CAPITOLO III:
BUONGIORNO
La
mattina arrivò più traumatica che mai.
La
sveglia di Sergio era niente meno che New Divide dei Linkin Park che
si attaccava sempre alla stessa ora in vista degli allenamenti
mattutini, quindi solo da questo si poteva immaginare che razza di
risveglio ebbe Iker.
La
propria testa che martellava incessante non gli bastava, ci si
metteva pure quel cantante così urlante con quella sua band
rumorosa.
E
Dio solo sapeva perché mai Sergio dovesse essere amante di quel
gruppo!
Imprecò
prima ancora di connettersi col mondo e con sé stesso, poi quando
cominciò ad elencare tutte le parti del copro che toccava si rese
conto che qualcosa non tornava.
Un
braccio, due braccia, tre braccia, quattro braccia.
E
non solo quello… c’era anche un petto di troppo e altre due gambe
in più.
Per
non parlare di quella protuberanza impropria su cui la mano era
finita.
Poi
registrò la canzone, di cui non conosceva assolutamente il titolo.
“Devo
essere da Sergio…”
Pensò
riattivando la facoltà di ragionare. Si stupì di non essere steso
nel bagno del locale dove i suoi ricordi finivano, quindi dedusse che
Sergio dovesse essersi preso cura di lui.
Solo
con il terzo treno si rese conto che la propria mano era ancora
sull’inguine del compagno su cui era comodamente addormentato.
Anzi, abbarbicato. Ma anche volenterosamente abbracciato.
Aprì
così gli occhi smettendo di toccargli il pacco e alzò appena la
testa con fatica.
C’erano
troppe cose che non andavano.
Numero
uno: non era morto.
Numero
due: era da Sergio.
Numero
tre: dormiva su di lui e lui l’abbracciava.
Numero
quattro: erano entrambi nudi ad eccezione dei boxer, grazie al cielo.
Numero
cinque: Sergio aveva un erezione nata proprio col contatto della
propria mano.
Numero
sei: il suo viso spudoratamente a portata di bacio era addormentato e
alla vista risultava quanto mai piacevole da guardare.
Iker
tossicchiò e si guardò meglio.
Sì,
erano nudi ed i boxer stringevano per entrambi. Deduceva che certi
strofinamenti involontari fra bacini non erano proprio una grande
idea…
Con
un dito andò a toccare il viso rilassato di Sergio.
-
Ehi… - fece piano con voce roca. Niente dall’altra parte. Allora
provò con tutta la mano, solo che invece di muovergli la testa si
mise involontariamente ad accarezzarlo. La fronte da cui scostò
qualche ciocca castano chiara sciolta, la guancia morbida, il mento…
le labbra carnose… si mise a disegnarle con il dito quando il
ragazzo le aprì e glielo prese fra di esse finendo per
succhiarglielo.
“Starà
sognando Torres…”
Pensò
Iker ridacchiando, senza però togliere il dito dalla sua bocca.
Sentiva la lingua calda e bagnata che si muoveva decisa a non
lasciarlo andare. Era anche piacevole, in un certo senso.
Rimase
ad osservarlo senza muoversi curioso di vedere fino a dove si sarebbe
spinto, ritenendo anche crudele riportarlo alla realtà dove non si
stava facendo il suo adorato Fernando ma bensì lui!
Con
una certa calma Sergio si mosse girandosi di fianco verso di lui,
manteneva gli occhi chiusi e non capiva se era sveglio o solo nel
dormiveglia o cosa… ma ancora rimase immobile nonostante le pose
equivoche che avevano ormai assunto.
Allacciati
l’uno davanti all’altro. Vicini. Dannatamente vicini.
Iker
si rese conto che non stava più respirando ma quando tentò di farlo
il braccio di Sergio lo circondò. La mano scivolò sulla schiena, lo
solleticò piacevolmente e poi con fermezza raggiunse la sua nuca. A
quel puntò smise di succhiargli il dito e sempre ad occhi chiusi
attirò il viso di Iker al suo baciandolo.
Nell’istante
in cui le loro labbra si incontrarono, dopo avergliele accarezzate,
Sergio gliele schiuse con decisione carico di una sensualità
naturale e si infilò con la lingua raggiungendo la sua che trovò
immobile e disorientata.
Iker
era totalmente stordito da quel gesto, non capiva se dormisse, voleva
crederlo, ma non sapeva assolutamente come reagire. Lo stava baciando
e non gli faceva schifo. I loro sapori erano simili per l’alcool
della sera precedente ed il sonno appena interrotto, sarebbe dovuto
essere atroce baciarsi ma più che per sé doveva esserlo per
l’altro, in effetti… eppure sembrava non se ne accorgesse
nemmeno. Oltretutto sapeva stimolarlo così bene che gli veniva quasi
da rispondere e andargli incontro.
Però
cosa più importante era un suo amico… poteva davvero lasciarlo
fare in ogni caso?
La
sua coscienza cercava di parlargli ma a conti fatti nemmeno volendo
poteva staccarlo. Lo stava abbracciando e gli premeva la testa contro
di sé, era proprio impossibile alzarsi.
Vero?
Che
poi Sergio non usasse tutta quella grande forza era trascurabile.
Si
trovò lentamente a chiudere gli occhi e sorprendentemente a godersi
il bacio, realizzando quanto fosse bravo e come sapesse usare bene la
sua lingua fino a fargli dimenticare il sapore non proprio splendido
che si mescolava nelle loro bocche. Lo stimolava in un modo… quasi
quanto quella mano che si era infilata fra loro e si stava occupando
dell’inguine, ringraziando il cielo attraverso la stoffa dei boxer.
Iker
si rese conto che Sergio gli stava strofinando con troppo impegno la
sua erezione ma nonostante questo servisse a fargli capire che
dovesse per forza essere sveglio, non riuscì a far cessare tutto
quello.
In
realtà era dannatamente piacevole.
Dopo
aver sognato tutta la notte di fare l’amore con David, ritrovarsi
la mano e la bocca di qualcuno addosso che si occupava di lui in quel
modo sensuale, era tremendamente piacevole e nemmeno volendo sapeva
come interromperlo.
Alla
fine si accorse di star rispondendo al bacio usando un certo
trasporto, lo stesso con cui poi la mano di Sergio si era infilata
sotto la stoffa.
Con
voce roca cominciò a mugolare di piacere e Sergio smise di baciarlo
lasciandolo libero di gemere meglio, Iker allora lo fece nascondendo
il viso contro il suo collo in modo estremamente tenero. Con la mano
libera il compagno gli tenne il capo contro di sé mentre con la
bocca era passato a succhiargli un punto sulla spalla forte e
muscolosa. Adorava le spalle di Iker. Erano larghe, forti e solide.
Quel
risveglio fu per entrambi strano.
Cominciato
confondendo voglie e visi, proseguiva con maggiore coscienza e
consapevolezza.
E
non riusciva a concludersi.
Iker
pensava lontanamente che non andava proprio bene e che forse dovevano
smetterla, ma non sapeva proprio da che parte cominciare.
Stava
decisamente bene fra le sue braccia, con le sue mani e la sua bocca
addosso.
Alla
fine si trovò anche a chiedersi perché mai dovesse interromperlo.
Infatti
invece di allontanarlo finì per aggrapparsi alle sue braccia e a
spingere il bacino contro la sua mano.
Venne
incontrollatamente fra gemiti liberatori e piaceri tremendamente
acuti.
Dopo
di quello per lui fu il blackout.
Il
primo a riprendersi fu naturalmente Sergio che a conti fatti si era
limitato ad occuparsi del suo ospite lasciandosi insoddisfatto, la
sua erezione ancora tesa lo testimoniava.
Già
quella notte aveva dovuto rinunciare a sfogarsi pensando al suo
Fernando che gli mancava non poco, ora -e non sapeva proprio com’era
cominciata- si era trovato a fare il proprio lavoretto prezioso su
Iker.
Decisamente
a quel punto, con la mano che sapeva del suo amico, invece di
calmarsi si trovò solo più eccitato di prima con la voglia di
proseguire.
Indietreggiò
con la testa quel tanto per riuscire a vedere in viso l’amico
imbarazzato e confuso, quindi guardandolo con malizia marcata che
sfociava nella provocazione più evidente, insinuò la famosa mano
fra di loro e facendosi guardare per bene, cominciò a leccarsi le
dita piene del suo sapore.
Sfacciato
e diretto, continuando a fissarlo accattivante negli occhi.
Iker
era in evidente difficoltà, non riusciva a capire cosa prendesse
così di punto in bianco a Sergio. Scherzava sempre sul fare certe
cose con lui, ma non era mai andato oltre ed ora addirittura si
comportava in quel modo così… spinto… eccitante… ammaliante…
ipnotico… sembrava volesse sedurlo e la verità era che ci stava
riuscendo benissimo.
Oddio,
aveva un modo davvero singolare di farlo… prima saltargli addosso e
poi spingerlo a fare altrettanto. Ma era incredibile poiché non
l’aveva minimamente forzato a fare nulla, tanto meno a
‘sopportare’. Anzi. Era riuscito a farglielo desiderare lui per
primo.
Una
persona così non l’aveva ancora incontrata.
Certamente
al tempo che era, David l’aveva sedotto con grande abilità, ma
quello che poi avevano vissuto loro era diventato subito qualcosa di
totalizzante e senza classificazioni.
Con
Sergio era cosciente che si trattava solo di sesso, ma lo stava
davvero spingendo alla follia e solo in pochi attimi d’attacco.
Vedendolo
leccarsi anche il palmo sempre con quell’aria vogliosa che lo
rendeva incredibilmente seducente, alla fine Iker non resistette e
senza che l’altro nemmeno glielo chiedesse, ricambiò il piacere
che prima aveva ricevuto.
Staccandogli
la mano dalla bocca nascose il viso nell’incavo del collo, dove
aveva comodamente trovato rifugio prima, e con la propria si infilò
sotto ai boxer del compagno che allargò volenteroso le gambe
esprimendosi con un sorriso vittorioso che Iker non vide.
Lo
circondò con le braccia stringendolo con fermezza a sé e lasciò
che gli trasmettesse il suo legittimo momento di godimento con una
certa esperienza, doveva ammetterlo. Si capiva subito che non era per
niente la prima volta, per lui. Fra David, Cris e Riky c’era da
chiedersi perché si fosse messo con Sara!
No,
in realtà poteva capirlo… era il suo tentativo di tornare alla
‘normalità’ ed in un certo modo ci era anche riuscito, solo che
di mezzo c’era anche altro che il suo corpo, di tanto in tanto,
reclamava.
E
ne era convinto, Sergio, mentre spingeva il bacino contro la sua mano
e gemeva di piacere, Iker non avrebbe mai potuto provare più del
sentimento per un altro uomo, non al livello che l'aveva provato per
David.
L’aveva
capito da come ne aveva parlato la sera prima, completamente perso
nell’alcool, libero da ogni blocco mentale.
Certamente
per Ricardo era una bella cotta, ma niente di paragonabile.
Conscio
che nemmeno per sé stesso avrebbe mai potuto provare niente del
genere e che avrebbe potuto avere niente di più del sesso, decise
che si sarebbe accontentato e l’avrebbe fatto più che altro perché
nemmeno lui era più in grado di dare i propri sentimenti a qualcun
altro che non fosse Fernando.
“Che
situazione di merda!”
Pensò
fra sé e sé finendo per venire al solo pensiero del suo compagno a
Liverpool.
Si
morse così il labbro e chinò il capo in avanti, di nuovo nascosto
contro la spalla larga e forte di Iker, e stringendosi a lui con
pienezza, concluse seccato:
“Devo
togliermelo dalla testa.”
Ma
la speranza che Iker potesse aiutarlo in qualche modo si era ormai
definitivamente allontanata quando aveva capito quanto perso fosse
ancora per David, nonostante tutte le altre storie, sia passate che
presenti.
Perché
chi poteva eguagliare David per uno e Fernando per l’altro?
Si
era illuso che unendo le rispettive mancanze ci sarebbero potuti
riuscire, ora sapeva che il sesso era quanto di meglio potesse avere
per ingannare l’attesa verso il prossimo incontro e si convinse che
avrebbe continuato così per sempre.
Rimasero
abbracciati immobili per un po’ e solo dopo che il fiato di Sergio
fu tornato regolare ed il corpo ebbe cessato di pulsare come un
matto, questi si staccò appena tornando a guardare l’amico con un
gran sorriso che cancellava tutti i propri dubbi, come se niente
fosse stato.
-
Buongiorno! - Disse poi con enorme faccia tosta.
Iker
rimase un secondo in silenzio a guardarlo con scetticismo e quando
l’altro chiese come avesse dormito, come se tutto il resto fosse
stato normale, non poté non scoppiare a ridere cancellando ogni
imbarazzo e domanda.
Per
Sergio non aveva significato niente e probabilmente era stato solo
uno scherzo un po’ troppo pesante ed esagerato… dopotutto in
pieno suo stile, in effetti!
Decidendo
di scartare ogni cosa, non pensarci e tanto meno parlarne, seguì il
suo esempio comportandosi come sempre. Eppure sapendo in cuor suo che
qualcosa, dopo quell’orgasmo vicendevole, era necessariamente
cambiato.
-
Sei un animale! - Commentò infatti scuotendo la testa ed alzandosi a
sedere, dandogli così la schiena mentre continuava a ridere.
-
Perché? - Chiese candido Sergio stendendosi tutto di sbieco per
raggiungerlo e agganciarlo per la vita da dietro.
Iker
che era tutto curvo su sé stesso e si strofinava il viso con la mano
che non era giunta in nessuna zona equivoca -mentre l’altra la
teneva attentamente ferma sospesa a mezz’aria-, non si oppose a
quella specie di abbraccio esuberante accorgendosi che con quello
ogni altro pensiero notturno su David era fuggito via e che il suo
ricordo era finalmente tornato a chiudersi per bene dentro di sé.
Ora
poteva riprendere la sua vita normale, era anche sicuro che sarebbe
riuscito a guardare Cris e a non ucciderlo. Per Ricardo c’era
ancora tempo, era infortunato.
Immerso
in queste fugaci considerazioni che lo investivano appena i neuroni
erano stati capaci di riconnettersi, si accorse in extremis che
Sergio aveva infilato la punta dell’indice nell’elastico dei
propri boxer tirandoli giù.
Premunendosi
contro ogni possibile secondo round, il portiere si alzò svelto e
brontolando: - Per questo! - si infilò in fretta in bagno per farsi
una meritata doccia ristoratrice.
Ben
chiuso a chiave, ovviamente.