NOTE:
niente, solo il compleanno di Rafa che coincideva col quarto di
finale contro Nole, il destino ha parlato, sono stati insieme proprio
quel giorno. Purtroppo è stato lui a buttarlo fuori, partita poco
combattuta da Rafa ad eccezione del primo set. Poi ho saputo che la
sera c'è stata una festa di compleanno all'hotel ed io non saprei
dire se potevano partecipare anche altri o solo quelli del giro di
Rafa, ma la cosa certa è che ha passato la notte lì e che solo il
giorno dopo è tornato a Maiorca. Io ho provato ad immaginare il
regalo di Nole... bellino, vero?
Buona
lettura. Baci Akane
BUON
COMPLEANNO
Non è
decisamente la serata migliore della mia vita.
Non mi
aspettavo di vincere, ma almeno di essere più competitivo.
Sono
arrabbiato con me stesso, ma non volevo rovinare il grande momento a
Nole, quindi ho fatto lo sportivo, l'ho applaudito, gli ho fatto i
complimenti, l'ho abbracciato e negli spogliatoi l'ho baciato, poi
sono stato evasivo dicendo che ci vedevamo stasera dopo la festa che
i miei mi hanno organizzato in hotel.
Nole ha
capito che non ero al mio massimo e non ha insistito, però davvero
volevo che si godesse il momento senza io che rischiavo di sfasciare
tutto o scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Sono
deluso, sono deluso da me stesso perchè sono sceso in campo sicuro
che avrei perso, ci ho provato per il primo set, poi ho mollato. Io
non sono questo e più me ne rendevo conto più mi arrabbiavo con me
stesso e giocavo peggio.
Era come un
blocco mentale, non fisico.
Io ero
andato molto bene in questo torneo, ero positivo. Poi ecco il
disastro.
Sapevo mi
avrebbe battuto, non sono stato competitivo, non ho combattuto. È
stato tremendo.
Mi isolo
per un po' leccandomi le ferite, ma non ho molto tempo per riflettere
su cosa fare e come uscirne, perchè amici e parenti che mi han
raggiunto qua oggi, hanno organizzato una festa in mio onore perchè
faccio 29 anni proprio oggi.
Il giorno
dei quarti di finale del Roland Garros con Nole, il giorno in cui
esco dal torneo.
In 10 anni
che partecipo a questo torneo sono uscito solo 2 volte, una è oggi,
il mio compleanno.
Non so come
posso sopportare una festa, infatti non sono poi così felice e
spensierato, mi sforzo di sorridere e stare con gli altri e si vede
molto bene.
Fortunatamente
la tortura finisce, non ne posso più.
Dico a
tutti che ci si rivede domani mattina per tornare a Maiorca, che ho
bisogno di dormire.
Non bevo
mai nemmeno sotto tortura, dopo certe esperienze passate. Nemmeno se
è il mio compleanno o se devo digerire l'uscita prematura dal mio
Roland.
Che palle.
Forse era
meglio ubriacarmi.
Non so cosa
devo fare.
Da un lato
hanno ragione a dire che mio zio se non ha tirato fuori la soluzione
al mio problema in 6 mesi, non lo farà ora... gli altri anni quando
dovevo recuperare, nella stagione della terra rossa mi riprendevo. A
quest'ora riprendevo a vincere.
Quest'anno
sono solo un po' migliorato, ma le partite importanti non le supero,
non ci riesco.
Non so se è
un problema fisico, tecnico, mentale o tutto quanto o cos'altro.
Non gioco
coi nervi, però mi sento bloccato. Non nervoso, è diverso.
Quando il
primo set delle partite che contano non vado come volevo, non sono in
grado di continuare a combattere. E poi le forze mi abbandonano, non
ne ho proprio, ma è presto, io sono abituato a giocare per sei ore,
l'ho fatto dannazione!
Non dico di
arrivare a quei livelli, però ho 29 anni, non 35! non capisco!
Però non
posso nemmeno licenziare mio zio che è il mio allenatore. Fanno
presto a parlare gli altri, ma lui è mio zio, come faccio?
È
impensabile per me.
Onestamente
mi vedo ad un vicolo cieco ed alla fine mi dico che ho vinto
tantissimo e che posso essere contento così come sono della mia
carriera.
Però poi
sento Nole, Andy, David e tutti quanti che dicono ai media che ho 29
anni e che troverò di certo il modo per tornare grande.
Bene, ma io
non so come!
Frustrato
ed infastidito arrivo in camera e la prima cosa che vedo è l'enorme
fiocco rosso.
È legato
intorno al suo collo.
Il resto
non c'è.
Non c'è in
quanto è nudo steso a pancia in giù sul letto tutto di traverso, il
viso appoggiato al palmo, il gomito piegato, le gambe che sventolano
in aria e le sue chiappe al vento.
Mi fermo,
si fermano i pensieri, i dubbi, le domande, l'insofferenza, la
delusione, le angosce.
Si ferma
tutto e rimango bloccato senza parole, senza respirare, senza
pensare.
Tutto si
ferma e lui sorride malizioso.
-Buon
compleanno, Rafa! - Dice con voce sensuale, come se mi facesse una
proposta indecente.
Io divento
di mille colori e vado in tilt, sbatto la porta di colpo sentendo
voci in corridoio e faccio la prima domanda che mi viene, la più
stupida del mondo.
- Cosa stai
facendo? -
Nole, che
forse aveva previsto la mia domanda scema, è felice di rispondere:
- Ti do il
mio regalo! - Ma è così ovvio! - Non lo scarti? - Improvvisamente
mi rendo conto che il regalo è lui e che per scartarlo basta gli
levi quell'enorme fiocco che ha intorno al collo.
Così mi
metto a ridere e rido così tanto che singhiozzo e mi vengono le
lacrime agli occhi. Solo lui poteva pensare e realizzare una cosa
simile, tanto normale quanto idiota.
Ed io lo
amo troppo perchè oggi ho perso al Roland, però ho perso contro di
lui ed al mio compleanno mi abbracciava davanti al mondo intero senza
un minimo problema.
Lo amo
perchè è lui.
Lo amo e
scuotendo la testa mi avvicino al letto, metto giù chiave e telefono
sul comodino, salgo con le ginocchia sul materasso e sempre ridendo
prendo un lembo del fiocco e tiro sciogliendolo, lo sfilo e lo bacio
posandolo con cura sul comodino. Questo me lo porto a casa.
- Che
regalo originale... - Commento malizioso mentre ogni cosa resta
spazzata via, il prima non esiste e non c'è un domani.
C'è solo
ora, il mio regalo.
Nole gira
la testa verso di me sorridendo beato e malizioso.
- Ti piace?
-
Lo guardo
carezzandolo con le dita sulla schiena e poi il sedere che palpeggio
a dovere.
-
Splendido! - Accentua la risatina e mi chino a baciarlo, sulle labbra
mormora:
- Goditelo
per bene... - Io rido.
- Non c'è
pericolo... - Rispondo scendendo dal letto per spogliarmi in fretta.
Lui stende le braccia e le incrocia sotto al mento dove si appoggia e
mi fissa in attesa, curioso.
Quando sono
nudo, gli salgo sopra a cavalcioni e mi appiattisco con ogni mia
parte su di lui, poi nonostante la stanchezza mi metto a fare
flessioni. Non in alto ed in basso ma avanti ed indietro. Su e giù.
Mi strofino
per bene, soprattutto il mio bacino sul suo piacevolissimo sedere.
Lo amo, lui
ed il suo culo sodo.
Dopo un po'
di queste carezze che lo fanno sospirare, gli mordo la spalla e lui
si lamenta, di conseguenza succhio marchiandolo.
La testa
continua a svuotarsi mentre affamato, eccitato ed elettrizzato mi
prendo tutto quello che mi va di lui.
E di lui mi
va tutto.
Con la
lingua poi scendo sulla schiena, gioco coi suoi muscoli, delineo le
scapole e poi percorro la colonna vertebrale fino in sotto, mi
trascino sulle sue gambe senza staccare la mia erezione dura e con la
lingua raggiungo il suo fondoschiena, faccio mia la curva, lo apro e
mi infilo dentro. Mi immergo in lui che si inarca per aiutarmi, lo
sento gemere ed amo la sua voce.
Poi l'idea
che si stia facendo fare tutto quello che voglio è stupenda, mi fa
morire.
Non mi
sazio ancora, dopo un po' lo giro supino e lecco le sue cosce
arrivando alla sua erezione che faccio mia. La divoro senza
complimenti mentre il fuoco mi accende ed inizio con la mia consueta
foga a divorarmelo, come se volesse scappare.
Lui è
fermo, geme, spinge nella mia bocca, attira la mia testa con le mani
e mi chiama.
Sta godendo
parecchio e quando lo sento crescere al limite massimo, quando lo
sento duro, mi ritiro e mi sposto in alto, metto le ginocchia vicino
al suo viso, mi prendo alla testiera del letto e gli adagio la mia
erezione nella sua bocca aperta.
Nole mi
accoglie, stringe e succhia, tira e fa il suo lavoro alla grande.
Avanti ed
indietro, sempre più veloce, spingo nella sua bocca come se lo
scopassi. Lui mi tiene per i fianchi, mi stringe il culo e mi muove
aumentando il ritmo intenso. Ben presto i brividi che inizio a
provare tutt'intorno alle zone basse mi danno alla testa, quindi mi
separo, mi metto a carponi e guardandolo quasi implorante, sentendomi
vicino all'orgasmo che ho fermato per un pelo, glielo chiedo.
- Vieni
adesso... adesso è perfetto... - Adoro sentirlo dentro, adoro che
sia lui a prendermi, è una cosa che mi fa impazzire.
Mi piace
essere attivo, ma dipende dai momenti. In generale avere il suo cazzo
così perfetto, duro e grande dentro, mi fa impazzire.
Lo sento
prepararmi velocemente da dietro e poi scivolare dentro. Chiudo gli
occhi ed apro la bocca con sollievo evidente, un sospiro sincrono al
suo.
I brividi
si espandono, dalla nuca arrivano in ogni terminazione nervosa ed il
corpo diventa un fascio di nervi elettrizzato, brividi di piacere
ovunque e dopo qualche spinta sempre più in profondità, raggiunge
il punto che mi fa impazzire e l'inizio della fine arriva.
- Lì... lì
così... più forte... - inizio a dire incontrollato fra i gemiti,
mentre stringo e tiro il lenzuolo sotto di me e c'è solo questo
stato di benessere psico fisico totale dove potrei anche essere morto
che non me ne renderei conto.
I brividi
sospesi di prima nell'inguine tornano ad essere stuzzicati dalla sua
erezione che, da dentro, da dietro, arriva lì dove tutto era rimasto
sul più bello e il mondo finisce di esplodere, questa volta non lo
fermo, né io né lui.
I colpi
aumentano, così come i gemiti.
Poco dopo
viene anche lui a testimonianza che, detta volgarmente, siamo fatti
per scopare insieme.
Oltre che
per tutto il resto.
Amarci.
Consolarci. Capirci, sostenerci. Ridere. Confidarsi. Stare bene.
Stare
semplicemente bene in ogni modo, sotto ogni aspetto.
È perfetto
così, a volte litighiamo, a volte ho psicopatie, a volte abbiamo
idee diverse su determinate cose. Si discute e poi si va oltre.
Secondo lui
dovrei licenziare mio zio e accettare una delle mille proposte che
sto avendo per riprendermi, io dico che non è facile licenziare mio
zio e che con lui ho vinto tutto.
La
discussione eterna che non credo avrà mai fine.
Però poi
lo sento in conferenza stampa dire che è sicuro che tornerò come
prima, che tornerò forte, che troverò il modo.
Ed è
semplicemente bellissimo essere amato così dalla persona che amo
anche io.
Non è un
periodo perfetto, non è il più felice, molte cose non vanno bene.
Ma un paio
di cose non potrebbero andare meglio e continuo ad essere fortunato.
La
relazione è imperfetta perchè non possiamo stare sempre insieme,
condividere tutto quel che vorremmo e dirlo al mondo, però c'è, è
la nostra, esiste ed è bella così.
Segreta,
complicata, ad intermittenza.
Ma
meravigliosa.
Mi avvolge
con dolcezza e mi stende di fianco, si sistema dietro di me e mi
bacia il collo. Io mi giro e trovo la sua bocca. Le labbra si
intrecciano, le lingue si uniscono in un tutt'uno.
Non mi
manca nulla, se fosse perfetto forse non sarebbe così bello, perchè
quando ce l'ho, quando ho le notti come queste, sono le migliori,
sono così appaganti perchè non sono la norma.
Sono
meravigliose perchè sono ogni tanto, quando possiamo. E cogliamo
l'attimo, un attimo che è splendido e perfetto perchè non si ripete
né troppo né troppo poco. Ma quando deve.
- Buon
compleanno, amore. - Sussurra sulle labbra con un sorriso dolcissimo
quanto il suo sguardo.
- Grazie.
Ti amo. Anche se non riesco in tutto quello che vorrei e a volte le
cose vanno a puttane, c'è sempre qualcosa che mi fa felice. E quel
qualcosa sei tu. Grazie di esserci in ogni caso. - Credo che si
annodi, gli occhi lucidi persi nei miei ed io sorrido divertito. Lui
cerca di imitarmi ma gli viene male.
Lo bacio di
nuovo e non dice nulla se non dopo un po', abbracciati, abbandonati
insieme, verso un bellissimo sonno.
- Ti amo,
sono io quello fortunato. - Ovviamente ha torto. Quello fortunato
sono io.
Ma va bene
così.