mi saluta felice e mi
abbraccia, la mia bocca si muove da sola sul suo collo e lo bacio senza
nemmeno pensarci, mentre la frenesia del rivederlo mi schiaccia
completamente.
Sono pazzo, sono completamente
pazzo. Rabbrividisce fra le mie braccia, si separa e mi sorride
radioso. Chissà cosa pensa, i suoi occhi brillano mentre mi guarda.
- Ho saputo che inizi il corso di allenatore! - Annuisco.
- Il presidente ha deciso che mi
vuole con sé a vita. - Ci scherzo su ed in breve ci mettiamo a parlare
di come sono andate le vacanze, io dico che ho fatto visita a David e
famiglia e che abbiamo fatto un giro negli States. Karim si illumina
dicendo che avrei dovuto dirglielo perché anche lui fa sempre un giro
negli States quando può perché ha molti amici là.
- Pensavo che avessi amici a Dubai! - So che una volta è andato a Dubai da amici. Karim ride.
- E in Marocco. E in Francia! Ho
amici ovunque e mi chiedono sempre di andare a trovarli, così mi divido
fra uno e l’altro. - annuisco mentre immagazzino tutto, curioso di
tutte le sue amicizie. Mentre lo faccio mi rendo conto che sa di
fidanzato geloso e mi rimprovero da solo, ma fra il dire ed il fare c’è
di mezzo un sacco.
Il medico chiama Gonzalo e Karim
si ferma dal parlare, lo guarda entrare, Gonzalo non lo degna di uno
sguardo ed in un attimo capisco come stanno le cose. Dentro di me sono
incredibilmente felice, troppo felice. Però sono sempre bravo a
mascherare.
- Che freddo, forse è meglio che
mi copra! - Karim mi guarda col broncio capendo che sono ironico e
perché l’ho detto, poi si sveglia.
- Ehi, ma tu che ci fai qua? Cioè sono felice di vederti, ma… -
- Cambi discorso in fretta, eh? - Scoppio a ridere e lui rimane imbambolato, incredulo.
- No, non cambiavo discorso, ma non è che parlassimo! - Scuoto la testa e alzo le mani.
- Oh credimi non serviva
parlare! - Karim così sospira stanco ed alza gli occhi al cielo,
appoggiandosi al muro, siamo un po’ in parte a parlare e mi sento
letteralmente al settimo cielo.
- Non ci siamo parlati, l’ho chiuso fuori e basta. Ci volevo provare. -
- Ed hai trovato un… - Cerco di
ricordare come l’aveva chiamata lui. - passatempo? Distrazione?
Cos’era? - Karim ride colpevole e malizioso e annuisce.
- Sì, sì… Sarah… beh, è stata piacevole e mi ha aiutato a non chiamarlo e dirgli se aveva una notte per me! -
- Perciò è servita allo scopo.
Ed ora? - Non mi piace parlare così delle donne, non è nel mio stile,
ma Karim non ha una grande cura nel farlo e mi coinvolge. Si stringe
nelle spalle vago come se non gliene importasse molto.
- Sì sì, tutto ok… non so, ora ci vedremo un po’ e poi farò scemare la cosa, immagino. - Scuoto la testa ridacchiando piano.
- Potresti vedere se funziona… -
Allontanarlo da Gonzalo è la cosa più importante, perché lo vede ogni
giorno e la cosa diventa pericolosa in qualche modo.
Non capisco bene.
- Nah, non fa per me. Non voglio
coinvolgimenti. E avere la ragazza fissa è difficile perché poi loro
vogliono esibirmi, no? È questo che cercano. Trovare una riservata che
ci sta alle mie regole è difficile, così magari una per un periodo è un
conto, ma poi… - Karim mi perde con questi discorsi strani e lo guardo
senza capire.
- Regole? - Questa mi è nuova. Lui ride imbarazzato e lo trovo particolarmente dolce.
- Sì, ho le mie regole e o ci
stai o sei fuori. Loro all’inizio ci stanno perché pensano di poterle
aggirare col tempo, ma quando ci provano io le rimetto a posto. Alla
fine non durano. - A questo mi faccio ancor più curioso, incroci ole
braccia e mi sposto per guardarlo meglio.
- Che regole sono che scappano?
- Karim fa quell’aria colpevole che trovo deliziosa, di chi sa che è
esagerato ma che non ne può proprio fare nulla.
- Eh… non possono far sapere che
sono le mie ragazze. A nessuno. Non possono presentarmi agli amici o ai
familiari. Niente figli. Niente matrimonio. Niente foto pubbliche.
Niente interviste. - Chiudo gli occhi incredulo e rido mentre
rabbrividisco fra me e me. È paranoico. Ed io che pensavo di essere
riservato!
- 007 è il tuo nome in codice? - Scherzo a questo punto, lui scoppia a ridere e si stringe nelle spalle.
- Eh che vuoi, io odio finire
nelle notizie di gossip, odio che si sappiano i fatti miei e
soprattutto odio essere usato per finire al centro dell’attenzione. Non
sono un ragazzo oggetto! - Alzo il sopracciglio e piego la testa.
- Però tu le usi come oggetti, o
sbaglio? - Questa mi scappa e lui ci rimane di sasso, ci pensa ed io mi
affretto a specificare: - Voglio dire, alla fine tu cerchi solo sesso,
altrimenti se ti innamorassi ti verrebbe spontaneo vivere con loro ogni
cosa al cento percento e non solo in gran segreto. Non conoscere i suoi
amici o la sua famiglia è roba per chi non vuole altro che una
relazione di letto, un passatempo, niente di serio. Questo è usarla. È…
quello che facevi con… - Non dico Gonzalo, ma quando esce lui si gira e
contrae la mascella, poi torna a me ed annuisce ammettendo che non ho
torto.
- È vero, però per ora è così.
Queste sono le mie regole. Io sono qualcuno, anche se non penso di
abituarmici mai. Però so che al 99 % loro mi cercano perché io sono
quel qualcuno e se non lo fossi non mi guarderebbero, non ci sarebbe
nulla. Per questo dico ok, allora facciamo lo stesso, anche se non mi
cercate per me ma per chi sono. Però lo facciamo alle mie regole. In
questo modo limito il mio sentirmi oggetto. E poi c’è uno scambio
reciproco, non le lascio insoddisfatte, non è che prendo e basta. - Lo
ascolto mentre specifica una serie di cose.
- Ma non devi giustificarti con
me. - Gli faccio notare poi, sebbene mi piace che spieghi. Lui si
stringe nelle spalle e si guarda intorno mentre Ricardo e Cristiano
parlano guardando il ginocchio del brasiliano, lui è stato uno dei
primi ed è stato dentro molto, credo che sapesse già gli esiti. Ha
fatto il mondiale con le infiltrazioni, è stato testardo ma era ovvio
che sarebbe finito con un’operazione ed ora è qua per confermarla. Mi
sa che dalle loro facce lo hanno appena fatto.
- Lo so, però volevo spiegarti.
Tu sei un uomo sposato, hai fatto famiglia piuttosto presto…
sicuramente non la vedi come me, anche se sei molto riservato anche tu.
-
- Ma la vuoi? Una famiglia, intendo. Un giorno… - Sospira e si guarda intorno confuso, poco convinto.
- Mah, vedi… il fatto è che sono più attratto dai ragazzi e… -
- Ti stai prendendo da
Gonzalo? Guarda che non c’è niente di male l’altro giorno ti ho detto
di non incastrarti con le relazioni fra colleghi, ma era una mia
opinione… - Karim scuote la testa e si sposta dal muro muovendosi da un
piede all’altro, dando le spalle alla porta d’ingresso che ogni tanto
si apre e si chiude lasciando entrare ed uscire altre persone sempre
del club.
- No, non so… è che mi viene più
facile farmi coinvolgere e vivere le relazioni con chi è del mio stesso
mondo, capisci? Perché loro vivono esattamente il mio dramma. Cioè non
il bisogno di non far trapelare l’omosessualità. Però parlo del fatto
che sono noti, sono tutti famosi come me, qualcuno anche di più. E
perciò sanno cosa significa trovare qualcuno da fuori che ti cerca
perché tu sei famoso e non perché sei… beh, un ragazzo normale con
pregi e difetti. -
Questi discorsi mi coinvolgono molto e invece di allontanarmi da lui, mi risucchia nel suo vortice complesso e particolare.
Karim è una persona ben più
profonda di quel che appariva e da questo intravedo la sua infanzia
preda di persone che lo sottoponevano sempre a dure prove di ogni
genere.
Prima il non dover sembrare
debole o femminuccia. Perciò abolita l’omosessualità, severamente. Poi
probabilmente il non essere considerato da nessuno di quelli che gli
piacevano.
- Famiglia di algerini in un
quartiere di immigrati, anche se sei nato e cresciuto in Francia, non
sarai mai francese. Ne hai passate anche tu, eh? - Karim spalanca gli
occhi mentre mi esce questa riflessione ad alta voce, non respira ed è
come se gli avessi tolto i vestiti davanti a tutti, a tradimento. - Ne
so qualcosa. - Aggiungo con un sorriso comprensivo.
- Anche tu non sei francese
purosangue, sei algerino come me, e non sei cresciuto in un quartiere
agiato in una famiglia agiata, perciò sai cosa significa. - Annuisco,
penso che sappia vita morte e miracoli di me.
- Però alla fine ho capito che
non tutti quelli che mi si avvicinavano erano miei nemici, sebbene l’ho
pensato per molto tempo. Alla fine Veronique è riuscita a far breccia e
a farmi capire che amava me e non il calciatore. Non so se
incontrandola da signor nessuno mi avrebbe notato e ci saremmo
innamorati, però alla fine è questo che sono e ho accettato la piccola
agevolazione, la prima della mia vita escludendo lo stipendio da
calciatore che mi ha permesso di vivere bene. Se Veronique era una
sorta di scorciatoia perché ero famoso, ok. Comunque lei amava me. -
Questi discorsi che nascono in piedi fra le mura di un centro sportivo,
mentre la squadra fa i test di inizio stagione, ci lasciano interdetti.
Forse era da troppo che non ci vedevamo.
- Mi sei mancato. La prossima
volta ti chiamo io! Pensavo di disturbare, ma… le nostre chiacchierate
sono troppo preziose per farne a meno! - Ha gli occhi lucidi ed è
colpito, poi il medico lo chiama e lui va mentre si gira e mi chiede se
lo aspetto.
Mi sembra di essere un idiota mentre sorrido ed annuisco.
Non capisco bene.
L’ho aiutato ad accettare una relazione seria o cosa? Non era esattamente quello che volevo.
Mentre aspetto, guardo Gonzalo.
Gonzalo è famoso come lui, non
guarda Karim perché è ricco e famoso, guarda Karim perché è un tipo che
lo intriga, attraente a modo suo e lo fa ridere, probabilmente, nelle
sue sparate ingenue e da gatto addormentato.
Capisco perché Karim preferisca
un Gonzalo ad una Sarah che probabilmente lo ha avvicinato perché lo ha
riconosciuto come il calciatore del Real Madrid e della nazionale
francese.
Lo capisco bene. Però se non
lascia entrare le persone esterne, non potranno mai innamorarsi anche
di lui. Non come sta facendo Gonzalo che fissa la porta chiusa dove è
sparito Karim. Non come sta succedendo a me.
Jose Mourinho fa il suo
trionfale ingresso in scena, non ho dei veri contatti con lui perciò
non mi faccio un’idea, non ci sono particolari scambi fra noi.
All’inizio si fa amare
facilmente, è una persona che ama il contatto coi giocatori, che gli
piace mettersi nel loro mondo, che si fa i fatti loro per poterli
aiutare.
Perciò diciamo che se lo fai
entrare lui instaura un bel rapporto e ti rende la vita bellissima, ma
se non lo fai entrare è un altro discorso.
Con Karim mi viene da ridere.
Prevedo tempesta.