NOTE:
ecco quel che avevo scritto dopo la fic chiamata Appendicite. Erano
state scritte quasi insieme, quando ho saputo che Rafa aveva
programmato l'operazione proprio il 3 Novembre, che era il solo
giorno di pausa dei tennisti finalisti che giocavano sia a Parigi che
a Londra (tornei finali dell'ATP Tour), mi sono sciolta. La cosa era
senza dubbio per permettere a Nole di venire a fargli visita. Me li
sono immaginata così, come sempre a modo loro, eppure con quel
sistema di stare insieme unico e bellissimo! Al momento non ho
scritto altro su di loro, ma conoscendomi scriverò ancora. Buona
lettura. Baci Akane
CON O
SENZA INVITI
Ricevette
risposta al primo squillo e dall'altra parte del telefono, la sua
voce ansiosa rispose immediatamente:
-
Novità? - Chiese senza nemmeno annunciarsi.
L'altro
fece eco allo stesso identico modo, nonostante di solito fosse il re
della calma:
-
Pensavo ne avessi tu! - A questo punto Nole si aizzò spazientito:
- Sei
tu l'amico di famiglia, è normale che tu chiami e ti interessi, se
lo faccio io risulto assurdo! - Il fatto che se ne rendesse conto,
era molto positivo. Rafael aveva avuto paura che Nole non
considerasse queste giustissime cose e chiamasse subito la sua
ragazza per avere notizie.
Si
era raccomandato in mille modi, prima di andare sotto i ferri, di non
chiamare nessuno che gli avrebbe scritto lui appena si sarebbe
svegliato.
- Sì,
ma non vorrei essere invadente. Forse è strano anche se chiamo io,
sono suo amico ed abbiamo fatto qualche cena tutti insieme, però
credo che dovrei far passare almeno oggi... - Nole alla trovata
decisamente impensabile di Roger, esclamò strozzato:
-
Che? Sei matto?! Un giorno?! -
- Ma
che vuoi che sia? È ovvio che è andata bene, oggi dormirà tutto il
tempo per smaltire un po' l'anestesia! - Roger era sempre molto
logico, Nole in un angolino del cervello lo sapeva. Un angolino,
appunto.
-
Beh, senti, io vado e mi apposto in incognito, appena vedo che se ne
vanno tutti dai coglioni, entro! - Roger avrebbe voluto ridere,
sminuirlo e prenderlo in giro dicendo che se si illudeva di riuscire
a trovarlo solo era davvero uno sprovveduto, visto che era Rafael
Nadal ad essersi operato di appendicectomia!
Invece
la sua risposta fu meno logica del solito:
-
Chiamami appena ce l'hai davanti! - Nole assentì e chiuse il
telefono.
Del
resto era inutile stare lì a diventare matti.
Avevano
un giorno di pausa fra il torneo di Parigi appena finito con la
vittoria di Nole e le estrazioni per Londra. Rafa guarda caso aveva
deciso di operarsi di appendicectomia proprio in quel giorno!
Beh,
non era per niente stato un caso.
I
chirurghi gli avevano fornito tre date, tutte precedenti a quella.
Lui aveva sempre rimandato proponendone lui una, non disponibile in
quanto il chirurgo inizialmente non poteva proprio quel giorno.
Ovviamente
aveva vinto Rafa e l'operazione era stata fatta il giorno da lui
voluto.
Non
glielo aveva detto nemmeno dopo mille insistenze, ma il motivo era
stato Nole, per poterlo vedere appena operato. Non era servito
nemmeno chiedergli di fare di tutto per venire in ospedale. Sapeva
che l'avrebbe fatto ed infatti era successo. Rafa si vergognava a
dirgli quelle cose, però Nole non ne necessitava. Sapeva cosa
voleva, ormai lo conosceva bene quanto Roger. Nel caso comunque
avesse dubbi su qualcosa, lo svizzero lo illuminava prontamente.
Ormai facevano spesso fronte comune, specie se si doveva convincere
Rafa ad operarsi.
“Quello
stupido aveva così paura di operarsi che ha aspettato un sacco!”
Aveva detto a Roger un giorno di quelli, stizzito e bisognoso di uno
sfogo. Spesso Rafa gli faceva venire su una gran voglia di
picchiarlo.
Ma
Roger l'aveva, appunto, illuminato:
“Stai
scherzando, spero! Rafa ha tardato perchè pensava davvero di poter
gareggiare nei tornei e prendere punti... non voleva finire troppo
indietro in classifica!”
Nole
ci era rimasto inizialmente di sasso, poi si era messo ad imprecare i
serbo contro l'incoscienza e l'egoismo di Rafa che pensava al tennis
quando la sua appendice era in gravi condizioni!
“Quello
stronzo non capisce che non ha da vedere solo di sé e della sua
stramaledetta posizione in classifica! Se gli apro il cranio ci trovo
solo il ranking e le palline da tennis! Non gli importa nulla di
quanto fa preoccupare gli altri! Come si può giocare col
l'appendicite?”
Roger
l'aveva ascoltato intenerito, sorridendo, poi aveva risposto come il
fratello maggiore che scopre quanto il minore è innamorato.
“Come
si può giocare con il cuore degli altri!” Aveva enfatizzato la
questione di proposito per fermare Nole e sbollirlo grazie
all'imbarazzo. In effetti aveva funzionato.
“Vedrai
quante gliene dico di nuovo!”
“Ormai
gli hai già detto tutto, mi pare!”
“Sì
e lui ride ogni volta, se ne sbatte, mi trova divertente! Voglio
ucciderlo!”
Roger
si era ancora messo a ridere.
“Ti
voglio proprio vedere, preoccupato come sei, ad ucciderlo!”
“Che
poi lo stronzo ha nascosto anche i problemi alla schiena, lo sapevi?”
Nole poi se ne era uscito anche con questo, sempre arrabbiato. Roger
in effetti se ne era stupito.
“Cosa?
Una ricaduta?”
“Una
specie, non grave ma non era al top con la schiena, adesso si degna
di fare anche un trattamento per quella, per evitare di ritrovarsi
come in finale in Australia ad inizio di quest'anno!” Nole era un
treno, se l'avesse avuto lì l'avrebbe ucciso sul serio, più ne
parlava, più si innervosiva di nuovo. Roger però vedeva quanto
carini fossero e soprattutto una cosa ancor più importante.
“E'
da lui! È da Rafa nascondere tutti i suoi malanni ed andare avanti
fregandosene altamente delle conseguenze! È la creatura più
testarda che abbia mai conosciuto! È focalizzato solo su quello! Il
resto non esiste!” Non l'aveva detto per ferire Nole, ma era
successo inevitabilmente...
“Lo
vedo... lo vedo che il resto non esiste! Non capisce quanto tengo a
lui, quanto mi fa preoccupare se poi le sue condizioni peggiorano, se
sta male... a lui non fotte un cazzo di me, non come fotte a me!”
Questi
erano gli eterni dubbi del serbo, Roger era il solo a ricevere queste
confidenze, ormai.
La
loro era quasi una relazione a tre, ad eccezione che per il lato
sessuale: Roger non si univa ai due.
“Non
è così, dai! Lo conosco bene, lui separa vita privata da quella
professionale. Oltretutto lui ama tantissimo la sua professione. È
uno stacanovista. Anche noi siamo molto seri e ligi nel nostro
dovere, ed otteniamo grandi risultati, ma lui è fanatico. È diverso
da noi! Per lui ora essere terzo e non poter gareggiare è la tortura
peggiore, adesso lui si sta rodendo pensando che noi prenderemo punti
e lui li perderà!”
La
visione distaccata e approfondita di Roger su Rafa aveva calmato Nole
che aveva lasciato perdere la propria insofferenza. Dopotutto aveva
ragione, ora come ora Rafa andava solo sostenuto e rassicurato, al
resto avrebbero pensato con calma in momenti più adatti.
In
fondo amare significava mettere da parte i propri bisogni e le
proprie paure per aiutare e sostenere il compagno.
Nole
capì in quel momento cosa doveva fare.
Volando
verso la Spagna e la sua solita isoletta personale, Maiorca, Nole
aveva ripensato a tutte queste cose, in special modo alla
conversazione con Roger di pochi giorni prima.
Illuminante,
come sempre.
Per
Rafa togliersi dalla testa la questione tennis era stato faticoso, ma
alla fine si era dovuto arrendere e metterlo da parte, alzare la
racchetta e curarsi per bene.
Per
prima cosa l'appendicite e poi smetterla di trascurare i suoi
problemi alla schiena, aveva dei fastidi ultimamente, li ignorava con
antidolorifici o semplicemente concentrandosi su altro, ma non era
più competitivo ormai. Dopo aver realizzato che continuando così si
sarebbe solo fatto umiliare, aveva deciso di operarsi e curarsi e
tornare in campo quando sarebbe stato di nuovo lui.
Nole
e Roger l'avevano sostenuto in lungo ed in largo, erano stati loro a
convincerlo a farlo. Aveva sperato di vedere Nole aprendo gli occhi,
dopo l'operazione, ma non glielo aveva chiesto.
Si
era sentito idiota a dire 'Ci sarai quando apro gli occhi?' Quanto
stupidamente sentimentale sarebbe stato?
Non
l'aveva fatto, ma aveva fissato testardamente l'operazione per
l'unico giorno libero di Nole.
L'aveva
fissata il 3 novembre prima ancora di sapere se Nole fosse arrivato
in finale a Parigi. Sarebbe potuto uscire prima ed essere disponibile
prima, ma Rafa sapeva che sarebbe arrivato in finale e che l'avrebbe
vinta. Ovviamente tifava Roger, ma Nole ora come ora era forte e
raggiante.
Pensando
a quanto felice era in quel periodo, dopo essere diventato padre e
continuando ad essere il numero uno al mondo, si lasciò addormentare
dall'anestesia.
Fu un
sonno senza sogni. Fu come chiudere e riaprire gli occhi. Un secondo
velocissimo.
Non
li riaprì proprio, ma riprese coscienza di sé e del proprio corpo
lentamente. La prima cosa che pensò quando si svegliò, in mezzo al
via vai insopportabile di chiunque, fra personale medico e familiari,
fu un sistema discreto per far sapere a Nole e Roger che stava bene.
Non
essendo mai solo, non poteva prendere il telefono a chiamarli. L'idea
di scrivere un sms appena sveglio gli faceva venire la nausea e
riusciva appena a ragionare in modo coerente.
Alla
fine decise per il solito sistema.
Social
network.
Una
foto di lui nel letto d'ospedale con la faccia più rassicurante di
cui era stato capace e la cortesia chiesta alla sua ragazza di
scrivere al suo posto che era andato tutto a posto e che stava bene.
Una
volta postato, si sentì tranquillo. Così avrebbero saputo che stava
bene. Gli seccava non poterli chiamare, ma pur provando a dire a
Xisca che stava bene e di andare, lei gli si era incollata addosso.
Normale, specie considerando il tipo.
Così
alla fine, sfinito, si era addormentato dicendo di non far venire
nessuno e di non disturbarlo per nessuna ragione. Xisca l'aveva presa
come una missione personale ed era stata molto efficace.
Nessuno
era più entrato nella camera e dopo aver appurato che lui
effettivamente dormiva, si era decisa ad andare. I dottori le avevano
detto che avrebbe dormito molto per tutta la giornata e che era
effettivamente inutile assisterlo.
In
realtà aveva solo voluto controllare che non si alzasse per andare a
giocare al suo maledetto tennis o
per
fare qualche esercizio. Rafa, conoscendolo, ne sarebbe anche stato
capace!
Questa
volta Rafa sognò. Sognò il momento in cui aveva visto Nole dopo che
era diventato padre.
Gli
aveva rotto le scatole fino alla nausea per convincerlo a venire a
trovarlo di nascosto. Alla fine aveva dovuto farlo.
Vederlo
con quel fagottino fra le braccia l'aveva emozionato molto più di
quello che aveva pensato, non si era immaginato minimamente di
emozionarsi tanto.
Nole
era in mezzo ad un alone di luce mistica, nel sogno ancor più
accentuato che nella realtà.
Lui e
quel piccolo coso in braccio erano stati in qualche modo perfetti,
gli erano venuti gli occhi lucidi guardandoli e si era spaventato per
il sentimento che in quel preciso istante aveva iniziato a provare.
Era
l'amore che si consolidava, Rafa non aveva avuto dubbi. Poi era
riuscito a fare battute come loro solito per smorzare una tensione
strana, molto emozionante.
Rivivere
il momento in cui aveva toccato la manina minuscola del piccolo e poi
quando gli aveva baciato la fronte impacciato, incapace di resistere
comunque.
Non
aveva resistito nemmeno dopo, quando aveva alzato la testa, si era
voltato verso Nole e aveva posato le labbra sulle sue. Leggero,
veloce e fugace.
Nole
ne era rimasto stupito, ma se l'era tenuto stretto. Un momento
perfetto, come la sensazione provata nel toccarlo. La stessa che
stava provando ora.
Qualcosa
che gli bloccava la mano iniziò a svegliarlo, quando riprese di
nuovo coscienza di sé, lo vide lì seduto vicino al letto, con
quell'aria liberamente innamorata.
Rafa
non sapeva più come definirla se non in quel modo. Se non faceva lo
scemo o non litigava con lui, aveva quell'espressione persa.
Innamorata.
Rafa
ne rimaneva sempre colpito, non se ne vergognava nemmeno.
-
Ehi! - Fece flebile con voce roca, provando una gran sete. Nole
strinse la mano e si alzò chinandosi un po' per vederlo meglio,
sempre dei modi delicati, sempre quella dolcezza che lui sapeva
tirare fuori così bene.
-
Ehi... sono dovuto venire io per vedere se eri vivo, eh? Se aspettavo
te stavo proprio fresco! - Disse polemico di proposito. Rafa arricciò
il naso per dargli contro, ma anche i muscoli facciali erano un po'
atrofizzati, o forse era ancora molto stanco.
- Per
chi credi che mi sia fatto fare una foto su facebook? Per i fan? -
Brontolò. Nole lo sapeva, l'aveva visto ed aveva capito, ma
preferiva scherzare a modo loro.
- Sei
come sempre impersonale! Io volevo un sms con tanti cuoricini che
diceva una cosa tipo 'luce dei miei occhi, sono vivo e mi manchi, ti
aspetto!' - Rafa a questo si mise a ridere, anche se fiacco.
Immaginare sé stesso che scriveva una cosa simile era più assurdo
che immaginarsi a fare l'astronauta!
-
Piuttosto che scriverti una cosa simile mi facevo rioperare! - Disse
infatti acido, ma comunque ridendo. Nole si illuminò raggiante
nell'aver ottenuto quello che voleva, per cui appoggiò il gomito al
cuscino, accanto al suo viso, continuando a tenergli la mano. Lo
contemplò e con la mano vicino alla testa lo carezzò sistemandogli
i capelli mossi e scomposti. Aveva l'aria da 'adesso ne sparo
un'altra', ma alla fine non lo fece.
- Ti
vedo bene... - Rafa sospirò e si calmò.
- Sì,
è andato tutto bene. Mi sento passato sotto un carro armato e l'idea
di batterti in finale mi sembra irraggiungibile, ma ce la farò! -
Nole tornò a ridere schiacciando il viso contro la sua spalla.
- Ti
pareva che pensavi a quello! Il primo e ultimo pensiero! Tennis e
battermi! - Che poi ovviamente lo riempiva di orgoglio se non altro
perchè in qualche modo era la sua ossessione, ora!
Rafa
alzò la spalla per fargli tirare su la testa e quando Nole lo fece,
rispose stizzito:
- Lo
so che godi quando dico così! -
- Ed
io so che mi stavi aspettando! - Con questo contropiede fulminante,
Rafa si zittì boccheggiando. Scoperto, colpito e affondato!
Nole
approfittò per baciarlo leggero sulla bocca, dopo un'anestesia e
miliardi di ore di sonno, non poteva pretendere che un bacio vero
fosse piacevole, però questo se lo concesse e Rafa non lo cacciò,
seppure si lamentò come suo solito.
- Se
ci beccano è la fine! - Nole si riaccese, ma questa volta alzandosi
e tornando a sedersi bene. Sempre tenendogli la mano che gli
massaggiava fra le sue.
- Mi
immagino i titoli: grandi rivali sul campo, grandi amanti a letto!
Saremmo su tutte le prime pagine del mondo! - Rafa voleva picchiarlo
ma non ne aveva la forza fisica.
- Sei
così incosciente che ci speri, vero? -
Nole
annuì brillando entusiasta.
-
Quasi quasi chiamo qualcuno... - Nole fece per uscire, ma Rafa lo
trattenne per la mano così Nole si risedette ridendo.
-
Razza di idiota! - Concluse alla fine mentre l'altro ancora rideva.
-
L'idiota ha avvertito Roger al posto tuo che sei vivo, se aspettava
te moriva anche lui! - Lo bacchettò di nuovo senza lasciargli la
mano, le dita correvano sulle sue e sul palmo e Rafa si rilassava a
vista d'occhio, mettendosi comodo rivolto verso di lui per guardare
il viso che in qualche modo adorava ammirare, lo catalizzava. Forse
non era bellissimo, era un tipo. Aveva del fascino, ma a Rafa piaceva
in un altro modo. Era come se fosse diventato una calamita.
-
Grazie. Ci contavo. - Ammise alla fine. Era sicuro che Nole sarebbe
venuto, per questo non si era dato pena per chiamare a destra e a
sinistra.
Nole
sorrise con dolcezza, lasciando di nuovo perdere l'ironia,
l'atmosfera si calmò e divenne sentimentale in qualche modo. Quel
sentimentale piacevole, che due come loro adoravano. Specie uno anti
romantico come Rafa.
Rimasero
un po' in silenzio, dopo un po' venne interrotto da Nole che stava
conciliando il sonno di Rafa:
- Non
ho mai accarezzato delle mani più ruvide e callose delle tue! -
Giusto perchè sapeva che se gli avesse detto quello che voleva,
ovvero 'mi hai fatto preoccupare un sacco, spero che non ti trascuri
più.' Rafa avrebbe risposto con un inutile 'vaffanculo' dei suoi.
Per cui disse qualcosa che dopotutto non c'entrava, ma che funzionava
comunque per quell'aria che doveva sempre respirarsi fra loro.
-
Sono un tennista, Nole! Come dovrebbero essere le mie mani? -
Nole
a quel punto alzò una delle sue e gliela mostrò fiero.
-
Ah... come queste? - Le sue non avevano grandi calli, non erano ai
suoi livelli.
-
Beh, significa che non ti alleni abbastanza! - Rispose velenoso Rafa
ridacchiando.
-
Sicuro, sono primo per opera dello spirito santo! -
- Sei
primo perchè ho avuto un infortunio alla schiena, uno al polso e
l'appendicite in un solo anno! - Rafa ne era seriamente convinto, non
avrebbe mai ammesso che un po' aveva anche merito. Nole lo sapeva e
nemmeno lo pretendeva, infatti scoppiò come sempre a ridere.
- Tu
hai le mani rovinate perchè quando ti vengono le vesciche continui a
giocare, quando scoppiano continui a giocare, quando sanguinano
continui a giocare! Tu hai queste mani perchè ti trascuri, Rafa! Io
invece prendo precauzioni e me le curo senza arrivare a quei livelli!
- Nole aveva ragione, glielo diceva sempre anche Roger.
-
Sciocchezze! - Brontolò alla fine lasciando il compagno ridere e
lasciando anche la mano nella sua con quel dolce senso piacevole che
lo cullava. Scivolò in quel torpore sempre più fino a che la voglia
di pizzicarsi con lui sparì del tutto.
Alla
fine ricambiò la stretta della mano e con un'aria del tutto
rilassata, si avvicinò a lui, nel bordo del letto.
-
Grazie per essere venuto. Ti aspettavo. - Ed alla fine glielo disse.
Nole
riuscì ad emozionarsi più per questo che per una qualunque altra
frase effettivamente romantica che avrebbe potuto dirgli.
Nessun
'Non so cosa farei senza di te, mi mancavi' avrebbe mai potuto dargli
la stessa sensazione.
A
Nole vennero gli occhi lucidi, sorrise intenerito e si chinò verso
di lui baciandogli la fronte.
-
Sono contento di essere venuto. - Poi con la fronte sulla sua,
aggiunse: - anche senza il tuo invito! -
Rafa
rise ancora, ma chiuse gli occhi e rimase cullato lì con lui in
quella bellissima sensazione.
FINE